Inquinamento Luminoso e percezione del Cosmo: Quanto e’ stellata la notte? Prof. Roberto Nesci, Dip. Di Fisica, Universita’ La Sapienza, Roma Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 1 Cos’è l’ inquinamento luminoso? Ecco alcune definizioni: 1) Luce diffusa dall'atmosfera proveniente da sistemi di illuminazione non schermati verso l'alto, che ostacola l'osservazione del cielo stellato. (dizionario Zingarelli della lingua italiana; ed. 2001) 2) Limitata visibilità notturna del cielo a causa dell'eccessiva illuminazione cittadina. (dizionario della lingua italiana Devoto-Oli; ed. Le Monnier, 2000-2001) 3) (…) è dovuto alla diffusione dissennata degli impianti di illuminazione pubblica e privata che spesso, senza alcuna necessità, illuminano il cielo oltre che il terreno. Oltre a determinare un enorme spreco di energia, ciò rende praticamente impossibile l’osservazione del cielo notturno non soltanto dall’interno delle grandi città, ma anche da zone relativamente poco abitate. (…) (Enciclopedia Rizzoli-Larousse 2001) Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 2 Cos’è l’ inquinamento luminoso? LA DEFINIZIONE SCIENTIFICAMENTE PIU’ COMPLETA E’: Alterazione della quantità naturale di luce presente nell'ambiente notturno dovuta ad immissione di luce di cui l'uomo è responsabile TECNICAMENTE CI INTERESSA QUESTA DEFINIZIONE: Ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolar modo, se orientata al di sopra della linea dell’orizzonte. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 3 Come si produce l’inquinamento luminoso? A: Luce non utilizzata L’inquinamento luminoso è prodotto dalla luce lungo direzioni tipo A e B. Per illuminare la luce deve PRIMA colpire l’oggetto e poi arrivare all’occhio (come per il raggio C). B: Luce non utilizzata ed abbagliante C: Luce utilizzata Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 4 Come si propaga l’inquinamento luminoso? C A B •A, B: luce diretta C •C: luce indiretta A L’inquinamento più rilevante è prodotto dalla luce in direz. A: il superiore spessore atmosferico diffonde maggiormente le dispersioni rispetto a B e C. L’ i. lum. prodotto lungo A si propaga fino a 300 km dalla sorgente! Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 5 Qualche esempio Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 6 Cosa comporta l’ inquinamento luminoso Cattiva qualità di illuminazione di città, strade, piazze, monumenti, ecc. Spreco di luce = spreco energetico (500 miliardi annui dilapidati nella sola Italia). Illuminazione non richiesta di locali abitati (es. stanze da letto invase dalla luce stradale) Alterazione ecosistema. Rischio di estinzioni per alcune specie, specialmente quelle notturne. Impedimento alla visione della volta celeste. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 7 Qualche altro esempio Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 8 Una conseguenza: la scomparsa della notte…(e del cielo stellato) L’Italia di notte da satellite (© 1985 W.T. Sullivan) Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 9 Evitare l’inquinamento luminoso Significa...vantaggi per TUTTI ! Migliore confort visivo, più sicurezza Sfruttare al meglio le risorse naturali illuminando quando e dove serve. Risparmiare : energia, risorse naturali e soldi (fino al 40% di quello che spendiamo per l’illuminazione pubblica). Rispettare il proprio ambiente. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 10 Non è un idea di pochi … UNESCO dichiara il cielo buio patrimonio delle generazioni future. Numerose Regioni Italiane hanno già adottato leggi contro l’IL: Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Umbria… Altre Regioni stanno adottando simili provvedimenti Esistono numerosi regolamenti comunali che sovrintendono tale problema. E’ stata fatta una petizione al Parlamento Europeo. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 11 Cosa può fare un Comune ? Cambiare l’illuminazione esistente (il ritorno in termini economici è molto rapido) Dotarsi di un regolamento comunale contro l’IL. (come nei comuni di: Civitavecchia, Desenzano, Frosinone, Nove, Molvena, Romano d’Ezzelino, Bassano del Grappa…) Proporsi come “Comune Contro l’Inquinamento Luminoso” (come Barzago (LC)- 1° Comune Europeo Contro l’IL) Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 12 L’incremento delle luci in Italia se si continua coi ritmi attuali: tra 20 anni non vedremo più la Via Lattea Giallo indica una brillanza del cielo pari a quella naturale (cosi’ il totale e’ il doppio del naturale). Arancio corrisponde all’incirca ad aree dove la Via Lattea e’ molto difficile da vedere. Al livello del mare, dove vive la maggior parte delle persone, la Via Lattea potrebbe essere invisibile da qualunque punto dell’Italia nel 2025. Rosso corrisponde ad aree dove si vedono meno di cento stelle, dallo zenith fino a 30 gradi di altezza sull’orizzonte. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 13 Dal Rapporto ISTIL 2001 Quanto e’ stellata la notte? Monitoraggio della brillanza del cielo notturno a Roma e nel Lazio Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 14 Obiettivi dell’esperienza 1. Familiarizzare gli studenti col cielo tramite attivita’ pratiche; 2. Far partecipare gli studenti ad una VERA attivita’ di rilevamento di dati scientifici; 3. Favorire contatti tra studenti di scuole diverse; 4. Sensibilizzare gli studenti agli argomenti della migliore illuminazione e del risparmio energetico. Il progetto presenta valenze multidisciplinari e interdisciplinari. Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 15 1. Familiarizzarsi col cielo Imparare ad orientarsi Riconoscere alcune costellazioni Apprezzare le differenze di luminosita’ delle stelle Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 16 La costellazione di Orione dietro l’antenna della RAI a Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 17 Carta stellare della costellazione di Orione Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 18 2. Raccogliere dati scientifici Identificare la stella piu’ debole visibile a occhio nudo in alcune costellazioni assegnate, rispettando una procedura definita, durante tutto l’inverno Inserire i dati in un archivio collettivo Trasformare i dati raccolti in un rapporto finale Confrontare i loro risultati con dati di letteratura Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 19 3. Favorire contatti Si e’ scelto di utilizzare una pagina web, strumento che dovrebbe essere familiare ai ragazzi, per realizzare la condivisione in tempo reale delle osservazioni ottenute da punti molto distanti Si e’ attivato un Forum, anche esso strumento che dovrebbe essere familiare ai ragazzi, per favorire lo scambio di informazioni e l’instaurarsi di rapporti, anche personali Ogni scuola puo’ utilizzare TUTTI i dati interpretandoli in un rapporto finale. Lo scambio di questo materiale interpretativo puo’ costituire una ulteriore occasione di dialogo tra le scuole Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 20 Pagina iniziale del sito del progetto: quanto e’ stellata la notte? Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 21 4. Sensibilizzazione alle modalita’ di illuminazione e al risparmio energetico L’osservazione diretta del cielo pone i ragazzi di fronte al problema della illuminazione notturna Possono verificare, confrontando luoghi di osservazione diversi, quanto le condizioni di illuminazione influiscano sulla visibilita’ di cio’ che vogliono vedere Devono trovare il modo di schermarsi dalle luci fastidiose, e quindi acquisire esperienza pratica Possono verificare direttamente l’importanza dell’orientamento delle fonti luminose ai fini della sicurezza e della vita pratica, oltre che della fruizione del cielo Possono acquisire sensibilita’ su come illuminare nel modo migliore Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 22 Inquinamento luminoso in Italia Il colore indica la magnitudine delle stelle piu’ deboli visibili Cinzano 2001 P.Cinzano, ISTIL, 2001 Rosso Arancio Giallo Verde Blu Nero 4.50 5.00 5.25 5.50 5.75 6.00 Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 23 Mappa degli osservatori Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 24 Qualche dato statistico Scuole partecipanti: 16 Studenti iscritti formalmente al progetto: 304 Le osservazioni si sono svolte da gennaio a marzo 2009 Studenti che hanno eseguito almeno una osservazione: 105 Studenti con una osservazione: 26 con 2 osservazioni 19 con 3 o 4 osservazioni 20 con piu’ di 9 osservazioni 14 Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 25 Problemi principali riscontrati: Scarsa attenzione nel leggere le istruzioni Scarsa alfabetizzazione informatica Scarsa capacita’ di identificare le proprie coordinate geografiche e difficolta’ nel cambiare le unita’ di misura Scarsa attenzione alla corrispondenza tra coordinate nominali e effettiva posizione sulla carta geografica Scarsa capacita’ degli insegnanti nel seguire i ragazzi In generale, aspettativa di dover eseguire un copione, senza dover pensare a cosa si fa Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 26 Alcuni risultati preliminari • Accordo qualitativo con la mappa dell’ISTIL • In media gli osservatori in citta’ hanno visto meno stelle di quelli in campagna • Osservatori vicini hanno a volte dato risultati molto diversi • L’analisi dettagliata dei risultati e’ appena iniziata. • I risultati saranno pubblicati a settembre Perugia 01/04/2009 Roberto Nesci 27