Sintassi Lingua e Traduzione Tedesca I a.a. 2016/2017 La sintassi è quella disciplina che si occupa della costruzione della frase. In tutti i casi, si possono dare definizioni di stampo psicologico, linguistico, fonologico, ortografico e strutturale: la definizione psicologica considera la frase come espressione di un pensiero; la definizione logica considera la frase come relazione tra due concetti; la definizione fonologica considera la frase come una pausa tra due unità di respiro, anche se tale definizione è valida solo per la lingua parlata; la definizione ortografica vede la frase come un’unità tra due punti fermi, anche se tale definizione è limitata perché valida solo per la lingua scritta. Tuttavia è la definizione strutturale ad essere la più valida: la frase come un’unità linguistica conchiusa che possiede un alto grado di autonomia, superiore a quella che hanno unità di livello inferiore, e che implichi una relazione tra soggetto e predicato. Da: DI MEOLA, LA LINGUISTICA TEDESCA (SINTASSI) Tipi di frase principali: Il tedesco ammette cinque principali tipi di frase: Dichiarative (Deklarativsätze): il verbo finito compare all’indicativo o al congiuntivo II e occupa di solito la seconda posizione all’interno della frase. Interrogative: il verbo è all’indicativo o al congiuntivo II. Si distinguono due tipi di frase interrogativa: l’interrogativa parziale (die Ergänzungsfragesatz), introdotta da un pronome o avverbio interrogativo, presenta il verbo in seconda posizione e la domanda riguarda una singola informazione della frase, e l’interrogativa totale (die Entscheidungsfragesatz), che presenta il verbo in prima posizione e la domanda riguarda tutto il contenuto della frase. Imperative (Imperativsätze): il verbo occupa la prima posizione all’interno della frase e si presenta all’imperativo. Ottative (Optativsätze): il verbo occupa la prima posizione nella frase e si presenta al congiuntivo II. Esclamative (Exklamativsätze) La sintassi della frase tedesca presenta tre caratteristiche peculiari: Posizione del verbo non flessa: il complesso verbale si dispone “a parentesi” rispetto a uno o più complementi. Le voci verbali sono adiacenti in assenza di complementi e in caso di presenza di verbo intransitivo (Hans ist gekommen); le voci verbali sono distanziate in presenza di uno o più complementi, seguendo l’ordine 2° posizione verbo flesso e ultima posizione della voce verbale non flessa. Inversione del soggetto Asimmetria d’ordine frase principale-frase subordinata determinata dalla diversa posizione del verbo flesso: nel caso di frase subordinata, questa è “chiusa” dall’intero complesso verbale, le voci verbali sono adiacenti e caratterizzate da un ordine rigido, come il verbo retto precede il verbo reggente (gelesen haben); è previsto un riordino del complesso verbale solo in presenza di tre voci verbali, come nel caso di hat lesen müssen (questa regola vale anche per la frase interrogativa totale e per la frase dichiarativa). La posizione delle voci verbali non flesse rimane invariata in caso di frase principale-frase subordinata. La struttura a parentesi (Klammerbildung) del complesso verbale permette di individuare, nella struttura della frase tedesca, tre campi (Felder), la cui realizzazione completa è prevista in modo particolare nella struttura della frase complessa, e due parentesi verbali; tuttavia, per ottenere una frase grammaticalmente corretta, basta attivare una parentesi verbale: Le due parti del SV formano la Satzklammer (parentesi verbale): il verbo finito forma la linke Satzklammer, il verbo non-finito la rechte Satzklammer. Ciò che precede il verbo finito è chiamato Vorfeld, ciò che si trova tra le due parentesi verbali è definito come Mittelfeld, mentre quello che segue il verbo non-finito è detto Nachfeld. VORFELD: occupato da un solo elemento o costituente. Il sintagma interrogativo che introduce la frase interrogativa indiretta e diretta, così come il sintagma che introduce la frase relativa, sono realizzazioni del Vorfeld. Capita che nella frase principale dichiarativa il Vorfeld sia occupato da una serie “variegata” di elementi, purché costituiscano un unico costituente. Non sempre il Vorfeld coincide con il soggetto della frase, ma può essere occupato da qualsiasi altro elemento a cui si vuole dare enfasi. Tuttavia, sono esclusi dal Vorfeld il pronome riflessivo, le particelle modali, i prefissi verbali separabili, la negazione e il pronome neutro con caso accusativo. MITTELFELD: le sue regole vanno oltre l’asimmetria frase principale-subordinata; può essere occupato da un numero “infinito” di complementi che devono, tuttavia, seguire una certa rigidità: l’ordine pronominale è nominativo-accusativo-dativo; l’ordine dei complementi è TE (tempo).KA (causa).MO (modo).LO (luogo), con soggetto e oggetto che li precedono. Ci sono anche altre condizioni che influenzano l’ordine nel Mittelfeld: Condizione tema-rema: l’informazione nota precede quella nuova. Condizione di definitezza: il sintagma nominale definito procede quello indefinito. Condizione di leggerezza/pesantezza: il complemento con il minor numero di parole precede quello formato da più parole. Condizione di soggetto non agentivo Er hat der Frau (Dativo + definito) ein Buch (Accusativo + indefinito) gekauft ..weil der Mann (soggetto) hat ihr (oggetto indiretto) das Buch (oggetto diretto) gekauft NACHFELD: è occupato di solito da costruzioni con frasi secondarie e infinite o in frasi indicanti un paragone: Gestern hat es mehr geregnet als heute Per quanto riguarda l’aggettivo, la sua posizione è rilevante ai fini dell’interpretazione: Posizione post-nominale: l’aggettivo assume solo funzione predicativa (Ich habe das Haus leer vorgefunden/Ho trovato la casa vuota). Posizione pre-nominale: l’aggettivo assume solo funzione attributiva (Das leere Haus ist immer traurig). In generale, le frasi a V1 e V2 sono caratteristiche delle frasi principali, mentre quelle a V finale caratterizzano le frasi introdotte da congiunzione di subordinazione e le infinitive, ma anche le imperative, le esclamative e le desiderative. LINKE KLAMMER: può essere occupata dal verbo flesso nella frase principale o dalla marca di subordinazione nella frase subordinata. RECHTE KLAMMER: può ospitare più di un elemento, purché appartenga alla classe del verbo (infinito, prefisso verbale separabile, voce verbale flessa ecc.). Frasi principali e secondarie: Per frase principale (Hauptsatz)si intende una frase autonoma o una frase che non dipende da nessun’altra. Con frase secondaria (Nebensatz), invece, si intende una frase che non può stare da solo in quanto dipende da un’altra frase all’interno del periodo. Di solito la frase primaria presenta il verbo al secondo posto, mentre la frase secondaria ha il verbo finito che occupa l’ultimo posto. Di solito la frase principale presenta V1 o V2 e la subordinata V finale, ma in caso di inversione subordinata-principale il soggetto della frase principale è al secondo posto: Dass Maria endlich zuruckgekommen ist, freut uns alle. La coordinazione è il collegamento tra due frasi principali o tra due secondarie, basta che tra le due frasi ci sia sempre e comunque lo stesso livello gerarchico. In questo caso vengono usate congiunzioni coordinanti come und, oder, aber, sondern, denn oppure le frasi vengono separate da virgole. La coordinazione può esistere anche tra costituenti. La subordinazione è il collegamento tra una frase principale e una secondaria che dipende gerarchicamente dalla prima. Struttura sintattica Kausalsätze Uso di WEIL Uso di DA Anche: Ich konnte den Rasen nicht mähen, da der Rasenmäher kaputt gegangen ist. DENN: Ich bestellte nur einen Kaffee, denn ich hatte keinen Hunger. Congiunzione coordinante e non subordinante!!! Kausale Adverbien Weil leitet immer einen kausalen Nebensatz ein. (Verb am Ende!) Weil Sabine Kopfschmerzen hat, nimmt sie eine Tablette. Sabine nimmt eine Tablette, weil sie Kopfschmerzen hat. Genauso wie weil wird da gebraucht. Da Sabine Kopfschmerzen hat, nimmt sie eine Tablette. Die Konjunktion denn leitet wie weil einen Kausalsatz ein. Nach denn fängt der Satz neu an. Das Verb wird nicht nachgestellt. Sabine nimmt eine Tablette, denn sie hat Kopfschmerzen. Auch das Wort nämlich kann einen Kausalsatz mit einem Folgesatz verbinden. Nämlich ist dem Kausalsatz zugeordnet und steht immer in der Mitte des Satzes. Sabine nimmt eine Tablette. Sie hat nämlich Kopfschmerzen. Eine weitere Möglichkeit, einen Kausalsatz mit einem Folgesatz zu verbinden, ist die Konjunktion deshalb. Deshalb leitet einen Hauptsatz ein und ist dem Folgesatz zugeordnet. Deshalb kann auch in der Mitte des Folgesatzes stehen. Sabine hat Kopfschmerzen. (Kausalsatz) Deshalb nimmt sie eine Tablette. (Folgesatz) Sabine hat Kopfschmerzen. Sie nimmt deshalb eine Tablette. Genauso wie deshalb wird deswegen, darum, daher, aus diesem Grund gebraucht. Sabine hat Kopfschmerzen. Sie nimmt deswegen eine Tablette. Sabine hat Kopfschmerzen. Sie nimmt darum eine Tablette. Sabine hat Kopfschmerzen. Sie nimmt aus diesem Grund eine Tablette. Sabine hat Kopfschmerzen. Sie nimmt daher eine Tablette. Auch mit Hilfe der Präposition wegen oder aufgrund können Kausalsatz und Folgesatz verbunden werden. Wegen ist eine Präposition und benennt den Grund. Bei der Konstruktion mit wegen muss der kausale Nebensatz nominalisiert werden. Wegen ihrer Kopfschmerzen nimmt Sabine eine Tablette. Aufgrund ihrer Kopfschmerzen nimmt Sabine eine Tablette. • http://lerngrammatik.de/uebung_satz_kausal satz_1.htm • http://www.saunalahti.fi/michi1/uebungen/ka usal2.htm