Interruttori - L’interruttore è un dispositivo che, come dice la parola, deve interrompere un circuito e/o una corrente. - Il suo funzionamento può essere manuale (anche da remoto) o automatico: - Nel caso di funzionamento manuale esso viene comandato direttamente da un operatore - Nel caso di funzionamento automatico esso viene comandato da uno o più relé che si attivano al verificarsi di eventi predeterminati: in tal caso si parla di sistema di protezione - La presente trattazione è relativa solamente al componente che interrompe il circuito. Interruttori - Le funzioni che devono essere svolte da un interruttore sono: - Isolare i due circuiti a monte e a valle dei contatti (aperto) durante buona parte della propria vita - Sopportare la corrente nominale (chiuso) durante la rimanente parte della propria vita - Interrompere le correnti di pieno carico frequentemente - Interrompere le correnti di cto cto un numero limitato di volte - Sopportare la chiusura su cto cto - I principi di funzionamento si basano sulle modalità di controllo dello spegnimento dell’arco. Interruttori Caratteristiche dell’arco elettrico - Nella fase di apertura la superficie dei contatti tende a ridursi progressivamente con un conseguente aumento della densità di corrente. - Come conseguenza la temperatura aumenta fino a valori estremamente elevati provocando l’innesco ed il successivo sviluppo dell’arco. - Il fenomeno è molto complesso e dipende da numerosi fattori (natura del mezzo, materiale e velocità di allontanamento dei contatti, ecc.). Caratteristiche dell’arco elettrico - Zona catodica (-): emette elettroni che in parte migrano verso l’arco ed in parte generano per collisione altri elettroni e ioni i quali (ioni) ricadendo sull’elettrodo contribuiscono a mantenerne la temperatura. Emissione: termoionica e a effetto di campo (“TF”). - Colonna positiva: elettricamente neutra; costituita da plasma (atomi, ioni, elettroni, vapori metallici dei contatti). - Zona anodica (+): collettrice di elettroni; produce ioni positivi prodotti per collisione, mantenendo elettricamente neutra la colonna. Caratteristiche dell’arco elettrico - Caratteristica volt-amperometrica: curva che riporta i valori di tensione necessari a mantenere stabile l’arco al variare della corrente. - La caratteristica dell’arco può essere suddivisa in - Caratteristica statica, che riporta i valori della tensione d’arco necessari a sostenere in maniera stabile l’arco in condizioni di regime. - Caratteristica dinamica, che riporta i valori della tensione d’arco necessari a sostenere in maniera stabile l’arco in condizioni di variazione nel tempo della corrente o della lunghezza d’arco. - Caratteristica statica (regime stazionario DC) dell’arco per differenti valori di lunghezza (resistenza negativa). l l l k '' k '' R (J, l cost ) 2 V RI I I S (kI)S (kI) I J Caratteristiche dell’arco elettrico - Condizioni di equilibrio dell’arco in un circuito DC costituito da f.e.m. e resistenza (caratteristica statica) E=RI+ Ua(I) E-RI= Ua(I) f1= Ua(I) f2 = E-RI Il punto di equilibrio stabile è P2. Infatti se I aumenta f2 diminuisce più di f1 e la corrente è costretta a ridursi… Caratteristiche dell’arco elettrico - Caratteristica dinamica dell’arco in DC E Lunghezza d’arco costante Caratteristiche dell’arco elettrico - Caratteristica dinamica dell’arco in AC Caratteristiche dell’arco elettrico - Costruzione grafica di Ua(t) in corrente alternata. Caratteristiche dell’arco elettrico - Andamento temporale della tensione d’arco in corrente alternata; tensione e corrente risultano essere praticamente “in fase” da cui deriva che l’arco ha un comportamento resistivo. Interruzione dell’arco elettrico - L’interruzione dell’arco elettrico è il processo che permette di interrompere la corrente che sostiene l’arco. Il processo ha due modalità differenti in conseguenza del fatto che si sviluppi in DC o in AC. - Interruzione in ca: viene sfruttato l’annullamento della corrente, che determina uno spegnimento naturale dell’arco; si deve successivamente evitare che l’arco si riadeschi. - Interruzione in cc: in questo caso non si può sfruttare l’annullamento della corrente; si agisce quindi sull’allungamento (“strappo”) dell’arco. - Nella trattazione che segue accenneremo solamente al caso di interruzione in AC. Interruzione dell’arco elettrico in AC - L’interruzione dell’arco elettrico in AC risulta essere facilitata dal fatto che la corrente nel circuito si annulla ad ogni semiperiodo. Di conseguenza l’obiettivo del processo di interruzione è quello di evitare il riadescamento dell’arco stesso. - Negli istanti immediatamente seguenti lo spegnimento, l’aria nella zona interessata dal fenomeno è fortemente ionizzata e per tale motivo non ha ancora riacquistato la rigidità dielettrica originaria. Di conseguenza il valore della tensione necessaria al riadescamento è inizialmente molto basso e aumenta progressivamente nel tempo, fino a tornare al valore iniziale (curva di ripristino della rigidità dielettrica) - Ovviamente la curva di ripristino è anche funzione della distanza fra i contatti. Interruzione dell’arco elettrico in AC - Curve di ripristino della rigidità dielettrica Interruzione dell’arco elettrico in AC - E’ evidente che, al fine di evitare il riadescamento dell’arco negli istanti successivi alla sua estinzione, la tensione di ripristino (che dipende dall’interruttore) deve essere sempre superiore alla tensione che si stabilisce ai morsetti dell’interruttore (tensione di ristabilimento), che dipende dal circuito esterno e che adesso vogliamo determinare. Vd<Vrriadescamento Tensioni di ripristino della rigidità dielettrica (vd) e di ristabilimento (vr) Interruzione dell’arco elettrico in AC - Facciamo riferimento ad un cto cto franco subito a valle dell’interruttore, con l’obiettivo di valutare la tensione di ristabilimento che si instaura ai contatti dell’interruttore negli istanti immediatamente successivi alla interruzione della corrente di guasto (spegnimento dell’arco). =0 - Per studiare il fenomeno si può analizzare la risposta del circuito R-L-C di figura. Trascurando la tensione d’arco, tale circuito vale sia nella fase di cto cto (l’interruttore non ha ancora aperto) che in quella di arco (l’interruttore ha aperto ma è scoccato l’arco ai suoi capi). Interruzione dell’arco elettrico in AC - Al primo zero di corrente, l’arco si estingue naturalmente, dopodiché la tensione di ristabilimento vr presente ai capi dell’interruttore (aperto) corrisponde a quella ai capi del condensatore, per cui è sufficiente studiare la maglia RLC di sinistra, mediante l’equazione: di EM cos t R i L vr dt dvr con i C dt le cui condizioni iniziali (≡inizio di questa terza fase) sono: i (0 ) 0 vr (0 ) 0 La corrente d’arco è appena passata per lo zero, ma essa coincideva con quella nell’induttanza (poiché iC era nulla), quindi iL(0-)=0. Ma iL non può variare istantaneamente, quindi i(0+)=iL(0+)=iL(0-)=0 vr(0+)=vC(0+)=vC(0-)=vr(0-)=0 perché in corto perché vr=vC Interruzione dell’arco elettrico in AC - Di conseguenza l’equazione di equilibrio diventa dvr d 2 vr EM cos t R C L C 2 vr dt dt La cui soluzione è la somma dell’integrale generale dell’eq. omogenea associata e dell’integrale particolare: vr (t ) vrg (t ) vrp (t ) dove l’eq. omogenea associata è la seguente: L C d 2 vrg dt 2 R C dvrg dt vrg 0 Interruzione dell’arco elettrico in AC Risolvendo l’equazione algebrica caratteristica e ipotizzando che R 2L << 1 L C Si ottiene vrg (t ) K e t sen(nt ) dove R 2 L 1 n L C parte reale (smorzamento) parte immaginaria (pulsazione naturale) Interruzione dell’arco elettrico in AC Come integrale particolare può essere assunta la condizione di regime permanente finale, trascurando le cadute nella resistenza e nella induttanza: vrp (t ) EM cos t (la tensione sul condensatore a reg.permanente è molto prossima a quella di alimentazione) Interruzione dell’arco elettrico in AC Applicando le condizioni iniziali all’intera vr(t), si ottengono le due costanti di integrazione: 2 K EM E quindi in definitiva t vr (t ) EM cos t EM e cos nt Interruzione dell’arco elettrico in AC t vr (t ) EM cos t EM e cos nt Tensione permanente di ristabilimento (“tensione di ritorno”) vrp Tensione di ristabilimento vr Tensione transitoria di ristabilimento vrg + = ≡valim - La frequenza dell’oscillazione libera fn è molto maggiore di quella industriale (dal migliaio di Hz per sistemi AT a 5-6 kHz per i sistemi MT) - La tensione max di ristabilimento in assenza di smorzamento è praticamente 2EM (“effetto di raddoppiamento”: vedi per t≡mezzo periodo di n) Interruzione dell’arco elettrico in AC Nel caso in cui il guasto avvenga qualche km a valle dell’interruttore: vr tratto di linea Alla tensione di ristabilimento calcolata in precedenza, che supponeva vr≡vC, si somma un terzo termine transitorio (la c.d.t sul tratto di linea a valle), avente frequenza ancora più alta della precedente vrg (L e C del breve tratto di linea sono molto piccole). Interruzione dell’arco elettrico in AC Il caso peggiore è per distanze interruttore/guasto di circa 1 km (“guasto kilometrico”): tale frequenza è ancora altissima vista la “breve” distanza, ma si tratta comunque di un tratto di linea (e quindi di un termine di c.d.t.) non trascurabile. vrg di prima Terzo termine a freq. ancora più alta ~0.5 ms (~ T/2 a 1 kHz)