2016
Il calendario
degli alberi
Per astrologia (greco astér‘stella’ e lógos, ‘discorso’) solitamente si intende tutto quel complesso di credenze e tradizioni, in base alle quali si reputa che le posizioni e i movimenti dei corpi celesti in relazione alla
terra influiscano sugli eventi umani collettivi e individuali.
E’ detto astrologo chi pratica l’astrologia, e la sua previsione è chiamata oroscopo.
Secondo le fonti romane, i druidi, sacerdoti celtici, si dedicavano alla dottrina astrologica e agli studi
astronomici, che praticavano con sapiente maestria. Caio Giulio Cesare affermava che:
“il sistema della divinazione non è ignoto neppure ai popoli barbari; infatti in Gallia ci sono i druidi. Io
stesso ho conosciuto uno di loro, Diviziaco, degli Edui, il quale dichiarava di conoscere il sistema naturale
che i greci chiamano fisica, e che era solito predire il futuro sia con presagi sia con deduzioni”.
I Celti della Britannia conoscevano lo Zodiaco nella maniera in cui lo concepiscono i moderni.
L’astrologia celtica è il più antico sistema di pensiero simbolico di cui gli uomini abbiano ricordo. Essendo
i boschi luoghi sacri per i Celti, gli stessi, ad ogni mito associavano un albero. Analogamente in astrologia
celtica si associa un albero ad ognuno dei segni della ruota cosmica. L’albero rende esplicito il mito, permettendo all’individuo in cerca di se stesso di ricorrere allo spirito dell’albero e ai suoi poteri oracolari.
Scoprire il proprio albero, inoltre, può indicare il luogo in cui rigenerare il proprio corpo e spirito. Del
resto, nella lingua celtica, la parola che designa un albero ha un doppio significato: il primo rappresenta l’elemento vegetale concreto, il secondo la nozione astratta della “lettera” iniziale del nome dato alla pianta. In
questo modo, mondo materiale e spirituale si fondono rivelando una visione dell’esistenza dove anima e
corpo sono tutt’uno.
Alberologia: con lo studio di questa disciplina si tenta di accostare gli alberi e i boschi a tutte quelle credenze e tradizioni che, in tempi diversi e nelle varie culture, si ritiene abbiano influito, sulla sorte e sulla
personalità, sul carattere e sul comportamento, in una sola parola sull’indole degli individui.
Come di frequente succede nei vari oroscopi che ci vengono proposti, si attribuisce al giorno della nascita
l’appartenenza ad un uno specifico “segno”. Nel caso dell’oroscopo forestale celtico, la data suddetta viene
associata ad un albero.
Nel fare tale associazione, si riscontra soprattutto se una persona sia venuta al mondo nel periodo di luce
(dal 22 Marzo al 22 Settembre) o nel periodo di buio (dal 24 Settembre al 20 Marzo).
Fanno eccezione quattro giorni particolari, i due solstizi e i due equinozi, giorni che segnavano il passaggio
tra la luce ed il buio e viceversa. Solo a questi giorni particolarissimi venivano attribuite quattro piante esclusive, emblematiche in tutto il “vecchio mondo”.
Per i Celti tutta la concezione del tempo era scandita nel bosco dal ritmo della natura,basata sulla divisione
tra chiaro e scuro, luce e buio. Siccome la loro dimora era nei boschi, vivendo tutt’uno con gli alberi associavano un particolare periodo dell’anno a una singolare specie arborea e questa, a loro modo di vedere, influiva sul carattere, sul temperamento,condizionandone il comportamento, facendo presagire qualcosa sulla
personalità.
Avvicinatevi perciò al “vostro” albero, soprattutto per riconoscerlo, per saperne di più sulle sue esigenze
ecologiche, se esso è incline a vivere isolatamente o consociato con altre specie, e se di conseguenza è portato
a formare boschi puri o misti, ma anche per conoscerne le leggende, e qualche frivola curiosità. Studiate il
vostro albero magari staccandone una foglia e scrutandone le differenze fra la pagina inferiore e quella superiore, per conservarla ed usarla poi come segnalibro; avvicinatevi per coglierne un frutto o distinguerne il
seme, o semplicemente per ammirarne o interpretare le astratte figure impresse sulla corteccia. Di tutto
questo tratterà l’oroscopo celtico-forestale, presentando ventuno piante, la cui conoscenza consentirà di scoprire meglio noi stessi.
(Tratto dal libro “Alberologia” di Antonio De Bona)
Gennaio
Abete
Abies alba
Buio
L’Abete bianco (Abies alba, Mill.): Albero conico, slanciato, alto fino a 50 metri. Longevo e può vivere fino a seicento anni. Vegeta nella zona del Fagetum, tra gli 800 e 1900 s.l.m., forma boschi dominanti nel settore montano. La corteccia, negli esemplari giovani è di colore sfumato dal biancogrigio liscia, che l’età si ispessisce, si fessura e tende a scurirsi. Gli aghi, appiattiti e rigidi, sono inseriti singolarmente e separatamente sui rametti,
secondo una disposizione a pettine. Presentano, sul lato inferiore, due caratteristiche linee parallele biancastre. L’Abete bianco è specie sciafila (ama
l’ombra) e igrofila (ama l’umidità). Predilige terreni freschi e profondi, climi umidi tipici delle zone ombreggiate e molto piovose.
L’ Abete è un albero degno di rispetto e sacro in quanto ai piedi di questa pianta è stato ritrovato dall’orso che lo ha nutrito e allevato, Dagda il più
grande degli dei celtici, abbandonato dalla madre a causa di lotte e rivalità tra le divinità celtiche. La persona nata sotto questo albero è, al stesso tempo
generosa ed egoista e attrae coloro che la frequentano. Signorile e raffinato, di bellezza spesso un po’ fredda e severa, ama i viaggi e i gioielli. Dotato
di un carattere molto forte, sa risollevarsi dopo una sconfitta. Molto sviluppato è in lui il senso di rispetto e giustizia, si pone nei confronti degli altri
con modi garbati e gentili. Dotato di spirito battagliero, l’Abete è una persona sincera e creativa, dotata di intelligenza eccezionale, stimolata dalla curiosità. Sin dall’infanzia, necessita di potersi muovere all’aperto per dare libero sfogo alle proprie energie e alla propria creatività. E’ capace di dare
tutto quello che possiede a coloro che ama. L’Abete ha bisogno di un amico o un’ amica in quanto vive male la solitudine. Affinità si riscontrano con
i nati sotto la Betulla e sotto il Pino che possono essere ottimi amici. Buona l’intesa sentimentale con i nati sotto la Roverella che suscitano nell’Abete
voglia di coccole, carezze e tenerezze.
Gennaio
Olmo
Ulmus minor
Buio
L’Olmo (Ulmus minor, Mill.): Pianta dal legname pregiato, diffuso nella fascia del castagno, nei terreni alluvionali e freschi o presso i corsi d’acqua. Si
adatta bene a terreni argillosi e pesanti. Possiede una bella chioma leggera ed elegante, tronco riccamente ramificato, corteccia opaca e rugosa, di
colore dal grigio al bruno, fessurata e solcata longitudinalmente. Foglie sono decidue, semplici, ad inserzione alterna, con lamina ovale, base asimmetrica
e apice appuntito. Il legno dell’Olmo è di buona qualità, facilmente lavorabile, resistente all’acqua, è usato per la costruzione di mobili, porte, pavimenti
e nella produzione di pannelli di compensato.
L’Olmo è un albero legato al racconto celtico che narra di una regina che amava e ammirava talmente sé stessa da suscitare l’ira del potente dio celtico
Lyr, il quale la punì provocando un’alluvione che inondò il suo reame. La persona nata sotto questo albero è allo stesso tempo generosa ed egoista,
sconcerta e attrae coloro che la frequentano. Molto intellettuale, i nati sotto il segno dell’Olmo, sono persone che non stanno a guardare quando qualcuno ha bisogno d’aiuto, considerano una priorità dare una mano agli altri, anche a discapito dei loro interessi. Sono generalmente molto sinceri e
franchi, di intelligenza profonda, pratica e concreta. L’Olmo può essere abile e molto valido nelle professioni, sia manuali che intellettuali. E’ un
idealista, onesto e creativo, sempre alla ricerca della giustizia, la sua severità gli impedisce di perdonare gli errori altrui, spesso rimane deluso dalle
esperienze negative. Ama dirigere e prendere decisioni per gli altri, ma non obbedire. Suscita simpatia ed ammirazione in chi gli è vicino. Buona l’intesa
con i nati del Salice, del Pioppo, del Fico e dell’Ulivo.
Gennaio
Cipresso
Cupressus sempervirens
Febbraio
Buio
Il Cipresso (Cupressus sempervirens, L.): Albero originario della Grecia e di Creta, ma comunemente piantato per ornamento nella Regione mediterranea.
Conifera sempreverde con forma snella e colonnare, di dimensioni contenute. Ha chioma compatta, di colore verde brillante e foglie piccole, opposte,
simili a squame che, se strofinate, diffondono un odore caratteristico. I frutti, sono capsule carnose tondeggianti che, a maturazione, diventano legnose
e si rompono liberando i piccoli semi. Il legname è di lunga durata, robusto e fragrante. Molto utilizzato nei giardini sui bordi di viali, anche come alberatura stradale, è un elemento caratteristico del paesaggio in diverse regioni italiane. Il Cipresso ama le posizioni soleggiate, e riparate dai venti.
Il Cipresso è un albero che, secondo la mitologia celtica, presenta una forma affusolata che richiama alla mente l’indovina Rudiobos, bella figlia del
dotto centauro Seno di cui s’innamorò Borea, il dio del Vento del Nord. Questa pianta sembrerebbe sfidare, con il suo portamento, le forze del cielo.
La persona nata sotto questo albero manifesta un carattere estremamente intuitivo. Molto tenace, affronta le avversità senza mai lamentarsi. Ama
aiutare gli altri, ma non accetta facilmente di essere aiutato. Il nato del Cipresso si accontenta di poco e si adegua alle circostanze. Può vivere in
qualunque situazione ed essere felice, perché gli bastano le comodità minime. Rifugge da tutto ciò che può creargli problemi. Predilige le passeggiate
in campagna, gli animali, lo caccia e la pesca. Riflessivo, posato, è portato alla meditazione. Estremamente socievole, il Cipresso rifugge lo solitudine,
si circonda di molti amici e mantiene sempre una piccola cerchia di persone intime che frequenta per tutta la vita. Buona affinità con i nati sotto
l’albero dell’Abete. Ottima l’intesa con le persone appartenenti all’albero della Betulla e dell’Ulivo.
Febbraio
Pioppo
Populus alba
Buio
Il Pioppo (Populus alba, L.): Grande albero alto fino a 30 m, dalla chioma espansa con colorazione che va dal bianco al grigio. Spontaneo nella maggior
parte d’Europa, ma spesso coltivato per il legname. I pioppi hanno accrescimento rapido e possono produrre legno utile in 30 anni. Il loro habitat
naturale è rappresentato da suoli incoerenti che rimangono umidi tutto l’anno ma senza subire inondazioni, dove spesso si associano con specie arboree
quali l’ontano, il frassino, l’olmo e il salice. Il Pioppo e abbastanza resistente alla salsedine, viene utilizzato anche come frangivento nelle zone marine.
La sua corteccia grigio chiara, simile a quella della betulla, rimane per lungo tempo liscia e punteggiata da lenticelle a forma di rombo ma, invecchiando,
diviene più scura e ruvida. Le foglie sono ovali e tondeggianti ma, talvolta, irregolarmente lobate. La pagina fogliare superiore è lucida, di colore verde
scuro, mentre quella inferiore, come i getti giovani, è ricoperta da una fitta peluria biancastra, da cui il nome comune della pianta. Il legno viene usato
nell’industria della carta.
II Pioppo, secondo la mitologia celtica, è l’albero dal cui legno è stata ricavata lo clava di Ogmios, figlio di Dis, il dio padre degli dei e degli uomini.
II Pioppo è una pianta che cresce alta verso il cielo e le persone nate sotto questo albero presentano, quindi, una volontà inflessibile, molta perseveranza
non rinunciando ad affrontare le prove che la vita pone loro sul cammino. I nati sotto questo albero, hanno una personalità affascinante e ci tengono
ad essere puntuali agli appuntamenti. Sono molto sensibili, pur non dimostrandolo. Molto coraggiosi e orgogliosi, non sembrano quasi mai agitati, appaiono sempre tranquilli. L’intelligenza dei nati sotto il Pioppo è notevole. Per quanto riguarda le amicizie, per il Pioppo è molto importante circondarsi
di persone piene di entusiasmo. Molto buoni sono i rapporti stretti con il Tiglio per effetto della condivisione di interessi. Ottima anche l’intesa basata
su rapporti costruttivo-competitivi con i nati del Salice.
Febbraio
Bagolaro
Celtis australis
Buio
Il Bagolaro (Celtis australis, L.): Albero spontaneo e molto aggraziato, alto fino a 25 m. Attecchisce facilmente ovunque sviluppando un apparato
radicale profondo. E’ conosciuto anche con il nome “spacca sassi”, per il suo forte apparato radicale che le consente di sopravvivere e radicare anche
in terreni sassosi. Il frutto di quest’albero è commestibile mentre, il nocciolo, è ricercato per la realizzazione di coroncine per il Rosario. Il tronco è
corto e robusto con corteccia, grigia e liscia, ricorda quella del faggio, i rami coperti da peluria e molto flessibili. Le foglie, sostenute da un corto
picciolo, sono piccole con lamina quasi ellittica o lanceolata apice allungato e base un po’ asimmetrica. La pagina superiore è più scura e ruvida. Il
legno è chiaro, duro, flessibile, tenace, elastico e di grande durata; è ricercato per mobili, attrezzi agricoli e lavori al tornio. È, inoltre, un ottimo
combustibile.
Il Bagolaro, secondo la mitologia celtica, è l’albero che Esus, il dio boscaiolo dal carattere buono che esaudisce tutti i desideri, ha impiegato per costruire un aratro da donare a Artorix, inventore dell’agricoltura e dell’arte del nutrimento, per permettergli di coltivare dei cereali. Le persone nate
sotto questo albero sono inflessibili, resistenti e perseveranti. Considerano il lavoro il sostentamento della loro vita, della salute e delle gioie terrene
e hanno senso della misura, della conservazione e del sacrificio. Non fanno spese per cose futili, ma considerano ogni cosa come un investimento. A
volte possono apparire taciturne ed essere estremamente testarde, ma sono molto affidabili ed anche generose. Sono molto metodici e dotati di una
mentalità molto pratica. Le amicizie del Bagolaro si basano sulla fedeltà e la solidarietà; per loro una stretta di mano ha più valore di qualsiasi promessa
o contratto al mondo. Buona è l’amicizia stretta con persone del Faggio, infatti si completano arricchendosi reciprocamente. Molto proficue anche le
amicizie strette con le persone appartenenti al Melo. Ottime le amicizie con i nati del Cipresso con il quale il Bagolaro potrà compiere grandi cose.
Febbraio
Pino Domestico
Pinus pinea
Buio
Il Pino domestico (Pinus pinea, L.) : Albero molto vistoso. Specie tipica delle coste mediterranee, da quelle settentrionali a quelle meridionali, dove
forma estese pinete. L’area di vegetazione originaria è quella del Lauretum, ma lo troviamo anche nel Castanetum. E’ specie termofila (ama il caldo)
ed eliofila (ama la luce), di rapido accrescimento. Ha un portamento caratteristico, con un tronco dritto e che può raggiungere notevoli altezze e una
grande chioma globulare, che col tempo diventa sempre più simile a un ombrello. La corteccia è spessa, marrone - rossiccia e fessurata in placche verticali. Le foglie sono aghi, flessibili e di consistenza coriacea per la cuticola spessa, in coppie, lunghi da 10 a 20 cm. Gli strobili (pigne), arrotondati e
di grandi dimensioni, si aprono a maturità per far uscire i pinoli.
Il Pino domestico, secondo l’astrologia celtica, è l’albero associato al personaggio mitologico dell’Uomo Serpente. Le persone nate sotto questo
albero presentano un carattere originale, possiedono notevole abilità manuale. Piuttosto taciturne, hanno un carattere imprevedibile. Molto coraggioso,
il Pino sopporta le avversità; la sua grande audacia fa di lui un essere che va avanti e brucia le tappe. Può emergere in tutti i campi. È forte e non si
lascia abbattere, riuscendo a cavarsela nelle situazioni più spinose. Il Pino è dotato di una spiccata capacità di autocritica, corretto nei rapporti con gli
altri, non ha vergogna delle proprie opinioni. Le persone che appartengono al Pino riescono a sollevare gli amici nelle difficoltà restando calme e non
drammatizzando. Molto affiatata l’amicizia con l’Abete, il Noce e con il Melo.
Marzo
Salice
Salix alba
Buio
Il Salice (Salix alba, L.): Albero alto fino a 25 m con tronco robusto e rami arcuati. E’ una specie eliofila (ama il sole) e igrofila (ama l’acqua). Vegeta
in natura sulle rive dei fiumi, predilige suoli umidi, ricchi di sali nutritivi e calcio. Si consocia spesso con i pioppi, svolgendo un’azione di consolidamento
del terreno e protezione degli argini fluviali. La corteccia é grigio-scura, la chioma è ampia, le foglie lanceolate e acuminate, sono finemente seghettate.
Le foglie setose, hanno la capacità di riflettere la luce. Dai giovani getti si producono i vimini per le ceste, le sedute delle sedie e le vimininate: strutture
di ingegneria naturalistica. Dalla corteccia del salice, si estraeva la salicina, utilizzata per le sue proprietà febbrifughe, per effetto dell’acido salicilico.
L’astrologia celtica associa al Salice, l’Idra (Avanc), in quanto questa pianta possiede enormi radici, che affondano sempre più in profondità nell’acqua.
Le persone nate sotto questo albero presentano un carattere molto individualista. Riescono ad approfittare sempre del momento presente e non si lasciano sfuggire neanche la più piccola gioia, in quanto sanno quel che vogliono. Il Salice è capace di analizzare la personalità di coloro che lo circondano
e ha bisogno di un ambiente favorevole per aprirsi, detestando i compromessi. Molto ingegnoso e calcolatore, ottiene sempre ciò che desidera. Possiede
uno sviluppato senso artistico, infatti è dotato di molta immaginazione e intuizione. Per quanto riguarda le amicizie, le persone che appartengono al
Salice, sanno essere simpatiche. In questo modo, riescono a entrare facilmente in relazione con gli altri. Molto buoni i rapporti di amicizia con le
persone appartenenti al Faggio, all’Ulivo e al Frassino, con quest’ultimo può instaurare ottimi legami, essere davvero un amico sul quale poter contare
e fare affidamento. Ottima l’intesa con le persone appartenenti al Pioppo e al Corniolo.
Marzo
Tiglio
Tilia cordata
Buio
Il Tiglio (Tilia cordata, Mill.): Grande albero a cupola, alto sino ai 30 m, cresce spontaneo in quasi tutta l’Europa fino a 1500 metri s.l.m., nel Castanetum e Fagetum. Predilige luoghi freschi e ombreggiati. E’ una specie molto longeva, dall’apparato radicale fascicolato, ampio e profondo. Possiede
un tronco robusto, e una spiccata capacità pollonifera, chioma larga e ramosa. Le foglie sono alterne, asimmetriche, picciolate, con base cordata (a
forma di cuore) e acute all’apice, dal margine seghettato. I tigli sono utilizzati nelle alberature stradali all’interno dei centri urbani e nella periferia
rurale. Le infiorescenze emanano un gradevole profumo. I fiori di Tiglio, per le spiccate proprietà fitoterapiche, trovano impiego a scopo medicinale.
Il Tiglio è un albero che produce piccoli fiori apportatori di dolcezza, mediante il miele che da questi viene prodotto. Le persone nate sotto questo
albero presentano un carattere che può essere tranquillizzante come una carezza materna. Dotati di un’intelligenza razionale, dunque molto pratica,
hanno in genere un carattere calmo e delicato, incapace di mentire. Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del Tiglio sono persone, apparentemente
superficiali ma, in realtà, generose e affezionate che si preoccupano costantemente per i problemi e gli affari delle persone a loro vicine. Non abbandonano mai i propri amici e sono sempre a loro disposizione, infatti, altruisti e socievoli, i nati del Tiglio sono gli amici ideali. La pazienza e la capacità
di ascolto permettono ai nativi di questo segno di raccogliere confidenze e dispensare preziosi consigli. I nati sotto l’albero del Tiglio hanno una personalità introversa, si demoralizzano per piccoli problemi. Molto buoni i rapporti di amicizia con le persone appartenenti al Castagno e all’Acero.
Marzo
Roverella
Quercus pubescens
La Roverella (Quercus pubescens,Willd.) : Questa pianta appartiene alla famiglia
delle Fagaceae, il frutto è un “achenio” protetto da un involucro, una cupola, da cui
il nome comune della famiglia: cupolifere. Questo albero raramente supera i 2025 m di altezza. È una pianta eliofila che vegeta dalla pianura fino agli 800-1500
metri di quota in stazioni ben esposte preferendo i terreni calcarei. Può formare
boschi puri o misti con rovere, cerro, carpino nero, orniello acero campestre e
sorbo montano. Fiorisce alla fine di maggio. Il nome pubescens deriva dal fatto che
gemme, foglie e rami nuovi sono pubescenti cioè ricoperti da una peluria densa e
sottile.
La ghianda veniva anche impiegata come alimento per il bestiame, ma anche l’uomo
ne beneficiava. Infatti durante le carestie, le popolazioni ne ricavavano sia il pane
che il caffé, quest’ultimo utile per curare il rachitismo. Il legno è robusto, ma facile
a spaccarsi, a lungo è stato impiegato per costruire traverse ferroviarie, ed è un
ottimo combustibile.
La Roverella è un albero sacro nell’astrologia celtica, al di sotto del quale i druidi
e i sacerdoti celti utilizzavano il vischio, le cui foglie si riteneva avessero una funzione profetica-oracolare, producendo visioni premonitrici. Le persone appartenenti a questo albero sono forti, intelligenti e preferiscono la solitudine alla folla,
le riflessioni ai discorsi futili. Con queste persone è difficile annoiarsi. Detestano
il caos e inseguono il sogno di poter cambiare il mondo. Sono vigorose e forti. Non
tornano mai sui loro passi, qualunque sia l’ostacolo che incontrano. Intransigenti
e poco diplomatici, molto indipendenti, non sopportano limiti e ostacoli. Non
amano viaggiare, la loro intelligenza è concreta e lucida e dotata di una certa intuizione. Per quanta riguarda le amicizie, i nativi della Roverella sono fedeli e su di
loro si può sempre contare e fare affidamento. Si limitano a stringere rapporti solo
con le persone che condividono le loro vedute e opinioni. Buoni i rapporti di amicizia con le persone appartenenti all’Abete e al Cipresso.
Olivo
Olea europaea
L’Olivo (Olea europaea, L.): Pianta da frutto, utilizzata fin dall’antichità per l’alimentazione e la produzione di olio. Specie longeva, può raggiungere tranquillamente i mille anni di età. Assai frugale, termofila ed eliofila (ama il caldo e la luce),
molto xerofila (particolarmente resistente all’aridità).Teme le gelate tardive. È una
pianta sempreverde. I suoi frutti, le olive, sono utilizzate per il consumo alimentare
tal quali, essiccate, oppure macerate e soggette alla molitura per l’estrazione dell’olio. Le radici, sono di tipo fascicolato, molto superficiali, estese a formare un
ampio apparato radicale. Il fusto, dalla tipica forma contorta, ha la corteccia grigia,
chiara in gioventù e più scura nella fase adulta, con legno molto duro e pesante. Le
foglie opposte, coriacee, di forma ellittico-lanceolate, con picciolo corto, margine
intero e lamina inferiore di colore bianco-argenteo.
L’Olivo è un albero simbolo di pace, forza e purificazione. La persona appartenente
a quest’albero è sempre alla ricerca di tepore e di sole, se vive in un paese freddo,
il suo sogno sarà di trasferirsi in un luogo caldo. Saggia, pacifica, non-violenta, detesta complicarsi l’esistenza. Il suo motto è “vivi e lascia vivere”. È la discrezione in
persona. Sempre sorridente qualunque cosa accada, è l’essenza stessa della serenità.
Amata, apprezzata, stimata e anche rispettata. È un tipo di persona da prendere così
com’è. Molto tollerante, ha un innato senso della giustizia. Difficilmente si entusiasma, perché niente gli sembra abbastanza importante. Molto intelligente, la persona appartenente a quest’albero, è molto riflessiva. Adora leggere, acculturarsi,
istruirsi. Popolare nel suo ambiente, l’Olivo dona pace e felicità a chi gli sta intorno.
Buona l’intesa con le persone appartenenti all’Olmo e al Cipresso.
Nocciolo
Corylus avellana
Settembre
Ottobre
Buio
Il Nocciolo (Corylus avellana, L.): Pianta dal portamento cespuglioso, di piccolo albero o di ceppaia con polloni (quando coltivato); può raggiungere
un’altezza di 5-7 metri. La distribuzione di questa pianta copre l’intera area mediterranea e si espande dal piano basale alla zona montana, raggiungendo
anche i 1.500 metri s.l.m.. vegeta in maniera ottimale su terreni calcarei, fertili e profondi. E’ una specie molto rustica, non teme il freddo tant’è
che, la fioritura annuale, inizia proprio nel periodo tardo invernale. Ha foglie decidue, semplici, cuoriformi con il margine dentato. È una specie
monoica con infiorescenze unisessuali. Le maschili sono costituite da amenti penduli autunnali, le femminili formate da una gemma di piccole dimensioni. Ogni pianta di Nocciolo è autoincompatibile dal punto di vista pollinico e deve essere fecondata da un’altra cultivar. Il frutto, commestibile, la
nocciola, è ricco di oli, viene utilizzato sia nell’alimentazione che nell’industria per la realizzazione di coloranti e profumi.
Il Nocciolo è un albero collegato, nella mitolgia celtica, alla Corona Boreale. Il suo frutto, all’esterno apparentemente duro, è al suo interno delizioso
e i sui rami sono così flessibili da potersi curvare sino a formare un cerchio perfetto. La persona nata sotto questo albero non si fa particolarmente
notare e quasi non ci si accorge di lei. Ma, una volta conosciuta, è difficile rimanere insensibili al fluido che sprigiona. In queste persone è molto forte
il senso di giustizia. Il Nocciolo ha fascino e intelligenza acutissimi. Ha un’aria attenta ed è molto abile nell’indovinare i pensieri segreti degli altri.
Impara con una tale facilità da far ritenere che conosce benissimo la materia trattata. Lo sostengono una memoria prodigiosa e una grande capacità di
adattamento alle varie situazioni. Per quanto riguarda le amicizie, il Nocciolo è molto comunicativo, sa rendersi simpatico e farsi amare. Se è circondato
da persone negative, male intenzionate o che non l’apprezzano, può essere negativo, cattivo nei confronti di chi non gli va a genio e diventare una vera
peste. Per fortuna, impara abbastanza presto a fare le proprie scelte e a circondarsi delle persone giuste. Ottimi i rapporti di amicizia con le persone
appartenenti all’Acero. Molto buoni i rapporti di amicizia anche con le persone appartenenti al Pero, al Castagno.
Corniolo
Cornus mas
Ottobre
Buio
Il Corniolo (Cornus mas, L.): piccolo albero caducifoglie alto fino a 5 metri che vive nelle radure dei boschi di latifoglie, dal livello del mare a oltre
1000 metri di quota. E’ coltivato come specie ornamentale per la colorazione rosso ramata che le foglie assumono in autunno e per i frutti commestibili.
Preferisce terreni freschi e suoli decisamente calcarei, dove cresce spontaneo. Le foglie sono ovate e opposte con 3-5 nervature vistose, simili a corna,
i fiori gialli si aprono ad ombrello e i frutti somigliano a piccole ciliegie, di colore rosso o giallo. I frutti devono essere consumati ben maturi altrimenti
risultano tannici e astringenti, sono usati per succhi di frutta e marmellate. Il legno, durissimo e molto resistente, serviva in passato per la fabbricazione
dei raggi delle ruote dei carri, e per la produzione di pipe.
Il Corniolo è un albero che l’astrologia celtica considera sacro perché fornisce la chiave per aprire la porta dell’Annwn, un mondo pieno di felicità
il cui ingresso è difeso da un Drago. L’accesso a questo luogo di felicità è permesso solo a coloro che sanno interpretare correttamente il simbolo del
suo frutto rosso. Le persone appartenenti a quest’albero spesso sono taciturne e sedentarie. Amanti delle imprese eccezionali, si annoiano con facilità
quando non adeguatamente stimolati dal mondo che li circonda. Di animo indipendente, aspettano l’occasione per manifestare appieno il loro carattere
altruista e determinato. In tema di amicizie, i nativi del Corniolo, intrattengono rapporti stretti con un ridotto numero di persone. Non fanno mai il
primo passo e, apparentemente, possono sembrare freddi, indifferenti o timidi. Molto buoni i rapporti con le persone appartenenti all’albero del Fico.
Buona l’intesa con le persone del Frassino e del Tiglio.
Acero
Acer pseudoplatanus
Ottobre
Buio
L’Acero (Acer pseudoplatanus, L.): Grande albero a chioma espansa, può raggiunge un’altezza di 30-40 metri. Predilige i climi montani e vive fino a
2.000 m s.l.m., nei boschi di abete rosso e faggio, su terreni piuttosto freschi e non acidi. Il tronco è slanciato, diritto, a crescita rapida, con corteccia
simile a quella del platano (da cui il nome), dalla quale si staccano, in età adulta, placche grigiastre. La chioma è ampia e globosa con foglie di colore
verde scuro a 5 lobi poco pronunciati, lunghe una ventina di centimetri, dal lungo picciolo. I fiori si sviluppano verso aprile, dopo l’apertura delle
foglie, e sono riuniti in grappoli penduli. Il frutto è una doppia samara, con ali disposte ad angolo acuto. Il legno, molto chiaro, è di facile lavorabilità,
adatto per mobili di pregio e per pavimenti. E’ usato anche nell’industria della carta e costituisce un ottimo combustibile per il buon potere calorifico.
Le persone appartenenti all’Acero sono buontempone, molto socievoli, amanti delle feste. Escono molto e prediligono fare nuove conoscenze e
ricevere confidenze. Possono essere anche molto riservati, solo quando si fidano, si rivelano totalmente per quelli che sono. Sono sensibili, onesti e
corretti nel comportamento. Gli appartenenti a questo albero curano moltissimo la propria persona. Non sono certo tipi comuni, sono forti, instancabili,
hanno una grande resistenza e sono sempre alle prese con svariati progetti. Particolarmente intelligenti, non mancano di immaginazione e di intuizione.
Sono portati ad attribuire maggiore importanza al futuro che al presente. I nativi dell’Acero hanno buoni rapporti di amicizia con le persone appartenenti
all’albero del Nocciolo. Buona l’intesa anche con le persone appartenenti al Melo e al Bagolaro.
Noce
Juglans regia
Ottobre
Novembre
Buio
Il Noce (Juglans regia, L.): Albero originario dei boschi montani della Penisola Balcanica, coltivato per la valenza economica relativa sia per il valore
del legno che per quello del frutto. Vegeta nella zona del Castanetum. Albero vigoroso con tronco dritto, può raggiungere i 30 metri di altezza. Le
radici, robuste, fittonanti, a maturità si espandono e diventano superficiali. È una specie monoica, cioè con fiori maschili e femminili riuniti sulla stessa
pianta. Le foglie sono grandi, caduche, composte ed alterne. Il frutto è una drupa, formata da una parte esterna carnosa che, annerisce a maturità e
libera la noce vera e propria, costituita da due metà che racchiudono il gheriglio. Il legno è duro, pesante, facilmente lavorabile prima dell’essicazione,
ricercato per la fabbricazione di mobili.
Il Noce è un albero che viene associato al racconto mitologico celtico di una bella e giovane fanciulla trasformata, per capriccio, in un piccolo cane
dal potente dio delle acque Uyr. Il Noce è un albero che attrae per la sua bellezza. Le persone nate sotto questo albero presentano una personalità lunatica, in quanto cambiano atteggiamento da un momento all’altro. Hanno una grande passione: la libertà. Possiedono un elevato desiderio di indipendenza. In linea di massima indisciplinati, passano dal riso alle lacrime molto velocemente. Non sopportano la solitudine e il loro carattere dipende
dall’emozione del momento o dallo stato d’animo delle persone che stanno loro accanto. I nati del Noce sono fortemente timidi, mascherando tale
caratteristica con un’apparente spontaneità. Sono inoltre ricchi di contraddizioni: capricciosi e allo stesso tempo generosi, ospitali e di ampie vedute.
Insieme leali, fedeli e incostanti. D’altra parte anche in ciò consiste il loro fascino, visto che la loro imprevedibilità li rende persone interessanti. I nati
nel periodo del Noce sono dotati di una spiccata intelligenza. Desiderano attorniarsi di gente selezionata su cui esercitano un fascino cui nessuno si
sottrae. Sono anche organizzatori nati. Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del Noce sono capaci di intrecciare rapporti con tutti e in poco tempo
appena arrivati in un posto nuovo. Molto buoni i rapporti di amicizia con le persone appartenenti al Tiglio, al Castagno, e all’Acero. Buona l’intesa
anche con le persone appartenenti al Faggio, al Bagolaro e alla Roverella.
Pioppo
Populus alba
Novembre
Buio
Il Pioppo (Populus alba, L.): Grande albero alto fino a 30 m, dalla chioma espansa con colorazione che va dal bianco al grigio. Spontaneo nella maggior
parte d’Europa, ma spesso coltivato per il legname. I pioppi hanno accrescimento rapido e possono produrre legno utile in 30 anni. Il loro habitat
naturale è rappresentato da suoli incoerenti che rimangono umidi tutto l’anno ma senza subire inondazioni, dove spesso si associano con specie arboree
quali l’Ontano, il Frassino, l’Olmo e il Salice. Il Pioppo è abbastanza resistente alla salsedine, viene utilizzato anche come frangivento nelle zone
marine. La sua corteccia grigio chiara, simile a quella della betulla, rimane per lungo tempo liscia e punteggiata da lenticelle a forma di rombo ma, invecchiando, diviene più scura e ruvida. Le foglie sono ovali e tondeggianti ma, talvolta, irregolarmente lobate. La pagina fogliare superiore è lucida,
di colore verde scuro, mentre quella inferiore, come i getti giovani, è ricoperta da una fitta peluria biancastra, da cui il nome comune della pianta. Il
legno viene usato nell’industria della carta.
II Pioppo, secondo la mitologia celtica, è l’albero dal cui legno è stata ricavata lo clava di Ogmios, figlio di Dis, il dio padre degli dei e degli uomini.
II Pioppo è una pianta che cresce alta verso il cielo e le persone nate sotto questo albero presentano, quindi, una volontà inflessibile, molta perseveranza
non rinunciando ad affrontare le prove che la vita pone loro sul cammino. I nati sotto questo albero, hanno una personalità affascinante e ci tengono
ad essere puntuali agli appuntamenti. Sono molto sensibili, pur non dimostrandolo. Molto coraggiosi e orgogliosi, non sembrano quasi mai agitati, appaiono sempre tranquilli. L’intelligenza dei nati sotto il Pioppo è notevole. Per quanto riguarda le amicizie, per il Pioppo è molto importante circondarsi
di persone piene di entusiasmo. Molto buoni sono i rapporti stretti con il Tiglio per effetto della condivisione di interessi. Ottima anche l’intesa basata
su rapporti costruttivo-competitivi con i nati del Salice.
Castagno
Castanea sativa
Novembre
Buio
Il Castagno (Castanea sativa, Mill.): Pianta massiccia alta fino a 30 m, occupa un posto di primaria importanza fra le piante economiche dell’Europa
mediterranea. Originaria dell’Europa sud-orientale, è stata inpiantata in maniera diffusa; specie submontano - mediterranea, il cui areale di vegetazione
rientra nella zona del Castanetum. Specie mesofila (di media esigenza) nei riguardi della temperatura e dell’umidità, sopporta la siccità estiva preferisce
i terreni silicei e vulcanici. Di rapido accrescimento, è un albero longevo di elevato e maestoso portamento. Ha belle foglie caduche, alterne, lancelolate
e seghettate, lunghe fino a 20 cm. Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna. Molto apprezzato il legno, duro, resistente all’umidità, impiegato per la realizzazione di vari manufatti.
Il Castagno è un albero che la mitologia celtica associa al racconto di Branwen, dea dell’amore, che su richiesta del dio Uyr si è trasformata in una
balena per spaventare la Principessa incatenata, fermata dal portare a termine tale intento dall’Eroe Solare. Il Castagno produce frutti deliziosi ma
avvolti in un involucro pieno di spine. Le persone appartenenti a questo albero sono come il tenero e delizioso frutto di questa pianta, il cui aspetto
esterno rischia di scoraggiare chi si avvicina. Infatti, il Castagno è una persona meravigliosa, dai molteplici aspetti, con risorse inesauribili, benché
appare come un personaggio freddo, distante e autoritario. Ma quando apre il suo cuore, si dona corpo e anima al punto da sorprendere con tanta bellezza, grazia e forza che sprigiona. Sensibile ed emotivo, abbastanza impacciato durante la giovinezza, migliora col tempo. Docile ma tenace allo stesso
tempo, autoritario, volitivo, testardo, ma anche tenero, il Castagno ama il comfort e il lusso. In lui è molto forte il senso di giustizia. La sua intelligenza
è concreta, basandosi sull’esperienza e sull’osservazione. Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del Castagno hanno grande predisposizione ai rapporti
umani, anche se non sembrano propensi a fare il primo passo. Apparentemente freddi e distanti, affascinano gli altri. Buona l’intesa con le persone appartenenti all’albero del Pino e alla Betulla.
Frassino
Fraxinus angustifolia
Novembre
Dicembre
Buio
Il Frassino (Fraxinus angustifolia,Willd.): albero alto fino a 25 m. Specie igrofila dei boschi planiziari occupa diffusamente ampie aree di pianura in
consociazione con farnia e carpino bianco, risalendo in zone fresche collinari dove si consocia con il cerro. E’ specie eliofila (ricerca la luce) che
predilige terreni freschi. La corteccia è di colore grigio chiaro, profondamente e finemente fessurata. Le foglie sono decidue, composte, lungamente
lanceolate, imparipennate. La fioritura avviene in anticipo rispetto alla fogliazione. Il frutto è una samara. L’apparato radicale è superficiale di tipo fascicolato, che permette a questa pianta la colonizzazione di ambienti particolarmente umidi e corsi d’acqua. La specie è apprezzata per la valenza paesaggistica grazie alla fioritura a fine inverno e alle intense colorazioni gialle e rossastre delle foglie in autunno.
Il Frassino è un albero che l’astrologia celtica associa all’aquila. Le persone nate sotto questo albero, sono riservate, educate, consapevoli di ciò che
vogliono dalla vita. I nativi del Frassino hanno un carattere esigente che pretende attenzioni e sono innamorati della vita. Dotati di un’intelligenza intuitiva, sono fantasiosi e originali, il più delle volte lontano dalla razionalità. Per quanto riguarda le amicizie, i nativi del Frassino sono poco affidabili
e fedeli. Manifestano uno spiccato senso della giustizia, dotati di buone maniere, rifuggono le regole imposte essendo anticonvenzionali per natura.
Molto buoni i rapporti con le persone appartenenti all’albero del Tiglio. Ottima l’intesa con le persone appartenenti al Corniolo in quanto entrambi
hanno in comune l’amore per la vita. Buoni anche i legami con Ulivo e Faggio.
Carpino
Carpinus betulus
Dicembre
Buio
Il Carpino (Carpinus betulus, L.): Albero di media grandezza, diffusi all’interno dei querceti fino a oltre 1.000 metri di quota, dall’accrescimento
lento. Sono piante resistenti che vivono anche su terreni poveri e scarsamente fertili. I rami, la corteccia e le foglie ricordano quello del Faggio, ma il
Carpino ha gemme più brevi. Le foglie, ovali e appuntite, assumono in autunno una bella colorazione giallo carico. Il legno, tenace e compatto, viene
usato come combustibile. Le foglie sono un buon foraggio per gli animali.
Il Carpino è un albero associato dall’astrologia celtica alla costellazione dell’Arpa, in quanto i suoi rami sembrano formare il profilo di questo strumento
e il vento nelle sue foglie produce suoni leggeri e mistici. Le persone appartenenti a questo albero sono di natura molto sensibile, con un animo pieno
di poesia e armonia. Molto curiosi, si interessano a tutto rischiando così di trovarsi in mezzo ai guai. I nati del Carpino sono di una bellezza fredda, particolare. Da giovani sono molto belli e invecchiando assumono un aspetto decisamente sofisticato. I nati sotto questo albero attribuiscono grande importanza alla forma, sono esteti e perfezionisti. Pur detestando le responsabilità, hanno un grande senso del dovere, uno spiccato senso della disciplina e
dell’obbedienza, a loro piace moltissimo far parte di un gruppo organizzato, portare qualche insegna e assistere a riunioni. Conservatore, il Carpino
non sopporta di lasciarsi andare, guarda con diffidenza le idee nuove, che fa sue solo dopo averle ben vagliate. Intelligente, intuitivo, è attratto da tutte
le arti, soprattutto quelle figurative. In generale, le persone che appartengono a questo albero hanno la notevole facoltà di modificare l’ambiente diffondendo vibrazioni che rendono felici chi li circonda. Infatti, non si lasciano mai imprigionare da sentimenti negativi. Per quanta riguarda le amicizie, i
nativi del Carpino sano persone molto socievoli, amano catalizzare l’attenzione su di loro. Molto buoni i rapporti con le persone appartenenti all’albero
della Roverella, con le quali condividano l’amore per le cose eccentriche. Buoni i rapporti di amicizia anche con i nativi del Faggio, che li considerano
divertenti per il loro carattere audace e le idee fuori dal comune e con quelli del Noce, con i quali condividono una forte sensibilità.
Fico
Ficus carica
Dicembre
Buio
Il Fico (Ficus carica, L.): pianta resistente alla siccità, appartenente alla famiglia delle Moraceae. Viene coltivato da tempi remoti, per il suo prezioso
frutto, in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. È un albero dal tronco corto e ramoso che può raggiungere altezze di 6 – 10 metri, presenta una
corteccia liscia, di colore grigio-cenere e foglie grandi, 3-5 lobate, di colore verde scuro superiormente e verde chiaro sulla pagina inferiore. E’ una
specie che presenta piante maschio e piante femmina. La pianta maschio, o caprifico, produce il polline con frutti non commestibili, mentre la pianta
femmina, o fico vero, produce semi contenuti nei frutti. Quello che comunemente viene ritenuto il frutto del Fico è in realtà un falso frutto carnoso,
ricco di zuccheri a maturità. I veri frutti, presenti all’interno, sono piccolissime noci dette acheni, circondate dalla polpa succulenta e dolce.
Il Fico è un albero considerato dagli antichi celti grande amico dell’uomo perché il suo frutto può essere conservato a lungo dopo essere stato essiccato
al sole. Per questo motivo viene associato alla costellazione celtica del Grande Cane, il miglior amico dell’uomo. Le persone appartenenti a questo
albero sono istintive, sempre pronte ad aiutare il prossimo. Molto indipendenti, gradiscono la compagnia degli altri. Sensibili, hanno bisogno di spazio,
di calore umano, di libertà. Possiedono un carattere semplice. I nati sotto l’albero del Fico sono tipi pratici, lucidi. Buona l’intesa con le persone appartenenti al Pino e con quelle appartenenti al Tiglio, con le quali possono trovare un’ottima intesa. Rapporti più complessi con le persone appartenenti
all’albero del Frassino e del Pioppo. Interessanti anche i rapporti con i nativi del Corniolo.
Dicembre
Betulla
Betulla alba
La Betulla (Betula alba, L.): Pianta alta fino a 30 m, diffuso nella maggior parte
dell’Europa. E’ una pianta dalla chioma rada e leggera, con tronco snello, dalla caratteristica corteccia bianco argentata e foglie decidue ovato triangolari. Pianta rustica, pioniera, eliofila, colonizza rapidamente le aree scoperte dopo il taglio o
l’incendio. Resiste a condizioni ambientali avverse, quali geli improvvisi e prolungati e lunghi periodi di siccità. E’ un albero che non vive molto a lungo . Non sopporta l’ombra e finisce per essere soffocata da alberi più grandi e longevi. Vegeta
solitaria o in boschi misti del piano montano nelle zone del Picetum, Fagetum e
Castanetum. Il legno chiaro e molto tenero lo rende favorevole all’impiego per
vari oggetti di artigianato.
La Betulla è un albero che cambia corteccia e per questo motivo era considerato
dagli antichi Celti una delle vie di accesso alla luce e all’immortalità. I druidi effettuavano cerimonie nella quali salivano lungo il tronco di questa pianta cantando melodie rituali. I nati che possono riferirsi a questo albero sono gelosi, irascibili,
possessivi e talvolta invidiosi. Nonostante un carattere così difficile possiedono l’arte
dell’oratore e un modo di persuadere e convincere gli altri. Nervosi ed irrequieti,
i nativi della Betulla sono geniali e abili strateghi. Dotati di intelligenza praticamente
universale, non sono molto socievoli e non fanno concessioni.Tuttavia, lo loro compagnia è molto ricercata, perché sono persone affascinanti. Per quanto riguarda le
amicizie, i nativi della Betulla sono sempre impegnate ed intrattengono continui
contatti e rapporti soprattutto di tipo professionale. Molto buoni i rapporti di questo
tipo con le persone appartenenti all’albero del Cipresso: sono i loro compagni preferiti perché generosi. Buoni anche i rapporti con i nativi dell’Abete, che li aiutano
a non vagabondare e a trovare lo giusta direzione nella vita.
Faggio
Fagus sylvatica
Il Faggio (Fagus sylvatica, L.): E’ un albero alto fino a 40 metri, inconfondibile per
forma e portamento con tronco liscio di colore grigio metallizzato, forma boschi
stupendi nelle aree montane a quota superiore agli 800 metri. Il legno è chiaro,
quasi bianco, le foglie lucide, ovali e alterne, assumono in autunno una colorazione
rossastra molto suggestiva. I frutti legnosi, detti “faggiole”, sono coperti da aculei
dalla punta sottile, si aprono in 4 lembi (valve) a maturità, le noci sono commestibili
e molto appetite dalla fauna selvatica, compreso il cinghiale.
Il Faggio è un albero molto robusto e dalla crescita lenta. Le persone appartenenti
a questo albero sono molto gregarie, amano lo folla e ricercano la gloria. Non
amano la solitudine, sono molto generose, amano continue sfide e competizioni.
Sono sempre interessate alla sperimentazione in tutti i campi possibili e immaginabili. Il Faggio è furbo, ingegnoso, concreto: non si abbandona ai sogni ma cerca
di realizzare quello che si propone di fare. Abile organizzatore della propria vita, è
capace di generosità, manifesta maggiore attitudine verso gli studi scientifici. Intelligente, mentalmente organizzato, ha una lucidità notevole. Per quanto riguarda
i rapporti sociali, i nativi dell’albero del Faggio, sono onesti e molto amati dai loro
amici e rispettati dai loro nemici. Molto buoni i rapporti con le persone appartenenti al Carpino, con le quali riescono a organizzare spettacoli, cerimonie e ricevimenti. Buoni anche i rapporti con i nativi del Bagolaro e del Melo con i quali
diventano complici.
Melo
Pyrus malus
Dicembre
Buio
Il Melo (Pyrus malus, L.): pianta coltivata da tempo immemore in moltissime parti del mondo, predilige areali dal clima freddo e umido. Può raggiungere
gli 8-10 metri d’altezza, ha foglie di color verde scuro di forma ovale con il margine seghettato, i fiori sono composti da cinque petali di color bianco
rosato. Produce frutti di forma globosa variamente colorati e di dimensioni che dipendono dalla varietà di appartenenza. A tal proposito è bene evidenziare che, le differenti varietà coltivate, producono frutti con caratteristiche organolettiche e resistenza alle malattie, variabili in ragione delle specificità genetiche.
Il Melo è un albero che, in astrologia celtica, simboleggia la bellezza femminile. Le persone appartenenti a questo albero sembrano molto riservate,
distanti e inaccessibili. Non si lasciano smuovere dagli assalti della vita ma rimangono profondamente e sinceramente attaccati a un ideale di elevato
valore. Dotati di fantastiche capacità, hanno notevole carisma e innata apertura mentale. Estremamente suscettibile, il Melo è sprezzante per tutto ciò
che non è bello, buono e pieno di amore. Profondamente generoso, amante dell’armonia, è spontaneo nel suo comportamento. Manifesta tenerezza
e gentilezza. Molto buoni i rapporti di amicizia con le persone appartenenti al Bagolaro, al Faggio e al Pioppo. Buona anche l’intesa con i nativi appartenenti all’albero del Pino.