Generatore di forza elettromotrice f.e.m. Un dispositivo che mantiene una differenza di potenziale tra una coppia di terminali • • • • • batterie generatori elettrici celle solari termopile celle a combustibile L’energia si conserva ! Un dispositivo f.e.m. converte semplicemente altre forme di energia (p.es., chimica, meccanica, solare, termica, e così via) in energia elettrica. Fisica II – CdL Chimica F.E.M. Forza Elettromotrice All’interno di un dispositivo f.e.m., i portatori di carica positiva si muovono dal terminale a potenziale più basso (cioè, il terminale negativo) a quello a potenziale più alto (cioè, il terminale positivo). Quindi del lavoro deve essere svolto nel processo. La f.e.m. del dispositivo è definita come lavoro per unità di carica: unità SI: volt (V) 1 J/C = 1 V Fisica II – CdL Chimica Dispositivi f.e.m. ideali e reali • Dispositivo f.e.m. ideale: un dispositivo f.e.m. in cui i portatori di carica non subiscono alcun effetto di resistenza elettrica quando si muovono da un terminale all’altro. In questo caso, la differenza di potenziale tra i due terminali è eguale alla f.e.m. del dispositivo. • Dispositivo f.e.m. reale: un dispositivo f.e.m. in cui i portatori di carica subiscono un effetto di resistenza elettrica quando si muovono da un terminale all’altro. In questo caso, la differenza di potenziale tra i due terminali è più piccola della f.e.m. del dispositivo, a causa della dissipazione di energia interna. Ci riferiamo a questo fenomeno come caduta di tensione Ohmica. Fisica II – CdL Chimica Circuiti elettrici “stazionari” Come facciamo a determinare le correnti che fluiscono negli elementi circuitali (resistenze) quando le combinazioni di tali elementi diventano più complesse (circuiti) ? Cioè non possiamo “ridurre” ad un’unico resistore equivalente le resistenze presenti nel circuito. Fisica II – CdL Chimica Definizioni • Nodo: giunzione di ALMENO tre rami di un circuito • Maglia: percorso CHIUSO lungo un circuito elettrico (punto iniziale e finale coincidenti). Fisica II – CdL Chimica Leggi di Kirchoff “I legge: dei nodi” “La somma delle correnti che entrano in nodo deve essere eguale alla somma delle correnti che escono dal nodo stesso." • Questa legge deriva dal principio di conservazione della carica, valido in ogni nodo. • Le correnti che entrano e escono dai nodi del circuito sono note come “correnti di ramo”. • Ciascun ramo deve avere una distinta corrente, Ii assegnata ad esso Fisica II – CdL Chimica Leggi di Kirchhoff “II legge: delle maglie” “La somma algebrica delle differenze di potenziale rilevate su un circuito chiuso in un giro completo è nulla." 1 Muovendosi in senso orario sul circuito: I + 1 R1 - IR1 R2 - IR2 2 - 2 =0 • Questo è soltanto un altro modo per ribadire ciò che sapevamo: la differenza di potenziale è indipendente dal cammino! Fisica II – CdL Chimica Regola pratica - + 1 Muovendosi sul circuito: + 1 I R1 R2 - IR1 - IR2 + 2 - 2 =0 • Gli incrementi di potenziale sono positivi, le diminuzioni (“caduta”) sono negative. • Scegliamo una direzione ARBITRARIA per la corrente e (p. es.) percorriamo il circuito nella medesima direzione. • Se una batteria viene attraversata dal terminale negativo a quello positivo, il potenziale aumenta, e quindi la d.d.p. della batteria entra nell’equazione con un segno +, • Se il percorso scelto è tale da attraversare la batteria da (+) a (-) V diminuisce ed entra nell’equazione con il segno -. • Attraversando un resistore (resistenza), nel verso della corrente, il potenziale diminuisce e quindi entra nell’equazione con un segno - . Fisica II – CdL Chimica Regola pratica invertendo il senso della corrente (mantenendo il verso di percorrenza orario), si ha sulla maglia + - + I + 1 - IR1 - IR2 - 2 =0 • E’ impossibile scegliere un verso del cammino “sbagliato” (circuiti a più maglie). SE INVERTIAMO UN CAMMINO, SI DEVONO CAMBIARE TUTTI I SEGNI NELL’EQUAZIONE. Non vi è alcuna differenza nell’algebra ! • COMUNQUE, è possibile che nella soluzione una o più delle correnti risultino NEGATIVE. • Se questo accade, vuole semplicemente dire che la direzione del flusso di corrente è in realtà opposto a quello arbitrariamente scelto. Fisica II – CdL Chimica R1 Esempio Scelto un verso per I, e percorrendo la maglia in senso antiorario b R4 1 a f I I d c R2 2 e R3 Se 1 < 2 , I sarebbe negativa, cioè fluirebbe in senso orario, opposto al verso ipotizzato Se invertiamo il verso scelto per I (ma non quello di percorrenza) Fisica II – CdL Chimica Se 2 < 1 , I sarebbe negativa, cioè fluirebbe in senso orario, opposto al verso di percorrenza scelto Resistori in serie Consideriamo un circuito costituito da una batteria ideale e due lampadine con resistenze R1 e R2. La resistenza equivalente di un insieme di resistori collegati in serie è uguale alla somma delle singole resistenze ed è sempre maggiore di ciascuna di esse Fisica II – CdL Chimica Resistori in parallelo Consideriamo un circuito costituito da una batteria ideale e due lampadine collegate in parallelo con resistenze R1 e R2. L’inverso della resistenza equivalente di due o più resistori collegati in parallelo è uguale alla somma dell’inverso delle singole resistenze (sempre minore del più piccolo resistore). Fisica II – CdL Chimica Esempio 1) 2) 3) 4) Le lampadine collegate al generatore in questo modo, sono tutte eguali: quale sarà, nell’ordine, la loro luminosità ? cosa succede se si interrompe A (“si brucia) ? se si interrompe C ? se si interrompe D ? 1. in C e in A+B passa la stessa corrente, quindi C sarà più luminosa di A o B, che hanno la stessa luminosità; D non si accenderà mai (ha i terminali in corto-circuito) 2. B si spegne, C più luminosa, D sempre spenta 3. A e B più luminose, D sempre spenta 4. ininfluente Fisica II – CdL Chimica Esempio a) trovare la resistenza equivalente della rete di resistori in grafico b) qual è la corrente in ciascun resistore se la d.d.p. tra a e c vale Vac=42V Applicando le relazioni per collegamento in serie e parallelo di resistenze Fisica II – CdL Chimica Esercizio Determinare la corrente in ciascuno dei rami del circuito in figura. Definiamo i versi (arbitrari) delle correnti e semplifichiamo le resistenze in serie: Fisica II – CdL Chimica Resistenza interna di un dispositivo fem • Qualunque dispositivo fem ha una resistenza interna. Consideriamo una batteria reale. • Applichiamo la legge di Kirchhoff alle maglie (senso orario) Fisica II – CdL Chimica Energia e Potenza nei circuiti elettrici V Rammentiamo: Supponiamo che la corrente nel circuito in fig. sia i, fluendo attraverso la d.d.p. V. In un intervallo di tempo dt, la quantità di carica che si muove da a a b è quindi dq = idt. La variazione nell’energia potenziale associata con questa carica è Potenza = (Energia)/(intervallo di Tempo) Pertanto, la potenza associata con il trasferimento di carica è Per un dispositivo di resistenza R, la dissipazione di potenza è Fisica II – CdL Chimica Tre modi per scrivere P. Campi elettrici nei circuiti Analogia fluidodinamica riferita ad un circuito elettrico La batteria provvede a stabilire una f.em. nel circuito: “pompa” le cariche da un potenziale minore ad uno maggiore. Lavoro svolto dalla batteria La f.e.m. è il lavoro per unità di carica. Non si può associare F/q ad un campo elettrico perchè la forza F che agisce all’interno del generatore ha, in generale, diversa origine (chimica, meccanica, …) Fisica II – CdL Chimica Campi elettrici nei circuiti Entro i fili è presente un campo elettrico (necessario per lo scorrimento delle cariche). Condizioni NON elettrostatiche ! Inizialmente (pochi ns) le correnti distribuiscono le cariche sulle superfici dei fili in modo da creare all’interno un campo elettrico. Le cariche superficiali “guidano” la corrente lungo le curve del filo metallico. La maggiore resistività di un resistore si traduce in una “strozzatura”: le cariche elettriche si addensano agli estremi conduttori per stabilire un campo elettrico sufficiente a garantire il flusso di corrente ! Fisica II – CdL Chimica Conservazione dell’energia Consideriamo un circuito costituito da una batteria ideale (B) con f.e.m. , un resistore R, e due fili di connessione (con resistenza trascurabile). • Conservazione Energia: l’energia dissipata nel resistore deve eguagliare il lavoro fatto dalla batteria Durante un intervallo di tempo dt, il lavoro svolto dalla batteria è dW = dq = i dt, l’energia dissipata nel resistore è dE = i2R dt. Eguagliando le due relazioni si ha i = / R. Fisica II – CdL Chimica Generatore di f.e.m. reale la resistenza interna del generatore deve essere trascurabile rispetto a quella del carico per avere un efficiente trasferimento di energia ! Fisica II – CdL Chimica Potenza (elettrica) e Dissipazione La potenza netta trasferita da un dispositivo fem ai portatori di carica è data da • Definizioni: potenza FEM : Dissipazione interna di potenza: Conservazione dell’Energia ! Fisica II – CdL Chimica Esempio 1 • Consideriamo il circuito in figura: 50 a Qual è la relazione tra Va -Vd e Va -Vc ? b I2 I1 (a) (Va -Vd) < (Va -Vc) (b) (Va -Vd) = (Va -Vc) (c) (Va -Vd) > (Va -Vc) 12V 20 80 d c • Rammentare che il potenziale è indipendente dal cammino ! • I punti d e c sono identici, elettricamente Avendo assunto cd come un perfetto conduttore, i punti c e d sono equipotenziali. Ciò varrebbe anche se il circuito non fosse statico, come in questo esempio. Fisica II – CdL Chimica Esempio 2 • Consideriamo il circuito in figura: 50 a b – Qual è la relazione tra I1 e I2? 12V 20 80 d (a) I1 < I2 • (b) I1 = I2 I2 I1 c (c) I1 > I2 Si noti che: Vb -Vd = Vb -Vc (assumendo fili conduttori ideali) • Pertanto, Fisica II – CdL Chimica Suggerimenti per risolvere i problemi • Dato un circuito, analizzarne attentamente la topologia. – trovare i nodi e ciascun ramo , selezionarne i sottoinsiemi Linearmente Indipendenti. – definire le correnti di ramo • Usare la II legge di Kirchhoff per tutte le maglie indipendenti nel circuito. – la somma delle tensioni lungo queste maglie è nulla ! • Usare la I legge di Kirchhoff per tutti i nodi independenti del circuito. • Il numero di equazioni indipendenti necessarie deve essere eguale al numero di correnti incognite ! Fisica II – CdL Chimica Amperometro e Voltmetro Amperometro: strumento usato per misurare correnti • Deve essere connesso in serie. • La resistenza interna di un amperometro deve essere la più piccola possibile. Voltmetro: uno strumento usato per misurare differenze di potenziale • Deve essere connesso in parallelo. • La resistenza interna di un voltmetro deve essere la più grande possibile. Fisica II – CdL Chimica Amperometro e Voltmetro Amperometro: misura correnti • connesso in serie: bisogna “interrompere” un ramo di circuito ed inserire lo strumento. • In pratica l’Amperometro è essenzialmente una resistenza di “shunt” (di caduta) Rs molto bassa, inserita nel ramo del circuito, con un voltmetro ad elevata “impedenza” connesso ai suoi capi (dello “shunt”) che misura la corrente di “shunt” come I = V/Rs Voltmetro: misura differenze di potenziale • La resistenza interna di un voltmetro deve essere resa la più grande possibile rispetto alle resistenze presenti nel circuito dove effettuare la misura. • Se Rvoltmetro = 100 x Rj essa ridurrà il valore effettivo di Rj di circa 1% e perturberà il flusso delle correnti nella maglia e, potenzialmente, anche in altre. Fisica II – CdL Chimica Circuiti non-stazionari • Fin qui abbiamo trattato correnti costanti, cioè circuiti in condizioni stazionarie • Consideriamo adesso dei semplici circuiti in cui la corrente varia nel tempo • Calcolo Carica di un condensatore attraverso una Resistenza • Calcolo Scarica di un condensatore attraverso una Resistenza Fisica II – CdL Chimica Circuiti RC • il condensatore è inizialmente scarico • per t<0 l’interruttore S è aperto, non circola corrente • per t>0 chiudiamo S, circola una corrente I: il campo elettrico della batteria spinge gli elettroni verso la placca superiore di C e li rimuove da quella inferiore • non vi è passaggio di corrente tra le placche di C !!! • il valore max di carica dipende dalla f.e.m., quando viene raggiunto non circola più corrente Fisica II – CdL Chimica Circuiti RC I a • Carica di un condensatore: C inizialmente scarico; chiudiamo l’interruttore su a a t=0 Calcoliamo la corrente e la I R b + + C carica in funzione del tempo. • Legge maglia È importante la posizione di R nella maglia ? • Convertiamola in una equazione differenziale per Q: Fisica II – CdL Chimica Soluzione eq. differenziale (1° ordine) Fisica II – CdL Chimica Carica del condensatore Carica su C RC 2RC C Q Max = C 63% Max a t = RC 0 t costante di tempo Corrente I Max = /R 37% Max a t = RC Fisica II – CdL Chimica 0 t Circuiti RC Scarica del condensatore: I a C inizialmente carico con Q=C Chiudiamo l’interruttore su b a t=0. b I R Calcoliamo la corrente e la carica in funzione del tempo. • Legge maglia • Convertiamola nella equazione differenziale per Q: Fisica II – CdL Chimica + + C - - Soluzione Conclusioni: • il condensatore si scarica esponenzialmente con costante di tempo t = RC • la corrente decade dal valore max iniziale (= - /R) con la stessa costante di tempo Fisica II – CdL Chimica Scarica del condensatore C Carica su C RC 2RC Q = C e -t/RC Q Max = C 37% Max a t=RC 0 zero Corrente t 0 I Max = -/R 37% Max a t=RC Fisica II – CdL Chimica - /R t Combinazioni di RC: quanto vale t ? R R C C R R C C Fisica II – CdL Chimica Riassunto Carica VR R + - C S ++ -- VC VR Scarica R C Fisica II – CdL Chimica ++ -- VC Comportamento dei Condensatori • Carica – Inizialmente, il condensatore si comporta come un filo conduttore. – Dopo lungo tempo, il condensatore si comporta come un interruttore aperto. • Scarica – Inizialmente, il condensatore si comporta come una batteria. – Dopo lungo tempo, il condensatore si comporta come un interruttore aperto Fisica II – CdL Chimica Applicazione: il “flash” Fisica II – CdL Chimica Esempio 1 • Quanta energia è immagazzinata in C nel momento in cui i=2.0 mA ? Assumere q(t=0)=0, =50V, R=5K and C=40F VR R C VC S Si potrebbe usare la legge di carica del condensatore, ma esiste un metodo più semplice • Usiamo la corrente i per trovare Fisica II – CdL Chimica Esempio 1 (cont.) VR R C VC S Usiamo la conservazione dell’energia L’energia immagazzinata nel condensatore C è: Fisica II – CdL Chimica Esempio 2 I1 C I3 I2 R2 R1 Consideriamo il comportamento transiente (tempi brevi e lunghi) di questo circuito. • Comportamento a breve termine (t=0): Inizialmente il condensatore agisce come un filo ideale. Quindi, e • Comportamento a lungo termine (t→∞): il condensatore è un circuito aperto Fisica II – CdL Chimica Esempio 2 (cont.) Maglia 2 • Maglia 1: I1 • Maglia 2: Maglia 1 I2 I3 C • Nodo: R1 • Eliminare I1 in M1 e M2 usando l’equazione al nodo : • Maglia 1: eliminare I2 • Maglia 2: • eqn. differenziale finale : Fisica II – CdL Chimica R2 Esempio 2 (cont.) Maglia 2 • eqn. differenziale finale : I1 costante di tempo: t combinazione del parallelo tra R1 e R2 Maglia 1 C I3 I2 R1 • Cerchiamo una soluzione del tipo: – sostituiamo nella eq. per ricavare A e t • I risultati devono obbedire alle condizioni iniziali e finali: Fisica II – CdL Chimica R2 Esempio 2 (cont.) Maglia 2 • per quanto riguarda la scarica ? – Aprendo l’interruttore ... I1 • Maglia 1 e Maglia 2 non esistono! • I2 è l’unica corrente • una sola maglia Maglia 1 C I3 I2 R2 R1 I2 C R1 Fisica II – CdL Chimica costante di tempo diversa per la scarica R2 Riassunto • Le leggi di Kirchoff si applicano anche ai circuiti dipendenti dal tempo: si hanno equazioni differenziali ! • Soluzioni di tipo esponenziale – dovute alla forma dell’equazione differenziale • costante di tempo t = RC – cosa sono R e C ? → bisogna analizzare il circuito ! • con RC in serie la soluzione per la carica è • con RC in serie la soluzione per la scarica è Fisica II – CdL Chimica Riassunto • Soluzioni di tipo esponenziale – dovute alla forma dell’equazione differenziale • costante di tempo t = RC – Quando il sistema raggiunge l’equilibrio ? – è una convenzione: se diciamo che il sistema è in equilibrio entro, diciamo, lo 0.1% del suo valore asintotico (max o 0) della tensione (carica) di carica o scarica – diciamo quindi t = RC* ln(1/.001) = 6.9 t Esempio t = 10 F * 10 M = 100 s 690 s per 0.1% Se vogliamo una accuratezza di 1 parte per milione, dobbiamo attendere più a lungo. Fisica II – CdL Chimica