QUADERNO DI ------------------------------------------------------------------------------- [Selezionare la data] RIUSCIRÒ AD IMPARARE TUTTO? __ IL NOME O SOSTANTIVO (SOSTANZA) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE AD INDICARE PERSONE, ANIMALI O COSE CHE ESISTONO O CHE POSSIAMO IMMAGINARE E PENSARE. IL NOME E IL SUO SIGNIFICATO NOMI COMUNI NOMI PROPRI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN MODO GENERICO; HANNO LA LETTERA INIZIALE MINUSCOLA INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN MODO PRECISO; HANNO LA LETTERA INIZIALE MAIUSCOLA mamma, cane, nazione, … Marta, Bobi, Italia, … LA LETTERA MAIUSCOLA È NECESSARIA ANCHE: ALL’INIZIO DI UN DISCORSO DIRETTO NEI NOMI DELLE FESTIVITÀ NEI TITOLI DI LIBRI, GIORNALI, FILM, … NEI NOMI DEI POPOLI Carlo disse: - Mi sento bene!” Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto, … Le avventure di Pinocchio, Il Corriere della Sera, Avatar, … Romani, Greci, Italiani, … ATTENZIONE! I NOMI DEI GIORNI DELLA SETTIMANA, DEI MESI E DELLE STAGIONI SI SCRIVONO CON LA LETTERA MINUSCOLA. __ NOMI CONCRETI NOMI ASTRATTI INDICANO TUTTO CIÒ CHE POSSIAMO PERCEPIRE DIRETTAMENTE CON I SENSI O IMMAGINARE COME REALE INDICANO TUTTO CIÒ CHE POSSIAMO PERCEPIRE SOLO CON LA MENTE SENZA POTERLO VERIFICARE CON I SENSI ragazzo, scuola, Topolino,… stupore, meraviglia, libertà, … ATTENZIONE! I PERSONAGGI IMMAGINARI SONO CONSIDERATI CONCRETI. RICORDA! NON SEMPRE È COSÌ CHIARA LA DISTINZIONE TRA NOMI CONCRETI E ASTRATTI. NEL DUBBIO, SI GUARDA AL CONTESTO. ESEMPIO: - La tua nobiltà d’animo è grande. (astratto) - La nobiltà (i nobili) ha molti privilegi. (concreto) NOMI INDIVIDUALI NOMI COLLETTIVI INDICANO UNA SOLA PERSONA, UN SOLO ANIMALE O UNA SOLA COSA PUR ESSENDO DI FORMA SINGOLARE, INDICANO UN INSIEME DI PERSONE, ANIMALI O COSE alunno, lupo, albero, … classe, branco, bosco, … RICORDA! IL NOME COLLETTIVO HA, COMUNQUE, LA FORMA PLURALE CHE INDICA PIÙ INSIEMI DI PERSONE, ANIMALI O COSE. __ IL NOME E LA SUA FORMA NOMI MASCHILI NOMI FEMMINILI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE DI GENERE MASCHILE INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE DI GENERE FEMMINILE pittore, gatto, quaderno, … pittrice, gatta, biro, … ATTENZIONE! NEI NOMI CHE SI RIFERISCONO A PERSONE O ANIMALI SI COSTRUISCE LA FORMA FEMMINILE SENZA DIFFICOLTÀ; NEI NOMI CHE SI RIFERISCONO A COSE, INVECE, IL GENERE SI DEFINISCE IN BASE ALL’USO. RICORDA! PER DISTINGUERE IL GENERE DEI NOMI BISOGNA GUARDARE L’ARTICOLO, LA PREPOSIZIONE ARTICOLATA CHE LI PRECEDE O CONSULTARE IL VOCABOLARIO. ESEMPIO: biro è preceduto da la, art. fem., quindi è un nome femminile NOMI SINGOLARI NOMI PLURALI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN NUMERO UGUALE A UNO INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN NUMERO SUPERIORE A UNO bambino, leone, casa, … bambini, leoni, case, … ESISTONO NOMI - INVARIABILI - CHE NON VARIANO NEL PASSAGGIO DAL SINGOLARE AL PLURALE (città, …), NOMI - DIFETTIVI - CHE HANNO SOLO IL SINGOLARE (latte, …) O SOLO IL PLURALE (forbici, …) E NOMI - SOVRABBONDANTI - CHE PRESENTANO DUE PLURALI CON SIGNIFICATO DIVERSO (muri di una casa, mura di una città, …). RICORDA! NEL DUBBIO, È BENE CONSULTARE IL VOCABOLARIO. __ IL NOME E LA SUA STRUTTURA NOMI PRIMITIVI NOMI DERIVATI NOMI CHE NON DERIVANO DA ALTRE PAROLE DELLA LINGUA DI CUI FANNO PARTE NOMI CHE MODIFICANO IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA DA CUI DERIVANO scarpa scarpiera - scarp-ona (scarpa grande) - scarp-accia (scarpa brutta e/o malridotta) DIMINU = TIVO - scarp-etta (scarpa piccola e/o graziosa) VEZZEG = GIATIVO - scarp-ina (piccola scarpa) - INO / A - ETTO / A - ELLO / A - UCCIO / A - OLO / A - ETTO / A DISPRE = GIATIVO NOMI CHE DANNO UN’INFORMAZIONE IN PIÙ (GIUDIZIO) RISPETTO AL NOME PRIMITIVO DA CUI HANNO ORIGINE SUFFISSO - ASTRO / A - ACCIO / A - ICIATTOLO / A ACCRE = SCITIVO NOMI ALTERATI - ONE / A - ACCIONE / A ATTENZIONE AI FALSI ALTERATI! CI SONO NOMI CHE, PUR TERMINANDO CON UNO DEI SUFFISSI INDICATI, NON SONO ALTERATI. ESEMPIO: il tacchino non è un piccolo tacco __ NOMI COMPOSTI NOMI FORMATI DALL’UNIONE DI DUE DIVERSE PAROLE pellerossa, pescecane, cassaforte,… ATTENZIONE! I NOMI COMPOSTI POSSONO ESSERE FORMATI DA: NOME + NOME (madre + perla = madreperla, …), NOME + AGGETTIVO (terra + cotta = terracotta), VERBO + NOME (asciuga + mano = asciugamano) E DA ALTRE COMBINAZIONI TRA LE PAROLE. RICORDA! PER NON SBAGLIARE NELL’USO DI QUESTI NOMI È CONSIGLIABILE USARE IL VOCABOLARIO CHE NE RIPORTA ANCHE LE FORME PLURALI. __ L’ARTICOLO È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE PRECEDE IL NOME, CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO E NE PRECISA IL VALORE. ESISTONO TRE TIPI DI ARTICOLO: MASCHILE FEMMINILE ARTICOLI DETERMINATIVI: INDICANO PERSONE, ANIMALI E SINGOLARE IL LO L’ LA L’ COSE BEN DETERMINATE E NOTE A CHI PARLA E A CHI A SCOLTA PLURALE I GLI LE MASCHILE FEMMINILE Siamo passati a salutare la nonna. ARTICOLI INDETERMINATIVI: INDICANO PERSONE, ANIMALI E SINGOLARE UN UNO UNA UN’ COSE IN MODO INDETERMINATO E GENERICO; SI USANO AL SINGOLARE UN VUOLE L’APOSTROFO SOLO AL PLURALE FEMMINILE Andrò in vacanza con un amico. MASCHILE FEMMINILE ARTICOLI PARTITIVI: INDICANO UNA PARTE IMPRECISA SINGOLARE DEL DELLO DELLA DI UN INTERO ESPRESSO DAL NOME CHE PRECEDONO Vorrei del ( un po’, una certa PLURALE DEI DEGLI DELLE quantità, …) pane. Mi hanno regalato delle (alcune, certe, …) margherite. __ LA PREPOSIZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE A COLLEGARE PAROLE O FRASI STABILENDO TRA LORO RELAZIONI. PREPOSIZIONI SEMPLICI DI A DA IN CON SU PER TRA FRA PREPOSIZIONI ARTICOLATE + IL LO LA L’ I GLI LE DI DEL DELLO DELLA DELL’ DEI DEGLI DELLE A AL ALLO ALLA ALL’ AI AGLI ALLE DA DAL DALLO DALLA DALL’ DAI DAGLI DALLE IN NEL NELLO NELLA NELL’ NEI NEGLI NELLE CON COL SU SUL SUGLI SULLE COI SULLO SULLA SULL’ SUI __ L’AGGETTIVO (PAROLA CHE SI AGGIUNGE) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE SI AGGIUNGE AL NOME, CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO E SERVE PER: ESPRIMERE UNA QUALITÀ PARTICOLARE DEL NOME CUI SI RIFERISCE - AGGETTIVO QUALIFICATIVO SPECIFICARE ALCUNI ASPETTI DETERMINATI DEL NOME CUI SI RIFERISCE - AGGETTIVO DETERMINATIVO AGGETTIVI QUALIFICATIVI AGGETTIVI DETERMINATIVI AGGIUNGONO AL NOME AGGIUNGONO AL NOME UN’INDICAZIONE DI QUALITÀ INDICAZIONI DI: RELATIVA A: - POSSESSO FORMA (rotondo, …), COLORE - POSIZIONE (giallo, …), SENSAZIONI (freddo, - INDEFINITEZZA …), STATI D’ANIMO (felice, …), - NUMERO ASPETTI DEL COMPORTAMENTO - INTERROGAZIONE ED (generoso, …) E VIA DICENDO ESCLAMAZIONE __ GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI AGGIUNGONO INFORMAZIONI AL NOME, ESPRIMENDO QUALITÀ DI ESSO CHE LO CONTRADDISTINGUONO DA UN ALTRO. L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO PUÒ ESSERE DI GRADO: POSITIVO È IL PIÙ COMUNE (SI TROVA SUL VOCABOLARIO) ED ESPRIME alto SEMPLICEMENTE UNA QUALITÀ RIFERITA AL NOME DI MAGGIORANZA Piero è più alto di Gigi. COMPARATIVO ESPRIME IL CONFRONTO TRA DI UGUAGLIANZA Piero è alto come Luca. DUE ELEMENTI DI MINORANZA Piero è meno alto di Teo. SUPERLATIVO RELATIVO ESPRIME UNA QUALITÀ POSSEDUTA AL MASSIMO O AL DI MAGGIORANZA Teo è il più alto tra gli amici. MINIMO GRADO ALL’INTERNO DI UN CONFRONTO TRA UN’UNITÀ E UN GRUPPO DI MINORANZA Gigi è il meno alto tra gli amici. SUPERLATIVO ASSOLUTO ESPRIME UNA QUALITÀ altissimo POSSEDUTA AL MASSIMO molto alto GRADO FUORI DA OGNI super alto CONFRONTO extra alto __ GLI AGGETTIVI POSSESSIVI PRECISANO A CHI APPARTIENE O DA CHI È POSSEDUTO CIÒ CHE È INDICATO DAL NOME CUI SI RIFERISCONO. 1^P.S. 2^P.S. 3^P.S. 1^P.P. 2^P.P. 3^P.P. SINGOLARE MASCHILE FEMMINILE MIO MIA TUO TUA SUO SUA NOSTRO NOSTRA VOSTRO VOSTRA LORO LORO PLURALE MASCHILE FEMMINILE MIEI MIE TUOI TUE SUOI SUE NOSTRI NOSTRE VOSTRI VOSTRE LORO LORO RICORDA CHE: I POSSESSIVI VARIANO PER GENERE E PER NUMERO IN MODO DA CONCORDARE CON IL NOME CHE ACCOMPAGNANO; L’UNICO INVARIABILE È LORO AGLI AGGETTIVI DI TERZA PERSONA BISOGNA AGGIUNGERE: - PROPRIO (PROPRIA, PROPRI, PROPRIE) CHE PUÒ SOSTITUIRE SUO E LORO ED INDICA UN’IDEA DI POSSESSO PARTICOLARMENTE FORTE (fare il proprio dovere, …) - ALTRUI (INVARIABILE) CHE INDICA UN POSSESSO INDEFINITO, DIVERSO DA CHI PARLA E DA CHI ASCOLTA (rispettare l’opinione altrui). __ GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI INDICANO LA POSIZIONE DI UN ELEMENTO NELLO SPAZIO, NEL TEMPO, NEL DISCORSO, RISPETTO A CHI PARLA O A CHI ASCOLTA. INDICA NELLO SPAZIO NEL TEMPO NEL DISCORSO QUALCOSA DI QUESTO PERSONA, CHE IL TEMPO CUI SI STA PER ANIMALE O COSA CUI CI SI PARLARE O DI VICINO A CHI RIFERISCE È CUI SI È PARLA (questa VICINO (questo PARLATO DA crostata, …) giorno, …) POCO (questi consigli, …) PERSONA, ANIMALE O COSA CODESTO VICINO A CHI ASCOLTA (codesto dolce, …) PERSONA, ANIMALE O COSA LONTANO DA CHI QUELLO PARLA E DA CHI ASCOLTA (quel barattolo, …) CHE IL TEMPO CUI CI SI RIFERISCE È LONTANO (a quel tempo, …) QUALCOSA CHE È GIÀ STATO DETTO (quelle parole, …) __ SINGOLARE MASCHILE QUESTO CODESTO QUELLO, QUELL’, QUEL FEMMINILE QUESTA CODESTA QUELLA, QUELL’ PLURALE MASCHILE FEMMINILE QUESTI QUESTE CODESTI CODESTE QUELLI QUELLE QUEI,QUEGLI ATTENZIONE! OLTRE A QUELLI IN TABELLA SONO CONSIDERATI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI ANCHE STESSO E MEDESIMO. ESSI INDICANO IDENTITÀ E UGUAGLIANZA ED HANNO SIGNIFICATO DI UGUALE, IDENTICO. ESEMPI: - Frequentiamo gli stessi (identici) amici. - Dario fa sempre le medesime (uguali) battute. __ SINGOLARE CHE ACCOMPAGNANO IN MODO IMPRECISO E GENERICO GLI AGGETTIVI INDEFINITI INDICANO LA QUANTITÀ O LA QUALITÀ DEL NOME MASCHILE PLURALE FEMMINILE SINGOLARE NESSUN - O NESSUN - A CIASCUN - O CIASCUN - A OGNI OGNI QUALUNQUE QUALUNQUE QUALSIASI QUALSIASI QUALSIVOGLIA QUALSIVOGLIA ALCUN - O ALCUN – I QUALCHE ALCUN - A PLURALE ALCUN - E QUALCHE CERT - O CERT - I CERT - A CERT - E TALUN - O TALUN - I TALUN - A TALUN - E TAL - E TAL - I TAL - E TAL - I MOLT - O MOLT - I MOLT - A MOLT - E TROPP - O TROPP - I TROPP - A TROPP - E TANT - O TANT - I TANT - A TANT - E ALQUANT - O ALQUANT - I ALQUANT - A ALQUANT - E ALTRETTANT - O ALTRETTANT - I ALTRETTANT - A ALTRETTANT - E VARI - O VAR - I VARI - A VARI - E DIVERS - O DIVERS - I DIVERS - A DIVERS - E PARECCHI - O PARECCH - I PARECCHI - A PARECCHI - E POC - O POCH - I POC - A POCH - E TUTT - O TUTT - I TUTT - A TUTT - E ALTR - O ALTR - I ALTR - A ALTR - E RICORDA! OGNI, QUALCHE, QUALUNQUE, QUALSIASI, QUALSIVOGLIA SONO INVARIABILI. __ GLI AGGETTIVI NUMERALI INDICANO LA QUANTITÀ NUMERICA DI CIÒ DI CUI SI PARLA IN MODO CARDINALI (uno, due, tre, …) PRECISO E ASSOLUTO LA POSIZIONE (ORDINE) CHE UNA PERSONA, UN ANIMALE O ORDINALI (primo, secondo, UNA COSA OCCUPANO IN UNA terzo, …) SUCCESSIONE NUMERICA QUANTE VOLTE È STATA MOLTIPLICATIVI (doppio, MOLTIPLICATA UNA QUANTITÀ triplo, …) RICORDA! I NUMERALI CARDINALI SONO TUTTI INVARIABILI TRANNE UNO (UNA), MILLE (MILA), MILIONE (MILIONI), MILIARDO (MILIARDI). __ GLI AGGETTIVI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI INTRODUCONO UNA DOMANDA O UN’ESCLAMAZIONE SULLA QUALITÀ, LA QUANTITÀ O L’IDENTITÀ DEL NOME CUI SI RIFERISCONO. CHE QUALE – I INVARIABILE Esempi: Che colpa ho? Che rumore! VARIABILE NEL NUMERO Esempi: In quale città abiti? Quali sorprese ci aspettano! QUANTO (A – I – VARIABILE IN GENERE E NUMERO E) Esempi: Quanta farina serve? Quanti caffè bevi! __ COMPARATIVI E SUPERLATIVI PARTICOLARI ALCUNI AGGETTIVI HANNO DUE FORME DI COMPARATIVO DI MAGGIORANZA, DI SUPERLATIVO RELATIVO E DI SUPERLATIVO ASSOLUTO. GRADO POSITIVO BUONO CATTIVO ALTO COMPARATIVO DI MAGGIORANZA SUPERLATIVO RELATIVO SUPERLATIVO ASSOLUTO 1. PIÙ BUONO 1. IL PIÙ BUONO 1. BUONISSIMO 2. MIGLIORE 2. IL MIGLIORE 2. OTTIMO 1. PIÙ CATTIVO 1. IL PIÙ CATTIVO 1. CATTIVISSIMO 2. PEGGIORE 2. IL PEGGIORE 2. PESSIMO 1. PIÙ ALTO 1. IL PIÙ ALTO 1. ALTISSIMO 2. SUPERIORE 2. IL SUPERIORE 2. SOMMO/SU = PREMO BASSO PICCOLO GRANDE 1. PIÙ BASSO 1. IL PIÙ BASSO 1. BASSISSIMO 2. INFERIORE 2. L’INFERIORE 2. INFIMO 1. PIÙ PICCOLO 1. IL PIÙ PICCOLO 1. PICCOLISSIMO 2. MINORE 2. IL MINORE 2. MINIMO 1. PIÙ GRANDE 1. IL PIÙ GRANDE 1. GRANDISSIMO 2. MAGGIORE 2. IL MAGGIORE 2. MASSIMO __ IL PRONOME (PAROLA CHE SOSTITUISCE) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE STA AL POSTO DEL NOME (DAL LATINO PRO-NOMINE) E SERVE PER: EVITARE LE RIPETIZIONI RENDERE LE FRASI PIÙ SCORREVOLI PRONOMI PERSONALI PRONOMI DETERMINATIVI PRONOMI RELATIVI SOSTITUISCONO IL SOSTITUISCONO IL SOSTITUISCONO IL NOME E POSSONO NOME E DANNO NOME E METTONO AVERE LA FUNZIONE DI INDICAZIONI DI: IN RELAZIONE, SOGGETTO O DI - POSSESSO COLLEGANO DUE COMPLEMENTO - POSIZIONE FRASI - POSSONO - INDEFINITEZZA AVERE LA - NUMERO FUNZIONE DI - INTERROGAZIONE SOGGETTO O DI ED ESCLAMAZIONE COMPLEMENTO __ I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO INDICANO LA PERSONA CHE È PROTAGONISTA DELL’AZIONE O CHE EFFETTUA LA COMUNICAZIONE E HANNO LA FUNZIONE DI SOGGETTO DEL VERBO CUI SONO COLLEGATI. I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO HANNO, INVECE, LA FUNZIONE DI COMPLEMENTO, DIRETTO (OGGETTO) O INDIRETTO (TUTTI GLI ALTRI). PRONOMI PERSONALI SOGGETTO PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO 1^P.S. IO ME - MI 2^P.S. TU TE - TI EGLI - LUI - ESSO LUI - ESSO - SÉ - LO - GLI - NE - SI ELLA - LEI - ESSA LEI - ESSA - SÉ - LA - LE - NE - SI 1^P.P. NOI CI - CE 2^P.P. VOI VI - VE ESSI - LORO ESSI - LORO - SÉ - LI - NE - SI ESSE - LORO ESSE - LORO - SÉ - LE - NE - SI 3^P.S. 3^P.P. RICORDA: IL PRONOME EGLI SI USA SOLO PER LE PERSONE IL PRONOME ELLA È POCO USATO; AL SUO POSTO SI PREFERISCE ESSA, TANTO PER LE PERSONE QUANTO PER GLI ANIMALI E LE COSE LUI, LEI E LORO VENGONO UTILIZZATI SIA COME SOGGETTO CHE COME COMPLEMENTO LE PARTICELLE PRONOMINALI MI, TI, CI, VI, SI E IL PRONOME PERSONALE GLI POSSONO ESSERE USATI IN COPPIA CON GLI ALTRI PRONOMI PERSONALI LO, LA, LI, LE, NE, DANDO VITA AI PRONOMI PERSONALI DOPPI (Esempio: glielo spiego, te lo dico, …) __ I PRONOMI DETERMINATIVI, SOSTITUISCONO IL NOME E DANNO DI ESSO INDICAZIONI DI POSSESSO, POSIZIONE, INDEFINITEZZA, NUMERO, INTERROGAZIONE ED ESCLAMAZIONE. POSSIAMO, DUNQUE, DIVIDERE I PRONOMI DETERMINATIVI IN CINQUE SOTTOGRUPPI: - POSSESSIVI - DIMOSTRATIVI - INDEFINITI - NUMERALI - INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI I PRONOMI POSSESSIVI SOSTITUISCONO UN NOME DI PERSONA, DI ANIMALE O DI COSA, INDICANDONE IL POSSESSORE. SONO PRONOMI POSSESSIVI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI POSSESSIVI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO. AGGETTIVO PRONOME Esempio - Il MIO gelato è buono. MIO = aggettivo Esempio - Il mio gelato è più grande del TUO. TUO cosa? Il gelato. TUO = pronome __ I PRONOMI DIMOSTRATIVI INDICANO LA POSIZIONE NELLO SPAZIO, NEL TEMPO, NEL DISCORSO DEL NOME CHE SOSTITUISCONO, RISPETTO A CHI PARLA O A CHI ASCOLTA. SONO PRONOMI DIMOSTRATIVI QUASI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI DIMOSTRATIVI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO. AGGETTIVO PRONOME Esempio - QUESTO libro mi piace. QUESTO = aggettivo Esempio - Questo libro mi piace, QUELLO no. QUELLO cosa? Il libro. QUELLO = pronome ATTENZIONE! I DIMOSTRATIVI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI PRONOME SONO: QUESTI, QUEGLI, COSTUI, COLUI, CIÒ. SINGOLARE MASCHILE QUESTI QUEGLI COSTUI COLUI CIÒ FEMMINILE COSTEI COLEI - PLURALE MASCHILE FEMMINILE COSTORO COSTORO COLORO COLORO - __ I PRONOMI INDEFINITI INDICANO IN MODO GENERICO E IMPRECISO LA QUANTITÀ O LA QUALITÀ DEL NOME CHE SOSTITUISCONO. SONO PRONOMI INDEFINITI QUASI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI INDEFINITI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO. AGGETTIVO PRONOME Esempio - CIASCUN bambino prenda il quaderno. CIASCUN = aggettivo Esempio - Ciascun bambino prenda il quaderno, NESSUNO lo lasci a scuola. NESSUNO chi? Bambino. NESSUNO = pronome ATTENZIONE! GLI INDEFINITI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI PRONOME SONO: UNO, QUALCUNO, OGNUNO, CHIUNQUE, CHICCHESSIA, QUALCOSA, ALCUNCHÉ, NIENTE, NULLA, ALTRI. SINGOLARE MASCHILE UNO QUALCUNO OGNUNO CHIUNQUE CHICCHESSIA QUALCOSA ALCUNCHÉ NIENTE NULLA ALTRI FEMMINILE UNA QUALCUNA OGNUNA CHIUNQUE CHICCHESSIA - PLURALE MASCHILE FEMMINILE - __ I PRONOMI NUMERALI INDICANO LA QUANTITÀ PRECISA DEL NOME CHE SOSTITUISCONO. SONO PRONOMI NUMERALI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI NUMERALI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO. AGGETTIVO PRONOME Esempio - DUE persone parlano. DUE = aggettivo Esempio - Guarda quelle persone! DUE parlano. DUE chi? Persone. DUE = pronome I PRONOMI INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI INTRODUCONO UNA DOMANDA O UN ESCLAMAZIONE SULLA QUALITÀ, LA QUANTITÀ O L’IDENTITÀ DEL NOME CHE SOSTITUISCONO. SONO PRONOMI INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI QUASI TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO DEFINITO COME AGGETTIVI INTERROGATIVI/ESCLAMATIVI (VEDI TABELLA), SOLO CHE GLI AGGETTIVI ACCOMPAGNANO I NOMI CUI SI RIFERISCONO, INVECE I PRONOMI LI SOSTITUISCONO. AGGETTIVO PRONOME Esempio - CHE barattolo contiene il sale? CHE = aggettivo Esempio - Che barattolo contiene il sale? QUALE sarà? QUALE che cosa? Barattolo. QUALE = pronome ATTENZIONE! GLI INTERROGATIVI CHE HANNO SOLO FUNZIONE DI PRONOME SONO: CHE COSA? - CHI? __ I PRONOMI RELATIVI SOSTITUISCONO IL NOME E METTONO IN RELAZIONE, COLLEGANO DUE FRASI. I PRONOMI RELATIVI POSSONO AVERE LA FUNZIONE DI SOGGETTO O DI COMPLEMENTO. VARIABILI MASCHILE FEMMINILE SINGOLARE IL QUALE LA QUALE INVARIABILI CHE = equivale per significato a il quale, la quale, i quali, le quali CHI = colui il quale PLURALE I QUALI LE QUALI CUI = è quasi sempre preceduto da una preposizione ESEMPI Dario è un ragazzo CHE studia molto (CHE = IL QUALE). Ammiro CHI aiuta gli altri (CHI = COLUI IL QUALE). Sei una persona DI CUI mi fido (DI CUI = DELLA QUALE). CHE È IL PRONOME RELATIVO PIÙ USATO. DI SOLITO SI METTE SUBITO DOPO IL NOME AL QUALE SI RIFERISCE. PUÒ ESSERE SOLTANTO SOGGETTO OPPURE COMPLEMENTO OGGETTO, QUANDO INTRODUCE UNA FRASE AD ESSO COLLEGATA. ESEMPI Il gatto CHE miagola è Ulisse. CHE = PRONOME PERSONALE SOGGETTO, perché il che sostituisce gatto che è il soggetto della frase. __ Il gatto CHE vedi è Ulisse. CHE = PRONOME PERSONALE COMPLEMENTO OGGETTO, perché il che introduce una frase dove il soggetto non è più gatto (nome sostituito), ma è tu (tu vedi Ulisse che miagola). ATTENZIONE! NON VANNO CONFUSE LE FUNZIONI CHE PUÒ SVOLGERE LA PAROLA CHE: Il bambino CHE gioca è Carlo. CHE = PRONOME RELATIVO CHE vuole? CHE = PRONOME INTERROGATIVO CHE partita hai visto? CHE = AGGETTIVO INTERROGATIVO CHE meraviglia! CHE = AGGETTIVO ESCLAMATIVO Penso CHE verrò da te. CHE = CONGIUNZIONE (collega, ma non sostituisce) __ LE CONGIUNZIONI SONO PARTI INVARIABILI DEL DISCORSO, CHE SERVONO A COLLEGARE, IN MODO LOGICO, DUE PAROLE, GRUPPI DI PAROLE O INTERE FRASI. LE PRINCIPALI SONO: E ANCHE INOLTRE O OPPURE ALTRIMENTI MA PERÒ INVECE INFATTI OSSIA CIOÈ QUINDI PERCIÒ DUNQUE NÉ … NÉ SIA … SIA NON SOLO … MA ANCHE POICHÉ SICCOME PERCHÉ CHE AFFINCHÉ IN MODO CHE QUANDO MENTRE APPENA NONOSTANTE BENCHÉ SEBBENE SE PURCHÉ A CONDIZIONE CHE COME QUASI COMUNQUE __ IL VERBO (DAL LATINO VERBUM PAROLA) È LA PARTE FONDAMENTALE DEL DISCORSO, IL “MOTORE” DELLA COMUNICAZIONE. SENZA IL VERBO NON È POSSIBILE ESPRIMERE IN MODO CORRETTO NESSUN PENSIERO. IL VERBO È UN ELEMENTO VARIABILE. IL VERBO PUÒ INDICARE UN’AZIONE (Mauro mangia), UNA SITUAZIONE (Davide inciampa), UNO STATO (la nonna sonnecchia), UN MODO DI ESSERE (Marta è simpatica), UN’ESISTENZA (c’è la luna piena). IL VERBO E LE SUE CONIUGAZIONI LA CONIUGAZIONE È L’INSIEME ORDINATO DELLE MODIFICHE CHE UN VERBO SUBISCE NEL MODO, NEL TEMPO, NELLA PERSONA E NEL NUMERO. ESSERE E AVERE HANNO UNA CONIUGAZIONE PROPRIA. PER TUTTI GLI ALTRI VERBI SI GUARDA LA DESINENZA (= PEZZO FINALE) DESINENZA IN DESINENZA IN DESINENZA IN - ARE - ERE - IRE 1^ CONIUGAZIONE 2^ CONIUGAZIONE 3^ CONIUGAZIONE suon - are ved - ere fin - ire scriv - ere cant - are part - ire corr - ere color - are costru - ire verbi che finiscono con - rre (condu - rre) fare (da fac - ere latino) dire (da dic - ere latino) __ I MODI DEL VERBO IL MODO DEL VERBO INDICA L’ATTEGGIAMENTO DEL SOGGETTO VERSO IL VERBO STESSO. MODI FINITI MODI INDEFINITI PRECISANO IL TEMPO, IL NON DANNO NESSUNA NUMERO (SINGOLARE O INFORMAZIONE RISPETTO AL PLURALE) E LA PERSONA NUMERO (SINGOLARE O PLURALE) E ALLA PERSONA INDICATIVO INFINITO CONGIUNTIVO PARTICIPIO CONDIZIONALE GERUNDIO IMPERATIVO INDICATIVO CONGIUNTIVO CONDIZIONALE IMPERATIVO È IL MODO DELLA CERTEZZA (Io MANGIO una mela, …) È IL MODO DEL DUBBIO (CHE …, SE …, - Penso che anche Carlo VOGLIA una mela, …) È IL MODO DELLA POSSIBILITÀ A CONDIZIONE CHE (se uscisse il sole, ANDREI al mare, …) O DEL DESIDERIO (VORREI un biscotto, …) È IL MODO DELL’ORDINE, DEL CONSIGLIO, DELL’INVITO (SCRIVI!), QUINDI NON HA LA 1^ PERSONA SINGOLARE __ INFINITO PARTICIPIO PRESENTE PARTICIPIO PASSATO GERUNDIO È IL MODO DEL SIGNIFICATO (INDICA LA CONIUGAZIONE, DUNQUE TERMINA IN - ARE, - ERE, - IRE) ESPRIME IL SIGNIFICATO DEL VERBO COME SE FOSSE UN AGGETTIVO (disco VOLA - NTE) O UN NOME (CANTA - NTE) ESPRIME IL SIGNIFICATO DEL VERBO COME SE FOSSE UN AGGETTIVO (un segreto SVEL - ATO) E SI USA NELLA FORMAZIONE DEI TEMPI COMPOSTI ( - ATO, - ETO, - ITO) È IL MODO DELLO SVOLGIMENTO (sto LEGGE - NDO - azione in corso) O DELLA CONTEMPORANEITÀ (lo ha accolto SORRIDE - NDO - azione in relazione con un’altra) I TEMPI DEL VERBO IL TEMPO DEL VERBO INDICA IL MOMENTO IN CUI SI VERIFICA CIÒ CHE IL VERBO STESSO ESPRIME. I TEMPI DEI VERBI POSSONO ESSERE SEMPLICI COMPOSTI (FORMATI DA UN VERBO) (ESSERE/AVERE + UN ALTRO VERBO) MODO INDICATIVO PRESENTE PASSATO PROSSIMO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE MODO CONGIUNTIVO PRESENTE PASSATO IMPERFETTO TRAPASSATO MODO CONDIZIONALE PRESENTE PASSATO MODO IMPERATIVO PRESENTE / MODO INFINITO - PARTICIPIO - GERUNDIO PRESENTE PASSATO __ IL GENERE DEL VERBO IL GENERE DEL VERBO INDICA IL MODO IN CUI IL VERBO FUNZIONA QUANDO SI COLLEGA CON LE ALTRE PAROLE DELLA FRASE. RISPETTO AL GENERE IL VERBO PUÒ ESSERE TRANSITIVO INTRANSITIVO ESPRIME UN’AZIONE CHE PASSA ESPRIME UN’AZIONE CHE NON PASSA DIRETTAMENTE (TRANSITA), (NON TRANSITA) SUL COMPLEMENTO SENZA BISOGNO DELL’AIUTO DI OGGETTO, MA RIMANE SUL PREPOSIZIONI, DAL SOGGETTO SOGGETTO STESSO E, QUANDO AL COMPLEMENTO OGGETTO PASSA SU UN COMPLEMENTO INDIRETTO, ESSO VIENE INTRODOTTO CON LE PREPOSIZIONI. Esempio: Andrea mangia il gelato. Andrea compie l’azione, mangia esprime l’azione, il gelato è l’oggetto su cui passa direttamente l’azione. Esempio: Andrea parte per la Francia. Andrea compie l’azione, parte esprime l’azione, per la Francia è il complemento su cui l’azione passa in modo indiretto, cioè attraverso una preposizione (per). LA FORMA DEL VERBO LA FORMA DEL VERBO INDICA LA RELAZIONE CHE ESSO STABILISCE CON IL SOGGETTO. IL VERBO PUÒ AVERE UNA FORMA ATTIVA (verbi transitivi e intransitivi) SERVE A SOTTOLINEARE CHI COMPIE L’AZIONE IL SOGGETTO COMPIE L’AZIONE PASSIVA (solo verbi intransitivi) SERVE A METTERE IN EVIDENZA IL FATTO, L’AZIONE, QUELLO CHE È SUCCESSO IL SOGGETTO SUBISCE L’AZIONE Esempio: La maestra ha interrogato Mario. Esempio: Mario è stato interrogato dalla maestra. __ RIFLESSIVA (verbi transitivi preceduti o seguiti da mi, ti, ci, vi, si - particelle pronominali) SERVE PER EVITARE RIPETIZIONI IL SOGGETTO COMPIE E, ALLO STESSO TEMPO, SUBISCE L’AZIONE Esempio: Mario si lava (Mario lava Mario). DA RICORDARE! La forma passiva si costruisce mettendo davanti al participio passato di un verbo transitivo una voce del verbo essere (sono amato, sono stato creduto, ero sentito, …). Premesso che il significato di una frase in forma attiva o passiva non cambia, il passaggio da una farse all’altra avviene nel seguente modo: - il soggetto della frase attiva diventa complemento d’agente/causa efficiente (da chi?/da che cosa?) nella frase passiva; - il complemento oggetto della frase attiva diventa soggetto nella frase passiva; - il verbo in forma attiva assume la forma passiva, accordandosi in genere e numero con il nuovo soggetto; - si può trasformare una frase dalla forma passiva a quella attiva applicando all’inverso queste regole. Quando si è in dubbio se la forma sia attiva o passiva, si può sostituire il verbo essere con il verbo venire. __ L’AVVERBIO (PAROLA VICINA A UNA PAROLA) È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE A PRECISARE IL SIGNIFICATO DI UN VERBO, DI UN AGGETTIVO O DI UN ALTRO AVVERBIO. CI SONO VARI TIPI DI AVVERBI: DI MODO BENE - VOLENTIERI - MALE - LEGGERMENTE ATTENTAMENTE - COSÌ - COME… DI TEMPO IERI - OGGI - DOMANI - POI - MAI - SEMPRE TALVOLTA - IMMEDIATAMENTE - SUBITO - PRESTO GIÀ - ANCORA - ALLORA… DI LUOGO QUI - QUA - LÀ - LÌ - LAGGIÙ - FUORI - DENTRO SOPRA - SOTTO - VICINO - LONTANO - DAVANTI DIETRO - DOVUNQUE - CI, VI, NE (vicino a un verbo) DI QUANTITÀ TANTO - TROPPO - POCO - ABBASTANZA - MOLTO ASSAI - PIÙ - MENO - PARECCHIO - QUASI - CIRCA APPENA… DI NEGAZIONE NO - NON - NÉ - NEPPURE - NEANCHE - NEMMENO AFFATTO… DI AFFERMAZIONE SÌ - CERTO - PROPRIO - CERTAMENTE - SICURO DAVVERO - SICURAMENTE - ESATTAMENTE DI DUBBIO FORSE - MAGARI - CIRCA - QUASI - EVENTUALMENTE - PROBABILMENTE - POSSIBILMENTE… __ LE LOCUZIONI AVVERBIALI SONO ESPRESSIONI COMPOSTE DA PIÙ PAROLE, COLLEGATE IN MODO FISSO, CHE HANNO LA FUNZIONE DI AVVERBI. ANCHE LE LOCUZIONI AVVERBIALI POSSONO ESSERE: DI MODO A DIROTTO - IN FRETTA E FURIA - ALLA BELL’E MEGLIO - ALLA MENO PEGGIO - SUL SERIO - ALLA SVELTA - ALLA RINFUSA - A STENTO - A GAMBE LEVATE… DI TEMPO PER SEMPRE - UNA VOLTA - DI QUANDO IN QUANDO IN BREVE - TUTT’A UN TRATTO - DI BUON’ORA - IN MEN CHE NON SI DICA - A MANO A MANO - IN UN BATTER D’OCCHIO - IN QUATTRO E QUATTR’OTTO… DI LUOGO A SINISTRA - A DESTRA - DI QUI - DI LÀ - DA LONTANO - NEI DINTORNI - DI SOTTO… DI QUANTITÀ DI NEGAZIONE ALL’INCIRCA - A BIZZEFFE - PRESS’A POCO - DI PIÙ DI MENO - SU PER GIÙ - FIN TROPPO… NEANCHE PER SOGNO - NIENTE AFFATTO - PROPRIO PER NULLA… DI AFFERMAZIONE PER L’APPUNTO - PROPRIO COSÌ… DI DUBBIO QUASI QUASI - PER IPOTESI… N.B. LE LOCUZIONI AVVERBIALI SI POSSONO SOSTITUIRE CON AVVERBI DI SIGNIFICATO CORRISPONDENTE (esempio: a poco a poco = lentamente, alla rinfusa = disordinatamente…). __ N.B. LE TAVOLE DELLA CONIUGAZIONE PASSIVA E DELLA CONIUGAZIONE RIFLESSIVA PRESENTANO GLI STESSI MODI E TEMPI DI QUELLE DELLA CONIUGAZIONE ATTIVA, SI FORMANO SECONDO LE REGOLE ESPOSTE NELLA TRATTAZIONE DELLA FORMA DEL VERBO E SONO REPERIBILI SU UN QUALSIASI LIBRO DI GRAMMATICA. __ MODO INDICATIVO VERBO AVERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO HO IO HO AVUTO TU HAI TU HAI AVUTO EGLI HA EGLI HA AVUTO NOI ABBIAMO NOI ABBIAMO AVUTO VOI AVETE VOI AVETE AVUTO ESSI HANNO ESSI HANNO AVUTO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO IO AVEVO IO AVEVO AVUTO TU AVEVI TU AVEVI AVUTO EGLI AVEVA EGLI AVEVA AVUTO NOI AVEVAMO NOI AVEVAMO AVUTO VOI AVEVATE VOI AVEVATE AVUTO ESSI AVEVANO ESSI AVEVANO AVUTO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO IO EBBI IO EBBI AVUTO TU AVESTI TU AVESTI AVUTO EGLI EBBE EGLI EBBE AVUTO NOI AVEMMO NOI AVEMMO AVUTO VOI AVESTE VOI AVESTE AVUTO ESSI EBBERO ESSI EBBERO AVUTO FUTURO ANTERIORE FUTURO ANTERIORE IO AVRÒ IO AVRÒ AVUTO TU AVRAI TU AVRAI AVUTO EGLI AVRÀ EGLI AVRÀ AVUTO NOI AVREMO NOI AVREMO AVUTO VOI AVRETE VOI AVRETE AVUTO ESSI AVRANNO ESSI AVRANNO AVUTO __ MODO INDICATIVO VERBO ESSERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO SONO IO SONO STATO TU SEI TU SEI STATO EGLI È EGLI È STATO NOI SIAMO NOI SIAMO STATI VOI SIETE VOI SIETE STATI ESSI SONO ESSI SONO STATI IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO IO ERO IO ERO STATO TU ERI TU ERI STATO EGLI ERA EGLI ERA STATO NOI ERAVAMO NOI ERAVAMO STATI VOI ERAVATE VOI ERAVATE STATI ESSI ERANO ESSI ERANO STATI PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO IO FUI IO FUI STATO TU FOSTI TU FOSTI STATO EGLI FU EGLI FU STATO NOI FUMMO NOI FUMMO STATI VOI FOSTE VOI FOSTE STATI ESSI FURONO ESSI FURONO STATI FUTURO ANTERIORE FUTURO ANTERIORE IO SARÒ IO SARÒ STATO TU SARAI TU SARAI STATO EGLI SARÀ EGLI SARÀ STATO NOI SAREMO NOI SAREMO STATI VOI SARETE VOI SARETE STATI ESSI SARANNO ESSI SARANNO STATI __ MODO INDICATIVO VERBO PARLARE - 1^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO PARLO IO HO PARLATO TU PARLI TU HAI PARLATO EGLI PARLA EGLI HA PARLATO NOI PARLIAMO NOI ABBIAMO PARLATO VOI PARLATE VOI AVETE PARLATO ESSI PARLANO ESSI HANNO PARLATO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO IO PARLAVO IO AVEVO PARLATO TU PARLAVI TU AVEVI PARLATO EGLI PARLAVA EGLI AVEVA PARLATO NOI PARLAVAMO NOI AVEVAMO PARLATO VOI PARLAVATE VOI AVEVATE PARLATO ESSI PARLAVANO ESSI AVEVANO PARLATO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO IO PARLAI IO EBBI PARLATO TU PARLASTI TU AVESTI PARLATO EGLI PARLÒ EGLI EBBE PARLATO NOI PARLAMMO NOI AVEMMO PARLATO VOI PARLASTE VOI AVESTE PARLATO ESSI PARLARONO ESSI EBBERO PARLATO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE IO PARLERÒ IO AVRÒ PARLATO TU PARLERAI TU AVRAI PARLATO EGLI PARLERÀ EGLI AVRÀ PARLATO NOI PARLEREMO NOI AVREMO PARLATO VOI LEGGERETE VOI AVRETE PARLATO ESSI PARLERANNO ESSI AVRANNO PARLATO __ MODO INDICATIVO VERBO LEGGERE - 2^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO LEGGO IO HO LETTO TU LEGGI TU HAI LETTO EGLI LEGGE EGLI HA LETTO NOI LEGGIAMO NOI ABBIAMO LETTO VOI LEGGETE VOI AVETE LETTO ESSI LEGGONO ESSI HANNO LETTO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO IO LEGGEVO IO AVEVO LETTO TU LEGGEVI TU AVEVI LETTO EGLI LEGGEVA EGLI AVEVA LETTO NOI LEGGEVAMO NOI AVEVAMO LETTO VOI LEGGEVATE VOI AVEVATE LETTO ESSI LEGGEVANO ESSI AVEVANO LETTO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO IO LESSI IO EBBI LETTO TU LEGGESTI TU AVESTI LETTO EGLI LESSE EGLI EBBE LETTO NOI LEGGEMMO NOI AVEMMO LETTO VOI LEGGESTE VOI AVESTE LETTO ESSI LESSERO ESSI EBBERO LETTO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE IO LEGGERÒ IO AVRÒ LETTO TU LEGGERAI TU AVRAI LETTO EGLI LEGGERÀ EGLI AVRẦ LETTO NOI LEGGEREMO NOI AVREMO LETTO VOI LEGGERETE VOI AVRETE LETTO ESSI LEGGERANNO ESSI AVRANNO LETTO __ MODO INDICATIVO VERBO SENTIRE - 3^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO SENTO IO HO SENTITO TU SENTI TU HAI SENTITO EGLI SENTE EGLI HA SENTITO NOI SENTIAMO NOI ABBIAMO SENTITO VOI SENTITE VOI AVETE SENTITO ESSI SENTONO ESSI HANNO SENTITO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO IO SENTIVO IO AVEVO SENTITO TU SENTIVI TU AVEVI SENTITO EGLI SENTIVA EGLI AVEVA SENTITO NOI SENTIVAMO NOI AVEVAMO SENTITO VOI SENTIVATE VOI AVEVATE SENTITO ESSI SENTIVANO ESSI AVEVANO SENTITO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO IO SENTII IO EBBI SENTITO TU SENTISTI TU AVESTI SENTITO EGLI SENTÌ EGLI EBBE SENTITO NOI SENTIMMO NOI AVEMMO SENTITO VOI SENTISTE VOI AVESTE SENTITO ESSI SENTIRONO ESSI EBBERO SENTITO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE IO SENTIRÒ IO AVRÒ SENTITO TU SENTIRAI TU AVRAI SENTITO EGLI SENTIRÀ EGLI AVRÀ SENTITO NOI SENTIREMO NOI AVREMO SENTITO VOI SENTIRETE VOI AVRETE SENTITO ESSI SENTIRANNO ESSI AVRANNO SENTITO __ MODO CONGIUNTIVO VERBO AVERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO CHE IO ABBIA CHE IO ABBIA AVUTO CHE TU ABBIA CHE TU ABBIA AVUTO CHE EGLI ABBIA CHE EGLI ABBIA AVUTO CHE NOI ABBIAMO CHE NOI ABBIAMO AVUTO CHE VOI ABBIATE CHE VOI ABBIATE AVUTO CHE ESSI ABBIANO CHE ESSI ABBIANO AVUTO IMPERFETTO TRAPASSATO CHE IO AVESSI CHE IO AVESSI AVUTO CHE TU AVESSI CHE TU AVESSI AVUTO CHE EGLI AVESSE CHE EGLI AVESSE AVUTO CHE NOI AVESSIMO CHE NOI AVESSIMO AVUTO CHE VOI AVESTE CHE VOI AVESTE AVUTO CHE ESSI AVESSERO CHE ESSI AVESSERO AVUTO MODO CONDIZIONALE VERBO AVERE PRESENTE PASSATO IO AVREI IO AVREI AVUTO TU AVRESTI TU AVRESTI AVUTO EGLI AVREBBE EGLI AVREBBE AVUTO NOI AVREMMO NOI AVREMMO AVUTO VOI AVRESTE VOI AVRESTE AVUTO ESSI AVREBBERO ESSI AVREBBERO AVUTO VERBO AVERE MODO IMPERATIVO ABBI (TU) ABBIA (EGLI) ABBIAMO (NOI) ABBIATE (VOI) ABBIANO (ESSI) INFINITO PRESENTE AVERE PASSATO AVERE AVUTO PARTICIPIO PRESENTE AVENTE PASSATO AVUTO GERUNDIO PRESENTE PASSATO AVENDO AVENDO AVUTO __ MODO CONGIUNTIVO VERBO ESSERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO CHE IO SIA CHE IO SIA STATO CHE TU SIA CHE TU SIA STATO CHE EGLI SIA CHE EGLI SIA STATO CHE NOI SIAMO CHE NOI SIAMO STATI CHE VOI SIATE CHE VOI SIATE STATI CHE ESSI SIANO CHE ESSI SIANO STATI IMPERFETTO TRAPASSATO CHE IO FOSSI CHE IO FOSSI STATO CHE TU FOSSI CHE TU FOSSI STATO CHE EGLI FOSSE CHE EGLI FOSSE STATO CHE NOI FOSSIMO CHE NOI FOSSIMO STATI CHE VOI FOSTE CHE VOI FOSTE STATI CHE ESSI FOSSERO CHE ESSI FOSSERO STATI MODO CONDIZIONALE VERBO ESSERE PRESENTE PASSATO IO SAREI IO SAREI STATO TU SARESTI TU SARESTI STATO EGLI SAREBBE EGLI SAREBBE STATO NOI SAREMMO NOI SAREMMO STATI VOI SARESTE VOI SARESTE STATI ESSI SAREBBERO ESSI SAREBBERO STATI VERBO ESSERE MODO IMPERATIVO SII (TU) SIA (EGLI) SIAMO (NOI) SIATE (VOI) SIANO (ESSI) INFINITO PRESENTE ESSERE PASSATO ESSERE STATO PARTICIPIO PRESENTE ESSENTE PASSATO STATO GERUNDIO PRESENTE PASSATO ESSENDO ESSENDO STATO __ MODO CONGIUNTIVO VERBO PARLARE (1^ CONIUGAZIONE) TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO CHE IO PARLI CHE IO ABBIA PARLATO CHE TU PARLI CHE TU ABBIA PARLATO CHE EGLI PARLI CHE EGLI ABBIA PARLATO CHE NOI PARLIAMO CHE NOI ABBIAMO PARLATO CHE VOI PARLIATE CHE VOI ABBIATE PARLATO CHE ESSI PARLINO CHE ESSI ABBIANO PARLATO IMPERFETTO TRAPASSATO CHE IO PARLASSI CHE IO AVESSI PARLATO CHE TU PARLASSI CHE TU AVESSI PARLATO CHE EGLI PARLASSE CHE EGLI AVESSE PARLATO CHE NOI PARLASSIMO CHE NOI AVESSIMO PARLATO CHE VOI PARLASTE CHE VOI AVESTE PARLATO CHE ESSI PARLASSERO CHE ESSI AVESSERO PARLATO MODO CONDIZIONALE VERBO PARLARE PRESENTE PASSATO IO PARLEREI IO AVREI PARLATO TU PARLERESTI TU AVRESTI PARLATO EGLI PARLEREBBE EGLI AVREBBE PARLATO NOI PARLEREMMO NOI AVREMMO PARLATO VOI PARLERESTE VOI AVRESTE PARLATO ESSI PARLEREBBERO ESSI AVREBBERO PARLATO VERBO PARLARE MODO IMPERATIVO PARLA (TU) PARLI (EGLI) PARLIAMO (NOI) PARLATE (VOI) PARLINO (ESSI) INFINITO PRESENTE PARLARE PASSATO AVERE PARLATO PARTICIPIO PRESENTE PARLANTE PASSATO PARLATO GERUNDIO PRESENTE PASSATO PARLANDO AVENDO PARLATO __ MODO CONGIUNTIVO VERBO LEGGERE (2^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO CHE IO LEGGA CHE IO ABBIA LETTO CHE TU LEGGA CHE TU ABBIA LETTO CHE EGLI LEGGA CHE EGLI ABBIA LETTO CHE NOI LEGGIAMO CHE NOI ABBIAMO LETTO CHE VOI LEGGIATE CHE VOI ABBIATE LETTO CHE ESSI LEGGANO CHE ESSI ABBIANO LETTO IMPERFETTO TRAPASSATO CHE IO LEGGESSI CHE IO AVESSI LETTO CHE TU LEGGESSI CHE TU AVESSI LETTO CHE EGLI LEGGESSE CHE EGLI AVESSE LETTO CHE NOI LEGGESSIMO CHE NOI AVESSIMO LETTO CHE VOI LEGGESTE CHE VOI AVESTE LETTO CHE ESSI LEGGESSERO CHE ESSI AVESSERO LETTO MODO CONDIZIONALE VERBO LEGGERE PRESENTE PASSATO IO LEGGEREI IO AVREI LETTO TU LEGGERESTI TU AVRESTI LETTO EGLI LEGGEREBBE EGLI AVREBBE LETTO NOI LEGGEREMMO NOI AVREMMO LETTO VOI LEGGERESTE VOI AVRESTE LETTO ESSI LEGGEREBBERO ESSI AVREBBERO LETTO VERBO LEGGERE MODO IMPERATIVO LEGGI (TU) LEGGA (EGLI) LEGGIAMO (NOI) LEGGETE (VOI) LEGGANO (ESSI) INFINITO PRESENTE LEGGERE PASSATO AVERE LETTO PARTICIPIO PRESENTE LEGGENTE PASSATO LETTO GERUNDIO PRESENTE LEGGENDO PASSATO AVENDO LETTO __ MODO CONGIUNTIVO VERBO SENTIRE (3^ CONIUGAZIONE) TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO CHE IO SENTA CHE IO ABBIA SENTITO CHE TU SENTA CHE TU ABBIA SENTITO CHE EGLI SENTA CHE EGLI ABBIA SENTITO CHE NOI SENTIAMO CHE NOI ABBIAMO SENTITO CHE VOI SENTIATE CHE VOI ABBIATE SENTITO CHE ESSI SENTANO CHE ESSI ABBIANO SENTITO IMPERFETTO TRAPASSATO CHE IO SENTISSI CHE IO AVESSI SENTITO CHE TU SENTISSI CHE TU AVESSI SENTITO CHE EGLI SENTISSE CHE EGLI AVESSE SENTITO CHE NOI SENTISSIMO CHE NOI AVESSIMO SENTITO CHE VOI SENTISTE CHE VOI AVESTE SENTITO CHE ESSI SENTISSERO CHE ESSI AVESSERO SENTITO MODO CONDIZIONALE VERBO SENTIRE PRESENTE PASSATO IO SENTIREI IO AVREI SENTITO TU SENTIRESTI TU AVRESTI SENTITO EGLI SENTIREBBE EGLI AVREBBE SENTITO NOI SENTIREMMO NOI AVREMMO SENTITO VOI SENTIRESTE VOI AVRESTE SENTITO ESSI SENTIREBBERO ESSI AVREBBERO SENTITO VERBO SENTIRE MODO IMPERATIVO SENTI (TU) SENTA (EGLI) SENTIAMO (NOI) SENTITE (VOI) SENTANO (ESSI) INFINITO PRESENTE SENTIRE PASSATO AVERE SENTITO PARTICIPIO PRESENTE SENTENTE PASSATO SENTITO GERUNDIO PRESENTE SENTENDO PASSATO AVENDO SENTITO __ IL SOGGETTO È CIÒ DI CUI PARLA IL PREDICATO (VERBO). PER QUESTO, NELLA FRASE, OCCORRE SEMPRE CERCARE PRIMA IL PREDICATO PER RISALIRE AL SOGGETTO. LA FRASE LA FRASE PUÒ ESSERE: SEMPLICE COMPLESSA O PROPOSIZIONE O PERIODO SE C’È UN SOLO VERBO SE CI SONO PIÙ VERBI Esempio: La rana salta. Esempio: La rana salta e gracida nello stagno. LA FRASE MINIMA È LA FORMA BASE DELLA FRASE SEMPLICE. ESSA COMUNICA UN MESSAGGIO DI SENSO COMPIUTO ATTRAVERSO DUE ELEMENTI CHE LA COSTITUISCONO: SOGGETTO PREDICATO La rana salta ELEMENTO DI CUI SI PARLA VERBO CHE DICE (PREDICA) QUALCOSA SUL SOGGETTO __ IL SOGGETTO CONCORDA CON IL PREDICATO: - NELLA PERSONA - NEL NUMERO - NEL GENERE (A VOLTE) Io part-o (1^ persona) Io part-o (singolare) Lui è partit-o (maschile) SPESSO È: - UN NOME - UN PRONOME Carlo parla. Egli gioca. PUÒ ESSERE: - SCRITTO (ESPRESSO) - NON SCRITTO (SOTTINTESO) Noi siamo usciti. Siamo usciti. (Chi? Noi) PUÒ ANCHE ESSERE QUALSIASI ALTRA PAROLA USATA COME NOME: - UN AGGETTIVO - UN VERBO - UN AVVERBIO - UNA PREPOSIZIONE - UNA CONGIUNZIONE - UN ARTICOLO - UN ESCLAMAZIONE I fortunati sono pochi. Studiare è faticoso. Il meglio deve ancora venire. Con deriva dal latino cum. Il perché non è chiaro. Lo è un articolo maschile. Un “Alt!” mi bloccò. PUÒ ESSERE FORMATO DA UNA SOLA PAROLA PRECEDUTA O MENO DALL’ARTICOLO Davide scrive. La maestra detta. DI SOLITO SI SCRIVE ALL’INIZIO DELLA FRASE, PRIMA DEL PREDICATO, MA SI PUÒ TROVARE ANCHE DOPO Il gelato piace a Maria. A Maria piace il gelato. Il cane abbaia. Qualcuno ride. __ IL PREDICATO È L’ELEMENTO FONDAMENTALE INTORNO AL QUALE SI COSTRUISCE LA FRASE, PERCHÉ TRASMETTE L’INFORMAZIONE PRINCIPALE (ciò che accade, l’azione che viene svolta, la situazione in cui qualcuno o qualcosa si trova, …) IL PREDICATO PUÒ ESSERE: VERBALE formato SOLTANTO DA UN VERBO NOMINALE formato dal VERBO ESSERE + UN AGGETTIVO O UN NOME INDICA - un’azione compiuta dal INDICA - che cos’è il soggetto (Fabio è soggetto (Fabio legge) - un’azione subita dal soggetto (Fabio è stato richiamato) un bambino) - com’è il soggetto (Fabio è simpatico) - un fenomeno, un evento che accade al soggetto (Fabio è caduto) - una situazione, una condizione in cui si trova il soggetto (Fabio sta sul divano) ATTENZIONE AL VERBO ESSERE! ESSERE + PARTICIPIO PASSATO ESSERE + NOME O + AGGETTIVO = PREDICATO VERBALE = PREDICATO NOMINALE Marta è partita (è = ausiliare del Marta è un’amica (nome) oppure verbo partire) Marta è gentile (aggettivo) RICORDA! Quando il verbo ESSERE significa APPARTENERE, ESISTERE, STARE, TROVARSI, è considerato predicato verbale! __ LA FRASE MINIMA PUÒ ESPANDERSI AGGIUNGENDO: aggettivi che si aggiungono a un nome per dare informazioni e chiarimenti in più GLI ATTRIBUTI (oggi è una giornata splendida, mio zio è felice, …) sono nomi che si aggiungono ad altri nomi per precisarli meglio (il dottor LE APPOSIZIONI Bianchi è bravo, il nonno Piero è anziano, …) sono nomi, pronomi o anche avverbi, da soli o preceduti da una preposizione, che si aggiungono al soggetto, al I COMPLEMENTI predicato o ad altri elementi della frase per completarne il significato (Carlo/gioca/nel giardino/del suo amico, …) IL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE: DIRETTO OPPURE OGGETTO risponde alle domande CHI? CHE COSA? completa il predicato specificando chi o cosa ha a che fare con l’azione ed è UNITO DIRETTAMENTE AL VERBO da cui dipende (Dario mangia un gelato) aggiunge informazioni più precise sul INDIRETTO tempo, sul luogo e sui modi dell’azione risponde alle domande ed è sempre UNITO AL VERBO da cui DOVE? QUANDO? COME? … dipende ATTRAVERSO UNA PREPOSIZIONE (Dario è nato a Roma) __ I PRINCIPALI COMPLEMENTI INDIRETTI DOMANDA Di chi? Di che cosa? Di che materia? COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE MATERIA ESEMPIO Quella è la tazza di Luca. Il tavolo è di legno. Dove? In quale luogo? STATO IN LUOGO Vivo in città. Dove? A quale luogo? MOTO A LUOGO Vado a Milano. Dove? Da quale luogo? MOTO DA LUOGO Arrivo da scuola. Dove? Per quale luogo? MOTO PER LUOGO Passo per il parco. TEMPO Quando? In quale tempo? DETERMINATO Mi alzo alle sette. Quando? Da, in o per quanto tempo? CONTINUATO Studio due ore. A chi? A che cosa? Con chi? Con che cosa? TERMINE COMPAGNIA O UNIONE Con quale mezzo? MEZZO Come? MODO A causa di chi? A causa di che cosa? CAUSA AGENTE O Da chi? Da che cosa? CAUSA EFFICIENTE L’ho detto a Mario. Esco con Emma. Mangio le fragole con la panna. Ho tagliato la carta con le forbici. Camminano in fila. Era rosso per la vergogna. Sono stato fermato dal vigile. La quercia è colpita dal fulmine. __