Politica monetaria e politica fiscale: effetti sulla domanda Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di 3°ed., 2004, Zanichelli Capitolo 34 Economia, Domanda Aggregata e politica economica ? Quando il livello desiderato di spesa si modifica si generano fluttuazioni di breve periodo nella produzione e nell’occupazione. ? La politica monetaria e la politica fiscale vengono spesso impiegate per mitigare tali fluttuazioni. Domanda Aggregata e politica economica Ci sono tre teorie alternative, ma coesistenti, secondo cui la quantità domandata di beni e servizi varia al variare dei prezzi: ? L’effetto ricchezza ? L’effetto tasso di interesse ? L’effetto tasso di cambio La teoria della preferenza per la liquidità Nelle economie sviluppate la curva di domanda ha pendenza negativa in particolare per l’effetto tasso di interesse ? Nella Teoria Generale, Keynes propone la teoria della preferenza per la liquidità per spiegare quali fattori determinano il tasso di interesse di una economia. ? Secondo questa teoria il tasso di interesse si aggiusta per portare in equilibrio la domanda e l’offerta di moneta nel breve periodo. ? Semplificazione: non ci sono aspettative sul tasso di inflazione futuro, quindi le variazioni del tasso di interesse riguardano sia quello nominale che quello reale. Offerta di moneta L’offerta di moneta è determinata dalla banca centrale attraverso: ? Operazioni di mercato aperto (compravendita di titoli di stato per aumentare o ridurre le riserve bancarie) ? Alterazione degli obblighi di riserva (riserva obbligatoria) ? Tasso ufficiale di sconto (tasso al quale le banche possono indebitarsi) L’offerta di moneta NON dipende da alcuna variabile macroeconomica e in particolare non dipende dal tasso di interesse Domanda di moneta ? La domanda di moneta è determinata da diversi fattori: transattivi, speculativi, precauzionali. ? Gli individui scelgono di detenere moneta, piuttosto che altre attività che offrono rendimenti maggiori, perché la moneta può essere impiegata direttamente per l’acquisto di beni e servizi. ? La teoria della preferenza per la liquidità si concentra sul secondo tipo di fattori – speculativi – e sull’importanza del tasso di interesse. Domanda di moneta ? Il tasso di interesse misura il costo opportunità di detenere moneta perché da esso deriva il rendimento a cui si rinuncia non detenendo attività diverse dalla moneta liquida (azioni, obbligazioni, depositi bancari) ? Un incremento del tasso di interesse fa aumentare il costo opportunità di detenere moneta. ? Di conseguenza, la quantità di moneta domandata si riduce. Equilibrio nel mercato della moneta Secondo la teoria della preferenza per la liquidità: ? Il tasso di interesse si aggiusta per portare in equilibrio la domanda e l’offerta di moneta ? Esiste sempre un tasso di equilibrio in corrispondenza del quale la quantità di moneta domandata è uguale alla quantità di moneta offerta. Equilibrio nel mercato della moneta Nel breve periodo il tasso di interesse garantisce l’equilibrio nel mercato della moneta (non dei fondi mutuabili come nel lungo periodo) e l’economia è caratterizzata da: ? I prezzi sono vischiosi e generalmente abbastanza stabili rispetto alla congiuntura economica; ? Per ogni livello dei prezzi, il tasso di interesse si aggiusta per far sì che la quantità domandata di moneta eguagli la quantità offerta; ? Il livello della produzione si aggiusta rispetto al livello della domanda aggregata di beni e servizi. Equilibrio nel mercato della moneta Tasso di interesse Offerta di moneta r1 tasso di interesse di equilibrio Domanda di moneta r2 0 M d1 Quantità (BC) M d2 Quantità di Moneta Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata (a) mercato della moneta tasso di interesse (b) curva di domanda aggregata Livello prezzi OM P2 r2 DM2 r1 P1 DA DM1 0 M (BC) M 0 Y2 Y1 Output Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata (a) mercato della moneta tasso di interesse (b) curva di domanda aggregata Livello prezzi OM r1 P1 r2 P2 DM1 DA DM2 0 M (BC) M 0 Y1 Y2 Output Il mercato della moneta e la curva di domanda aggregata La domanda varia al variare dei prezzi: ? Ad un più elevato livello dei prezzi corrisponde una quantità più elevata di moneta domandata per ogni dato tasso di interesse. ? Più è elevata la domanda di moneta, maggiore sarà il tasso di interesse di equilibrio. ? Al crescere del tasso di interesse la quantità di beni e servizi domandati nell’economia diminuisce perché gli investimenti vengono disincentivati e il risparmio aumenta Questo conferma che la relazione tra il livello dei prezzi e la quantità di beni e servizi domandati nell’aggregato è negativa. Variazioni dell’offerta di moneta ? La banca centrale può determinare uno spostamento della curva di domanda aggregata quando cambia la politica monetaria. ? Un aumento dell’offerta di moneta, a parità di prezzi, fa diminuire il tasso di interesse. ? Un minor tasso di interesse fa aumentare la quantità domandata di beni e servizi. Effetti di un’espansione monetaria (a) mercato moneta tasso di interesse MS1 MS2 (b) curva di domanda aggregata livello prezzi P r1 r2 DA2 DA1 0 M 0 Y1 Y2 Output Variazioni dell’offerta di moneta ? Quando la BC aumenta l’offerta di moneta si determina una diminuzione del tasso di interesse e un aumento della quantità domandata di beni e servizi per ogni livello di prezzo (spostamento della curva DA verso destra) perché vengono incentivati i consumi e disincentivati i risparmi. ? Al contrario, quando la BC conduce una politica monetaria restrittiva (diminuisce l’offerta di moneta), il tasso di interesse aumenta e la quantità domandata di beni e servizi diminuisce. Politica monetaria ?Consiste in: ?Variazioni dell’offerta di moneta. ?Variazioni del tasso di interesse. ?La domanda aggregata aumenta per effetto di una diminuzione del target sul tasso di interesse o per un aumento della quantità target di moneta disponibile nell’economia. ?I due target sono correlati. Effetti della politica fiscale sulla domanda aggregata ? La politica fiscale fa riferimento alle scelte del governo per quanto riguarda la spesa pubblica e la tassazione. ? Nel LP influenza il risparmio, l’investimento e la crescita; ? Nel BP ha effetti soprattutto sulla domanda aggregata di beni e servizi. Variazioni della spesa pubblica ? Quando i responsabili della politica economica fanno sì che cambino l’offerta di moneta oppure le imposte, allora gli effetti sulla domanda aggregata sono indiretti ? Perché gli effetti si verificano attraverso le decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese. ? Quando il governo modifica la spesa pubblica, allora gli effetti sulla domanda aggregata sono diretti. ? Se varia la spesa pubblica (per esempio) si verificano due effetti distinti: ? L’effetto moltiplicatore ? L’effetto spiazzamento (crowding-out) L’effetto moltiplicatore… Esempio: il governo decide di spendere per la costruzione di un nuovo ponte. ? ? ? ? La realizzazione di tale opera pubblica implica l’acquisto di beni intermedi e l’utilizzo di nuova forza lavoro. I nuovi lavoratori beneficeranno di un aumento di reddito che in parte verrà utilizzato per l’acquisto di beni e servizi (e in parte verrà risparmiato). L’aumento di domanda di questi beni genera un aumento di reddito per le imprese e per i lavoratori che saranno assunti per far fronte all’aumentata domanda. Si genera dunque un ulteriore aumento di reddito che implica un consumo maggiore anche da parte di questi lavoratori. E così via.. ? Esiste un rapporto di interazione con feed-back tra reddito e consumo tale per cui il reddito si moltiplichi. ? Accelerazione degli investimenti …L’effetto moltiplicatore… ? Se la spesa da parte del governo aumenta si registra un aumento più che proporzionale della domanda aggregata di beni e servizi: ? Per ogni euro speso dal governo si crea domanda aggregata per un valore superiore a un euro. ? Un aumento della domanda genera un aumento di reddito e di occupazione, seguito da un ulteriore aumento di domanda e così via… …L’effetto moltiplicatore Livello prezzi 20 miliardi € DA3 DA2 DA1 0 Output Come si ottiene il moltiplicatore ? Consideriamo la domanda aggregata Y = C + I + G + NX (1) ? Se usiamo la funzione del consumo: C=A+cY (2) ? Possiamo riscrivere la (1) come: Y = A + c Y + I + G + NX Y – cY = A + I + G + NX (1-c) Y = A + I + G + NX Y = [ 1/(1-c) ] * (A + I + G + NX) dove 1/(1-c) = m è il moltiplicatore keynesiano Il moltiplicatore keynesiano Il moltiplicatore keynesiano spiega che una variazione in una qualsiasi componente del PIL (consumi, investimenti, spesa pubblica o esportazioni nette) stimola la spesa per consumo e conseguentemente determina una variazione più che proporzionale del reddito. m = 1/(1 - c) dove c è la propensione marginale al consumo o pmc, ossia il rapporto incrementale tra consumo e reddito (dC/dY). La pmc ci dice quanta parte di un incremento unitario di reddito viene destinato ai consumi di beni e servizi. Funzione del Consumo: C = A + c Y se A=3 e c = 0.75 C = 3 + 0.75 Y (0<c<1) Come si calcola il moltiplicatore Variazione in Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 * G 1 0 0 0 0 * Y 0 1 0,75 0,752 0,753 * C 0 0,75 0,752 0,753 0,754 * Moltiplicatore = 1+ 0.75 + 0.752 + 0.753 + 0.754 + + … Che per le proprietà delle serie geometriche è uguale a 1/(1 – 0.75) = 1/(1 – 3/4) = 4 La formula del moltiplicatore Esempio: incremento di spesa pubblica di 20 miliardi di euro genera un incremento di domanda aggregata di 80 miliardi di euro. Variazione della spesa pubblica ? G (20 mld) 1a variazione del consumo 2a variazione del consumo 3a variazione del consumo pmc x ? G pmc x (pmc x ? G)=pmc2 x ? G pmc x (pmc2 x ? G)=pmc3 x ? G na variazione del consumo pmcn x ? G Variazione totale (1+pmc+pmc2+…. +pmcn) x ? G (1 +pmc +pmc2 +…. + pmcn )= 1/(1-pmc) L’effetto crowding-out ? In alcuni casi gli effetti della politica fiscale espansiva non sono così forti come quelli previsti dal moltiplicatore perché vengono compensati da una riduzione dell’investimento. ? Un aumento della spesa pubblica causa un aumento del reddito nazionale e conseguentemente un aumento del tasso di interesse (dovuto all’aumento della domanda di moneta) e, quindi, una diminuzione degli investimenti immobiliari e produttivi. Se gli investimenti vengono spiazzati, la domanda aggregata si riduce anch’essa. ? L’effetto crowding-out o spiazzamento tende a ridurre gli effetti espansivi della spesa pubblica sulla domanda aggregata. L’effetto crowding-out (a) mercato moneta tasso di interesse (b) domanda aggregata livello prezzi OM 20 miliardi € r2 DA2 r1 DM2 DA3 DA1 DM1 0 M (BC) M 0 Output L’effetto crowding-out Quando il governo aumenta la spesa pubblica di 20 miliardi di euro, la domanda aggregata può aumentare sino al massimo previsto dalla formula del moltiplicatore (80 miliardi se il moltiplicatore è pari a 4) o meno a seconda della grandezza dell’effetto spiazzamento. Variazioni nell’imposizione fiscale ? ? Quando il governo riduce le imposte sui redditi aumenta il reddito disponibile. ? le famiglie risparmiano parte dell’ extra reddito; ? le famiglie spendono parte dell’ extra reddito in beni di consumo; aumenta la domanda aggregata e la curva si sposta verso destra. Variazioni nell’imposizione fiscale ? La variazione della domanda aggregata anche in questo caso dipende dall’effetto moltiplicatore e dall’effetto spiazzamento. ? Dipende inoltre da quanto la riduzione delle imposte viene percepita come permanente o temporanea. Politiche di stabilizzazione Pro … ? Le politiche economiche stabilizzano la domanda aggregata, e quindi la produzione e l’occupazione ? In presenza di politiche fiscali restrittive, per eliminare il deficit di bilancio, la BC potrebbe condurre una politica monetaria espansiva per evitare la riduzione del reddito e disoccupazione … e contro ? Maggior destabilizzazione ? Ritardi degli effetti della politica adottata ? Ritardi nel deliberare le decisioni di politica economica E’ importante che politica fiscale e politica monetaria siano coordinate. Politiche di stabilizzazione ?Secondo i Keynesiani, il governo deve stimolare attivamente la domanda aggregata se il settore privato non riesce a farlo per raggiungere l’equilibrio di pieno impiego. ?Animal Spirits ?pessimismo e ottimismo delle famiglie determinano fluttuazioni nella domanda (la DA si contrae o si espande, con cali o aumenti della produzione e dell’occupazione). Stabilizzatori automatici ?Gli stabilizzatori automatici sono variazioni nella politica fiscale che stimolano la domanda aggregata senza che il governo debba deliberare misure di intervento specifiche. ?Gli stabilizzatori automatici dipendono dal sistema fiscale e dalla spesa del governo (esempio: il sussidio di disoccupazione; le imposte proporzionali al reddito o ai profitti). La regola monetarista Secondo i monetaristi le autorità monetarie dovrebbero adottare una regola fissa che preveda l’espansione dell’offerta di moneta a un tasso basso e costante. Partendo dalla teoria quantitativa della moneta MxV=PxY possiamo ricavare la formula per determinare il tasso di inflazione, ? P: ?M+?V=?P+?Y ?M+?V-?Y=?P ?P=?M–?Y se V è costante, allora ? V = 0 3% = 5% - 2% La regola monetarista Chi è favorevole alle regola monetarista sostiene che: ? nel lungo periodo essa garantisce un basso tasso di inflazione ? rappresenta un importante stabilizzatore automatico ? isola la politica monetaria da influenze del potere politico ? elimina il rischio di errori da parte delle autorità monetarie Chi sostiene una politica monetaria discrezionale afferma che: ? la regola non è valida se la velocità di circolazione della moneta non è stabile nel tempo ? la banca centrale non ha il pieno controllo sull’offerta di moneta ? è necessaria maggiore flessibilità Concetti chiave / 1 ? La teoria della preferenza per la liquidità di Keynes spiega le determinanti del tasso di interesse nel BP. ? Secondo questa teoria il tasso di interesse si modifica per portare in equilibrio domanda e offerta di moneta. ? Relazione negativa tra domanda aggregata e livello dei prezzi. ? Un aumento del livello dei prezzi determina un aumento della domanda di moneta e del tasso di interesse, cosicchè gli investimenti vengono ridotti e, quindi, anche la domanda aggregata. Concetti chiave / 2 ? I responsabili di politica economica possono influenzare la domanda aggregata attraverso la politica monetaria. ? ? Un aumento dell’offerta di moneta determina uno spostamento verso destra della curva di DA. Una diminuzione dell’offerta di moneta determina invece uno spostamento verso sinistra della curva di DA. ? I responsabili di politica economica possono influenzare la domanda aggregata attraverso la politica fiscale. ? Un aumento della spesa pubblica (o una riduzione delle imposte) causa uno spostamento verso destra della curva di domanda aggregata. Concetti chiave / 3 ? L’effetto finale di un aumento della spesa pubblica dipende da due effetti: ? Moltiplicatore: che tende ad amplificare gli effetti di un aumento di G su DA. ? Spiazzamento: dovuto all’aumento del tasso di interesse, che tende invece a ridimensionare l’effetto del moltiplicatore. ? La politica fiscale e monetaria vengono spesso impiegate per stabilizzare l’economia ? Alcuni economisti sono contrari a interventi di questo tipo perché possono generare ulteriori fluttuazioni indesiderate dell’attività economica.