1. Che cosa si intende con il termine competenza?
In base al principio della competenza economica:
• i componenti positivi e negativi di reddito devono essere imputati solo ed esclusivamente al
periodo amministrativo cui afferiscono;
• i componenti positivi e negativi di reddito devono essere tra loro significativamente
correlati, cioè i costi accolti in bilancio devono essere stati sostenuti solo ed
esclusivamente per ottenere i correlati ricavi imputati all'esercizio.
Pertanto, i ricavi sono di competenza se generati durante il periodo amministrativo, cioè derivanti
da scambi contabilizzati in tale periodo; i costi sono di competenza se correlati ai ricavi, ovvero se
i fattori produttivi cui si riferiscono hanno fornito la propria utilità durante il periodo
amministrativo.
2. Il reddito di esercizio rappresenta una entrata monetaria?
No, la dinamica reddituale non è immediatamente correlabile alla dinamica finanziaria: il reddito di
esercizio è calcolato contrapponendo costi e ricavi determinati nel rispetto del principio di
competenza, ma tali valori possono non determinare entrate/uscite finanziarie (si pensi agli
ammortamenti e accantonamenti) oppure avere generato crediti/debiti non ancora incassati/pagati
(si pensi a una fattura emessa per la quale, alla chiusura dell’esercizio, non è ancora stato ricevuto
il pagamento a motivo della dilazione commerciale accordata). Quindi è possibile, per esempio, che
un’azienda rilevi un utile di esercizio, ma sia in situazione “critica” per quanto riguarda le
disponibilità liquide.
3. Che cosa sono il periodo amministrativo e l’esercizio?
L'intervallo temporale prescelto per verificare, sistematicamente e con regolarità, il risultato della
combinazione produttiva svolta dall'impresa è definito periodo amministrativo; esso ha durata
solitamente annuale e frequentemente, ma non obbligatoriamente, coincide con l’anno solare (1
gennaio-31 dicembre). Il termine esercizio, non di rado utilizzato come sinonimo di periodo
amministrativo, indica una combinazione di processi produttivi, tra loro economicamente correlati,
svolti durante il periodo amministrativo.
4. I valori che formano il bilancio di esercizio presentano il medesimo grado di
oggettività?
No, possiamo distinguere:
• valori "certi e incontrovertibili" detti quantità economiche, generati da operazioni di scambio
con soggetti esterni all’impresa;
• valori stimati, cioè stime di quantità economiche il cui valore sarà definito in un tempo
futuro; essi sono suscettibili di una successiva verifica;
• valori congetturati, che derivano dalla necessità di ripartire i valori relativi a processi che
interessano due o più esercizi al fine di imputarli al risultato dei diversi periodi. Le
congetture non sono suscettibili di una verifica ex-post, ma consentono solo la
formulazione di un giudizio di carattere generale sul loro grado di congruità.
La valutazione delle ultime due categorie di valori è inevitabilmente discrezionale.
Economia e organizzazione aziendale - Introduzione al governo delle imprese 2/ed
Fabio Antoldi
© 2012, The McGraw-Hill Companies srl
5. Che cosa sono risconti e ratei?
Un risconto è la quota parte di un costo o di un ricavo già contabilizzato, ma non interamente di
competenza e pertanto da rinviare, in parte, al futuro esercizio. Un rateo è un costo o ricavo non
ancora rilevato ma di competenza e pertanto da rilevare a integrazione dei valori che compongono
il bilancio.
6. Che cosa si intende per bilancio consolidato?
Il bilancio consolidato è un bilancio che espone la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato
economico e le variazioni nei conti di patrimonio netto di un gruppo di imprese viste come
un'unica entità economica.
7. Che cosa sono i mezzi propri?
Le risorse finanziarie rese disponibili all'azienda da parte dei soci (nel caso di un'azienda collettiva)
o da parte dell'imprenditore (nel caso di un'azienda individuale) o, infine, ottenute attraverso il
reinvestimento nell'azienda stessa di utili conseguiti e non distribuiti o non prelevati si definiscono
mezzi propri.
8. Che cosa sono gli ammortamenti?
Il processo di ammortamento effettua la ripartizione del valore di un’immobilizzazione (costo
comune a più esercizi) tra gli esercizi della sua vita utile economica. La quota di ammortamento
annua di ciascuna categoria di immobilizzazioni viene inserita tra i costi del conto economico, e
contemporaneamente, contribuisce al formarsi di un fondo ammortamento, posto a rettifica del
valore del bene cui si riferisce nello stato patrimoniale. Il valore contabile dell’immobilizzazione è
progressivamente ridotto da questo processo: in bilancio (attivo dello stato patrimoniale) compare
il valore contabile del bene al netto dell’ammortamento cumulato.
9. Come contribuiscono al calcolo del risultato economico le rimanenze di
magazzino?
I costi relativi all’acquisto dei beni non utilizzati e alla realizzazione dei prodotti finiti invenduti a
fine periodo non devono concorrere, nel rispetto del principio di competenza, alla formazione del
risultato economico dell’esercizio. Essi, tuttavia, sono stati rilevati dalle scritture di esercizio: ne
consegue che essi devono essere compensati da una rilevazione di segno opposto. Il valore delle
rimanenze finali rappresenta, pertanto, un componente positivo di reddito in quanto rettifica costi
sostenuti ma non di competenza e consente di rinviare tali costi all’esercizio successivo (“costi
sospesi”). Le rimanenze finali di un periodo coincidono con le rimanenze iniziali del periodo
successivo, nel quale indicano beni a disposizione del processo produttivo aziendale: sono un
componente negativo di reddito.
10. Quali valori sono contenuti nella tavola dello stato patrimoniale?
Lo stato patrimoniale esprime la consistenza e la composizione degli investimenti e delle fonti di
finanziamento dell’azienda alla data di chiusura dell’esercizio; è composta da due sezioni
contrapposte: attivo e passivo, di pari importo. Nella sezione attivo sono rappresentati gli
investimenti, cioè il valore dei beni che l’azienda ha a disposizione per lo svolgimento della propria
attività; nella sezione passivo sono rappresentati i finanziamenti con i quali l’azienda “copre” gli
investimenti effettuati. I valori contenuti nello stato patrimoniale sono grandezze fondo, che
esprimono l’ammontare di ogni voce alla data di chiusura del bilancio.
Economia e organizzazione aziendale - Introduzione al governo delle imprese 2/ed
Fabio Antoldi
© 2012, The McGraw-Hill Companies srl
Economia e organizzazione aziendale - Introduzione al governo delle imprese 2/ed
Fabio Antoldi
© 2012, The McGraw-Hill Companies srl