La predatrice che protegge le sue prede Le amebe vivono nel paese dell’abbondanza: si cibano di batteri di cui al contempo favoriscono la proliferazione. A tutto vantaggio dei suoli. Mangiare ed essere mangiati. Una legge che non vale solo per gli abitanti della savana, ma anche per i microorganismi che popolano il suolo. Uno dei predatori più raffinati è l’ameba: quando incontra una preda modifica le proprie sembianze, emette piccole protuberanze dette pseudopodi (letteralmente «falsi piedi») con cui cattura e avvolge il bottino inglobandolo alla cellula. Questo spettacolo può essere osservato soltanto al microscopio. Le amebe sono organismi cellulari minuscoli che strisciano in sottili pellicole d’acqua situate tra gli aggregati del suolo. A seconda della specie di appartenenza, le loro dimensioni vanno da 0,005 a 0,5 millimetri. Ancora più minuscole sono le loro prede: batteri, funghi o animali microscopici. Quando però le prede sono più grandi del predatore, certe amebe cacciano in gruppo. Le amebe svolgono un ruolo importante nel suolo, dove con la loro attività predatoria contribuiscono allo sviluppo della microfauna. Paradossalmente, è proprio decimando i batteri che le amebe ne favoriscono la conservazione, operando così in modo simile a una guardia forestale che abbatte gli alberi grandi per dare spazio a quelli più giovani. In assenza di nemici i ceppi batterici si svilupperebbero (troppo) rapidamente, sfrutterebbero oltre misura le loro risorse naturali e infine andrebbero incontro a un crollo della popolazione improvviso e definitivo. Ciò avrebbe conseguenze negative anche sulla qualità del suolo, poiché i batteri figurano tra gli operai più importanti del suolo: decompongo i rifiuti organici, producono nutrienti, stimolano la crescita delle radici e filtrano le sostanze nocive dal suolo. Ogni specie di batteri assolve un compito specifico. Amebe diverse prediligono prede diverse Non tutte le amebe si nutrono degli stessi tipi di batteri. Ogni specie di ameba predilige una preda particolare, influendo così sulla composizione delle comunità batteriche. Sulla varietà delle specie e degli habitat delle amebe si dispone di scarse conoscenze. Ciò che è certo è che tale varietà è molto più ampia di quanto ipotizzato finora: analizzando una specie di ameba proveniente da 42 paludi, i biologi Edward Mitchell e Thierry Heger dell’Università di Neuchâtel hanno scoperto che sotto lo stesso nome si nascondevano di fatto 12 specie diverse. I servizi svolti dalle amebe a favore del suolo e dell’agricoltura non si limitano a favorire la presenza di batteri, ma comprendono anche il riciclaggio di nutrienti nel suolo. Dopo la «grande abbuffata», liberano nuovamente l’azoto fissato dai batteri rifornendo così costantemente di fertilizzante le piante. Le amebe hanno quindi un ruolo essenziale per la sicurezza alimentare. Contatto: prof. Edward Mitchell, Università di Neuchâtel, 2000 Neuchâtel, telefono: 032 718 23 45, [email protected] L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2015 «Anno internazionale dei suoli». Per evidenziare l’importanza rivestita dagli organismi del suolo per la vita dell’uomo, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e il Programma nazionale di ricerca «Risorsa suolo» (PNR 68) presentano e illustrano ogni mese un organismo vivente. Tutte le schede finora pubblicate possono essere scaricate al seguente indirizzo: www.suoli2015.ch Unicellulare ingordo: con i suoi «falsi piedi» (detti pseudopodi), l’ameba avvolge e racchiude la preda in un vacuolo alimentare (nell’immagine una Amoeba proteus che ha fagocitato un frammento vegetale). Copyright: Eckard Voelcker / www.penard.de