guida alla coltivazione - Centro Botanico Moutan

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Peonie
Manuale per l’impianto
e la coltivazione
Centro Botanico Moutan
Strada Statale Ortana 46,
01030 Vitorchiano – VT
tel 0761 300490
fax 0761 300491
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A differenza di quello che si potrebbe pensare in relazione
alla poca conoscenza e diffusione del suo splendido fiore,
la peonia arbustiva è una pianta molto forte, semplice da
coltivare e che si adatta perfettamente al clima dell’Europa
continentale in quanto molto simile a quello del suo
habitat naturale cinese.
piantumazione
La peonia vive bene sia a terra sia in ampi vasi, mastelli o fioriere e con qualunque tipo
di terreno, meglio se neutro o alcalino. Nel caso di terreno troppo acido, è consigliabile
mescolarlo con della calce per aumentarne il pH. L’ideale sarebbe un terreno calcareo e
ricco di sabbia, comunque sono ottimi anche terreni argillosi purché ben drenati, infatti la
peonia teme moltissimo il ristagno d’acqua, che può causare il marcire delle radici.
Una delle regole fondamentali per avere successo nella coltivazione della peonia
arbustiva è la corretta messa a dimora della pianta. Tale operazione può essere
effettuata da ottobre a febbraio, ma preferibilmente (se la stagione lo consente) entro
dicembre-gennaio, quando le piante sono in fase di quiescenza. Anche se piccole,
le piante vanno posizionate in vasi abbastanza capienti o a terra, ad una distanza di
almeno 1 metro l’una dall’altra: solo così potranno sviluppare un rigoglioso cespuglio.
è bene non piantare le peonie arbustive troppo vicino a piante le cui radici competono
con le loro per nutrimento ed acqua. Inoltre è essenziale che il terreno possa accostare
bene a tutto l’apparato radicale senza creare spazi vuoti che potrebbero favorire i ristagni
d’acqua e provocare così il marciume radicale e la morte della pianta. Per questo, una
volta preparata la buca per l’interramento, occorre ricoprirla con terreno ben sciolto e
capace di penetrare tra tutte le radici. La buca dovrebbe essere di circa 50-70 cm sia di
diametro che di profondità. Con temperature al di sotto di 0° C, non si procede alla
piantumazione: il terreno gelato, non essendo sciolto, non accosterebbe all’apparato
radicale che marcirebbe inevitabilmente. In periodi del genere, anche avendo a
disposizione peonie a radice nuda, è bene attendere il disgelo del terreno prima di
piantarle. La peonia a radice nuda resiste infatti anche per un mese, se conservata in
luoghi freschi a temperature non inferiori ai 4° C e non superiori ai 10° C. In questi casi la
pianta non deve essere avvolta da involucri di plastica e va conservata appoggiando un
po’ di muschio leggermente umido sulle radici. Se durante il periodo fuori terra la peonia
dovesse germogliare non occorre preoccuparsi ma è bene procedere prima possibile
alla messa a dimora, senza tagliare i germogli. Effettuata la piantumazione, una prima
concimazione potrebbe essere costituita da stallatico o letame sinterizzato avendo cura di
non disporlo a contatto troppo diretto con le radici. Per fare questo è necessario vangare
la zona interessata mescolando il concime ben decomposto con la terra, almeno due o
tre volte di seguito. In mancanza di concime decomposto, si può utilizzare concime da
giardino del tipo superfosfato al 20%, corno triturato, polvere d’osso e sangue essiccato.
posizionamento
Il posizionamento in giardino può dipendere da vari fattori, non ultimo quello
paesaggistico. Non bisogna, tuttavia, trascurare altri elementi che, se considerati al
momento dell’impianto, permetteranno alla pianta di vegetare tranquillamente per
moltissimi anni. A questo proposito è importante:
• evitare, se possibile, l’esposizione ad Est: i primi raggi del sole, infatti,
nel caso di gelate tardive, potrebbero bruciare le gemme appena spuntate;
• prediligere una collocazione a pieno sole o a mezzombra. Ideale è il posizionamento
sotto alberi a foglia caduca che, all’inizio della primavera, consentono ai primi raggi
del sole di far schiudere le gemme evitando la veloce sfioritura causata da una luce
troppo diretta e proteggendo la pianta dai danni provocati da eventuali gelate e
nevicate tardive;
• assicurare un terreno ben drenato in cui non si verifichino ristagni d’acqua,
possibilmente in aiuole leggermente rialzate;
• preferire un posizionamento protetto da forti venti soprattutto per le varietà che
tendono a svilupparsi molto in altezza come quelle della specie P. Ostii
(Fenice bianca, Fenice rosa, Loto di fronte al sole).
regole per l’impianto
1
1 Preparare una buca di 50-70 cm sia di larghezza
che di profondità. Porre sul fondo della buca
sabbia come drenaggio.
2
2 Sistemare, al di sopra del drenaggio, del terreno
ben sciolto formando una sorta di cono.
3
3 Allargare le radici della peonia ed adagiarle
sul cono di terreno.
4 Aggiungere terreno sciolto in modo da farlo
accostare al massimo alle radici, tenendo la
pianta abbastanza alta rispetto al terreno
circostante per far sì che l’acqua non ristagni.
4
irrigazione e concimazione
malattie e prevenzione
Le peonie arbustive resistono bene alla siccità ma, per le piante appena messe a dimora,
è bene, in assenza di pioggia, bagnare il terreno in primavera almeno una volta e
non più di due volte a settimana, per uno sviluppo più immediato delle radici capillari.
In seguito le innaffiature per le piante a terra saranno necessarie soltanto in assenza
prolungata di pioggia, in particolare nei periodi precedenti la fioritura. Per le piante in
vaso è bene effettuare, sempre in assenza di pioggia, almeno due innaffiature settimanali.
è sconsigliato l’uso del sottovaso che generalmente provoca ristagni d’acqua. In ogni caso
è da evitare qualunque tipo di innaffiatura goccia a goccia che manterrebbe umide le
radici con il rischio di farle marcire. Se la peonia arbustiva si trovasse su un prato dotato
di impianto di irrigazione, non andrebbe bagnata ogni giorno od ogni notte quando la
temperatura supera i 15° C.
L’umidità eccessiva, infatti, oltre a rovinare le radici, potrebbe causare danni anche al
fogliame ed esporre la pianta al rischio della botrite (malattie e relativa prevenzione ).
Nella realizzazione di bordure miste, è opportuno evitare di accostare le peonie a piante
che necessitano di innaffiature frequenti, come le ortensie o le azalee che, tra l’altro,
richiedono un terreno più acido di quello ideale per le peonie. La concimazione può
essere effettuata sia con fertilizzanti naturali che con concimi chimici complessi. Prima
della fioritura, nella seconda decade di marzo, è bene effettuare la concimazione con
fertilizzanti chimici a basso contenuto di azoto, ma ricchi di fosforo e soprattutto
di potassio (ad esempio 5-12-12), necessari per una rigogliosa fioritura. Molto azoto è da
evitare perché fa produrre una ricca fogliatura a scapito della dimensione e del numero
dei fiori: troppe foglie, in caso di nevicate tardive, potrebbero appesantire la pianta e
provocare lo spezzarsi dei rami legnosi. Una peonia ad una, due o tre branche, necessita
di una quantità di concime chimico complesso pari a due cucchiaini da the, da spargere
intorno alla pianta evitando il contatto con il fusto.
La quantità indicata dovrà aumentare in funzione del numero delle branche e della
grandezza del cespuglio. L’operazione può essere ripetuta nel periodo autunnale (prima
delle piogge) e intercalata, ogni tre o quattro anni, da una concimazione con letame da
posizionare nel terreno circostante evitando sempre il contatto diretto con la pianta.
La peonia arbustiva è una pianta rustica
difficilmente soggetta a patologie.
• La malattia più pericolosa per la
peonia è la botrite, causata da Botrytis
paeoniae, un fungo molto simile a
quello che attacca la vite e che provoca
una specie di muffa grigia sui rami e
sulle foglie ancora verdi, causandone
l’avvizzimento. Fattore predisponente
alla botrite è il clima caldo-umido in
luoghi poco ventilati e poco assolati. La
botrite si propaga attraverso lo schiudersi
di particolari spore portate sulla pianta
dal vento o dalle formiche. Tali spore
danno origine alla malattia solo al
verificarsi delle seguenti condizioni:
una temperatura superiore a 15° C
per un arco di tempo di almeno 15
ore associato ad un’umidità elevata.
Evitare tali situazioni è la prima regola da
seguire per evitare la malattia. Il primo
segno della malattia è la presenza, alla
base della parte colpita, di un anello
marrone che è il focolare dell’infezione.
La linfa non riesce più a passare
attraverso quella sezione e ciò provoca
il rapido avvizzimento della parte
superiore. Il trattamento immediato è:
tagliare i rami colpiti e bruciarli. Va
poi utilizzato un buon antibotritico nelle
dosi indicate per la cura. Importante è
comunque la prevenzione della malattia
che inizia già dall’apparizione della prima
vegetazione: allora, in dosi dimezzate
rispetto a quelle necessarie per la cura, si
applica un antibotritico per tre volte ogni
15 giorni partendo dalla fine di febbraio.
Stesso trattamento preventivo si ripete tra
agosto e settembre, con l’approssimarsi
delle condizioni favorevoli alla botrite.
Si possono inoltre verificare le seguenti
situazioni:
• Le talpe non si nutrono delle radici
di peonia, ma scavano numerose
gallerie che possono favorirne il
marcire o permettere ad altri roditori di
raggiungerle. I rimedi sono trappole o
altri sistemi esistenti in commercio.
• Altre malattie fungine come
Cladosporium paeoniae (che causa
macchie porpora su foglie e fusto),
Phytophthora paeoniae e Leptosphaeria
coniothyrium si prevengono e si curano
con gli stessi antiparassitari.
N.B. In piena estate e all’inizio dell’autunno
la pianta può apparire sofferente, ma si
tratta del naturale appassimento delle
foglie che possono essere potate.
• Lepri e conigli possono, se ne hanno
l’opportunità, recidere gli steli.
• Gli afidi possono attaccare boccioli e
foglie: per rimuoverli vanno scelti prodotti
mirati che evitano di distruggere altri
insetti positivi per la salute della pianta.
• Le limacce, piccole lumache senza guscio,
escono dal terreno nelle notti invernali e
spesso attaccano le nuove gemme, ancora
chiuse, compromettendone lo sviluppo
e la fioritura. In questo caso le gemme si
presentano con un foro rotondo laterale
e completamente svuotate. Qualche
granello di esca antilumaca alla base
delle piante risolve il problema.
• I tarli sono un pericolo per gli steli
legnosi delle peonie arbustive. Prima
dell’inverno, infatti, riescono a penetrare
negli steli più teneri e non ancora
lignificati e vi depongono le uova
scavando gallerie che compromettono
l’intero ramo colpito. Un buon insetticida,
dato sulle piante in cui si notano fori
circolari sulle sezioni dei rami tagliati,
evita gravi conseguenze. Un costante
controllo fitosanitario è fondamentale
per prevenire qualsiasi malattia o attacco
di parassiti.
potatura
come recidere i fiori
La potatura delle peonie arbustive può essere
effettuata nel periodo novembre-dicembre e si
svolge in tre fasi diverse:
Per le peonie arbustive il fiore deve essere reciso
appena sopra la gemma ascellare più alta per
evitare di eliminare i getti dell’anno successivo
e compromettere la crescita della pianta per gli
anni futuri. è opportuno lasciare sul gambo
almeno le due foglie inferiori, ma nel caso delle
peonie erbacee, se sono necessari fiori a gambo
lungo, si può recidere anche a livello del terreno.
1) pulizia delle piante: da effettuare togliendo
le parti che non daranno vita, nelle successive
stagioni, a nuova vegetazione.
2) potatura: necessaria solo al fine di modellare la
pianta in funzione di un corretto sviluppo o per
conferire un particolare portamento al cespuglio.
3) creazione del cespuglio: nel caso in cui la peonia
abbia uno sviluppo come quello del primo dei tre
disegni nella figura accanto, è bene potarla per
stimolare l’emissione di nuovi polloni dalla base.
Per la formazione di un cespuglio non si dovrà
temere di potare eliminando molte delle nuove
gemme. La pianta, così, emetterà nuovi polloni
iniziando a formare il cespuglio.
diradamento delle gemme
Per ottenere fiori più grandi è necessario eseguire
nei mesi di febbraio e marzo un diradamento delle
gemme in modo che tutto il vigore venga conferito
a quelle restanti. L’operazione va solitamente
effettuata tra febbraio e marzo, ma il periodo va
scelto comunque in base al clima locale perché, se la
prima gemma a schiudersi (la numero 1 nella figura
accanto) sarà bruciata da una gelata tardiva, le altre
germoglieranno subito dopo. Concettualmente,
quindi, il diradamento delle gemme (eliminazione
delle numero 3 e 4 figura accanto) verrà eseguito
soltanto quando si avrà la certezza che le prime
gemme germoglieranno senza problemi.
peonie erbacee
Per quanto riguarda piantumazione, posizionamento in giardino, irrigazione,
concimazione e malattie, le esigenze delle peonie erbacee sono le stesse di quelle
arbustive. essendo le erbacee delle perenni rizomatose, cioè piante che in autunno
scompaiono completamente per ricacciare ad ogni primavera (con steli che
raggiungono i 60-100 cm), sarà necessario reciderle dopo la fioritura quasi a livello
del terreno (lasciandole alte 2-3 cm solo per individuarne l’esatta ubicazione).
La fioritura delle peonie erbacee inizia a maggio e si conclude entro la prima metà
di giugno. La sua durata è legata a fattori climatici: giornate molto assolate possono
far appassire i fiori prima del normale, così come piogge persistenti possono
provocare precoci sfioriture.
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