Comunità versus società
Introduzione a George Simmel
Nella sociologia, l’autore che più di altri ha precisato i
concetti contrapposti e duali di comunità e società, ovvero la
differenza tra società semplici a solidarietà meccanica e
società complesse a solidarietà organica (secondo la
definizione di Durkheim), fu TONNIES
TONNIES parla di un
passaggio da
•COMUNITÀ (in tedesco Gemeinschaft) - rappresenta modelli ideali di
organizzazione sociale, nello specifico la comunità descrive un gruppo
stabile nello spazio e nel tempo radicato in un territorio nel quale gli
individui hanno un rapporto immediato e personale
a
•SOCIETÀ (Gesellschaft) - è un’organizzazione più vasta all’interno della
quale gli individui hanno un grado elevato di movimento, i rapporti non
sono scontati, non sono regolati dalla tradizione, e neppure sono
immediati, ma bensì regolati in base alla adesione razionale a delle
regole impersonali e statuite, regolati alla subordinazione a istituzioni e
regolati dall’utilizzo di mezzi di scambio astratto come il denaro
La comunità è dunque secondo Tonnies un gruppo che si fonda su forti legami
sociali, come quelli esistenti tra consanguinei, dove esiste un’elevata chiusura
autoreferenziale rispetto all’esterno e staticità delle norme (nel senso durkheimiano).
Nella comunità i legami si fondano su sentimenti di appartenenza e lealtà,
piuttosto che sulla ragione, e sono per lo più dati per scontati, non messi in
discussione.
Quello comunitario è un legame che nasce dalla tradizione e non è problematizzato,
c’è una sorta di determinismo che non consente di problematizzare l’appartenenza
alla comunità.
E’ una realtà altamente integrata dove i ruoli di ognuno sono chiaramente definiti, la
cultura è omogenea e la mobilità (sia sociale che geografica) è estremamente ridotta.
Il passaggio da una comunità ad una società implica il venire meno dei vincoli
affettivi tra le persone e le loro certezze morali.
Il denaro per Tonnies è centrale per capire la nascita della società: il denaro,
essendo il mezzo di scambio universale, fonda il mercato che è la istituzione che
più delle altre regola gli scambi tra individui.
Per Tonnies questo passaggio implica una perdita: la sua descrizione non è scevra
di nostalgia, ed è la medesima che recupera Weber quando nel definire il tipo
ideale di comunità la definisce come fondata su relazioni sociali che si basano sul
sentimento, mentre nel tipo ideale di società le relazioni sociali si fondano sulla
convergenza di interessi. Gli individui hanno un interesse razionale per far parte di
una società.
INDIVIDUO E SOCIETA’
Introduzione a George Simmel
“La società è il nome con cui si indica una
cerchia di individui legati gli uni agli altri da
legami di reciprocità”
George Simmel
La biografia intellettuale di Simmel è anomala: egli è fondamentalmente un filosofo
antipositivista, estremamente ecclettico e questo impedisce di collocarlo nei
confini stretti di una disciplina
La sua teoria è fondamentalmente asistematica ed autoreferenziale nelle sue
premesse epistemologiche.
Quella di Simmel è una procedura conoscitiva fondata sul concetto dello
STRANIERO: il ricercatore, l’osservatore, è uno straniero perpetuo, riesce cioè ad
avere un totale distacco dalla realtà sociale, nonostante ci viva dentro, esattamente
come fosse la prima volta che la vede.
Lo straniero è naturalmente dotato di curiosità e capace di cogliere assonanze,
differenze ed analogie nei fenomeni anche apparentemente distanti che osserva.
IL METODO SOCIOLOGICO
Il secondo punto fondamentale per capire lo statuto della sociologia di Simmel è comprendere il suo
metodo: con Simmel infatti la sociologia rifiuta il procedimento conoscitivo positivista.
La sociologia in quanto tale non è una scienza che rispecchia la realtà, ma il procedimento conoscitivo è
observe dependent, dipende dall’osservatore
Fondamentale è la profondità cioè la distanza con cui si osserva la realtà sociale: in tal senso il ruolo
del ricercatore è quello di uno straniero perpetuo
Il metodo delle scienze storico sociali per Simmel non può essere che quello della ricerca di influenze
reciproche tale per cui si rinuncia a cercare una causa di un fenomeno ma si indaga sulle
corrispondenze esistenti tra più fenomeni intrecciati che generano un’infinita rete di causazioni
retroagendo anche su quelli che possono considerarsi le cause prime
Vita moderna
La modernità esprime un individualismo qualitativo o della differenza, e proprio per questo la tensione tra
individuo e società è particolarmente marcata.
La modernità per Simmel si caratterizza per l’avvento di una nuova tipologia di individuo, quello che lui
definisce l’uomo blasè, il cittadino disincantato e annoiato che si comporta come se avesse già visto tutto
e niente fosse per lui una novità.
E’ l’uomo della metropoli che sviluppa una personalità per la quale preponderante non è il
sentimento (l’agire affettivo di cui parla weber) ma l’intelletto che è qualcosa di ancora più radicale che
non la ragione.
Il fatto che sia l’intelletto la parte predominante dell’uomo blasè comporta che il suo comportamento nei
confronti del mondo e degli altri non può che essere strumentale, atteggiamento che viene altresì
sostenuto anche dalla prevaricazione del denaro come equivalente universale, medium di tutti gli
scambi, anche quelli sociali e non solo economici, capace di quantificare tutto, renderlo calcolabile e
perciò indifferente, dal punto di vista del valore.
La fenomenologia evidente del conflitto tra individui e società è da ricercarsi nel fenomeno della moda;
ancora oggi il testo la moda scritto nel 1905 è un testo imprescindibile.
Simmel, La moda (1895)
IDEE PRINCIPALI
Nelle società moderne, gli individui vivono una continua tensione
fra differenziazione e identificazione (483).
La seconda si realizza nell’imitazione che ha la funzione di
rassicurare il soggetto e di deresponsabilizzarlo per le sue
azioni (484).
La doppia funzione della moda sta nella sua natura legata alla
classe sociale (485).
Essa ha la capacità di unire e separare: è una cornice che allo
stesso tempo include ed esclude (486).
Per la sua natura formale è indipendente dai contenuti: serve a
unire, indipendentemente da come (486).
Simmel, La moda (1895)
IDEE PRINCIPALI
Non si esprime più tramite la creazione individuale ma è un processo
socialmente organizzato per fini economico-produttivi (487).
Essa è sempre proprietà delle classi superiori, per quanto temporaneamente:
appena si diffonde alle classi inferiori perde la sua identità di moda (488).
Perciò essa è sempre proprietà di pochi e aspirazione di tutti (491). Da
essa ha infatti origine l’invidia (493-4).
Per questa temporaneità essa esprime anche il cambiamento sociale e il
mutamento dei costumi (493).
Anche chi si veste ‘non alla moda’ imita ed è influenzato dalla moda stessa
(496).
Il legame fra moda e donne si spiega attraverso la debole posizione sociale
delle donne nella società (497).
La moda ha anche un contenuto sanzionatorio che si esprime tramite la
vergogna (501).
In conclusione, essa ha una funzione di conciliazione fra opposti, gli stessi che
regolano tutta la vita sociale.
Simmel, La metropoli e la vita dello spirito
(1908)
Tema analizzato: la metropoli come costellazione di fenomeni
e come stile di vita
IDEE PRINCIPALI
La metropoli comporta una intensificazione della vita nervosa
La vita psichica metropolitana assume carattere intellettualistico
Il denaro diventa il medium della gran parte delle relazioni
Tutta la vita sociale ed in particolare il tempo sono molto coordinati
I 3 elementi precedenti, intrecciandosi, rendono oggettivo,
molteplice, complesso, calcolato, impersonale, universale e
riservato, il carattere delle relazioni sociali.
Partecipiamo infatti contemporaneamente a molteplici cerchie
sociali.
L’abitante idealtipico della metropoli è l’individuo blasé (43, Joyce)
Simmel, La metropoli e la vita dello spirito
(1908)
IDEE PRINCIPALI
L’individuo esperisce un’inedita libertà individuale (47)…
… ma contemporaneamente un inedito senso di solitudine
Le metropoli sono il luogo del cosmopolitismo
Le metropoli spingono alla divisione del lavoro, alla
specializzazione ed all’individualismo…
…alla esaltazione delle particolarità estreme, alla creazione di
nuovi stili di vita, nuove identità.
La città è il luogo ove ognuno è straniero
E’ quindi il luogo della non appartenenza e della tolleranza
(Benjamin)
La cultura urbana diviene perciò il tratto prevalente delle società
moderne
Essa promuove la mobilità sociale, sia orizzontale che verticale, la
fluidità ed il mutamento sociale.