Segregazione dei quadri

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Segregazione dei quadri
La segregazione o compartimentazione tra le diverse unità funzionali,
serve per evitare di togliere tensione all’intero quadro quando si deve
intervenire su una parte dell’apparecchiatura
Finalità della segregazione
Assicurare la protezione contro i contatti diretti (minimo IP XXB), in caso di accesso
ad una parte del quadro messa fuori tensione, rispetto alla parte rimanente del
quadro rimasta in tensione
Ridurre la probabilità di innesco e di propagazione di un arco interno
Impedire il passaggio di corpi solidi fra parti diverse del quadro (grado di protezione
almeno IP 2X)
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Forma di segregazione dei quadri
La forma di segregazione è scelta in relazione alle esigenze di operatività,
manutenzione, di continuità del servizio e di qualifiche del personale
La segregazione avviene mediante barriere o diaframmi di materiale
isolante o metallico
Diaframma: elemento separatore tra due celle
Barriera: sistema di protezione per l’operatore, nella direzione abituale di accesso,
dai contatti diretti e dall’effetto dell’arco delle apparecchiature
Sono previste 4 forme di segregazione
Il tipo di segregazione è realizzata dal Costruttore, in base alle esigenze manifestate
dal progettista e dall’esercente all’interno del quadro
Le compartimentazioni sono valide quando il grado di protezione delle segregazioni
non è inferiore ad IP 2X o IPXXB
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Forma di segregazione dei quadri
Nessuna segregazione
Unità funzionale
(apparecchiatura)
Sbarre
QUADRO
Terminali
Non è consentita alcuna operazione, interventi o lavori elettrici senza
la messa fuori tensione
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Forma di segregazione dei quadri
segregazione unità funzionali dalle sbarre:
a: terminali non segregati dalle sbarre
B: terminali segregati dalle sbarre
Unità funzionale
(apparecchiatura)
Sbarre
Segregazione
forma 2a
Segregazione
forma 2b
QUADR
O
Terminali
Non sono ammesse operazioni, interventi o lavori elettrici senza la messa fuori
tensione, se le parti attive non presentano un grado IP almeno XXB
Per rendere possibili misure, prove, operazioni di ripristino, riarmo, regolazioni
da parte di persone esperte o avvertite occorre applicare le disposizioni della
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Norma CEI EN 50274
Forma di segregazione dei quadri
segregazione unità funzionali dalle sbarre e tra loro:
a: terminali (segregati da unità funzionali ma non tra loro) non segregati dalle sbarre
b: terminali (segregati dalle unità funzionali ma non tra loro) segregati dalle sbarre
Unità funzionale
(apparecchiatura)
Sbarre
Segregazione
forma 3b
Segregazione
forma 3a
QUADRO
Terminali
Non sono ammesse operazioni, interventi o lavori elettrici senza la messa fuori tensione, se le parti
attive non presentano un grado IP almeno XXB
Per rendere possibili misure, prove, operazioni di ripristino, riarmo, regolazioni da parte di persone
esperte o avvertite occorre applicare le disposizioni della Norma CEI EN 50274
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Forma di segregazione dei quadri
segregazione unità funzionali e terminali dalle sbarre e tra loro:
a: terminali non segregati dalle unità funzionali
B: terminali segregati dalle unità funzionali
Sbarre
Unità funzionale
(apparecchiatura)
Segregazione
forma 4b
Segregazione
forma 4a
QUADRO
Terminali
Non sono ammesse operazioni, interventi o lavori elettrici senza la messa fuori tensione,
se le parti attive non presentano un grado IP almeno XXB
Per rendere possibili misure, prove, operazioni di ripristino, riarmo, regolazioni da parte
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di persone
esperte o avvertite occorre applicare le disposizioni della Norma CEI EN 50274
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Accesso all’interno dei quadri
Esigenze operative
di accesso all’interno
del quadri
Requisiti di
sicurezza per gli
interventi nei quadri
NORMA CEI EN 50274
Operazioni complesse
(sostituzione apparecchiature, modifiche dei cablaggi)
Operazioni semplici
(ripristino relè, sostituzione lampade o fusibili)
Intervento di persone comuni
È necessario inibire il contatto accidentale con le
parti attive:
• parti attive sezionate con interblocco (aprendo lo
sportello tutti i circuiti sono sezionati e fuori tensione)
• inaccessibilità alle parti attive con sportello aperto
tramite barriera o schermo con grado IP XXB (a prova d
dito)
Intervento di persone formate ed istruite (persona
avvertita o persona esperta)
Le parti attive possono essere accessibili ; il rischio
elettrico è controllato dalla competenza degli operatori
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Manovra dispositivi di comando vicini a parti in tensione
Operazioni maggiormente frequenti
• eseguire regolazioni
• ripristino relè termico
• azionamento interruttore o pulsante
• sostituzione fusibili
• sostituzione lampade
Zona di lavoro
sotto tensione
Posto
di lavoro
Operazioni
semplici
Se la persona entra nella
zona di guardia (o di lavoro
sottotensione) con parti del
corpo o di un attrezzo
l’intervento si configura come
lavoro sottotensione
possono effettuarsi
anche in prossimità
di parti in tensione
Vincoli: Qualifica PEI, metodo di lavoro, DPI specifici
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Apertura sportelli quadri elettrici
Apertura quadro elettrico con
parti in tensione non protette
contro i contatti diretti (grado di
protezione circuiti con sportello
aperto IP inferiore a 2X o XXB)
Consentito
solo a persone con qualifiche:
PAV: persona avvertita
PES:persona esperta
mediante
chiave o
attrezzo
Non
consentito a
persona
comune
Le persone comuni possono aprire
gli sportelli dei quadri quando le
parti in tensione presentano un
grado di protezione superiore a IP
2X o XXB
Il pericolo proviene oltre che dalle parti attive all’interno del quadro, anche dalle
eventuali parti in tensione installate sullo sportello del quadro.
Gli apparecchi su parti mobili (porte, coperture, sportelli) le parti attive pericolose
(strumenti di misura, quadri indicatori, lampade di segnalazione, ecc) devono avere il
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grado di protezione IPXXB
Controllo del rischio elettrico
Il rischio si riduce proteggendo le persone dal contatto accidentale con
le parti in tensione poste nelle vicinanze del dispositivo di manovra
Questa è la strada maestra da percorrere per eliminare ogni
rischio di contatto diretto
Cosa è necessario per ridurre il rischio e di conseguenza il pericolo da
shock elettrico e da effetti dell’arco?
Esistono tre possibili soluzioni per risolvere il problema
(le tre regole fondamentali)
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Regole fondamentali
soluzione
Quadro con interblocco, in modo che aprendo il quadro tutti i
circuiti siano sezionati e l’operatore non trovi parti in tensione
Soluzione non sempre accessibili
perseguibile; alcuni dispositivi di
regolazione devono essere azionati con la macchina in tensione
Proteggere tutte le parti in tensione con grado di protezione IPXXB
soluzione
Non sussiste che ci sia alcun pericolo di contatto diretto
(neanche volontario)
Separare i dispositivi di manovra da azionare dalle parti in tensione
soluzione
I dispositivi devono essere posizionati non all’interno del quadro
insieme alle parti in tensione, ma devono essere accessibili
dall’esterno, oppure sistemati in un apposito scomparto separato
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Se nessuna delle soluzioni precedenti
è praticabile (di fatto non è possibile
eliminare il rischio) si devono applicare
le prescrizioni della norma CEI EN
50274 (CEI 17-82)
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La Norma CEI EN 50274 indica un modo per ridurre
il rischio per la persona esperta o avvertita che
compie operazioni semplici senza applicare
necessariamente la norma sui lavori elettrici
sottotensione
La Norma CEI EN 50274 si applica:
1. Ai quadri nuovi
2. Nell’esercizio dei quadri esistenti
La norma definisce i criteri per l’ubicazione dei dispositivi di manovra ed i vincoli
geometrici per gli interventi di sicurezza nei quadri
Requisito fondamentale
I comandi di qualsiasi genere dovrebbero essere posti in luoghi tali da non esporre
l'operatore ad alcun pericolo o rischio per la sua salute quando sono azionati
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Ubicazione dei dispostivi di manovra
Il dispositivo di manovra deve essere posizionato in
posizione facilmente accessibile all’operatore in
modo da potere essere raggiunto e azionato senza
contatti accidentali con parti attive pericolose
(azionamento dispositivo senza togliere tensione)
Fronte
del quadro
Il posizionamento deve consentire
l’attivazione in posizione eretta ed in
ginocchio
L’ubicazione del dispositivo di manovra è riservata in
un determinato volume del quadro.
Il volume è diverso in funzione della posizione del
dispositivo di manovra:
• in posizione frontale
• in posizione laterale
Dispositivo di manovra: pulsante
Area ammissibile per l’ubicazione in posizione
frontale (volume delimitato dalle linee blu)
Area di
stazionamento
dell’operatore
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Ubicazione dei dispostivi di manovra
Fronte
del Quadro
Area ammissibile per l’ubicazione
in posizione laterale
(volume delimitato dalle linee blu)
L’area ammessa può essere estesa in
casi eccezionali, qualora sia possibile
fornire una zona idonea di
stazionamento in sicurezza
Dispositivo di manovra : pulsante
Area di
stazionamento
dell’operatore
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Vincoli geometrici per gli interventi di sicurezza nei quadri
Area di base
(superficie piana circostante il
dispositivo di comando)
Area di accesso
(superficie piana sul piano
verticale di fronte al quadro
distante 50 cm dall’area di
base)
Spazio di manovra
Volume compreso tra area di
base e l’area di accesso e le
eventuali aderenze
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Area di base
Area che limita lo spazio di manovra sul lato del dispositivo di funzionamento
La zona prossima al dispositivo di manovra deve essere protetta contro il
contatto diretto, in modo che l’operatore non possa toccare parti in tensione
Grado IPXXB
(protezione contro l’accesso del dito)
L’operatore deve azionare il dispositivo con le dita
e perciò deve essere protetto dai contatti con le
parti in tensione
Parte frontale del quadro
Sezione
10
Vista di
fronte
Pulsante
3
Grado IPXXA
(protezione
contro
l’accesso della
mano
10
3
Dimensioni in cm
3
10
Limite area di base
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Parte retro del quadro
Area di accesso
Area che limita lo spazio di manovra dal lato dell’operatore
Finestra ideale di forma rettangolare attraverso la quale l’operatore accede al
dispositivo da manovrare
L’operatore può assumere due posizioni di servizio per azionare il dispositivo di manovra
la posizione eretta
Dispositivo posto ad altezza dal
piano di calpestio max 200 cm minimo 80 cm
la posizione in ginocchio
Dispositivo posto ad altezza dal
piano di calpestio max 120 cmminimo 20 cm
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Area di accesso
L’area di accesso, posta sul piano verticale, di fronte al quadro, è costituita
da un rettangolo di larghezza di 40 cm e con altezza 70 cm o 50 cm in
funzione della posizione di servizio dell’operatore
Posizione
Eretta
40 cm
Posizione in
ginocchio
40 cm
70 cm
180 cm
50 cm
110 cm
110 cm
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60 cm
Spazio di stazionamento
Area di accesso
L’area di accesso si sposta in orizzontale con la posizione stessa del
dispositivo di manovra (non si sposta in verticale)
40 cm
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Spazio di manovra (o di funzionamento) per azionamento apparecchio
Lo spazio di manovra (protetto) è il volume compreso tra l’area di accesso e l’area di
base, con l’aggiunta di aderenze
Dispositivo
(pulsante)
disposto in
posizione frontale
h
h = 70 cm con accesso in posizione eretta
50 cm con accesso in ginocchio
Lo spazio di
manovra è uno
spazio ideale, non
delimitato da
schermi, dentro il
quale non ci
devono essere
parti in tensione
accessibili alla
mano (IPXXA:
zona rosa) ed al
dito (IPXXB: zona
rossa)
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Doc. TUTTONORMEL
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