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CAPITOLO 1
GLI
ARTROPODI NEL
REGNO ANIMALE:
NOTIZIE GENERALI
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ARTROPODI NEL
REGNO ANIMALE:
NOTIZIE GENERALI
La sistematica del Regno Animale (RA) è cosa piuttosto complessa e controversa che trova pareri fortemente discordanti fra i vari specialisti. Sicuramente con queste poche pagine non si
vuole sostituire un testo di zoologia ma si vuole fornire al lettore una visione sommaria della
suddivisione in phyla e delle classi che compongono il RA per poter meglio conoscere e focalizzare il phylum trattato in questo testo.
Il RA risulta suddiviso primariamente in due sottoregni:
1. Protozoi, ossia animali unicellulari, che annovera un gran numero di specie patogene (es.
Babesie, Plasmodium, Trypanosoma, Leishmania, ecc.);
2. Metazoi il cui organismo è costituito da più cellule e che vengono definiti animali pluricellulari.
Il sottoregno dei Metazoi risulta ancora ulteriormente suddiviso in diciannove phyla a loro volta suddivisi in diverse classi e ordini. Di seguito viene riassunto in uno schema la sistematica del RA con, in grassetto, i phyla che sono oggetto di trattazione nel testo.
Regno:
Animale
Sottoregno: Protozoi: composto dalle classi dei Flagellati, Sarcodici, Eliozoi, Radiolari, Sporozoi, Ciliofori.
Sottoregno: Metazoi: organismi pluricellulari.
• Phylum: Poriferi – metazoi diblastici a simmetria raggiata; sono volgarmente
conosciuti con il nome di “spugne”.
• Phylum: Celenterati – metazoi diblastici a simmetria raggiata, si presentano
con due forme una polipoide e l’altra medusoide; possiedono a scopo difensivo delle cellule urticanti sui tentacoli. Risulta importante ricordare come afferenti a questo phylum le meduse (Idrozoi, Scifozoi) e le attinie o pomodori di
mare (Antozoi) per i loro interesse medico che deriva dalle urticazioni indotte dal contatto o dalla manipolazione involontaria
• Phylum: Ctenofori – metazoi triblastici a simmetria bilaterale doppia.
• Phylum: Platelminti – metazoi triblastici a simmetria bilaterale; comprendono le
classi dei Trematodi, Turbellari e Cestodi; sono noti anche in zoologia e parassitologia come vermi piatti per la particolare conformazione del corpo appiattito
dorso-ventralmente. Fra i platelminti è bene ricordare l’echinococco e le tenie.
• Phylum: Nematelminti – metazoi protostomi, triblastici a simmetria bilaterale;
sono comunemente noti come vermi cilindrici e gli ordini di interesse parassitologico sono: Rhabditida, Ascarida, Enoplida, Oxyurida, Spirurida e Strongylida.
Vanno ricordati gli ossiuri (o vermi dei bambini) e le filarie, queste ultime di notevole interesse medico e veterinario.
• Phylum: Acantocefali – metazoi protostomi, pseudocelomati; tutte le specie
conducono vita parassitaria a spese di animali vertebrati acquatici o terrestri.
• Phylum: Rotiferi – metazoi protostomi, pseudocelomati a simmetria bilaterale;
sono animali che conducono vita bentonica principalmente nelle acque dolci.
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ENTOMOLOGIA MEDICA
• Phylum: Anellidi – metazoi triblastici, protostomi, celomati; a questo phylum
appartengono le classi dei Policheti, Oligocheti e Irudinei; si ricordano come
appartenenti a questo phylum i lombrichi del terreno e le malfamate quanto
leggendarie sanguisughe.
• Phylum: Pentastomidi – metazoi triblastici a simmetria bilaterale; sono conosciute circa 60 specie che conducono tutte vita parassitaria.
• Phylum: Artropodi – metazoi a simmetria bilaterale; il phylum comprende le
classi dei Merostomi, Aracnidi, Insetti, Crostacei e Miriapodi.
• Phylum: Onicofori – metazoi protostomi, triblastici, metamerici a simmetria
bilaterale.
• Phylum: Molluschi – metazoi protostomi a simmetria bilaterale; comprende le
classi dei Poliplacofori, Solenogastri, Monoplacofori, Gasteropodi, Scafopodi,
Bivalvi e Cefalopodi.
• Phylum: Brachiopodi – metazoi protostomi, celomati, ametamerici a simmetria bilaterale.
• Phylum: Briozoi – metazoi protostomi, triblastici e celomati.
• Phylum: Echinodermi – metazoi deuterostomi, celomati a simmetria bilaterale; comprendono le classi dei Rinoidei, Asteroidei, Ofiuroidei, Echinoidei e Oloturoidei. Fra gli echinodermi è bene ricordare le oloturie, le stelle marine e i
ricci di mare.
• Phylum: Chetognati – metazoi deuterostomi, celomati, ametamerici.
• Phylum: Tunicati – metazoi deuterostomi, celomati, ametamerici. Questo phylum
comprende tre classi: Larvacei, Ascidiacei e Taliacei, sono tutti animali esclusivamente marini tipicamente filtratori.
• Phylum: Cefalocordati – metazoi deuterostomi, celomati e metamerici. Sono
animali cordati privi di scheletro ma provvisti di un organo assiale che si
estende per tutta la lunghezza del corpo; vivono nei fondali marini e presentano attività prettamente notturna. Fra le specie più note si annovera l’anfiosso
(Branchiostoma lanceolatum).
• Phylum: Vertebrati – metazoi deuterostomi, celomati, metamerici; comprendono le classi dei Ciclostomi, Elasmobranchi, Olocefali, Attinopterigi, Crossopterigi, Dipnoi, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. Le classi di maggiore interesse medico sono: rettili con gli ofidi (serpenti) e i grossi sauri (lucertole, es. Varanidi),
anfibi con diverse specie di anuri secretori di potenti sostanze velenose dalla
cute, e molte specie di pesci che possono essere responsabili di avvelenamenti
(es. pesce scorpione: Pterois volitans) o di gravi lesioni (es. squali). Uccelli e
mammiferi possono essere molto aggressivi e specialmente le specie predatrici possono essere fonte di gravi politraumi.
Da quanto emerge dalle evidenziazioni in grassetto è chiaro come questo testo tratti solo una
minima parte di quello che è effettivamente l’estensione del RA e come sarebbe interessante,
ma assai oneroso, completare un testo di zoologia medica o d’urgenza che prenda in considerazione tutti gli aspetti legati al rapporto uomo-animale.
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Gli artropodi nel regno animale: notizie generali
All’interno della nomenclatura zoologica gli artropodi rappresentano un phylum che accorpa a sua volta cinque classi: Merostomi (chelicerati marini di origini molto antiche), Aracnidi
(acari, ragni propriamente detti e scorpioni), Crostacei, Insetti e Miriapodi.
Il phylum degli artropodi però può essere prima suddiviso in due grandi gruppi: (i) Chelicerati, che raggruppa la classe dei Merostomi e quella degli Aracnidi, avendo come caratteri comuni l’assenza delle antenne, la presenza di un paio di cheliceri e il corpo suddiviso in due segmenti (prosoma e opistosoma), (ii) Mandibolati, che raggruppa a sua volta le restanti classi
(Crostacei, Insetti e Miriapodi) che hanno come caratteristiche comuni il corpo suddiviso in tre
regioni ben distinte (capo, torace e addome), la presenza di antenne più o meno sviluppate sul
capo e la presenza di un paio di mandibole.
Gli artropodi in linea generale hanno un modello anatomico caratteristico e sono a simmetria bilaterale, protosomi, e hanno appendici locomotorie articolate in più segmenti snodabili e funzionali.
Gli artropodi possiedono a protezione e sostegno del corpo un esoscheletro articolato che
nella maggior parte delle specie contiene un’alta concentrazione di chitina.
I principali sistemi vitali che è possibile individuare negli artropodi possono essere così
riassunti:
a. Sistema respiratorio: nelle forme acquatiche le specie presentano branchie esterne espanse percorse da capillari emolinfatici rivestiti da un ridotto strato epiteliale permettendo lo
scambio gassoso; nelle forme terrestri lo scambio gassoso avviene all’interno del corpo attraverso una fitta rete di trachee (insetti), che raggiungono direttamente i diversi organi,
o attraverso camere lamellari (polmone aracnoideo). Le trachee comunicano con l’esterno
attraverso aperture dette stigmi respiratori dislocate sul corpo. In tutti i casi comunque
l’individuo può chiudere gli scambi gassosi con l’esterno per un lasso di tempo variabile.
b. Sistema escretore: è molto diverso a seconda dei vari gruppi; in ogni caso è basato sulla
presenza di ghiandole specifiche a funzione escretrice. A titolo di esempio, negli insetti
l’escrezione è svolta dai tubi malpighiani che sono strutture che fluttuano nell’emolinfa le
quali raccolgono direttamente i metaboliti di rifiuto e li convogliano nella parte mediana
dell’intestino medio. L’espulsione dei rifiuti metabolici avviene assieme al materiale fecale.
Nei crostacei la secrezione avviene attraverso le ghiandole antennali e quelle mascellari.
c. Sistema nervoso: di tipo gangliare.
d. Sistema circolatorio: vasolacunare. Il cuore è in posizione dorsale con forma a dito di
guanto o globosa.
e. Sistema digerente: si compone dell’apertura boccale situata nella parte anteriore del corpo e ornata da tutta una serie d’appendici funzionali adattate in relazione al comportamento trofico. L’intestino è suddiviso in tre regioni dette rispettivamente:
1. stomodeo che prende inizio dall’apertura boccale e termina con lo stomaco masticatore;
2. mesentero, ossia l’intestino medio;
3. proctodeo che comprende l’intestino posteriore fino all’apertura anale.
Il comportamento biologico degli artropodi è molto vario a seconda dei diversi gruppi; è però importante evidenziare come questo phylum abbia conquistato tutti gli ambienti terrestri,
dalle acque salate all’aria, secondo solo al phylum dei vertebrati.
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ENTOMOLOGIA MEDICA
La riproduzione negli artropodi è esclusivamente di tipo sessuale (anfigonica), nonostante in molti gruppi di insetti, ad esempio, sia relativamente frequente la riproduzione per partenogenesi che nelle api determina esclusivamente la nascita di individui di sesso maschile.
Per aiutare il lettore a meglio orientarsi nelle diverse classi che compongono il phylum degli artropodi saranno analizzate le caratteristiche morfologiche e biologiche che permettono
di identificare a grandi linee le singole classi.
❚ Merostomi
Questa classe è rappresentata da poche specie-relitto che popolano gli ambienti marini. La
classe comprende due gruppi: i Gigantostraci (completamente estinti) e gli Xifosuri; questi
ultimi sono caratterizzati dal prosoma coperto da un ampio pseudocarapace e dall’opistoma
robusto e ampio articolato al prosoma. All’opistoma segue un telson a forma di spada. Il prosoma ha come appendici un paio di cheliceri e cinque paia di arti.
Nessuna specie ha interesse sanitario.
❚ Aracnidi
La classe degli aracnidi accorpa cinque ordini: Scorpioni, Pseudoscorpioni, Opilionidi, Araneidi
e Acari.
Gli Scorpioni sono un gruppo di aracnidi ben conosciuti nel collettivo per la particolare
conformazione del corpo (chele e aculeo) e per la pericolosità di diverse specie. Il prosoma è
caratterizzato dalla coppia di cheliceri terminanti a chele e per la presenza di pedipalpi che
anch’essi terminano con evidenti chele che vengono utilizzate come strumento di caccia; sono presenti quattro coppie di arti adatti allo spostamento (arti ambulatori). Metasoma ben
evidente, codiforme, ben distinto dal mesosoma e terminante con un aculeo collegato a ghiandole velenifere. L’aculeo e il secreto venefico vengono utilizzati, specialmente dalle specie più
piccole, per paralizzare la preda e come strumento difensivo. Questo ordine accorpa un cospicuo numero di specie tra cui molte possono mettere a repentaglio, in caso di puntura, la
vita dell’uomo e degli animali che accidentalmente li tocchino o calpestino. Gli ambienti frequentati dagli scorpioni variano notevolmente da specie a specie e vanno dalle aride terre desertiche alle foreste pluviali, nonostante alcune specie si possano reperire in ambienti urbani e nelle abitazioni. Solitamente rifuggono la luce e presentano abitudini notturne.
Affini agli scorpioni sono gli Pseudoscorpioni, che si caratterizzano sempre per le piccole dimensioni corporee che oscillano fra 2 e 4 mm. Si distinguono dagli scorpioni facilmente
in quanto l’opistosoma è tozzo e non presenta il prolungamento codiforme. I pedipalpi sono
comunicanti con ghiandole velenifere, mentre i cheliceri comunicano con ghiandole sericigene. Date le piccole dimensioni e l’indole non rappresentano un pericolo per l’uomo.
La biologia di questi aracnidi è molto particolare e vivono prevalentemente in ambienti umidi al
riparo dalla luce come, ad esempio, negli scantinati, sotto le pietre e sotto le cortecce. Il regime trofico si basa sulla predazione di piccoli artropodi. Gli pseudoscorpioni non hanno interesse sanitario.
Gli Araneidi, noti con il nome generico di ragni, sono artropodi il cui corpo è chiaramente suddiviso in prosoma e opistosoma. Le dimensioni corporee sono molto variabili e vanno
da 3-4 mm a oltre 18-20 cm. Sia il prosoma che l’opistosoma hanno un aspetto globoso e pos6
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sono essere ornati da spine che possono fare assumere al ragno un aspetto terrifico. La colorazione è molto variabile e può essere vivace e contrastata da motivi altrettanto colorati,
oppure può essere monotona nera o marrone. Il prosoma porta diverse appendici: cheliceri,
composti in linea generale da due articoli, di cui quello basale è il più grosso mentre quello
distale è conformato ad uncino con margine interno spesso variamente dentellato; l’articolo
distale è cavo e aperto all’apice; questa conformazione permette l’inoculazione di secreti (venefici, prodotti da una ghiandola “velenifera” situata alla base dei cheliceri) nel corpo della
preda con la funzione di determinarne la morte e iniziare la digestione extracorporea.
Pedipalpi: sono costituiti da sei articoli e disposti dietro i cheliceri, ed hanno un funzionamento paragonabile a quello di una mascella, oltre a essere sede di una moltitudine di organi sensoriali. Nei maschi i pedipalpi sono particolarmente ingrossati ed assumono una funzione sessuale in quanto sono provvisti di ampolla copulatrice e vengono utilizzati per introdurre le spermateche nel corpo della femmina.
Zampe: sono in numero di quattro paia e risultano variamente sviluppate a seconda dei
gruppi sistematici. In tutti i casi vengono utilizzate per camminare o saltare e vengono anche
adoperate per le varie operazioni di tessitura della tela (ragnatela) in quanto provviste di pettini e calamistri.
Il sistema visivo si compone di sei o otto occhi sempre a struttura semplice e primitiva
che non forniscono immagini di grande definizione.
I ragni hanno sessi separati e dimorfismo sessuale particolarmente apprezzabile in molte
specie; in linea generale il maschio ha dimensioni corporee inferiori (soprattutto dell’addome),
presenta colori più vivaci ed è più agile. Fra i ragni si annoverano diverse specie responsabili di
gravi avvelenamenti nell’uomo; però è importante soffermarsi sul fatto che molte specie risultano particolarmente utili in ambito agrario in quanto contribuiscono al controllo degli insetti.
A differenza dei ragni, con i quali molto spesso sono confusi, gli Opilionidi (o anche Falangidi)
si differenziano per un corpo globoso, piccolo e compatto (lungo mediamente 5-12 mm); in effetti
il prosoma e l’opistosoma sono uniti per tutta la loro larghezza (ossia sono privi del peduncolo
che nei ragni separa prosoma e opistosoma). Il prosoma è composto da sei segmenti, con cheliceri muniti di chele; i pedipalpi sono molto sviluppati in lunghezza e spesso sembrano zampe. L’opistosoma è composto di dieci segmenti. Come regime alimentare si nutrono di altri piccoli artropodi. I costumi di vita sono piuttosto schivi e concentrati all’interno dei cespugli nonostante si possano reperire anche facilmente all’interno delle abitazioni. Nessuna specie presenta interesse medico, semmai possono scatenare nei soggetti fobici crisi di aracnofobia.
Gli Acari sono fra gli aracnidi di minori dimensioni (acari deriva dal greco e significa “piccolissimo animale”). Il corpo ha una forma tondeggiante o ovoidale e misura da pochi decimi
di millimetro fino a circa 10-12 mm (es. zecche); la colorazione è molto varia ed è dovuta a
pigmenti oppure semplicemente è data dal colore dell’alimento presente nell’intestino (es.
specie ematofaghe) visibile in trasparenza. Il prosoma e l’opistosoma sono il più delle volte
fusi assieme. Allo stadio adulto gli acari presentano generalmente quattro paia di arti diversamente conformati in base alla specie e ai diversi costumi di vita.
La biologia e l’ecologia degli acari è molto varia a seconda delle specie in quanto vi sono
specie fitofaghe, mentre altre sono ematofaghe con rapporti occasionali con l’ospite oppure stringendo con esso un vero e proprio rapporto di parassitismo. Fra le famiglie di mag7
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giore interesse è fondamentale ricordare: Dermanissidi (ectoparassiti ematofagi), Ixodidi
(questa famiglia annovera le comuni e temute zecche dure o dei cani), Argasidi (zecche molli o comunemente note come zecche degli uccelli), Tarsonemidi (accorpano una serie di specie molto importanti in agricoltura, in quanto dannose, e in apicoltura in quanto certe specie si comportano da parassiti delle api domestiche), Fitoseidi (questa famiglia accorpa molte specie di cui diverse sono utili in agricoltura in quanto svolgono azione predatoria nei confronti di altri acari), Tetranichidi (i ragnetti rossi, così sono conosciute alcune specie appartenenti a questa famiglia che accorpa specie di rilevante interesse agricolo a causa dei danni che alcune di esse arrecano ai frutteti), Demodecidi (acari parassiti obbligati che determinano la rogna negli animali e forme cutanee nell’uomo), Sarcoptidi (assai noti sia in ambito medico umano e veterinario in quanto alcune specie sono responsabili di gravi forme di
rogna altamente contagiose), Acaridi (comprende gli acari delle derrate e dei magazzini),
Glicifagidi (comprende specie che si sviluppano e proliferano su farine, formaggi e salumi
specialmente se i substrati sono già stati attaccati dalle muffe) e Piroglifidi (comprende gli
acari delle case e della polvere). In conclusione è necessario soffermarsi sull’interesse medico che le specie di acari rivestono, molte delle quali sono fonti di allergia, mentre altre con
il loro comportamento trofico ematofago sono importanti vettori di agenti patogeni virali e
batterici che determinano rispettivamente batteriemie e viremie nell’uomo e negli animali
domestici e di allevamento.
❚ Crostacei
I Crostacei, noti al più delle persone come una
prelibatezza culinaria, sono gli artropodi più
vicini agli insetti. Il corpo dei crostacei è suddiviso in capo (cefalon), torace (pereion) e addome (pleon); spesso il capo e il torace sono
fusi assieme e quindi si parla di cefalotorace.
Il capo reca due paia di antenne, un paio di
mandibole e due paia di mascelle; gli occhi sono composti e possono anche essere peduncolati. Il corpo è suddiviso in segmenti denominati metameri. Il torace porta gli arti, di cui alcuni, in molte specie, sono adattati alla preda- Fig. 1.1 • Porcellio scaber, un tipico crostaceo di terra,
assolutamente innocuo, che è possibile reperire con
zione o alla masticazione (ad es. terminanti estrema facilità sotto i sassi in giardino e in cantina
con una chele), mentre i rimanenti sono de- (foto M. Dutto).
ambulatori; anche l’addome porta un paio di
arti per segmento (ad eccezione dell’ultimo segmento il telson) che sono detti pleopodi e non hanno una vera e propria funzione deambulatoria. Spesso l’addome termina con una pinna codale.
I crostacei sono presenti in diversi ambienti, tra cui le acque salate, dolci e salmastre; alcune
specie sono adattate alla vita terrestre.
L’interesse medico dei crostacei non è trattato in questo testo però è importante ricordare le specie appartenenti al genere Cyclops quali vettori di cestodi e nematodi.
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❚ Insetti (o esapodi)*
Gli insetti assieme ai ragni sono forse gli artropodi maggiormente noti alla popolazione che
il più delle volte li vede come una vera piaga per le coltivazioni da reddito, una fonte di fastidio e una minaccia per la salute propria e degli animali da allevamento. La classe degli insetti accorpa un gruppo vastissimo di specie con caratteristiche morfologiche molto diverse, come diverse sono anche le dimensioni che vanno da pochi mm a diverse decine di centimetri.
Il corpo è suddiviso in capo, torace e addome. Il capo porta un paio di antenne (diversamente conformate), gli occhi composti e l’apparato boccale che varia da specie a specie e talvolta anche con il sesso in base alle abitudini trofiche: quindi si avranno apparati boccali di tipo
masticatore, nelle specie in cui è prevista la triturazione della fonte trofica (es. fillofagi, rizofagi, zoofagi, necrofagi), pungente-succhiante, quando l’insetto deve estrarre la sua risorsa
nutrizionale (sangue o linfa) da un altro organismo (es. zanzare, afidi delle piante, ecc.), oppure ancora lambente-succhiante quando l’insetto necessita solo di succhiare liquidi o essudati esposti (es. mosche). Sul capo possono essere presenti, a seconda dei gruppi, anche una
serie di occelli e molte altre strutture (peli, sensilli, ecc.) con ruoli sensoriali.
Il torace, più o meno ampio, porta le appendici locomotorie (zampe) in numero di sei e le
ali in numero di due paia nelle specie che ne sono provviste in quanto è necessario ricordare che alcune specie sono attere. L’atterismo dipende anche molto dalle abitudini di vita, in
quanto la perdita delle ali in molte specie è il frutto dell’evoluzione alla vita parassitaria.
Le ali possono essere tutte quattro simili oppure le due paia possono essere molto diversificate, ad esempio, il paio anteriore può essere interamente sclerificato con la perdita della funzionalità di volo ma con una funzione di protezione del corpo (elitre), oppure può essere più chitinizzato alla base e membranoso all’apice (emielitre), mentre il paio posteriore può
essere quasi invisibile e adattato ad una funzione di stabilizzatore di volo (bilancieri).
Anche le zampe sono conformate sulla base delle abitudini di vita dell’insetto e quindi si
avranno zampe natatorie, raptatorie, cursorie, fossorie, ecc. L’addome è composto di diversi
segmenti e in certe specie sono presenti lunghi ovopositori a spada o cerci.
Gli insetti si può dire che abbiano colonizzato tutti gli ambienti in quanto è possibile trovarli nell’acqua, nel terreno e nell’aria, negli ecosistemi più disparati dai caldi deserti alle zone preartiche.
Dal punto di vista medico gli insetti annoverano un gran numero di specie d’importanza
medica su scala mondiale, in quanto alcune specie sono vettori da tempi immemorabili di svariati agenti patogeni (es. malaria), mentre altre specie sono responsabili di danni lesivi anche mortali in evento acuto in soggetti allergici. Gli insetti, a livello mondiale determinano perdite fra la popolazione umana pari a circa due milioni di individui all’anno sia per le reazioni
dirette sia per l’azione dei patogeni da loro trasmessi; notevolmente più alte sono le perdite
in ambito veterinario dove in alcune aree geografiche rappresentano un vero e proprio flagello che mette a repentaglio il patrimonio zootecnico.
* In molti trattati di entomologia gli insetti vengono anche chiamati Entomi.
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❚ Miriapodi
In questa classe sono raggruppate numerose specie il cui corpo è composto da una serie di
segmenti post-cefalici non distinti in torace e addome. Ogni segmento, ad eccezione di quello
cefalico, è dotato di un paio di arti ambulacrali che permettono all’individuo rapidi spostamenti.
L’apparato boccale è caratterizzato da un paio di mandibole con endite articolato e da due
paia di mascelle prive di palpi. Le dimensioni corporee variano notevolmente da un gruppo all’altro e vanno da pochi millimetri a oltre 25-30 cm. La colorazione generalmente è monotona,
marrone, grigia o nera.
La classe dei miriapodi è suddivisa in quattro sottoclassi: Chilopodi, Sinfili, Pauropodi e
Diplopodi.
I Chilopodi sono caratterizzati dal corpo composto da numerosi segmenti non fusi, con un
paio di arti ciascuno.
Il primo paio di zampe ha perso la funzione ambulacrale ed è foggiato ad aculeo o ad artiglio e collegato a ghiandole velenifere ed è utilizzato per immobilizzare la preda e a scopo
difensivo. Le antenne sono semplici e variamente segmentate. A questa sottoclasse appartengono le scolopendre che si sono rese responsabili in più occasioni di gravi avvelenamenti risultati talvolta letali.
I Sinfili sono artropodi di piccole dimensioni (da mezzo millimetro a circa 1 cm) con il corpo composto da 14 segmenti i cui primi 12 del tronco portano un paio di arti deambulatori.
Sulla superficie dorsale sono presenti da 15 a 22 piastre tergali. Le antenne sono di tipo filiforme e semplici.
I Pauropodi sono artropodi anch’essi di piccole dimensioni (da mezzo a 2 mm). I 9-11 segmenti del tronco portano un paio di arti deambulatori. Sono privi di occhi, l’apparato boccale è
privo del secondo paio di mascelle e le antenne sono ramificate. Nessuna delle 500 specie descritte fino ad oggi ha dimostrato interesse medico.
I Diplopodi presentano i segmenti del tronco fusi in paia e denominati diplosegmenti; ogni
unità porta due paia di arti deambulatori, ad eccezione del primo segmento del tronco che ne
è privo. Le antenne sono di tipo semplice composte da sette antennomeri. Anche in questa sottoclasse il secondo paio di mandibole è assente. Gli individui ascrivibili a questa sottoclasse
presentano anche la caratteristica di avvolgersi a spirale stretta quando si sentono minacciati. L’interesse medico è scarso e limitato a poche specie.
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