Termoregolazione: pompe di circolazione per

Termoregolazione: pompe di
circolazione per impianti di
riscaldamento
Negli impianti di riscaldamento a circolazione forzata con le
pompe di circolazione viene messo in moto il fluido
termovettore dal sistema di produzione del calore (caldaia) al
sistema di emissione in ambiente (radiatore).
Le elettropompe sfruttano l’energia meccanica fornita da un
motore elettrico per sollevare un fluido o farlo scorrere
all’interno di un circuito, come negli impianti di
riscaldamento.
In funzione della tipologia costruttiva e della modalità con
cui trasmettono l’energia al fluido, le elettropompe possono
essere centrifughe, rotative e volumetriche.
Quelle più utilizzate per gli impianti di riscaldamento sono
le pompe centrifughe, costituite da una girante a palette che
ruotando genera una depressione centrale e una pressione nella
zona periferica, producendo così la movimentazione del fluido.
Le principali tipologie di pompe di circolazione
Tra le pompe centrifughe si possono distinguere due tipologie:
• elettropompe a tenuta meccanica;
• circolatori.
Nelle elettropompe a tenuta meccanica il motore è connesso
alla girante con un albero di trasmissione; è possibile quindi
distinguere il corpo pompa dal motore elettrico.
Elettropompa a tenuta meccanica
Queste pompe sono disponibili anche con caratteristiche
idrauliche notevoli (in termini di portata e prevalenza) e
vengono solitamente utilizzate nei grossi impianti di
riscaldamento.
I circolatori, invece, hanno il motore installato direttamente
nel corpo pompa (rotore bagnato) e hanno caratteristiche
idrauliche più limitate; sono, però, meno rumorosi e meno
ingombranti. Il loro motore elettrico ha solitamente tre
velocità, corrispondenti a tre curve caratteristiche.
Diagramma delle caratteristiche idrauliche
Il diagramma riassume le caratteristiche idrauliche di una
pompa a tre velocità.
Diagramma delle caratteristiche idrauliche di un’elettropompa
a giri fissi, Q è la portata, H è la prevalenza
Ogni curva rappresenta, rispettivamente, la velocità minima,
media e massima della pompa di circolazione.
Alla velocità media, ad esempio, si può notare come, con una
prevalenza di 4 m c.a., la pompa eroghi una portata di 5 m3/h,
aumentando la velocità, a parità di prevalenza, la portata
3
sale a 7,5 m /h.
Elettropompe a giri variabili
L’evoluzione tecnologica ha portato alla realizzazione di
elettropompe a giri variabili. La variazione dei giri del
motore, ottenuta grazie alla presenza di un inverter, permette
di modulare, a seconda delle esigenze del
impiantistico, le caratteristiche idrauliche.
circuito
Elettropompa a inverter a giri variabili
Negli impianti a portata variabile, la chiusura delle valvole
termostatiche a due vie comporta una riduzione della portata
idraulica, di conseguenza una pompa di circolazione a giri
fissi si troverebbe a lavorare con prevalenze elevatissime.
Una pompa a giri variabili è, invece, in grado, attraverso un
differenziale di pressione, di percepire la graduale riduzione
della portata, causata dalla proporzionale chiusura delle
valvole termostatiche, e quindi ridurre il numero di giri con
limitazione della prevalenza data al circuito idraulico.
La modulazione dei giri del motore assume, quindi, particolare
importanza negli impianti con valvole a due vie
termostatiche, in cui vi sono organi di regolazione a
geometria variabile.
Le pompe a inverter possono funzionare a pressione costante o
proporzionale. La scelta e la programmazione dipendono dalle
esigenze idrauliche dell’impianto di riscaldamento.
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