Milano, 11 marzo 2017 Seminario Incentivi e premi Società, cultura e sviluppo economico sostenibile Prof. Stefano Zamagni “Gli uomini hanno fatto milioni di leggi per punire i delitti, e non ne hanno stabilita pur una per premiare le virtù”*1 Stefano Zamagni nella introduzione alla ristampa dell’opera di Giacinto Dragonetti **2indica che per la loro sostenibilità le società, di ogni tempo e luogo, abbisognino di tre tipologie di norme: le norme legali, espressione del potere coercitivo dello Stato, connesse a predefiniti sistemi di punizione; le norme sociali di natura culturale, il cui seguito dipende da un sentimento di vergogna, da discriminazioni sociali e perdita di immagine connesse alla loro non osservanza; le norme morali la cui violazione fa scattare negli individui il senso di colpa. Un transito importante verso un autentico progresso morale è connesso al passaggio da una civiltà della vergogna a una civiltà della colpa. La vergogna è connessa con la circostanza di essere scoperti e visti come attori di mancanza; la colpa è radicata nell’autoascolto delle risonanze interne che i comportamenti trasgressivi generano in ciascuno dei soggetti umani. Un fattore decisivo è la modalità attraverso la quale si arriva alla costruzione dell’apparato legislativo. Tendenzialmente tutti gli apparati legislativi si ispirano ancora ad una antropologia di tipo hobbesiano “secondo cui l’uomo è un ente malvagio fin nello stato di natura e quindi è un soggetto tendenzialmente antisociale”3 ***; conseguenza di tale scelta è il sovraccarico normativo di sanzioni e punizioni allo scopo di garantire alla società civile l’osservanza dei precetti comportamentali. Come già, in maniera straordinariamente lungimirante sottolineato da Dragonetti, la scarsa presenza di comportamenti virtuosi nella nostra contemporaneità può essere riferita alla mancanza, nell’apparato normativo, dei premi. Lungo questa traccia di riflessioni è importante distinguere tra premio e incentivo. L’incentivo tende ad allineare l’interesse del collaboratore con quello dell’imprenditore/impresa. Il premio all’opposto tende allo sviluppo del bene comune, collegando l’interesse particolare col generale. L’incentivo tende ad essere un dispositivo ex ante rispetto all’esecuzione dell’azione, con i termini contrattuali del tutto noti all’attore esecutivo prima dello svolgimento da parte di quest’ultimo della sua azione. Il premio all’opposto è un ex post, atto volontario dell’imprenditore/azienda, senza alcun obbligo istituzionale propedeutico per entrambe le parti. Inevitabilmente l’utilizzo dell’incentivo su larga scala – che nella nostra contemporaneità è diventato prassi diffusa e “normale” con una sorta di erosione progressiva della retribuzione fissa e del premio fino al meccanismo delle stock options – tende a inquinare lo spirito comunitario, a rendere del tutto obsoleta la prospettiva del Dono erodendo i rapporti di fiducia tra gli employer diversi e gli attori organizzativi. Stefano Zamagni è professore ordinario di Economia Politica all'Università di Bologna (Facoltà di Economia) e Adjunct Professor of International Political Economy alla Johns Hopkins University, Bologna Center. 1 *Giacinto Dragonetti, 1769, Trattato delle virtù e dei premi, Introduzione **Giacinto Dragonetti (1769), Trattato delle virtù e dei premi, Carocci, Roma, 2012 3 ***Stefano Zamagni prefazione a Dragonetti op. cit. pag. 16 2 Orari: dalle 9,00 alle 18,30 Sede: c/o Jakala Group -­‐ via C. Tenca 14 -­‐ 20124 MILANO Tariffe di partecipazione Tariffa base Tariffa ridotta * 130 Euro IVA COMPRESA 90 Euro IVA COMPRESA ! (per coloro che partecipano senza il sostegno di un’organizzazione e per gli appartenenti ad organizzazioni non profit) Soci di cinelogos, soci e allievi di Ariele Studenti 60 Euro IVA COMPRESA 30 Euro IVA COMPRESA Per iscrizioni e informazioni: [email protected] si ringrazia Jakala Group SpA per la cortese collaborazione Associazione Culturale CINELOGOS - Cinema e Formazione Viale Papiniano, 38 - 20123 MILANO