OTTOBRE – DICEMBRE 2011 CORSO DÌ SALVAMENTO SNS ROMA-CENTRO Impianto Sportivo Comunale Fulvio Bernardini via dell’Acqua Marcia 51 – 00158 Roma telefoni 06 4182111 - 06 4503787 fax 06 4514808 e-mail: [email protected] INCONTRI DATE ARGOMENTI 0 7 OTTOBRE 2011 ISCRIZIONE I 11 OTTOBRE 2011 PRESENTAZIONE CORSO E SLIDES II 14 OTTOBRE 2011 ARIA, ATMOSFERA E FISIOLOGIA III 18 OTTOBRE 2011 PRESSIONE ATMOSFERICA IV 21 OTTOBRE 2011 METEO, VENTO, MARE E FISIOLOGIA V 25 OTTOBRE 2011 LEGISLAZIONE E FISIOLOGIA VI 28 OTTOBRE 2011 MARE, VENTO E CORRENTI VII 04 NOVEMBRE 2011 FISIOLOGIA E BLS VIII 08 NOVEMBRE 2011 FISIOLOGIA E BLS IX 11 NOVEMBRE 2011 SOLO ACQUA X 15 NOVEMBRE 2011 LEGISLAZIONE XI 22 NOVEMBRE 2011 LIBRI E OPUSCOLI PRIMO SOCCORSO XII 25 NOVEMBRE 2011 MANICHINO E BLS XIII 30 NOVEMBRE 2011 MANICHINO E BLS XIV 2 DICEMBRE 2011 LEGISLAZIONE E ORECCHIO XV e XVI 6-9 DICEMBRE 2011 ESAME ACQUA + TEST XVII, XVIII e IX 13-16-20 DICEMBRE 2011 ESAME BLS + MANICHINO Introduzione. Con questo documento intendo fare una sorta di memoria, sintesi e relazione di questi due mesi di incontri. Gli incontri svolti nella data in cui scrivo sono stati diciannove. Dal giorno 7 Ottobre al 16 Dicembre con una seconda sessione prevista per il giorno 20 Dicembre. Il giorno 1 Novembre era festa e non ci siamo visti, il giorno 11 Novembre la seduta è stata solo acquatica e il giorno 18 Novembre la lezione non c’è stata causa nubifragio a Genova. Le ultime due, tre settimane gli incontri sono stati dedicati alle sessioni d’esame, si tirano le somme e si colmano le lacune, ove presenti. Il corso si è svolto con incontri a frequenza bisettimanale da due ore circa. Il martedì e il venerdì dalle 20:00 alle 22:30. Si è diviso in una parte teorica e una parte pratica. E come immaginabile tra le due parti c’è la pausa necessaria per indossare le vesti acquatiche. Per quanto riguarda la Parte Teorica, le tematiche trattate si possono inquadrare in tre grandi sottoinsiemi: I. L’essere Umano e la sua fisiologia. II. Gli ambienti naturali e antropici. III. L’interazione uomo-ambiente. La Parte Pratica si è sviluppata su esercitazioni appunto mirate al salvamento dell’annegato con particolare riferimento alla piscina che è il luogo dove si sono svolte le esercitazioni, e quindi il recupero in superficie o in profondità. Il trasporto su terra o zona stabile e l’eventuale operatività per garantire il supporto vitale di base conosciuto come BLS: le procedure per tenere in vita il malcapitato. Riguardo al primo punto della parte teorica ovvero l’essere umano e la sua fisiologia non è possibile entrare nei dettagli , perché altrimenti bisogna fare un corso medico universitario. Quello che interessa al bagnino di salvataggio sono sostanzialmente quegli argomenti che possono rappresentare fattori di criticità nel fenomeno natatorio. Quindi innanzitutto abbiamo trattato l’orecchio, successivamente il sistema cardiocircolatorio e poi quello respiratorio. Essendo elementi che compongono insieme il sistema-uomo tutto sono correlati. Abbiamo visto che l’orecchio è qualcosa di veramente complesso e allo stesso tempo delicato e raffinato. E’ costituito di tre parti sostanzialmente: orecchio esterno, medio e interno. L’atmosfera con particolari caratteristiche e attributi ovvero il suono è incanalata dal padiglione esterno verso l’orecchio medio ovvero timpano e martelletto, i quali operando a certi livelli di pressione grazie alla tromba di eustachio, vibrando trasformano il segnale e lo immettono nell’orecchio interno dove si esplica la doppia funzione dell’orecchio : I)la gestione dell’equilibrio spaziale attraverso tre anelli disposti nell’asse tridimensionale e collegati alla rete linfatica; II)la trasformazione del segnale uditivo verso i centri cerebrali deputati allo scopo. Da ricordare che la rete linfatica è un appendice del sistema cardio-circolatorio. Qui è il cuore l’organo centrale che con le sue contrazioni pompa o aspira il sangue. Si serve della rete sanguigna composta di vene e arterie, le prime più rigide fanno defluire il sangue dalla periferia al centro , le seconde devono permettere al contrario che il sangue dal centro vada in periferia ossigenato. Questa è la grande circolazione. L’ossigenazione del sangue avviene nei polmoni e il collegamento è garantito dalla piccola circolazione. Un terzo collegamento è quello esistente tra sistema digestivo e sistema sanguigno in cui il sangue viene arricchito attraverso il fegato: è la circolazione portale. I polmoni sono il luogo dove avvengono gli scambi osmotici gassosi per prendere dal composto aria l’ossigeno, che è la sostanza di gran lunga più importante per il sangue. L’elemento che svolge questo compito è l’alveolo. Questo per grandi linee la sintesi dei temi trattati nella parte fisiologica. Per riagganciarsi al discorso che stiamo facendo , bisogna dire che l’uomo da qualche parte deve vivere , e così la prima grande classificazione che possiamo fare su questo tema è tra ambienti naturali e antropici. I primi si trovano in natura come ci dice l’aggettivo e quindi formano parte dell’atmosfera. Quelli che interessano il bagnino di salvataggio sono il mare e le acque interne quali laghi e fiumi, sebbene è il mare l’argomento a cui ci siamo riferiti con più frequenza. Abbiamo visto che per atmosfera si intende il peso della colonna d’aria presente sul livello del mare quindi migliaia di chilometri di aria. Quello stesso peso nell’acqua lo troviamo in dieci metri. Da qui il problema della compressione dei volumi, in quanto volume e pressione sono inversamente proporzionali e quindi le riduzioni importanti si hanno nei primi metri di discesa nell’acqua. Nell’atmosfera c’è il discorso delle masse d’aria e dei fronti caldi e freddi che rappresentano le basse e le alte pressioni. Diciamo che le alte pressioni hanno una tendenza centrifuga, mentre le basse centripeta così a causa della rotazione della terra le une hanno senso orario e tendono a inserirsi nelle altre che per contro hanno senso inverso. La combinazione di fronti caldi e freddi ci da zone come l’anticiclone delle Azzorre che in estate in Europa garantisce zone di relativa stabilità. Nel discorso della meteorologia grande rilievo hanno le correnti marine. Queste sono interessate sicuramente dal vento, ma anche dalle varie forze a cui la terra essendo inserita nel sistema solare è sottoposta, nonché i movimenti della terra stessa. Principalmente è l’attrazione luni-solare che interessa il fenomeno delle maree ovvero le nutazioni e le precessioni degli equinozi. Le nutazioni sono movimenti serpeggianti del disegno della traiettoria tracciata dagli assi che si completa in 186 anni. Le precessioni durano 26mila anni e sono dovute al moto dei poli e causando variazioni di eccentricità dell’orbita e dell’inclinazione sull’eclittica, provocano importanti variazioni del clima e il susseguirsi dei periodi glaciali. Riguardo agli ambienti antropici, tra le piscine ve ne sono molte e di diverse conformazioni e tipi , è importante però che l’acqua, per garantire la relativa igiene abbia particolari caratteristiche. Disinfezione, flocculazione e controllo del ph sono le attività di manutenzione. Cloro o Ozono sono le strategie di disinfezione più diffuse, per la flocculazione si usano prodotti quali solfati di alluminio,cloruro ferrico o alluminati per rendere le sostanze organiche filtrabili, per controllare il ph si usano sostanzialmente acidi, e a seconda dei casi deve oscillare tra il 6,5 e il 7,5. L’afflusso nella piscina e le caratteristiche dell’acqua sono i fattori che determinano le differenze dei valori. L’acqua può essere trattata nel ricircolo o direttamente nella vasca. Nel ricircolo vi si possono inserire filtri che fermano possibili elementi inquinanti e trattare l’acqua in questa fase. Basti dire che l’acqua tende in generale ad essere basica, infatti il cloro è un elemento acido. Dunque questa è la sintesi di ciò che riguarda gli ambienti in cui il bagnino deve lavorare. Riguardo ai problemi in cui si può incorrere che derivano dall’interazione uomo-ambiente. Possiamo fare una prima distinzione tra problemi fisiologici e problemi legislativi. I problemi fisiologici li possiamo suddividere in problemi dovuti ai limiti verso l’interno del sistema-uomo e citiamo la sincope ipossica e l’inalazione di liquido; o dai limiti verso l’esterno e citiamo sincope da idrocuzione, colpo di sole, colpo di calore e vari assideramenti e congelamenti. Limiti in qualche misura frutto dell’evoluzione filogenetica delle forme di vita che da esclusivamente acquatiche nei milioni di anni sono passate attraverso i rettili per arrivare all’essere umano. I problemi legislativi li possiamo sostanzialmente ascrivere alla mancata adesione alle regole di convivenza sociale comunemente accettate che sono il risultato degli incontri-scontri delle varie società nelle epoche storiche magari sulle rotte di navigazione. E come si vede l’idrosfera centra comunque. Nel caso del bagnino che è responsabile in solido di ciò che avviene nell’ambiente da lui controllato c’è l’omissione di soccorso che però finisce dove inizia lo stato di necessità, c’è l’omicidio colposo e le lesioni personali che anch’esse però sono limitate dallo stato di necessità. Ovvero il bagnino deve fare tutto ciò che è in grado di fare per salvare il pericolante e deve stare in buona fede. Infine la Parte Pratica ha come presupposto di utilizzare la teoria. La finalità del nuoto di salvamento deve essere quella di mettere in salvo un pericolante. Lo stile più gettonato nel nuoto di salvamento è sicuramente la rana che mi permette di nuotare in apnea e in superficie sia prono che supino e sia combinato con la bracciata stile libero. Grazie ai movimenti di opposizione vado dalla superficie alla profondità per andare a prendere un oggetto o il pericolante. Per salvare l’annegato la prima cosa da fare è recuperare l’annegato e nuoterò a stile libero con la testa fuori per avere maggiore visibilità, è improbabile dover nuotare per lunghi tratti perché avremmo un pattino o qualche altro mezzo, ma se dovesse capitare possiamo prendere in considerazione l’utilizzo dello stile libero-crawl con rotazione del tronco che permette di coprire distanze più lunghe faticando di meno, perché il movimento del tronco impegna un grande numero di fasci muscolari. Per contro però necessita di più allenamento, non che la nuotata in posizione orizzontale con la testa fuori sia meno faticosa ma si presume sia utilizzata per brevi tratte. Una volta preso il pericolante lo si prende ponendo i mignoli sul mento e le palme sulle gote e si avanza con la gambata rana posizione supina, se necessario si passa alla posizione in side-stroke ovvero sul fianco con sforbiciata delle gambe per avvicinare il pericolante a bordo vasca. A questo punto si posizionano le due mani dello stesso una sopra l’altra, si esce dalla vasca, si rigira il pericolante facendolo girare dalle braccia e mettendolo di spalle al bordo vasca, poi lo si fa rimbalzare nell’acqua, uno,due e tre volte e lo si tira fuori mettendolo a sedere sul bordo vasca, con il piede si accompagna la testa a scendere per farlo distendere mentre con le mani gli continuiamo a tenere le braccia. A questo punto si può procedere con il BLS. Sono procedure standard che permettono all’operatore di affrontare una situazione di criticità respiratoria o cardiaca. 1)Valutare lo stato di coscienza, chiamare il 118 e allineare il paziente. 2)Controllare le vie aeree onde evitare eventuali occlusioni linguali, effettuare la manovra del gas per valutare se respira e se ha cardio-circolazione guardando il petto , ascoltando il respiro e sentendo il polso carotideo 3)Ho le informazioni sufficienti per dire se il paziente è asfittico o no. 3a)Se il paziente è asfittico ho poco tempo prima che si fermi il cuore. Chiudo il naso e pratico 5 insufflazioni a distanza una dall’altra affinché l’aria defluisca, conto sempre ad alta voce. 3b)Il paziente non è asfittico. Si è fermato tutto. Pratico 30 compressioni con braccia tese in prossimità del muscolo cardiaco faccio la manovra seguendo l’ultima costola fino al punto di incontro con quella dell’altro lato, metto un dito, due dita vicine e poi tutta la mano ancora(manovra di Repere). 4)Proseguo per cinque cicli in entrambi i casi di 30/2(30 compressioni , 2 insufflazioni). Il defibrillatore quando arriva lo inserisco. Si è visto che nella maggior parte dei casi sono le compressioni più importanti delle insufflazioni sebbene a volte si potrebbe preferire fare queste ultime in più. Come nel caso di un annegato o di un ipossico. L’importante è fare tutto ad alta voce in modo che le persone presenti capiscano quello che stiamo facendo e il defibrillatore registri l’audio. Il defibrillatore quando è attaccato non bisogna più staccarlo. Questo ci darà le istruzioni sul da farsi. In più memorizza tutte le operazioni che si fanno. E ha valore legale. A questo punto possiamo tirare le somme. E dire che tutte le problematiche possono ascriversi all’interazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda, sia esso naturale o antropico. Per quanto riguarda l’ambiente naturale il bagnino di salvataggio può consigliare un comportamento sicuro, ma non è in grado di vietare l’accesso a un ambiente su cui non può esercitare alcun vincolo di proprietà. Nel caso degli ambienti antropici è l’uomo stesso che li ha costruiti e quindi ne determina le leggi che ne regolano l’esercizio. Il bagnino ha in questo caso molte più possibilità di esercitare un’azione che sia maggiormente efficace. Ogni tipo di regolamentazione come detto deriva dall’esperienza. E nel nostro caso dall’esperienza in tema di infortuni in ambiente acquatico. Dunque sono tutte regolamentazioni e pratiche che tendono a incrementare la sicurezza in acqua. Fondamentalmente la sicurezza deriva da una corretta educazione natatoria che operi nella giusta direzione. E’ fuori dubbio che il fenomeno natatorio è preferibile avvenga in acque sicure come la piscina. Dove oltretutto si può indirizzare la persona nella direzione desiderata inducendolo a un certo comportamento indirettamente o ancora meglio istruendolo a nuotare e comportarsi in acqua secondo regole di sicurezza condivise. Sebbene non siano valide e giuste per tutta la casistica però coprono sicuramente la maggior parte dei casi. Dunque In conclusione ogni pratica deve essere motivata e in secondo luogo è meglio non doversi mai trovare di fronte a situazioni di criticità e quindi fare di tutto per evitarle. In ultimo propongo l’indice del corso sulla scorta di quanto sopra illustrato. 1. PARTE TEORICA 1.1L’ESSERE UMANO E LA SUA FISIOLOGIA 1.1.1 L’ORECCHIO 1.1.2 IL SISTEMA CARDIO CIRCOLATORIO 1.1.3 IL SISTEMA RESPIRATORIO 1.2GLI AMBIENTI NATURALI E ANTROPICI 1.2.1 GLI AMBIENTI NATURALI 1.2.1.1 L’ATMOSFERA 1.2.1.2 VENTO, CORRENTI E METEOROLOGIA 1.2.2 GLI AMBIENTI ANTROPICI 1.2.2.1 LA PISCINA 1.3L’INTERAZIONE UOMO-AMBIENTE 1.3.1 PROBLEMI FISIOLOGICI 1.3.1.1 LIMITI VERSO L’INTERNO 1.3.1.1.1 SINCOPE IPOSSICA 1.3.1.1.2 INALAZIONE DI LIQUIDO 1.3.1.2 LIMITI VERSO L’ESTERNO 1.3.1.2.1 SINCOPE DA IDROCUZIONE 1.3.1.2.2 COLPO DI SOLE 1.3.1.2.3 COLPO DI CALORE 1.3.1.2.4 ASSIDERAMENTI E CONGELAMENTI 1.3.2 PROBLEMI LEGALI 1.3.2.1 BUONA E CATTIVA FEDE. 2. PARTE PRATICA 2.1IL BLS 2.2IL NUOTO DI SALVAMENTO 3. CONCLUSIONI Roma 16 dicembre 2011 cordiali saluti Igor Zerbesi