LA «TEORIA NEUTRALE» DELL'EVOLUZIONE CHE POTREBBE MANDARE IL DARWINISMO A PATRASSO Per chi crede che parlare di evoluzione significhi parlare solo di Darwin e dei suoi epigoni è arrivato il momento di discutere su una teoria della seconda metà del secolo scorso. Fa da guida una tesi di laurea triennale in Fisica del 2011, intitolata Teoria neutrale dell’evoluzione molecolare discussa da Andrea Maria Chiariello, oggi laureato anche in Fisica Teorica e dottorando all’Università Federico II di Napoli. La tesi verte sul confronto tra l’evoluzione basata sulla “selezione naturale” darwiniana e la teoria neutrale recentemente elaborata da Motoo Kimura. Quest’ultima infatti garantisce un buon tasso di mutazioni e la quasi indipendenza di questo dalla specie, ma le mutazioni genetiche che postula non hanno, per il grosso del tempo, nessun motivo di diffondersi nella popolazione, sono totalmente casuali e provocanti evoluzioni irripetibili. Insomma, un buon modello per spiegare ciò che il darwinismo vorrebbe spiegare senza utilizzare i cortocircuiti logici, le tautologie e le pretese assurde del darwinismo. Ci vorrebbe una bella metafora per paragonare l’evoluzione descritta seconda la teoria neutrale a un fenomeno che sia relativamente veloce, difficile da accettare, non controllabile sperimentalmente e altamente improbabile se originato casualmente, ma purtroppo siamo tutti pieni d’impegni ed è stato già un MIRACOLO aver trovato il tempo di riprendere questa importante notizia. da «Critica scientifica»