Le origini della letteratura italiana

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Le origini della letteratura
italiana
Le prime scuole letterarie
Il duecento
• Dopo il Mille si verifica in Europa una rivoluzione economica che
determina profondi cambiamenti nella società, nella politica e nella
cultura. Si sviluppano le città, i commerci, l’artigianato, le attività
professionali.
• Nasce una nuova classe sociale : la borghesia.
• Si sviluppa la cultura, necessaria per le nuove professioni.
• Si risveglia e si trasforma lo spirito religioso e nascono ordini
religiosi (francescani, domenicani) che propongono un ritorno della
Chiesa alla sua primitiva purezza.
• Dal punto di vista politico, in Italia al nord nascono i liberi comuni, al
centro vi è lo stato della Chiesa e al sud il regno dei Normanni.
I primi scritti artistici in volgare
• Nel Duecento nascono le prime scuole
letterarie in Italia.
• Esse sono:
- la scuola siciliana
- La scuola toscana
- La scuola religiosa umbra
- Il Dolce stil novo
Influenze straniere sulla letteratura
italiana delle origini
• Le prime scuole letterarie che usano il volgare nelle loro
composizioni subiscono l’influenza della letteratura
francese sviluppatasi prima di quella italiana.
• Gli ideali e i contenuti proposti sono quelli ispirati alla vita
della società cavalleresca.
• In particolare forte è l’influsso della poesia provenzale
che utilizza la lingua d’oc e canta l’amore idealizzato del
cavaliere nei confronti della dama vista come una
creatura superiore, fonte di grazia e di virtù.
• I modelli francesi sono dunque quelli più influiscono sui
primi testi poetici in volgare prodotti dalle scuole nate in
Italia.
La scuola poetica siciliana
• Nasce a Palermo, alla corte Federico II di Svevia, imperatore del
Sacro romano impero e re di Sicilia.
• I maggiori rappresentanti sono: Jacopo da Lentini, Cielo d’Alcamo,
Pier della Vigna, Rinaldo d’Aquino, lo stesso imperatore Federico II.
• Fiorisce tra il 1220, anno in cui Federico fu eletto imperatore e il
1266 circa, data con la quale termina la potenza degli Svevi in Italia.
• I poeti siciliani imitano i modelli francesi e soprattutto provenzali.
Esprimono un ideale di vita aristocratico, raffinato, elegante.
• Usano il volgare parlato nel Regno di Sicilia dalle persone colte che
frequentavano la corte di Federico II.
• L’importanza della Scuola siciliana è più storica che artistica.
I temi della scuola siciliana
• Il tema dominante è l’amor cortese (da curtis), cioè un amore nobile,
uno stimolo alla perfezione dell’uomo, un sentimento che educa ed
eleva l’animo.
• La donna è rappresentata con caratteri tipici: bella, lontana e
inaccessibile, dotata di saggezza, educazione e paragonata ad una
rosa odorosa, ad una stella luminosa
• L’amante è visto come un suo servo, in un rapporto di dedizione
cavalleresca.
• Le composizioni contengono i lamenti del cavaliere per la
lontananza della donna amata, per la sua morte, per il suo rifiuto,
per la sua partenza. Vi sono poi le invocazioni del poeta perché la
donna amata sia pietosa e ricambi il suo amore.
La scuola religiosa
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E’ espressione della nuova classe borghese che si afferma nel Duecento e che si
contrappone alla nobiltà e al regime feudale fondato sui privilegi di pochi, la
disuguaglianza e l’oppressione.
Spesso gli alti prelati erano anche signori feudali e contro di loro i popolani
rivendicano una religione più intima, un cristianesimo più giusto, non teso a
perpetuare l’oppressione dei potenti sugli umili.
L’Ordine Francescano e il suo fondatore San Francesco d’Assisi ne sono importanti
esponenti.
In Umbria la poesia religiosa assume la forma della lauda, componimento in lode
della Madonna, di Cristo, dei Santi. Le laude venivano cantate anche dalle
confraternite. Hanno un tono popolaresco, tendono ad ispirare nel cuore sentimenti
semplici, soprattutto sul tema della passione di Cristo e del culto di Maria.
San Francesco esalta i temi della carità, dell’umiltà, dell’amore reciproco fra gli
uomini e nel Cantico di Frate Sole (Laudes creaturarum) la presenza di un Dio di
bontà e d’amore nel creato .
Un altro grande esponente della poesia religiosa fu Jacopone da Todi.
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