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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Impossibile non
comunicare...
ovvero l'arte di costruire significati
RicercAzione per il
Meeting del Mare 2009
De.ci.fra.re l'evento
Ventidimare
Società Cooperativa Sociale
Via Mazzini, 7 – 84073 Sapri (SA) | Tel. 347.9143374 – Fax: 0973. 391200
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
“Ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo...
come lacrime nella pioggia.
È tempo... di morire.1”
Società Cooperativa Sociale “Ventidimare”
La Società Cooperativa Sociale “Ventidimare” nasce dall’intento di contribuire alla definizione,
costruzione e attivazione di bisogni e servizi territoriali nell’ambito delle politiche sociali. Il gruppo
di lavoro è caratterizzato dalla multidisciplinarietà di competenze integrate e dall’impostazione
“ecologica” e multidisciplinare al territorio e agli interventi che in esso si inseriscono. Gli obiettivi
che si prefigge il gruppo di lavoro possono essere così sintetizzati:
-
promuovere e contribuire allo sviluppo delle politiche sociali territoriali;
-
promuovere processi di comunicazione sociale integrata e partecipata;
-
promuovere, sostenere e accompagnare processi di cittadinanza attiva;
-
rafforzare e sostenere la rete sociale territoriale;
-
promuovere processi di progettazione integrata e partecipata.
Pensiamo al lavoro sociale non come ad un sistema di risposte, ma come un contenitore all’interno
del quale si producono significati. Pensiamo al linguaggio come ad un’energia sociale necessaria
alla costruzione dei significati. Agire nel campo del lavoro sociale vuol dire agire sulla
modificabilità della regola, costruire significati condivisi che possano suggerire alla comunità nuove
“partizioni semantiche”, nonché “la ricerca della semplicità che dubita di se stessa”2. Facciamo
riferimento alla parola cambiamento nel senso di:
“cogliere la trasformazione”, di prendere atto di un trascendimento che prescinde dalla volontà di chi lo esperisce.
Questa consapevolezza dell’essere pienamente presenti alla relazione di cura è il modo riflessivo di chi comprende di
“essere” dentro una pratica piuttosto che “avere” una teoria”3.
1 Scott R., “Blade Runner”, 1982.
2 Sobrero A., in, “Antropologia della città”, Carocci, Roma, 1992.
3 Di Lernia F., “Ho perso le parole”, La Meridiana, Bari, 2008.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Indice
1. Impossibile non comunicare...
pag.
4
pag.
6
pag.
8
pag.
9
2. I giovani e l'epoca delle passioni tristi:
percorsi impossibili all'interno del possibile
3. ...ovvero l'arte di costruire significati
3.1
Il fumetto come strumento di comunicazione sociale
3.1.2 … piedi per terra e testa tra le nuvole!
pag. 10
4. I tre principi: Speranza, Solidarieta', Responsabilita'
pag. 11
5. Obiettivi
pag. 14
6. Metodologia
pag. 14
7. Strumenti
pag. 15
8. Il questionario
pag. 16
9. Analisi e lettura dei dati
pag. 17
9.1 Area Meeting
pag. 18
9.2 Area comunicazione
pag. 20
9.3 Area territorio
pag. 22
9.4 Area dei valori e degli atteggiamenti sociali
pag. 24
10. Conclusioni
pag. 27
11. Appendice “A”: questionario
pag. 29
12. Appendice “B”: i post-it
pag. 33
Bibliografia
pag. 39
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
1. Impossibile non comunicare…
L’idea progettuale nasce dall’intento di interpretare l’evento Meeting del Mare come preziosa
occasione di costruzione di significati sociali nonché dalla convinzione che costruire significati e
creare nessi costituisca una bussola necessaria all’interno della “liquidità” in cui ci “muoviamo” e in
cui “danzano” le culture giovanili. L’ipotesi da cui muove l’intervento è la convinzione che creare
occasioni di condivisione e costruzione di significati costituisca un fattore protettivo nel processo
identitario individuale e sociale.
Costruire il proprio tempo, all’interno di relazioni coinvolgenti e significative, costituisce uno dei
compiti dell’adolescenza. Gli adolescenti si muovono lungo un confine indefinito, tra possibile e
impossibile, tra il non più e il non ancora, in una condizione di liminarità. Le ultime generazioni di
adolescenti presentano delle specificità di struttura identitaria in qualche modo riferibili a ciò che gli
studiosi identificano con termini come “patchwork”, “post-moderna” o “liquida”; facendo
riferimento agli effetti che le modificazioni socio-culturali producono sul soggetto. Il venir meno di
certezze consolidate, se da una parte ha determinato un accrescimento del senso di precarietà
dell’individuo, dall’altro ha trasformato il campo delle sue appartenenze, non più caratterizzato
dall’esclusività, ma dalla pluralità e fluidità. L’“Io”, per essere tale, deve essere paradossalmente
molteplice, cangiante e mobile. La conseguente frammentazione o fluidificazione dell’identità,
lungi dall’essere interpretabile come mera patologia, rappresenta una conditio sine qua non per
l’adattamento alle mutate esigenze sociali. Accanto, a rendere complicato il già complesso compito
della formazione dell’identità, la tendenza a patologizzare gli elementi di cambiamento delle nuove
soggettività.
All’interno della società “liquido-moderna, le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano
prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. Il carattere liquido
della vita e quello della società si alimentano e si rafforzano a vicenda. La vita liquida, come la
società liquido-moderna, non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a
lungo. In una società liquido-moderna gli individui non possono concretizzare i propri risultati in
beni duraturi: in un attimo, infatti, le attività si traducono in passività e le capacità in incapacità.
Le condizioni in cui si opera e le strategie formulate in risposta a tali condizioni invecchiano
rapidamente e diventano obsolete prima che gli attori abbiano avuto una qualche possibilità di
apprenderle correttamente. È incauto dunque trarre lezioni dall'esperienza e fare affidamento sulle
strategie e tattiche utilizzate con successo in passato: anche se qualcosa ha funzionato, le
circostanze cambiano in fretta e in modo imprevisto (e, forse, imprevedibile). Provare a capire
come andrà in futuro sulla base di esperienze pregresse diventa sempre più azzardato e sin troppo
fuorviante. Fare ipotesi attendibili diventa via via più difficile, e le previsioni infallibili sono fuori
dal mondo: le variabili dell'equazione sono tutte, o quasi, incognite e non esistono stime delle loro
tendenze future che si possano considerare completamente e realmente affidabili. La vita liquida è,
insomma, una vita precaria, vissuta in condizioni di continua incertezza4”.
Il processo di globalizzazione ha determinato il tramonto dei tradizionali meccanismi di protezione
sociale e di redistribuzione, senza definire le modalità con cui costruire nuovi modelli e nuovi diritti
di cittadinanza. La globalizzazione sta cambiando profondamente le nostre vite, costringendoci ad
4 Bauman Z., “Vita liquida”, Laterza, Roma-Bari, 2005.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
adottare traiettorie nuove, strane, certamente diverse per tracciare i nostri percorsi di vita, per
costruire le nostre identità. Sono identità che dobbiamo imparare ad inventare quotidianamente,
anche più volte tra l’alba e il tramonto di uno stesso giorno:
“C’è un legame forte tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. (…). Un uomo cammina per la strada. Ad un tratto
cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente rallenta il passo. Se invece vuole dimenticare
un evento (…) appena vissuto, accelera inconsapevolmente la sua andatura come per allontanarsi da qualcosa che
sente ancora troppo vicino, a sé nel tempo5”.
L’identità non è più una, riconoscibile, indivisibile, solida. Adesso è un puzzle e i suoi pezzi sono
tenuti insieme con grande fatica: convivono forzatamente, si sostituiscono e si scambiano, si
succedono in una corsa senza fine. La faticosa ricerca dell’identità da parte dell’individuo
postmoderno è illustrata attraverso le metafore e le definizioni utilizzate da Bauman. Esse spiegano
come, chi oggi cerchi un’identità, si trovi inevitabilmente ad affrontare percorsi che, nella
maggioranza dei casi, non riuscirà a completare se non in un orizzonte di tempo infinito.
L’individuo ha l’arduo compito di far quadrare il cerchio, tra innumerevoli scelte da fare e poi da
rivedere, nella conciliazione di esigenze contraddittorie e incompatibili, sempre in movimento e con
l’inevitabile sensazione di sentirsi “fuori posto” in qualsiasi luogo. È un individuo che prova a
galleggiare verso una deriva sconosciuta, che non sa neanche se sarà provvisoria o permanente. Per
lui, sarà inaccessibile qualsiasi luogo, qualsiasi identità che siano definibili come “finali”, come un
tuffo quotidiano in mare aperto senza giubbotto-salvagente. A caratterizzare ulteriormente la
sensazione di trovarsi “in mare aperto” , la vita si svolge all’interno di “nonluoghi”. “Se un luogo
può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario,
né relazionale, né storico, definirà un nonluogo. Il nonluogo è il contrario di una dimora, di una
residenza, di un luogo nel senso comune del termine. E al suo anonimato, paradossalmente, si
accede solo fornendo una prova della propria identità: passaporto, carta di credito, ecc...6”
E’ proprio su questi aspetti che Bauman fa intravedere un ruolo importante del settore pubblico: la
creazione di spazi collettivi per vincere la paura del diverso, luoghi che riconoscono il valore della
diversità dal punto di vista della creatività e dell’arricchimento di vita, incoraggiando le differenze a
impegnarsi in un dialogo dotato di significato. Gli spazi pubblici, i nonluoghi, fungono così da
catalizzatori dell’integrazione sociale, capaci di valorizzare la connessione e soprattutto la
comunicazione. “Il luogo e il nonluogo sono piuttosto delle polarità sfuggenti: il primo non è mai
completamente cancellato e il secondo non si compie mai totalmente – palinsesto in cui si
reinscrive incessantemente il gioco misto dell’identità e della relazione, tuttavia i nonluoghi
rappresentano l’epoca, ne danno una misura quantificabile. (...) Ai fini di una comunicazione così
peculiare che spesso mette l’individuo in contatto con un’altra immagine di se stesso. La
distinzione tra luogo e non luogo passa attraverso l’opposizione del luogo con lo spazio. Nella
realtà concreta del mondo di oggi, i luoghi e gli spazi, i luoghi e i nonluoghi si incastrano, si
compenetrano reciprocamente. La possibilità del nonluogo non è mai assente da un qualsiasi
luogo; il ritorno al luogo è il rimedio cui ricorre il frequentatore di nonluoghi (che sogna, per
esempio, una seconda casa radicata nel più profondo del territorio). Luoghi e nonluoghi si
oppongono (o si evocano) come i termini e le nozioni che permettono di descriverli7”.
5 Kundera M., “La lentezza”, Adelphi, Milano, 2005.
6 Augé M, “Nonluoghi”, Eléuthera, Parigi, 1992.
7 Ibidem.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
2. I giovani e l’epoca delle passioni tristi: percorsi impossibili
all’interno del possibile
La descrizione dell’epoca delle passioni tristi rafforza e sostiene un luogo comune societario, un
luogo comune che descrive i giovani a partire dai loro tanti difetti e che prefigura il loro incerto,
triste e cupo destino. Togliendoci gli occhiali del “non” e indossando quelli del possibile, possiamo
pensare che tutte le forme ipotizzate come negative, abbiano – invece – uno statuto di diversità. I
suoni digitali hanno altre caratteristiche, rispetto a quelli tradizionali, gli scrittori seguono nuovi
canoni, le relazioni affettive a distanza creano coppie virtuali, di tutto rispetto. Capita
frequentemente di sentir parlare politici ed esperti di adolescenza, insegnanti e genitori di un
contesto che non offre niente ai giovani, ma troppo poco spesso si considerano altre opportunità; ed
è qui che le cose potrebbero trasformarsi…
“Se gli adulti di riferimento svestono i panni delle Cassandre e si danno da fare … possiamo osservare che questa
società offre ai giovani[…]:
•
accesso alla conoscenza: non c’è paragone con alcuna altra epoca storica;
•
accesso alla democrazia: è un sentimento sempre più profondo, un bisogno mondiale;
•
rapporto tra i generi: le donne hanno (pretendono) opportunità indite e reali;
•
accesso alla pace: è un sentimento sempre più profondo, un bisogno mondiale;
•
accesso a un lavoro che realizzi la persona: altro dal “vorrei avere mille lire al mese”, la tradizionale
bipartizione tra esecuzione e concetto non solo non regge alla scolarizzazione diffusa, ma è obsoleta
anche per il mercato;
•
accesso ad un equilibrio nuovo tra tempi di lavoro, tempo di formazione, tempi di svago, tempi
individuali, tempi collettivi;
•
accesso ad un’esistenza in cui le semantiche del lavoro e del reddito siano in parte scisse, non
direttamente consequenziali;
•
accesso a forme di consumo più consapevoli e meno nevrotici;
•
accesso ad una visione della natura non di rapina e spreco, maggiore consapevolezza del destino
comune;
•
accesso ad una vita più sana e più lunga.
Chi non cambierebbe volentieri una pensione certa, ma che potrebbe non raggiungere, con una vita che presenti
significati e sensi così ricchi e generativi?8”
In questa prospettiva la riflessione pedagogica si muove per lo sviluppo di progetti formativi
orientati all’educazione sociale di giovani capaci di affrontare le sfide dell’odierna complessa
modernità, utilizzando modelli educativi concreti ed efficaci, costruiti sulla scorta di percorsi
cognitivi e relazionali, indirizzati a luoghi e tempi precisi, risorse determinate. Canalizza le sue
ricerche per individuare i bisogni, le domande emergenti e promuove nel contempo quelle iniziative
8 Cippitelli C., in “Animazione Sociale”, “Giovani, luoghi comuni, città”, 2008.
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che siano in grado di rispondere ad esse, di stimolare nuovi interessi e promuovere nuove domande.
Le sue idee guida: partecipazione, animazione, lavoro cooperativo, contestualizzazione, continuità e
potenziamento delle condizioni di vita personali e sociali9.
In una logica di complessità le scienze sociali cominciano a prendere in considerazione i processi di
costruzione degli elementi positivi della vita con la stessa serietà ed importanza con cui in
precedenza avevano concentrato l’attenzione sulla cura degli elementi negativi, delle difficoltà,
della patologia. Il principale proposito di tale approccio è quello di capire e allearsi prioritariamente
con la voglia di benessere e le capacità dell’uomo soprattutto se in formazione, piuttosto che con i
suoi bisogni e difficoltà. Dunque, ciò che occorre nella relazione con gli adolescenti è sicuramente
dialogo e contrattazione, svelamento e gestione dei conflitti, onestà, chiarezza e determinazione.
Come afferma Galimberti:
“per dialogare è necessario riuscire a catturare la simbolica dell’altro, che è inconscia, e per poterlo fare è necessario
un rapporto d’amore, nell’accezione di stabilire tra i dialoganti un rapporto di philia, e quindi l’atteggiamento non
può essere quello di voler superare un avversario e vincere una partita, bensì di comprensione. Potrebbe essere
proprio questa la via, sia per gli adolescenti che per gli adulti10”.
Strumenti di intervento irrinunciabili diventano la percezione e consapevolezza dei mutamenti, le
strategie per affrontarli, le modalità di convivenza con le trasformazioni in corso, la necessità di
trovare nuovi “ancoraggi sociali”, all’interno di luoghi relazionali che denotano e connotano i
significati esistenziali.
In un mondo in cui tutto ci porta all’azione, è necessario processare e costruire significati all’interno
di processi comunicativi di co-costruzione sociale, è necessario abitare le relazioni, non agire le
relazioni. Quando si manifesta la complessità, allora si manifesta la partecipazione.
9 Sarracino V., Striano M., a cura di, “La pedagogia sociale. Prospettive di indagine”, Ed. ETS, Pisa, 2001.
10 Galimberti U., “L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, Feltrinelli, Milano, 2007.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
3. ...ovvero l’arte di costruire significati
“Poiché la gente comunica, spiegare come e perché comunica oggi
significa fatalmente determinare il modo in cui e le ragioni per cui comunicherà domani11”.
U. Eco
Con l’intervento che viene proposto si sceglie di mettere l’accento, attraverso il riferimento al primo
assioma della comunicazione umana12, su come sia assolutamente impossibile sottrarsi al flusso
comunicativo e dunque come, anche senza volerlo, si sia indotti, sempre e comunque, a esprimere
qualcosa su di noi, sulla situazione che stiamo vivendo o sulla comunicazione nella quale siamo
immersi. Insomma siamo inevitabilmente “condannati” a comunicare.
Pensiamo alla comunicazione e alla costruzione di significati che da essa deriva, come ad
un’occasione di “potere”, inteso come rafforzamento delle risorse individuali e sociali
(empowerment). La produzione, distribuzione e controllo dell’informazione sono tra le chiavi
“vincenti” dei processi sociali rispetto alle quali altre risorse diventano strumentali, con una
possibilità di “controllo” (nel senso di occasione per costruire significati) che non è solo il possesso
di beni o valori ma la capacità di dominare i linguaggi, le sintassi che ne organizzano il senso,
soprattutto in un tempo/spazio in cui le biografie sono sempre più frammentate.
In tale direzione si muove la proposta progettuale che adotta come finalità generale quella di creare
all’interno dell’evento Meeting occasioni di comunicazione e confronto che trovano senso e
ridistribuiscono significati.
L’articolazione dell’intervento propone un taglio trasversale all’evento e si muove in tre direzioni
che si integrano e si spiegano reciprocamente:
1. la grande area dell’intervento propone una ricerca-azione che ha come obiettivo quello di
far emergere:
●
la rappresentazione che i giovani hanno del Meeting in quanto evento;
●
la rappresentazione dei processi comunicativi;
la rappresentazione del loro territorio;
●
2. l’attivazione di focus-group, come occasione di confronto e creazione di significati, durante
gli eventi del Meeting (installazioni, mostre);
11 Eco U., “Trattato di semiotica generale”, Bompiani, Milano, 1984.
12 Watzlawick P., Beavin J. H., Jackson D. D., “Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio Ubaldini, Roma,
1971.
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3. proiezione di videoclip montati attraverso spezzoni di film evocativi, concepiti come
“intervalli” tra le pause di scena. I videoclip sono pensati in riferimento alla cornice teorica
descritta e al grande tema suggerito dal Meeting. Sono indirizzati ai giovani come stimolo e
provocazione, con l’obiettivo di rispecchiarne i linguaggi e le culture, utilizzando immagini,
musiche e testi.
Pensiamo all’intervento in generale come occasione di costruire all’interno dell’evento, e insieme ai
giovani che lo animano, occasioni di confronto e di attribuzione di significati, nonché come ad un
utile strumento di riprogettazione partecipata e centrata sui bisogni.
3.1 Il fumetto come strumento di comunicazione sociale
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3.1.2 … piedi per terra e testa tra le nuvole
Per “catturare” il lettore di fumetti è fondamentale proporre qualcosa di adeguato ai suoi interessi e
alla sua comprensione. Questa “cattura” si ottiene in due fasi: attirando prima la sua attenzione e poi
trattenendola. Il primo obbiettivo si raggiunge attraverso immagini o concetti provocanti e attraenti.
Il secondo attraverso la disposizione logica e comprensibile di questi. La vignetta singola, quale
elemento base e di estrema sintesi del linguaggio fumetto, consente un ulteriore processo di
semplificazione utile alla decodificazione dei significati più ostici. La comprensione del messaggio
trasmesso ai giovani fruitori del meeting viene inoltre favorita dall’elemento umoristico. Ciò appaga
il senso di appartenenza e incentiva i così detti processi identitari; ridere insieme è da sempre un
modo per riconoscere e riconoscersi. L’aria da sfigati irreversibili dei personaggi delle vignette e la
sistematica demolizione che operano nei confronti dei concetti più colti sono elementi chiave per
abbandonarsi alla più rassicurante e totale identificazione. Si fa in modo dunque, che il pubblico di
riferimento leggendo i disegni umoristici non possa fare a meno di pensare “caspita, ma questi sono
io!”.
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4. I tre principi: Speranza, Solidarieta', Responsabilita'
In questo mondo liquido, come abbiamo più volte sottolineato, tutto diventa indistinguibile;
offuscato dalla magmaticità della materia, che viene plasmata e riplasmata in continuo mutamento.
Nell'incertezza del presente diventa sempre più difficile credere alla “possibilità di un'isola”13, di un
approdo sicuro a cui fare ritorno. Ma tra il volere la Luna e il volere il migliore dei mondi possibili
forse esiste una terza via: la possibilità dell’impossibile!...La costruzione di una “Babele
ecumenica”, dove le differenze vengano messe in risalto facendole convivere tra di loro. Dove le
parole di ognuno abbiano il loro peso come quelle degli altri; dove parlando lingue differenti, e non
la stessa lingua, si riesca a comunicare; dove i popoli non vengano riuniti sotto uno solo vessillo,
ma procedere l'uno affianco all'altro in un “camminare domandando”.
Ci sono tre “principi” che indicano la possibilità dell'impossibile, pensati ed espressi da tre grandi
filosofi del XX secolo:
–
il principio speranza (E. Bloch)
–
il principio solidarietà (E. Levinas)
–
il principio responsabilità (H. Jonas)
Sono l'uno conseguenziale all'altro e si compenetrano tra di loro.
La speranza non è una questione di poco conto nella vita umana. Essa, piuttosto, è la prima e
fondamentale cosa che l'uomo ha da apprendere. Scrive Bloch:
“L’importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé
desidera aver successo invece che fallire. Lo sperare, superiore all’aver paura, non è né passivo
come questo sentimento né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla. L’affetto dello sperare si
espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente
li fa tendere a uno scopo e che cosa all’esterno può essere loro alleato. Il lavoro di questo affetto
vuole uomini che si gettino attivamente nel nuovo che si va formando e cui essi stessi
appartengono. (...) Chi non spera l'insperabile, non lo troverà.”14.
L'uomo vive teso al futuro, ma nella realtà del mondo è presente un impulso originario che spinge
l'uomo avanti verso la novità del futuro, che lo guida verso la realizzazione del possibile. La “fame”
è la dimensione cosmica di questo impulso e la “speranza” o “desiderio” sono le sue manifestazioni
nella vita umana. Alla radice ultima delle cose si trova il “possibile”: il “non-ancora”, l'incompiuto
suscettibile di compimento. Il principio speranza è, quindi, il principio del “non-ancora-essere”.
Questa incompiutezza non è una condizione negativa: è piuttosto una condizione positiva, è la via
verso il compimento, verso l'emancipazione umana: l'impulso a sperare, infatti, non sopporta “una
vita da cani”, spesa in un mondo indecifrabile e con la rassegnazione del lamento. È dal possibile,
dunque, che si sviluppa la realtà:
13 Houellebecq M., “La possibilità di un'isola”, Bompiani, Milano, 2007.
14 Bloch E., “Il principio Speranza”, Garzanti, Firenze, 2005.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
“L'uomo è la possibilità reale di tutto ciò che nella sua storia è divenuto e soprattutto di ciò che
egli, in un progresso illimitato, può ancora divenire. Quindi l'uomo è una possibilità che non si
esaurisce come quella ghianda nella realizzazione fissata e definita della quercia, egli piuttosto è
una possibilità che non ha ancora maturato la totalità delle sue condizioni interiori e esterne e le
determinanti di tali condizioni15”.
Ma la speranza è continuamente sottoposta al rischio, all'incertezza, deve il continuamente lottare
per il futuro-nuovo, deve sempre stare sul fronte. Solo l'uomo conoscente-operante può costruire
con pietre rimovibili una casa e una patria, un approdo, un'isola: un mondo per l'uomo.
Il principio solidarietà nasce da quello speranza ed è la sua normale continuazione. Per realizzare un
mondo per l'uomo, l'uomo stesso deve fare i conti con il “volto dell'Altro”. L'Altro si impone con la
sua irriducibile alterità: l'Altro mi guarda e mi riguarda, e si disfa dell'idea che di lui ho in mente:
“Noi chiamiamo volto il modo in cui si presenta l'Altro, che supera l'idea dell'Altro in me. Questo
modo non consiste nell'assumere, di fronte al mio sguardo, la figura di un tema, nel mostrarsi come
un insieme di qualità che formano un'immagine. Il volto d'Altri distrugge a ogni istante e
oltrepassa l'immagine plastica che mi lascia. (...) ...è l'incontenibile, ti conduce al di là16”.
Il volto dell'Altro entra nel nostro mondo: è una “visitazione”, è una responsabilità: mi guarda e mi
riguarda. Impone un atteggiamento etico: mi coinvolge mi pone in questione, mi rende
immediatamente responsabile.
Come il principio solidarietà nasce da quello speranza ed è la sua normale continuazione, così il
principio responsabilità nasce dal principio solidarietà in un continuum concettuale. Quella
responsabilità che l'uomo vede riflessa nel volto dell'Altro in Levinas in Jonas diventa un vero e
proprio principio fondante un'etica della responsabilità animata dalla preoccupazione circa gli esiti
delle nostre azioni sulle sorti sia del pianeta che dell'umanità. In realtà ogni etica tradizionale si basa
sulle seguenti tre premesse:
1. “la condizione umana, definita dalla natura dell'uomo e dalla natura delle cose, è data una
volta per tutte nei suoi tratti fondamentali;
2. su questa base si può determinare senza difficoltà e avvedutamente il bene umano;
3. la portata dell'agire umano e quindi della responsabilità è strettamente circoscritta17”.
Sono mutate, però, le condizioni sulle quali poggiavano tali premesse: una catastrofe ecologica è
nell'ordine delle possibilità oggettive e la presenza dell'uomo sulla faccia della terra non è più un
dato indiscutibile, è piuttosto diventato un compito – il compito più urgente. Jonas, perciò,
contrappone all'imperativo categorico kantiano un nuovo imperativo categorico:
15 Ibidem.
16 Levinas E., “Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità”, Jaca Book, Milano, 1990.
17 Jonas H., “Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica”, Einaudi, Torino, 1979.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
“agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la presenza di
un'autentica vita sulla terra18”.
“Devi agire in modo che le conseguenze dell'azione umana non distruggano le possibilità future di
tale vita, (che non mettano in pericolo) le condizioni della sopravvivenza indefinita dell'umanità
sulla terra19”.
Dunque: “Il primo imperativo categorico è che ci sia un'umanità”. Un'umanità per abitare il mondo
e per preservarlo per le future generazioni. La possibilità di un'isola è la possibilità di avere un
mondo da abitare. La Terra è il mondo che conosciamo, la responsabilità di approdare ad essa è
limitata alla nostra capacità di lasciare integro il nostro habitat naturale, la nostra capacità di
trasmettere alle future generazioni i tre principi: speranza, solidarietà, responsabilità.
18 Ibidem.
19 Ibidem.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
5. Obiettivi
“Figlia: Papà, perché le cose hanno contorni?
Padre: Davvero? Non so. Di quali cose parli?
F: Sì, quando disegno delle cose, perché hanno i contorni?
P: Be’, e le cose di altro tipo.., un gregge di pecore? O una conversazione? Queste cose hanno contorni?20”
G. Bateson
Gli obiettivi dell’intervento, nella sua articolazione, possono essere così sintetizzati:
-
costruire significati rispetto all’evento Meeting;
-
raggiungere e coinvolgere i giovani attraverso l’analisi delle loro rappresentazioni e bisogni
rispetto all’evento, al tema della comunicazione e al territorio;
-
offrire occasioni, durante le iniziative in programma, di condivisione e confronto;
-
restituire significati e feedback per la riprogettazione partecipata dell’evento.
6. Metodologia
La metodologia che fa da sfondo all’intervento punta sull’importanza del lavoro relazionale nel
“qui” ed “ora” dei contesti in cui si inserisce e si ispira ai principi della ricerca-zione e
dell’osservazione partecipante.
L’osservazione partecipante è una tecnica di ricerca che prevede l’inserimento di un osservatore
all’interno del gruppo oggetto di indagine. L’osservatore diventa catalizzatore della comunicazione,
capace di stimolare l’espressione delle percezioni, esigenze, aspettative e fantasie degli osservati.
Quando l’inserimento dell’osservatore è noto agli osservati, l’osservazione partecipante diventa
anche action research: induce riflessioni, dibattiti, discussioni e facilita i soggetti osservati nel
prendere coscienza delle proprie dinamiche.
La ricerca-azione rappresenta la forma più strutturata ed avanzata della ricerca partecipante e pone
attenzione alle dinamiche sociali e alle situazioni ambientali del contesto educativo, considerate
come variabili tra le altre nello svolgimento della ricerca. Per tale motivo essa prevede l’esame
attento e articolato delle dinamiche di gruppo e delle forze sociali che impediscono o aiutano il
lavoro di gruppo nello svolgimento della ricerca stessa, anche utilizzando tecniche di gestione dei
conflitti che possono aiutare gli operatori a concordare le loro strategie ed interventi. La ricercaazione si pone come “ricerca per agire”, quindi si concentra sulla risoluzione di un problema sia
come spiegazione dei fatti che come progettazione di interventi negli specifici contesti21.
20 Bateson G., “Verso un'ecologia della mente”, Adelphi, Milano, 1977.
21 Corbetta P., “Metodologia e tecnica della ricerca sociale”, Il Mulino, Bologna, 1999.
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“Nella mancata esperienza di sé del soggetto si consuma la pretesa del soggetto di curare l’altro22”.
Osservazione partecipante e ricerca-azione caratterizzeranno lo svolgimento della ricerca proposta
nel progetto, mentre i focus group verranno gestiti attraverso la metodologia del consenso; si tratta
di una procedura che si articola in diverse fasi e che si attua attraverso un insieme assai vario di
pratiche (tecniche), volta all’individuazione e all’analisi di “problemi” e soluzioni fino al
conseguimento di decisioni senza ricorrere al voto. Le premesse hanno a che vedere con la
mentalità delle persone che formano un gruppo, e con la cultura dell'ambiente di cui le persone e il
gruppo sono parte. Le premesse dichiarate (di un individuo, di un gruppo, di un sistema) sono
sempre valoriali (ciò in cui si crede). Nel caso del metodo del consenso i valori fondanti sono quelli
della nonviolenza, della giustizia, della pace, della democrazia, e il metodo serve a realizzare,
partendo dal qui e ora, tanto verso se stessi quanto verso gli altri, nelle riunioni come nel mondo, i
valori stessi su cui esso si fonda e che un domani si vorrebbero vedere più pienamente realizzati. Da
tale metodologia si intende trarre la particolare attenzione che essa pone alla partecipazione
efficace, alla gestione costruttiva e creativa dei conflitti, alla responsabilità sociale23.
Nella ricerca effettuata si ci è posti l’obiettivo di cogliere le rappresentazioni che i giovani hanno del meeting
in quanto evento, la rappresentazione dei processi comunicativi, la rappresentazione del territorio in
relazione ai bisogni percepiti. Ci si è collegati al tema dell’evento, partendo dalle caratteristiche di un’epoca,
la società liquida, in cui tutto ci porta all’azione, in cui è sempre più raro e complesso trovare spazi
comunicativi, dove anche gli interventi pensati per i giovani diventano impossibili, dal momento che non si
fa in tempo a pensarli che le caratteristiche delle culture giovanili sono già mutate.
7. Strumenti
La proposta progettuale individua, in riferimento alla specificità del contesto, i seguenti strumenti
per realizzare gli obiettivi descritti:
-
realizzazione di focus group nei pressi delle installazioni e durante le iniziative in
programma, gestiti attraverso il metodo del consenso. La finalità dei focus group sarà quella
di gruppi che utilizzano le loro dinamiche per rilevare insiemi di variabili comportamentali e
valoriali condivise, sociodrammi che riproducono e consentono di analizzare dinamiche e
processi decisionali collettivi.
-
la ricerca-azione prevede l’utilizzo di un questionario strutturato a domande multiple chiuse
costruito per l’evento e per raggiungere gli obiettivi progettuali descritti. La scelta di tale tipo di
strumento è in stretto rapporto alla funzionalità contestuale dello stesso e alla possibilità di ottenere
un numero sufficientemente utile di informazioni, senza però rinunciare agli aspetti qualitativi
dell’osservazione partecipante;
-
proiezione di videoclip concepiti come “intervalli” tra le pause di scena;
-
realizzazione di uno stand, pensato come rappresentazione di un “luogo-nonluogo”, da cui si dirama
l’intervento: “Impossibile non comunicare… Comunica l’impossibile” e che sarà utilizzato, in modo
particolare, per gli aspetti qualitativi della ricerca (osservazione partecipante e raccolta di dati di tipo
qualitativo);
22 Foucault M., “Storia della follia”, BUR, Milano, 1998.
23 Tecchio R., “Il metodo del consenso”, http://www.autistici.org/azione/consenso/index.html.
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-
Scelta del campione e campionamento;
-
Analisi dei dati, elaborazione e restituzione.
8. Il questionario
Tra gli strumenti utilizzati è stato creato uno strumento di analisi quantitativa per cogliere i dati più salienti
in relazione alle finalità della ricerca. A tal fine è stato costruito un questionario strutturato, somministrato
attraverso degli intervistatori opportunamente formati dagli esperti presenti nella Cooperativa Sociale
Ventidimare in seminari precedenti l’evento meeting. Si è scelto un campione non rappresentativo
dell’universo campionario, attraverso un campionamento casuale e a valanga. Sono state utilizzate, altresì,
metodologie vicine al sondaggio d’opinione e al metodo dell’inchiesta. Il campo d’azione è stato il porto di
Marina di Camerota, location dell’evento; le interviste sono state svolte nell’arco dei tre giorni in cui ha
avuto svolgimento l’evento stesso. Il questionario è stato suddiviso in aree di interesse:
1. Area delle variabili descrittive;
2. Area meeting;
3. Area comunicazione;
4. Area territorio;
5. Area dei valori e degli atteggiamenti sociali.
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9. Analisi e lettura dei dati
“Nessuna epoca quanto la nostra ha accumulato sull'uomo
conoscenze cosi' numerose e cosi' diverse
… nessuna epoca e' riuscita a rendere questo sapere
cosi' prontamente e cosi' facilmente accessibile.
Eppure nessuna epoca ha saputo meno che cosa e' l'uomo”
Martin Heidegger
Il campione totale è costituito da 549 soggetti di sesso maschile e femminile presenti all’evento. Di questi i
protocolli utili al fine dell’elaborazione dei dati sono stati 512. I rimanenti sono stati considerati non validi.
Il campione è costituito per il 59% da maschi e per il 41% da femmine.
Tabella 1
Il 30% è compreso nella fascia d’età che va dai 14 ai 18 anni, il 46% in quella che va dai 19 ai 25 anni, il
16% tra i 26 ei 30 anni, il 7% tra i 31 e i 40 anni. Solo il 2% del campione è compreso in quella fascia d’età
che va oltre i 40 anni.
Tabella 2
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Il 62% è costituito da studenti, il 33% da lavoratori, il 5% da disoccupati.
Tabella 3
I soggetti intervistati provengono per l’88,5% dalla Regione Campania e per l’11,1% da altre Regioni. Per
Provincia i dati presentano la seguente distribuzione: 63,9% Provincia di Salerno, 24,6% altre Province della
Regione Campania, 11,1% altre Province Italia.
9.1
Area meeting
Il meeting si caratterizza come evento tipicamente giovanile e di costume e rivela una capacità di attrarre
nuova utenza accanto a quella di creare appartenenza. La tabella che segue è descrittiva della partecipazione
degli intervistati al meeting.
Tabella 4
Il 42% partecipa per tutti e tre i giorni all’evento, il 27% per due giorni su tre, il 17% per un giorno su tre, il
13% solo la sera ai concerti.
Il 25% dorme in tenda, il 18% non pernotta, il 41% pernotta nelle strutture ricettive, il 7% presso amici, il
9% è residente. Il 66% del campione resta sul posto per tutta la durata del meeting. L’evento si configura
come reale attrattore turistico per il territorio generando un rilevante numero di presenze in-coming nei tre
giorni in cui si svolge l’evento meeting.
Nella rappresentazione dei partecipanti, il Meeting è: l’occasione di conoscere nuova gente (40%),
un’opportunità di arricchimento e confronto (28%), un grande concerto (19%), la possibilità di trascorrere tre
giorni lontano da casa (11%), lo sballo (2%).
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Tabella 5
Il meeting si definisce come spazio sociale, luogo di incontro e socializzazione rispondendo ai bisogni di
partecipazione dei giovani del territorio. Sui territori, a parere degli intervistati, mancano: occasioni di
incontro e discussione (25%), una politica diversa (23%), maggiori opportunità di lavoro (19%), un
cambiamento nei costumi sociali (19%), più locali (12%).
Tabella 6
Nel dato disaggregato per fasce d’età risulta evidente la rappresentazione del meeting come un luogo di
scambio sociale, in particolare per la fascia più giovane; per le fasce d’età più alte – invece - si consolida la
rappresentazione di esso come concerto. Irrilevanti le risposte “sballo” e “una serata come un’altra”.
Tabella 7
L’evento, a parere dei partecipanti intervistati, dovrebbe migliorare nell’organizzazione (25%),
nell’accoglienza (15%), nella qualità della musica (12%), mentre il 35% del campione intervistato lo ritiene
già perfetto così. Il meeting riscuote consenso ma i dati evidenziano la necessità di migliorare gli aspetti
dell’accoglienza e dell’organizzazione, probabilmente per la sempre maggiore caratterizzazione del meeting
come “evento”.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Le caratteristiche emozionali prevalenti rispetto all’esperienza sono: l’allegria (55%), la serenità (22%),
l’arricchimento (19%). Il tema L’Impossibile piace molto (36%), abbastanza (32%), moltissimo (24%), poco
(5%), molto poco (3%). Le istallazioni sono state visitate nel 33% dei casi e tra le preferite: Il Miracolo del
Limite (29%), Possumus (19%), Mai più schiave (15%), Impossibili necessità (11%).
9.2
Area comunicazione
Comunicare è importante per tutti, alla domanda “Quanto conta per te comunicare con gli altri?” il 92%
degli intervistati risponde molto o moltissimo. È stato chiesto agli intervistati con chi fosse più facile e più
difficile comunicare; i dati mettono in evidenza che risulta più facile comunicare con gli amici (52%) e con i
coetanei (16%), mentre più difficile risulta la comunicazione con i genitori (22%), con gli adulti (19%), con i
ragazzi più piccoli (14%), con i parenti (13%).
Tabella 8
La comunicazione con i genitori risulta più difficile per le fasce d’età più giovani, tende a migliorare con il
corso degli anni fino alla fascia 26-30, per poi stabilizzarsi.
Tabella 9
La “facilità” di comunicare con gli amici tende a diminuire con l’aumento dell’età, rivelando una
correlazione negativa coerente con il dato precedente.
Tabella 10
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20
Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Le strategie scelte dal campione per migliorare la comunicazione tra le persone sono: ascoltare gli altri
(35%), maggiore educazione e rispetto (27%), spegnere la TV (11%). Le prime due opzioni evidenziano il
bisogno dei giovani di essere all’interno di relazioni chiare, di ascolto e rispettose.
Tabella 11
Gli altri, in generale, sono considerati una risorsa (94%) e si svelano attraverso il dialogo (34%), i gesti
(31%), il comportamento (34%).
Il 39% del campione preferisce uscire con gli amici, con la/il fidanzata/o e gli amici (29%), uscire ma con
uno scopo (12%).
Per trascorrere il tempo libero vengono privilegiati l’uso del computer (31%), i libri (19%), il cinema (15%),
la radio (13%), la TV (10%). Il computer viene utilizzato come svago o passatempo (55%), per lavoro o
studio (38%).
Tabella 12
I giovani privilegiano l’uso del computer per “svago” tra i 14-18 anni, ma con il crescere dell’età cresce
anche l’uso del computer per studio e per lavoro.
Tabella 13
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21
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9.3
Area territorio
La tabella che segue è descrittiva della distribuzione delle risposte del campione alla domanda “Quanta
fiducia hai…”, che prevede una distribuzione di valore attraverso una scala Lickert (poco, abbastanza,
molto).
Tabella 14
Gli intervistati esprimono, in ordine, fiducia nella famiglia, negli amici e nelle associazioni di volontariato.
La fiducia è scarsa nei confronti delle forze dell’ordine, delle comunità religiose, nei sindacati, quasi nulla
quella nelle pubbliche amministrazioni e nei partiti politici. L’accento sulla sfiducia nelle istituzioni, che non
mostra differenze significative nelle diverse fasce d’età esaminate, porta con sé la riflessione di un modello
di sfiducia che viene trasmesso alle nuove generazioni.
Tabella 15
Tabella 16
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22
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Alla domanda “Vivendo nel tuo territorio ti senti …” le risposte del campione si distribuiscono nel modo
seguente: felice (29%), fortunato (27%), indifferente (21%), sfortunato (15%), infelice (8%).
Tabella 17
La tabella seguente evidenzia che, tendenzialmente, i ragazzi cilentani rispondono utilizzando le
opzioni “felice” o “fortunato”.
Tabella 18
Il 35% del campione è molto soddisfatto di come trascorre il suo tempo libero, il 33% abbastanza
soddisfatto, il 23% poco.
Tabella 19
Il 65% del campione non fa parte di un’associazione. Nel restante 35% le realtà partecipative riguardano
associazioni di tipo culturale (48%), di volontariato (17%), sportive (12%), ricreative (10%),
politico/sindacali (9%).
Tabella 20
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23
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9.4
Area dei valori e degli atteggiamenti sociali
Tutte le domande di quest’area prevedono una distribuzione di valore attraverso una scala Lickert (poco,
abbastanza, molto). Alla domanda “Quanto è importante per te…” emerge che i giovani danno importanza
a valori universali positivi come onestà, amicizia, solidarietà che, da un lato sono parte integrante e
rappresentativi della loro fase del ciclo vitale, dall’altra fanno pensare al bisogno di valori forti e di
appartenenza relazionale; non riscuotono, invece, interesse valori come l’impegno politico e la ricchezza.
Tabella 21
Alla domanda “Quanto non sopporti…” i dati emersi dall’analisi evidenziano un netto rifiuto della violenza,
una netta distinzione tra droghe pesanti (non tollerate) e droghe leggere (tollerate); il consumo di alcolici in
termini di tolleranza è equiparato a quello delle droghe leggere. Di seguito la tabella generale e quelle
disaggregate per fasce d’età relative alle droghe leggere, al consumo di alcolici e ai rapporti occasionali.
Tabella 22
Tabella 23
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Tabella 24
Tabella 25
Alla domanda “Quanto ti senti responsabile di …” emerge che il senso di responsabilità è maggiormente
espresso nei confronti del gruppo amicale e della famiglia, un dato che si conferma più volte nel corso della
ricerca.
Tabella 26
Le tabelle che seguono sono descrittive del senso di responsabilità espresso dal campione in riferimento a:
società, ambiente, futuro e scuola.
Tabella 27
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Tabella 28
Tabella 29
Tabella 30
Infine, è stato chiesto agli intervistati di esprimere un’opinione in merito all’attività di ricerca svolta
all’interno dell’evento. Il 69,% del campione sceglie l’opzione “ben vengano queste iniziative”, il 28%
giudica stimolante il lavoro svolto, segno anche questo del bisogno dei giovani di trovare luoghi ed occasioni
in cui poter esprimere se stessi e le proprie idee.
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10. Conclusioni
Dall’analisi dei dati raccolti emerge nella maggioranza del campione un’attenzione particolare nei confronti
della famiglia e del gruppo amicale. Tendenza questa che ritorna frequentemente nelle risposte al
questionario. Appare – infatti – chiaro che i valori fondativi della famiglia sono ben radicati nella personalità
degli intervistati. Questo riferimento forte a tali valori rappresenta un bisogno – specialmente da parte dei più
giovani – di ancoraggio a valori di tipo tradizionale. Evidente – di fatti – appare l’esigenza di avere maggiori
occasioni d’incontro e di partecipazione sociale dove condividere quella socialità che – spesso per mancanza
di infrastrutture e di copertura sul territorio – restano inespresse o puro appannaggio di quelle istituzioni di
socializzazione primaria e secondaria che, purtroppo, ormai non riescono più a svolgere il loro ruolo sociale
e non hanno più un’azione incidente sulla crescita e maturazione delle nuove generazioni. Per tali mancanze
il giovane (ma anche il meno giovane) si trova “costretto” in mezzo alla diade “famiglia-amici”, dove la
famiglia rappresenta la “zavorra “ che spesso tiene legata a sé l’esistenza e il destino del “figlio di famiglia”
fino a tarda età e gli amici rappresentano l’unico sfogo reale alle frustrazioni della chiusura familistica e
claustrofobica di un ambiente sociale privo di stimoli e di opportunità. Il gruppo amicale, però, esso stesso,
spesso sublima il desiderio di fuga e di ricovero in altri luoghi. Luoghi, molte volte, non materiali, ma luoghi
della mente dove rifugiarsi dalla routine e dalle pseudo relazioni quotidiane. Erving Goffman in “La vita
quotidiana come rappresentazione” ci ha dato una lezione imperitura dei trabocchetti che le relazioni sociali
tradizionali nascondono nella loro stagnazione. L’appiattimento del mondo consuetudinario permette di
proteggere le nuove generazioni dai processi culturali del mutamento sociale in una condizione di precarietà
mentale dove tutto vive attraverso una forma liquida, ma non riesce a proteggere queste stesse nuove
generazioni da se stesso. Da quelle consuetudini, cioè, che rendono l’uomo schiavo di sé e delle molteplici
maschere di pirandelliana memoria, che ogni giorno è costretto ad indossare per celare agli occhi indiscreti
dei propri cari le verità scomode della propria esistenza. D’altra parte è proprio la società che ci induce a
mettere in scena sempre nuovi personaggi in cerca d’autore. Spesso sono adulti (insegnanti, genitori,
educatori) che non vogliono vedere le nuove generazioni per quello che sono e lasciano, perciò, che i loro
ragazzi gli nascondano quelle verità scomode, abitati, per dirlo con le parole di Umberto Galimberti, da
quell’ospite inquietante che desta timore e che produce angoscia negli adulti innanzitutto. Per questo motivo
è incalzante da parte dei giovani la richiesta e la necessità di spazi sociali dove condividere tali paure, per
esasperarle, esprimerle, elaborarle. Il bisogno di associazionismo nel campo del volontariato e del sociale
rappresenta una risposta chiara alla volontà dei ragazzi di voler costruire realtà parallele e differenti
dall’esistente dove piani diversi si vanno ad intersecare e a coniugare con il rifiuto netto nei confronti degli
organi istituzionali e della politica dei partiti. Una certa fiducia riposta nelle forze dell’ordine fa da
contraltare alla condanna irremovibile dei politici e della politica visti come, rispettivamente, loschi figuri e
una cosa estremamente sporca e disonorevole, dove per la stragrande maggioranza del campione l’onestà è il
valore di riferimento e la virtù più importante ,in assoluto. Sintomatico del sentire comune è, per l’appunto, il
rifiuto di qualsiasi tipo di violenza, qualsiasi uso indiscriminato della forza, qualsiasi tipo di sopruso o
sopraffazione, la condanna chiara e forte dell’inganno ai danni della comunità. Tale sete di giustizia è in
stretta correlazione con la condanna e il reale disgusto avvertito nei confronti della classe dirigente politica e
dei partiti politici. In tal senso è evidente ancora una volta come i soggetti intervistati appaiano estremamente
sensibili e responsabili di fronte all’istituto della famiglia e al gruppo amicale. Diffusa è l’esigenza di sentirsi
appartenente al nucleo familiare e al gruppo amicale volendone definire nettamente il confine e difenderne
strenuamente i dettami e gli insegnamenti. Di fronte all’inesistenza di opportunità e dove tutto il resto resta
invisibile e impossibile, se non spesso inopportuno e pericoloso, perché diverso e misterioso, la famiglia e gli
amici sono l’unico approdo sicuro, l’unica isola possibile, l’unico luogo deputato ad essere chiamato “casa”.
Poco importa, se, poi, tra le mura domestiche si consumano efferati crimini ed abusi; poco importa se
all’interno del gruppo amicale si innestano dinamiche miopi di chiusura nei confronti dell’altro. Dove l’altro
viene inteso come diverso, straniero, extracomunitario, pericolo per la propria sicurezza e per la sicurezza dei
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
propri cari. Di fronte a tutto questo si innestano fenomeni quali l’analfabetismo emotivo e il ritorno di
pratiche omofobe, xenofobe, escludenti.
La sfida del mondo adulto nei confronti di quello giovanile diventa in quest’ottica quella di riuscire a far
maturare intelligenza relazionale e capacità di cura all’interno di un contesto, quello postmoderno, che si
connota caratterizzato da una cultura frammentata e complessa, ma anche tendenzialmente sostanziata di
desiderio di comunicazione e partecipazione. Ne consegue che la riflessione pedagogica deve essere
necessariamente veicolata da proposte relazionali “sane”, che diventino fondamento dell’esistenza umana e
nuovo paradigma della postmodernità.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Appendice “A”: tracciadiintervistaperilquestionario:
•
Sesso
M
•
F
Età
14-18
19-25
26-30
•
Luogo di provenienza
•
Cosa fai nella vita? (Si può scegliere più di un opzione)
STUDENTE
31-40
Più di 40
LAVORATORE
DISOCCUPATO
AREA 1 MEETING
•
Con chi sei venuto? (Si può scegliere più di un opzione)
AMICI
•
FIDANZATO/A
GRUPPO ORGANIZZATO
•
DA 2 A 4 VOLTE
DA 4 A 6 VOLTE
QUASI TUTTI
TUTTI
NON PERNOTTO
IN ALBERGO
PRESSO AMICI
VIVO A MARINA
Che fai al Meeting?
SPETTATORE DURANTE I
CONCERTI
ORGANIZZAZIONE
DELL’EVENTO
MUSICISTA
Quanto tempo dedicherai al Meeting?
DUE GIORNI SU TRE
DUE GIORNI SU TRE SOLO
LA SERA
TUTTI E TRE I GIORNI, SOLO
LA SERA PER I CONCERTI
UN GIORNO SU TRE
UN GIORNO SU TRE SOLO LA
SERA
SOLO LA MATTINA E IL
POMERIGGIO
Che cosa rappresenta il Meeting?
UN GRANDE
CONCERTO
•
SPETTATORE A
TUTTE (O QUASI)
LE INIZIATIVE
ARTISTA
TUTTI E TRE I GIORNI,
DALLA MATTINA ALLA SERA
•
FIGLI
Dove dormirai?
IN TENDA
•
SOLO
Da quanti anni partecipi al Meeting?
LA PRIMAVOLTA
•
GENITORI
L'OCCASIONE DI
CONOSCERE
NUOVA GENTE
PASSARE TRE GIORNI
LONTANO DA CASA PER
FARE QUELLO CHE
VOGLIO
L'OPPORTUNITA' DI
ARRICCHIRMI E
CONFRONTARMI
LO “SBALLO”
UNA SERATA
COME UN'ALTRA
In che cosa dovrebbe migliorare il Meeting? (Si può scegliere più di un opzione)
ORGANIZZAZIONE
CONTENUTI
PALCO
OCCASIONI DI INCONTRO E DI DISCUSSIONE
MUSICA
LOCATION
ACCOGLIENZA
IN NIENTE, E' GIA' PERFETTO COSI'
•
Che cosa ti dà questa esperienza? (Si può scegliere più di un opzione)
Ventidimare
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Via Mazzini, 7 – 84073 Sapri (SA) | Tel. 347.9143374 – Fax: 0973. 391200
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
•
SERENITA'
SICUREZZA
INSICUREZZA
ALLEGRIA
ARRICCHIMENTO
NEGATIVITA'
CONSAPEVOLEZZA
NOIA
DISGUSTO
Ti piace il tema di quest'anno?
MOLTO POCO
•
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
Hai visitato le mostre e le installazioni?
SI
•
MOLTISSIMO
NO
Se si, quale ti è piaciuta di più?
INDECENTE
CONTEGNO
SI E’
ROTTO
PASSIVI MAI
MAI PIU’
SCHIAVE
IMPOSSIBIL
I
NECESSITA’
IL
MIRACOLO
DEL LIMITE
POSSUMUS…
FIERE
AREA 2 COMUNICAZIONE
•
Quanto conta comunicare con gli altri?
MOLTO POCO
•
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
Con chi è più facile comunicare? (Si può scegliere più di un opzione)
GENITORI
AMICI
RAGAZZI PIU' GRANDI
DONNE
PARENTI
ADULTI
RAGAZZI PIU' PICCOLI
PROFESSORI/INSEGNANTI
FRATELLI/SORELLE
COETANEI
UOMINI
•
Con chi hai maggiori difficoltà a comunicare? (Si può scegliere più di un opzione)
GENITORI
AMICI
RAGAZZI PIU' GRANDI
DONNE
PARENTI
ADULTI
RAGAZZI PIU' PICCOLI
PROFESSORI/INSEGNANTI
FRATELLI/SORELLE
COETANEI
UOMINI
•
Come si potrebbe migliorare la comunicazione tra le persone? (Si può scegliere più di un opzione)
SORRIDENDO DI PIU'
CERCANDO DI CONOSCERE MEGLIO SE STESSI
NON SI PUO' MIGLIORARE
SPEGNENDO LA TV
SE OGNUNO SI FACESSE I FATTI PROPRI
ASCOLTANDO GLI ALTRI
AVENDO IL CORAGGIO DELLE
PROPRIE AZIONI
CON MAGGIORE EDUCAZIONE E RISPETTO
•
Chi sono gli “altri”?
UNA RISORSA
•
UN OSTACOLO AL RAGGIUNGIMENTO DEI TUOI OBIETTIVI
UN PERICOLO
Che cosa ti parla di più degli altri?
IL DIALOGO
I GESTI (SGUARDO, LINGUAGGIO DEL
CORPO)
IL COMPORTAMENTO
(ABBIGLIAMENTO, TRUCCO,
ATTEGGIAMENTO)
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
•
Preferisci (Si può scegliere più di un opzione):
RIMANERE A CASA DA SOLO CON LE
TUE COSE
USCIRE, MA AVENDO UNO
SCOPO
USCIRE CON IL FIDANZATO/A
USCIRE CON GLI AMICI
STARE IN FAMIGLIA
USCIRE CON IL/FIDANZATO/A CON GLI
ALTRI
•
•
Cosa preferisci (Si può scegliere più di un opzione):
TV
RADIO
LIBRI
CINEMA
GIORNALI
PC (INTERNET, SOCIAL NETWORK)
FUMETTI
CONSOLLE
Usi il Pc:
PER NON SENTIRTI SOLO
PER LAVORO O STUDIO
COME SVAGO, PASSATEMPO
NON LO USO MAI
AREA 3 TERRITORIO
•
Quanta fiducia hai:
FAMIGLIA
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
AMICI
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
LOCALE
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
FORZE DELL'ORDINE
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
COMUNITA' RELIGIOSE
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
SINDACATI
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
PARTITI POLITICI
MOLTO POCA
POCA
ABBASTANZA
MOLTA
MOLTISSIMA
INDIFFERENTE
FORTUNATO
•
Vivendo qui mi sento:
INFELICE
•
SFORTUNATO
FELICE
Nel luogo in cui vivi c’è bisogno di:
MAGGIORI OPPORTUNITA' DI LAVORO
PIU' LOCALI
UNA POLITICA DIVERSA
MAGGIORI OCCASIONI DI INCONTRO
UNA SCUOLA MIGLIORE
UN CAMBIAMENTO NEI COSTUMI
SOCIALI
•
Sei soddisfatto di come trascorri il tuo tempo libero?
MOLTO POCO
•
•
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
Fai parte di un gruppo o di un'associazione?
SI
NO
SPORTIVA
PARROCCHIALE
CULTURALE
DI VOLONTARIATO
Se si, di che tipo?
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
POLITICO/SINDACALE
•
RICREATIVA
Quant'è importante per te:
L'ONESTA'
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
L'AMORE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LA SOLIDARIETA'
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
IL LAVORO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LA RICCHEZZA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
IL SESSO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LA FEDE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
L'IMPEGNO SOCIALE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
L'IMPEGNO POLITICO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
L'AMICIZIA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LE PASSIONI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
•
Quanto non sopporti:
RUBARE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
VIOLENZA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
VANDALISMO E BULLISMO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
OCCULTISMO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
USO DI DROGHE LEGGERE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
USO DI DROGHE PESANTI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
CONSUMO DI ALCOLICI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
RAPPORTI SESSUALI OCCASIONALI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LOOK STRAVAGANTE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
•
Quanto ti senti responsabile di:
SOCIETA'
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
AMBIENTE
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
FUTURO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
AMICIZIA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
FAMIGLIA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
SCUOLA
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
MONDO
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
ALTRI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
LUOGO IN CUI VIVI
MOLTO POCO
POCO
ABBASTANZA
MOLTO
MOLTISSIMO
•
Come giudichi il nostro lavoro?
TI ABBIAMO ROVINATO IL
POMERIGGIO
TI ABBIAMO
ANNOIATO
TI HA LASCIATO
INDIFFERENTE
TI ABBIAMO
STIMOLATO
BENVENGANO
QUESTE INIZIATIVE
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Appendice “B”: i post-it
PRIMA FASCIA ( 14-18 anni) GIALLI TOT N. 90
Di cui 37 maschili e 53 femminili
FEMMINILI
Impossibile è…
ANNULLARSI PER QUALCUNO-camminare dritto sull’acquaELIMINARE LA FAME NEL MONDO-non amare la persona che
desideri-ARRIVARE A LUI(2)-far tornare indietro il tempoL’IMPOSSIBILE NON ESISTE(6), CI VUOLE SOLO Più TEMPO PER
REALIZZARLO/NELLA VITA TUTTO è POSSIBILE SE SI VUOLE/NIENTE è
IMPOSSIBILE, SE C’è VOLONTà, CORAGGIO E FORZA D’ANIMO.
TUTTO è POSSIBILE MA SE NON CI FOSSE L’IMPOSSIBILE IL MONDO
SAREBBE TUTTO UGUALE- tornare coi piedi per terra-BACIARE
ANTONELLO- sentire un cane parlare-CONCILIARE IDEALI E VITAaverli
tutti per me-GUARDARTI CADERE DA SOLO- un desiderio
irraggiungibile- VIVERE SENZA UN SENSO-credere davvero che ci
sia qualcosa di impossibile- NON RIDERE ALMENO UNA VOLTA
NELLA VITA-quello che crediamo essere così, in realtà è la sfidaVIVERE IN UN MONDO COME QUESTO, PIENO DI IPOCRISIE-non
credere in qualcosa di eterno- DIMOSTRARE QUEL CHE SI è
VERAMENTE -è tutto quello che non si vuole fare-VIVERE SENZA
AMORE-non vedere le ingiustizie compiute sotto i nostri occhi,
l’indifferenza di chi, pur rendendosene conto, tace- UN OGGETTO
IMMERSO NELL’OCEANO INFINITO, IN POCHE PAROLE
INSIGNIFICANTE- ciò per cui ogni uomo combatte ma non riesce a
raggiungere-NON SO, POSSIBILE QUALSIASI COSA CHE SI VUOLE
FARE-concepire che in un mondo così bello esiste il maleLASCIARE CHE NON CAMBI NULLA- è ciò che non è concepito
dalla mente umana- è UNA COSA IRRAGGIUNGIBILE, PER ESEMPIO
IMPARARE A VOLARE E NON AVER PAURA DI NIENTE-non aver fatto
il possibile per realizzare i propri sogni-LA PACE NEL MONDO E
RENDERE FELICI TUTTI I BAMBINI-trovare il senso della vita- UNA
SOCIETà MERITOCRATICA- riuscire con tutte le proprie forze a
realizzare qualcosa che per noi è impossibile -FARE UNA CAPRIOLA
E NON FARSI MALE-che tutti quelli che sono morti per colpa di
incidenti possano essere angeli nel cielo-NON DIVERTIRSI- è
l’ignavia-PENSARE DI NON RIUSCIRE MAI IN QUALCOSA…POI TI
TROVI QUI CON 7 AMICI E DUE NOTTI INDIMENTICABILI -guardare il
sole senza piangere -è POSSIBILE
1
MASCHILI
Impossibile è….
RAGGIUNGERE LA FELICITà(2)-eliminare la droga- UN LIMITE CHE CI
PONIAMO SOLO PER SUPERARLO-tutto ciò che l’uomo non vuole e
non può fare- è LA META, L’OBIETTIVO CHE VOGLIAMO SEMPRE
RAGGIUNGERE, è TUTTO- essere una nullità -L’IMPOSSIBILITà-cambiare
l’Italia - ARRIVARE DOVE NESSUNO CREDE MA DOVE SOLO POCHI
VOLENTEROSI RIESCONO-Padre Pio(2)-ELIMINARE LA VIOLENZA-vivere
onestamente in un mondo che ti costringe a non farlo- è NON
TRASCENDERE GLI SCHEMI MENTALI- convivere in mandria-SIATE
REALISTI, OSATE L’IMPOSSIBILE-fare l’amore con la mia ragazzaQUALCOSA CHE NON SI Può RAGGIUNGERE-essere promosso-FAR
VOLARE I MIEI PENSIERI ORMAI PRIVI DI ALI-la bocciatura di Michele
Esposito e Paolo Benvenuto- CAPIRE FINO IN FONDO LE RAGAZZEqualcosa
che non esiste, una cosa immaginaria che non si realizza- è
Ciò CHE NOI VOGLIAMO CHE ESSO SIA. QUINDI SE NON VOGLIAMO
ESSO PER NOI NIENTE SARà-dimenticare questo meeting-NIENTE ritrovare l’amico che ho perso- ESSERE INDIPENDENTI- ciò che non si
crede di poter fare…perché tutto è possibile, basta crederci-FAR
TORNARE PAPà-religione- NON FARSI QUALCUNO-soltanto un
preconcetto mentale di un individuo, ma in effetti attraverso la
ricerca dei migliori mezzi esistenti o magari creabili dall’uomo, si può
raggiungere qualsiasi obiettivo- x=0
2
SECONDA FASCIA (19-25 anni) ARANCIONE TOT N. 205
Di cui 101 maschili e 104 femminili
FEMMINILI
L’Impossibile è…
È QUELLO CHE NON C’è-ricordarsi di una testa lasciata a fiorire in
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
una cassa-RAGGIUNGERE I PROPRI SOGNI-avere -Ciò CHE NON SI
Può TOCCARE, PENSARE, SOGNARE, FORSE NEANCHE
CONQUISTARE; è SOLO UN QUALCOSA DI NULLO, DI IRREALE, MA
PROPRIO PER QUESTO LE PERSONE NON SMETTERANNO MAI DI
CERCARLO, L’IMPOSSIBILE NUTRE LE NOSTRE SPERANZE E IL NOSTRO
CUORE-non esiste, se lo vuoi tutto è possibile tranne la politicaINIMMAGINABILE, AMARE ED ESSERE AMATI, ESSERE FELICI E ???
FELICI-qualcuno vuole sempre qualcosa, si ma cosa?-PENSARE DI
NON POTERTI AMARE- essere perennemente felici- UNA VITA SENZA
AMORE-non amare il mare-USCIRE VIVO DA UN CONCERTO DEI
KILL THE SLOW- magnatell’ n’emozione-ESSERE FELICI RENDENDO
TUTTI FELICI, BISOGNEREBBE ESSERE SE STESSI E BASTA…MA è
IMPOSSIBILE- non vivere-DIMENTICARE GLI AMICI SCOMPARSI PER
SEMPRE MA CHE VIVRANNO SEMPRE NEL MIO CUORE-non amareCHE L’UOMO SI AMI A TAL PUNTO DA RIUSCIRE AD ODIARSI-tutto
ciò che non si prova per paura, la paura ci rende impossibilitatiACCETTARE L’INSANITà DI OGNI FORMA DI PENSIERO MALATO E
L’ARRENDERSI DALLA RICERCA DELLA CURA- l’uguaglianza nel
mondo, l’essere guardati tutti nello stesso modo-DIRE CHE
QUALCOSA è IMPOSSIBILE -essere schiavi-ESSERE TOTALMENTE
CATTIVI O TOTALMENTE BUONI-fermare il tempo-FORSE DECIDIAMO
NOI SE PROVARCI O MENO, IO CI PROVO-nulla(2)/sicuramente
molte cose sono improbabili ma basta essere ottimisti, no?-CAPIRE
TUTTO QUELLO CHE TRASCENDE I NOSTRI SCHEMI DI PENSIERO-fare
tutto quello che mi pare- ANDARE OLTRE IL POSSIBILE- sensazione,
legata alla realizzazione di un evento o al conseguimento di un
obiettivo, dovuto alla limitazione della mente umana rispetto alle
capacità dell’uomo …..-VIVERE TRANQUILLI-niente(8)/chiedere
per volere e non pensare a ciò che si è chiesto/con la forza e con
lo spirito si può fare ed arrivare a tutto/volere è potere-NON AVERE
UN ’OPINIONE O UN GUSTO PERSONALE-andare in bagno ora(2)QUELLO CHE ADESSO VOGLIO-tutto posso in colui che mi da la
forza…quindi nulla è impossibile- VIETARE DI FARCI SOGNARE, NON
è PAURA- ciò che credo non essere nelle mie capacità-EVITARE
CHE Ciò CHE DEVE ACCADERE ACCADA- in effetti molti
potrebbero pensare che niente è impossibile, ma impossibile è
riuscire a fare innamorare Peppe di me- UN QUALCOSA CHE NON
SI Può RAGGIUNGERE-trovare la vera felicità-ANDARE OLTRE I
LIMITI- è credere che non sia mai possibile conoscere se stessi e gli
altri- LIBERARSI-credere di non poter amare- L’UNIONE DEI POPOLI
-è essere, l’essenza-BERE Più DI 10 NEGRONI IN UNA SERA-essere
sempre sereni- NON è Ciò CHE NON RIESCI A FARE O Ciò CHE NON
PUOI FARE, MA Ciò CHE NON RIESCI A DESIDERARE, Ciò CHE NON
HAI IL CORAGGIO DI VOLERE-credere nell’amore dopo tanta
delusione-TROVARE SERENITà DURATURA- il significato della libertà3
è LA MATERIA DI UN SOGNO CHE GLI OCCHI APERTI RIESCONO A
REALIZZARE-la vita è impossibile nel possibile, a volte ti piega, delle
altre ti solleva dal vortice degli imprevisti. Basterebbe ascoltarsi di
più per sentire il nostro vero io, per sentirci vivi, liberi e per evitare
guerre e odio -UM MONDO IN CUI LE PERSONE POSSANO SENTIRSI
REALIZZATE-trovare un tesoro, trovare un amico invece è possibileNON CREDERE NEL MEETING DEL MARE-comunicare con chi non è
disposto ad ascoltare-VIVERE SENZA UN OBIETTIVO- una vita senza
mai amare- SCRIVERE QUESTO BIGLIETTINO-seguire questo mondo
storto e le cose considerate da loro giuste-VIVERE SENZA MOTOamare
ed essere amati-LA RINUNCIA AL CAPITALISMO-non essere
mai solo divieti e autopunizioni, ascolta le tue pulsioni e agisci,
senza pensare-NON CREDERE IN TUTTO Ciò CHE COMPONE
L’UNIVERSOLA CRESTA DELL’ONDA è Ciò CHE PORTA LA NOSTRA
NATURA IN …..-scegliere di vivere l’unica vita che ci viene dataPASSARE L’ESAME DI STATO-vivere come si vuole davvero-VOLAREessere
tutti uguali- TUTTO Ciò CHE è IRREALIZZABILE- stare immobile
quando il vino è amabile-TUTTO Ciò CHE SAPPIAMO…E SOLO Ciò
CHE VOGLIAMO SAPERE-dimenticare, è possibile ricominciareCANCELLARE Ciò CHE è STATO, CHE SIA GIOIA O DOLOREarrendersiACCETTARE IL FATTO CHE IL POTERE CI HA RESI PESCI IN
UN OCEANO COSTRUITO DAI SUOI BURATTINI. NON VOGLIONO
FARCI PARLARE MA PRESTO CI SARà UN MAREMOTO-amare
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
incondizionatamente-STARGLI LONTANO-annullare la nostra
essenza- è L’IMPOSSIBILE-vivere seguendo schemi prefissatiACCONTENTARSI- laurearmi, che Dio mi aiuti-NON PROVARE
RABBIA, NON PIANGERE, NON RIDERE, NON AVERE PAURA MA UN
Po’ IMPOSSIBILE è ENCHE NON ESSERE FELICI, ALMENO UN ATTIMONON
ESISTE -trovare un lavoroMASCHILI
L’Impossibile è….
ESSERE SE STESSI- un popolo che non ha bisogno di eroi- UN
GOVERNO CHE FACCIA GLI INTERESSI DEL PAESE-dimenticarsi che un
uomo è sempre un uomo-NIENTE(9)/L’IMPORTANTE è ESSERE
CONVINTI DI SE STESSI ED ARRIVARE AGLI SCOPI DESIDERATI,
L’IMPORTANTE è AVERE FORZA E VOLONTà/QUANDO C’è ANIMA,
PER ME NON C’è SE SOLO QUEI DUE OCCHI COME GOCCE D’UVA
MI DARANNO VINO/LA PAROLA CHE TUTTI DICONO IN CASO DI
IMPOSSIBILITà-non amare la musica-NON SCEGLIERE-tutto ciò che
non si vuole realmente raggiungere-IMPENNARE COMN IL
MOTOCICLO-resisterti- DORMIRE NEL CAMPO SPORTIVO-qualcuno
l’ha reso tale, qualcuno può mutarlo e costruire il possibile- ALLA
FINE SEMBRA MANDARE AVANTI LA BARACCA, ALLA FINE è
SEMPLICEMENTE POSSIBILE, BASTA VOLERLO-pace e amoreEMOZIONI INTRIGANTI E IRRIPETIBILI- trovare un posto di lavoro da
laureato-TUTTO Ciò DOVE LA RAGIONE NON Può ARRIVARE- è la
funzione della domanda a dare l’impulso, quindi a stabilire cosa è
reale per noi, cosa è nelle nostre capacità e cosa abbiamo sceltoPENSARE CHE L’ITALIA è IL TERZO MONDO-vivere la vita come la
desideri-NON PENSARE.- se esiste io non voglio vederlo-RIUSCIRE A
NON RIMANERE SCOSSO DA TUTTE LE EMOZIONI DELL’INCONTRO4
tutto ciò che la tua mente può realizzare e rendere reale-CHE LA
FELICITà COINCIDA CON LA GIUSTIZIA-vivere senza condizionamentiLA SFIDA DELLA MIA VITA CHE DOVRò VINCERE PER REALIZZARMI,
L’IMPOSSIBILE è REALIZZABILE PER OGNUNO DI NOI-liberare le
persone dal peso della personalità e vivere da uomini finalmenteSOTT’ACQUA CANTARE IL PROPRIO AMORE -ciò che vorrei ma che
consapevolmente non avrò mai -Ciò CHE NON SI CERCA-tutto ciò
che non potremmo mai avere-NON VIVERE LA VITA MA LASCIARLA
ANDARE-non esiste(2)-LA MORTE DI BERLUSCONI- leccarsi il gomitoIL LIMITE CHE NOI CI PONIAMO NEL VOLER REALIZZARE I NOSTRI
DESIDERI-credere di poter lasciare il mondo migliore di come
l’abbiamo trovato- è LYL- diventare sultano di un’isola deserta nel
mezzo del Pacifico- QUALCOSA DI RAGGIUNGIBILE ATTRAVERSO Ciò
CHE NON è REALEVivere
liberi da ogni pregiudizio-NON AVERE LA FORZA, PERCHé LA
FORZA NON è ALTRO CHE LA NOSTRA CAPACITà A SALTARE SAPENDO
CHE NON SARà UNA CADUTA A FARTI TOCCARE IL FONDO-avere teLA SCUSA Più GRANDE DI UN INDIVIDUO-non amare(2)-NON FARE
NIENTE DA MATTINO A SERA-che raffo diventi intelligente-FARSI
BASTARE LA BIRRA-esplorare il cosmo-ARRENDERSI, AVERE IL
CONTROLLO…IMPOSSIBILE è tale solo per chi non crede nei propri
sogni- Ciò CHE NON CREDI SIA POSSIBILE –libertà, stare lontani dalla
propria passione- UNA LINEA SOTTILE TRA Ciò CHE PUOI IMMAGINARE
E Ciò CHE PUOI REALIZZARE, NIENT’ALTRO CHE UNA SOTTILE LINEArealizzare
un sogno-CONOSCERE SE STESSI- ciò che sta in mezzo tra il
sogno e l’ipotesi-FAR CAPIRE QUANTO SIA AVVILENTE LA GUERRA PER
L’ANIMO UMANO-cadere da soli-ABOLIRE IL MEETING DEL MARE-non
sono sicuro che esista- STIMOLO ALLA FANTASIA-non far niente per star
meglio pur stando peggio- ANDARE OLTRE OGNI LIMITE-la paura
dell’idea che tutto sia possibile-L’IMPOSSIBILE- quasi tutto, forse nienteUNA TAPPA DA RAGGIUNGERE E DA FAR DIVENTARE POSSIBILE,
QUANDO NON CI SARà Più UN IMPOSSIBILE SARà INUTILE VIVEREcapire
il mondo e tutto ciò che lo rende vivo-LA MERITOCRAZIA
COME CRITERIO SOCIALE -trovare quello che non puoi trovareTARPARE LE ALI DELLA FANTASIA-credere che la felicità possa dirsi
arrivatile nell’arco di una vita vissuta al freddo di una coscienza
imbavagliata dall’odio-(RE)INNAMORARSI COME LA PRIMA VOLTAfare
una misura simultanea di due osservabili canonicamente
coniugate-VOGLIA DI ANDAREE OLTRE IL POSSIBILE, SCIBNDERE REALTà
E SOGNO CREA L’IMPOSSIBILE MA LA FUSIONE DI REALTà E SOGNO
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
IMPLICA LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI IMPOSSIBILI -che Dio si faccia
uomo…eppure l’ha fatto- IL MEETING è DAVVERO UNA COSA MOLTO
GRANDE E ANCHE L’ORGANIZZATORE è UNA GRANDISSIMA PERSONAsalutare
Egidio Criscuolo e omaggiare del lavoro fatto, riuscire a
incontrare qualcuno in questa folla, il manifesto di Capossela,
catturare un criceto che piscia latte e menta, una umanità che si
fida-QUEL CHE PER IL MOMENTO è STATO SOLO PENSATO-riuscire a
passare due giornate tranquille di fila-PENSARE A NIENTE-stare nel XXI
secolo ed essere ancora circondati da tanta ipocrisia-PAGARE IL
DENTISTA DI SARA- non tentare-PAZZO NON è CHI INSEGUE UN
SOGNO, PAZZO è CHI SE LO FA SFUGGIRE-mettere un immortale in
una sfera d’oro
5
TERZA FASCIA ( 26-30 anni ) FUCSIA TOT. N.101
Di cui 49 femminili e 52 maschili
FEMMINILI
L’Impossibile è…
NON RESPIRARE (LA VITA)-evitare l’amore-PENSARE CHE SIA TUTTO
POSSIBILE-niente- NON SOGNARE-non poter esprimere le proprie idee
liberamente-CHIUDERE PUGNI CON MOSCHE DI FILO DI FERRO,
L’IMPOSSIBILE CHE ENTRA NELLE VENE E RADICA UN’ IDEA, UN CREDO.
ED IL MONDO QUELLO VERO, SI RIVELA - è forse solo un ostacolo
possibile-NON CAMPEGGIARE SULLA SPIAGGIA, NEGARE IL CONTATTO
CON IL TERRITORIO, CI VOLETE REGALARE E RELEGARE- tra musica,
arte e comunicazione anche il nostro animo si sente miglioreCOMUNICARE-pensare di poter dividere la mente dal corpo-TENERTI
LONTANO-credere in una realtà che non ci appartiene…e rimanere
inerme- MORIRE PERCHé I DIRITTI ESSENZIALI NON VENGONO
RISPETTATI-capirsi tutti- ZEITGEIST NON è IMPOSSIBILE- trovare lavoroSINCERITà…FELICITà…SERENITà..- perdonare gli altri -TROVARE PACEottenere
il poster di Vinicio Capossela prima delle tre di notte-LA
BARRIERA CHE INCONTRIAMO IN CHI AMIAMO-che le rane abbiano i
peli?-ESSERE LIBERI- vedere un’alba per più di due notti al giorno- UNA
BIRRA CALDA E LA FELICITà NELLE BOLLICINE -una sorta di angoscia
curiosa che quando si trasforma in possibile dà uno stato di grazia
brevissimo e subentra subito un altro impossibile- PERFEZIONE- capire
ciò che si vuole veramente dalla vita-VIVERE SENZA FANTASIA-non
comunicare ciò che realmente dal cuore arriva…l’anima fa le
persone e sarebbe impossibile non averne una- PRENDERE UNA
DECISIONE IMPORTANTE-dimenticare la felicità, trovare una persona
sincera UNA PERFETTA CORRISPONDENZA DI AMOROSI SENSI-non
godersi il presente per colpa del passato -CHE MIO FRATELLO
GABRIELE UN GIORNO MI GUARDI NEGLI OCCHI E MI DICA: TI AMOun
mondo senza berlusconi?-UN CUORE PER BERLUSCONI -vivere in
piena serenità e armonia-COMUNICARE QUEL CHE SI PROVA CON
SINCERITà A CHI SI AMA- credere che sia tutto impossibile- TUTTO
QUELLO CHE HO…A GUARDARLO CON ATTENZIONE-vivere senza
speranza di superare l’impossibile-DIMOSTRARE MENO DI 27 ANNItrovare
un lavoro-SOLO Ciò IN CUI NON CREDO
MASCHILI
L’Impossibile è…
POICHé LA FORMA A VOLTE è FACILE DA CAPIRE, MA TRASCENDERE
è INTELLIGENTE E DIFFICILE, QUESTO è AMORE IMPOSSIBILE- il
problema non sono io, il problema sei tu-CHI MERITA MERITA, CHI
NON MERITA MERITA MERDA- tornare a casa vergini- ESSERE FELICEvivere
sempre nell’impossibile della vita-CERCARE UN PUNTO DI
INCONTROCON CULTURE E IDEE DIVERSE L’IMPOSSIBILE è
CANCELLARE LA DONNA CHE AMI PERCHé NON TI è CONCESSO
NEANCHE PENSARLA, L’IMPOSSIBILE è CAMBIARE IL DESTINO E IL
CORSO DEGLI EVENTI-non amare le persone care-CAMBIARE LA
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STORIA-vivere in un mondo senza amore-NON CERCARTI NEI MIEI
PENSIERI-che questo paese migliori- SALUTARE VALTER- voglio
volareeee- TROVARE UN LAVORO CHE MI RIPAGHI PER GLI SFORZI
CHE HO FATTO-credere nell’uomo e in Dio-VIVERE IN UN MONDO
TESSUTO DI SOGNI DI PACE E LIBERTà-perdere il concetto del tempo
e dello spazio, perdere la finitezza della vita-LA FELICITà COSTANTEche
finirà la storia con il mio amore- è AMARE NELLA SUA PUREZZA
Ciò CHE è FORMA E TRASCENDE DALLA FORMA- ciò che ognuno
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
non vuole, ma volere, potere, esprimersi, comunicare…a vostro
avviso esiste l’impossibile? No-ESPRIMERE I SENTIMENTI-non capire gli
altri-UNO STATO MENTALE- farcela è possibile se non è impossibile- IL
NULLA-attendibili congegni che muovono fuochi che accendono il
mare dentro nel fegato-NON AMARE-la scomparsa del pregiudizio
umano…don Gianni non mollare anche per chi è dovuto andare
via da qui-STARTI LONTANO-stare qui e avere 18 anni- L’AMOREpensare
che qualcosa è impossibile- BATTERE L’IMPOSSIBILE-i pugni
cercano le nuvole-NON BERE –sono impossibilitato- ERA ESSERE QUI
STASERA-la scusa per chi non osa-LA FINE..VE L’HO Già DETTO CHE
SONO IMMORTALE?-in un mondo senza avventura l’evasione non
ha scopo-PERDERE QUESTO TRENO - l’unione in accordo tra tuttiVOTARE BERLUSCONI- pagare per amare- ACCORGERSI DI ESSERE
FELICE MENTRE LO SEI- credere che esista qualcosa di impossibile, il
mondo e tutto ciò che contiene è nostro- ELIMINARE LA CUPIDIGIA
DELL’UOMO, IL MIO Più GRANDE SOGNO è VEDERE SMETTERE OGNI
TIPO DI GUERRA-niente(2)
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QUARTA FASCIA ( 31-40 anni) ROSA TOT. N. 59
Di cui 30 maschili e 29 femminili
FEMMINILI
L’Impossibile è ….
CHE TRIONFI LA GIUSTIZIA PROLETARIA-amare tutti i giorni-SONO
LORO- non pensare all’impossibile-NON ESISTE, TUTTO è POSSIBILE,
BASTA VOLERLO-cacciare Berlusconi- GUARDARSI INTORNO SENZA
VIAGGIARE-trovare un centro di gravità permanente- è STRANO
CHE PER UNA QUASI QUARANTENNE NULLA è IMPOSSIBILE?-tutto è
possibile, solo ciò che l’energia non vuole non lo è-ARRENDERSI E
NON GETTARE LA SPUGNA SENZA COMBATTERE UNA DIFFICOLTà E
POI UN’ ALTRA- parlare tutte le lingue del mondo-LA SOLITUDINEamare
me stessa più degli altri- NON AMARE QUALCOSA,
QUALCUNO-smettere di imparare-NON RESTARE A BOCCA APERTAnon
abbattere il muro delle difficoltà con la tenacia e la passionePENSARE CHE POSSANO ESISTERE NOTEVOLI DIFFERENZE SOCIALI ED
ECONOMICHE, PENSARE AD UNA VITA SENZA UN BRICIOLO DI
SERENITà, PENSARE ALLA TRISTEZZA- l’immortalità-TROVARE UN
MODO DI DIVERTIRSI IN MODO INTERESSANTE-prendermi…-LA
NORMALITà-non creare-ESISTE QUANDO NON CI CREDI IN
QUALCOSA, QUANDO CREDI TUTTO DIVENTA POSSIBILITà-non saprai
mai se un ricordo è qualcosa che hai o che invece hai perso per
sempre-DIRE Ciò CHE è IMPOSSIBILE- che si trovi lavoro al sud- è
MAGRA CONSOLAZIONE
MASCHILI
L’Impossibile è…
AVERE UN GOVERNO CHE FACCIA GLI INTERESSI DI NOI COMUNI
CITTADINI-che io vengo al meeting e viene a piovere- IL PROCESSO
DI SOLIDARIETà ED UGUAGLIANZA UMANA- non cambiareINNAMORARSI-tornare con Daniela- VORREI POTER CAMPEGGIARE
LIBERAMENTE IN SPIAGGIA- è la condizione dell’uomo che crede di
essere prigioniero delle attuali condizioni- è POSSIBILE ANCORA
CAMBIARE L’ITALIA- un altro Maratona a Napoli - NON AMAREservono
architetti?-PROVARCI SENZA SEMBRARE ASSOLUTAMENTE
FUORI LUOGO -l’assoluto- TUTTO Ciò CHE SEMBRA POSSIBILE-colorare
il buio oltre la speranza-METTERE TUTTI D’ACCORDO-vivere, fare ed
essere parte del mondo seguendo la massa senza il senso comuneRESTARE SEMPRE FEDELI ALLA LINEA-comunicare è anche ascoltare
la voce di chi parla una lingua non nostra o che a noi non piaceUSCIRE CON TE STASERA-non invecchiare con te-APRIRE UNA PORTA
CHE PURTROPPO POTRESTI ANCHE LASCIAR CHIUSA- in ogni modo
una possibilità-TROVARE LA STELLA DEL CAMMINO-non fare sessoVIVERE SENZA SCHEMI-vivere per un pass8
QUINTA FASCIA ( + 40 ) VERDE TOT. N. 50
Di cui 22 maschili e 28 femminili
FEMMINILI
L’Impossibile è ….
CAPIRE, AFFERARE IL SENSO E IL FINE DELLA MUSICA TIPO FRATELLI
CALAFURIA, VI PREGO SE è POSSIBILE SPIEGATEMELO-riuscire a
vivere-DARE UN LIMITE ASLLA MENTE UMANA- è ciò che dovrà
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
essere possibile per me-AVERE L’AMORE TRA GLI UOMINIniente,
basta volerlo-TUTTO IL POSSIBILE FATTIBILE-capire e
comprendere al 100 % i figli-SE L’IO COMUNICA CON L’ES E L’ES
RIESCE A NON SUBIRE IL SUPER IO…EVVIVA-vivere senza gioia-LA
STABILITà-tutto quello che eviti di fare per paura di non farcela- UN
MONDO NORMALE-tornare indietro nella vita(2)-CERCARE
L’AMORE NELLA GENTE-pensare di non farcela- CREDERE CHE
ESISTE CHI NON COMMETTE ERRORI-non avere un cuoreDIVENTATO AMARE LA VITA NEL SUO ESSERE- il traguardo da avere
per cambiare il mondo-REALIZZARE TUTTI I SOGNI DELLA VITA(2)non essere in balia degli eventi, ma mi piace- PENSARE DI
FERMARMI, DI GUARDARE SEMPRE AVABNTI, DI GODERE DI OGNI
ATTIMO DI VITA E DI OGNI PICCOLO EVENTO QUOTIDUIANO;
VIVERE è UN DOVERE-restare immobili, indifferenti e non indignarsi
per ciò che non va e non gioire per tutto ciò che di bello ci
circonda- COMUNICARE, PENSARE, PARLARE, CANTARE,
FANTASTICARE…L’Età DELLA RAGIONE è SOLO UN PUNTO DI VISTA,
IMPOSSIBILE DEFINIRLA, IMPOSSIBILE QUANTIFICARLA-raggiungere
quello che vuoi sempre e in ogni momento
MASCHILI
L’Impossibile è…
NON POTER VIVERE UN AMORE IMPOSSIBILE ALLALUCE DEL SOLEessere
tranquilli con gli altri- MORGAN A CASA VITTO E
ALLOGGIO A MIE SPESE SOLO PER DUE GIORNI-la non
accettazione del possibile- TUTTO- non è di questo mondo-LA
VITA VENGA VISSUTA SENZA CUORE-credere nella trasparenza
delle azioni delle persone-NEGARE CHE L’UNIVERSO NON è NATO
PER CASO-vivere questo, oggi, adesso, subito- UN MONDO CHE
NON C’è, UN MONDO CHE TI FACCIA SENTIRE LIBERO E FELICEascoltare
buona musica al meeting del mare-NON VIVEREniente(
2)-IL RITORNO AL CALCIO DI PIFFERI-continuare a vivere
senza musica-LIBERARSI DAL NANO-esiste solo quando non c’è il
vinello-ESSERE UOMINI SENZA AVERNE LA CONOSCENZA-volersi
rigenerare senza autocritica-VIVERE LE??? DEGLI ALTRI
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Bibliografia ragionata
Sui principi di Ventidimare
Di Lernia F., “Ho perso le parole”, La Meridiana, Bari, 2008.
Sobrero A., in, “Antropologia della città”, Carocci, Roma, 1992.
Sul concetto di “Vita liquido-moderna”:
Augé M, “Nonluoghi”, Eléuthera, Parigi, 1992.
Bauman Z., “Vita liquida”, Ed. Laterza, 2005.
Bauman Z., “Modernità liquida”, Ed. Laterza, 2008.
Bauman Z., “Paura liquida”, , Ed. Laterza, 2008.
Bauman Z., “Modus vivendi. Inferno e utopia del mondo liquido”, Ed. Laterza, 2007.
Bauman Z., “Voglia di comunità”, Ed. Laterza, 2001.
Bauman Z., “Amore liquido”, Ed. Laterza, 2007.
Casoni A., “Adolescenza Liquida”, Edup, Roma, 2008.
Cippitelli C., in “Animazione Sociale”, “Giovani, luoghi comuni, città”, 2008.
Galimberti U., “L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, Feltrinelli, Milano, 2007.
Kundera M., “La lentezza”, Adelphi, Milano, 2005.
Sarracino V., Striano M., a cura di, “La pedagogia sociale. Prospettive di indagine”, Ed. ETS, Pisa, 2001.
Erving Goffman, “La vita quotidiana come rappresentazione”, Il Mulino, Bologna, 2007.
Sul concetto di “comunicazione”:
Bateson G., “Verso un'ecologia della mente”, Adelphi, Milano, 1977.
Eco U., “Trattato di semiotica generale”, Bompiani, Milano, 1984.
McQuail D. , "La sociologia dei media", il Mulino, 1996.
Morcellini M. e Sorice M., "Le scienze della comunicazione", Carocci, 1999.
Morcellini M. e Sorice M., "Dizionario della comunicazione", Editori Riuniti, 1999.
Morcellini M. e Sorice M., "Futuri immaginari", Logica University Press, 1998.
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Impossibile non comunicare... ovvero l'arte di costruire significati
Watzlawick P., Beavin J. H., Jackson D. D., “Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio Ubaldini, Roma,
1971.
Sul concetto di “identità”:
Cippitelli C., Bagozzi C. F., “In estrema sostanza”, Iacobelli, Pavona (RM), 2009.
Di Lernia F., “Ho perso le parole”, La Meridiana, Bari, 2008.
Longo G. di C. , “Identità e cultura”, ed. Studium, 1996.
Bauman Z., “Intervista sull'identità”, Ed. Laterza, 2007.
Sui concetti di “etnicità, nazionalità e cittadinanza”:
Delle Donne M., “Lo specchio del non sé”, Liguori Editori, 1994.
Melotti U. (a cura di),“L’abbaglio multiculturale”, SEAM, 2000.
Melotti U. (a cura di), “Etnicità, nazionalità e cittadinanza”, SEAM, 2000.
Sulle metodologie:
Corbetta P., “Metodologia e tecnica della ricerca sociale”, Il Mulino, Bologna, 1999.
Foucault M., “Storia della follia”, BUR, Milano, 1998.
Sul “metodo del consenso”:
Tecchio R., “Il metodo del consenso. Un metodo decisionale morbido per gruppi forti”,
http://www.autistici.org/azione/consenso/index.html.
Tecchio R., “Il metodo del consenso in pratica: decidere insieme costruendo fiducia”,
http://www.autistici.org/azione/consenso/index.html.
Tecchio R., “Il metodo del consenso nelle decisioni assembleari: consigli e riflessioni per applicarlo con successo”,
http://www.autistici.org/azione/consenso/index.html.
Tecchio R., “Applicare il metodo del consenso: problemi di linguaggio e problemi di comunicazione”,
http://www.autistici.org/azione/consenso/index.html.
Sui principi “speranza”, “solidarietà” e “responsabilità”:
Bloch E., “Il principio Speranza”, Garzanti, Firenze, 2005.
Houellebecq M., “La possibilità di un'isola”, Bompiani, Milano, 2007.
Jonas H., “Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica”, Einaudi, Torino, 1979.
Levinas E., “Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità”, Jaca Book, Milano, 1990.
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•
Presidente:
Dott.ssa Michela Vita, Psicologa
•
Consiglieri:
Teresa Urgo, Educatrice sociale
Dott. Giulio Cammarosano, Economista
Gianfranco Martuscelli, Operatore sociale
Dott. Giovannipaolo Ferrari, Sociologo
Ringraziamenti
Si ringraziano Don Gianni Citro, Marina Marino, Dott.ssa Simona Martinelli, Maria Antonietta Urgo, Dott.ssa
Mariangela Speranza e tutti i ragazzi e le persone intervistate che hanno contribuito al nostro lavoro.
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