- Comunicato Stampa Inaugurazione mostra “Floramagica: simbologie, segreti, incantesimi e virtù” Martedì 21 dicembre, alle ore 18, presso il Palazzo Broletto, con ingresso da Piazza Cavagneria, sarà inaugurata la mostra “Floramagica: simbologie, segreti, incantesimi e virtù” La mostra, organizzata dall’Assessorato alle Biblioteche Civiche del Comune di Pavia, dalla Biblioteca Civica Bonetta e dalla Biblioteca Unificata della Scienza e della Tecnica dell’Università di Pavia, con il patrocinio dell’Università di Pavia, rimarrà aperta fino al 30 gennaio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 (esclusi i giorni 25 e 26 dicembre 2010 e 1 gennaio 2011). Ingresso libero Lorenzo Blone Ufficio Comunicazione Comune di Pavia PRESENTAZIONE Il potere magico attribuito ad alcune piante è documentato fin dall’antichità: già nella medicina egiziana l’efficacia curativa di determinate specie vegetali era legata a formule estranee a qualsiasi terapia scientificamente intesa. Da allora l’esperienza empirica ha portato alla graduale scoperta delle reali proprietà farmacologiche di molte piante, soprattutto nel caso di manifestazioni molto evidenti come effetti tossici, soporiferi, inebrianti e allucinogeni. Numerose sono le piante nominate nelle ricette di unguenti, pozioni, medicamenti, tinture e infusi considerati magici, anche se non è sempre facile la loro identificazione in chiave moderna a causa della nomenclatura che, nel corso dei secoli, ha subito a volte drastici cambiamenti. Anche nella medicina popolare l’uso di piante magiche ha radici antichissime, a volte leggendarie, ma più spesso legate alla cultura medica della Scuola greca, della Scuola araba e di quella salernitana, sorta in Italia attorno al IX secolo. La conoscenza delle piante medicinali era indispensabile sia per i medici che per i farmacisti e fin dall’antichità apparvero opere illustrate per divulgare queste conoscenze. Mentre i primi testi apparsi portavano figure ben disegnate e riconoscibili, nelle successive trascrizioni, fatte da amanuensi privi di conoscenze botaniche, le figure subirono un processo di semplificazione e stilizzazione fino a divenire difficilmente identificabili. Fu con il Rinascimento che le piante medicinali ricominciarono ad essere studiate in modo molto più accurato, e l’invenzione della stampa con la xilografia applicata all’illustrazione portò ad una rappresentazione sempre più fedele alla realtà. Ciò favorì la diffusione degli Erbari, nome che, genericamente, venne dato ad opere contenenti figure di piante spesso accompagnate dal loro nome volgare, da quello latino e greco, dalla loro descrizione e da indicazioni sul loro uso. Questa mostra è nata per iniziativa dell’Assessorato alle Biblioteche Civiche del Comune di Pavia. Si propone in primo luogo di far conoscere i fondi librari antichi della Biblioteca “Bonetta” e della Biblioteca dell’Orto Botanico di Pavia. Non potendo essere esaustiva, considerata la vastità dell’argomento, intende offrire uno stimolo a quanti desiderino approfondire questo tema attraverso la lettura di preziosi volumi la cui accessibilità è spesso problematica, visti la delicatezza e il pregio del materiale. Il percorso della mostra vuole così guidare il visitatore attraverso alcune delle suggestioni che le piante considerate magiche hanno avuto ed hanno tuttora: suggestioni a volte dettate dalla vivacità di tradizioni popolari mai spente, anche laddove l’efficacia della terapia farmacologica si sia dimostrata prevaricante. E poiché il libro non è propriamente un oggetto da guardare come lo è un quadro d’autore, ma rimane un oggetto da sfogliare, si è pensato di consentire ai visitatori questa operazione in modo virtuale, attraverso l’uso di supporti digitali.