Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 1 di 9 CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEGLI APPARATI EQUILIBRATORI DI CARICO Storia delle revisioni Rev.00 04/03/2004 Rev. 01 16/06/2004 Adeguamento precisioni apparati e modalità di misura Questo documento contiene informazioni di proprietà di Terna SpA e deve essere utilizzato esclusivamente dal destinatario in relazione alle finalità per le quali è stato ricevuto. E’ vietata qualsiasi forma di riproduzione o di divulgazione senza l’esplicito consenso di Terna SpA Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 2 di 9 Indice 1. SCOPO __________________________________________________________________________ 3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE________________________________________________________ 3 3. RIFERIMENTI ___________________________________________________________________ 3 4. FINALITÀ DEL PIANO DI ALLEGGERIMENTO DEL CARICO _________________________ 3 5. CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEGLI APPARATI DI EQUILIBRATURA DEL CARICO__________________________________________________________________________ 4 5.1 Caratteristiche generali delle apparecchiature ______________________________________________ 4 5.2 Dettaglio delle caratteristiche funzionali ___________________________________________________ 5 5.2.1 5.2.2 5.3 Misura della frequenza e della derivata della frequenza ______________________________________________ 6 Misura della tensione e della derivata di tensione ___________________________________________________ 7 Altre caratteristiche degli apparati ________________________________________________________ 7 6. MONITORAGGIO_________________________________________________________________ 8 7. APPARATI DESTINATI ALLA CREAZIONE DI ISOLE DI CARICO AUTONOME __________ 8 8. MODALITÀ DI INSERZIONE DEGLI APPARATI______________________________________ 9 Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 3 di 9 1. SCOPO Il documento descrive le caratteristiche tecniche e funzionali degli apparati equilibratori di carico per l’attuazione del Piano di Alleggerimento, sistema di difesa ad intervento automatico, nello stato di funzionamento in emergenza del sistema elettrico, principalmente caratterizzato da separazioni di rete. La suddetta descrizione è destinata all’acquisizione di apparati che soddisfino le esigenze del Piano di Alleggerimento del carico e dei sistemi per la creazione di isole di carico autonome. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE Le prescrizioni contenute nel presente documento riguardano gli apparati, residenti nelle Cabine Primarie della rete di Distribuzione, negli impianti di produzione elettrica e nelle Stazioni della Rete di Trasmissione, che costituiscono e attuano il Piano di Difesa e il sistema di protezione della rete elettrica come descritto nei documenti [A.11], [A.9] e [A.12]. 3. RIFERIMENTI [A.11] Criteri generali per la taratura delle protezioni delle reti a tensione uguale o superiore a 120 kV IN.S.T.X.1005 [A.9] Piani di difesa del sistema elettrico DRRPX04052 [A.12] Criteri di taratura dei relè di frequenza del sistema elettrico DRRPI04050 4. FINALITÀ DEL PIANO DI ALLEGGERIMENTO DEL CARICO L'insorgenza di fenomeni di instabilità transitoria o di sovraccarico sulle sezioni critiche della RTN può condurre, in scenari di rete particolarmente critici, alla formazione di una o più aree elettriche indipendenti; l'area o le aree rimaste isolate (precedentemente in importazione) saranno caratterizzate da un deficit di generazione rispetto al carico, inferiore o uguale al transito preesistente sulla sezione di separazione. Il Piano di Alleggerimento è progettato per controllare la frequenza agendo sulle seguenti utenze: • • • impianti di produzione idroelettrici in funzionamento in Pompaggio; impianti di consumo di tipo industriale alimentati dalle reti ad Alta Tensione; carichi domestici ed industriali alimentati dalle reti di distribuzione a Media ed Alta Tensione. Il distacco delle utenze avviene tramite relè dedicati (EAC: Equilibratore Automatico di Carico) che elaborano le seguenti grandezze: • • frequenza [Hz]; derivata della frequenza [Hz/s]. Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 4 di 9 L’introduzione della derivata della frequenza è motivata dall’esigenza di arginare rapidamente fenomeni causati da ingenti deficit di potenza. 5. CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEGLI APPARATI DI EQUILIBRATURA DEL CARICO 5.1 Caratteristiche generali delle apparecchiature Le esigenze di precisione della misura richiedono che: • l’errore nella misura della frequenza non deve essere superiore a ±10 mHz; • l’errore di misura della derivata non sia superiore a ± 0,05 Hz/s (misura eseguita su 10 cicli). Tali valori devono considerare tutte le componenti delle misure includendo, ad esempio, gli errori di tipo sistematico, di campionamento dovuti al rumore e all’eventuale flicker, e quelli dovuti alla deriva in funzione della temperatura e dell’invecchiamento. I campi di misura richiesti devono essere almeno di 45.0 ÷ 55.0 Hz, per la frequenza, e di almeno ± 5.0 Hz/s per la sua derivata nel tempo. I valori di taratura devono poter essere impostati con un passo di: • ≤50 mHz per la frequenza; • ≤100 mHz/s per la sua derivata. Il ritardo della misura della derivata della frequenza, dovuto alle operazioni di filtraggio e alle modalità con cui la stessa è eseguita, definibili parzialmente come parametri di taratura, non devono causare ritardi di intervento maggiori di 250 ms considerando la misura eseguita su 10 cicli. L’apparato deve disporre di una interfaccia uomo-macchina che oltre a permettere l’impostazione e la lettura dei valori di taratura e delle funzionalità richieste, deve mostrare il suo stato di funzionamento e un elenco cronologico degli ultimi eventi. Ad esempio, è richiesta la visualizzazione: dei valori misurati, cioè tensione e frequenza (anche in p.u.), dei valori di taratura impostati e di quelli che hanno causato l’intervento. Alle apparecchiature è richiesto il funzionamento in automatico per il distacco del carico nello stato di funzionamento in emergenza del sistema elettrico. Pertanto, devono possedere delle elevate caratteristiche di affidabilità. Quindi, gli obiettivi richiesti alle apparecchiature sono: • • minima possibilità di intervento intempestivo; a tale riguardo devono essere previsti adeguati sistemi di trattamento dei segnali alternati di ìngresso in modo da opporre una efficace barriera contro i disturbi elettromagnetici; costante attività di auto-diagnosi con segnalazione dell’esito della stessa. Al momento della rilevazione di una anomalia, deve essere visualizzato uno stato di allarme con il blocco di tutti i segnali di uscita per evitare interventi intempestivi; Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 5 di 9 • disponibilità delle funzioni implementate ad associazioni logiche (ad esempio, soglia di frequenza associata in AND/OR alla soglia di derivata di frequenza) in modo da adattare flessibilmente gli apparati alle diverse esigenze di rete. Il generico apparato equilibratore automatico del carico deve essere realizzato per l’utilizzo negli impianti che appartengono, o sono alimentati, dalla rete a tensione superiore a 120 kV. Pertanto, la sua installazione è all’interno delle Cabine Primarie delle reti di distribuzione, nelle Stazioni delle reti di trasmissione e nei relativi Chioschi, per comandare lo scatto degli interruttori delle reti a media e alta tensione. Le condizioni di installazione sono quelle caratteristiche degli impianti precedentemente indicati con temperature di funzionamento comprese nel campo tra –10 °C e 55 °C. L’apparato e le sue parti devono essere realizzati in conformità alle norma CEI ed IEC applicabili. Il Fornitore dovrà inoltre comprovare la conformità almeno ai seguenti standard, dettagliando la tipologia di test eseguiti: • • • • IEC60255-5 (isolamento): test di isolamento, prove ad impulso; IEC60255-22 (EMC); IEC60255-22-1; IEC61000-4-3; CEI EN 61000-4-3/IS1; Classe III; IEC60255-22-4; IEC61000-4-4; IEC61000-4-6; IEC61000-4-8; CEI EN 61000-4-8/A1; CEI EN 61000-4-2; CEI EN 61000-4-12; CEI EN 61000-4-5; CEI EN 61000-4-5/A1; CEI EN 61000-4-10; CEI EN 61000-4-10/A1; CEI EN 61000-4-29; CEI EN 61000-4-16; CEI EN 61000-4-16/A1; CEI EN 61000-4-6/A1; CEI EN 61000-4-6/IS1; IEC60255-21; IEC60068-2; CEI EN 60068-2-6; CEI EN 60068-2-64; stress meccanici; CEI EN 60068-2-1; CEI EN 60068-2-2; CEI EN 60068-2-14; CEI EN 60068-2-78: climatiche. Ad ogni apparato è richiesto di controllare contemporaneamente più soglie di intervento in frequenza e derivata. Ad esse, su espressa richiesta del committente, possono essere associate più soglie di intervento di minima tensione e di derivata di tensione. Il Fornitore dovrà chiaramente indicare la metodologia e l’algoritmo di calcolo implementato (specificando, tra l’altro, l’eventuale utilizzo di algoritmi basati su medie mobili, la frequenza di campionamento, il numero di campioni processati e i sistemi di filtraggio) sull’apparato con riferimento a: • misura di frequenza; • misura della derivata della frequenza; • misura della tensione; • misura della derivata di tensione. 5.2 Dettaglio delle caratteristiche funzionali E’ una caratteristica preferenziale (vedi sopra) la capacità di intervento multipla su almeno 4 soglie di intervento. Ogni soglia deve poter essere tarata con un valore di minima frequenza, mentre per alcune di esse è considerata una caratteristica preferenziale la taratura anche per massima frequenza. Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 6 di 9 Ognuna delle 4 soglie deve avere un valore tarabile in derivata di frequenza utilizzabile insieme, o indipendentemente, alla funzione di intervento per minima (massima) frequenza. Ogni soglia può essere esclusa oppure può essere esclusa la sola funzione in derivata di frequenza. Su esplicita indicazione del committente possono essere richieste ulteriori 2 soglie di intervento, entrambe tarabili, per il controllo della tensione concatenata e della sua derivata. Ciascuna soglia deve avere almeno un temporizzatore per impostare il ritardo di intervento in funzione delle caratteristiche delle funzioni controllate. Devono inoltre essere adottati adeguati accorgimenti per evitare la possibilità di interventi intempestivi su guasti in rete; tra tali accorgimenti ricordiamo, ad esempio, l’esecuzione di misure basate sulla presenza della sola componente di sequenza positiva oppure l’intervento per una eguale variazione della tensione su tutte le fasi misurate. Infine devono essere tarabili dal Titolare dell’impianto: • la frequenza nominale della rete; • la minima tensione operativa per le soglie di frequenza, di derivata di frequenza e, se richiesta, per la soglia di derivata di tensione. L'interfaccia uomo-macchina deve essere strutturata sui seguenti livelli : • interfaccia a bordo apparato costituita da tastiera funzionale, display per la programmazione locale e da un numero adeguato di segnalazioni Led. • porta seriale frontale RS232 per l'interfacciamento locale dell'apparato con un Personal Computer • porta seriale RS485 con protocollo IEC60870-5-103 per la comunicazione remota. Ogni apparato deve essere corredato di quanto necessario per l'interfacciamento locale da Personal Computer (applicativo SW per PC, eventuali chiavi HW e licenze d'uso, cavo per il collegamento seriale tra PC e apparato ecc.). 5.2.1 Misura della frequenza e della derivata della frequenza Dati tecnici relativi alla misura della frequenza Numero di soglie 4 Campo di taratura 45.00 ÷ 55.00 Hz Precisione della misura ± 10 mHz Tempo base di intervento 100 ms passo di 0,05 Hz Dati tecnici relativi alla misura della derivata di frequenza Numero di soglie 4 Campo di taratura - 5.0 ÷ +5.0 Hz/s passo di 0,1 Hz/s Precisione di misura ± 50 mHz/s (con misura eseguita su 10 o più cicli) Numero dei periodi per la misura 4 ÷ 16 cicli. Tempo base di intervento 250 ms (con misura eseguita su 10 cicli) Dati tecnici relativi ad entrambe le misure Tensione utilizzata Frequenza di funzionamento Tensione operativa Tensione concatenata 40.00 ÷ 60.00 Hz 0. 1 ÷ 0.4 Vn passo di 0,05 Vn Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 7 di 9 5.2.2 Misura della tensione e della derivata di tensione Dati tecnici relativi alla misura della tensione Numero di soglie 2 Campo di taratura 0.50 ÷ 1.00 Vn Precisione della misura ± 0.01 Vn. Tempo base di intervento 50 ms Temporizzazione dell’intervento 0.1 ÷ 60.0 s Precisione della temporizzazione ± 50 ms. Dati tecnici relativi alla misura della derivata di tensione Numero di soglie 2 Campo di taratura - 0.2 ÷ + 0.2 Vn/s Precisione della misura ± 0.005 Vn/s Tensione di funzionamento 0.10 ÷ 1.20 Vn Tempo base di intervento 120 ms Temporizzazione dell’intervento 0.1 ÷ 60.0 s Precisione della temporizzazione ± 50 ms. Dati tecnici relativi ad entrambe le misure Tensione utilizzata Tensione operativa passo di 0,05 Vn passo di 0,05 s passo di 0,01 Vn/s passo di 0,05 s Tensione concatenata 0.30 ÷ 0.80 Vn oppure esclusa passo di 0,05 Vn 5.3 Altre caratteristiche degli apparati Sono riportate nel seguito le principali caratteristiche che stabiliscono l’alimentazione e la connessione delle apparecchiature EAC al resto degli apparati all’interno dell’impianto per il prelievo delle misure e l’invio dei comandi nonché le prescrizioni di funzionamento e di protezione che gli apparati devono soddisfare con riferimento all’ambiente esterno . Alimentazioni possibili: Tensione nominale Vn 24/48 110/125 220/250 Vdc Tensione alternata di ingresso Tensione nominale Vn impostabile Sovraccaricabilità permanente Sovraccaricaricabilità di durata ≤ 10 s Autoconsumo a Vn 100, 110 o 400 Vca (da definire in sede d'ordine) 1,25 Vn 2 Vn ≤ 1.0 VA Relè e contatti in uscita Numero di relé 6, ciascuno con contatti di uscita programmabili Tensione nominale di lavoro 110 Vdc Limite di sovraccarico continuo 5A Limite di sovraccarico per 0.5 s 30 A Un relè dovrà essere cumulativo (OR) di tutti gli scatti impartiti dall’apparecchiatura Interfaccia uomo-macchina Segnalazioni Led Interfaccia locale Interfaccia remota 8 led di cui almeno 4 programmabili porta seriale frontale RS232 porta seriale RS485 con protocollo IEC60870-5-103 Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 8 di 9 Anomalia apparato Segnalazione locale e remota (contatto di uscita a 110 V) che indichi un guasto interno all’apparecchiatura Sincronizzazione Formato orologio/datario interno Aggiornamento orologio/datario AAAA:MM:DD– HH:MM:SS tramite porta seriale RS232 con PC esterno Caratteristiche ambientali Temperatura di funzionamento Umidità relativa massima Grado di Protezione -10 °C ÷ +55°C. ≤ 93%. almeno IP51 6. MONITORAGGIO E’ importante per il monitoraggio dei disturbi del sistema elettrico, e per la ricostruzione dei disservizi, che negli impianti sede di apparati equilibratori del carico sia presente una funzione di registrazione dei transistori di frequenza. Il relè dovrà gestire la comunicazione e scambio dati tramite protocollo IEC870-5-103. In ogni impianto almeno un apparato di alleggerimento dove poter monitorare costantemente le grandezze in ingresso ed eseguire la registrazione delle stesse a partire dal momento in cui è violata una delle soglie di intervento. La registrazione deve durare un tempo sufficientemente lungo per permettere l’analisi dei fenomeni in corso, con un minimo di 20 secondi, e deve essere retroattiva all’evento scatenante di almeno 5 secondi. Nella registrazione devono poter essere distinguibili tutti gli istanti di attivazione delle soglie di intervento. L'apparato deve essere in grado di memorizzare gli ultimi 10 eventi e le ultime 5 registrazioni di guasto, con una risoluzione di 1ms, in memoria circolare con interrogazione da interfaccia a bordo apparato e locale tramite PC. 7. APPARATI DESTINATI ALLA CREAZIONE DI ISOLE DI CARICO AUTONOME L’isola di carico è una porzione di rete ancora in esercizio in regime isolato dal resto del sistema elettrico. E’ costituita da una o più impianti di produzione che continuano ad alimentare dei carichi, generalmente connessi alle reti di distribuzione o appartenenti a impianti di consumo di tipo industriale. L’isola di carico può formarsi in autonomia o in conseguenza dell'intervento di un sistema di difesa che, in presenza di perturbazioni nel sistema elettrico, separa automaticamente una porzione di rete contenente generazione e carichi in quantità approssimativamente bilanciata. La creazione di un’isola di carico, anche nel caso di un singolo impianto di consumo, deve essere coordinata all’interno del Piano di Difesa ed è sempre realizzata su disposizione di Terna. Per soddisfare i requisiti indicati sono necessari apparati con caratteristiche simili a quelli destinati al Piano di Alleggerimento e descritti nei capitoli precedenti. Si noti, tuttavia che la logica di attivazione potrebbe includere anche la misura dell’entità e del verso della potenza attiva. Pertanto, gli apparati dedicati alla creazione di isole di carico devono poter acquisire misure di potenza attiva oppure interfacciarsi efficacemente con altri apparati per la realizzazione di logiche di intervento composite. Codifica Allegato A53 Rev. 02 Pagina: 9 di 9 8. MODALITÀ DI INSERZIONE DEGLI APPARATI Gli apparati equilibratori posso essere influenzati negativamente dai disturbi dell’esercizio, esterni agli eventi per cui sono stati installati, di cui il più insidioso è un guasto in rete. Questi disturbi non devono mai causarne l’intervento. La corretta installazione degli apparati equilibratori del carico non è quindi scontata: può variare da impianto ad impianto ed essere funzione anche delle reti su cui questi agiscono. In genere, l’installazione con le migliori caratteristiche è quella che prevede la misura della tensione concatenata delle sezioni BT delle Cabine Primarie, qualora l’apparato sia destinato alle reti di distribuzione. Tuttavia, tale collegamento non è esclusivo, infatti sono previsti apparati per Stazioni a 380-220-150-132 kV e questi possono prelevare la misura dalle sbarre AAT ed AT. Per la risoluzione di questo problema si prescrive che il Fornitore degli apparati descriva la tipologia di inserzione più opportuna per il proprio prodotto, ricavandola sulla base dell’esperienza acquisita. Il Titolare degli impianti è tenuto ad eseguire un periodo di prova della durata di almeno 2 settimane in cui gli apparati devono essere installati secondo le indicazioni del Fornitore e la migliore tecnica in uso, ma non devono essere connessi ai circuiti di comando. Alla fine di questo periodo saranno correlati i disservizi delle reti elettricamente limitrofe, ad ogni livello di tensione, con gli eventuali interventi dell’apparato. L’analisi deve guidare alle opportune scelte impiantistiche e di taratura dei filtri e del numero dei cicli di misura degli apparati.