ECONOMIA DEI TRASPORTI
Dr. Angelo Leogrande
Università degli studi di Bari «Aldo
Moro», sede di Brindisi
Corso di laurea in Economia Aziendale
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• La moderna società industrial e post-industriale pone
quotidianamente problemi di mobilità talvolta di
difficile soluzione, che per le loro interconnessioni
riguardano l’intero sistema economico-sociale
• I motivi per i quali si esprime domanda di mobilità
sono connessi
 Alla produzione
 Al consumo
 Alle relazioni sociali
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TEORIA ECONOMIA
• Sotto l’aspetto produttivo l’incremento della
mobilità si associa spesso a miglioramenti di
efficienza e contribuisce a determinare
un’allocazione ottima dei fattori produttivi sia
in senso territoriale che settoriale.
• Per questo motivo si assume spesso l’indice di
mobilità come un indicatore indiretto di
progresso e di capacità competitiva nei
rapporti economici interni e internazionali.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• La mobilità nel campo della teoria dell’impesa riguarda
i fattori produttivi e implica la possibilità di spostare
lavoro e capitale da taluni impieghi verso altri, in modo
da ottenere miglioramenti di efficienza.
• Nella sua accezione più vasta, derivata dalla teoria
dell’impresa il concetto di mobilità appartiene alla
tecnica delle combinazioni fattoriali: per cui si ha
mobilità allorquando un fattore viene spostato da una
combinazione all’altra in vista di incrementi della sua
produttività marginale.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• E’ ovvio che, nella sua accezione più vasta, derivata
dalla teoria dell’impresa, il concetto di mobilità
appartiene alla tecnica delle combinazioni fattoriali:
per cui si ha mobilità allorquando un fattore viene
spostato da una combinazione all’altra in vista di
incrementi della usa produttività marginale.
• Al culmine di questi processi di aggiustamento che
implicano mobilità dei fattori vi è la situazione
stazionaria di equilibrio che costituisce un’espressione
teorica, piuttosto che un riferimento storico reale.
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TEORIA ECONOMIA
• I problemi della mobilità all’interno
dell’impresa allorquando comportano
trasporto di merci, vengono studiati come
aspetti della cosiddetta logistica industriale; si
tratta di una disciplina il cui studio implica la
conoscenza degli elementi tecnici e
ingegneristici che vengono impiegati a favore
della mobilità.
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TEORIA ECONOMIA
• La logistica oggi viene attentamente seguita
all’interno di molte industrie e da esso spesso si
fanno derivare notevoli incrementi di efficienza; il
successo della logistica, intesa come tecnica di
gestione dei trasporti all’interno dell’impresa, è
dovuto tra l’altro anche al processo di
internazionalizzazione delle tecnologie produttive
e all’affermarsi di una nuova organizzazione
produttiva
basata
sull’assemblaggio
di
componenti.
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TEORIA ECONOMIA
• L’altro aspetto della mobilità all’interno dei settori
produttivi riguarda il fattore lavoro; anche in
questo caso mobilità non significa
necessariamente trasporto, ma possibilità di
utilizzare il lavoratore in mansioni diverse
secondo le esigenze di produttività dell’impresa.
• Come si vede il concetto di mobilità all’interno
della teoria della produzione ha un’accezione
alquanto ampia e non sempre esso si identifica
con fenomeni che generano domanda di
trasporto.
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• Sotto l’altro aspetto, quello dei consumi finali, la
mobilità si esprime in domanda di trasporto
strettamente correlata al livello di reddito, al
progresso acquisito nell’organizzazione produttiva
e distributiva, ai modelli di consumo della società.
• Infine anche le reazioni sociali i modelli culturali e
ogni altra istanza organizzativa della società
costituiscono fattori determinati nella
generazione di domanda di trasporto.
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• Osserva in proposito G. Querini che la società nel
suo complesso genera diversi fenomeni di
mobilità che si possono classificare nelle seguenti
tipologie:
-la mobilità commerciale che riguarda il trasporto di
merci generato dal commercio interno e
internazionale;
-la mobilità finanziaria che riguarda i capitali
pubblici e privati in cerca di occasioni di
investimento, le rimesse degli emigrati e ogni altro
movimento finanziario;
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TEORIA ECONOMIA
- La mobilità tecnologica che consiste nel
trasferimento di innovazioni produttive
incorporate nei nuovi investimenti di capitali.
- La mobilità sociale che riguarda l’emigrazione di
forza lavoro, gli spostamenti residenziali ecc.;
- La mobilità culturale che consiste nella possibilità
di trasmettere e di recepire modelli di
comportamento nella produzione, nel consumo,
nelle relazioni sociali.
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TEORIA ECONOMIA
• In questa sede interessa limitare lo studio a quella parte
della mobilità che genera trasporto: anche in tal caso alla
mobilità associano miglioramenti di efficienza che si
manifestano concretamente in termini di miglioramenti
della produttività.
• In tal senso il problema dei trasporti si integra nella teoria
della impresa e diventa parte inscindibile di alcune
dinamiche aziendali che determinano fenomeni di
cambiamento molto significativi; si pensi in proposito al
cambiamento nel ruolo dei porti, che da semplici terminali
del trasporto marittimo diventano vere e proprie
industrie,o anche al processo di decentramento produttivo
e di multinazionalizzazione dell’impresa.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Proprio al fine di meglio rappresentare questi
fenomeni il problema economico dei trasporti
viene introdotto da W. Isard come
strettamente integrato alla teoria della
produzione, proponendo una funzione
complessa di produzione nella quale gli inputs
di trasporto figurano accanto agli altri inputs
di capitale e di lavoro.
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• Fattori connessi alla produzione e al consumo
danno luogo alle cause generatrici della domanda
di trasporto; queste cause vengono qui di seguito
analizzate in tre aspetti essenziali:
- Popolazione
- Territorio come contenuto degli insediamenti
abitativi e produttivi;
- Motorizzazione come diffusione e progresso nei
mezzi di trasporto da cui deriva nuova mobilità.
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• Assecondare la domanda di mobilità sia di
persone che di merci (sarebbe opportuno
aggiungere in un’economia sempre più
terziarizzata anche di informazioni) costituisce
oggi una condizione essenziale di sviluppo.
• Esiste nei fatti una stretta correlazione tra
domanda di trasporto e crescita economica, al
punto che la prima viene considerata un
indicatore della seconda.
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TEORIA ECONOMIA
• Non a caso nei Paesi a più alto reddito si trovano
mezzi di trasporto più veloci e tecnicamente più
evoluti; infatti, in quei Paesi, la domanda di
mobilità consente di remunerare la produzione di
servizi di trasporto a costi crescenti.
• Già in uno studio pubblicato nel 1964 W. OWEN,
osservando la correlazione tra reddito e dotazioni
di reti varie e ferroviarie per abitante in un
insieme di paesi, ha accertato l’equivalenza:
Nazione mobile=nazione ricca
Nazione immobile=nazione povera
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Queste considerazioni esemplificative suggeriscono che
la domanda di trasporto non può essere, comunque,
studiata in astratto e assunta come la risultante di una
correlazione teoria tra variabili indipendenti (reddito,
prezzi, tempi di viaggio, ecc.) e variabili dipendenti (
mobilità rivolta verso i diversi elementi modali del
sistema dei trasporti).
• La domanda è fortemente influenzata dalle condizioni
esterne connesse sia all’economia in generale che al
grado di progresso e allivello di infrastrutture acquisite
nel sistema dei trasporti.
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TEORIA ECONOMIA
• Si ritiene che lo studio della domanda debba
occupare un posto rilevante nella teoria
dell’economia dei trasporti e costituire la
premessa conoscitiva di ogni azione politica di
intervento rivolta al settore dei trasporti, in
quanto, come si è accennato, il processo di
decisione che porta l’utente verso la scelta dei
servizi di trasporto comprende elementi di
valutazione appartenenti sia alla sfera propria
delle scelte del consumatore che alle condizioni
stesse dell’offerta.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Questa interdipendenza tra domanda e offerta
rende il problema dei trasporti complesso sotto
l’aspetto delle politiche di intervento: ancor più
complesso sotto l’aspetto delle politiche di
intervento: ancor più complesso se si considera
che i trasporti attengono spesso la sfera delle
scelte collettive, per cui molte decisioni in merito
sono prese dall’operatore pubblico.
• In tal senso l’economia dei trasporti si avvale
ampiamente delle teorie oggi trattate sotto la
denominazione public choice.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• L’azione congiunta dei due ordini di valutazioni ( quelle
individuali e quelle collettive) induce I. Tinbergen ad
attribuire a priori alla domanda di mobilità particolari
caratteristiche, quali la bassa elasticità rispetto al prezzo,
dovuta al fatto che quest’ultimo costituisce solo una
minima parte dei costi totali di produzione del servizio.
• In molti casi infatti il servizio viene acquistato a prezzi pari
ai soli costi marginali, come viene successivamente
illustrato, e non sarebbe praticabile un prezzo a costo
pieno, stante il carattere di indivisibilità degli investimenti
nel settore, nel senso che la dimensione minima di certe
parti dell’attrezzatura comporta elevati investimenti fissi,
come si verifica nei comparti dei trasporti ferroviari, aerei,
marittimi.
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TEORIA ECONOMIA
• Ne deriva che il prezzo in molti casi non può
essere assunto come punto di riferimento per
l’analisi dell’efficienza all’interno di diversi
comparti di trasporto.
• Stabilire delle regole di comportamento a priori è
difficile, in quanto mentre per un verso si
riscontrano comparti per i quali l’indivisibilità è
marcata, in altri gli investimenti in capitale fisso
sono piccoli, come nel trasporto autostradale, se
anche in questo si esclude il costo
dell’infrastruttura che ricade sulla collettività.
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TEORIA ECONOMIA
• Questi brevi riferimenti mirano a sottolineare come, per
avere un flusso di informazioni esauriente, al fine di
impostare un problema di efficiente allocazione delle
risorse nel settore dei trasporti, occorre scomporre la
domanda nelle sue componenti più remote fino a
visualizzare tutto il fenomeno dei trasporti attraverso
l’ottica della domanda.
• Nella teoria neoclassica dell’economia, in particolare con
Marshall in poi vi sono stati diversi contributi all’analisi della
domanda. Viene detta funzione di domanda, una relazione
che descrive le interdipendenze tra le diverse variabili:
reddito, prezzo, pubblicità, qualità di prodotto, persino le
variazioni metereologiche possono influire sulla domanda
ecc.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Il problema qui affrontato consiste nell’individuare un
insieme di strumenti di analisi e di modelli teorici che
consentono di mettere i evidenza il peso delle variabili
specifiche influenti sulla domanda di mobilità e sulle
sue variazioni.
• Nella visione neoclassica che si rifà ai modelli di
Walras, Pareto e Marshall e che studia gli equilibri
economici (generali e parziali) attraverso l’analisi della
domanda è fondamentale comprendere la struttura
particolare di mercato nel quale l’impresa opera e per
impostare in modo coretto i processi di ottimizzazione
che conducono all’equilibrio economico generale.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Diversi contributi teorici recenti tendono a rivalutare
l’analisi microeconomica anche allo scopo di impostare
politiche economiche di intervento e non solo a fini
puramente analitici e conoscitivi.
• Attraverso la domanda è così possibile conoscere le
condizioni di mercato nelle quali vengono negoziati i servizi
di trasporto. Sono significativi a tal fine gli studi sulla
domanda spezzata come elemento sintomatico di una
struttura oligopolistica del mercato.
• Appare opportuno ricordare in proposito che la
concorrenza dei trasporti spesso viene alterata non solo da
fatti di indivisibilità tecnologica ma anche da rigidità nelle
preferenze dei consumatori.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• La conoscenza della particolare forma di mercato
che riguarda singoli comparti di trasporto
costituisce, pertanto, premessa fondamentale per
impostare una politica di retribuzione dei flussi di
traffico tra i diversi settori di trasporto, tendente
a ottimizzare l’intero sistema.
• L’analisi della mobilità non prescinde neppure
dalle condizioni generali di sviluppo economico e
di assetto territoriale di una regione.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Si può infatti distinguere, fin da questo momento, una
mobilità generata dal progresso economico,
tecnologico e socio culturale che si esprime come un
fatto fisiologico dello sviluppo, rispetto all’alternativa
patologica
di
una
mobilità
generata
dal
congestionamento o da insufficiente acquisizione di
progresso.
• Il congestionamento ancor prima di pervenire al limite
della paralisi, genera un eccesso di mobilità, in quanto
allungai percorsi e i tempi di percorrenza, così come la
mancanza di una moderna rete di telecomunicazioni
impone una mobilità di trasporto sostitutiva
indubbiamente più costosa.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• In altri termini, anche in una realtà economica a
sviluppo ritardato si può riscontrare un eccesso di
mobilità di natura patologica.
• Ciò premesso lo studio della domanda di mobilità
attraverso le motivazioni, i suoi modi di esprimersi, le
modificazioni territoriali e ambientali che essa stessa
comporta, si colloca in una posizione centrale
nell’economia dei trasporti e come tale capovolge la
stessa logica tradizionale dell’intervento pubblico sul
territorio, assegnando alle politiche dei trasporti un
ruolo prioritario e centrale.
L’ANALISI DELLA MOBILITA’ NELLA
TEORIA ECONOMIA
• Normalmente i modelli di economia dei trasporti sono considerati
come un fatto residuale rispetto alle scelte territoriali, nel senso che
prima si realizzano gli insediamenti produttivi e poi si cerca di
adattare a essi un modello ottimale di trasporto.
• Così ad esempio l’economista dei trasporti viene chiamato ad
intervenire quando il fenomeno del congestionamento si è già
verificato o quando l’uso individuale dei mezzi di trasporto ha
raggiunto livelli di intollerabilità tali da mettere in crisi un intero
sistema economico.
• Per recuperare il ruolo primario delle politiche di trasporto nello
sviluppo economico territoriale bisogna partire proprio da una
conoscenza della domanda di mobilità, la quale si genera da un
insieme di cause attinenti le condizioni sociali, l’ambiente
economico e quello sociale.