lezioni XIII

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SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
E DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
Musica per i media
2016/2017
Lezione
XIII-XIV
21-25 novembre 2016
Michel Chion
L’audiovisione
Suono e immagine nel cinema
Suono diegetico e suono extradiegetico
Suono e immagini : contesti
I contesti principali in cui le immagini in movimento interagiscono con gli
eventi sonori possono essere classificati nelle principali seguenti tipologie:
-
Cinema
Videoarte
Video documentari
Spot pubblicitari
Video musicali
Video giochi
Web design
Performance audiovisive – VJ
Vi sono condizioni generali che regolano i rapporti nel campo
dell’audiovisivo e vi sono caratteristiche peculiari di ogni particolare ambito.
Suono e Cinema
Michel Chion è nato nel 1947 a Creil in Francia. Dopo studi letterari all'università di ParisNanterre e musicali al Conservatoires de Versailles et Paris, inizia a lavorare nel 1970 accanto
a Pierre Schaeffer.
E’ compositore nel campo della musica concreta e teorico del cinema
Dal 1981 al 1986 fa parte della redazione dei Cahiers du Cinéma. A partire dal 1993 è
professore associato all'università Paris III.
Ha scritto circa 25 saggi, la metà dei quali dedicati al suono (sia in ambito musicale che in
quello cinematografico/multimediale).
In vari saggi pubblicati tra il 1981 e il 1994, punto di partenza della teoria di Chion è il concetto
di oggetto sonoro*, elaborato originariamente dal suo maestro Pierre Schaeffer.
oggetto sonoro* percezione e analisi di un suono a sé stante senza vincoli con la sua fonte.
Valore aggiunto
“Con il termine valore aggiunto indico il valore espressivo e informativo con il quale il suono
arricchisce una data immagine in modo da creare l'impressione definita, nell'esperienza
immediata o ricordata che si ha di essa, che questa informazione o espressione venga
"naturalmente" da quello che si è visto, e sia già contenuto nell'immagine stessa”. M. Chion
Valore espressivo e informativo di cui un suono arricchisce un’immagine data, sino a far
credere che quell’informazione o quell’espressione siano naturali e siano già contenute
nell’immagine. Il valore aggiunto funziona soprattutto grazie alla sincronizzazione di suono e
immagine, che permette di istituire una relazione immediata e necessaria fra qualcosa che si
vede e qualcosa che si sente.
Il valore aggiunto è reciproco: se il suono rende l’immagine differente da come sarebbe
senza di esso, l’immagine fa sentire il suono diverso da come sarebbe se l’immagine non ci
fosse.
Il suono trasformato dall’immagine che esso influenza riproietta infine su quest’ultima il
prodotto delle loro reciproche influenze.
Ad esempio, uno stesso suono può, seconda del contesto drammatico e visivo, raccontare
cose assai diverse, perché lo spettatore cinematografico legge il film in relazione al criterio del
sincronismo e della verosimiglianza globale.
Le percezioni sonora e visiva hanno ciascuna una propria andatura:
• L’orecchio analizza, lavora e sintetizza più velocemente dell’occhio,
• Il suono è veicolo del linguaggio,
• L’occhio è più lento dell’orecchio perché lavora contemporaneamente nello spazio che
esplora e nella successione temporale dell’azione;
• L’orecchio, invece, isola una linea appartenente al suo campo d’ascolto e la segue anche
nello spazio.
• L’occhio è abile spazialmente;
• L’orecchio è abile temporalmente.
Queste differenze di velocità nell’analisi non sono percepite dall’ascoltatore poiché interviene il
valore aggiunto. Punteggiature sonore e rapide marcano percettivamente alcuni momenti e
imprimono nella memoria una traccia audiovisiva forte (esempio schiaffi, colpi).
In realtà l’orecchio ascolta per brevi spezzoni, e ciò che viene percepito e memorizzato da
esso consiste in brevi sintesi tra i due e i tre secondi dell’evoluzione del suono, che formano
delle Gestalt* globali (2-3 secondi percepiti come una forma di insieme).
Gestalt* “Il tutto è più della somma delle singole parti” significa che la totalità del percepito è
caratterizzato non solo dalla somma delle singole attivazione sensoriali, ma da qualcosa di più
che permette di comprendere la forma nella sua totalità. Es: una melodia nel suo insieme non
potrebbe esistere senza le singole parti, ovvero le note, il timbro dello strumento, l’espressività
dell’interprete, …
Chion definisce due modalità in cui la musica o il sonoro,
può entrare in relazione con le immagini:
musica empatica
La musica esprime direttamente la propria partecipazione all’emozione della scena, rivestendo il
ritmo, il tono, il fraseggio adatti, il tutto in funzione dei codici culturali dell’emozione e del
movimento.
musica anempatica
L’effetto opposto avviene quando “la musica esibisce la sua indifferenza rispetto alla situazione
della scena, progredendo in modo stabile, imperterrito e ineluttabile, senza avere apparenti legami
con essa”.
La relazione anempatica, non è un abbinamento fra due elementi completamente indipendenti ma
è una modalità per accrescere ancora di più il valore aggiunto che il sonoro dona alle immagini.
Es. musica per pianola meccanica, carillon…
rumori anempatici
Per esempio dopo la morte di un personaggio un suono continua ad esserci come se niente fosse:
getto della doccia su Psycho di Alfred Hitchcock..
“Vi sono musiche che non sono né empatiche né anempatiche, e che hanno un senso astratto, sia
una sempre funzione di presenza, un valore di indicatore - in ogni caso non di risonanza
emozionale precisa.”
Individuare modalità
Paris, Texas di Wim Wenders musica di Ry Cooder
https://www.youtube.com/watch?v=mEjV69RJ9P0
dall’inizio a 4’20’’
Psyco di Alfred Hitchcock musica di Bernard Herrmann
scena della doccia
https://www.youtube.com/watch?v=8VP5jEAP3K4
Influenze del suono sulle percezioni di movimento e velocità
Nell’audiovisivo, percezione del suono e dell’immagine si influenzano a vicenda e si
contaminano.
Il suono, a differenza del visivo, presuppone il movimento come prima condizione;
il suono è azione.
Il suono implica per propria natura uno spostamento, un’azione.
Può anche indicare immobilità, ma in casi limitati.
Suono diegetico e suonoextradiegetico
• per suono diegetico si intende un suono pertinente e coerente alla vicenda del film:
dialogo tra due personaggi, rumori che entrano direttamente nello sviluppo narrativo
della storia, …
suono diegetico in campo: suono la cui fonte è visibile nell’inquadratura - suono in
suono diegetico fuori campo: suono la cui fonte non è nell’inquadratura - suono off
• per suono extradiegetico si intende un suono che non appartiene direttamente alla
storia di un film ma che entra in relazione con essa dall’esterno: es. voce narrante,
musica di commento delle immagini, canzone che si ascolta durante una scena non
direttamente eseguita in scena, …
suono extradiegetico: suono esterno (fuori campo) - suono over
Suoni EXTRADIEGETICI
Suoni DIEGETICI
In campo
Fuori campo
Fuori campo
Suono IN
Suono OFF
Suono OVER
Il tempo dell’immagine è influenzato dal suono in tre diversi modi:
• Animazione temporale dell’immagine: la percezione del tempo dell’immagine/azione è resa dal suono più o meno fine, dettagliata, immediata, concreta (sincronizzata) - o al
contrario vaga, fluttuante e generale.
• Linearizzazione temporale dei piani: il suono sincrono impone un’idea di successione;
quando una successione di immagini non determina di per se stessa il concatenamento
temporale delle azioni che essa illustra, l’aggiunta di un suono realistico e diegetico (suono
pertinente e coerente con lo sviluppo della scena) impone ad essa un tempo reale, lineare
e successivo (es. film muto).
• Vettorializzazione del tempo reale: orientamento verso un futuro, uno scopo e creazione
di un senso di imminenza e di attesa Individuare modalità del suono nel prologo di
Persona - 1966 - Ingmar Bergman - 0’00’’ - 5’31’’
https://www.youtube.com/watch?v=ySa4fK9SqII
Questi tre aspetti dipendono dalla natura delle immagini e dei suoni messi in rapporto. Se:
• L’immagine è fissa: il suono è in grado di inserire l’immagine in una temporalità che esso
introduce,
• L’immagine ha una propria temporalità: la temporalità del suono si combina con quella
dell’immagine, i due strumenti suonano contemporaneamente.
.
La temporalizzazione dipende anche dal tipo di suoni:
il suono può più o meno animare un’immagine in relazione al proprio ritmo:
• Mantenimento del suono: un suono dal mantenimento uniforme e continuo anima di meno
di un suono variabile e discontinuo;
• Prevedibilità o imprevedibilità dello svolgimento sonoro: ritmo regolare conferisce
prevedibilità (con ritmo serrato e regolare si ha invece tensione); ritmo irregolare conferisce
imprevedibilità;
• Definizione del suono: un suono ricco di frequenze acute genera allarme.
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