OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI 28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 - 335275538 apansuno @ tiscali.it www.apan.it - www.osservatoriogalilei.com Le coordinate dell’osservatorio sono: 45° 38’ 16” Nord 8° 34’ 25 Est BOLLETTINO N. 326 Viene rimandato il bollettino in quanto in quello precedentemente spedito il DIARIO ASTRONOMICO di novembre pubblicato era in realtà la copia di quello di ottobre inserita per errore Mercoledì 6 novembre 2013, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata di osservazioni al telescopio. La Luna sarà tra il novilunio ed il primo quarto e tramonterà presto; si potranno osservare le costellazioni autunnali quali l’Auriga e il Pegaso. Giove sarà visibile nei Gemelli. Marte sorgerà a tarda notte nel Leonei. Mercurio sorgerà poco prima del Sole nella Vergine. Saturno non sarà visibile in quanto in congiunzione con il Sole. Venere sarà vicino alla Luna RECENSIONI JEAN-PIERRE LUMINET LA PARRUCCA DI NEWTON La Lepre 2011 - Pag. 384 – 21 x 13 cm - € 24.00 Cosa si nasconde sotto l’alta e pesante parrucca di Isaac Newton? Senza dubbio una mente d’eccezione, che ha scoperto le leggi della gravitazione universale e concepito il più importante libro scientifico della storia. Ma anche una testa calva, sia per effetto dei vapori di zolfo e di mercurio generati dalle sue esperienze alchemiche, sia a causa delle lunghe notti insonni, passate a rileggere le Scritture per calcolare la data dell’Apocalisse. Il fondatore della scienza moderna ha, in effetti, consacrato più tempo a condurre esperienze alchemiche e a studiare teologia che a praticare le scienze naturali. La parrucca di Newton traccia il ritratto di un uomo straordinariamente complesso che, dopo un’infanzia solitaria, è divenuto ombroso, collerico, vendicativo e profondamente ossessionato da Dio. Questo personaggio, acclamato dal secolo dei Lumi e tuttavia dedito a ricerche esoteriche, verrà sepolto con gli onori tributati a un re dopo una vita lunga 85 anni, durante i quali non si accostò mai a una donna. Un romanzo storico che svela il volto nascosto di un genio. (a cura di Silvano Minuto) MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI AREZZO Palazzo della Fraternita Il “Palazzo della Fraternità, ad Arezzo (figg. n. 1 e n. 3), situato in Piazza Grande, è stato costruito nel 1375 dalla “Fraternità dei Laici”, istituzione benefica che risale all’epoca di San Francesco d’Assisi. Figura n. 1: Palazzo della Fraternita ad Arezzo. a cura di Salvatore Trani DIARIO ASTRONOMICO – NOVEMBRE 2013 Data Ora (TC) 1 1 1 2 03 30 08 43 21 19 06 37 3 13 46 3 4 5 13 49 00 20 11 04 6 6 6 7 10 21 21 10 21 10 01 57 7 8 9 9 08 20 16 01 13 11 21 28 10 10 10 06 57 14 48 21 00 11 20 57 13 13 14 20 37 23 16 04 46 16 19 10 17 17 17 04 47 16 15 16 50 17 18 18 19 21 39 03 11 20 07 03 11 19 21 04 34 08 08 21 18 00 Fenomeno Minimo di Algol, ben osservabile Venere alla massima elongazione est (47,1°) dal Sole Mercurio in congiunzione inferiore con il Sole La LUna occulta Spica (Alfa Virginis). La scomparsa avviene dietro il lembo illuminato. La riapparizione si verifica alle 07 02. Visibile solo dall’Italia settentrionale con il cielo illuminato a giorno, radente per alcune zone del Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna (Tempi calcolati per Trieste) Eclisse Anulare-Totale di Sole. Visibile parzialmente dall’Italia centromeridionale. La totalità si osserva dall’oceano Atlantico e dall’Africa equatoriale Luna Nuova Minimo al Algol, ben osservabile Luna 6.6° a nord di Alfa Scorpi (Antares). Migliori condizioni di osservabilità dopo il tramomonto, attorno alle 17 30 Luna all’apogeo (365 361 Km) Saturno in congiunzione con il Sole Minimo di Algol, ben osservbile Luna 7.6° a nord di Venere. Migliori condizioni di osservabilità prima che la Luna tramonti, attorno alle 19 40 del giorno recedente Giove stazionario in AR (moto da diretto a retrogrado) Giove 7.3° a sud di Beta Geminorum (Polluce) Massima librazione lunare in latitudine. Visibile il polo sud La Luna occulta la stella SAO 163924 di mag. 5.9. La scomparsa avviene dietro il lembo lunare oscuro. Visibile da gran parte dell’Italia, radente per parte del Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto-Adige Luna – Primo Quarto Mercurio stazionario in AR (moto da retrogrado a diretto) La LUna occulta la stella 46 Capricorni di mag. 5.1. La scomparsa avviene dietro il lembo oscuro. Visibile dall’Italia centro-settentrionale, radente per alcune zone di Sardegna, Lazio e Abruzzo La Luna occulta la stella Kappa Aquari di mag. 5.0. La scomparsa avviene dietro il lembo oscuro. La riapparizione si verifica alle 21 58 Massima librazione lunare in longitudine. Visibile il lembo occidentale Nettuno stazionario in AR (moto da retrogrado a diretto) Luna 3° a nord di Urano. Migliori condizioni di osservabilità prima che la Luna tramonti, attorno alle 03 30 La Luna occulta la stella Sigma Arietis di mag. 5.5. La scomparsa avviene dietro il lembo oscuro Marte a 1’ a nord di Sigma Leonis di mag. 4.0 Luna piena Massimo dello sciame meteorico delle leonidi. Osservabili dal 6 al 30 novembre Luna 6.6° a sud di M 45 (Le Pleiadi) Mercurio alla massima elongazione ovest (19.5°) dal Sole Luna a 2.1° a nord di Alfa Tauri (Aldebaran) La LUna occulta la stella SAO 94 112 di mag. 6.0. La riapparizione avviene sul lembo oscuro. Non visibile da Sicilia parte della Sardegna e della Calabria, dove per alcune zone è radente Venere 10’ a sud di Sigma Sagittari (Nunki) Luna 1.5° a nord di Gamma Geminorum (Alhena). Migliori condizioni di osservabilità poco prima dell’alba, attorno alle 06 40 Cometa 2P/Enche al perielio (0,34 UA). Massima luminosità il 20 novembre 4.6 22 07 43 22 23 24 24 10 49 15 28 02 10 03 32 24 25 18 52 17 21 25 26 26 27 20 27 04 38 23 00 17 46 28 29 19 43 18 46 29 19 40 Luna 5.7° a sud di Giove. Migliori condizioni di osservabilità nelle ore che precedono l’alba che inizia alle 06 40 Luna all’apogeo (405 443 Km) Massima librazione lunare in latitudine. Visibile il polo nord Minimo di Algol, ben osservabile La Luna occulta la stella 60 Cancri di mag. 5.4, la riapparizione avviene sul lembo oscuro Nettuno in quadratura con il Sole Luna 6.3° a sud di Alfa Leonis (Regolo). Migliori condizioni di osservabilità prima dell’inizio dell’alba, attorno alle 06 40 Luna – Ultimo quarto Mercurio 20’ a sud di Saturno Minimo di Algol, ben osservabile Luna 6.4° a sud di Marte. Migliori condizioni di osservabilità poco prima dell’alba, attorno alle 06 40 Massima librazione lunare in longitudine. Visibile il lembo orientale Luna 14’ a nord di Alfa Virginis (Spica). Migliori condizioni di osservabilità, dopo la levata della Luna, attorno alle 04 10 del giorno seguente Minimo di Algol, ben osservabile I tempi sono in Tempo Civile (ora TMEC oppure tempo legale estivo, quando è in vigore) L’EVOLUZIONE NATURALE NELLE OSSERVAZIONI DEL CIELO Faccio parte di una generazione che non ha avuto, in gioventù, la disponibilità di telescopi a buon mercato, anzi, era difficile trovare la disponibilità stessa di vari telescopi. Era classico il dubbio, cannocchiale (rifrattore) o telescopio (riflettore)? Io il 24 novembre 1969 optai per un cannocchiale-rifrattore giapponese da tre pollici (circa 76 mm di apertura) di buona fattura che pagai, se non ricordo male, 105.000 lire, badate lire del 1969! Forse oggi, 2013, sarebbero circa 800 euro. Osservare le bande di Giove e la Macchia Rossa, Saturno con gli anelli, le opposizioni di Marte con la evidente Syrtis Major, le stelle doppie, le macchie solari in proiezione galileiana mi faceva toccare il Cielo con un dito! Poi con l'evoluzione naturale delle osservazioni passai ,senza rinunciare al tre pollici, nel 1974 ad un catadiottrico Schmidt-Cassegrain da otto pollici (circa 20 cm di apertura) americano. Mi si aprirono molte strade, lo studio dei particolari gioviani, i mutui, e non, dei fenomeni dei satelliti di Giove, la difficile superficie di Marte sempre più dettagliata nelle rare opposizioni favorevoli, qualche particolare di Saturno oltre agli anelli, le occultazioni lunari ed asteroidali, le deboli stelle variabili, le comete e così via. Era bello e bisognava passare ore all'oculare in tutte le stagioni. Ma ora! Con i CCD, i telescopi remoti, tutte le sofisticate tecnologie applicate alle strumentazioni, nonché le immagini planetarie delle numerosissime sonde alla scoperta dei pianeti del Sistema Solare, e tutto quanto offre internet manca la voglia, e manca anche l'utilità, dell'applicazione è tutto lì bello e pronto con un "clic". Favolosi erano i disegni dei particolari di Giove, che messi in successione facevano vedere la rotazione di Giove. Ora ci sono delle immagini di ogni tempo della rotazione gioviana con particolari che allora era impossibile vedere. Cose meravigliose ! Non voglio dire nulla a commento; certo ogni generazione ha i suoi tempi con i relativi mezzi; io sono rimasto un "visualista", ovvero un osservatore del Cielo con i soli occhi (e non solo all'oculare) mi sono divertito e mi diverto ancora, sono un romantico dell'Astronomia. I giovani usino tutta la tecnologia che oggi hanno a disposizione, ma i tempi passano per tutti, domani chissà ! Uranio IMPARARE GLI ALLINEAMENTI Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei. XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012 I - Riconoscere il Grande Carro – 31.3.2011 XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012 II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012 III – Cassiopeia – 31.5.2011 XXIV – Dal Triangolo estivo a Ofiuco – 2.11.2012 IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012 V – Cefeo – 31.8.2011 XXVI – Ofiuco – 31.12.2012 VI – Drago – 30.9.2010 XXVII – Serpente – 31-1-2013 VII – Perseo – 27.10.2011 XXVIII – Scorpione – 28.2.2013 VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011 XXIX – Bilancia 31.3.2013 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011 XXX – Sagittario – 30.04.2013 X – La Lira – 31.01.2012 XXXI – Capricorno – 31 05 2013 XI – Il Cigno – 28.02.2012 XXXII – Verso l’Acquario XII – L’Aquila – 31.03.2012 XXXIII – Pegaso XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012 XXXIV – Andromeda – 31 08 2013 XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012 Il Quadrato di Pegaso Il cielo autunnale è dominato dalla figura zig-zagante di Cassiopea, una costellazione che alle latitudini italiane si presenta circumpolare, ma che in questo periodo dell'anno raggiunge la sua altezza massima sopra l'orizzonte. Cassiopea è individuabile verso nord, altissima in cielo; due delle sue stelle centrali possono essere utilizzate per trovare altre figure importanti senza possibilità di errore: collegando infatti queste due stelle nel modo indicato dalla mappa a lato e proseguendo verso sud nella stessa direzione per circa sei-sette volte, si giunge al centro di un grande quadrilatero di stelle di seconda magnitudine, ben visibili anche dalle città in alto nel cielo. Quest'asterismo prende il nome di Quadrato di Pegaso ed è il gruppo di stelle più importante del cielo autunnale. Grazie al quadrato è possibile raggiungere un gran numero di costellazioni sfruttando diversi Allineamenti. Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere stelle e costellazioni – Recensito il 15.2.2011 LUCE; MA QUANTO CI COSTI Viaggio nell’Italia degli sprechi. A quanto ammonta – in termini economici e ambientali – la spesa per illuminare le nostre strade? L’Italia si attesta tra i paesi che consumano per l’illuminazione stradale più degli altri, seconda solo alla Spagna. Il Belpaese consuma pro capite (105 kWh) più del doppio della Germania (42 kWh ) e quasi il triplo di Gran Bretagna, Olanda e Irlanda (la media UE è 51 kWh). «Senza riportare tutti al buio, ma semplicemente ‘abbassandoci’ al livello di nazioni quali la Germania o la Gran Bretagna, possiamo arrivare a risparmiare oltre la metà di quanto attualmente spendiamo, recuperando circa mezzo miliardo di euro ogni anno». Adottando tecnologie a risparmio energetico nella In Italia si spende moltissimo per i pubblica illuminazione si potrebbero risparmiare fino a lampioni, innanzitutto perché la potenza 400 milioni l’anno installata è alta. «Contrariamente ai Paesi sopra citati, in Italia la sorgente più impiegata per illuminare è la lampada da 150 Watt, mentre oltre il 50% delle strade potrebbe essere illuminato con sorgenti da soli 70Watt (nel rispetto di norme e leggi di settore) come negli altri Paesi». È Alleanza per il clima in Italia che, sulla base di una ricerca dell’Enea, tira le somme all’interno del contesto nazionale. Nel nostro Paese – tenendo conto dei recenti aumenti sul costo dell’energia elettrica – si sta superando la spesa di un miliardo l’anno per l’illuminazione pubblica, pari a circa 20 euro per abitante. Guardando alle grandi città le prime stime di spesa per l’anno appena concluso vedono Roma in testa (290,12 euro a punto luce), seguita da Milano (236,9 euro) e Torino (156,25 euro). Un bel po’ di soldi se si considera che a Torino i punti luce installati sono 96mila; a Milano 138.364 e a Roma 181.991. E pensare che si potrebbero risparmiare fino a 400 milioni l’anno. Come? «Adottando tecnologie a risparmio energetico oppure riducendo l’intensità luminosa, almeno nelle ore in cui il traffico dei veicoli è più scarso – osserva Alleanza per il clima in Italia -. L’impiego di alimentatori elettronici, ad esempio, permetterebbe di ridurre i consumi di energia elettrica fra il 5 ed il 10%, mentre basterebbe installare dei riduttori di flusso per risparmiare dal 15 al 30%». Ma ripensare all’illuminazione nelle strade apporterebbe un beneficio non solo per il portafogli. «Lo studio di alcuni sistemi biologici – riporta l’associazione Cielobuio – ha evidenziato l’influsso delle lampade per l’illuminazione pubblica (in particolare quelle ad ampio spettro di emissione) in alcuni cicli vitali quali la riproduzione (rettili), la migrazione (lepidotteri, uccelli), la produzione di sostanze vitali e i ritmi stagionali (piante)». Si segnalano i casi di alcune specie faunistiche (come falene, passeriformi, tartarughe) che, disturbate dalla presenza di fonti luminose artificiali, spesso perdono la rotta e sono condannate alla morte. Per non parlare, poi, dei disturbi arrecati dai lampioni stradali alla vegetazione, in grado persino di rappresentare spettri di assorbimento dei principali pigmenti fotosintetici, come nei casi delle lampade ad incandescenza ed al quarzo-iodio. «Certamente è auspicabile una maggior attenzione nella costruzione degli impianti di illuminazione – conclude l’associazione -, in modo da evitare dispersione di luce inutile, e soprattutto laddove è possibile utilizzare lampade a spettro di emissione ristretto (come le lampade al sodio bassa pressione)». L’inquinamento luminoso comporta costi economici ma anche ambientali Sito: Ambient&Ambienti INVITO ALL’OSSERVAZIONE STELLE DOPPIE - Alfa Herculis – Ras Algethi AR 17h 14m – D + 14° 23’ - Sep. 4.6” – mag. 3.1 e 5.4 – AP° 105 Ras Algethi (α Her / α Herculis / Alpha Herculis) è una stella multipla situata nella costellazione di Ercole e distante 351 anni luce dal sistema solare] È conosciuta anche come Rasalgethi (dall'arabo يثاجلا سأرra's al-jaθiyy, Testa dell'Inginocchiato) o, secondo la nomenclatura di Flamsteed, 64 Herculis, mentre in Cina è conosciuta come Ti Tso, "il posto dell'Imperatore", oppure anche come Tsin. Si tratta di una stella posta nella parte meridionale della costellazione di Ercole, al confine con quella dell'Ofiuco, e grazie alla sua posizione non fortemente boreale, può essere osservata dalla gran parte delle regioni della Terra, sebbene gli osservatori dell'emisfero nord siano più avvantaggiati. Nei pressi del circolo polare artico appare circumpolare, mentre resta sempre invisibile solo in prossimità dell'Antartide. Essendo di magnitudine 3,5 la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra maggio e settembre; da entrambi gli emisferi il periodo di visibilità rimane indicativamente lo stesso, grazie alla posizione della stella non lontana dall'equatore celeste. Visto al telescopio questo sistema è risolto in due componenti designate α1 e α2. Le due componenti distano l'una dall'altra 550 unità astronomiche ed orbitano l'una intorno all'altra in un periodo di circa 3600 anni. α1 è una stella gigante luminosa di colore rosso. α2 è inoltre un sistema doppio le cui componenti sono una gigante gialla ed una nana bianco-gialla che ruotano attorno al comune centro di massa in 52 giorni, separate mediamente da 0,4 UA. Le componenti di questo sistema multiplo sono talvolta denominate rispettivamente α Herculis A, Ba e Bb. Studi interferometrici hanno inoltre scoperto altre due compagne molto vicine a α Herculis A; una è stata risolta in qualche occasione ed è separata da 0,02 secondi d'arco dalla gigante, mentre l'altra ha un periodo orbitale di 10 anni, per cui Ras Algethi è in definitiva un sistema stellare almeno quintuplo. Il diametro angolare della gigante rossa α1 è stato misurato con un interferometro in 34 ± 0,8 milliarcosecondi, o 0,034 arcosecondi.Ad una distanza stimata di 120 parsec corrisponde un raggio di circa 280 milioni di chilometri, 400 volte più grande del Sole. Se la stella fosse posta al centro del sistema solare, si estenderebbe oltre l'orbita di marte, non lontana dalla cintura di asteroidi principale. Possiede una massa 2,15 volte quella solare, e da essa si espande una nube di gas che si estende per circa 90 unità astronomiche. La sua luminosità è 475 volte quella del Sole in luce visibile, quella cioè che percepisce l'occhio umano, ma considerando la radiazione infrarossa che una stella così "fredda" emette, arriva ad essere 17.000 volte più luminosa del Sole. Rasal Algethi A è anche una variabile semiregolare, con la magnitudine che varia da 3,1 a 3,9 in periodi che vanno da alcuni mesi a svariati anni, con il periodo principale di 1343 giorni. La stella si trova nella parte bassa della costellazione. Il nome tradizionale "Testa" proviene dal fatto che in antichità Ercole era dipinto a testa in giù nelle carte celesti. AMMASSI GLOBULARI ACQUARIO - NGC 7089 M 2 Ammasso Globulare mv 6.4 dim. 12.9’ - α 21h 33.0m δ - 00° 49’ M2 si individua piuttosto facilmente, trovandosi vicino ad α e β Aquarii (Sadalmelik e Sadalsuud). È situato a 5 gradi a nord di β Aquarii, alla stessa declinazione di α Aquarii. Data la sua magnitudine apparente, M2 è un oggetto difficile da osservare a occhio nudo, visibile solo in un cielo in condizioni ottimali, ma è un obiettivo semplice anche per ausili ottici minimi come binocoli da teatro, che mostrano una piccola stella avvolta da luce nebbiosa, in un campo privo di altre compagne. Con un telescopio da 8 pollici si ottiene una parziale risoluzione delle stelle dell'ammasso; telescopi più grandi, da 10 pollici in su, permettono una visione completa. Una particolare traccia scura interseca l'orlo di M2 a nord-est; telescopi da 16 pollici in su mostrano molti altri vuoti e regioni più scure e meno prominenti. M2 può essere osservato da tutte aree popolate della Terra, grazie al fatto che è situato estremamente vicino all'equatore celeste; non esiste pertanto un emisfero privilegiato per la sua osservazione e dalle coppie di latitudini simili dei due emisferi l'oggetto si presenta quasi alla stessa altezza nel cielo. Mentre dall'emisfero nord è un oggetto dei cieli estivi, dall'emisfero sud è caratteristico dei mesi invernali. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra luglio e novembre. Individuato per la prima volta da Giovanni Domenico Maraldi l'11 settembre 1746, mentre stava osservando la cometa di De Chéseaux, fu riscoperto più tardi in modo indipendente da Charles Messier, esattamente 14 anni dopo, l'11 settembre 1760. Messier lo descrisse nel suo catalogo come:"Nebulosa senza stelle nella testa dell'Aquario, il centro è brillante, e la luce che l’avvolge è rotonda; somiglia alla bella nebulosa che si trova tra la testa e l’arco del Sagittario, e si vede assai bene in un telescopio di due piedi, posta sul parallelo di (alpha) Aquarii" William Herschel fu il primo a risolvere la sua composizione stellare, paragonandolo a un pugno di sabbia finissima. M2 dista 37.500 anni luce dal Sole e circa 33.500 anni luce dal centro della Via Lattea. Ha un diametro pari a 175 anni luce e una notevole ellitticità (tipo E1); contiene all'incirca 150.000 stelle, ed è uno dei più ricchi e compatti ammassi globulari, come indicato dalla sua appartenenza alla seconda classe di densità (su di una scala di dodici gradini). M2 si estende visualmente per 6-8 minuti d'arco con un angolo di posizione di 135 gradi. Ha una magnitudine di 6,4 e con una regione centrale densa e brillante di circa 5'. Le normali fotografie mostrano un'estensione totale di circa 12,9', ma riprese più accurate rivelano un diametro di 16,0'. La magnitudine assoluta dell'ammasso è pari a -9,02; 500.000 volte più luminoso del Sole, che alla stessa distanza apparirebbe come una stella di magnitudine 20,7. Come la maggior parte degli ammassi globulari, la parte centrale di M2 è molto compressa: il denso nucleo è largo soltanto 0,34' o 20", corrispondente a 3,7 anni luce. Metà della sua massa totale si raccoglie in soli 0,93' (56" o 10 anni luce linearmente). D'altra parte, il suo raggio di influenza gravitazionale è grande: 21,45', corrispondenti a un raggio di 233 anni luce, oltre il quale le sue stelle sfuggono a causa delle forze di marea della Via Lattea. Le stelle più brillanti di M2 sono giganti rosse e gialle di magnitudine 13,1, mentre le sue stelle di braccio orizzontale hanno una luminosità apparente di 16,1. Il tipo spettrale nel suo complesso è F0, il suo indice di colore -0,06; fonti più recenti indicano un tipo spettrale F4 e B-V pari a 0,66. Studiando il suo diagramma colore-magnitudine, Halton Arp (1962) stimò l'età di M2 in circa 13 miliardi di anni, all'incirca la stessa degli ammassi globulari M3 e M5. Delle sue 21 variabili conosciute, le prime due sono state scoperte da Bailey nel 1895, e otto individuate prima del 1897. La maggior parte di esse appartiene alle cosiddette "variabili degli ammassi" o stelle di tipo "RR Lyrae", con un periodo minore di 24 ore. Tre delle ventuno sono Cefeidi classiche di tipo II (stelle W Virginis) di tredicesima magnitudine, con un periodo rispettivamente di 15,57, 17,55 e 19,30 giorni. Queste stelle sono state studiate da H. C. Arp (1955) e G. Wallerstein (1970). Una delle variabili più brillanti è una stella RV Tauri, scoperta nel 1897 dall'astrofilo francese A. Chèvremont, che si trova a nord del bordo orientale dell'ammasso; la sua magnitudine varia da un minimo di 14,0 a un massimo di 12,5 in un periodo di 69,09 giorni. FLY ME TO THE MOON Il cratere Halley Nella regione del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Halley", una formazione circolare situata sulla parete Sud-Est di Hipparchus con versanti scoscesi su cui si trovano Halley G a sud e Halley A a sud-est. Le pareti sono parzialmente terrazzate su di esse si trovano Halley K a sud e due piccoli crateri a nord-est. Il fondo è piatto e riempito di lava. con una piccola montagna centrale. Si pensa che la sua formazione risalga al periodo Pre-Imbriano (da -4.55 miliardi di anni a -3.85 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è al primo quarto oppure 6 giorni dopo la Luna piena. Alcuni dati: Longitudine: 5.7° Est Latitudine: 8.0° Sud Quadrante: Sud-Est Area: Regione ad Est del cratere Ptolemaeus Origine del nome: Dettagli: Edmund Halley Astronomo inglese del 17° secolo nato in Inghilterra Nato a: Haggerston nel 1656 Morto a: Greenwich nel 1742 Fatti notevoli: Amico di Newton. Autore del primo catalogo delle stelle australi nel 1678. Ha determinato la prima periodicità di una cometa nel 1705. Ha scoperto il moto proprio delle stelle nel 1718. Direttore dell'Osservatorio di Greenwich nel 1720. Autore del nome: Birt / Lee (1865) Nome dato da Langrenus: Gansii Nome dato da Hevelius: Mons Cimaeus Nome dato da Riccioli: Nome non assegnato Nelle foto una ripresa del cratere "Halley" e un ritratto dell'epoca di Edmund Halley. Lo strumento minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi LA COMETA C/2012 S1 ISON Continuano le attività di ripresa e monitoraggio da parte del Team ISON dell'Osservatorio APAN Galileo G. di Suno. Il team, in questa occasione composto da Giuseppe Bianchi, Alessandro Segantin e Marcello Rasparini, ha atteso con pazienza che il cielo sopra l'osservatorio concedesse un, seppur breve, periodo di limpidezza ed intorno alle h. 04.00 del primo novembre 2013 ha realizzato queste interessanti immagini CCD della tanto attesa cometa C/2012 S1 ISON che attualmente sta transitando nella costellazione del Leone con magnitudine 8.32 e una distanza dalla terra di 180 milioni di Km. La strumentazione impiegata è il telescopio principale da 0.4 m e camera CCD Starlight Xpress SXV9H utilizzando come telescopio guida l'apocromatico Meade 127ED mm accoppiato alla camera di guida MagZero MZ5m. Nelle prossime settimane, meteo permettendo, si proseguiranno le riprese e il monitoraggio di questa promettente cometa. Compositazione di 20 Frame da 60" calibrati con Dark Frame e Flat Field Frame. LE VIGNETTE DI GIACOMO BONZANI Una delle vignette dell'amico Gim (Giacomo Bonzani) MEDIOLANUM Uranio Hanno collaborato Silvano Minuto Salvatore Trani Davide Crespi Sandro Baroni Giuseppe Bianchi Marcello Rasparini Alessandro Segantin Giacomo Bonzani Corrado Pidò Vittorio Sacco