1.73 DNA la scoperta file definitivo

DNA ... La scoperta
1665
il matematico, fisico, astronomo e naturalista inglese Robert
Hooke (1635-1702), usando un microscopio di sua invenzione,
notò che il sughero e altri tessuti vegetali erano formati da
piccole cavità separate da pareti; egli chiamò queste cavità
«celle», cioè «piccole stanze».
Il termine «cellula» ha assunto il suo attuale significato, cioè
«unità di base della materia vivente», soltanto 150 anni dopo
la scoperta di Hooke.
1838-1839
1838, Matthias J. Schleiden (18041881), un botanico tedesco, giunse
alla conclusione che tutti i tessuti
vegetali sono costituiti da insiemi
organizzati di cellule.
1839, lo zoologo tedesco Theodor Schwann
(1810-1882) estese le osservazioni di
Schleiden ai tessuti animali e propose una
base cellulare comune a tutti gli organismi
viventi.
Che noia……
La mancanza di figure rende la lezione molto
noiosa, proviamo ad aggiungere figure
1869
La scoperta del DNA è attribuita al ricercatore svizzero
Friedrich Miescher già nel 1869.
La storia racconta che Miescher lavorava in un laboratorio
dove si cercava di comprendere la struttura delle cellule.
Per avere a disposizione tanto
materiale, raccolse le bende
chirurgiche con il pus (formato di
cellule) e osservò una sostanza
Ancora non ci siamo… i
microscopica a cui diede il nome di
bambini devono poter
nucleina. Questa sostanza era
immaginare ciò di cui
associata con proteine e derivava
dal nucleo delle cellule.
stiamo
parlando,
Miescher scoprì che la nucleina era
quindi servono più
composta di idrogeno, ossigeno
figure…
azoto e fosforo ed è stato il primo
ad identificare il DNA come una
molecola distinta.
http://www.dnaftb.org/15/animation.html
E allora…..
DNA ... La scoperta
1665
il matematico, fisico, astronomo e naturalista inglese Robert
Hooke (1635-1702), usando un microscopio di sua invenzione,
notò che il sughero e altri tessuti vegetali erano formati da
piccole cavità separate da pareti; egli chiamò queste cavità
«celle», cioè «piccole stanze».
Il termine «cellula» ha assunto il suo attuale significato, cioè
«unità di base della materia vivente», soltanto 150 anni dopo
la scoperta di Hooke.
1838-1839
1838, Matthias J. Schleiden (18041881), un botanico tedesco, giunse
alla conclusione che tutti i tessuti
vegetali sono costituiti da insiemi
organizzati di cellule.
1839, lo zoologo tedesco Theodor Schwann
(1810-1882) estese le osservazioni di
Schleiden ai tessuti animali e propose una
base cellulare comune a tutti gli organismi
viventi.
1858
l’idea che tutti gli organismi fossero formati da una o più
cellule assunse un significato ancora più ampio quando
l’anatomopatologo tedesco Rudolf Virchow (1821-1902)
affermò che le cellule possono essere originate solo da altre
cellule preesistenti: «Quando una cellula esiste, ci dev’essere
stata una cellula preesistente, proprio come un animale si
origina solo da un animale e una pianta si origina solo da una
pianta».
Il suo studio
1869
La scoperta del DNA è attribuita al ricercatore svizzero
Friedrich Miescher già nel 1869.
La storia racconta che Miescher lavorava in un laboratorio
dove si cercava di comprendere la struttura delle cellule.
Per avere a disposizione tanto
materiale, raccolse le bende
chirurgiche con il pus (formato di
cellule) e osservò una sostanza
microscopica a cui diede il nome di
nucleina. Questa sostanza era
associata con proteine e derivava
dal nucleo delle cellule.
Miescher scoprì che la nucleina era
composta di idrogeno, ossigeno
azoto e fosforo ed è stato il primo
ad identificare il DNA come una
molecola distinta.
http://www.dnaftb.org/15/animation.html
1919
Phoebus Levene nel 1919 scoprì la struttura dei nucleotidi,
formati da base azotata, fosfato e zuccheri. Levene sostenne
per la prima volta che il DNA è un filamento di nucleotidi legati
tra loro tramite fosfati la cui ripetitività era costante. Levene
maturò anche la convinzione che tale filamento fosse corto e
che le proteine con la loro struttura più complessa fossero le
giuste candidate ad essere le molecole dell’eredità.
160,000 combinazioni
1928
L'esperimento di Frederick Griffith del 1928
?
Questo fu il primo esperimento a suggerire che i batteri
possono trasferire informazioni genetiche attraverso un
processo noto come trasformazione. Il materiale genetico di
un batterio si traferisce ad un altro.
L’esperimento aprì la strada alla determinazione di quale fosse
la natura del materiale genetico.
1937
Trascorrono quasi venti anni prima che William Astbury, nel
1937, possa presentare alla comunità scientifica i primi
risultati dei suoi studi sulla diffrazione a raggi X, i quali
dimostrano che il DNA ha una struttura molto regolare.
Questa è una delle prime
cristallografie pubblicate da
Astbury, è un capello di Mozart!
1943
L'esperimento di Oswald Theodore Avery e dei suoi colleghi
Colin MacLeod e Maclyn McCarty, rappresenta una delle
esperienze fondamentali per l'avanzamento delle conoscenze
nel campo della genetica e della biologia molecolare.
Tramite l'esperimento
riuscirono a
dimostrare che il
cosiddetto principio
trasformante (ovvero
il portatore di
informazioni geniche
scoperto nel 1928 da
Griffith in seguito al
suo famoso
esperimento) era il
DNA.
1952
L'esperimento di Alfred D. Hershey e Martha Chase prova
definitivamente nel 1952 che il materiale genetico è costituito
da DNA e non da proteine.
In seguito a questi risultati incontrovertibili anche gli scienziati
che avevano criticato esperimenti precedenti, si convincono
dell'importantissimo ruolo biologico del DNA.
1951-52
Erwin Chargaff formula due regole:
1) Esiste un rapporto 1:1 tra le basi puriniche (A+G) e le basi
pirimidiniche (T+C) contenute nel DNA di una cellula. Il rapporto
è costante in tutte le specie.
2) in una molecola di DNA a doppio filamento la
concentrazione di adenina eguaglia quella di timina e la
concentrazione di citosina quella di guanina (%A = %T; %C
= %G).
Questa ultima semplice regola è stata uno degli elementi
essenziali che hanno permesso la formulazione del modello di
DNA da parte di James Watson e Francis Crick. Grazie anche a
questa regola si sono dedotte le corrette forme di
appaiamento delle basi tra i due filamenti del DNA.
Watson e Crick costruirono diversi modelli di DNA, con cartone
e fil di ferro, cercando di far combaciare tutte le informazioni
che avevano a disposizione. Costruirono il modello basandosi su
un bozzetto di Odile Speed, moglie di Crick, che lo aveva
disegnato seguendo le istruzioni del marito: il bozzetto
compare sulla rivista scientifica Nature il 25 aprile del 1953
quando la struttura a doppia elica viene presentata per la prima
volta.
1953
Nel 1953 i due scienziati ipotizzano che il DNA si componga di
due catene di nucleotidi disposte a formare una doppia elica.
Ciascuna purina, composta da due anelli, si trova di fronte ad
una pirimidina, composta da un singolo anello.
L'adenina (A) si lega alla timina (T) mentre la citosina (C) si lega
alla guanina (G), in accordo con i risultati di Chargaff. I legami tra
le basi puriniche e pirimidiniche avvengono tramite ponti
idrogeno.