Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia

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Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
Introduzione
Come si è visto i disturbi presenti in rete possono condizionare anche
significativamente il corretto funzionamento dei componenti d’impianto: nei settori
d’utenza industriale e del terziario avanzato, per esempio, tali disturbi possono dare
origine a fastidiosi, oltreché costosi, disservizi dell’attività produttiva.
Uno dei più importanti fattori di qualità del servizio di erogazione di
energia elettrica è la continuità del servizio ovvero la mancanza di interruzioni
nella fornitura dell’energia elettrica.
Attualmente l’Autorità per la Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha fissato limiti
che riguardano queste interruzioni e che devono essere rispettati dagli operatori di
reti. Per la AEEG:
 Le interruzioni possono avere varie origini (possono essere originate sulla rete
in alta tensione e sulla rete di trasmissione nazionale o possono essere provocate
da cause di forza maggiore o dalle cause esterne) oppure possono essere di
responsabilità dell’esercente.
 Le interruzioni possono essere distinte tra quelle “con preavviso” (notificato
almeno un giorno prima) e quelle “senza preavviso” .
 Le interruzioni “senza preavviso” a loro volta vengono classificate in lunghe
(durata maggiore di tre minuti), brevi (durata compresa tra un secondo e tre
minuti) e transitorie (micro interruzioni, di durata minore di un secondo).
Il livello di qualità della fornitura può essere oggetto di contrattazione bilaterale
sulla base delle specifiche esigenze del cliente e del prezzo che il distributore
propone di conseguenza.
In tale contesto, si inseriscono le attività promosse dall’AEEG, per il
monitoraggio della qualità della tensione sulle reti di distribuzione in media
tensione, a livello sia di rete di distribuzione sia di clienti finali, da cui ricavare i
livelli effettivi di qualità, necessari anche ai fini della stipula dei contratti per la
qualità.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha avviato con la deliberazione
ARG/elt 149/10 del 27 settembre
2010, il procedimento per la formazione di
provvedimenti in materia di qualità dei servizi elettrici di trasmissione, distribuzione
e misura dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2012 – 2015.
L’Autorità ha pertanto predisposto il documento DCO 42/10 (Documento per la
Consultazione) che si inquadra appunto nel procedimento per la formazione di
provvedimenti in materia di qualità dei servizi di trasmissione, distribuzione e
misura dell’energia elettrica per il quarto periodo di regolazione (2012 – 2015) e
formula opzioni di regolazione e proposte in materia di qualità della tensione.
Tale procedimento è sottoposto all’AIR (Analisi di Impatto della Regolazione)
relativamente agli aspetti più rilevanti.
Questo documento DCO 42/10 :
 Discute nuove iniziative in materia di qualità della tensione sulle reti di
distribuzione dell’energia elettrica;
 Illustra gli obiettivi dell’Autorità,
 Illustra le motivazioni dei possibili interventi,
 Propone alcune opzioni alternative di regolazione per le modalità di
monitoraggio della qualità della tensione (QT).
In particolare, tale documento propone nuove iniziative in materia di:
 Pubblicazione, anche comparativa, di dati relativi alle interruzioni transitorie
(durata ≤ 1 secondo)
 Comunicazione individuale relativamente ai buchi di tensione
 Implementazione di un sistema di monitoraggio della qualità della tensione
sull’intera rete MT
 Pubblicazione della performance di rete relativamente ai buchi di tensione sulle
reti MT
 Monitoraggio della performance delle reti BT relativamente alle variazioni lente
di tensione mediante i misuratori elettronici.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
 Relativamente ai buchi di tensione, il documento sintetizza i risultati della
campagna di monitoraggio della qualità sulle reti MT (promossa dall’Autorità
col DCO 6 aprile 2005) e condotta da RSE (Ricerca sul Sistema Energetico).
Il tema della qualità della tensione (QT) è stato affrontato dall’Autorità sin dal
2004 con approcci differenziati in funzione del livello di tensione delle reti.
Per quanto concerne le reti di distribuzione:
 Con il DCO 6 aprile 2005 l’Autorità ha promosso il monitoraggio a campione
della qualità della tensione sulle reti di distribuzione in MT;
 Successivamente, la società RSE (Ricerca Sistema Energetico, ex CESI Ricerca
S.p.a., poi ERSE S.p.a. fino al Luglio 2010) nell’ambito della Ricerca di
Sistema (RdS) ha messo in servizio nel febbraio 2006 il sistema sperimentale
QuEEN (Qualità dell’Energia Elettrica) che, tuttora operativo, consente il
monitoraggio dei parametri della QT sulle reti di distribuzione MT e la loro
pubblicazione on line, tramite il sito RSE.
 A seguito della pubblicazione della deliberazione n. 292/06 del 18-12-2006, nel
corso del 2009 l’Autorità ha effettuato una richiesta di informazioni alle imprese
distributrici di maggiori dimensioni, finalizzata alla verifica delle variazioni
lente della tensione di alimentazione sulle reti di distribuzione BT, presso un
campione di circa 55.000 punti di prelievo, tramite misuratori elettronici.
Il sistema QuEEN, realizzato e sviluppato da RSE S.p.a. ha permesso di
conoscere le performance delle reti di distribuzione MT. Il parametro di QT sul
quale si è maggiormente focalizzata l’attenzione dell’Autorità e della RdS, è
costituito dai buchi di tensione. Le ragioni di tale interesse da parte dell’Autorità
saranno esposte in seguito, alla luce anche di uno studio su costi stimati per i clienti
MT derivanti dalle “microinterruzioni” (interruzioni transitorie e buchi di tensione)
e loro impatto sull’economia italiana.
Grazie alle informazioni raccolte mediante la campagna di monitoraggio della
qualità della tensione nella rete italiana di distribuzione in MT effettuata con il
sistema QuEEN e tenendo conto anche della recente revisione della norma EN
50160, l’Autorità ha avuto nuove opportunità di regolazione, finalizzate ad:
 Una diffusione più capillare del monitoraggio di buchi di tensione;
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
 Una pubblicizzazione delle performance di rete,
 Una maggiore responsabilizzazione delle imprese distributrici e dei clienti su
tale aspetto.
Le proposte formulate nel DCO 40/10 del novembre 2010 assieme
all’esperienza accumulata sino ad oggi, hanno suggerito all’Autorità di focalizzare il
proprio intervento in materia di QT:
 sugli eventi di durata inferiore o uguale a un secondo, vale a dire sulle
interruzioni transitorie e sui buchi di tensione, per quanto riguarda le reti MT;
 sulle variazioni lente della tensione per quanto riguarda le reti BT.
La QT sulle reti MT e BT sarà al centro di grande attenzione nel prossimo
futuro proprio perché tali reti sono al centro di importanti evoluzioni dovute a
crescenti apporti di generazione diffusa.
Infatti, in prospettiva l’evoluzione delle reti verso una gestione attiva (nella
direzione delle smart grid) potrà comportare effetti rilevanti sulla QT.
Il documento DCO 42/10 però non si occupa della QT sulle reti di trasmissione
e sulle reti di distribuzione in AT.
Il procedimento sulla qualità dei servizi elettrici è sottoposto ad AIR per gli
aspetti di maggior rilevanza.
L’attenzione dell’ AIR si concentra sull’aspetto più rilevante individuato in
questo DCO 42/10 relativo alla sperimentazione di un sistema di monitoraggio
esteso sulla rete MT. Riguardo a tale aspetto vengono formulate più ipotesi di
intervento tramite opzioni di regolazione alternative.
La cooperazione di CEER (Council of European Energy Regulators) e
CENELEC (Comitè Europèen de Normalisation Èlectrotechnique) ha portato alla
revisione della Norma EN 50160. Gli aspetti più rilevanti della nuova edizione della
Norma EN 50160 ratificata a marzo 2010 saranno qui di seguito illustrati.
Regolazione della qualità della tensione sulla rete di trasmissione
L’Autorità, con la deliberazione n. 250/04 del 30 dicembre 2004 ha introdotto
un insieme di disposizioni per il Gestore della rete di trasmissione AT (Terna) in
materia di qualità del servizio di trasmissione. In particolare nell’Allegato A della
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
deliberazione 250/04 l’Autorità ha previsto che l’operatore di trasmissione rilevi a
campione mediante campagne specifiche di misurazione:
 Le variazioni lente e rapide della tensione,
 I buchi di tensione, separatamente per fascia di durata, di abbassamento di
tensione e fasi interessate;
 Le sovratensioni;
 La fluttuazione della tensione a breve e lungo termine (flicker);
 La distorsione armonica;
 Il grado di asimmetria della tensione trifase;
 Le variazioni della frequenza.
L’Autorità inoltre, con la deliberazione n. 210/05 del 5 ottobre 2005 ha
approvato un piano per la rilevazione della qualità della tensione sulla rete di
trasmissione
nazionale.
A
tale
piano,
confluito
nel
sistema
MONIQUE
(MONItoraggio della Qualità della tensione Elettrica), si sono aggregate le otto
imprese distributrici per cui vigeva l’obbligo.
Nell’Allegato A della deliberazione 250/04, l’Autorità ha anche previsto che
l’operatore di trasmissione, sulla base dei risultati delle suddette campagne di misura
a campione, definisca i livelli attesi della qualità della tensione, anche
differenziandoli per livelli di tensione, relativamente a :
 valore massimo, per singolo utente, del numero annuo di interruzioni
transitorie;
 valore massimo, per singolo utente, del numero di buchi di tensione,
separatamente per fasce di durata e fasi coinvolte;
 valore massimo del livello di distorsione armonica totale;
 valore massimo del grado di asimmetria della tensione trifase;
 valore massimo degli indici di severità della fluttuazione della tensione a
breve e lungo termine, riferiti alla potenza minima di cortocircuito.
Dal 1 gennaio 2007 vige inoltre l’obbligo di registrazione delle interruzioni
transitorie sulle linee su cui sono installate protezioni automatiche tripolari con cicli
di apertura e richiusura di durata inferiore o uguale a 1 s.
Poiché la qualità della tensione, anche sulle reti di distribuzione, dipende dalla
potenza di corto circuito nei nodi della rete di trasmissione, Autorità (Art. 34 in
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
Allegato A deliberazione n. 250/04) ha previsto che il gestore della rete di
trasmissione renda disponibili sul proprio sito internet i valori minimi e massimi
della potenza di corto circuito convenzionali, in conformità alle norme vigenti.
Regolazione della qualità della tensione sulla rete di distribuzione MT e BT
Il testo integrato della qualità dei servizi elettrici (Allegato A della
deliberazione n. 333/07 del dicembre 2007, di seguito: TIQE) prevede l’applicazione
di quanto previsto dalla norma tecnica CEI EN 50160 per le caratteristiche di qualità
della tensione.
Al momento non esiste una forma esplicita di regolazione della qualità della
tensione sulle reti di trasmissione, poiché i livelli attesi di qualità della tensione
individuati da Terna non hanno la stessa natura giuridica degli standard di qualità
definiti dall’Autorità.
In particolare il TIQE:
 Dispone che le imprese distributrici effettuino la registrazione automatica delle
interruzioni transitorie, utilizzando l’assetto reale della rete.
 Ogni impresa distributrice è tenuta ad avere un registro delle interruzioni (art.
4).
 L’impresa distributrice deve comunicare alle altre imprese distributrici
interconnesse a valle la causa delle interruzioni che le hanno interessate, di
norma entro 60 giorni dalla data di occorrenza dell’interruzione, per la corretta
registrazione delle relative cause.
 L’art. 15 del TIQE definisce – fra gli indicatori di continuità del servizio
elettrico – il numero di interruzioni transitorie per cliente MT, distintamente per
ambito territoriale.
 Ogni
impresa
distributrice
deve
comunicare
all’Autorità
i
risultati
dell’elaborazione degli indicatori di continuità del servizio.
 Ogni impresa distributrice comunichi a ciascun cliente MT e AT l’elenco delle
interruzioni lunghe, brevi e transitorie che lo hanno coinvolto.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
Per quanto concerne la normativa cui L’Autorità fa riferimento, essa contempla
anche le norme tecniche CEI EN 61000-4-30 e la CEI EN 50160 nella sua ultima
edizione 2010. In quest’ultima edizione, vi è stata una revisione della norma EN
50160 che ha riguardato principalmente i seguenti aspetti delle precedenti versioni:
 struttura suddivisa tra fenomeni continui ed eventi;
 definizioni per buchi di tensione e sopraelevazioni di tensione;
 tabelle di classificazione per buchi di tensione e sopraelevazioni di tensione;
 applicabilità alle reti di tensione nominale fino a 150 kV (inclusa);
 nuovi requisiti riguardo le variazioni lente di tensione per le reti MT.
L’intervento della Autorità
Motivazioni dell’intervento dell’Autorità
Motivazioni economiche, tecniche e sociali:
 Gli utenti del sistema elettrico italiano sopportano costi significativi associati a
problemi di QT.
 Gli utenti del sistema elettrico italiano mostrano elementi di soddisfazione e
insoddisfazione relativamente alla QT.
 Sono praticabili soluzioni tecniche per il monitoraggio della QT elaborate anche
sulla base dell’esperienza di monitoraggio QuEEN
 Sono disponibili elementi tecnici e standard tecnici internazionali per la
definizione e la misura di potenziali indicatori.
 In seguito all’avvio del sistema di monitoraggio promosso dall’Autorità, è
disponibile un ampio set di dati storici relativi alla QT.
Motivazioni legate al costo delle microinterruzioni per i clienti.
Nel 2006 l’Autorità ha commissionato al Dipartimento di Ingegneria Gestionale
dl Politecnico di Milano (DIG) una indagine sui costi delle microinterruzioni
(termine non tecnico con cui sono stati indicati congiuntamente interruzioni
transitorie e buchi di tensione), con l’obiettivo di valutare economicamente il danno
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
subito dai clienti industriali per le microinterruzioni (dati riportati in appendice 3 del
DCO 36/07).
I costi totali per l’intero sistema economico italiano sono stati ottenuti
sommando:
 due stime dei costi diretti: una per i settori osservati (SO) ed una relativa a
settori potenzialmente sensibili non osservati (PSNO);
 e una stima dei costi indiretti (che fa riferimento agli investimenti dei clienti
industriali in sistemi di de-sensibilizzazione quali gli apparecchi UPS
(Uninterruptible Power Supply).
Riportiamo qui di seguito la tabella 1 relativa al costo delle microinterruzioni
per i diversi settori industriali, tratta dallo stesso DCO
36/07 in Appendice 3).
Tabella 1 - Costi delle microinterruzioni per diversi settori industriali: costo diretto per evento per
kW (espresso in euro dell’anno 2006. Fonte: DIG del Politecnico di Milano)
Settore
Media
Mediana
Intervallo
DM – auto e automotive
2,9
2,9
0,7 – 5,0
DH – plastica
2,2
1,8
0,1 – 4,2
DB – tessile
3,2
3,2
3,2
DE – carta
1,0 (1,1)
0,9 (0,9)
0,1 – 2,2
DF – raffinerie
13,3
13,3
13,3
DJ – metallurgia
3,3 (4,9)
1,1 (4,9)
0 (1,1) – 8,7
0,9
0,8
0,1 – 2,3
5,9
0,6
0,2 – 30
DG – chimica
0,5 (0,7)
0,6 (0,7)
0 (0,6) – 0,8
DL – macchine elettriche
10,6
9,3
0,1 – 22,4
Tutti i settori
2,8 (3,4)
0,9 (1,2)
0 (0,1) - 30
DI
–
minerali
non
llif
DAi – alimentare
Le statistiche relative agli indicatori di costo sono state normalizzate sul numero
di addetti delle imprese osservate e proiettate in maniera differenziata ai settori
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
osservati ed altri settori potenzialmente sensibili non osservati, utilizzando il numero
di addetti delle imprese italiane.
In sintesi, lo studio suddetto ha quantificato il costo delle microinterruzioni per i
clienti industriali come segue:
 settori osservati: la mediana dei costi diretti annui è stata stimata in 267,8
M€/anno (minimo: 252,1M€/anno e massimo 296,3 M€/anno);
 settori potenzialmente sensibili ma non osservati: i costi diretti totali annui sono
stati stimati a 315,6 M€/anno;
 I costi indiretti totali annui per microinterruzioni per il sistema economico
italiano sono stati stimati a 196,8 M€/anno.
Quindi la stima dei costi totali annui sostenuti dai clienti industriali per le
microinterruzioni porta a valori (riferimento a moneta dell’anno 2006) in un
intervallo compreso tra un valore minimo di 449 M€/anno (nell’ipotesi che i settori
PSNO abbiano costi nulli) e un valore massimo pari a 809 M€/anno.
Ambito dell’ intervento dell’Autoritá
I soggetti più direttamente interessati da possibili iniziative in materia di qualità
della tensione sono:
 gli utenti connessi a reti elettriche MT e BT;
 e le imprese distributrici.
D’altro canto sono anche interessati una pluralità di soggetti e settori:
 i settori produttivi che corrispondono ai suddetti utenti,
 i costruttori di apparecchiature elettriche,
 l’operatore del sistema di trasmissione e potenzialmente gli utenti finali
connessi a reti elettriche in alta tensione,
 le società di consulenza e impiantistica operanti in questo settore,
 gli esperti del mondo della consulenza, della ricerca e dell’accademia.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
L’attuale sistema di monitoraggio (QuEEN) della qualità della
tensione nelle reti di distribuzione italiane
Nel 2005 l’Autorità (AEEG) promosse con un documento di consultazione
(DCO del 6 aprile 2005) una campagna di monitoraggio della qualità della tensione
nella rete italiana di distribuzione in media tensione (MT) con l’obiettivo di
migliorare la conoscenza delle performance della rete di distribuzione e di
diffondere anche al più vasto pubblico dei clienti i risultati del monitoraggio tramite
pubblicazione dei risultati.
L’attività di promozione portò alla realizzazione del sistema sperimentale
QuEEN realizzato e sviluppato da RSE s.p.a. (in origine CESI Ricerca s.p.a. e poi
diventato ERSE s.p.a. fino al 1 Luglio 2010) che fu sviluppato nell’ambito della
Ricerca di Sistema in risposta all’esigenza manifestata dall’Autorità di disporre di
uno strumento conoscitivo:
 Per regolare la Qualità della Tensione (QT) nel rispetto dei costi complessivi
(del sistema elettrico e dei clienti),
 Per monitorare l’evoluzione della QT in un momento cruciale di evoluzione
delle reti da passive ad attive,
 E per supportare l’azione regolatoria basata sull’evoluzione della normativa
europea (EN 50160) fornendo una conoscenza oggettiva della QT.
Il sistema QuEEN è attivo in Italia dal 6 febbraio 2006 ed ha continuato a
registrare e monitorare i principali parametri della qualità della tensione ed è stato
sottoposto nel corso degli anni a un costante aggiornamento e potenziamento.
Il progetto QuEEN si è contraddistinto contraddistingue positivamente tra
l’altro anche:
 per avere consentito di conseguire pienamente i primi due obiettivi indicati
dall’Autorità nel DCO 6 aprile 2005 e di perseguire i rimanenti (richiamati al
punto 4.21 del presente DCO);
 per avere fornito indicazioni utili sui costi di investimento e sui costi operativi;
 per avere fornito indicazioni utili sulle modalità di installazione delle
apparecchiature di monitoraggio della QT e sulla localizzazione dei punti della
rete da sottoporre a monitoraggio;
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
 per il carattere innovativo della pubblicazione dei dati, tramite internet;
 per la significativa e rappresentativa base di dati che, sin dal 2006, mette a
disposizione della RdS e di tutte le parti coinvolte e interessate;
 per le analisi ex-post che permette di effettuare alla RdS, all’Autorità e a tutte le
parti coinvolte e interessate;
 per aver contribuito alla diffusione della conoscenza delle tematiche della QT,
per aver favorito il dibattito nel mondo della ricerca e il confronto nelle diverse
sedi istituzionali e normative dell’Unione Europea.
Architettura del sistema di monitoraggio QuEEN
Il progetto è mirato a monitorare l’intera rete italiana in Media Tensione,
tenendo conto delle sue principali caratteristiche. A tal fine, considerando la
struttura della rete di distribuzione in MT ed i vincoli di budget e di tempo
disponibile per il completamento del progetto, si è deciso di realizzare un sistema di
monitoraggio costituito da strumenti (Unità di Misura) per la misura della qualità
della tensione, installati in nodi della rete scelti considerando i seguenti criteri:
 400 semisbarre delle cabine primarie della rete MT (corrispondenti all’ 11% del
numero complessivo di semisbarre della rete di distribuzione MT italiana)
individuate in modo da rappresentare, per quanto possibile, le caratteristiche del
sistema di distribuzione in MT;
 200 cabine secondarie individuate tra Clienti MT (73) e Distributori (127).
Le 400 semisbarre MT sono state scelte e suddivise proporzionalmente al
numero delle reti MT presenti in ogni regione italiana, in modo che fossero
statisticamente rappresentative sia delle varie strutture che delle diverse condizioni
ambientali presenti nella intera rete MT italiana.
L’adesione dei Clienti MT alla campagna di monitoraggio è stata su base
volontaria
ed
è
stata
incentivata
da
condizioni
economiche
vantaggiose
nell’approvvigionamento degli strumenti di registrazione e favorita anche
dall’opportunità di conoscere i livelli effettivi di qualità nel proprio nodo di
alimentazione al fine di poter stipulare dei contratti per la qualità sulla base di
accordi volontari tra clienti ed Enti di distribuzione, già previsti dall’Autorità.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
La figura sotto riporta una mappa dei siti dove sono state installate le 600 Unità
di Misura suddette.
Mappa dei 600 punti di misura del sistema QuEEN
a)
Mappa delle 400 Unità di misura installate sulle semisbarre della rete di distribuzione MT italiana
b)
Mappa delle 200 Unità di misura installate presso i clienti MT (in rosso) e lungo linea da parte dei
Distributori (in blu)
In particolare, per ogni regione italiana, le semisbarre MT da monitorare sono
state scelte in modo da rappresentare il più possibile la distribuzione statistica dei
seguenti parametri delle reti MT ritenuti particolarmente significativi dal punto di
vista della qualità della tensione:
 Lunghezza totale delle linee derivate dalla semisbarra MT;
 Tipo di linea MT (aerea con conduttori nudi, aerea in cavo, in cavo interrato,
mista);
 Numero dei clienti MT;
 Gestione del neutro della rete MT (neutro isolato, neutro compensato);
 Densità per km2 dei clienti BT alimentati dalla rete MT (alta, media e bassa
densità).
I parametri scelti della qualità della tensione da monitorare sono:
 Ampiezza della tensione di alimentazione;
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
 Variazioni della tensione di alimentazione;
 Buchi di tensione,
 Sovraelevazioni della tensione (swell);
 Interruzioni;
 Squilibri della tensione;
 Variazioni rapide di tensione;
 Flicker;
 Armoniche di tensione.
Oltre ai suddetti parametri di tensione, nelle cabine secondarie (MT/BT) si è
proceduto anche al monitoraggio dell’ampiezza delle correnti, armoniche incluse.
Altri parametri della tensione, quali frequenza, interarmoniche e tensioni
transitorie, non sono stati monitorati perché non dipendenti dalla rete MT
(frequenza) e perché ritenuti poco significativi per giustificare l’enorme
immagazzinamento ed elaborazione di notevoli quantità di dati con implicazioni in
termini sia di capacità di memoria dello strumento sia di tempo di trasmissione dei
dati al sistema centrale.
Il sistema di monitoraggio, la cui architettura è raffigurata nella figura sotto, è
essenzialmente costituito da:
Le Unità di Misura (UM), dotate di:

dispositivo GSM per l’invio quotidiano al Sistema Centrale di tutti i dati
“grezzi” (non ancora elaborati) immagazzinati in memoria,
 e di un GPS per la sincronizzazione temporale .
Le UM sono predisposte per la memorizzazione della forma d’onda di tensione
in corrispondenza del verificarsi di eventi quali buchi ed interruzioni di tensione e
variazioni rapide della tensione.
Al fine di individuare l’origine dei buchi di tensione è prevista la registrazione
dell’avviamento delle protezioni distanziometriche delle linee di AT da parte delle
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
400 UM localizzate nelle cabine primarie (CP) e del superamento di una soglia di
corrente da parte delle UM presso cliente MT.
Le UM sono connesse ai secondari dei trasduttori di tensione (TV) e corrente
(TA) in modo tale da misurare le tensioni concatenate e le correnti di linea. Nel
rispetto del vincolo di budget, sono stati utilizzati i TV ed i TA esistenti in impianto
per scopi di rilievi di misura.
Il sistema centrale per la raccolta dati (SCP), destinato principalmente alla
gestione della comunicazione giornaliera con gli strumenti di misura (“import” dei
dati memorizzati dagli strumenti, gestione dei “set-up” degli strumenti e
installazione delle nuove versioni del “firmware”).
Sono previsti:
 Un “database server” (Microsoft SQL server) per la registrazione dei dati
“grezzi”,
 Ed un ulteriore “database server” di “back up”.
Un sistema per l’elaborazione e la visualizzazione dei parametri caratteristici
della
qualità
della
tensione
(QuEEN
–
Qualità
dell’Energia
Elettrica).
L’elaborazione e la rappresentazione finale dei risultati è eseguita da questo sistema
chiamato appunto QuEEN (Qualità dell’Energia Elettrica) disponibile su un apposito
sito web aperto al pubblico. L’accesso a QuEEN (http://QUEEN.ricercadisistema.it)
può essere effettuato da due categorie diverse di utenti:
I proprietari delle UM, che hanno accesso ai risultati in dettaglio (definiti dal
sistema: “semplificati) della campagna di monitoraggio (istante di accadimento e
caratteristiche principali dei singoli disturbi) ed a risultati statistici relativi ai
disturbi registrati dalle loro UM e ad un intervallo di tempo selezionabile. Per
tutelare la riservatezza delle informazioni, l’accesso dei proprietari avviene tramite
una password. In particolare, i risultati di dettaglio accessibili dai proprietari di UM
sono organizzati in tabelle che riportano l’andamento temporale delle caratteristiche
dei vari parametri della Qualità della Tensione (nel caso di parametri registrati con
continuità, come l’ampiezza della tensione di alimentazione, flicker, ecc.) o la
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
sequenza degli eventi (in caso di buchi di tensione, interruzioni, variazioni di
tensione rapide ecc.).
Per quanto riguarda i parametri registrati con continuità, l’utente può richiedere
dei grafici che ne riportano l’andamento nel tempo.
Per quanto riguarda gli eventi, l’utente può scaricare le corrispondenti forme
d’onda registrate dall’UM, durante un intervallo di tempo definito da un pre-trigger
e un post-trigger.
Il pubblico può accedere al sito per richiedere i risultati aggregati delle
registrazioni fatte durante la campagna di monitoraggio dalle varie UM, sulla base di
diversi criteri (regione di appartenenza, tipo di rete, stato del neutro, tensione
nominale, ecc.). Tali risultati aggregati sono organizzati in tabelle che riportano i
risultati statistici relativi ai vari parametri della Qualità di Tensione.
Sia la base dei dati di dettaglio, sia quella dei dati aggregati, costituiranno una
fonte di informazione derivata direttamente dall’esercizio e potranno essere
utilizzate, oltre che per le finalità regolatorie dell’Autorità, anche da una pluralità di
operatori e di centri di ricerca per lo sviluppo di soluzioni che potranno concorrere
con la regolazione al miglioramento del servizio elettrico.
Architettura del sistema di monitoraggio. L’acronimo AdM indica l’Unità di Misura (UM)
La scelta di monitorare la rete in media tensione è stata dettata dalla esigenza di
poter ottenere valutazioni accurate della qualità della tensione, soprattutto per
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
quanto concerne i buchi di tensione, con un numero ragionevole di punti di misura a
livello MT statisticamente rappresentativo della rete.
L’Autorità nel DCO 42/10 ha fatto il punto, a quasi 5 anni dall’inizio della
campagna di misura, della situazione della rete di distribuzione italiana dal punto di
vista della prestazione a fronte dei buchi di tensione (voltage dip performance).
Infatti questo parametro della qualità della tensione, assieme alle interruzioni di
alimentazione, costituisce uno dei disturbi di tensione ai quali sono più sensibili i
clienti della rete, come si evince da statistiche pubblicate nel recente passato, basate
sulla tipologia e numerosità dei reclami pervenuti da parte dei Clienti (figura sotto)
Statistiche di lamentele utenti
Inoltre, come già anticipato, anche se i 200 punti di misura lungo le linee MT
non rappresentano un campione statisticamente rappresentativo dell’intera rete, i
risultati del monitoraggio raccolti in questi punti hanno consentito di confermare
l’assunto che le statistiche dei buchi di tensione basate sulle misure effettuate alle
semisbarre costituiscono una buona stima di quanto può succedere nei punti di
allacciamento dei clienti alla rete pubblica MT.
Si osserva infatti che il numero di buchi di tensione visti lungo linea è minore o
al più uguale al numero di quelli visti sulla semisbarra di cabina primaria. La
differenza infatti è dovuta al fatto che
i buchi di tensione originati dai guasti
polifase lungo le linee danno luogo a interruzioni sulle linee interessate dal guasto e
a buchi di tensione sulla semisbarra e sulle altre linee.
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
In particolare la figura 5.5 sottostante riporta un esempio della distribuzione dei
rapporti tra le tensioni residue misurate lungo linea (Ures-ll) e quella misurata sulla
semisbarra (Ures-s) per gli stessi eventi.
Figura 5.5 - Distribuzione dei rapporti tra le tensioni residue misurate lungo la linea (Ures-II) e
quella misurata sulla semisbarra (Ures-s) per i medesimi eventi.
Si può apprezzare il fatto che, mediamente, le tensioni residue misurate lungo
linea sono più basse (meno dello 1%) rispetto a quelle misurate sulla semisbarra.
Circa l’82% dei rapporti (Ures-ll/Ures-s) cadono nell’intervallo 1 ± 2%.
Per quanto riguarda la durata dei buchi di tensione, le massime differenza
riscontrate tra le misure effettuate lungo linea e quelle sulla semisbarra di cabina
primaria sono dell’ordine di 10÷20 ms. Nella grande maggioranza dei casi le
differenze sono nulle.
I risultati confermano quindi quanto ragionevolmente atteso, vale a dire che:
il numero dei buchi di tensione misurati sulla semisbarra costituiscono una
leggera sovrastima del numero di buchi di tensione attesi nei nodi di consegna MT;
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
le tensioni residue e le durate dei buchi di tensione misurate sulla semisbarra
costituiscono una buona stima delle tensioni residue e delle durate attese nei nodi di
consegna MT.
La scelta di implementare un sistema di monitoraggio che fosse rappresentativo
della rete, e quindi caratterizzato da siti permanenti di misura opportunamente scelti
sul territorio italiano, ha portato ad escludere altre opzioni che si sarebbero potute
prendere in considerazione.
Infatti, se per il monitoraggio della rete AT all’avvio del sistema QuEEN era già
in corso il progetto “MONIQUE” ( Sistema di monitoraggio della qualità della
tensione elettrica sulle reti AT) da parte di TERNA Rete Elettrica Nazionale s.p.a.,
per quanto riguarda le reti BT era impensabile progettare un sistema di monitoraggio
“fisso” a causa del numero elevato di nodi che si sarebbero dovuti monitorare per
avere dei risultati statisticamente significativi.
Tipicamente alcune campagne di monitoraggio di lungo periodo della rete BT
condotte all’estero si sono spesso basate su sistemi “mobili” con siti di misura che
cambiano nel corso della campagna.
Allo scopo di indagare la correlazione tra gli eventi che interessano le reti MT
e BT è in previsione l’installazione di alcune unità di misura nella rete di
distribuzione in bassa tensione in nodi opportuni per realizzare una “catena di
monitoraggio” che renda possibile tale analisi per differenti tipologie di rete e clientela
BT alimentata.
Metodica di misura
Il sistema di monitoraggio è stato realizzato all’interno di un programma di
Ricerca di Sistema avente una durata e un budget definiti. In questo contesto per
avere, in ogni caso, un sistema di monitoraggio rappresentativo della rete di
distribuzione in MT, si è deciso di ricorrere ai trasformatori di misura induttivi (TV)
già esistenti nelle cabine primarie, caratterizzati da un primario con connessione
fase/terra. Gli apparecchi di misura sono quindi stati installati al secondario dei
Regolazione e monitoraggio della qualità della tensione in Italia
trasformatori di misura (lato BT) per la misura delle tensioni concatenate ricostruite
sulla morsettiera degli strumenti con un opportuno collegamento.
In presenza di eventi quali i guasti monofase a terra, nel sistema di distribuzione
si generano delle componenti unidirezionali, le quali possono innescare fenomeni di
saturazione dei TV a seguito dei quali la catena di misura rileva dei “falsi” buchi di
tensione che non trovano un corrispondente “fisico” nella rete e che pertanto non
debbono essere conteggiati nella statistica dei buchi di tensione. Tali “falsi” eventi si
manifestano principalmente nelle reti esercite a neutro isolato e per evitarne la
registrazione si può adottare, a seconda delle disponibilità del caso, una delle seguenti
soluzioni:
 opportuni “filtri” software in grado di riconoscere i falsi buchi di tensione;
 utilizzo di TV con primario con connessione fase-fase (come realizzato nelle
installazioni presso alcuni Clienti MT dove, per ragioni di misura della potenza,
era presente tale disponibilità);
 utilizzo di trasduttori non soggetti a fenomeni di saturazione (ad esempio
partitori resistivi di tensione).
La scelta adottata nel sistema di monitoraggio è stata quella di ricorrere a filtri
software ed in particolare, al momento, è attivo un filtro basato sul riconoscimento
della presenza di una componente di seconda armonica nelle tensioni misurate.
2.1.
Realizzazione del sistema di monitoraggio da parte del CESI
La società CESI S.p.a., nell’ambito del finanziamento previsto dalla Ricerca di sistema:
a) ha bandito una gara per l’acquisizione dei concentratori dati e degli strumenti di
rilevazione (comprensivi dei modem GSM e delle licenze software) destinati
alla campagna di monitoraggio;
b) ha realizzato e amministra l’unità centrale di raccolta e gestione dati, sia per
quanto riguarda l’acquisto della piattaforma hardware e delle licenze software
sia per quanto riguarda lo sviluppo del software applicativo.
Gli strumenti di rilevazione sono forniti alle imprese distributrici con un contratto di
comodato in conto deposito. Il contratto contiene le regole per eventuali interventi sulla
strumentazione a opera delle imprese distributrici stesse (ad esempio per l’installazione
e per la sostituzione degli strumenti guasti) e una definizione degli oneri di competenza
a carico del progetto e delle imprese distributrici.
I clienti che intendono accedere al sistema di monitoraggio possono acquistare uno
strumento di rilevazione, comprensivo del software di telegestione, tra quelli acquisiti
con la gara di cui al punto a), e ne rimarranno i proprietari anche dopo la conclusione
della campagna di monitoraggio.
2.2.
Costituzione del sistema di monitoraggio della QT
Il sistema di monitoraggio della QT è costituito da una “rete di misura” che monitora in
modo continuativo i parametri di QT.
1
Esso è costituito da:
a) strumenti
di
rilevazione,
installati
sulle
semisbarre
delle
cabine
di
trasformazione AT/MT, sui punti di consegna dei clienti finali ed eventualmente
lungo le linee MT, in grado di acquisire, analizzare ed immagazzinare ogni
evento correlato alla QT in accordo con quanto richiesto nel documento per la
consultazione AEEG 06/04/05, Appendice 2;
2
b) concentratori dati, installati presso il CESI in quantità necessaria a gestire gli
strumenti di rilevazione dei costruttori selezionati, che eseguono l’acquisizione
dei dati dagli strumenti di rilevazione ad essi afferenti e li immagazzinano in
propri archivi;
c) sistema di trasmissione dati dagli strumenti di rilevazione ai concentratori dati,
che avviene tramite le reti pubbliche di operatori telefonici presenti sul territorio
nazionale;
d) unità centrale di raccolta e gestione dati, installata presso il CESI, che esegue
l’acquisizione dei dati dai concentratori dati attraverso un collegamento locale; i
dati vengono elaborati e immagazzinati in un unico archivio e resi disponibili sul
sito internet della Ricerca di sistema, accessibile anche dal sito internet
dell’Autorità.
Gli strumenti di rilevazione sono equipaggiati con modem GSM, per la trasmissione
dati all’unità centrale, e con dispositivo GPS per la sincronizzazione temporale
3
necessaria per l’effettuazione della correlazione tra la QT rilevata sui diversi punti della
rete di distribuzione.
I costi derivanti dal traffico telefonico per il trasferimento dei dati dagli strumenti di
rilevazione ai concentratori dati sono a carico del progetto. La fornitura del modem
GSM alle imprese distributrici e ai clienti è comprensiva della SIM CARD.
2.3.
Caratteristiche degli strumenti di rilevazione
I sistemi di monitoraggio sono da un lato caratterizzati da funzioni aventi finalità
prevalentemente diagnostiche e statistiche, dall’altro sono utili al fine di ricavare
informazioni atte ad accertare eventuali responsabilità. La norma CEI EN 61000-4-30
suggerisce di utilizzare strumentazione di Classe B, per quanto riguarda i primi, ed una
strumentazione di Classe A, per quanto riguarda i secondi, per i quali si rende
necessaria una rilevazione più accurata degli indicatori di QT. Il sistema di
monitoraggio in questione, pur non essendo finalizzato a ricavare informazioni atte ad
accertare eventuali responsabilità sui disturbi introdotti nella rete di distribuzione,
prevede una strumentazione di Classe A, come definita dalla norma CEI EN 61000-430, per quanto riguarda le modalità di rilevazione degli indicatori. La precisione dello
4
strumento di misura non deve essere comunque inferiore a ±0,5% e le modalità di
rilevazione degli indicatori della QT devono comunque rispondere alle prescrizioni
indicate nella norma citata.
Si evidenzia come gli indicatori della QT dovranno essere misurati in accordo al punto
3.5 della norma CEI EN 61000-4-30 “Per ogni intervallo di tempo di misura in cui si
verificano interruzioni, buchi o sovratensioni, i risultati delle misure di tutti gli altri
parametri, eseguite durante questo intervallo di tempo, vengono marcati”. Ovvero non
dovranno conteggiare lo stesso evento per più di un indicatore di QT. In particolare, la
presenza di un buco di tensione o di una interruzione non concorrerà alla valutazione
della variazione della ampiezza della tensione, del flicker, delle armoniche e dello
squilibrio.
2.4.
Lo strumento scelto per il monitoraggio della PQ
Lo strumento scelto è il Wally-RTU Electric Power Quality Analyzer Station prodotto
dalla TW_TeamWare S.r.l..
Le caratteristiche tecniche dello strumento sono le seguenti:
5
Alimentazione
Tensione
230Vac/dc 50/60Hz
Consumo
15 Va
Batteria
12 V, 1.2 Ah Pb sigillata
Autonomia
5 min. autolimitata
Ingressi Voltmetrici
N.ro canali
3
Scale
100 Vac/dc - 600 Vac/dc
Sovraccarico
+50% permanente
Tipo
divisore resistivo
Impedenza
1 MOhm
Morsetti
estraibili passo 7.62
Ingressi Amperometrici da trasduttore
N.ro canali
3
Scala
3 Vac/dc
Sovraccarico
+50% permanente
Tipo
divisore resistivo
Impedenza
1 MOhm
Morsetti
estraibili passo 3.81
Tecnica di Misura
Tipo
campionamento sincrono ad aggancio di fase
Banda passante
-3dB @6.4 kHz
Sezione A/D
12 bit + segno
Campionamento
6.4 ksample/sec.
Campionamento
12.5 ksample/sec. (TRS)
Conformità
EN61000-4-30 classe A per metodologia classe B per risultati
Funzioni di Misura
PowerMeter
funzione wattmetro ed Analisi Armonica
TRS
funzione rilevazione fenomeni transitori
VQM
funzione analisi tensioni secondo EN50160
VQMT
funzione VQM con registrazioni di correnti, potenze e forma d’onda
VQMX
funzione VQMT con registrazione transitori (TRS)
6
Precisione (@25 °C, 45-55Hz)
Tensione
Corrente
±0.5% f.s. da 10% a 130% f.s.
±1% f.s. da 1% a 10% e da 130% a 150% f.s.
±0.5% f.s. da 10% a 120% f.s.
±1% f.s. da 1% a 10%
Frequenza
±0.1% lettura
Armoniche
±0.5 f.s. per THD > 0.5%
Sicurezza
Riferimento
IEC1010-1 - EN61010-1
EMC
Emissioni
EN50081-1 (residenziale)
Immunita’
EN50082-2 (industriale)
Condizioni ambientali
Funzionamento
Temperatura 0 +45 °C
Umidità
80% senza condensa
Magazzinaggio
Temperatura -10 +70 °C
Umidità
90% senza condensa
Interfaccia Operatore
Led
On/Standby, Batteria, Allarme1, Allarme2, Shift, Hold,
EquaLink
Pacchetto specifico Su PC di supervisione
Memoria
Tipo
Statica Flash Eprom
Dimensione
20 Mbytes (100 Mbytes opzione)
Porta Seriale 1
Tipo
RS232
BaudRate
300-115200 bps
Connettore
maschio subminiatura 9 poli
Segnali
EIA completi
Connessione
remota dedicata a modem PSTN/GSM/GPRS
7
Porta Seriale 2
Tipo
RS232
BaudRate
300-38400 bps
Connettore
maschio subminiatura 9 poli
Segnali
RX e GND da GTS800, +5vdc alim. GT8000
Connessione
locale dedicata a GTS8000
Porta Ethernet
Tipo
10baseT
Connettore
RJ45
Orologio
Formato
aaaa/mm/gg oo:mm:ss.cc
Precisione
1*10-5 ppm @25 °C
Sincronizzazione
tramite modulo GPS esterno (opzione)
Modem GSM/GPRS
Tipo
Wavecom Fastrack (altri modem disponibili)
Dualband 900/1800 MHz
Frequenze
Gestione comunicazioni GSM e GPRS
( SIM card a carico del cliente )
Tipo Veicolare omnidirezionale guadagno: 2db
Antenna
Tipo Omnidirezionale guadagno: 5db
Tipo direzionale (50°) gudagno: 9db
Ricevitore GTS 8000
Sistema satellitare
GPS per sincronizzazione orologio Wally-RTU
ricezione di almeno 3 satelliti
Antenna da posizionarsi all’esterno
Contenitore WallyRTU
Dimensioni
325x260x75 mm
Custodia
metallica
Peso
2.5 Kg
8
Contenitore stazione di misura
Dimensioni
600x400x200 mm
Custodia
metallica
Segregazione
serratura a chiave
Protezione
IP55 (con protezione serratura)
Peso
12 Kg
Il software di elaborazione consente:

Analisi dei Transitori;

Analisi di conformità EN50160;

Report grafici e tabellari;

Stampe ed esportazione dati;

Comunicazioni via porta seriale;

Comunicazioni via modem;

Comunicazioni via Ethernet TCP-IP;

Schedulatore automatico connessioni;

Software EDS Client-Server DBMRS-SQL per gestione sistemi di rilevazione
complessi multiperiferici.
La dotazione di risorse è la seguente:

3 canali di tensione 0-100 Vac / 0-600 Vac isolati;

3 canali per pinze amperometriche 0-3 Vac;

Registratore ad alta capacità (20 Mb);

2 interfacce seriali;

1 porta Ethernet 10baseT;

1 Modem GSM / GPRS;

1 Modulo GPS per sincronizzazione orologio;

Alimentazione universale 230 Vac ± 20%;

UPS integrato ad alta autonomia (5 min);

Morsettiere/Sezionatori per segnali di tensione (misura) protette da fusibile;

Morsettiere alimentazione protetta da fusibile;

Morsettiera batteria protetta da fusibile;

Armadietto metallico segregabile con chiave;
9

Interfaccia operatore su PC;

Generazione SMS in condizioni di allarme;

Generazione di segnalazioni spontanee verso le stazioni di supervisione in
condizioni di allarme.
2.5.
Partecipazione dei clienti finali MT al sistema di monitoraggio con
propri strumenti
Attraverso la presente iniziativa si intende offrire ai clienti alimentati in media tensione
che lo desiderano la possibilità di partecipare alla campagna di monitoraggio della QT.
L’AEEG ritiene che l’opportunità offerta ai clienti che aderiscono all’iniziativa sia
rilevante sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo informativo, dal momento che
le misurazioni effettuate dai loro strumenti potranno essere utilizzate ai fini della stipula
dei contratti per la qualità, secondo le modalità e i criteri previsti dal Testo integrato
della qualità dei servizi elettrici.
Ai clienti che intendono usufruire di tale opportunità viene richiesto di dotarsi di uno
strumento di rilevazione della QT che potrà essere acquistato dal costruttore che si è
aggiudicato la gara bandita da CESI, alle medesime condizioni di fornitura ottenute per
gli strumenti il cui costo è a carico della Ricerca di sistema. La fornitura comprende
anche il software per la telegestione dello strumento di rilevazione, essenziale dopo la
conclusione della campagna di monitoraggio per rendere autonomi i clienti nella
gestione dello strumento di rilevazione. I clienti dovranno disporre di un personal
computer equipaggiato con sistema operativo e con gli applicativi office di diffuso
utilizzo, nonché di un modem di comunicazione (GSM o PSTN) per la telegestione
dello strumento di rilevazione della QT.
Alla campagna di monitoraggio possono partecipare anche clienti già dotati di strumenti
di rilevazione, purché compatibili con le caratteristiche del sistema di monitoraggio.
Durante la campagna di monitoraggio i clienti possono interrogare il proprio strumento
di rilevazione, attraverso il software di telegestione e il modem di comunicazione
installati sui personal computer di loro proprietà, per scaricare le misurazioni degli
indicatori della QT registrate in accordo alle norme CEI EN 50160 e CEI EN 61000-430. Riceveranno inoltre da CESI, ogni sei mesi, un CD contenente le stesse misurazioni.
Al termine della campagna di monitoraggio CESI renderà inoltre disponibile ai clienti
10
un software in grado di estrarre da tali misurazioni (dati grezzi) dei dati riassuntivi, che
consentiranno una facile interpretazione degli indicatori di QT anche da parte dei clienti
e in genere da parte di personale non specializzato (dati semplificati). Tali dati, per tutto
il periodo della campagna di monitoraggio, sono resi disponibili ai clienti anche
attraverso il sito internet della Ricerca di sistema, accessibile altresì dal sito internet
dell’Autorità. Ciò grazie al significativo contributo che i clienti partecipanti alla
campagna di monitoraggio danno alla Ricerca di sistema.
È necessario tenere presente che per l’installazione è richiesta la disponibilità di
riduttori di tensione (TV) e di corrente (TA) che abbiano precisione di almeno ±0,5%;
TA e TV di proprietà del cliente con precisione peggiore del ±0,5% e fino al ±5%
possono essere utilizzati su richiesta del cliente, ma in tal caso le misure effettuate non
potranno avere validità ai fini dei contratti per la qualità previsti dal Testo integrato per
la qualità.
Dal momento che non tutti i clienti finali dispongono di propri TA e TV, mentre nel
locale misura sono presenti i TA e i TV di proprietà delle imprese distributrici necessari
per misura, con precisione migliore o uguale al ±0,5% le imprese distributrici hanno
offerto, in via preliminare alla consultazione, la disponibilità ad utilizzare i TA e i TV di
loro proprietà destinati al servizio di misura, purché ciò avvenga con modalità
controllate ai fini del mantenimento delle condizioni di sicurezza, anche fiscale, delle
misure rilevanti per la rilevazione dell’energia.
Alla luce delle considerazioni precedenti, l’AEEG ha proposto che l’installazione degli
strumenti di rilevazione di proprietà dei clienti possa essere effettuata secondo due
schemi:
a) nell’impianto del cliente, qualora lo stesso cliente disponga di TA e TV con
precisione non peggiore del ±5%, vi sia copertura del segnale GSM e vi sia la
disponibilità di tensione 230Vca necessaria per l’alimentazione dello strumento;
in tal caso l’installazione verrà effettuata dallo stesso cliente, secondo una guida
di installazione predisposta da CESI;
b) nel locale destinato al servizio di misura, qualora il cliente non disponga di TA e
TV. In quest’ultimo caso:
11

l’installazione verrà effettuata dall’impresa distributrice, utilizzando i
propri TA e TV destinati al servizio di misura, secondo una guida di
installazione predisposta da CESI;

il cliente dovrà riconoscere all’impresa distributrice i costi di
installazione, per i quali sono previste condizioni di favore. Sono
possibili due casi:
 l’avvolgimento secondario del TA non è schermato: in questo
caso il cliente potrà acquistare anche le pinze amperometriche
necessarie per la misura delle correnti;
 l’avvolgimento secondario del TA è schermato: in tal caso non
sarà possibile la misura delle correnti.
I dati relativi a tale punto di rilevazione (grezzi e semplificati) vengono resi disponibili
anche all’impresa distributrice, che al pari dei clienti può interrogare questi strumenti,
attraverso il software di telegestione e i modem di comunicazione installati sui personal
computer di loro proprietà, nonché i dati su CD su base semestrale e i software di
aggregazione dei dati.
La misura delle correnti presso i punti rilevazione dei clienti, utile per comprendere
l’origine di alcuni disturbi, è dunque possibile nel caso di installazione dello strumento
all’interno dell’impianto del cliente o nel caso di installazione dello strumento
all’interno del locale destinato al servizio di misura qualora l’avvolgimento secondario
del TA non sia schermato, rendendo così possibile il collegamento di pinze
amperometriche necessarie per la misura delle correnti.
In linea di principio, i costi di installazione degli strumenti di proprietà dei clienti sono a
carico dei clienti stessi.
Con riferimento allo schema di installazione previsto nel locale destinato al servizio di
misura, in cui l’installazione deve essere eseguita dall’impresa distributrice, l’AEEG
propone di definire in via amministrativa il costo che il cliente deve riconoscere
all’impresa distributrice per l’installazione. Tale costo a carico del cliente è definito
dall’AEEG. L’AEEG ritiene che il costo definito in via amministrativa a carico del
cliente debba essere una frazione del costo medio complessivo di installazione, per
tenere conto anche del beneficio di natura conoscitiva a favore dell’impresa distributrice
12
derivante dalla disponibilità dei dati di qualità della tensione presso il punto di consegna
al cliente.
I clienti che installano lo strumento di rilevazione all’interno del proprio impianto
devono fornire, oltre allo schema elettrico dell’impianto, anche le caratteristiche di:
a) TA e TV;
b) sistema di protezione utilizzato;
c) potenza del/i trasformatore/i installato/i;
d) tipologia del carico, attività svolta ed eventuale presenza di carichi disturbanti.
Il soggetto che effettua l’installazione deve provvedere a tutte le attività necessarie per
la corretta messa in opera dello strumento (montaggio, cablaggi, predisposizione di
morsettiere di collegamento, ecc.). Lo strumento deve essere installato in modalità
“fissa” quanto più vicino al punto di misura e comunque in locali chiusi, in ogni caso
secondo le specifiche di installazione predisposte da CESI.
CESI può eseguire delle verifiche a campione o al riscontrarsi di misure non congruenti
con il normale esercizio della rete di distribuzione, al fine di accertare la corretta
installazione degli strumenti di rilevazione.
2.6.
Partecipazione delle imprese distributrici al sistema di monitoraggio
con propri strumenti
Le imprese distributrici possono partecipare alla campagna di monitoraggio,
acquistando e gestendo gli strumenti di rilevazione secondo le condizioni già illustrate
per i clienti. Tali strumenti possono essere installati in ulteriori punti della rete di
distribuzione in media tensione che non siano le semisbarre MT delle Cabine primarie,
quali ad esempio punti intermedi o terminali delle linee in media tensione attestate a
semisbarre di Cabina Primaria già soggetta a monitoraggio.
In tal modo aumenta in modo significativo il numero di strumenti di rilevazione
installati lungo le linee rispetto al numero di strumenti installati sulle semisbarre delle
Cabine Primarie, con ovvi vantaggi a favore della Ricerca di sistema.
2.7.
Conclusione del progetto e dismissione del sistema di monitoraggio
Al termine della campagna di misura i concentratori dati verranno scollegati dagli
strumenti di rilevazione (verrà richiesta la restituzione delle SIM CARD) e l’unità
13
centrale non aggiornerà più gli archivi per i quali è prevista la pubblicazione sul sito
internet della Ricerca di sistema.
Per quanto riguarda gli strumenti di rilevazione installati nelle Cabine AT/MT delle
imprese distributrici, CESI si avvarrà di una delle due opzioni seguenti:
a) entro 6 mesi dalla data di chiusura della campagna di misura, CESI disinstalla la
strumentazione e la rende disponibile per ulteriori attività di ricerca di pubblico
interesse, sulla base di una valutazione degli oneri di disinstallazione e del
valore residuo della apparecchiatura;
b) in caso di valutazione negativa sul valore residuo e sui i costi di recupero di cui
alla opzione a), CESI cederà gratuitamente la strumentazione alle imprese
distributrici depositarie contro fattura (sola IVA sul valore residuo
dell’apparecchiatura) secondo le normative fiscali vigenti al momento della
cessione.
Per quanto riguarda gli strumenti di rilevazione di proprietà dei clienti, alla conclusione
del progetto i clienti saranno in grado di gestire autonomamente i propri strumenti
tramite accesso diretto (come già possibile anche durante la campagna di monitoraggio)
e si troveranno pertanto nelle condizioni previste dal Testo integrato della qualità ai fini
della stipula di contratti per la qualità (fatte salve le condizioni previste per i TA e i
TV).
2.8.
Reportistica sulla qualità della tensione: dati per singolo punto e dati
aggregati
Le misurazioni effettuate presso i punti di rilevazione vengono archiviate dall’unità
centrale secondo tre livelli gerarchici:
a) dati grezzi, così come rilevati da ogni strumento di rilevazione;
b) dati semplificati, ricavati dai dati grezzi, elaborati dall’unità centrale di gestione
e archiviati secondo le modalità esposte nel documento di consultazione
06/04/05;
c) dati aggregati, ricavati dai dati grezzi o semplificati secondo criteri che tengano
conto dei seguenti elementi:

zona (ambito territoriale, provincia, circoscrizione, …);

tipologia della rete (cavo, aerea, mista);
14

estensione della rete di distribuzione;

potenza dei trasformatori AT/MT;

potenza di cortocircuito;

presenza di carichi disturbanti.
I dati semplificati saranno ottenuti dai dati grezzi come di seguito specificato :
a) Ampiezza e variazioni della tensione di alimentazione (variazioni lente a
frequenze prossime a 50 Hz):

valore medio della settimana con percentile al 95% (ovvero valore medio
che si osserva per il 95% della settimana);

valore massimo assoluto della settimana;

valore minimo assoluto della settimana.
b) Interruzioni della tensione di alimentazione, raggruppate in transitorie, brevi e
lunghe.

numero delle interruzioni;

durata della singola interruzione (differenza di tempo tra inizio e fine);

istante in cui si verifica l’evento (data, ora, minuto, secondo e almeno
centesimi secondo).
Il sistema di monitoraggio rileva le tensioni di semisbarra in Cabina primaria e le
tensioni presso i clienti (a valle del punto di consegna); dal momento che tali tensioni
non sono direttamente correlate non possono essere eseguite corrispondenze tra le
interruzioni rilevate in Cabina e presso i clienti. Per verificare se l’interruzione è causata
dal cliente si utilizzano le correnti misurate presso il cliente stesso.
c) Buchi di tensione:

tensione residua del buco di tensione;

durata del buco di tensione (differenza di tempo tra inizio e fine);

istante in cui si verifica l’evento (data, ora, minuto, secondo e almeno
centesimi secondo).
I buchi di tensione saranno inoltre classificati secondo la modalità indicata nella
seguente tabella:
15
Tabella di densità dei buchi di tensione
Tensione residua (u)%
20-100 ms
100-500 ms
0,5-1 s
1-3 s
3-20 s
20-60 s
90>u≥85
85>u≥70
70>u≥40
40>u≥10
10>u≥1
Il sistema di monitoraggio rileva le tensioni di sbarra in Cabina primaria e le tensioni
presso i clienti (a valle del punto di consegna). Per verificare se il buco di tensione:

è causato dal cliente, si utilizzano le correnti rilevate presso il cliente stesso;

proviene dalla rete AT, si utilizzano alcuni segnali provenienti dalle protezioni
distanziometriche installate in Cabina lato AT, misurati anche dallo strumento di
rilevazione.
d) Grandezze armoniche. Tensioni:

valori medi orari del THDV (media dei sei valori rilevati nell’ora) con
finestra di rilevazione giornaliera;

valore massimo orario del THDV (media dei sei valori rilevati nell’ora) con
finestra di rilevazione giornaliera;

valore massimo settimanale di ogni singola armonica e del THDV.
I primi due insiemi di punti devono essere riportati su un grafico avente in ordinata il
valore del THDV stesso e in ascissa l’ora alla quale si riferisce la media dei sei valori
rilevati.
e) Grandezze armoniche. Correnti:

valori medi orari del THDI (media dei sei valori rilevati nell’ora) con finestra
di rilevazione giornaliera;

valore massimo orario del THDI (media dei sei valori rilevati nell’ora) con
finestra di rilevazione giornaliera;

valore massimo settimanale di ogni singola armonica e del THDI.
I primi due insiemi di punti devono essere riportati su un grafico avente in ordinata il
valore del THDI stesso e in ascissa l’ora alla quale si riferisce la media dei sei valori
rilevati.
f) Flicker:
16

Pst della settimana con percentile al 95% (ovvero valore che si osserva per il
95% della settimana);

Plt della settimana con percentile al 95% (ovvero valore che si osserva per il
95% della settimana);

valore massimo assoluto del Plt settimanale.
g) Squilibrio della tensione:

valore medio della settimana con percentile al 95% (ovvero valore che si
osserva per il 95% della settimana).
2.9.
Interpretazione e correlazione dei dati aggregati di qualità della
tensione
I dati verranno resi disponibili sul sito internet della Ricerca di sistema, accessibile
anche dal sito internet dell’Autorità, secondo le seguenti modalità:
a) I dati grezzi, relativi ai singoli punti di misura, potranno essere scaricati sia dalle
imprese distributrici, per le rilevazioni effettuate sulla rete di distribuzione e per
le rilevazioni effettuate presso i clienti il cui strumento di rilevazione risulta
installato nel locale destinato al servizio di misura, sia dai clienti, per le
rilevazioni effettuate sul proprio punto di consegna, tramite interrogazione
telefonica al GSM presente sullo strumento di rilevazione, effettuata con
l’ausilio del software di telegestione. In ogni caso, per tutta la durata della
campagna di monitoraggio, ogni sei mesi, CESI invierà alle imprese distributrici
e ai clienti un CD contenente le registrazioni dei dati grezzi di competenza.
b) I dati semplificati, relativi ai singoli punti di misura, potranno essere consultati e
scaricati sia dalle imprese distributrici, per le rilevazioni effettuate sulla rete di
distribuzione e per le rilevazioni effettuate presso i clienti il cui strumento di
rilevazione risulta installato nel locale misura, sia dai clienti, per le rilevazioni
effettuate sul proprio punto di consegna, attraverso il sito internet della Ricerca
di sistema, accessibile anche dal sito internet dell’Autorità. Allo scopo verranno
rese disponibili semplici procedure di identificazione degli accessi al fine di
garantire la riservatezza dei dati.
c) I dati aggregati saranno resi disponibili per la consultazione pubblica.
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I dati grezzi resi disponibile tramite CD, i dati semplificati e i dati aggregati scaricabili
dal sito internet della Ricerca di sistema, saranno compatibili con le più diffuse
applicazioni software disponibili in ambiente Windows.
Al termine della campagna di monitoraggio CESI renderà disponibile ai clienti e alle
imprese distributrici un software in grado di estrarre dai dati grezzi i dati semplificati, al
fine di consentire una facile interpretazione degli indicatori di QT anche da parte di
personale non specializzato.
Con riferimento alla correlazione dei dati, la presenza di strumenti di rilevazione sui
punti di consegna dei clienti finali consente di eseguire correlazioni tra la QT rilevata
sul punto di consegna, ed eventualmente lungo le linee MT, e la QT rilevata sulla
semisbarra MT delle cabine di trasformazione AT/MT, qualora dotata di strumento di
rilevazione.
Tali correlazioni consentiranno di valutare come i disturbi si propagano all’interno della
rete, in funzione di parametri quali ad esempio:
a) potenza di cortocircuito;
b) potenza del trasformatore AT/MT;
c) tipologia e estensione della rete;
d) distanza del punto di consegna dalla Cabina AT/MT.
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