QUADERNO DI
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[Selezionare la data]
RIUSCIRÒ AD
IMPARARE
TUTTO?
__
IL NOME O SOSTANTIVO (SOSTANZA) È UNA PARTE VARIABILE
DEL DISCORSO CHE SERVE AD INDICARE PERSONE, ANIMALI O
COSE CHE ESISTONO O CHE POSSIAMO IMMAGINARE E PENSARE.
IL NOME E IL SUO SIGNIFICATO
NOMI COMUNI
NOMI PROPRI
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE IN MODO
GENERICO; HANNO
LA LETTERA
INIZIALE
MINUSCOLA
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE IN MODO
PRECISO; HANNO
LA LETTERA
INIZIALE
MAIUSCOLA
mamma, cane, nazione, …
Marta, Bobi, Italia, …
LA LETTERA
MAIUSCOLA È
NECESSARIA ANCHE:
 ALL’INIZIO DI UN
DISCORSO
DIRETTO
 NEI NOMI DELLE
FESTIVITÀ
 NEI TITOLI DI
LIBRI, GIORNALI,
FILM, …
 NEI NOMI DEI
POPOLI
Carlo disse: - Mi
sento bene!”
Natale,
Capodanno,
Pasqua,
Ferragosto, …
Le avventure di
Pinocchio, Il
Corriere della
Sera, Avatar, …
Romani, Greci,
Italiani, …
ATTENZIONE! I NOMI DEI GIORNI DELLA SETTIMANA, DEI MESI E
DELLE STAGIONI SI SCRIVONO CON LA LETTERA MINUSCOLA.
__
NOMI CONCRETI
NOMI ASTRATTI
INDICANO TUTTO
CIÒ CHE POSSIAMO
PERCEPIRE
DIRETTAMENTE
CON I SENSI O
IMMAGINARE COME
REALE
INDICANO TUTTO
CIÒ CHE POSSIAMO
PERCEPIRE SOLO
CON LA MENTE
SENZA POTERLO
VERIFICARE CON I
SENSI
ragazzo, scuola, Topolino,…
stupore, meraviglia, libertà, …
ATTENZIONE! I PERSONAGGI IMMAGINARI SONO CONSIDERATI
CONCRETI.
RICORDA! NON SEMPRE È COSÌ CHIARA LA DISTINZIONE TRA NOMI
CONCRETI E ASTRATTI. NEL DUBBIO, SI GUARDA AL CONTESTO.
ESEMPIO:
- La tua nobiltà d’animo è grande. (astratto)
- La nobiltà (i nobili) ha molti privilegi. (concreto)
NOMI INDIVIDUALI
NOMI COLLETTIVI
INDICANO UNA
SOLA PERSONA, UN
SOLO ANIMALE O
UNA SOLA COSA
PUR ESSENDO DI
FORMA
SINGOLARE,
INDICANO UN
INSIEME DI
PERSONE, ANIMALI
O COSE
alunno, lupo, albero, …
classe, branco, bosco, …
RICORDA! IL NOME COLLETTIVO HA, COMUNQUE, LA FORMA
PLURALE CHE INDICA PIÙ INSIEMI DI PERSONE, ANIMALI O COSE.
__
IL NOME E LA SUA FORMA
NOMI MASCHILI
NOMI FEMMINILI
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE DI GENERE
MASCHILE
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE DI GENERE
FEMMINILE
pittore, gatto, quaderno, …
pittrice, gatta, biro, …
ATTENZIONE! NEI NOMI CHE SI RIFERISCONO A PERSONE O ANIMALI
SI COSTRUISCE LA FORMA FEMMINILE SENZA DIFFICOLTÀ; NEI NOMI
CHE SI RIFERISCONO A COSE, INVECE, IL GENERE SI DEFINISCE IN
BASE ALL’USO.
RICORDA! PER DISTINGUERE IL GENERE DEI NOMI BISOGNA
GUARDARE L’ARTICOLO, LA PREPOSIZIONE ARTICOLATA CHE LI
PRECEDE O CONSULTARE IL VOCABOLARIO.
ESEMPIO: biro è preceduto da la, art. fem., quindi è un nome femminile
NOMI SINGOLARI
NOMI PLURALI
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE IN NUMERO
UGUALE A UNO
INDICANO
PERSONE, ANIMALI
O COSE IN NUMERO
SUPERIORE A UNO
bambino, leone, casa, …
bambini, leoni, case, …
ESISTONO NOMI - INVARIABILI - CHE NON VARIANO NEL PASSAGGIO
DAL SINGOLARE AL PLURALE (città, …), NOMI - DIFETTIVI - CHE
HANNO SOLO IL SINGOLARE (latte, …) O SOLO IL PLURALE (forbici,
…) E NOMI - SOVRABBONDANTI - CHE PRESENTANO DUE PLURALI
CON SIGNIFICATO DIVERSO (muri di una casa, mura di una città, …).
RICORDA! NEL DUBBIO, È BENE CONSULTARE IL VOCABOLARIO.
__
IL NOME E LA SUA STRUTTURA
NOMI PRIMITIVI
NOMI DERIVATI
NOMI CHE NON
DERIVANO DA
ALTRE PAROLE
DELLA LINGUA DI
CUI FANNO PARTE
NOMI CHE
MODIFICANO IL
SIGNIFICATO
DELLA PAROLA DA
CUI DERIVANO
scarpa
scarpiera
- scarp-ona (scarpa grande)
- scarp-accia (scarpa brutta
e/o malridotta)
DIMINU =
TIVO
- scarp-etta (scarpa piccola
e/o graziosa)
VEZZEG =
GIATIVO
- scarp-ina (piccola scarpa)
- INO / A
- ETTO / A
- ELLO / A
- UCCIO / A
- OLO / A
- ETTO / A
DISPRE =
GIATIVO
NOMI CHE DANNO
UN’INFORMAZIONE
IN PIÙ (GIUDIZIO)
RISPETTO AL
NOME PRIMITIVO
DA CUI HANNO
ORIGINE
SUFFISSO
- ASTRO / A
- ACCIO / A
- ICIATTOLO / A
ACCRE =
SCITIVO
NOMI ALTERATI
- ONE / A
- ACCIONE / A
ATTENZIONE AI FALSI ALTERATI! CI SONO NOMI CHE, PUR
TERMINANDO CON UNO DEI SUFFISSI INDICATI, NON SONO
ALTERATI. ESEMPIO: il tacchino non è un piccolo tacco
__
NOMI COMPOSTI
NOMI FORMATI
DALL’UNIONE DI DUE
DIVERSE PAROLE
pellerossa, pescecane, cassaforte,…
ATTENZIONE! I NOMI COMPOSTI POSSONO ESSERE FORMATI DA:
NOME + NOME (madre + perla = madreperla, …), NOME + AGGETTIVO
(terra + cotta = terracotta), VERBO + NOME (asciuga + mano =
asciugamano) E DA ALTRE COMBINAZIONI TRA LE PAROLE.
RICORDA! PER NON SBAGLIARE NELL’USO DI QUESTI NOMI È
CONSIGLIABILE USARE IL VOCABOLARIO CHE NE RIPORTA ANCHE
LE FORME PLURALI.
__
L’ARTICOLO È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE
PRECEDE IL NOME, CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO
E NE PRECISA IL VALORE.
ESISTONO TRE TIPI DI ARTICOLO:
MASCHILE
FEMMINILE ARTICOLI DETERMINATIVI:
INDICANO PERSONE, ANIMALI E
SINGOLARE
IL LO L’
LA L’
COSE BEN DETERMINATE E NOTE
A CHI PARLA E A CHI A SCOLTA
PLURALE
I GLI
LE
MASCHILE
FEMMINILE
Siamo passati a salutare la nonna.
ARTICOLI INDETERMINATIVI:
INDICANO PERSONE, ANIMALI E
SINGOLARE
UN UNO
UNA UN’
COSE IN MODO INDETERMINATO E
GENERICO; SI USANO AL
SINGOLARE
UN VUOLE L’APOSTROFO SOLO AL
PLURALE
FEMMINILE
Andrò in vacanza con un amico.
MASCHILE
FEMMINILE ARTICOLI PARTITIVI:
INDICANO UNA PARTE IMPRECISA
SINGOLARE DEL DELLO
DELLA
DI UN INTERO ESPRESSO DAL
NOME CHE PRECEDONO
Vorrei del ( un po’, una certa
PLURALE
DEI DEGLI
DELLE
quantità, …) pane.
Mi hanno regalato delle (alcune,
certe, …) margherite.
__
LA PREPOSIZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL
DISCORSO CHE SERVE A COLLEGARE PAROLE O
FRASI STABILENDO TRA LORO RELAZIONI.
PREPOSIZIONI SEMPLICI
DI
A
DA
IN
CON
SU
PER
TRA
FRA
PREPOSIZIONI ARTICOLATE
+
IL
LO
LA
L’
I
GLI
LE
DI
DEL
DELLO
DELLA
DELL’
DEI
DEGLI
DELLE
A
AL
ALLO
ALLA
ALL’
AI
AGLI
ALLE
DA
DAL
DALLO
DALLA
DALL’
DAI
DAGLI
DALLE
IN
NEL
NELLO
NELLA
NELL’
NEI
NEGLI
NELLE
CON
COL
SU
SUL
SUGLI
SULLE
COI
SULLO
SULLA
SULL’
SUI
__
L’AGGETTIVO (PAROLA CHE SI AGGIUNGE) È UNA PARTE
VARIABILE DEL DISCORSO, CHE SI AGGIUNGE AL NOME,
CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO E SERVE PER:
 ESPRIMERE UNA QUALITÀ PARTICOLARE DEL NOME CUI SI
RIFERISCE - AGGETTIVO QUALIFICATIVO
 SPECIFICARE ALCUNI ASPETTI DETERMINATI DEL NOME CUI
SI RIFERISCE - AGGETTIVO DETERMINATIVO
AGGETTIVI QUALIFICATIVI
AGGETTIVI DETERMINATIVI
AGGIUNGONO AL NOME
AGGIUNGONO AL NOME
UN’INDICAZIONE DI QUALITÀ
INDICAZIONI DI:
RELATIVA A:
- POSSESSO
FORMA (rotondo, …), COLORE
- POSIZIONE
(giallo, …), SENSAZIONI (freddo,
- INDEFINITEZZA
…), STATI D’ANIMO (felice, …),
- NUMERO
ASPETTI DEL COMPORTAMENTO
- INTERROGAZIONE ED
(generoso, …) E VIA DICENDO
ESCLAMAZIONE
__
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI AGGIUNGONO INFORMAZIONI AL
NOME, ESPRIMENDO QUALITÀ DI ESSO CHE LO
CONTRADDISTINGUONO DA UN ALTRO.
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO PUÒ ESSERE DI GRADO:
POSITIVO
È IL PIÙ COMUNE (SI TROVA SUL
VOCABOLARIO) ED ESPRIME
alto
SEMPLICEMENTE UNA QUALITÀ
RIFERITA AL NOME
DI MAGGIORANZA
Piero è più alto di Gigi.
COMPARATIVO
ESPRIME IL CONFRONTO TRA
DI UGUAGLIANZA
Piero è alto come Luca.
DUE ELEMENTI
DI MINORANZA
Piero è meno alto di Teo.
SUPERLATIVO RELATIVO
ESPRIME UNA QUALITÀ
POSSEDUTA AL MASSIMO O AL
DI MAGGIORANZA
Teo è il più alto tra gli amici.
MINIMO GRADO ALL’INTERNO DI
UN CONFRONTO TRA UN’UNITÀ E
UN GRUPPO
DI MINORANZA
Gigi è il meno alto tra gli amici.
SUPERLATIVO ASSOLUTO
ESPRIME UNA QUALITÀ
altissimo
POSSEDUTA AL MASSIMO
molto alto
GRADO FUORI DA OGNI
super alto
CONFRONTO
extra alto
__
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI PRECISANO A CHI APPARTIENE O DA
CHI È POSSEDUTO CIÒ CHE È INDICATO DAL NOME CUI SI
RIFERISCONO.
1^P.S.
2^P.S.
3^P.S.
1^P.P.
2^P.P.
3^P.P.
SINGOLARE
MASCHILE
FEMMINILE
MIO
MIA
TUO
TUA
SUO
SUA
NOSTRO
NOSTRA
VOSTRO
VOSTRA
LORO
LORO
PLURALE
MASCHILE
FEMMINILE
MIEI
MIE
TUOI
TUE
SUOI
SUE
NOSTRI
NOSTRE
VOSTRI
VOSTRE
LORO
LORO
RICORDA CHE:
 I POSSESSIVI VARIANO PER GENERE E PER NUMERO IN MODO DA
CONCORDARE CON IL NOME CHE ACCOMPAGNANO; L’UNICO
INVARIABILE È LORO
 AGLI AGGETTIVI DI TERZA PERSONA BISOGNA AGGIUNGERE:
-
PROPRIO (PROPRIA, PROPRI, PROPRIE) CHE PUÒ SOSTITUIRE
SUO E LORO ED INDICA UN’IDEA DI POSSESSO
PARTICOLARMENTE FORTE (fare il proprio dovere, …)
-
ALTRUI (INVARIABILE) CHE INDICA UN POSSESSO INDEFINITO,
DIVERSO DA CHI PARLA E DA CHI ASCOLTA (rispettare l’opinione
altrui).
__
GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI INDICANO LA POSIZIONE DI UN
ELEMENTO NELLO SPAZIO, NEL TEMPO, NEL DISCORSO,
RISPETTO A CHI PARLA O A CHI ASCOLTA.
INDICA
NELLO SPAZIO
NEL TEMPO
NEL DISCORSO
QUALCOSA DI
QUESTO
PERSONA,
CHE IL TEMPO
CUI SI STA PER
ANIMALE O COSA
CUI CI SI
PARLARE O DI
VICINO A CHI
RIFERISCE È
CUI SI È
PARLA (questa
VICINO (questo
PARLATO DA
crostata, …)
giorno, …)
POCO (questi
consigli, …)
PERSONA,
ANIMALE O COSA
CODESTO
VICINO A CHI
ASCOLTA
(codesto dolce, …)
PERSONA,
ANIMALE O COSA
LONTANO DA CHI
QUELLO
PARLA E DA CHI
ASCOLTA (quel
barattolo, …)
CHE IL TEMPO
CUI CI SI
RIFERISCE È
LONTANO (a quel
tempo, …)
QUALCOSA CHE
È GIÀ STATO
DETTO (quelle
parole, …)
__
SINGOLARE
MASCHILE
QUESTO
CODESTO
QUELLO, QUELL’, QUEL
FEMMINILE
QUESTA
CODESTA
QUELLA, QUELL’
PLURALE
MASCHILE
FEMMINILE
QUESTI
QUESTE
CODESTI
CODESTE
QUELLI
QUELLE
QUEI,QUEGLI
ATTENZIONE! OLTRE A QUELLI IN TABELLA SONO CONSIDERATI
AGGETTIVI DIMOSTRATIVI ANCHE STESSO E MEDESIMO. ESSI
INDICANO IDENTITÀ E UGUAGLIANZA ED HANNO SIGNIFICATO DI
UGUALE, IDENTICO.
ESEMPI:
- Frequentiamo gli stessi (identici) amici.
- Dario fa sempre le medesime (uguali) battute.
__
SINGOLARE
CHE ACCOMPAGNANO IN MODO IMPRECISO E GENERICO
GLI AGGETTIVI INDEFINITI INDICANO LA QUANTITÀ O LA QUALITÀ DEL NOME
MASCHILE
PLURALE
FEMMINILE
SINGOLARE
NESSUN - O
NESSUN - A
CIASCUN - O
CIASCUN - A
OGNI
OGNI
QUALUNQUE
QUALUNQUE
QUALSIASI
QUALSIASI
QUALSIVOGLIA
QUALSIVOGLIA
ALCUN - O
ALCUN – I
QUALCHE
ALCUN - A
PLURALE
ALCUN - E
QUALCHE
CERT - O
CERT - I
CERT - A
CERT - E
TALUN - O
TALUN - I
TALUN - A
TALUN - E
TAL - E
TAL - I
TAL - E
TAL - I
MOLT - O
MOLT - I
MOLT - A
MOLT - E
TROPP - O
TROPP - I
TROPP - A
TROPP - E
TANT - O
TANT - I
TANT - A
TANT - E
ALQUANT - O
ALQUANT - I
ALQUANT - A
ALQUANT - E
ALTRETTANT - O
ALTRETTANT - I
ALTRETTANT - A
ALTRETTANT - E
VARI - O
VAR - I
VARI - A
VARI - E
DIVERS - O
DIVERS - I
DIVERS - A
DIVERS - E
PARECCHI - O
PARECCH - I
PARECCHI - A
PARECCHI - E
POC - O
POCH - I
POC - A
POCH - E
TUTT - O
TUTT - I
TUTT - A
TUTT - E
ALTR - O
ALTR - I
ALTR - A
ALTR - E
RICORDA! OGNI, QUALCHE, QUALUNQUE, QUALSIASI,
QUALSIVOGLIA SONO INVARIABILI.
__
GLI AGGETTIVI NUMERALI INDICANO
LA QUANTITÀ NUMERICA DI CIÒ
DI CUI SI PARLA IN MODO
CARDINALI (uno, due, tre, …)
PRECISO E ASSOLUTO
LA POSIZIONE (ORDINE) CHE
UNA PERSONA, UN ANIMALE O
ORDINALI (primo, secondo,
UNA COSA OCCUPANO IN UNA
terzo, …)
SUCCESSIONE NUMERICA
QUANTE VOLTE È STATA
MOLTIPLICATIVI (doppio,
MOLTIPLICATA UNA QUANTITÀ
triplo, …)
RICORDA! I NUMERALI CARDINALI SONO TUTTI INVARIABILI TRANNE
UNO (UNA), MILLE (MILA), MILIONE (MILIONI), MILIARDO (MILIARDI).
__
GLI AGGETTIVI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI INTRODUCONO
UNA DOMANDA O UN’ESCLAMAZIONE SULLA QUALITÀ, LA
QUANTITÀ O L’IDENTITÀ DEL NOME CUI SI RIFERISCONO.
CHE
QUALE – I
INVARIABILE
Esempi: Che colpa ho? Che rumore!
VARIABILE NEL NUMERO
Esempi: In quale città abiti? Quali sorprese ci aspettano!
QUANTO (A – I –
VARIABILE IN GENERE E NUMERO
E)
Esempi: Quanta farina serve? Quanti caffè bevi!
__
COMPARATIVI E SUPERLATIVI PARTICOLARI
ALCUNI AGGETTIVI HANNO DUE FORME DI COMPARATIVO DI
MAGGIORANZA, DI SUPERLATIVO RELATIVO E DI SUPERLATIVO
ASSOLUTO.
GRADO
POSITIVO
BUONO
CATTIVO
ALTO
COMPARATIVO DI
MAGGIORANZA
SUPERLATIVO
RELATIVO
SUPERLATIVO
ASSOLUTO
1. PIÙ BUONO
1. IL PIÙ BUONO
1. BUONISSIMO
2. MIGLIORE
2. IL MIGLIORE
2. OTTIMO
1. PIÙ CATTIVO
1. IL PIÙ CATTIVO
1. CATTIVISSIMO
2. PEGGIORE
2. IL PEGGIORE
2. PESSIMO
1. PIÙ ALTO
1. IL PIÙ ALTO
1. ALTISSIMO
2. SUPERIORE
2. IL SUPERIORE
2. SOMMO/SU =
PREMO
BASSO
PICCOLO
GRANDE
1. PIÙ BASSO
1. IL PIÙ BASSO
1. BASSISSIMO
2. INFERIORE
2. L’INFERIORE
2. INFIMO
1. PIÙ PICCOLO
1. IL PIÙ PICCOLO
1. PICCOLISSIMO
2. MINORE
2. IL MINORE
2. MINIMO
1. PIÙ GRANDE
1. IL PIÙ GRANDE
1. GRANDISSIMO
2. MAGGIORE
2. IL MAGGIORE
2. MASSIMO
__
IL PRONOME (PAROLA CHE SOSTITUISCE) È UNA PARTE
VARIABILE DEL DISCORSO, CHE STA AL POSTO DEL NOME (DAL
LATINO PRO-NOMINE) E SERVE PER:
 EVITARE LE RIPETIZIONI
 RENDERE LE FRASI PIÙ SCORREVOLI
PRONOMI PERSONALI
PRONOMI
DETERMINATIVI
PRONOMI RELATIVI
SOSTITUISCONO IL
SOSTITUISCONO IL
SOSTITUISCONO IL
NOME E POSSONO
NOME E DANNO
NOME E METTONO
AVERE LA FUNZIONE DI INDICAZIONI DI:
IN RELAZIONE,
SOGGETTO O DI
- POSSESSO
COLLEGANO DUE
COMPLEMENTO
- POSIZIONE
FRASI - POSSONO
- INDEFINITEZZA
AVERE LA
- NUMERO
FUNZIONE DI
- INTERROGAZIONE
SOGGETTO O DI
ED ESCLAMAZIONE
COMPLEMENTO
__
I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO INDICANO LA PERSONA CHE È
PROTAGONISTA DELL’AZIONE O CHE EFFETTUA LA
COMUNICAZIONE E HANNO LA FUNZIONE DI SOGGETTO DEL
VERBO CUI SONO COLLEGATI.
I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO HANNO, INVECE, LA
FUNZIONE DI COMPLEMENTO, DIRETTO (OGGETTO) O INDIRETTO
(TUTTI GLI ALTRI).
PRONOMI PERSONALI
SOGGETTO
PRONOMI PERSONALI
COMPLEMENTO
1^P.S.
IO
ME - MI
2^P.S.
TU
TE - TI
EGLI - LUI - ESSO
LUI - ESSO - SÉ - LO - GLI - NE - SI
ELLA - LEI - ESSA
LEI - ESSA - SÉ - LA - LE - NE - SI
1^P.P.
NOI
CI - CE
2^P.P.
VOI
VI - VE
ESSI - LORO
ESSI - LORO - SÉ - LI - NE - SI
ESSE - LORO
ESSE - LORO - SÉ - LE - NE - SI
3^P.S.
3^P.P.
RICORDA:
 IL PRONOME EGLI SI USA SOLO PER LE PERSONE
 IL PRONOME ELLA È POCO USATO; AL SUO POSTO SI
PREFERISCE ESSA, TANTO PER LE PERSONE QUANTO PER GLI
ANIMALI E LE COSE
 LUI, LEI E LORO VENGONO UTILIZZATI SIA COME SOGGETTO CHE
COME COMPLEMENTO
 LE PARTICELLE PRONOMINALI MI, TI, CI, VI, SI E IL PRONOME
PERSONALE GLI POSSONO ESSERE USATI IN COPPIA CON GLI
ALTRI PRONOMI PERSONALI LO, LA, LI, LE, NE, DANDO VITA AI
PRONOMI PERSONALI DOPPI (Esempio: glielo spiego, te lo dico, …)
__
I PRONOMI DETERMINATIVI, SOSTITUISCONO IL NOME E DANNO DI
ESSO INDICAZIONI DI POSSESSO, POSIZIONE, INDEFINITEZZA,
NUMERO, INTERROGAZIONE ED ESCLAMAZIONE.
POSSIAMO, DUNQUE, DIVIDERE I PRONOMI DETERMINATIVI IN
CINQUE SOTTOGRUPPI:
- POSSESSIVI
- DIMOSTRATIVI
- INDEFINITI
- NUMERALI
- INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI
I PRONOMI POSSESSIVI SOSTITUISCONO UN NOME DI PERSONA,
DI ANIMALE O DI COSA, INDICANDONE IL POSSESSORE.
SONO PRONOMI POSSESSIVI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO
DEFINITO COME AGGETTIVI POSSESSIVI (VEDI TABELLA), SOLO
CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI
RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO.
AGGETTIVO
PRONOME
Esempio - Il MIO gelato è buono.
MIO = aggettivo
Esempio - Il mio gelato è più grande del TUO.
TUO cosa? Il gelato.
TUO = pronome
__
I PRONOMI DIMOSTRATIVI INDICANO LA POSIZIONE NELLO
SPAZIO, NEL TEMPO, NEL DISCORSO DEL NOME CHE
SOSTITUISCONO, RISPETTO A CHI PARLA O A CHI ASCOLTA.
SONO PRONOMI DIMOSTRATIVI QUASI TUTTI QUELLI CHE
ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI DIMOSTRATIVI (VEDI
TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI
SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO.
AGGETTIVO
PRONOME
Esempio - QUESTO libro mi piace.
QUESTO = aggettivo
Esempio - Questo libro mi piace, QUELLO no.
QUELLO cosa? Il libro.
QUELLO = pronome
ATTENZIONE! I DIMOSTRATIVI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI
PRONOME SONO: QUESTI, QUEGLI, COSTUI, COLUI, CIÒ.
SINGOLARE
MASCHILE
QUESTI
QUEGLI
COSTUI
COLUI
CIÒ
FEMMINILE
COSTEI
COLEI
-
PLURALE
MASCHILE
FEMMINILE
COSTORO
COSTORO
COLORO
COLORO
-
__
I PRONOMI INDEFINITI INDICANO IN MODO GENERICO E
IMPRECISO LA QUANTITÀ O LA QUALITÀ DEL NOME CHE
SOSTITUISCONO.
SONO PRONOMI INDEFINITI QUASI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO
DEFINITO COME AGGETTIVI INDEFINITI (VEDI TABELLA), SOLO
CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI
RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO.
AGGETTIVO
PRONOME
Esempio - CIASCUN bambino prenda il quaderno.
CIASCUN = aggettivo
Esempio - Ciascun bambino prenda il quaderno,
NESSUNO lo lasci a scuola.
NESSUNO chi? Bambino.
NESSUNO = pronome
ATTENZIONE! GLI INDEFINITI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI
PRONOME SONO: UNO, QUALCUNO, OGNUNO, CHIUNQUE,
CHICCHESSIA, QUALCOSA, ALCUNCHÉ, NIENTE, NULLA, ALTRI.
SINGOLARE
MASCHILE
UNO
QUALCUNO
OGNUNO
CHIUNQUE
CHICCHESSIA
QUALCOSA
ALCUNCHÉ
NIENTE
NULLA
ALTRI
FEMMINILE
UNA
QUALCUNA
OGNUNA
CHIUNQUE
CHICCHESSIA
-
PLURALE
MASCHILE
FEMMINILE
-
__
I PRONOMI NUMERALI INDICANO LA QUANTITÀ PRECISA DEL
NOME CHE SOSTITUISCONO.
SONO PRONOMI NUMERALI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO
COME AGGETTIVI NUMERALI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI
AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE
I PRONOMI LI SOSTITUISCONO.
AGGETTIVO
PRONOME
Esempio - DUE persone parlano.
DUE = aggettivo
Esempio - Guarda quelle persone! DUE parlano.
DUE chi? Persone.
DUE = pronome
I PRONOMI INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI INTRODUCONO UNA
DOMANDA O UN ESCLAMAZIONE SULLA QUALITÀ, LA QUANTITÀ O
L’IDENTITÀ DEL NOME CHE SOSTITUISCONO.
SONO PRONOMI INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI QUASI TUTTI
QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI
INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI
AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE
I PRONOMI LI SOSTITUISCONO.
AGGETTIVO
PRONOME
Esempio - CHE barattolo contiene il sale?
CHE = aggettivo
Esempio - Che barattolo contiene il sale? QUALE
sarà?
QUALE che cosa? Barattolo.
QUALE = pronome
ATTENZIONE! GLI INTERROGATIVI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI
PRONOME SONO: CHE COSA? - CHI?
__
I PRONOMI RELATIVI SOSTITUISCONO IL NOME E METTONO IN
RELAZIONE, COLLEGANO DUE FRASI.
I PRONOMI RELATIVI POSSONO AVERE LA FUNZIONE DI
SOGGETTO O DI COMPLEMENTO.
VARIABILI
MASCHILE
FEMMINILE
SINGOLARE
IL QUALE
LA QUALE
INVARIABILI
CHE =
equivale per
significato a il
quale, la quale,
i quali, le quali
CHI = colui il
quale
PLURALE
I QUALI
LE QUALI
CUI = è quasi
sempre
preceduto da
una
preposizione
ESEMPI
 Dario è un ragazzo CHE studia molto (CHE = IL QUALE).
 Ammiro CHI aiuta gli altri (CHI = COLUI IL QUALE).
 Sei una persona DI CUI mi fido (DI CUI = DELLA QUALE).
CHE È IL PRONOME RELATIVO PIÙ USATO. DI SOLITO SI METTE
SUBITO DOPO IL NOME AL QUALE SI RIFERISCE.
PUÒ ESSERE SOLTANTO SOGGETTO OPPURE COMPLEMENTO
OGGETTO, QUANDO INTRODUCE UNA FRASE AD ESSO
COLLEGATA.
ESEMPI
Il gatto CHE miagola è Ulisse.
CHE = PRONOME PERSONALE SOGGETTO, perché il che sostituisce
gatto che è il soggetto della frase.
__
Il gatto CHE vedi è Ulisse.
CHE = PRONOME PERSONALE COMPLEMENTO OGGETTO, perché il
che introduce una frase dove il soggetto non è più gatto (nome
sostituito), ma è tu (tu vedi Ulisse che miagola).
ATTENZIONE! NON VANNO CONFUSE LE FUNZIONI CHE PUÒ
SVOLGERE LA PAROLA CHE:
 Il bambino CHE gioca è Carlo. CHE = PRONOME RELATIVO
 CHE vuole? CHE = PRONOME INTERROGATIVO
 CHE partita hai visto? CHE = AGGETTIVO INTERROGATIVO
 CHE meraviglia! CHE = AGGETTIVO ESCLAMATIVO
 Penso CHE verrò da te. CHE = CONGIUNZIONE (collega, ma non
sostituisce)
__
LE CONGIUNZIONI SONO PARTI INVARIABILI DEL DISCORSO, CHE
SERVONO A COLLEGARE, IN MODO LOGICO, DUE PAROLE,
GRUPPI DI PAROLE O INTERE FRASI.
LE PRINCIPALI SONO:
E
ANCHE
INOLTRE
O
OPPURE
ALTRIMENTI
MA
PERÒ
INVECE
INFATTI
OSSIA
CIOÈ
QUINDI
PERCIÒ
DUNQUE
NÉ … NÉ
SIA … SIA
NON SOLO … MA ANCHE
POICHÉ
SICCOME
PERCHÉ
CHE
AFFINCHÉ
IN MODO CHE
QUANDO
MENTRE
APPENA
NONOSTANTE
BENCHÉ
SEBBENE
SE
PURCHÉ
A CONDIZIONE CHE
COME
QUASI
COMUNQUE
__
IL VERBO (DAL LATINO VERBUM PAROLA) È LA PARTE
FONDAMENTALE DEL DISCORSO, IL “MOTORE” DELLA
COMUNICAZIONE.
SENZA IL VERBO NON È POSSIBILE ESPRIMERE IN MODO
CORRETTO NESSUN PENSIERO.
IL VERBO È UN ELEMENTO VARIABILE.
IL VERBO PUÒ INDICARE UN’AZIONE (Mauro mangia), UNA
SITUAZIONE (Davide inciampa), UNO STATO (la nonna sonnecchia),
UN MODO DI ESSERE (Marta è simpatica), UN’ESISTENZA (c’è la
luna piena).
IL VERBO E LE SUE CONIUGAZIONI
LA CONIUGAZIONE È L’INSIEME ORDINATO DELLE MODIFICHE CHE
UN VERBO SUBISCE NEL MODO, NEL TEMPO, NELLA PERSONA E NEL
NUMERO.
ESSERE E AVERE HANNO UNA CONIUGAZIONE PROPRIA.
PER TUTTI GLI ALTRI VERBI SI GUARDA LA DESINENZA (= PEZZO
FINALE)
DESINENZA IN
DESINENZA IN
DESINENZA IN
- ARE
- ERE
- IRE
1^ CONIUGAZIONE
2^ CONIUGAZIONE
3^ CONIUGAZIONE
suon - are
ved - ere
fin - ire
scriv - ere
cant - are
part - ire
corr - ere
color - are
costru - ire
verbi che finiscono
con - rre (condu - rre)
fare (da fac - ere
latino)
dire (da dic - ere
latino)
__
I MODI DEL VERBO
IL MODO DEL VERBO INDICA L’ATTEGGIAMENTO DEL SOGGETTO
VERSO IL VERBO STESSO.
MODI FINITI
MODI INDEFINITI
PRECISANO IL TEMPO, IL
NON DANNO NESSUNA
NUMERO (SINGOLARE O
INFORMAZIONE RISPETTO AL
PLURALE) E LA PERSONA
NUMERO (SINGOLARE O
PLURALE) E ALLA PERSONA
INDICATIVO
INFINITO
CONGIUNTIVO
PARTICIPIO
CONDIZIONALE
GERUNDIO
IMPERATIVO
INDICATIVO
CONGIUNTIVO
CONDIZIONALE
IMPERATIVO
È IL MODO DELLA CERTEZZA (Io
MANGIO una mela, …)
È IL MODO DEL DUBBIO (CHE …, SE …,
- Penso che anche Carlo VOGLIA una
mela, …)
È IL MODO DELLA POSSIBILITÀ A
CONDIZIONE CHE (se uscisse il sole,
ANDREI al mare, …) O DEL DESIDERIO
(VORREI un biscotto, …)
È IL MODO DELL’ORDINE, DEL
CONSIGLIO, DELL’INVITO (SCRIVI!),
QUINDI NON HA LA 1^ PERSONA
SINGOLARE
__
INFINITO
PARTICIPIO PRESENTE
PARTICIPIO PASSATO
GERUNDIO
È IL MODO DEL SIGNIFICATO (INDICA
LA CONIUGAZIONE, DUNQUE TERMINA
IN - ARE, - ERE, - IRE)
ESPRIME IL SIGNIFICATO DEL VERBO
COME SE FOSSE UN AGGETTIVO (disco
VOLA - NTE) O UN NOME (CANTA - NTE)
ESPRIME IL SIGNIFICATO DEL VERBO
COME SE FOSSE UN AGGETTIVO (un
segreto SVEL - ATO) E SI USA NELLA
FORMAZIONE DEI TEMPI COMPOSTI
( - ATO, - ETO, - ITO)
È IL MODO DELLO SVOLGIMENTO (sto
LEGGE - NDO - azione in corso) O
DELLA CONTEMPORANEITÀ (lo ha
accolto SORRIDE - NDO - azione in
relazione con un’altra)
I TEMPI DEL VERBO
IL TEMPO DEL VERBO INDICA IL MOMENTO IN CUI SI VERIFICA CIÒ
CHE IL VERBO STESSO ESPRIME.
I TEMPI DEI VERBI POSSONO ESSERE
SEMPLICI
COMPOSTI
(FORMATI DA UN VERBO)
(ESSERE/AVERE + UN ALTRO VERBO)
MODO INDICATIVO
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
MODO CONGIUNTIVO
PRESENTE
PASSATO
IMPERFETTO
TRAPASSATO
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE
PASSATO
MODO IMPERATIVO
PRESENTE
/
MODO INFINITO - PARTICIPIO - GERUNDIO
PRESENTE
PASSATO
__
IL GENERE DEL VERBO
IL GENERE DEL VERBO INDICA IL MODO IN CUI IL VERBO FUNZIONA
QUANDO SI COLLEGA CON LE ALTRE PAROLE DELLA FRASE.
RISPETTO AL GENERE IL VERBO PUÒ ESSERE
TRANSITIVO
INTRANSITIVO
ESPRIME UN’AZIONE CHE PASSA ESPRIME UN’AZIONE CHE NON PASSA
DIRETTAMENTE (TRANSITA),
(NON TRANSITA) SUL COMPLEMENTO
SENZA BISOGNO DELL’AIUTO DI
OGGETTO, MA RIMANE SUL
PREPOSIZIONI, DAL SOGGETTO
SOGGETTO STESSO E, QUANDO
AL COMPLEMENTO OGGETTO
PASSA SU UN COMPLEMENTO
INDIRETTO, ESSO VIENE INTRODOTTO
CON LE PREPOSIZIONI.
Esempio: Andrea mangia il gelato.
Andrea compie l’azione, mangia
esprime l’azione, il gelato è l’oggetto
su cui passa direttamente l’azione.
Esempio: Andrea parte per la Francia.
Andrea compie l’azione, parte esprime
l’azione, per la Francia è il complemento
su cui l’azione passa in modo indiretto,
cioè attraverso una preposizione (per).
LA FORMA DEL VERBO
LA FORMA DEL VERBO INDICA LA RELAZIONE CHE ESSO
STABILISCE CON IL SOGGETTO.
IL VERBO PUÒ AVERE UNA FORMA
ATTIVA (verbi transitivi e
intransitivi) SERVE A
SOTTOLINEARE CHI COMPIE
L’AZIONE
IL SOGGETTO COMPIE L’AZIONE
PASSIVA (solo verbi intransitivi)
SERVE A METTERE IN EVIDENZA
IL FATTO, L’AZIONE, QUELLO CHE
È SUCCESSO
IL SOGGETTO SUBISCE L’AZIONE
Esempio: La maestra ha
interrogato Mario.
Esempio: Mario è stato interrogato
dalla maestra.
__
RIFLESSIVA (verbi transitivi
preceduti o seguiti da mi, ti, ci, vi,
si - particelle pronominali) SERVE
PER EVITARE RIPETIZIONI
IL SOGGETTO COMPIE E, ALLO
STESSO TEMPO, SUBISCE
L’AZIONE
Esempio: Mario si lava (Mario lava
Mario).
DA RICORDARE!
 La forma passiva si costruisce mettendo davanti al participio
passato di un verbo transitivo una voce del verbo essere (sono
amato, sono stato creduto, ero sentito, …).
 Premesso che il significato di una frase in forma attiva o passiva
non cambia, il passaggio da una farse all’altra avviene nel
seguente modo:
- il soggetto della frase attiva diventa complemento d’agente/causa
efficiente (da chi?/da che cosa?) nella frase passiva;
- il complemento oggetto della frase attiva diventa soggetto nella frase
passiva;
- il verbo in forma attiva assume la forma passiva, accordandosi in
genere e numero con il nuovo soggetto;
- si può trasformare una frase dalla forma passiva a quella attiva
applicando all’inverso queste regole.
 Quando si è in dubbio se la forma sia attiva o passiva, si può
sostituire il verbo essere con il verbo venire.
__
L’AVVERBIO (PAROLA VICINA A UNA PAROLA) È UNA PARTE
INVARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE A PRECISARE IL
SIGNIFICATO DI UN VERBO, DI UN AGGETTIVO O DI UN ALTRO
AVVERBIO.
CI SONO VARI TIPI DI AVVERBI:
DI MODO
BENE - VOLENTIERI - MALE - LEGGERMENTE ATTENTAMENTE - COSÌ - COME…
DI TEMPO
IERI - OGGI - DOMANI - POI - MAI - SEMPRE TALVOLTA - IMMEDIATAMENTE - SUBITO - PRESTO GIÀ - ANCORA - ALLORA…
DI LUOGO
QUI - QUA - LÀ - LÌ - LAGGIÙ - FUORI - DENTRO SOPRA - SOTTO - VICINO - LONTANO - DAVANTI DIETRO - DOVUNQUE - CI, VI, NE (vicino a un verbo)
DI QUANTITÀ
TANTO - TROPPO - POCO - ABBASTANZA - MOLTO ASSAI - PIÙ - MENO - PARECCHIO - QUASI - CIRCA APPENA…
DI NEGAZIONE
NO - NON - NÉ - NEPPURE - NEANCHE - NEMMENO AFFATTO…
DI AFFERMAZIONE SÌ - CERTO - PROPRIO - CERTAMENTE - SICURO DAVVERO - SICURAMENTE - ESATTAMENTE
DI DUBBIO
FORSE - MAGARI - CIRCA - QUASI - EVENTUALMENTE
- PROBABILMENTE - POSSIBILMENTE…
__
LE LOCUZIONI AVVERBIALI SONO ESPRESSIONI COMPOSTE DA
PIÙ PAROLE, COLLEGATE IN MODO FISSO, CHE HANNO LA
FUNZIONE DI AVVERBI.
ANCHE LE LOCUZIONI AVVERBIALI POSSONO ESSERE:
DI MODO
A DIROTTO - IN FRETTA E FURIA - ALLA BELL’E
MEGLIO - ALLA MENO PEGGIO - SUL SERIO - ALLA
SVELTA - ALLA RINFUSA - A STENTO - A GAMBE
LEVATE…
DI TEMPO
PER SEMPRE - UNA VOLTA - DI QUANDO IN QUANDO IN BREVE - TUTT’A UN TRATTO - DI BUON’ORA - IN
MEN CHE NON SI DICA - A MANO A MANO - IN UN
BATTER D’OCCHIO - IN QUATTRO E QUATTR’OTTO…
DI LUOGO
A SINISTRA - A DESTRA - DI QUI - DI LÀ - DA LONTANO
- NEI DINTORNI - DI SOTTO…
DI QUANTITÀ
DI NEGAZIONE
ALL’INCIRCA - A BIZZEFFE - PRESS’A POCO - DI PIÙ DI MENO - SU PER GIÙ - FIN TROPPO…
NEANCHE PER SOGNO - NIENTE AFFATTO - PROPRIO
PER NULLA…
DI AFFERMAZIONE PER L’APPUNTO - PROPRIO COSÌ…
DI DUBBIO
QUASI QUASI - PER IPOTESI…
N.B. LE LOCUZIONI AVVERBIALI SI POSSONO SOSTITUIRE CON
AVVERBI DI SIGNIFICATO CORRISPONDENTE (esempio: a poco a poco =
lentamente, alla rinfusa = disordinatamente…).
__
N.B. LE TAVOLE DELLA CONIUGAZIONE PASSIVA E DELLA
CONIUGAZIONE RIFLESSIVA PRESENTANO GLI STESSI MODI E TEMPI
DI QUELLE DELLA CONIUGAZIONE ATTIVA, SI FORMANO SECONDO
LE REGOLE ESPOSTE NELLA TRATTAZIONE DELLA FORMA DEL
VERBO E SONO REPERIBILI SU UN QUALSIASI LIBRO DI
GRAMMATICA.
__
MODO INDICATIVO VERBO AVERE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IO HO
IO HO AVUTO
TU HAI
TU HAI AVUTO
EGLI HA
EGLI HA AVUTO
NOI ABBIAMO
NOI ABBIAMO AVUTO
VOI AVETE
VOI AVETE AVUTO
ESSI HANNO
ESSI HANNO AVUTO
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
IO AVEVO
IO AVEVO AVUTO
TU AVEVI
TU AVEVI AVUTO
EGLI AVEVA
EGLI AVEVA AVUTO
NOI AVEVAMO
NOI AVEVAMO AVUTO
VOI AVEVATE
VOI AVEVATE AVUTO
ESSI AVEVANO
ESSI AVEVANO AVUTO
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
IO EBBI
IO EBBI AVUTO
TU AVESTI
TU AVESTI AVUTO
EGLI EBBE
EGLI EBBE AVUTO
NOI AVEMMO
NOI AVEMMO AVUTO
VOI AVESTE
VOI AVESTE AVUTO
ESSI EBBERO
ESSI EBBERO AVUTO
FUTURO ANTERIORE
FUTURO ANTERIORE
IO AVRÒ
IO AVRÒ AVUTO
TU AVRAI
TU AVRAI AVUTO
EGLI AVRÀ
EGLI AVRÀ AVUTO
NOI AVREMO
NOI AVREMO AVUTO
VOI AVRETE
VOI AVRETE AVUTO
ESSI AVRANNO
ESSI AVRANNO AVUTO
__
MODO INDICATIVO VERBO ESSERE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IO SONO
IO SONO STATO
TU SEI
TU SEI STATO
EGLI È
EGLI È STATO
NOI SIAMO
NOI SIAMO STATI
VOI SIETE
VOI SIETE STATI
ESSI SONO
ESSI SONO STATI
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
IO ERO
IO ERO STATO
TU ERI
TU ERI STATO
EGLI ERA
EGLI ERA STATO
NOI ERAVAMO
NOI ERAVAMO STATI
VOI ERAVATE
VOI ERAVATE STATI
ESSI ERANO
ESSI ERANO STATI
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
IO FUI
IO FUI STATO
TU FOSTI
TU FOSTI STATO
EGLI FU
EGLI FU STATO
NOI FUMMO
NOI FUMMO STATI
VOI FOSTE
VOI FOSTE STATI
ESSI FURONO
ESSI FURONO STATI
FUTURO ANTERIORE
FUTURO ANTERIORE
IO SARÒ
IO SARÒ STATO
TU SARAI
TU SARAI STATO
EGLI SARÀ
EGLI SARÀ STATO
NOI SAREMO
NOI SAREMO STATI
VOI SARETE
VOI SARETE STATI
ESSI SARANNO
ESSI SARANNO STATI
__
MODO INDICATIVO VERBO PARLARE - 1^ CONIUGAZIONE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IO PARLO
IO HO PARLATO
TU PARLI
TU HAI PARLATO
EGLI PARLA
EGLI HA PARLATO
NOI PARLIAMO
NOI ABBIAMO PARLATO
VOI PARLATE
VOI AVETE PARLATO
ESSI PARLANO
ESSI HANNO PARLATO
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
IO PARLAVO
IO AVEVO PARLATO
TU PARLAVI
TU AVEVI PARLATO
EGLI PARLAVA
EGLI AVEVA PARLATO
NOI PARLAVAMO
NOI AVEVAMO PARLATO
VOI PARLAVATE
VOI AVEVATE PARLATO
ESSI PARLAVANO
ESSI AVEVANO PARLATO
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
IO PARLAI
IO EBBI PARLATO
TU PARLASTI
TU AVESTI PARLATO
EGLI PARLÒ
EGLI EBBE PARLATO
NOI PARLAMMO
NOI AVEMMO PARLATO
VOI PARLASTE
VOI AVESTE PARLATO
ESSI PARLARONO
ESSI EBBERO PARLATO
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
IO PARLERÒ
IO AVRÒ PARLATO
TU PARLERAI
TU AVRAI PARLATO
EGLI PARLERÀ
EGLI AVRÀ PARLATO
NOI PARLEREMO
NOI AVREMO PARLATO
VOI LEGGERETE
VOI AVRETE PARLATO
ESSI PARLERANNO
ESSI AVRANNO PARLATO
__
MODO INDICATIVO VERBO LEGGERE - 2^ CONIUGAZIONE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IO LEGGO
IO HO LETTO
TU LEGGI
TU HAI LETTO
EGLI LEGGE
EGLI HA LETTO
NOI LEGGIAMO
NOI ABBIAMO LETTO
VOI LEGGETE
VOI AVETE LETTO
ESSI LEGGONO
ESSI HANNO LETTO
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
IO LEGGEVO
IO AVEVO LETTO
TU LEGGEVI
TU AVEVI LETTO
EGLI LEGGEVA
EGLI AVEVA LETTO
NOI LEGGEVAMO
NOI AVEVAMO LETTO
VOI LEGGEVATE
VOI AVEVATE LETTO
ESSI LEGGEVANO
ESSI AVEVANO LETTO
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
IO LESSI
IO EBBI LETTO
TU LEGGESTI
TU AVESTI LETTO
EGLI LESSE
EGLI EBBE LETTO
NOI LEGGEMMO
NOI AVEMMO LETTO
VOI LEGGESTE
VOI AVESTE LETTO
ESSI LESSERO
ESSI EBBERO LETTO
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
IO LEGGERÒ
IO AVRÒ LETTO
TU LEGGERAI
TU AVRAI LETTO
EGLI LEGGERÀ
EGLI AVRẦ LETTO
NOI LEGGEREMO
NOI AVREMO LETTO
VOI LEGGERETE
VOI AVRETE LETTO
ESSI LEGGERANNO
ESSI AVRANNO LETTO
__
MODO INDICATIVO VERBO SENTIRE - 3^ CONIUGAZIONE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO PROSSIMO
IO SENTO
IO HO SENTITO
TU SENTI
TU HAI SENTITO
EGLI SENTE
EGLI HA SENTITO
NOI SENTIAMO
NOI ABBIAMO SENTITO
VOI SENTITE
VOI AVETE SENTITO
ESSI SENTONO
ESSI HANNO SENTITO
IMPERFETTO
TRAPASSATO PROSSIMO
IO SENTIVO
IO AVEVO SENTITO
TU SENTIVI
TU AVEVI SENTITO
EGLI SENTIVA
EGLI AVEVA SENTITO
NOI SENTIVAMO
NOI AVEVAMO SENTITO
VOI SENTIVATE
VOI AVEVATE SENTITO
ESSI SENTIVANO
ESSI AVEVANO SENTITO
PASSATO REMOTO
TRAPASSATO REMOTO
IO SENTII
IO EBBI SENTITO
TU SENTISTI
TU AVESTI SENTITO
EGLI SENTÌ
EGLI EBBE SENTITO
NOI SENTIMMO
NOI AVEMMO SENTITO
VOI SENTISTE
VOI AVESTE SENTITO
ESSI SENTIRONO
ESSI EBBERO SENTITO
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
IO SENTIRÒ
IO AVRÒ SENTITO
TU SENTIRAI
TU AVRAI SENTITO
EGLI SENTIRÀ
EGLI AVRÀ SENTITO
NOI SENTIREMO
NOI AVREMO SENTITO
VOI SENTIRETE
VOI AVRETE SENTITO
ESSI SENTIRANNO
ESSI AVRANNO SENTITO
__
MODO CONGIUNTIVO VERBO AVERE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO
CHE IO ABBIA
CHE IO ABBIA AVUTO
CHE TU ABBIA
CHE TU ABBIA AVUTO
CHE EGLI ABBIA
CHE EGLI ABBIA AVUTO
CHE NOI ABBIAMO
CHE NOI ABBIAMO AVUTO
CHE VOI ABBIATE
CHE VOI ABBIATE AVUTO
CHE ESSI ABBIANO
CHE ESSI ABBIANO AVUTO
IMPERFETTO
TRAPASSATO
CHE IO AVESSI
CHE IO AVESSI AVUTO
CHE TU AVESSI
CHE TU AVESSI AVUTO
CHE EGLI AVESSE
CHE EGLI AVESSE AVUTO
CHE NOI AVESSIMO
CHE NOI AVESSIMO AVUTO
CHE VOI AVESTE
CHE VOI AVESTE AVUTO
CHE ESSI AVESSERO
CHE ESSI AVESSERO AVUTO
MODO CONDIZIONALE VERBO AVERE
PRESENTE
PASSATO
IO AVREI
IO AVREI AVUTO
TU AVRESTI
TU AVRESTI AVUTO
EGLI AVREBBE
EGLI AVREBBE AVUTO
NOI AVREMMO
NOI AVREMMO AVUTO
VOI AVRESTE
VOI AVRESTE AVUTO
ESSI AVREBBERO
ESSI AVREBBERO AVUTO
VERBO AVERE MODO
IMPERATIVO
ABBI (TU)
ABBIA (EGLI)
ABBIAMO (NOI)
ABBIATE (VOI)
ABBIANO (ESSI)
INFINITO
PRESENTE
AVERE
PASSATO
AVERE AVUTO
PARTICIPIO
PRESENTE
AVENTE
PASSATO
AVUTO
GERUNDIO
PRESENTE
PASSATO
AVENDO AVENDO AVUTO
__
MODO CONGIUNTIVO VERBO ESSERE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO
CHE IO SIA
CHE IO SIA STATO
CHE TU SIA
CHE TU SIA STATO
CHE EGLI SIA
CHE EGLI SIA STATO
CHE NOI SIAMO
CHE NOI SIAMO STATI
CHE VOI SIATE
CHE VOI SIATE STATI
CHE ESSI SIANO
CHE ESSI SIANO STATI
IMPERFETTO
TRAPASSATO
CHE IO FOSSI
CHE IO FOSSI STATO
CHE TU FOSSI
CHE TU FOSSI STATO
CHE EGLI FOSSE
CHE EGLI FOSSE STATO
CHE NOI FOSSIMO
CHE NOI FOSSIMO STATI
CHE VOI FOSTE
CHE VOI FOSTE STATI
CHE ESSI FOSSERO
CHE ESSI FOSSERO STATI
MODO CONDIZIONALE VERBO ESSERE
PRESENTE
PASSATO
IO SAREI
IO SAREI STATO
TU SARESTI
TU SARESTI STATO
EGLI SAREBBE
EGLI SAREBBE STATO
NOI SAREMMO
NOI SAREMMO STATI
VOI SARESTE
VOI SARESTE STATI
ESSI SAREBBERO
ESSI SAREBBERO STATI
VERBO ESSERE MODO
IMPERATIVO
SII (TU)
SIA (EGLI)
SIAMO (NOI)
SIATE (VOI)
SIANO (ESSI)
INFINITO
PRESENTE
ESSERE
PASSATO
ESSERE STATO
PARTICIPIO
PRESENTE
ESSENTE
PASSATO
STATO
GERUNDIO
PRESENTE
PASSATO
ESSENDO ESSENDO STATO
__
MODO CONGIUNTIVO VERBO PARLARE (1^ CONIUGAZIONE)
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO
CHE IO PARLI
CHE IO ABBIA PARLATO
CHE TU PARLI
CHE TU ABBIA PARLATO
CHE EGLI PARLI
CHE EGLI ABBIA PARLATO
CHE NOI PARLIAMO
CHE NOI ABBIAMO PARLATO
CHE VOI PARLIATE
CHE VOI ABBIATE PARLATO
CHE ESSI PARLINO
CHE ESSI ABBIANO PARLATO
IMPERFETTO
TRAPASSATO
CHE IO PARLASSI
CHE IO AVESSI PARLATO
CHE TU PARLASSI
CHE TU AVESSI PARLATO
CHE EGLI PARLASSE
CHE EGLI AVESSE PARLATO
CHE NOI PARLASSIMO
CHE NOI AVESSIMO PARLATO
CHE VOI PARLASTE
CHE VOI AVESTE PARLATO
CHE ESSI PARLASSERO
CHE ESSI AVESSERO PARLATO
MODO CONDIZIONALE VERBO PARLARE
PRESENTE
PASSATO
IO PARLEREI
IO AVREI PARLATO
TU PARLERESTI
TU AVRESTI PARLATO
EGLI PARLEREBBE
EGLI AVREBBE PARLATO
NOI PARLEREMMO
NOI AVREMMO PARLATO
VOI PARLERESTE
VOI AVRESTE PARLATO
ESSI PARLEREBBERO
ESSI AVREBBERO PARLATO
VERBO PARLARE MODO
IMPERATIVO
PARLA (TU)
PARLI (EGLI)
PARLIAMO (NOI)
PARLATE (VOI)
PARLINO (ESSI)
INFINITO
PRESENTE
PARLARE
PASSATO
AVERE PARLATO
PARTICIPIO
PRESENTE
PARLANTE
PASSATO
PARLATO
GERUNDIO
PRESENTE
PASSATO
PARLANDO AVENDO PARLATO
__
MODO CONGIUNTIVO VERBO LEGGERE (2^ CONIUGAZIONE
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO
CHE IO LEGGA
CHE IO ABBIA LETTO
CHE TU LEGGA
CHE TU ABBIA LETTO
CHE EGLI LEGGA
CHE EGLI ABBIA LETTO
CHE NOI LEGGIAMO
CHE NOI ABBIAMO LETTO
CHE VOI LEGGIATE
CHE VOI ABBIATE LETTO
CHE ESSI LEGGANO
CHE ESSI ABBIANO LETTO
IMPERFETTO
TRAPASSATO
CHE IO LEGGESSI
CHE IO AVESSI LETTO
CHE TU LEGGESSI
CHE TU AVESSI LETTO
CHE EGLI LEGGESSE
CHE EGLI AVESSE LETTO
CHE NOI LEGGESSIMO
CHE NOI AVESSIMO LETTO
CHE VOI LEGGESTE
CHE VOI AVESTE LETTO
CHE ESSI LEGGESSERO
CHE ESSI AVESSERO LETTO
MODO CONDIZIONALE VERBO LEGGERE
PRESENTE
PASSATO
IO LEGGEREI
IO AVREI LETTO
TU LEGGERESTI
TU AVRESTI LETTO
EGLI LEGGEREBBE
EGLI AVREBBE LETTO
NOI LEGGEREMMO
NOI AVREMMO LETTO
VOI LEGGERESTE
VOI AVRESTE LETTO
ESSI LEGGEREBBERO
ESSI AVREBBERO LETTO
VERBO LEGGERE MODO
IMPERATIVO
LEGGI (TU)
LEGGA (EGLI)
LEGGIAMO (NOI)
LEGGETE (VOI)
LEGGANO (ESSI)
INFINITO
PRESENTE
LEGGERE
PASSATO
AVERE LETTO
PARTICIPIO
PRESENTE
LEGGENTE
PASSATO
LETTO
GERUNDIO
PRESENTE
LEGGENDO
PASSATO
AVENDO LETTO
__
MODO CONGIUNTIVO VERBO SENTIRE (3^ CONIUGAZIONE)
TEMPI SEMPLICI
TEMPI COMPOSTI
PRESENTE
PASSATO
CHE IO SENTA
CHE IO ABBIA SENTITO
CHE TU SENTA
CHE TU ABBIA SENTITO
CHE EGLI SENTA
CHE EGLI ABBIA SENTITO
CHE NOI SENTIAMO
CHE NOI ABBIAMO SENTITO
CHE VOI SENTIATE
CHE VOI ABBIATE SENTITO
CHE ESSI SENTANO
CHE ESSI ABBIANO SENTITO
IMPERFETTO
TRAPASSATO
CHE IO SENTISSI
CHE IO AVESSI SENTITO
CHE TU SENTISSI
CHE TU AVESSI SENTITO
CHE EGLI SENTISSE
CHE EGLI AVESSE SENTITO
CHE NOI SENTISSIMO
CHE NOI AVESSIMO SENTITO
CHE VOI SENTISTE
CHE VOI AVESTE SENTITO
CHE ESSI SENTISSERO
CHE ESSI AVESSERO SENTITO
MODO CONDIZIONALE VERBO SENTIRE
PRESENTE
PASSATO
IO SENTIREI
IO AVREI SENTITO
TU SENTIRESTI
TU AVRESTI SENTITO
EGLI SENTIREBBE
EGLI AVREBBE SENTITO
NOI SENTIREMMO
NOI AVREMMO SENTITO
VOI SENTIRESTE
VOI AVRESTE SENTITO
ESSI SENTIREBBERO
ESSI AVREBBERO SENTITO
VERBO SENTIRE MODO
IMPERATIVO
SENTI (TU)
SENTA (EGLI)
SENTIAMO (NOI)
SENTITE (VOI)
SENTANO (ESSI)
INFINITO
PRESENTE
SENTIRE
PASSATO
AVERE SENTITO
PARTICIPIO
PRESENTE
SENTENTE
PASSATO
SENTITO
GERUNDIO
PRESENTE
SENTENDO
PASSATO
AVENDO SENTITO
__
IL SOGGETTO È CIÒ DI CUI PARLA IL PREDICATO (VERBO).
PER QUESTO, NELLA FRASE, OCCORRE SEMPRE CERCARE PRIMA
IL PREDICATO PER RISALIRE AL SOGGETTO.
LA FRASE
LA FRASE PUÒ ESSERE:
SEMPLICE
COMPLESSA
O PROPOSIZIONE
O PERIODO
SE C’È UN SOLO VERBO
SE CI SONO PIÙ VERBI
Esempio: La rana salta.
Esempio: La rana salta e
gracida nello stagno.
LA FRASE MINIMA È LA FORMA BASE DELLA FRASE
SEMPLICE. ESSA COMUNICA UN MESSAGGIO DI SENSO
COMPIUTO ATTRAVERSO DUE ELEMENTI CHE LA
COSTITUISCONO:
SOGGETTO
PREDICATO
La rana
salta
ELEMENTO DI CUI SI PARLA
VERBO CHE DICE (PREDICA)
QUALCOSA SUL SOGGETTO
__
IL SOGGETTO
CONCORDA CON IL PREDICATO:
- NELLA PERSONA
- NEL NUMERO
- NEL GENERE (A VOLTE)
Io part-o (1^ persona)
Io part-o (singolare)
Lui è partit-o (maschile)
SPESSO È:
- UN NOME
- UN PRONOME
Carlo parla.
Egli gioca.
PUÒ ESSERE:
- SCRITTO (ESPRESSO)
- NON SCRITTO (SOTTINTESO)
Noi siamo usciti.
Siamo usciti. (Chi? Noi)
PUÒ ANCHE ESSERE QUALSIASI
ALTRA PAROLA USATA COME
NOME:
- UN AGGETTIVO
- UN VERBO
- UN AVVERBIO
- UNA PREPOSIZIONE
- UNA CONGIUNZIONE
- UN ARTICOLO
- UN ESCLAMAZIONE
I fortunati sono pochi.
Studiare è faticoso.
Il meglio deve ancora venire.
Con deriva dal latino cum.
Il perché non è chiaro.
Lo è un articolo maschile.
Un “Alt!” mi bloccò.
PUÒ ESSERE FORMATO DA UNA
SOLA PAROLA PRECEDUTA O
MENO DALL’ARTICOLO
Davide scrive.
La maestra detta.
DI SOLITO SI SCRIVE ALL’INIZIO
DELLA FRASE, PRIMA DEL
PREDICATO, MA SI PUÒ
TROVARE ANCHE DOPO
Il gelato piace a Maria.
A Maria piace il gelato.
Il cane abbaia.
Qualcuno ride.
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IL PREDICATO È L’ELEMENTO FONDAMENTALE INTORNO AL
QUALE SI COSTRUISCE LA FRASE, PERCHÉ TRASMETTE
L’INFORMAZIONE PRINCIPALE (ciò che accade, l’azione che viene
svolta, la situazione in cui qualcuno o qualcosa si trova, …)
IL PREDICATO PUÒ ESSERE:
VERBALE
formato SOLTANTO DA UN VERBO
NOMINALE
formato dal VERBO ESSERE + UN
AGGETTIVO O UN NOME
INDICA
- un’azione compiuta dal
INDICA
- che cos’è il soggetto (Fabio è
soggetto (Fabio legge)
- un’azione subita dal soggetto
(Fabio è stato richiamato)
un bambino)
- com’è il soggetto (Fabio è
simpatico)
- un fenomeno, un evento che
accade al soggetto (Fabio è
caduto)
- una situazione, una
condizione in cui si trova il
soggetto (Fabio sta sul
divano)
ATTENZIONE AL VERBO ESSERE!
ESSERE + PARTICIPIO PASSATO
ESSERE + NOME O + AGGETTIVO
= PREDICATO VERBALE
= PREDICATO NOMINALE
Marta è partita (è = ausiliare del
Marta è un’amica (nome) oppure
verbo partire)
Marta è gentile (aggettivo)
RICORDA! Quando il verbo ESSERE significa APPARTENERE, ESISTERE,
STARE, TROVARSI, è considerato predicato verbale!
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LA FRASE MINIMA PUÒ ESPANDERSI AGGIUNGENDO:
aggettivi che si aggiungono a un nome
per dare informazioni e chiarimenti in più
GLI ATTRIBUTI
(oggi è una giornata splendida, mio zio
è felice, …)
sono nomi che si aggiungono ad altri
nomi per precisarli meglio (il dottor
LE APPOSIZIONI
Bianchi è bravo, il nonno Piero è
anziano, …)
sono nomi, pronomi o anche avverbi, da
soli o preceduti da una preposizione,
che si aggiungono al soggetto, al
I COMPLEMENTI
predicato o ad altri elementi della frase
per completarne il significato
(Carlo/gioca/nel giardino/del suo
amico, …)
IL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE:
DIRETTO OPPURE OGGETTO
risponde alle domande
CHI? CHE COSA?
completa il predicato specificando chi o
cosa ha a che fare con l’azione ed è
UNITO DIRETTAMENTE AL VERBO da
cui dipende (Dario mangia un gelato)
aggiunge informazioni più precise sul
INDIRETTO
tempo, sul luogo e sui modi dell’azione
risponde alle domande
ed è sempre UNITO AL VERBO da cui
DOVE? QUANDO? COME? …
dipende ATTRAVERSO UNA
PREPOSIZIONE (Dario è nato a Roma)
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I PRINCIPALI COMPLEMENTI INDIRETTI
DOMANDA
Di chi? Di che cosa?
Di che materia?
COMPLEMENTO DI
SPECIFICAZIONE
MATERIA
ESEMPIO
Quella è la tazza di
Luca.
Il tavolo è di legno.
Dove? In quale luogo?
STATO IN LUOGO
Vivo in città.
Dove? A quale luogo?
MOTO A LUOGO
Vado a Milano.
Dove? Da quale luogo?
MOTO DA LUOGO
Arrivo da scuola.
Dove? Per quale luogo?
MOTO PER LUOGO Passo per il parco.
TEMPO
Quando? In quale tempo?
DETERMINATO
Mi alzo alle sette.
Quando? Da, in o per quanto tempo?
CONTINUATO
Studio due ore.
A chi? A che cosa?
Con chi? Con che cosa?
TERMINE
COMPAGNIA O
UNIONE
Con quale mezzo?
MEZZO
Come?
MODO
A causa di chi? A causa di che cosa?
CAUSA
AGENTE O
Da chi? Da che cosa?
CAUSA
EFFICIENTE
L’ho detto a Mario.
Esco con Emma.
Mangio le fragole
con la panna.
Ho tagliato la carta
con le forbici.
Camminano in fila.
Era rosso per la
vergogna.
Sono stato fermato
dal vigile.
La quercia è colpita
dal fulmine.
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