Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 URBE Periodico di informazione e cultura romano-imperiale – Numero 0 Editoriale TERZO SECOLO Cominciamo dal III secolo d. C. il nostro percorso giornalistico per conoscere e commentare le principali vicende che determinarono la fine di uno dei più grandi imperi della storia: l’impero romano. Seguiremo i fatti, intervisteremo i personaggi, conosceremo usi e costumi, visiteremo luoghi e descriveremo monumenti esemplari…ma ci lasceremo anche catturare dalle leggende e dai miti che sempre sono suscitati dalle imprese epiche dei guerrieri e degli dei. Nel III secolo, dunque, il grande popolo romano cominciò a subire, molto più che nel passato, le minacce di popoli che vivevano oltre il LIMES e che guardavano con sempre maggiore desiderio di conquista le fertili terre di Roma, le opulente città e i raffinati costumi di un popolo giunto al culmine della sua potenza e ricchezza. Se ci seguirete in questo viaggio nella storia, ne resterete senza dubbio affascinati ! ( a cura della redazione) TERMINATA A ROMA LA COSTRUZIONE DELLE NUOVE MURA La grande opera è giunta al termine: adesso la città è più sicura. L’imperatore Aureliano ha completato la costruzione INTERVISTA AD AURELIANO Un incontro esclusivo per conoscere meglio un grande imperatore. Ave, nobile Aureliano, dove sei nato? - delle nuove mura per difendere la città dagli attacchi barbarici; esse si estendono per circa 19 kilometri e vanno dai 6 agli 8 metri di altezza. Queste mura imponenti, purtroppo, rappresentano un segno di debolezza del nostro Impero, perché Roma, negli ultimi tempi, ci sembra sempre più indifesa di fronte alle invasioni da parte di Goti, Vandali e Alamanni. Per difendere l’Urbe da tutti questi attacchi Aureliano la fortifica con nuove mura e ne allarga la cinta. Negli anni le mura sono state costruite con materiali e tecniche di costruzione diverse. All’interno sono protetti i monumenti repubblicani e imperiali più prestigiosi: il circo Massimo, la colonna Traiana, il Colosseo e i fori Imperiali. (continua a pag .2) 1 Sono nato a Sirmio il 9 settembre 214 d.C. ; la mia era una famiglia di modeste condizioni: mio padre era colono di un certo senatore Aurelio, mia madre una sacerdotessa del dio Sole. Qual è il tuo vero nome? - Il mio vero nome è Lucio Domizio Aureliano Da quanti anni sei Imperatore di Roma? - Sono stato imperatore dal 270 e ora siamo nel 275 d.C. Cosa è accaduto durante il tuo breve regno? -Sono riuscito a mettere dei paletti fondamentali, affinché l’impero superi la grave crisi che attanaglia il nostro secolo. (continua a pag.2) Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 (Intervista…continua dalla pag.1) Cosa hai fatto per difendere l’impero dalle invasioni barbariche? -Allo scopo di difendere il mio regno ho guidato campagne di guerra, sconfiggendo Vandali e Goti e fermando un’ invasione degli Alamanni che si erano spinti fino in Umbria e minacciavano Roma stessa In che modo, invece, hai difeso la città di Roma? -Per difendere Roma da improvvisi assalti, ho fortificato la città con delle nuove mura, le chiamano “ Mura Aureliane”. Che cos’è questo nuovo culto del Sole che hai introdotto a Roma? A Appena l’anno scorso ho cercato di imporre il Culto del Sol Invictus come Culto di Stato. Il 25 dicembre ho edificato un santuario in onore al nuovo Dio nel Dies Natalis Solis Invicti. Io stesso mi sono dichiarato sacerdote di questo culto e sono convinto che il potere mi è stato concesso proprio da questo Dio. Ho voluto così inaugurare stirpe dei Re che vanno sul trono per grazia di Dio. La festa del Dies Natalis Solis Invicti diventerà sempre più importante in quanto è stata innestata sulla festa romana più antica, i Saturnali e darà al potere dell’imperatore il sigillo degli dei. (a cura di Buonocunto e Russo) (“Terminata a Ro ma ….continua da pag 1) All’interno sono protetti i monumenti repubblicani e imperiali più prestigiosi: il In quello che è ormai il centro storico di Roma troviamo i sette colli: Palatino, Celio, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale ed Esquilino. Quest’area è protetta dalla cinta repubblicana, esternamente coperta dalle mura serviane. Tutte le vie portano al centro dei sette colli, e sono affiancate da acquedotti e dal fiume Tevere. La porta Cornelia o Aurelia è la più importante e settentrionale delle nuove mura, a difesa della porta c’è il torrione del mausoleo di Adriano e di fianco il Ponte Elio. Queste mura saranno invalicabili per qualunque popolazione voglia invadere la nostra Urbe. (a cura di Rocco e Ascione) Il Limes: un confine permeabile Il Limes è una lunga muraglia, che divide il territorio romano da quello barbaro. Esso è inteso in due significati differenti: il confine del potere di Roma, repubblicana prima ed imperiale in seguito, ovvero la strada, la via di 2 comunicazione ai margini del dominio dello Stato. Nel primo significato, il più comune, costituisce l’insieme delle frontiere dell’Impero di Roma classificate in base alla loro natura: artificiale o naturale. I confini naturali sono di tipo fluviale (il Reno, il Danubio, l’Eufrate) e chiamati ripa (riva del fiume), montuosi (i Carpazi nella Dacia, l’Atlante in Mauretania), desertici (come i confini meridionali dell’Egitto, della Cirenaica, quelli siriani ed arabi). I confini artificiali sono costituiti da specifiche barriere di vario genere: un muro in pietra (soprattutto a partire dal regno di Adriano, II sec. d. C.) o una palizzata, un agger di terra ed un fossato antistante. Questo è il caso del vallo di Adriano, di Antonino o del limes germanico-retico. Ogni frontiera è, inoltre, seguita parallelamente per tutta la sua estensione, da una strada presidiata ad intervalli regolari oltre che da fortezze legionarie (castra), anche da forti (castella) e fortini (burgi) ausiliari, intervallati da torrette (turris) e stazioni di avvistamento (stationes). Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 Conosciamo il nemico (IL LIMES -continua dalla pagina seguente) Raffigurazioni del limes romano possono essere ammirate nella Colonna traiana e nella Colonna antonina, le cui scene iniziali riportano la riva destra del Danubio, costellata di forti, palizzate, cataste di legna e covoni di paglia (da incendiare per eventuali segnalazioni a distanza). ( a cura di Senneca e Allegretti) I Goti Tra i più potenti e numerosi popoli della Germania ci sono i Goti, di origine Scandinava, stanziati tra la parte orientale della regione Danubiana, lungo il Mar Nero, esposti al contatto orientale con i cavalieri nomadi tra cui i mongoli. La loro lingua è una lingua germanica, parlata solo nella Germania orientale, scritta in alfabeto runico; noi Romani li identifichiamo come Sciti. Dopo la conquista della Tauride, sono diventati molto temibili anche per la forza marittima, visto che essi possiedono una flotta navale, con la quale possono assalire le coste dell’ Asia Minore e della Grecia, colpendo le popolazioni con incendi e rapine. I Goti occidentali,chiamati Visigoti, sono stanziati a ovest del fiume Dniestr , in una regione ricca di foreste;i Goti orientali, detti Ostrogoti, vivono, invece a est del grande fiume, in una grande steppa sabbiosa. Solo l’imperatore Claudio, detto il Gotico, è riuscito ad ammansirli dopo averli sconfitti , ma Aureliano è stato costretto a cedere loro la Dacia. Sono un pericolo costante per i territori romani, bisogna tenerli d’occhio!(a cura di Cei e Vedetta) I Germani Attualmente i Germani hanno un territorio molto vasto per che comprende molte popolazioni: Angli e Sassoni vivono in Britannia ma inizialmente vivevano in Sassonia, i Franchi vivono tra la Germania e la Gallia, 3 gli Alamanni vivono a nord del fiume Meno, i Burgundi vivono nella zona est della Germania,i Turingi hanno formato un regno tra i fiumi Meno e Elba;Goti e Longobardi ,infine,vivono nella zona est della Germania, come i Burgundi. I Germani considerati dai Romani La storia dei rapporti tra Roma ei Germani è una storia di guerre che risale ai tempi della Repubblica e del grande Cesare che, combattendo contro di essi, conquistò la Gallia. Alcuni romani considerano i germani dei veri e propri barbari, ovvero stranieri analfabeti, rozzi e primitivi. Mentre un’altra parte dei romani ammira la loro capacità di fronteggiare il nemico e soprattutto disgustata dalla corruzione diffusa a Roma, giunge perfino a idealizzare i Germani, considerandoli un popolo incontaminato, legato alla natura, ignaro dei mali che affliggono la Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0 società urbana. (a cura di Andolfo e Iodice) Con Diocleziano nasce la TETRA RCHIA 284 d.C. :con la morte di Aureliano a Roma si è verificato un periodo di l’Occidente. Così è nata una Diarchia. Essi sono i due Augusti e ognuno si è scelto un Cesare. Il “Cesare” di Diocleziano è Caio Galerio e quello di Massimiano è Costanzo Cloro. E’nata la Tetrarchia e si è ritornati al criterio di successione con la “scelta del migliore”. ( a cura di Iodice M.) La Tetrarchia disordini, ma ora è stato eletto un nuovo imperatore: Gaio Valerio Diocleziano. Diocleziano, a differenza dei precedenti imperatori, ha capito che non basta un imperatore per governare un impero molto vasto . Dalla morte di Marco Aurelio , infatti, l’impero sta sempre più decadendo, è assalito dai barbari alle frontiere e ci sono frequenti episodi di anarchia militare. Quindi è necessaria la creazione di grandi eserciti, ma Diocleziano, prima di creare l’esercito, si è dedicato alla difesa interna per evitare secessioni e rivolte e così ha deciso di nominare un altro imperatore con cui dividere l’arduo compito. Come suo aiutante ha nominato Marco Aurelio Massimiano e con lui ha diviso l’impero: Diocleziano si è preso l’Oriente, con capitale Nicomedia, e Massimiano A sinistra Diocleziano e Galerio, a destra Massimiano e Costanzo Cloro La persecuzione più terribile Anno 303d.C.:dopo essersi dato il titolo di Dominus et Deus, Diocleziano non agisce immediatamente contro i cristiani fino a quando il numero di fedeli aumenta e si rifiutano di riconoscere in lui non solo l’imperatore, ma anche il Dio vivente. Allora ha emanato un editto con sanzioni piuttosto severe: la perdita dei diritti civili, la distruzione di chiese , di libri e oggetti di culto e l’incapacità di conseguire la libertà per gli schiavi. Così i cristiani cominciano a ribellarsi appiccando fuoco al palazzo imperiale e applicando una totale resistenza passiva agli ordini imperiali. Diocleziano, allora, prepara altri editti: sull’ imprigionamento dei capi del clero, sulla libertà per i cristiani che accettano di sacrificare all’imperatore , infine e quello che stabilisce l’obbligo per ogni suddito di sacrificare all’imperatore. Per chi si rifiuta parte la persecuzione con terribili torture. Esse si eseguono in atmosfere terrificanti e le vittime sono numerose: vecchi, donne, ragazzi…, non ci sono distinzioni, chiunque proclami la fede del Cristianesimo viene perseguitato e trucidato. Le torture sono varie: la fanciulla Cristina è stata portata e legata alla ruota , poi è stato appiccato un fuoco sotto di essa. Non contenti, le viene legata una grossa pietra al collo e poi gettata in acqua, mentre la povera Agnese, alla giovanissima età di 12 anni, è stata portata in un lupanare e poi decapitata. Le torture non finiscono qui, ce ne sono molte altre, come: la cavatura degli occhi, la lapidazione, la crocifissione, l’immersione in olio e pece bollente, la morte a colpi di frecce… Molti cedono di fronte le torture, altri invece mantengono la propria fede. Questo clima di terrore affligge tutta la popolazione cristiana dell’Impero Romano ma i credenti non rinunceranno mai alla loro fede perché sono certi che, alla fine, il loro Dio li salverà.(a cura di Ferraro, De Cristoforo e De Lucia) 4 Nel pro ssimo numero :“La caduta d ell’impero romano d’occiden te” Non perdetelo!!!!