SOLUZIONI autoverifiche V.1

annuncio pubblicitario
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Misura e materia
a
Unità 1
rov
LEZIONE 1 - La misura
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
ampère
grandezza
metro
mole
unità di misura
Una grandezza può essere misurata confrontandola con un’unità di misura omogenea ad essa e contando quante volte questa unità è contenuta nella grandezza in esame. Le grandezze fondamentali sono
sette; per ognuna di queste è stata individuata un’unità di misura. Le sette unità di misura fondamentali
sono: il metro, il kilogrammo, la candela, il grado kelvin, l’ampère, il secondo e la mole.
2
Spiega, portando esempi, per quali motivi è importante che l’unità di misura sia internazionalmente condivisa.
Le unità di misura sono state inizialmente diverse, a seconda delle popolazioni e del periodo in
cui sono state introdotte; con il tempo si è giunti ad un accordo internazionale per evitare problemi che si sarebbero potuti generare a seguito della diffusione dei commerci. Come esempi
si possono portare unità di misura non convenzionali come ad esempio i piedi, il pollice, la
castellata (unità di misura locale dell’uva pestata), il barile, ecc.
3
4
Completa la seguente tabella inserendo i simboli e/o la grandezza nelle caselle vuote.
lunghezza
m
volume
m3
distanza tra due corpi
m
temperatura
K
intervallo di tempo
s
superficie
m2
intensità luminosa
cd
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine misura s’intende:
a. una quantità;
b. una caratteristica posseduta dal corpo;
c. la materia di cui è composto il corpo;
d. il materiale di cui è costituito il corpo.
1
Unità 1
Misura e materia
2. Il Sistema Internazionale è un insieme di:
a. grandezze;
b. grandezze fondamentali e unità di misura;
c. grandezze fondamentali;
d. unità di misura.
3. Una grandezza fisica può essere:
a. rappresentata con un aggettivo;
b. confrontata con un’unità di misura adeguata per ottenere una misura;
c. rappresentata con un numero;
d. rappresentata con un’unità di misura.
4. Una grandezza derivata può essere:
a. misurata con un’unità di misura fondamentale;
b. rappresentata soltanto con un numero;
c. rappresentata da combinazioni di unità di misura;
d. misurata con una grandezza fondamentale.
5
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
grandezze derivate
grandezze fondamentali
kilogrammo
secondo
Sistema Internazionale
unità di misura
Il Sistema Internazionale è costituito da 7 grandezze fondamentali e dalle loro unità di misura. Quotidianamente usiamo il metro, il kilogrammo , il secondo, ma ci sono anche il kelvin, l’ampère, la mole e la
candela. Tutte le altre grandezze possono essere misurate con combinazioni di queste unità di misura e
pertanto si chiamano grandezze derivate.
2
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Misura e materia
a
Unità 1
rov
Lezione 2- La materia e le sue caratteristiche
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
estensione
materiale
proprietà caratteristiche
qualità specifiche
volume
Possiamo osservare e descrivere ogni tipo di materiale ricavandone le qualità specifiche, quelle che ci
permettono di distinguerlo rispetto agli altri; per usare il linguaggio degli scienziati, le proprietà caratteristiche. Per esempio, ogni porzione di materia ha una sua estensione o dimensione e occupa un suo
spazio che si chiama volume. Questa è la proprietà fondamentale di tutta la materia.
2
Spiega, portando molti esempi anche tratti dal testo, il termine proprietà usato dagli scienziati
per descrivere le qualità specifiche della materia.
Con il termine proprietà di un corpo o di un materiale si intende una o più caratteristiche
proprie per natura possedute dal corpo o dal materiale. Queste proprietà possono riguardare
qualità specifiche come il sapore aspro per l’aceto, dolce per lo zucchero, salato per il sale, la
lucentezza o la durezza del diamante, la trasparenza del vetro, il colore che distingue l’oro dal
rame o la composizione che distingue chimicamente ogni porzione di materia o che permette
alcune reazioni chimiche invece di altre, per esempio il rame all’aria diventa verde, l’argento
annerisce, l’oro rimane tale e quale.
3
Indica il significato del termine sostanza e illustra, anche con esempi, dal punto di vista microscopico da quali particelle le sostanze che hai citato sono formate.
Le sostanze sono le unità costitutive di tutta la materia e sono formate da particelle che possono essere di due tipi: gli atomi che costituiscono elementi come ad esempio: il rame, l’oro,
l’argento, il ferro, il carbonio, lo zolfo, l’elio; le molecole che sono aggregati di atomi diversi
oppure uguali; nel primo caso, cioè aggregati di atomi diversi, essi costituiscono composti.
Esempi di composti sono l’acqua, lo zucchero, il sapone, il sale da cucina, il nylon, le proteine, tutti costituiti da almeno due differenti tipi di atomi. Nel secondo caso, cioè quello che
riguarda aggregati di atomi uguali, troviamo elementi come l’ossigeno, l’idrogeno, l’azoto, che
in natura si trovano sotto forma di molecole biatomiche, cioè particelle formate da due atomi
uguali dello stesso elemento.
4
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine proprietà di un corpo o di un materiale si intende:
a. una o più caratteristiche intrinseche per natura possedute dal corpo o dal materiale;
b. la materia particolare di cui è composto un corpo o un materiale;
c. la natura delle sostanze che costituiscono un corpo o un materiale;
d. le particelle di cui è formato;
e. gli elementi che lo compongono.
3
Unità 1
Misura e materia
2. Ogni porzione di materia ha le seguenti proprietà fondamentali:
a. estensione e massa;
b. temperatura e pressione;
c. occupa lo spazio occupato da altri corpi.
3. La composizione della materia dipende:
a. dal numero di sostanze di cui è costituita;
b. dal tipo di sostanze di cui è costituita;
c. dalla reattività del materiale.
5
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
atomi
composti
sostanze
diversi
uguali
materia
molecole
unità costitutive
Gli atomi sono le unità costitutive di tutta la materia e quindi di tutte le sostanze. In natura, però, è rara
l’esistenza isolata di queste particelle; quindi possiamo concludere che le unità costitutive della materia
sono in realtà le molecole.
Le molecole sono aggregati di atomi diversi oppure uguali; nel primo caso, cioè aggregati di atomi diversi, essi costituiscono i composti.
4
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Misura e materia
a
Unità 1
rov
LEZIONE 3 - Gli stati della materia
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
aeriforme
aggregazione
forma
gas
standard
volume
La materia ci appare in tre stati di aggregazione diversi che si indicano con i termini di solido, di liquido
e di aeriforme. I solidi, dal punto di vista macroscopico, hanno forma e volume propri; i liquidi, invece,
assumono la forma del recipiente che li contiene mentre il loro volume resta costante; i gas si disperdono nell’ambiente occupando tutto lo spazio a disposizione.
2
Illustra il motivo per cui per i liquidi non è possibile riferirsi alla densità ma si deve considerare
la viscosità come proprietà caratteristica.
Perché la viscosità è una proprietà dei liquidi che indica la resistenza allo scorrimento e quindi
descrive quantitativamente la maggiore o minore difficoltà con cui un liquido scorre, ad esempio, in un condotto sottile.
3
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Dal punto di vista macroscopico e alle condizioni standard di temperatura e pressione i gas hanno:
a. sempre volume e forma costante indipendentemente dalla forma del contenitore;
b. forma costante mentre il volume può cambiare a seconda della forma del contenitore;
c. volume che cambia e forma costante in funzione della forma del contenitore;
d. forma e volume che cambiano in funzione della forma del contenitore.
2. La proprietà caratteristica dei liquidi è:
a. la comprimibilità;
b. la durezza;
c. la viscosità;
d. l’espandibilità.
3. Dal punto di vista macroscopico i criteri per cui una porzione di materia viene classificata nello stato
solido sono:
a. forma e volume adatti al recipiente che contiene il solido;
b. forma propria e volume che si adatta al recipiente che contiene il solido;
c. volume proprio e forma che si adatta al recipiente che contiene il solido;
d. forma e volume propri, indipendenti dal recipiente che contiene il solido.
4. La viscosità è una proprietà:
a. dei liquidi che indica la resistenza alla scalfittura;
b. dei solidi che indica la densità delle particelle dei liquidi;
c. dei liquidi che indica la resistenza allo scorrimento;
d. dei gas che indica la resistenza allo scorrimento.
5
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Energia interna e trasformazioni della materia
a
Unità 2
rov
LEZIONE 1 - Calore e temperatura
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
calore
calore specifico
conduzione
convezione
dilatazione termica
irraggiamento
temperatura
Possiamo osservare la dilatazione termica di un liquido considerando che cosa succede al mercurio contenuto in un termometro posto in un contenitore pieno d’acqua messo a scaldare. Il gas acceso fornisce
calore all’acqua contenuta nel tegame che fa salire il liquido nel termometro.
Nel caso del fornello il gas fornisce calore per conduzione alle pareti del recipiente che scalderanno
inizialmente le molecole d’acqua più vicine. Queste si sposteranno permettendo anche alle altre di scaldarsi, avremo cioè la convezione.
Se invece di usare dell’acqua usiamo una stessa quantità di liquido diverso, a parità di durata di esposizione al fuoco, la temperatura raggiunta sarà diversa. Questo vuol dire che i due liquidi hanno diverso
calore specifico.
Se lasciamo una pentola d’acqua esposta al Sole questa si scalderà per irraggiamento solare.
2
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine temperatura di un corpo s’intende:
a. un indice dello stato di caldo o meno caldo di un corpo;
b. una caratteristica del materiale che costituisce il corpo;
c. la quantità di energia posseduta da un corpo;
d. la natura del materiale che compone il corpo.
2. Il calore ceduto da un corpo più caldo a uno meno caldo dipende:
a. dalla temperatura di uno dei due corpi;
b. dalle dimensioni dei due corpi;
c. dalla differenza di temperatura dei due corpi;
d. dal colore dei corpi.
3
Prendi in considerazione un termometro con scala Celsius. Da che cosa dipende il valore del
grado?
Dalle dimensioni del termometro e da ciò che è contenuto all’interno del bulbo perché ogni
sostanza ha una propria capacità di dilatarsi se sottoposta al calore.
6
Unità 2
4
Energia interna e trasformazioni della materia
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
calore
energia interna
misure
temperatura (x2)
termometro
Prendiamo due pentole di diversa dimensione piene di acqua e quindi contenenti quantità di liquido diverse. Misuriamo con un termometro la temperatura facendo sì che essa sia uguale nelle due pentole; in questo modo partiamo da condizioni iniziali uguali e quindi le misure successive sono confrontabili. Poniamole su fornelli accesi delle stesse dimensioni: la fiamma fornisce
calore alle due pentole che lo cedono all’acqua e questa aumenta l’energia interna. Se misuriamo la
temperatura dell’acqua contenuta nelle due pentole, questa sarà aumentata in modo diverso.
5
Che cosa succede all’acqua degli oceani durante l’estate?
Poiché abbiamo parlato di acqua e non di superficie, essa, riscaldata dalla radiazione solare, subisce dilatazione termica e negli strati più alti dà luogo a trasferimento di calore per convezione.
7
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Energia interna e trasformazioni della materia
a
Unità 2
rov
LEZIONE 2 - Le trasformazioni fisiche della materia
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
cambiamenti di stato
energia termica
massa
natura
proprietà
stato
variabili
natura del corpo
Le trasformazioni fisiche che determinano i cambiamenti di stato sono variazioni nelle proprietà di un corpo che non modificano la natura del corpo stesso e coinvolgono sempre energia termica. Nelle trasformazioni fisiche la massa e la composizione chimica, cioè la natura delle sostanze, sono proprietà che non variano, mentre stato, aspetto e volume possono eventualmente variare e perciò sono considerati variabili.
2
Definisci il concetto di trasformazioni fisiche della materia e illustra quali proprietà dei corpi
vengono interessate dalle trasformazioni e quali no.
Le trasformazioni fisiche della materia sono cambiamenti che essa presenta in almeno una grandezza o proprietà fisica. Tali cambiamenti possono riguardare variazioni di volume, di forma macroscopica, di struttura
microscopica, di energia e di temperatura.
Le trasformazioni fisiche che determinano i cambiamenti di stato sono variazioni nelle proprietà di un corpo
che non modificano la natura del corpo stesso e coinvolgono sempre energia termica. Nelle trasformazioni
fisiche la massa e la composizione chimica, cioè la natura delle sostanze, sono proprietà che non variano,
mentre stato, aspetto e volume possono eventualmente variare e perciò sono considerati variabili.
3
Indica il nome dei passaggi di stato e per ognuno di essi illustra, in uno schema sul tuo quaderno, lo stato iniziale del corpo e quello finale dopo il processo di trasformazione fisica. Illustra,
infine, se durante il passaggio il corpo innalza il suo livello termico o lo abbassa.
Fusione: SL, innalzamento stato termico
Evaporazione/ebollizione: LG, innalzamento stato termico
Sublimazione: SG, innalzamento stato termico
Condensazione: GL, abbassamento stato termico
Solidificazione: LS, abbassamento stato termico
Brinamento: GS, abbassamento stato termico
4
Completa le frasi scegliendo l’alternativa/le alternative esatta/e.
1. Con il termine temperatura di fusione di un corpo o di un materiale si intende:
a. il punto critico di temperatura al quale alla pressione atmosferica un corpo passa dallo stato
liquido allo stato di vapore;
b. il punto critico di temperatura al quale alla pressione atmosferica un corpo passa dallo stato
solido allo stato liquido;
c. la temperatura alla quale il ghiaccio si scioglie e diventa acqua;
d. la temperatura alla quale un corpo dallo stato solido allo stato liquido.
8
Unità 2
Energia interna e trasformazioni della materia
2. Il fenomeno dell’evaporazione interessa:
a. solo la superficie del liquido;
b. tutta la massa del liquido;
c. solo la superficie del solido;
d. tutta la massa del solido.
3. La velocità di evaporazione di un liquido dipende:
a. dalla pressione dell’ambiente esterno;
b. dall’area della superficie esposta del liquido;
c. da volume e temperatura dell’ambiente esterno;
d. dalla ventilazione.
4. La composizione della materia dipende:
a. dal numero delle sostanze di cui è costituita;
b. dal tipo di sostanze di cui è costituita;
c. dalla reattività del materiale;
d. dagli elementi che la costituiscono.
5
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
coesione
fisiche
forze
microscopico
modello particellare
particelle
Il modello interpretativo chiamato modello particellare della materia spiega, in generale, le trasformazioni fisiche della materia. I dati relativi ai grafici ottenuti dal riscaldamento/raffreddamento di alcune sostanze pure, insieme ad altri studi condotti sulle sostanze,
hanno convinto gli scienziati che la materia, dal punto di vista microscopico, sia costituita da particelle
e che lo stato fisico di una sostanza alle condizioni standard derivi proprio dalle forze che tengono unite
le particelle le une alle altre, cioè dal movimento che le forze permettono alle particelle stesse. Queste
forze sono dette di coesione e dipendono dalla natura e dalle condizioni di temperatura e pressione in
cui la sostanza si trova.
9
ettiti
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
a
Unità 3
rov
LEZIONE 1 - Gli elementi
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
crescente numero atomico
diverse
elementi
gruppi
periodi
Nel sistema periodico si nota una disposizione particolare degli elementi: la sistemazione segue il crescente numero atomico; ordinando secondo questo criterio e raggruppando elementi con simile comportamento chimico, si costituiscono gruppi di elementi con caratteristiche simili, che si trovano disposti
in verticale, e periodi, disposti in orizzontale, che contengono elementi con caratteristiche diverse l’uno
dall’altro.
2
Illustra brevemente il significato della Legge della periodicità.
La legge della periodicità descrive il carattere periodico degli elementi ed afferma che le caratteristiche o proprietà degli elementi si ripetono ogni qual volta si passa da un periodo a
quello successivo, in tal caso si costituiscono via via gruppi di elementi simili in cui le proprietà
chimiche tipiche del gruppo aumentano con continuità mano a mano che si scende nel gruppo,
mentre si differenziano con continuità crescente man mano che si procede lungo un periodo.
3
Indica il primo criterio con cui sono stati ordinati gli elementi nel Sistema periodico e il criterio
che ancora oggi viene usato.
Il primo criterio con cui sono stati ordinati gli elementi nel sistema periodico è quello del peso
atomico, il criterio ancora oggi usato è quello del numero atomico.
4
Completa la frase scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine numero atomico di un elemento si intende:
a. il numero di particelle più piccole contenuto nell’atomo;
b. il numero di neutroni contenuti nell’atomo;
c. il numero di protoni ed elettroni di cui è costituito l’atomo di un elemento;
d. il numero di protoni di cui è costituito l’atomo di un elemento.
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
a
Unità 3
rov
LEZIONE 2 - Composti e miscele
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
composti
costanti
eterogeneo
miscugli
omogeneo
separare
sostanze chimiche
Il nostro corpo è composto da sostanze chimiche. Possiamo, in generale, distinguere tra composti e
miscugli.
Un composto è una sostanza che ha proprietà caratteristiche costanti e che non è possibile separare in
altri componenti.
Un miscuglio omogeneo è materia costituita da più componenti non distinguibili a occhi nudo.
Un miscuglio eterogeneo è formato da componenti distinguibili a occhio nudo.
2
Indica il significato del termine composto e illustra la differenza con quello di miscela.
Un composto è una sostanza che ha proprietà caratteristiche costanti e che non è possibile separare in
altri componenti con le normali tecniche di analisi.
Una miscela, invece, è una porzione di materia composta da almeno due componenti non visibili a occhio
nudo ma separabili con le normali tecniche di analisi, ad esempio con la distillazione.
3
Spiega il concetto di filtrazione.
La filtrazione è un metodo per separare un miscuglio eterogeneo nelle sue componenti, sfruttando la capacità dell’acqua di passare attraverso i pori di un filtro di carta.
4
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Un composto è formato da:
a. un solo componente;
b. almeno due componenti distinguibili;
c. almeno due componenti indistinguibili.
2. Un miscuglio eterogeneo è formato da:
a. un solo componente;
b. almeno due componenti distinguibili;
c. almeno due componenti indistinguibili.
3. Con il termine cromatografia si intende:
a. una tecnica usata per separare diverse sostanze da una soluzione omogenea;
b. una tecnica per colorare la carta;
c. una tecnica per distinguere comporti e miscele.
11
Unità 3
5
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
calamita
componenti
evaporazione
filtrazione
Un miscuglio può essere separato nei suoi componenti.
Ci sono diverse metodologie per farlo. C’è l’evaporazione, tramite la quale, facendo evaportare l’acqua,
rimane ciò che in essa era contenuto; c’è la filtrazione, che sfrutta la capacità dell’acqua di passare attraverso i filtri di carta; c’è la possibilità, in alcuni specifici casi, di usare una calamita.
12
ettiti
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
a
Unità 3
rov
LEZIONE 3 - Le soluzioni
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
distillazione
fisiche
miscuglio omogeneo
soluto
solvente
Una soluzione è sempre un miscuglio omogeneo, perché i componenti sono rilevabili con le analisi fisiche appropriate come per esempio la distillazione.
Le soluzioni sono costruite da solvente e soluto. Il primo è in maggiore quantità rispetto al secondo.
2
Illustra quanti tipi di soluzioni esistono.
Esistono soluzioni gassose formate da un soluto gassoso disciolto in un gas, per esempio l’aria. Ci sono poi
soluzioni liquide che contengono un soluto gassoso, solido o un altro liquido.
Infine ci sono le soluzioni solide, un esempio sono le leghe, formate da un solvente e un soluto entrambi
solidi.
3
Come si può descrivere la composizione di una soluzione?
Per poter descrivere la composizione di una soluzione ci si deve riferire alla quantità di soluto presente in
una data quantità di solvente.
La composizione è espressione della concentrazione, che è una proprietà caratteristica di una soluzione.
4
Come si può esprimere la concentrazione di una soluzione?
Il modo più semplice è la percentuale in peso, cioè il numero dei grammi di soluto sul numero dei grammi
di solvente.
5
Completa la tabella
SOLUTO
SOLVENTE
Esempi
di solido
in solido
leghe
di gas
in gas
aria pura senza smog
di solido
in liquido
sali in acqua, zucchero in acqua
di liquido
in liquido
vino in acqua
13
ettiti
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
a
Unità 3
rov
LEZIONE 4 - Come riconoscere le sostanze: acidi e basi
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
diluizione
diminuire
soluto
quantità relative
quanto soluto
soluzione
solvente
Il concetto di miscuglio è legato al concetto di concentrazione di una miscuglio: la concentrazione descrive la composizione di una soluzione e cioè miscuglio è presente in una data quantità di miscuglio e
perciò ci dà informazioni sulle miscuglio dei componenti di una soluzione. Diluire una soluzione significa
miscuglio la sua concentrazione, cioè cambiare il rapporto quantitativo tra soluto e solvente, nel senso
che la quantità di miscuglio diminuisce rispetto alla quantità di solvente.
2
Spiega che cosa si intende per valore di pH di una soluzione.
Operativamente e convenzionalmente si assegna un numero alle classi cromatiche comparative di sostanze con carattere acido, basico o neutro, questo numero è il valore di pH; il numero 1 è assegnato alla classe
di sostanze con carattere più acido, i numeri 10-12, fino a 14 alla classe di sostanze a carattere più basico,
alla classe di sostanze a carattere neutro che non faranno variare il colore della cartina si assegna il numero
7. La scala cromatica è sempre una scala di confronto, ed è la comparazione del colore che permette di
determinare la classe comparativa a cui appartiene la sostanza esaminata.
3
È stata ottenuta una soluzione con diluizione di circa 1:10 partendo da 60 gocce di acqua distillata e 6 gocce di soluzione di acido cloridrico; come possiamo ottenere da questa soluzioni
diluite di circa 1:100 e di circa 1:1000?
Per la soluzione 1:100si prelevano 6 gocce della soluzione diluita 1:10 e si aggiungono 60 gocce di
acqua distillata; 1:1000 si prelevano 6 gocce della soluzione diluita 1:100 e si aggiungono 60 gocce di
acqua distillata.
4
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine acido si intende:
a. una sostanza che in soluzione manifesta carattere acido;
b. una sostanza che a contatto con sostanze, dette indicatori, ne fa cambiare improvvisamente il
colore;
c. una soluzione che diventa fucsia in presenza della fenolftaleina;
d. una soluzione che si colora in modo diverso in funzione dell’indicatore con cui viene messa a
contatto.
14
Unità 3
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
2. Con il termine soluzione neutra si intende:
a. una soluzione contenente un soluto con un carattere tale che, messa a contatto con indicatori,
non fa cambiare improvvisamente il loro colore;
b. la sostanza in minore quantità dispersa in una soluzione che ha pH 7;
c. una soluzione contenente un soluto che, messa a contatto con indicatori, fa cambiare repentinamente il loro colore;
d. una sostanza di qualsiasi stato fisico in soluzione che, messa a contatto con indicatori, lascia inalterato il loro colore.
3. Inserisci i termini mancanti negli spazi completando le frasi relative ai tipi di soluzioni in riferimento
al carattere acido, basico o neutro:
a. una soluzione che fa virare il blu di bromotimolo dal verde al giallo è una soluzione acida;
b. una soluzione che fa virare la fenolftaleina da incolore al fucsia è una soluzione acida;
c. una soluzione che con il saggio alla tocca colora la cartina indicatrice in arancione è una soluzione
con valore di pH di circa 3 o 4.
15
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
a
Unità 3
rov
LEZIONE 5 - Le trasformazioni chimiche
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
energia
fonte
natura
reazioni
sostanze
La luce può agire sulle sostanze o sui materiali in grado di assorbirla; infatti, essa è una enorme
fonte di energia che può attivare reazioni in grado di cambiare profondamente la natura dei materiali
o delle sostanze. La carta di un giornale lasciato alla luce del Sole ingiallisce perché le sostanze di cui è
composta la carta cambiano la loro natura sotto l’azione delle reazioni attivate dalla luce solare.
2
Illustra il concetto di trasformazione chimica.
Una trasformazione chimica è un cambiamento nella natura delle sostanze coinvolte perciò coinvolgono
variazioni nelle proprietà chimiche. Coinvolgono sempre energia e possono dar luogo a sviluppo e assorbimento di calore, formazione di precipitato, sviluppo di gas, cambiamento di colore.
3
Spiega il significato della seguente equazione chimica:
solfato di rame + alluminio
solfato di alluminio + rame
Il solfato di rame e l’alluminio sono i reagenti, la freccia significa che essi reagiscono per formare i prodotti
che sono solfato di alluminio e rame, essi sono scritti a destra. Una equazione chimica trasmette sempre
un dato quantitativo, ad esempio tot grammi di reagenti, danno tot grammi di prodotti.
4
I chimici sanno che, per formare acido cloridrico, basta mettere in un recipiente idrogeno e cloro
ed esporre alla luce il recipiente solo all’inizio (poi si può fare a meno di esporlo perché la produzione di acido cloridrico procede ugualmente). Spiega come mai l’acido cloridrico si produce
ugualmente anche se non viene più esposto alla luce e il ruolo di questa.
Il ruolo della luce è di innesco della reazione, non serve esporre alla luce sempre perché la reazione si autosostiene, come la combustione.
5
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Con il termine agente limitante si intende:
a. una sostanza che non fa avvenire le trasformazione chimiche;
b. una sostanza che a contatto con un’altra ne limita il cambiamento della natura;
c. un reagente presente in quantità minore dell’altro reagente e che perciò blocca la reazione;
d. una sostanza presente in eccesso rispetto all’altra nella trasformazione.
2. Con il termine comburente si intende:
a. il materiale che brucia durante il fenomeno di combustione;
b. la sostanza che si combina con il carburante e permette la combustione;
16
Unità 3
Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche
c. la sostanza in minore quantità che sfavorisce la combustione;
d. il materiale che innesca il fenomeno della combustione e che la auto-sostiene.
6
Inserisci i termini mancanti negli spazi completando le seguenti frasi.
a. La reazione di combustione è una reazione che si manifesta con sviluppo di calore.
b. Una trasformazione chimica che produce calore si dice reazione esotermica.
c.
Le reazioni chimiche coinvolgono sempre energia: per esempio, nel caso della combustione
occorre fornire all’inizio un innesco accendendo un fiammifero, poi essa si auto-sostiene sviluppando una grande quantità di energia.
17
Unità 4
a
ettiti
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SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli esseri viventi e la biodiversità
rov
LEZIONE 1 - Caratteristiche della vita
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
cellula
energia
processo
funzioni vitali
processo
materiale genetico
rifiuti
trasformano
materiali
Il metabolismo è il processo per mezzo del quale i viventi trasformano sostanze per ricavare energia.
espellendo all’esterno rifiuti.
La nutrizione è il processo per mezzo del quale i viventi scambiano con l’ambiente esterno i materiali e
l’energia per il proprio sostentamento; essi trasformano le sostanze assunte per mantenere le proprie
funzioni vitali .
L’unità funzionale di tutti i viventi è la cellula. Tutti i viventi, inoltre, sono dotati di materiale genetico.
2
Inserisci in tabella i termini sottostanti distinguendoli in “viventi” e “non viventi”. Indica per
ognuno il criterio che hai usato per definirlo “vivente” o “non vivente”.
barattolo
braccialetto
cavalletta
cavallo
computer
garofano
gelato
gelsomino
ghiaccio
ghiro
girasole
grillo
gomma
lago
larice
lenticchia d’acqua
libro
lumaca
montagna
mughetto
pinguino
pino
sedano
sedia
topo
Vivente
Criterio utilizzato per definire un
“vivente”
Non vivente
Criterio utilizzato per definire un
“non vivente”
cavallo
“è costituito da cellule”
gomma
“non è costituito da cellule”
lumaca
“è costituito da cellule”
braccialetto
“non è costituito da cellule”
topo
“è costituito da cellule”
computer
“non è costituito da cellule”
mughetto
“è costituito da cellule”
lago
“non è costituito da cellule”
lenticchia d’acqua
“è costituito da cellule”
libro
“non è costituito da cellule”
gelsomino
“è costituito da cellule”
sedia
“non è costituito da cellule”
cavalletta
“è costituito da cellule”
barattolo
“non è costituito da cellule”
grillo
“è costituito da cellule”
gelato
“non è costituito da cellule”
pinguino
“è costituito da cellule”
ghiaccio
“non è costituito da cellule”
ghiro
“è costituito da cellule”
montagna
“non è costituito da cellule”
sedano
“è costituito da cellule”
“non è costituito da cellule”
garofano
“è costituito da cellule”
“non è costituito da cellule”
girasole
“è costituito da cellule”
“non è costituito da cellule”
pino
“è costituito da cellule”
“non è costituito da cellule”
larice
“è costituito da cellule”
18
Unità 4
Gli esseri viventi e la biodiversità
3
Illustra perché il movimento e la reazione agli stimoli non possono essere considerati caratteri
peculiari dei viventi.
Perché essi sono caratteristiche comuni anche ai non viventi: ad esempio la fiamma di una candela si muove reagendo agli stimoli esterni, un soffio o una mano passata vicino. La fiamma
non è un essere vivente perché manca degli attributi fondamentali per catalogarla tra i viventi:
non è costituita da cellule, non è dotata di codice genetico.
4
Illustra il significato di eterotrofo.
Si chiama eterotrofo un organismo vivente che si nutre di altri viventi, vegetali o animali.
5
Rispondi alla domanda.
Perchè abbiamo bisogno di stabilire con chiarezza i criteri di distinzione tra i viventi e i non viventi?
Da molto tempo è iniziata la grande impresa delle esplorazioni del Sistema Solare. Per questo, e per le scoperte a cui queste esplorazioni potrebbero portare, l’ente spaziale americano, la NASA, ha richiamato l’attenzione degli scienziati della vita sulla necessità di trovare
una inequivocabile definizione di vivente: la capacità di conservare, da una generazione
all’altra, il proprio piano organizzativo.
19
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli esseri viventi e la biodiversità
a
Unità 4
rov
LEZIONE 2 - Il modello di cellula: procariote ed eucariote
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
cloroplasti
membrana nucleare
parete cellulare
membrana nucleare
procarioti
nucleo
Un primo tipo di organizzazione cellulare è quella dei procarioti, a cui appartengono batteri e alghe
azzurre privi di membrana nucleare.
Un secondo tipo di organizzazione cellulare è quella degli eucarioti, che hanno invece il materiale ereditario racchiuso nell’involucro detto membrana nucleare; involucro e materiale ereditario formano la
struttura che chiamiamo nucleo.
Gli organuli vegetali tipici sono cloroplasti e vacuolo che si estende nel citoplasma; queste cellule sono
circondate dalla parete cellulare che è esterna alla membrana cellulare.
2
Collega i termini a destra con quelli a sinistra per mettere in evidenza quali organuli non si trovano nei diversi tipi di modello di cellula elencati.
1. membrana cellulare
2. membrana nucleare
3. cloroplasti
4. vacuolo
5. ribosomi
6. mitocondri
7. parete
a. Cellula animale
b. Cellula procariote
c. Cellula vegetale
1-a,b,c; 2-a, 2-c; 3-c; 4-a; 5-a,b,c; 6-a
3
Rispondi alle domande.
Con quali strumenti possiamo osservare nel laboratorio della scuola campioni di cellule?
Gli strumenti con cui si possono osservare le cellule sono: le lenti contafili, il microscopio stereoscopico e il microscopio ottico.
Indica il limite di visibilità dell’occhio umano e gli ingrandimenti raggiungibili con gli strumenti che potremmo trovare in un laboratorio scientifico scolastico.
Il limite di visibilità dell’occhio umano è di circa un millimetro. Una lente contafili può ingrandire un campione microscopico da 5 a 10 volte, un microscopio stereoscopico può arrivare fino a
15 volte; un microscopio ottico può ingrandire da 400 a 1000 volte, e in quest’ultimo caso, ma
anche con ingrandimenti superiori a 400, non si distinguono i particolari.
20
Unità 4
Gli esseri viventi e la biodiversità
Perché le cellule vegetali hanno un grande vacuolo centrale?
I vacuoli hanno la funzione di favorire il fenomeno dell’osmosi, necessario per il turgore cellulare.
Questi due fenomeni sono in grado di spiegare come mai le erbe che non hanno il fusto di legno riescono a mantenersi dritte, cioè turgide, da cui deriva il termine turgore. Quando, infatti, ai fiori o alle erbe
manca acqua, essi si afflosciano a causa della perdita di turgore.
4
Illustra il significato del termine procariote.
Con il termine procariote si indica il modello di cellula posseduto dai batteri e dalle alghe azzurre; questi organismi viventi non hanno il materiale ereditario racchiuso da un involucro che si
chiama membrana nucleare, per cui questo materiale non è separato da quello del citoplasma
5
Tra gli organuli cellulari elencati indica quali di essi svolgono la funzione di costruzione delle
proteine.
cloroplasti
mitocondri
reticolo endoplasmatico
ribosomi
vacuolo
ribosomi, reticolo endoplasmatico.
6
Indica le principali differenze tra le cellule eucariote animali e le cellule eucariote vegetali.
Le cellule eucariote vegetali sono provviste di parete cellulare e cloroplasti, strutture che non si riscontrano nelle cellule animali; inoltre, nelle cellule vegetali si trova un grande vacuolo centrale, mentre in
quelle animali i vacuoli possono essere diversi e situati in varie zone del citoplasma.
21
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli esseri viventi e la biodiversità
a
Unità 4
rov
LEZIONE 3 - I livelli di organizzazione dei viventi
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
cellula
funzioni
organizzazione cellulare
pluricellulari
popolazioni
specie
tessuti
I virus sono organismi privi di organizzazione cellulare, nel senso che non presentano membrana, citoplasma o nucleo e non sono autonomi nella costruzione di energia per i loro processi vitali; anche per
questo hanno bisogno di una cellula ospite.
Organismi appartenenti alla stessa specie che vivono nello stesso luogo, cioè nella stessa area geografica, si chiamano popolazioni.
In alcuni organismi pluricellulari le cellule che li compongono presentano una scarsa differenziazione,
mentre in altri organismi pluricellulari le cellule si sono differenziate e a loro volta specializzate e aggregate per compiere determinate funzioni: sistemi di questo tipo costituiti da cellule simili che svolgono
analoga funzione si chiamano tessuti.
2
Collega i termini a sinistra con la relativa definizione, a destra.
1. ecosistema
a. tessuti diversi specializzati a compiere la stessa funzione
b. non hanno organizzazione cellulare e sono privi di movimento
2. cellula
c. si trovano nel citoplasma degli eucarioti e sono costituiti da mole3. organulo
cole diverse
4. virus
d. unità di tutti i viventi
5. comunità
e. popolazioni differenti che vivono in una stessa area geografica
6. apparato
f. organi diversi che si specializzano a compiere la stessa funzione
g. ambiente chimico fisico, comunità biologica che ci vive
7. organo
3
Rispondi alle domande.
Indica i livelli di organizzazione dei viventi e illustra i livelli, dalla cellula alla biosfera.
I livelli sono: atomo, molecola, organulo cellulare, cellula, tessuto, organo, apparato e/o sistema, organismo, popolazione, comunità, ecosistema, biosfera.
La cellula, è costituita da molecole che si aggregano a formare organuli. Essa è in grado di vivere da sola
e di svolgere tutte le funzioni essenziali per la sopravvivenza. Infatti, può formare organismi unicellulari
e pluricellulari. Le cellule possono differenziarsi, specializzarsi e aggregarsi per formare tessuti che sono
costituiti da cellule simili che svolgono la stessa funzione. I differenti tessuti possono associarsi tra di loro
a formare strutture con nuove organizzazioni, costituendo gli organi. Quando più organi concorrono a
22
Unità 4
Gli esseri viventi e la biodiversità
compiere la stessa funzione, costituiscono apparati o sistemi che compongono l’organismo. Gli organismi non vivono isolati ma si organizzano insieme e, se appartengono alla stessa specie e vivono nella
stessa area geografica, si chiamano popolazioni. Le popolazioni a loro volta non vivono isolate: molte
popolazioni di specie diverse vivono in un determinato ambiente a costituire le comunità. Gli ecosistemi
sono costituiti dall’ambiente chimico-fisico (componente abiotica) e dalla comunità biologica (componente biotica) che in esso vive. La biosfera è costituita da tutti gli ecosistemi del pianeta Terra.
Perché nella definizione di tessuto è sbagliato dire che è costituito da cellule simili?
Perché non basta che le cellule siano simili: devono anche specializzarsi a compiere la stessa
funzione. Infatti sono simili nella struttura e nella funzione.
Perché quando si parla di popolazione non è corretto dire solo che una popolazione è costituita da organismi appartenenti alla stessa specie?
Perché, oltre ad appartenere alla stessa specie, gli organismi devono anche abitare la stessa
area geografica: due gruppi di lepri, un gruppo che vive nel parco dello Stelvio e l’altro nel
bosco della Lessinia, appartengono alla stessa specie, ma poiché vivono in aree geografiche
diverse non costituiscono una popolazione.
4
A che cosa ci possono servire i vari livelli di organizzazione dei viventi?
Ogni livello di organizzazione può servirci per spiegare qualche fenomeno biologico. Ad esempio, per spiegare l’accrescimento di un organismo possiamo partire dalla scala dei livelli di
organizzazione, riferendoci all’aumento di grandezza dei suoi organi, all’aumento di numero delle sue cellule che originano nuove cellule. Possiamo spiegarlo anche in modo diverso,
partendo dalle molecole che costituiscono le cellule; infatti, un organismo cresce perché le
molecole più piccole nelle cellule che costituiscono gli organi formano molecole molto più
complesse. Insomma, il fenomeno dell’accrescimento può essere spiegato partendo dal livello
delle cellule oppure da quello delle molecole.
5
2
Metti nel giusto ordine la gerarchia di grandezza dei livelli di organizzazione dei viventi.
organuli
9
ecosistema
3
cellule
8
comunità
5
organi
6
organismi
1
molecole
10
biosfera
4
tessuti
7
popolazioni
23
Unità 4
a
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli esseri viventi e la biodiversità
rov
LEZIONE 4 - La classificazione dei viventi
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
classificazione
criterio
famiglie
specie
tassonomisti
Gli scienziati naturalisti, detti tassonomisti, fissato il criterio con cui condurre la classificazione, ad esempio “forma del fiore”, “tipo di fiore”, applicano due modalità differenti di regole di
classificazione (o relazioni): “è uguale a”/”è diverso da” è la prima regola, ed “è simile a” è la seconda.
In questo modo essi costituiscono insiemi che chiamano specie quando il criterio segue la prima regola
o insiemi dette famiglie quando il criterio segue la seconda regola.
2
Dai una definizione di “specie”.
La specie è una unità costituita da organismi viventi che, incrociandosi tra loro, producono organismi viventi simili che sono, a loro volta, fecondi, cioè in grado di generare figli.
3
Indica con una crocetta la risposta non corretta.
La classificazione scientifica si basa su:
a. l’aspetto esteriore degli organismi;
b. il piano organizzativo;
c. l’ambiente dove vivono gli organismi;
d. le strutture anatomiche interne;
e. i caratteri che compaiono molto presto nella fase embrionale.
4
Compila una tabella con le categorie in cui vengono suddivisi i viventi, disponendole in ordine
gerarchico, partendo cioè dalla categoria più ridotta a quella più ampia, e fornisci per ognuna
una definizione.
Categoria
Definizione
4
Ordine
Racchiude famiglie con caratteri simili tra loro come, per esempio, il tipo di dentatura.
6
Tipo o Phylum
Mette insieme classi diverse che presentano caratteri simili che hanno uno stesso
piano organizzativo.
3
Famiglia
Raggruppa generi con caratteristiche simili tra loro.
1
Specie
In questa categoria si trovano organismi simili capaci di incrociarsi e di mettere al
mondo figli fecondi.
7
Regno
La gerarchia più ampia.
2
Genere
Raggruppa specie diverse ma simili tra loro per qualche carattere.
5
Classe
Raggruppa ordini simili fra loro per alcune caratteristiche comuni.
24
Unità 4
5
Gli esseri viventi e la biodiversità
Collega con una freccia ogni termine di sinistra con la relativa definizione.
1. Funghi
2. Protisti
3. Piante
4. Monere
5. Animali
a. Unicellulari procarioti
b. Pluricellulari eucarioti eterotrofi con tessuti differenziati
c. Unicellulari eucarioti
d. Pluricellulari eucarioti eterotrofi senza tessuti differenziati
e. Pluricellulari eucarioti autotrofi
25
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Il mondo microscopico e i funghi
a
Unità 5
rov
LEZIONE 1 - Il Dominio dei procarioti
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
autotrofi
costruire
eterotrofi
organiche
viventi
Gli organismi che non sono in grado di costruirsi le sostanze organiche, di cui tutti i viventi sono costituiti, si nutrono di altri viventi; per questo motivo sono chiamati eterotrofi. Altri organismi, invece, non
si nutrono di altri viventi perché sono capaci di servirsi di sostanze semplici per costruire le sostanze
organiche e vengono chiamati autotrofi.
2
Collega il nome dei procarioti con la loro forma.
1. Cocchi
2. Vibrioni
3. Bacilli
4. Stafilococchi
5. Spirochete
6. Streptococchi
3
Completa la tabella descrivendo le caratteristiche dei tre gruppi di procarioti indicati.
Autotrofi fotosintetici
Autotrofi chemioautotrofi
Eterotrofi
4
a. elica
b. catena
c. sfera
d. virgola
e. grappolo
f. bastoncino
Usano la luce come fonte di energia attraverso un processo che prende
il nome di fotosintesi.
Usano come fonte di energia le sostanze chimiche inorganiche
attraverso la reazione chimica di ossidazione.
Usano come fonte di energia le sostanze chimiche organiche. Possono
ottenere energia attraverso due processi: la fermentazione o la
respirazione cellulare che può svolgersi o in presenza di ossigeno
(respirazione aerobia) o in assenza di ossigeno (respirazione anaerobia).
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. La riproduzione dei procaroti avviene per:
a. gemmazione;
b. scissione binaria;
c. sporogonia.
2. Alcuni archeobatteri possiedono un pigmento sensibile alla luce rossa:
a. la clorofilla;
b. la rodopsina;
c. la alorodopsina.
26
Unità 5
Il mondo microscopico e i funghi
3. In alcuni procarioti sono presenti dei piccoli anelli di materiale genetico, detti:
a. plasmidi;
b. spore;
c. clostridi.
4. I batteri autotrofi appartengono al gruppo dei:
a. cocchi;
b. metanogeni;
c. cianobatteri.
5
Rispondi alle domande.
Quale importante processo attuato dai batteri viene sfruttano nell’industria alimentare?
La fermentazione.
Come riescono i batteri a superare condizioni sfavorevoli, come mancanza d’acqua o forti variazioni di
temperatura?
Si trasformano in spore.
Dove si trovano grandi quantità di cianobatteri?
Nel plancton.
27
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Il mondo microscopico e i funghi
a
Unità 5
rov
LEZIONE 2 - Gli eucarioti protisti e cromisti
1
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
alghe
animali
autotrofi
eucarioti
fissi
protozoi
sovrapporsi
unicellulari
mixomiceti
Il Regno dei protisti è rappresentato da un gruppo di organismi eucarioti estremamente diversificato:
comprende specie molto diverse, con organismi unicellulari e pluricellulari, autotrofi ed eterotrofi, mobili e
fissi. I protisti sono stati suddivisi, per semplicità, in tre gruppi in base alla somiglianza con animali, piante
o funghi: protozoi, alghe e mixomiceti. Questi raggruppamenti, però, possono facilmente sovrapporsi .
2
Completa la tabella scrivendo le modalità di nutrizione, di movimento e di riproduzione dei
protisti.
Modalità di nutrizione
Movimento
Riproduzione
diffusione
flagelli
scissione
fagocitosi
ciglia
sporogonia
ameboide con pseudopodi
gemmazione
3
Collega ogni gruppo di protozoi con le rispettive principali caratteristiche.
1. Amebe
2. Foraminiferi
3. Ciliati
4. Sporozoi
5. Radiolari
4
a. Sono parassiti di animali o di altri protisti e possono provocare
malattie infettive.
b. Con i loro gusci depositati sul fondo del mare nelle lontane ere
geologiche hanno formato alcune rocce silicee.
c. Emettono dei prolungamenti del citoplasma detti pseudopodi.
d. Sono muniti di ciglia.
e. Hanno un guscio calcareo a più cellette disposte a spirale attraversato da minuti fori.
Completa le frasi scegliendo il completamento esatto.
1. Le diatomee sono:
a. protozoi;
b. alghe unicellulari;
c. mixomiceti.
28
Unità 5
Il mondo microscopico e i funghi
2. Il protista che provoca la malaria è:
a. il Plasmodium;
b. l’Anopheles;
c. il Trypanosoma.
3. Il paramecio è un:
a. foraminifero;
b. radiolare;
c. ciliato.
4. L’Euglena è un protista particolare perché:
a. possiede tre flagelli;
b. è sia autotrofo che eterotrofo;
c. è pluricellulare.
5
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
corpo fruttifero
decomposizione
funghi
plasmodio
spore
I mixomiceti sono protisti simili ai funghi. Essi sono formati da una massa citoplasmatica, chiamata
decomposizione, che può proliferare. Quando il clima si fa secco e viene a mancare il nutrimento, il
plasmodio produce il plasmodio che porta all’apice le cellule riproduttrici, le corpo fruttifero. Vivono su
materiale vegetale in spore dove si nutrono di batteri e di altri microrganismi.
29
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Il mondo microscopico e i funghi
a
Unità 5
rov
LEZIONE 3 - Il Regno dei funghi
1
Rispondi alle domande.
Quali organismi appartengono al Regno dei funghi?
Lieviti, muffe e funghi.
Perché i funghi non possono essere considerati piante?
Perché sono organismi eucarioti privi di clorofilla e quindi non sono in grado di compiere la
fotosintesi.
2
Cancella il termine non corretto tra i due proposti.
Al Regno dei funghi appartengono organismi unicellulari e pluricellulari eterotrofi/autotrofi che possono
essere saprofiti/carnivori se si nutrono di sostanza organica di organismi morti, o simbionti/parassiti se
si nutrono a spese di altri organismi vivi. I funghi possono trarre nutrimento anche vivendo in simbiosi
con un’alga come nel caso di licheni/muffe.
3
Completa la figura inserendo i termini delle varie parti che compongono un fungo a cappello.
cappello
lamelle
anello
gambo
volva
micelio
4
Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito.
alimenti
antibiotici
formaggi
decomposizione
deteriorato
pluricellulari
spore
Le muffe sono funghi pluricellulari che si moltiplicano per spore. Vivono un po’ dovunque e crescono
generalmente su materia vegetale o sugli alimenti in decomposizione. La presenza di muffa, infatti, è
quasi sempre segno di un cibo deteriorato; le muffe, insieme ai batteri, sono i principali responsabili
delle alterazioni degli alimenti. Non tutte le muffe, però, risultano dannose per l’uomo; infatti, da alcune
30
Unità 5
Il mondo microscopico e i funghi
muffe vengono prodotti importanti farmaci come gli antibiotici e altre vengono adoperate nella produzione di formaggi tipici come il gorgonzola.
5
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. La micorriza è una simbiosi tra un fungo e:
a. un’alga;
b. le radici di una pianta;
c. batteri azotofissatori.
2. Gli organismi utilizzati come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico sono:
a. lieviti;
b. licheni;
c. micorrize.
3. La struttura voluminosa e carnosa dei funghi a cappello che emerge dal suolo si chiama:
a. corpo fruttifero;
b. micelio;
c. sporangio.
4. I lieviti traggono energia tramite:
a. respirazione;
b. fotosintesi;
c. fermentazione.
31
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Le piante
a
Unità 6
rov
LEZIONE 1 - Il Regno delle piante
1
Descrivi quali particolari modificazioni permisero alle piante di adattarsi agli ambienti delle
terre emerse.
Gli adattamenti che hanno permesso alle prime piante di emergere dalle acque e sopravvivere in un
ambiente asciutto furono: la presenza di una cuticola impermeabile che ricopriva il corpo per ridurre
l’evaporazione, meccanismi e strutture che permettevano l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive, la protezione in determinati organi delle cellule riproduttive.
2
Completa la frase scegliendo l’alternativa esatta.
1. Il sistema vascolare serve a:
a. mantenere eretta la pianta;
b. rallentare l’evaporazione dei liquidi;
c. consentire la circolazione dei liquido.
2. Il corpo delle alghe pluricellulari è detto:
a. strobilo;
b. tallo;
c. sporofito.
3. La clorofilla è contenuta:
a. nei cloroplasti;
b. nella linfa;
c. nelle radici.
4. I muschi appartengono alle:
a. spermatofite;
b. pteridofite;
c. briofite.
3
Completa l’equazione trascritta di seguito con i seguenti composti: 6CO2, 6H2O, C6H12O6.
6CO2 + 6H2O + Luce
reagenti
C6H12O6 + 6O2
prodotti
Quale processo è rappresentato dall’equazione?
La fotosintesi clorofilliana.
Come viene catturata e trasformata l’energia del Sole sotto forma di luce?
Viene catturata dalla clorofilla e trasformata in energia chimica che viene immagazzinata nel glucosio.
32
Unità 6
4
Le piante
Rispondi alle domande.
Che tipo di riproduzione è la frammentazione o riproduzione vegetativa?
Asessuata.
Come si svolge?
Una parte dell’organismo si distacca e rigenera un individuo completo; può avvenire per stoloni o per
rizomi.
Che cosa sono le spore?
Sono particolari cellule riproduttive che, se si trovano in condizioni ambientali favorevoli, sono in grado,
dividendosi ripetutamente, di generare una nuova pianta completa, con corredo genetico dimezzato,
chiamata gametofito, poiché produce gameti.
Perché le spore sono in grado di sopravvivere in condizioni sfavorevoli?
Perché sono generalmente fornite di una spessa parete di protezione.
5
In base alle caratteristiche descritte, indica con una crocetta di quale gruppo di piante si tratta.
Sono piante prive di fiori, frutti e semi, ma posseggono
un sistema vascolare.
alghe
briofite
pteridofite
spermatofite
Sono piante con i semi.
alghe
briofite
pteridofite
spermatofite
Sono piante molto semplici che presentano un corpo a
tallo.
alghe
briofite
pteridofite
spermatofite
Sono piante prive di radici, fusti e foglie; il loro corpo,
però, è differenziato in tessuti e organi.
alghe
briofite
pteridofite
spermatofite
33
Unità 6
a
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Le piante
rov
LEZIONE 2 - Le piante superiori: dominatrici
delle terre emerse
1
Completa le frasi ponendo i termini mancanti negli appositi spazi, scegliendo tra quelli proposti.
angiosperme
briofite
gimnosperme
conifere
pteridofite
due
crittogame
semi
semi nudi
fanerogame
tallofite
fiore
Le gimnosperme sono piante vascolari primitive, senza fiori, né semi .
Appartengono alle angiosperme i vegetali più evoluti, nei quali la fecondazione avviene nel fiore .
Le conifere appartengono al gruppo delle gimnosperme; sono piante a semi nudi così chiamate poiché
i semi sono a diretto contatto con l’aria.
Le angiosperme vengono suddivise in monocotiledoni e dicotiledoni in base al fatto che l’embrione
contiene uno o due cotiledoni.
2
Completa la frase scegliendo l’alternativa esatta.
1. La zona della radice dove avviene l’assorbimento delle soluzioni dal terreno è:
a. il colletto;
b. l’pice radicale;
c. la zona pilifera.
3. Lo strato di cellule del tronco che produce ogni
anno nuovi vasi conduttori è:
a. il floema;
b. il midollo;
c. il cambio.
2. I rizomi sono modificazioni:
a. della radice;
b. del fusto;
c. della foglia.
4. Nella foglia i cloroplasti sono maggiormente
concentrati:
a. nell’epidermide;
b. nel tessuto a palizzata;
c. nel tessuto lacunoso.
3
Collega ogni tessuto del tronco con la funzione svolta.
Tessuti
Funzioni
1. Corteccia
a. Produce nuovi vasi conduttori
2. Floema
b. Serve di riempimento e riserva
3. Cambio
c. È formato dai vasi cribrosi o del libro
4. Xilema
d. Serve come organo protettivo della pianta
5. Midollo
e. È formato dai vasi legnosi
34
Unità 6
4
Le piante
Spiega quali sono le principali funzioni svolte dalle foglie.
Le principali funzioni svolte dalle foglie sono:
- la fotosintesi clorofilliana, attraverso la quale si produce glucosio e ossigeno, partendo da acqua e
biossido di carbonio, e per la quale viene utilizzata l’energia radiante del Sole per mezzo della clorofilla;
- la respirazione, cioè assunzione di ossigeno dall’atmosfera, per poter compiere la respirazione cellulare,
ed eliminazione di biossido di carbonio, prodotto di scarto della respirazione cellulare;
- la traspirazione, cioè eliminazione di acqua sotto forma di vapore acqueo.
5
Indica in quali caratteristiche le gimnosperme e le angiosperme sono simili e in quali, invece,
sono diverse.
Caratteristiche simili
Caratteristiche diverse
Struttura con radici, fusto e foglie
Gimnosperme: seme nudo
Presenza del seme
Angiosperme: presenza di fiore e frutto
35
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli animali
a
Unità 7
rov
LEZIONE 1 - Il Regno degli animali
1
Completa le frasi inserendo i termini mancanti.
cartilagine
chitina
crescita
muta
eliminato
endoscheletro
muta
nuovo
esoscheletro
Lo scheletro rigido esterno o esoscheletro è tipico degli artropodi ed è costituto di chitina; svolge anche
una funzione di protezione contro gli urti e di limitazione della perdita di acqua. Poiché non segue la
crescita riformarne uno nuovo. Questo processo si chiama muta.
Lo scheletro rigido interno o endoscheletro è tipico dei invece dei vertebrati, è costituito da cartilagine
e/o da sali di calcio, non subisce la muta. perché segue la crescita del corpo.
2
Descrivi le principali modalità di movimento degli animali.
- movimento ciliare. Gli animali che presentano una struttura molto semplice, in quanto poco
evoluti, per nuotare e per strisciare sui fondali marini, utilizzano le ciglia.
- movimento muscolare. Questo movimento avviene ad opera dei muscoli, formati da fibre
muscolari in grado di contrarsi e rilassarsi. I muscoli, per agire, hanno però bisogno di una
struttura d’appoggio che è lo scheletro. Quindi, in questo caso il movimento si ottiene grazie
all’azione combinata del sistema muscolare e di quello scheletrico.
3
Descrivi le principali tecniche usate dagli animali per procurarsi il cibo.
- La filtrazione di grandi quantità d’acqua per trattenere particelle di cibo e microrganismi;
- la raccolta di particelle di materiale organico che cadono dagli strati d’acqua superiori a seguito della
morte e del disfacimento degli organismi che vi abitano;
- la predazione che può essere: di prede immobili o quasi immobili, con l’agguato di prede mobili, con
inseguimento e cattura della preda;
- il pascolo, tipico degli erbivori;
- il parassitismo, utilizzato da quegli animali che si nutrono a spese di un altro organismo;
- il commensalismo, utilizzato da animali che approfittano del nutrimento o degli scarti dell’altro senza
procurare sofferenza o disturbo.
4
Spiega che cos’è l’omeotermia e perché è una caratteristica importante per gli organismi che
la possiedono.
L’omeotermia consiste nella capacità di mantenere la temperatura del corpo costante indipendentemente dalla temperatura dell’ambiente esterno. Mantenendo costante la temperatura, questi organismi
possono conquistare tutti gli ambienti poiché possono sopportare sia temperature rigide che caldissime.
36
Unità 7
5
Gli animali
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della fecondazione esterna?
Vantaggi: non servono organi particolari e nemmeno la vicinanza tra i due individui genitori.
Svantaggi: bisogna produrre un numero elevato di gameti perché gran parte di essi vanno dispersi e le uova fecondate sono spesso divorate da altri animali.
37
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli animali
a
Unità 7
rov
LEZIONE 2 - La classificazione degli animali
1
Completa le frasi inserendo i termini mancanti.
colonia
organi
organi
pluricellulare
spugne
tessuti
tessuti
I poriferi o spugne sono animali molto semplici e primitivi che presentano caratteristiche intermedie tra
una colonia cellulare e un organismo pluricellulare vero e proprio: infatti, le cellule non sono organizzate
in organi e tessuti e ognuna conduce una vita indipendente.
I celenterati presentano simmetria raggiata, le loro cellule sono organizzate in tessuti ma sono privi di
organi.
2
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. I celenterati sono organismi:
a. celomati;
b. con pseudoceloma;
c. acelomati.
2. Gli anellidi presentano il corpo:
a. suddiviso in capo, torace e addome;
b. suddiviso in capo e torace;
c. segmentato e con una cavità celomatica.
3. I platelminti sono caratterizzati dal fatto di avere:
a. simmetria bilaterale e cefalizzazione;
b. simmetria raggiata;
c. tessuti non organizzati in veri organi.
4. Gli insetti presentano il corpo suddiviso in:
a. due regioni;
b. tre regioni;
c. sei metameri.
3
Rispondi alla domande.
Perché la fecondazione incrociata rappresenta un vantaggio per la sopravvivenza della specie?
Perché le uova, anziché essere deposte solo dalla femmina, sono depositate da ogni individuo,
quindi hanno maggiore possibilità di dare prole.
38
Unità 7
Gli animali
Perché l’uovo amniotico ha contribuito all’espansione dei rettili sulla terraferma?
Perché, avendo un guscio rigido, protegge l’embrione dai colpi, ma nello stesso tempo consente uno scambio gassoso continuo con l’atmosfera, elimina il rischio della disidratazione e
gli fornisce il nutrimento necessario. Inoltre, le abbondanti riserve nutritive fanno nascere il
cucciolo in uno stadio di sviluppo molto più avanzato di quello degli anfibi.
4
Indica, con una crocetta, per ogni classe di vertebrati, il tipo di sistema circolatorio e gli organi
respiratori.
circolazione semplice e completa
Pesciformi
Anfibi
x
x
Rettili
x
circolazione doppia e incompleta
Mammiferi
x
x
x
x
x
circolazione doppia e completa
x
cute
branchie
Uccelli
x
polmoni
x
x
x
5
Rispondi alle domande.
Perché è importante la cefalizzazione?
Perché il fatto di avere strutture sensoriali e cellule nervose concentrate nel capo consente di
perlustrare il terreno e reperire il cibo.
Perché gli uccelli sono vertebrati adattati al volo?
Perché hanno ossa cave, sacchi aerei, sterno carenato per fendere l’aria, capo minuto in modo
da rendere la struttura leggera e gli arti sono trasformati in ali.
39
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
L’ambiente
a
Unità 8
rov
LEZIONE 1 - L’idrosfera
1
Completa le frasi inserendo i termini mancanti.
acqua
attrito
giornalieri
bassa
deflusso
livello del mare
elevata
temperatura
flusso
vento
freddi
Le onde sono movimenti in superficie provocate dal vento che, comprimendo le particelle microscopiche di acqua, effettua su di esse un’azione di attrito. Le maree sono periodici sollevamenti e cali del livello del mare che perciò oscilla periodicamente tra un massimo e un minimo livello di marea. A intervalli
regolari e giornalieri si verificano due maree: un flusso, in cui il livello di acqua marina aumenta, e un
deflusso, in cui il livello di acqua diminuisce.
La salinità è influenzata dalla temperatura dell’acqua, e quindi dal grado di evaporazione; perciò nei
mari caldi la salinità è più elevata perché maggiore è l’evaporazione dell’acqua, mentre nei mari freddi
del nord la salinità è più bassa.
2
Segna le relazioni corrette che descrivono la variazione della viscosità in funzione di: temperatura, tipo di liquido, salinità.
1. La viscosità, in funzione della temperatura:
diminuisce
quando
aumenta la temperatura
2. La viscosità:
dipende
dal tipo di liquido.
3. La viscosità in funzione della salinità:
aumenta
3
quando
aumenta la salinità
Illustra l’importanza della viscosità come proprietà fisica delle acque salate.
La viscosità, come proprietà fisica, riveste grande interesse per i mari e gli oceani poiché ha
effetti sugli organismi che vi vivono. Infatti influenza sia il movimento nel mezzo sia la velocità
di immersione di qualsiasi corpo.
40
Unità 8
L’ambiente
4
Introduci i termini mancanti e indica quale processo è rappresentato nella figura.
5
Rispondi alle domande.
Perché è molto importante il fatto che la molecola dell’acqua sia polare?
Dalla polarità dell’acqua dipendono le sue singolari caratteristiche: ottimo solvente, molecole
caratterizzate da capacità di coesione e di adesione, elevato calore specifico, elevata trasparenza, densità variabile in funzione della temperatura.
Perché i laghi vengono considerati bacini di accumulo temporaneo di acqua?
Perché essi in tempi lunghissimi sono destinati a sparire. I laghi occupano zone di depressioni
continentali e i corsi d’acqua che vi sfociano, detti immissari, insieme all’acqua portano anche
grandi quantità di detriti sedimentari (l’acqua di un lago infatti contiene molti materiali in sospensione). In tempi lunghissimi essi saranno grandi luoghi di depositi di sedimenti trasportati.
41
Unità 8
a
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
L’ambiente
rov
LEZIONE 2 - L’atmosfera
1
Completa le frasi.
alta pressione
alta pressione
bassa pressione
bassa pressione
bassa pressione
vento
In una zona di bassa pressione, l’aria è riscaldata dalla superficie terrestre e sale verso l’alto; nel salire
essa si espande e si raffredda portando brutto tempo (nuvole e pioggia).
In una zona di alta pressione l’aria discende verso il basso e si assiste a uno spostamento di aria verso la
zona di bassa pressione ; nella zona dove l’aria discende si ha cielo sereno e bel tempo.
Le masse d’aria in movimento si chiamano vento; esse si mettono in moto sempre da un
centro di alta pressione a uno di bassa pressione.
2
Collega il nome delle aree cicloniche e anticicloniche con il tipo di tempo e la pressione.
Tipo di area
Tipo di pressione
Tipo di tempo
Area ciclonica
Bassa pressione
nuvole e pioggia
Area anticiclonica
alta pressione
ciel sereno bel tempo
3
Completa la tabella descrivendo la formazione e le caratteristiche dei movimenti dei venti elencati.
Alisei
Venti costanti che spirano dai tropici verso l’equatore; l’aria più fredda dei tropici (area
anticiclonica) scende verso l’Equatore richiamata dalla bassa pressione equatoriale (area
ciclonica). Gli Alisei spirano da Nord-Est nel nostro emisfero e da Sud-Est nell’emisfero sud.
Uragani
Violenta tempesta che si origina sopra un oceano in cui i venti spirano roteando intorno a
un centro di calma chiamato occhio; la rotazione di questi venti sarà ovviamente opposta
nei due emisferi; la velocità del vento va da 118 a 120km/h
Monsoni
Venti periodici o regolari che interessano l’area asiatica e in particolare l’India e
l’Oceano indiano. La causa è il diverso riscaldamento delle terre e dei mari che
interessa il semestre invernale ed estivo di queste zone. Il monsone estivo soffia
dal mare verso la terra con direzione Sud-Ovest. Il monsone invernale si forma
per una situazione esattamente opposta e spira da terra verso il mare in direzione
Nord-Est.
42
Unità 8
4
L’ambiente
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Una tromba d’aria si forma perché:
a. l’aria di una zona limitata comincia a salire verso l’alto;
b. l’aria di una zona limitata comincia a salire verso l’alto per una diminuzione di pressione;
c. l’aria di una zona limitata comincia a salire verso l’alto per un aumento di pressione;
d. l’aria di una zona limitata comincia a spostarsi lateralmente a causa dei moti convettivi.
2. Un leggero venticello che soffia dalla valle verso la vetta si chiama:
a. brezza di terra;
b. brezza di mare;
c. brezza di valle;
d. brezza di monte.
3. I venti forti che spirano roteando con piccolo diametro e su aree poco estese sono i:
a. cicloni;
b. tornado;
c. tifoni;
d. monsoni.
4. Per ottenere la pioggia non bastano le nubi ma servono anche:
a. il processo di condensazione;
b. i nuclei di condensazione;
c. le differenze di temperatura;
d. l’aria che scende.
5
Rispondi alle domande.
Come si chiamano i mulinelli d’aria a forma di cono che si formano in limitate zone marine?
Trombe marine
Dove si formano le correnti a getto?
Nella stratosfera
Quali nubi condizionano il verificarsi di un fenomeno estivo come la grandine?
Le nubi cumuliformi
Come si chiamano le nubi che si formano per risalita lungo i fianchi di un monte?
Nubi orografiche.
Procedendo dalla superficie terrestre come varia il gradiente termico?
6 °C ogni 1000 m .
Quale gas tra quelli naturali dell’atmosfera origina l’effetto serra?
L’anidride carbonica o biossido di carbonio.
43
Unità 8
L’ambiente
Procedendo dall’esterno verso la superficie terrestre quali sono le sfere che formano la struttura dell’atmosfera?
Esosfera, Termosfera, Mesosfera, Stratosfera, Troposfera
44
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
L’ambiente
a
Unità 8
rov
LEZIONE 3 - Il suolo
1
Rispondi alle domande.
Quali organismi del suolo provocano la decomposizione delle sostanze organiche?
Funghi e batteri.
Perché sono importanti i piccoli mammiferi terricoli che vivono nel suolo?
Perché scavando gallerie provvedono ad aerare il suolo
2
Cancella il termine non corretto tra i due proposti.
L’abrasione è un processo di degradazione fisica/chimica che può agire modellando/alterando le rocce,
mentre la degradazione meteorica/l’ossidazione è propriamente un processo di alterazione chimica. Il
suolo si forma anche per infiltrazione/trasporto dei sedimenti dai corsi d’acqua e in seguito al deposito/
riscaldamento-raffreddamento dei materiali in luoghi anche lontani da dove si sono formati. Il suolo è formato da stati detti ghiaie/orizzonti; il primo, quello più superficiale, è costituito dalla lettiera/roccia madre.
3
Completa la figura inserendo i termini delle varie parti che mostrano la stratificazione dei suoli,
spiegandone la costituzione solo per quelli da completare.
O
L’orizzonte più superficiale è chiamato O: questo orizzonte costituisce la
lettiera ed è formato quasi interamente da sostanze organiche.
A
Segue l’orizzonte A che è composto da sabbia e sostanze organiche; in
questo orizzonte, poiché vi è sabbia, l’acqua si infiltra e scende verso il
basso trasportando anche i soluti.
B
C
L’orizzonte successivo, B, è costituito da argilla che, poco permeabile all’acqua,
ne blocca il movimento verso il basso favorendo il deposito dei soluti.
L’orizzonte C è appena sopra la roccia madre ed è costituito dai materiali
della sua alterazione e degradazione; esso rappresenta il substrato basale
degli altri orizzonti.
R
L’ultimo orizzonte è costituito dalla roccia madre e viene indicato con R.
ud3_lez1_p066_suolo
45
Unità 8
4
L’ambiente
Completa le frasi.
aria
carbonato di calcio
componenti inorganici
dissoluzione dei carbonati
granuli
l’acqua acidula
litosfera
litosfera oceanica
Possiamo distinguere la litosfera in due parti: la litosfera continentale che, appunto, emerge rispetto
alle acque costituendo i continenti, e la litosfera oceanica, che è invece sommersa dalle acque e costituisce il “pavimento” o fondale degli oceani. Il suolo è formato da materiali solidi di diverse dimensioni che
si chiamano granuli . Un suolo contiene sempre anche aria, acqua, componenti organici e componenti
inorganici. Il marmo o calcare è una roccia formata da carbonato di calcio, un sale che normalmente non
è solubile in acqua, ma a contatto con l’acqua acidula si dissolve; questo processo è noto con il nome
di dissoluzione dei carbonati.
5
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. La degradazione meteorica è un processo causato:
a. dal movimento dei ghiacciai;
b. dal gelo-disgelo;
c. dagli organismi viventi.
2. Gli effetti della degradazione fisica sono:
a. la dissoluzione dei componenti delle rocce;
b. l’alterazione dei componenti;
c. la frantumazione delle rocce.
3. L’Orizzonte O è costituito da:
a. argilla;
b. sostanze organiche;
4. L’humus si forma grazie all’azione:
a. dei detritivori;
b. dei decompositori;
c. roccia madre.
c. degli organismi cavernicoli.
46
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli ecosistemi
a
Unità 9
rov
LEZIONE 1 - Gli ambienti dove vivono gli organismi viventi
1
Completa lo schema inserendo i livelli di organizzazione, via via più complessi.
Popolazione
biocenosi
ecosistema
bioma
biosfera
2
Indica e descrivi le componenti che costituiscono un ecosistema.
ECOSISTEMA = BIOCENOSI + BIOTOPO.
Biocenosi: l’insieme delle popolazioni di individui che vivono in una determinata area.
Biotopo: l’insieme di tutte le componenti non viventi, come acqua, suolo, luce, ecc...
3
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Nella catena alimentare i carnivori occupano il livello trofico di:
a. consumatori di 1° ordine;
b. produttori;
c. consumatori di 2° ordine.
2. Nella catena alimentare, generalmente batteri e funghi occupano il livello trofico di:
a. produttori;
b. decompositori;
c. consumatori di 1° ordine.
3. Il massimo di utilizzo dell’energia, per ogni passaggio da un livello trofico all’altro, è del:
a. 1%;
b. 50%;
c. 10%.
4
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Il livello trofico dei produttori è costituito prevalentemente da:
a. vegetali;
b. batteri e funghi;
c. animali erbivori.
2. Il carbonio entra nelle reti alimentari prevalentemente con i prodotti della:
a. fotosintesi;
b. respirazione;
c. fermentazione.
47
Unità 9
Gli ecosistemi
3. Sono considerati fattori limitanti le condizioni che:
a. si avvicinano al limite di tolleranza;
b. superano il limite di tolleranza;
c. si avvicinano o superano il limite di tolleranza.
5
Rispondi alle domande.
Che cosa sono le piramidi ecologiche?
Un metodo grafico per rappresentare le caratteristiche degli organismi dei livelli trofici di un
ecosistema.
Descrivi le caratteristiche di una piramide ecologica dei numeri.
La piramide dei numeri rappresenta il numero degli organismi di ogni livello trofico; nel passaggio da un livello trofico al successivo, diminuisce il numero degli individui mentre, in genere, aumentano le dimensioni degli organismi.
Fai un esempio di piramide dei numeri invertita.
Insetti, uccelli, bruchi e altro (consumatori) che può nutrire un albero (produttore).
48
ettiti
alla p
SCHEDA DI AUTOVERIFICA:
m
Gli ecosistemi
a
Unità 9
rov
LEZIONE 2 - I grandi ecosistemi della Terra
1
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. I boschi di faggi e castagni sono detti:
a. misti;
b. a latifoglie;
c. ad aghifoglie.
2. Nell’ecosistema prato, l’orbettino generalmente occupa il livello trofico di:
a. consumatore di 2° ordine;
b. decompositore;
c. consumatori di 1° ordine.
3. L’insieme degli organismi che vivono e si nutrono nei fondali dei mari e dei bacini d’acqua costituiscono il:
a. plancton;
b. necton;
c. benthos.
2
Perché nei deserti le piante hanno le foglie trasformate in spine? Come mai hanno i tessuti ricchi
d’acqua?
Per resistere alla siccità poiché nei deserti piove raramente.
3
Completa le frasi scegliendo l’alternativa esatta.
1. Il suolo tipico della tundra è detto:
a. chaparral;
b. krill;
c. permafrost.
2. La macchia è un bioma tipico delle regioni:
a. calde;
b. fredde;
c. temperate.
3. La pampa argentina appartiene al bioma:
a. steppa;
b. macchia;
c. savana.
49
Unità 9
4
Gli ecosistemi
Completa le frasi ponendo i giusti termini negli spazi bianchi.
abeti
arboree
batteri
humus
larici
pini
faggi e castagni
frane e smottamenti
querce
sottobosco
terreno
Il bosco è un insieme di piante in cui predominano le specie arboree, ma vi si trovano pure erbe e muschi
che formano il sottobosco. Il sottobosco svolge un ruolo importante, poiché assieme alle radici rinsalda
il terreno, evitando così frane e smottamenti. L’humus del sottobosco è formato da resti organici, foglie
cadute, trasformate con l’azione di numerosi batteri. Vi sono boschi a latifoglie con querce, faggi e castagni, e boschi ad aghifoglie con larici, pini, abeti.
5
Scrivi il nome di alcuni animali che appartengono ai vari livelli trofici di una possibile catena alimentare di una zona dell’Artide.
Produttori: fitoplancton
Consumatori di 1° ordine: zooplancton
Consumatori di 2° e 3° ordine: foche, uccelli marini e orsi bianchi.
50
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