Vaccinazione con plasmidi

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Vaccinazione con plasmidi
per “trasfezione”
Cfr. lettura di articolo su Le Scienze ottobre 2010
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Normalmente la vaccinazione avviene
inoculando microrganismo patogeno
inattivato, attenuato, morto, o sua
porzione antigenica , nell’ospite da
proteggere: il sistema immunitario,
in tempi variabili (anche alcuni mesi),
impara a produrre anticorpi contro il
patogeno , che potrà usare in una
eventuale infezione successiva
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Vaccinazione plasmidiale
Inoculando plasmide dotato di gene
che programma la sintesi di proteine
del patogeno , si pernette all’ospite
di sintetizzare anticorpi contro le proteine
antigeniche , evitando il pericolo di
involontaria infezione provocata da
vaccinazione normale, e più rapidamente
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Virus e antigeni , codificati da geni presenti nel
DNA virale
Plasmide: DNA circolare con inserito gene virale
per programmazione della proteina antigenica
e gene per sintesi di proteina usata come adiuvante
per aumentare la efficacia nella vaccinazione
Cellula epidermica da inoculare
mediante “transfezione”
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virus
Linfonodo con cellule presentanti antigene
Plasmidi con DNA
comparsa di anticorpi e linfociti killer
Eliminazione virus
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Espulsione proteine e cattura in cellule immunitarie
Cellula epidermica transfettata
Sintesi proteine virali antigeniche
• I plasmidi non vengono riconosciuti come
estranei dal sistema immunitario
• I plasmidi non si inseriscono nel DNA
della cellula ospitante
• Sono facilitati a penetrare mediante
cerotti transdermici, elettroporazione
• Sono dotati di geni per sintesi di
molecole adiuvanti la risposta immunitaria
• sono dotati di sequenze che ottimizzano
la sintesi di proteine antigeniche
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