Educare.it - SCUOLA La Didattica Mentalista nell’apprendimento musicale Carla Barbara Coppi Insegnante presso la Direzione Didattica Massa 2 (MS), musicista, scrittrice e formatrice. Molti soggetti presentano difficoltà nell'intonazione corretta dei suoni. Come superarle? Quale posto ricopre l'educazione dell'orecchio nel sistema scolastico italiano? In questo articolo si cerca di rispondere a tali domande attraverso l'applicazione metacognitiva della Didattica Mentalista. Tale approccio, partendo dalla dimensione mentale del soggetto consapevole delle proprie risorse intellettive ed attivo costruttore del processo di insegnamento/apprendimento, esplora le cause e propone efficaci procedure educativo/didattiche. Introduzione identificazione Negli Annali della Pubblica Istruzione il Ministero scriveva: «la musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse» . 1 Anche le Indicazioni Nazionali per il Curricolo riconoscono alla musica un elevato 12 valore formativo, che trova però solo nelle scuole secondarie ad indirizzo specifico e negli Atenei, dove è valorizzata l’attività musicale attraverso cori ed orchestre giovanili. Nelle scuole del primo ciclo, invece, la musica resta una “cenerentola” all’interno dell’attività didattica, sebbene molti studi depongano a favore di un suo impiego fin dal primo periodo di vita. La musica come esperienza senso motoria precoce Il musicista francese François Delalande descrive la musica come esperienza sensomotoria, in senso piagetiano, e definisce © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 “condotte musicali” i gesti di ripetizione e una variazione del suono e del gesto che lo implicitamente produce. Tutto ciò si sviluppa in modo inconsapevoli e automatici. naturale, sin dal momento post-natale. Per fare musica bisogna pedagogia Il fisiologo che tra li i fa rientrare comportamenti della musica Eckart Altenmuller, afferma che il nostro sistema uditivo essere sensibili ai suoni, trovarvi un significato e godere della loro organizzazione. (…) Trasmettere un sapere o sviluppare una sensibilità sono due obiettivi completamente diversi. Se si mette nelle mani dei bambini, in un’età compresa fra i cinque e i sette anni un qualsiasi strumento, succede immediatamente qualche cosa, sono attirati, hanno delle idee, ciò che fanno è musicale: si dice che sono dotati 2. è in grado di imparare, è modellabile. È necessario un allenamento musicale sin dai primi anni di vita. Il percorso che l’individuo deve compiere per raggiungere un grado di comprensione del linguaggio musicale tale da poterne fruire appieno avviene sin dai primi istanti di vita, addirittura sin dal grembo materno. Inoltre la percezione musicale non Secondo Delalande l'educazione musicale avviene soltanto sotto forma auditiva del dei bambini avviene attraverso il "risveglio" suono e l'ascoltatore, nell'assistere ad un di quell'attività ludica che è già presente in concerto, attiva anche quella visiva e tattile. loro. dal Il musicista a sua volta percepisce la musica potenziamento del desiderio dei bambini in modo psicomotorio come sequenza di piccoli diteggiature e crea una rappresentazione È di importante far musica partire attraverso la valorizzazione di giochi sonori spontanei e il mentale dello spartito di tipo simbolico. piacere innato del gesto che li produce, Questa prospettiva apre spazi ad un passando agilmente ad acquisizioni tecniche intervento di insegnamento-apprendimento più specifiche nei successivi gradi scolatici.3 di tipo metacognitivo con la valorizzazione Se traduciamo queste indicazioni in un del potenziale mentale del singolo soggetto. approccio didattico di tipo metacognitivo, Questo tipo di approccio può essere efficace non possiamo trascurare ciò che in genere con discenti di qualsiasi età: non ci sono viene dato per scontato: la dimensione limiti mentale del soggetto che apprende. La all’apprendimento della musica, anche se funzione del momento evocativo, cioè della indubbiamente più avanza l’età maggiore è capacità di attingere le informazioni sonore, la fatica di apprendere. anagrafici di ostacolo auditive, verbali, visive, analogiche e tattili dalla memoria a lungo termine definita dalla psicologia anche di “ripescaggio o di richiamo”, è condizione indispensabile per l’apprendimento. Questi processi spesso non vengono sufficientemente valorizzati da Lo sviluppo dell’intonazione Edgard Willems, nel manuale L’orecchio musicale, espone la sua pratica metodologica basata sull’idea che ritmo, melodia ed © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 13 13 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 armonia natura rappresentino fisiologica, grazie al maggior grado di consapevolezza con cui sono riusciti a gestire la propria voce. Il processo, e non solo il risultato finale di ognuno, è stato dunque elemento di attenzione prioritario.5 rispettivamente affettiva e mentale dell’uomo. Willem propone un vero e proprio percorso dello sviluppo auditivo che parte dall’ascolto musicale, proseguendo con una seconda fase di esercizi su diversi parametri musicali, per La Gestione Mentale di A. de La Garanderie poi prendere in esame il canto secondo una Attraverso lo studio delle abitudini e dei graduale, crescente difficoltà. Alla fine si comportamenti approda migliori, il pedagogista francese Antoine de all’improvvisazione, ritenuta mentali degli fondamento dello sviluppo dell’orecchio La armonico.4 prevalenti stili di apprendimento: quello Garanderie ha individuato due Recenti studi condotti a Buenos Aires visivo, che evoca le conoscenze attraverso le hanno messo in evidenza i fattori che immagini mentali impresse su un “taccuino possono visuo-spaziale”, e quello auditivo che ricorre essere intonazione, cognitivo causa individuati che di problemi sia fisiologico: a di livello a processazioni logico-proposizionali mancanza mediante discorsi interiori e suoni. Le due d’esperienza, di attenzione, di memoria, modalità interfacciano il mondo reale con scorretta emissione vocale e difetti nella quello respirazione. strutturano e si stabilizzano nel processo Le tecniche utilizzate per condurre gli evolutivo interiore di dell’individuo, crescita del si soggetto studi, durati due anni su tre tipologie di acquisendo la forma di vere e proprie soggetti di età pre-adolescenziale, sono “abitudini mentali”. affini alla metodologia di Williems. Anche I due stili di apprendimento, definiti da in questo caso l’importanza del momento A. de La Garanderie “lingue naturali o dell’evocazione auditiva e visiva da parte pedagogiche”, possono essere utilizzate su dei soggetti coinvolti è presente, ma di fatto quattro parametri di complessità crescente, non è prevista una pratica metodologica che dal parametro 1 (P1) al 4 (P4) nel seguente consenta di attingere agli evocati attraverso modo: la gestione consapevole del proprio stile P1 visivo – evocazione di oggetti d’apprendimento. A conclusione di queste P1 auditivo – evocazione di suoni ricerche è emerso che tutti i partecipanti prodotti da oggetti hanno raggiunto un grado accettabile di P2 visivo – evocazione di parole scritte intonazione. Rilevante è anche il fatto che P2 auditivo – evocazione di suoni relativi alle parole scritte o melodie tutti i soggetti che hanno partecipato hanno sviluppato una maggior sicurezza nel cantare 14 studenti © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 Il P3 è il parametro delle operazioni Il grande pedagogista francese dedica il logiche complesse: saggio I profili pedagogici «a tutti coloro che, P3 visivo – evocazione di schemi e di giovani e vecchi, ritengono di essere lontani mappe concettuali dall’aver esaminato le risorse mentali di cui P3 auditivo – evocazione di frasi per potrebbero normalmente disporre se le fornire spiegazioni verbali articolate e conoscessero» 7 . capacità di analizzare temi musicali e Gestione Mentale, muove proprio dalla confrontare melodie convinzione che il successo nello studio Il P4 è il parametro che va oltre la riproduzione evocativa e consente di immaginare ed essere creativi. I soggetti dipenda dalla Il metodo, definito della scoperta delle proprie abitudini mentali e dalla acquisizione delle capacità di padroneggiarle.8 visivi, come nel caso dei pittori e degli La Gestione Mentale valorizza il soggetto scultori, sono capaci di evocare la realtà in come agente attivo di conoscenza e lo modo personale. I soggetti auditivi, come i conduce alla consapevolezza del proprio grandi musicisti, sono capaci, da un piccolo “stile tema, di creare motivi musicali e sinfonie. funzionamento di specifici “gesti mentali” di apprendimento” e del che rappresentano la struttura del pensiero De la Garanderie, invertendo una tradizionale impostazione della ricerca, non ha esaminato i soggetti con problemi di apprendimento, al contrario, ha puntigliosamente analizzato gli alunni scolasticamente più brillanti e le procedure mentali da loro adottate nella risoluzione di un compito. (…) E’ dovere primario dell’insegnante avere ben chiari i procedimenti mentali attivati nello studio dall’alunno che deve essere guidato a prendere consapevolezza del proprio modo di pensare e di procedere nell’apprendimento. (…) L’insegnante può entrare in comunicazione autentica con gli alunni e capirne le modalità di elaborazione delle conoscenze per trasmettere i gesti mentali funzionali all’apprendimento (attenzione, memoria, comprensione, riflessione, immaginazione creatrice) e promuovere la consapevolezza nello studio. (…) Il metodo adottato dal soggetto non tende generalmente a cambiare nel corso della vita diventando, di fatto, una sorta di “abito mentale” che viene interiorizzato in modo spontaneo e adoperato meccanicamente.6 umano. Ne consegue che il successo scolastico non sia da attribuire al quoziente intellettivo, quanto alla capacità del soggetto in apprendimento di far ricorso ai propri gesti mentali in modo consapevole, padroneggiandoli al momento opportuno. Dunque si deve partire dalla coscienza del “chi siamo” per approdare successivamente alla conoscenza del mondo circostante. Procedere in modo inverso significa continuare a perpetrare il fallimento e l’insuccesso scolastico.9 L’evocazione mentale consapevole François Delalande, nella sua pedagogia delle condotte musicali, dà per scontato il gesto mentale intorno al quale de La Garanderie incentra il © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 metodo della 15 15 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 Gestione Mentale: Riflessione, cioè la il gesto della Anche capacità di evocare sottolinea Antoine de l’importanza La del Garanderie risveglio mentalmente ciò che si è percepito in dell’intelligenza e lo definisce il frutto di assenza evocazioni guidate: dell’oggetto stesso con la consapevolezza di doverlo restituire. Tali evocazioni si possono suddividere in tre categorie: quelle non guidate o vaganti (cioè non legate a uno scopo preciso), quelle spontanee sollecitate da input sensoriali esterni o interni al soggetto (dipendenti dall’inconscio, come capita spesso per le evocazioni musicali), quelle volontarie o guidate cioè prodotte da un atto di intenzionalità. Sono soltanto queste ultime ad aprire “le porte” all’apprendimento e ad assolvere a una funzione di “ponte” tra la dimensione della realtà circostante e la mente. Sta all’insegnante spiegare all’alunno come rendere efficace l’apprendimento utilizzando consapevolmente le evocazioni volontarie. Delalande centra la sua didattica musicale sull’utilizzo predominante del Noi pensiamo che l’apprendimento della creatività nel campo dei suoni dipenda da una pedagogia generale concernente ciò che si offre all’udito: la pioggia, il vento, il frangersi delle onde del mare, il temporale, il canto degli uccelli, il ronzio degli insetti, le grida, le voci, le campane ecc… Ritroviamo qui, come sempre, la nostra legge: ascoltare con il progetto di riascoltare nella testa ciò che si sarà percepito. Eseguire questo progetto riascoltando per evocazione ciò che si sarà inteso. In seguito, mettersi di nuovo all’ascolto dell’oggetto di percezione con il progetto, questa volta, di confrontare questo oggetto con ciò che si è evocato e che ora è presente nella sua coscienza. Si pratica allora un gioco di andirivieni fra la percezione e l’evocazione, sia con lo scopo di assicurarsi attraverso un’evocazione fedele la riproduzione del percepito, sia con un’altra finalità: quella di sviluppare il percepito per sviluppare delle evocazioni originali.10 canale auditivo sul parametro P4. Partendo Le evocazioni si possono suddividere in dall’oggetto sonoro “esplorato” e conosciuto tre categorie: quelle non guidate o vaganti (per il quale il soggetto ha già creato (cioè non legate a uno scopo preciso), quelle un’immagine mentale nel parametro P1) egli spontanee sollecitate da input sensoriali porta il bambino ad andare oltre, ad essere esterni o interni al soggetto (dipendenti creativo, ad immaginare. L’introduzione del dall’inconscio, come capita spesso per le gesto cioè evocazioni musicali), quelle volontarie o dell’evocazione consapevole, è senza dubbio guidate cioè prodotte da un atto di una pratica che può facilitare l’intero intenzionalità. Sono soltanto queste ultime processo di insegnamento-apprendimento ad aprire “le porte” all’apprendimento e ad poiché svolge un ruolo intermedio tra la assolvere a una funzione di “ponte” tra la percezione e la conoscenza. dimensione della realtà circostante e la mentale della Riflessione, mente. 16 © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 Sta all’insegnante spiegare all’alunno come rendere efficace consapevolezza della propria madrelingua l’apprendimento pedagogica, visiva o auditiva, fino alla utilizzando consapevolmente le evocazioni capacità di compiere (in modo volontario) volontarie. Se il docente non assolve a evocazioni guidate dall’interno per un questa fondamentale funzione pedagogica si sapere gestibile e spendibile in qualunque rende responsabile dell’insuccesso e del momento11. fallimento dei suoi studenti in quanto Generalmente, nei soggetti adulti, le rinuncia al ruolo cruciale di mediatore lingue pedagogiche sono entrambe presenti, culturale e di guida formativa nel senso più facilitando i processi di apprendimento. E’ alto del termine. Dopo la presa di coscienza qui che la Didattica Mentalista può entrare del proprio stile di apprendimento, il in gioco nella individuazione di un più soggetto può ricorrere alle evocazioni che si efficace metodo di studio per gli studenti realizzano universitari, dall’interno con un gesto intenzionale e consapevole. anche in riferimento alla musica. Offrire ai discenti il doppio canale di apprendimento è davvero importante, in La Didattica Mentalista e l’approccio alla musica particolare qualora ci si riferisca a soggetti con prevalenza visiva in ambito musicale. Da alcuni anni a Massa (prov. di Massa- Il M° Fosco Corti 12 individua tra le Carrara) un gruppo di ricerca, composto da difficoltà principali prodotte dalla natura docenti di ogni ordine e grado scolastico e amatoriale coordinato dal pedagogista Pietro Sacchelli, universitari e scolastici la possibile presenza applica “Didattica di voci con marcati difetti d'intonazione: ciò Mentalista” mutuata dal metodo della può dipendere tanto da cattive abitudini “Gestione Mentale” di Antoine de La nell’emissione vocale, quanto da mancata Garanderie. educazione con successo la di un coro dell'orecchio come sonoro. quelli Corti di afferma al riguardo che il recupero di queste interiorizzare l'oggetto di apprendimento voci richiede un lavoro personalizzato e attraverso i gesti mentali dell'Attenzione e tanto della Riflessione, attivati attraverso uno affrontare la problematica nel gruppo il specifico didattico Maestro raccomanda di dedicare un periodo dell'insegnante fino all'acquisizione da parte propedeutico alla tecnica di base del canto dello che come alla lettura cantata. È a questo punto rappresentano un vero e proprio metodo di che il ricorso alla metacognizione può essere studio. determinante La Didattica Mentalista consente studente intervento di consuetudini Il Dialogo Pedagogico è il mezzo attraverso lungo da scoraggiare. perché Su come consente di personalizzare l’insegnamento all’interno il quale l’insegnante porta il discente alla © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 17 17 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 del gruppo ottimizzando tempi, strategie e direttamente sul piano auditivo saltando il risultati. passaggio intermedio delle immagini. Nell’insegnamento musicale non possono La consapevolezza del proprio stile di essere trascurati alcuni elementi di fondo: il apprendimento linguaggio musicale si articola su strutture un’importanza complesse procedono compiere i “gesti mentali” che offrono contemporaneamente in senso orizzontale all’individuo la possibilità di ricevere dal (melodia), verticale (armonia) e secondo mondo quelle acquisizioni che, fino a quel un’impalcatura momento, considerava inaccessibili. che ritmica, soggetta a assume fondamentale dunque per poter variazioni. Ecco come la Didattica Mentalista spiega lo sviluppo soggetti percettivo-auditivo: auditivi il passaggio per i dalla Pietro Sacchelli spiega perché i soggetti con difetti d'intonazione non percezione all’evocazione corrispondente necessariamente sono privi di attitudine. La avviene in modo diretto (dall’ascoltato al mancata riproduzione corretta di un suono risentito) e in linea con l’utilizzo della attraverso il canto è generalmente presente propria madrelingua pedagogica. nei soggetti visivi. Tuttavia esistono auditivi Generalmente i soggetti auditivi sono in poco intonati che non riescono ad evocare in grado di cogliere anche aspetti secondari dei terza persona andando dal modello a sé e fenomeni sonori percepiti, che riescono a prendendo quindi la fonte percettiva come riprodurre fedelmente in modo spontaneo. punto di riferimento. Essi cantano in prima Al contrario i soggetti auditivi “deboli” persona, cioè vanno da sé al modello, quindi incontrano difficoltà nel riascoltare nella partono dalla propria voce per adattarla in mente gli stimoli sonori ricevuti: in tal caso modo essi si trovano ad operare mentalmente prescelto. Naturalmente è auspicabile che il comparazioni tra evocati prima di poter maestro di musica sappia individuare la restituire fedelmente l’oggetto percepito. madrelingua pedagogica dei propri alunni personale al modello sonoro Ancora più complesso è il processo e, dopo averli resi consapevoli delle corrette mentale che si attiva nei soggetti visivi: essi dinamiche mentali, li avvii ad un costante devono decodificare il linguaggio auditivo esercizio, spostando la loro azione evocativa traducendolo in immagini (dall’ascoltato al primaria da sé al modello, favorendo il rivisto). Successivamente potranno associare passaggio dalla prima alla terza persona. 13 immagini mentali e suoni (dal rivisto al 18 Orecchio musicale ma non solo In musica le evocazioni mentali risentito) col progetto di ricercarli nella spontanee accadono spesso contro la nostra mente e riascoltarli. Soltanto un costante volontà: quante volte siamo tormentati da esercizio un consentirà loro di evocare motivetto che improvvisamente © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 ci URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 ingombra la testa e non riusciamo a Conclusioni liberarcene. Anche durante il sonno certi La svolta metodologica proposta dalla dati musicali vengono elaborati dalla nostra Gestione Mentale e ripresa dalla Didattica mente e riaffiorano inaspettatamente, con Mentalista si identifica nella ricerca della un tipo di evocazione "non guidata". Il consapevolezza da parte del soggetto che ricorso apprende delle proprie modalità mentali nel alle intenzionale evocazioni acquista come gesto un’importanza rapporto con la realtà. centrale per l'acquisizione di intere strutture Ciò si realizza attraverso un intervento musicali diventando un vero e proprio didattico che accompagni lo studente a "addestramento conoscere mentale" che porta all'acquisizione di un metodo di studio. e riflettere sulla personale madrelingua pedagogica, con il proposito di A tale proposito sono particolarmente restituire l’evocato grazie alla padronanza significativi i consigli che Robert Schumann, dei gesti mentali di Attenzione, Riflessione, nel suo libro “Regole di vita per il Comprensione, musicista”, Memorizzazione, esprime rivolgendosi Ragionamento, fino alla capacità di direttamente agli alunni, esortandoli a porre andare oltre con Immaginazione Creatrice. attenzione ai fenomeni sonori, a compararli, Tutto questo consente di sfruttare appieno le ad poterli proprie capacità adattandole alle esigenze restituire nella loro pienezza in modo del momento, in un’autonoma gestione delle consapevole: soggettive potenzialità mentali. evocarli mentalmente per L’educazione dell’orecchio è la cosa più importante. Esercitati per tempo nel cercar di riconoscere le note e le tonalità. Prova ad individuare quali suoni producono le campane, i vetri delle finestre, il cuculo. (…) Devi conoscere i tuoi brani non solo con le dita, ma anche saperli canticchiare senza l’aiuto del Pianoforte. Potenzia così la tua forza di immaginazione, cosicché tu sia in grado di fissare nella memoria non solo la melodia di una composizione, ma anche la sua relativa armonia.14 Portare l'alunno a mettere in relazione gli evocati musicali in terza persona, con l’obiettivo di una loro restituzione fedele in assenza dell’oggetto possibile la intonazione percepito, correzione dei ed le apre rende difetti porte di alla comprensione del linguaggio musicale a tutti gli studenti, indipendentemente dalla madrelingua pedagogica di appartenenza. Note 1 2 Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, 2012, Annali della Pubblica istruzione, numero speciale, Le Monnier, pag. 58 Delalande F. (2011), La musica è un gioco da bambini, Milano, Ed. Franco Angeli, pagg. 24-26 © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017 19 19 URL: http://www.educare.it/j/temi/scuola/didattica/3482 3 Delalande F., (2011) op.cit. Willems E. (1990), L'orecchio musicale, Padova, Ed. Zanibon 5 Leopardo C.E. (giugno 2010), Lo sviluppo dell’intonazione: uno studio a Buenos Aires”, dalla rivista Musica Domani, Torino, EDT, pag. 35 6 Sacchelli P. (2001), Il metodo metacognitivo della Gestione Mentale. Il pensiero di A. de la Garanderie, Bologna, Ed. Pendragon, 2001, pag. 17-18 Sacchelli, P. (2005), Prevenire e risolvere le difficoltà ortografiche, Roma, Ed. Anicia Coppi C.B. (2014), Didattica Mentalista Applicata e Musica, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso Scarantino C., Antonietti A. (gennatio-febbraio 2012), Creatività e metacognizione, in “Psicologia e scuola”, pag. 24 7 De la Garanderie A. (1991), I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche, Firenze, La nuova Italia, pag. 1 De La Garanderie A. (2013), Critica della ragione pedagogica, Verona, Ed. QuiEdit De La Garanderie A. (2003), I mezzi dell’apprendimento e il dialogo con l’alunno, Trento, Ed. Erikson AA.VV. (1996), La pratica pedagogia della Gestione Mentale, Tirrenia (PI), Ed. Del Cerro 8 De La Garanderie A. (1991) op. cit. pag.1 9 De la Garanderie A. (1991), op. cit. 10 idem, pag. 134 11 Sacchelli P. (2005) op. cit. 4 12 13 14 20 Corti F. (gennaio--aprile2006), Vocalità corale: Bilancio prospettivo di un direttore di coro, dalla rivista Diapason, anno XIX n.62, pag. 8 Sacchelli P. (2001), op. cit., pag. 135 Schumann R. (1992), Regole di vita per il musicista, Firenze, Ed. Pizzicato, pagg. 5, 7 © Educare.it (rivista on line - ISSN: 2039-943X) - Vol. 17, n. 2 – Febbraio 2017