corso di ECONOMIA PUBBLICA lezione 17 Luigi g Mundula Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia Manageriale A.A. 2009-2010 Luigi Mundula [email protected] Tassazione ed efficienza • Possiamo dire che un individuo non è influenzato dall’introduzione di un’imposta, se dopo l’introduzione dell’imposta il contributo fiscale versato dall’individuo è nullo? – No No, perché l’imposta l imposta può aver provocato un cambiamento delle scelte di consumo – Il p paniere consumato è meno desiderabile • L’eccesso di pressione tributaria è la perdita di benessere (dovuta ad alterazione delle decisioni deglili agenti) d i i id ti) eccedente d t lla raccolta lt di entrate tributarie. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • Due beni – Orzo e frumento • Reddito fisso = I • Po e Pf sono i prezzii d deii d due b benii • Non vi sono distorsioni come esternalità, concorrenza imperfetta, pubblici, ecc. beni p • Costi marginali sociali costanti rispetto all output all’output Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • La Figura mostra il vincolo di bilancio (AD) e il paniere di consumo che massimizza l’utilità, E1. • Un Un’imposta imposta ad valorem sull’orzo con aliquota to fa aumentare il prezzo dell’orzo a (1 + to)Po e ruotare il vincolo di bilancio lungo l’asse orizzontale. Il nuovo vincolo di bilancio è AF. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • Per ciascun livello di consumo di orzo, la distanza verticale tra AD e AF mostra l’onere tributario sostenuto in termini di frumento. • Normalizziamo i prezzi ponendo Pf = €1, così che la distanza verticale possa essere misurata in termini sia di frumento sia di denaro. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • La Figura mostra la nuova scelta ottima lungo il vincolo di bilancio AF. • L’utilità è massimizzata in corrispondenza del paniere E2. L di t ti l ttra • La distanza verticale il vecchio e il nuovo vincolo di bilancio è GE2, cioè il “contributo fiscale”. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • Qualsiasi tributo porta il contribuente su una curva di indifferenza più bassa; tuttavia, esiste un altro tributo che generi entrate fiscale pari a GE2, ma comporti una minore perdita di utilità? Oppure maggiori entrate fiscali, a p parità di pp gg perdita di utilità? • Se la risposta p è affermativa,, l’imposta p sull’orzo causa un eccesso di pressione tributaria. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • La variazione equivalente è la porzione di reddito che bisognerebbe g sottrarre al consumatore, prima dell’introduzione dell’imposta, dell imposta, per indurlo a spostarsi sulla curva di indifferenza più bassa. • Una sottrazione di reddito provoca uno spostamento parallelo del vincolo di bilancio verso l’origine l origine. • Il vincolo di bilancio HI nella Figura è quello che risulta i lt d dalla ll sottrazione tt i del reddito. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • ME3 = GN > GE2, ma entrambi i provvedimenti danno al consumatore le medesima utilità. • La differenza E2N misura l’eccesso di pressione tributaria d ll’i t sull’orzo. ll’ dell’imposta L’imposta peggiora le condizioni della persona in misura superiore al gettito fiscale che viene g generato. Definizione dell’eccesso di pressione tributaria ib i • Un’imposta in somma fissa è un’imposta il cui ammontare è indipendente dal comportamento del contribuente. • Il vincolo di bilancio HI soddisfa questa condizione condizione. Il gettito generato è esattamente uguale alla variazione equivalente. – Conclusione: l’imposta in somma fissa non causa un eccesso di pressione tributaria tributaria. • Perché la tassazione in somma fissa viene utilizzata così di rado? – Ritenuta iniqua perché gli individui hanno capacità contributive differenti • Per ottenere un sistema fiscale non distorsivo ed equo bisognerebbe calcolare l’imposta su un’indefinita “capacità” individuale che misuri la possibilità di produrre reddito Domande e risposte p Qual è la relazione tra le imposte e l’economia l economia del benessere? – La condizione di equilibrio diventa: MRS bc 1 + t b ) Pb ( = Pc Pb > MRTbc = Pc • Intuitivamente, quando MRS > MRT l’utilità marginale della sostituzione tra consumo di orzo e consumo di frumento è maggiore della variazione dei necessaria i i d i costiti di produzione d i i per questa sostituzione. I presenza di un’imposta ’i t non c’è ’è un iincentivo ti • In finanziario a effettuare questa sostituzione. Domande e risposte p • Le imposte sul reddito comportano un eccesso di pressione tributaria? – Solitamente sì, se esiste un terzo bene, il tempo libero. • • • • Se la domanda di un bene è perfettamente anelastica, vuol dire che non c’è un eccesso di pressione tributaria? – Sì La normale curva di domanda (non compensata) è anelastica: all’aumentare del prezzo, B1 = B2. Ciò è dovuto al fatto che l’effetto di reddito compensa esattamente l’effetto di sostituzione. sostituzione L’eccesso di pressione tributaria si calcola sull’effetto di sostituzione. La curva di domanda rilevante è quella compensata (in cui si tiene l’utilità costante al variare del prezzo), e la sua elasticità è diversa da zero. Eccesso di pressione e curve di domanda compensate • • • • • Consideriamo una curva di domanda compensata, come quella nella Figura Introduciamo un’imposta un imposta ad valorem sull’orzo, così che il prezzo aumenta a (1 + tb)Pb. Equivale a uno spostamento verso l’alto della curva di offerta. L’eccesso L eccesso di pressione tributaria è pari al triangolo fid. Con alcuni semplici passaggi matematici, possiamo p esprimere l’eccesso di pressione tributaria come: 1 EB = η Pb qt t b2 2 Eccesso di pressione e curve di domanda compensate • Implicazioni della formula: – Quanto più elevate sono le elasticità (compensate) tanto più elevato è l’eccesso (compensate), l eccesso di pressione. – L’eccesso di p pressione è p proporzionale al q quadrato p dell’aliquota fiscale. – Quanto maggiore è la spesa iniziale sul bene tassato, tanto maggiore è l’eccesso di pressione. La tassazione ottimale dei beni • Ipotizziamo che l’obiettivo l obiettivo sia finanziare la spesa pubblica con un eccesso di pressione tributaria minimo. • Ipotizziamo che le imposte in somma fissa non siano ammissibili. • Tre beni: X Y e tempo libero l – Beni X, – Prezzi PX, PY, and w (salario orario, prezzo del tempo libero). ) – L’assegnazione di tempo è fissata in: T – Il vincolo di bilancio del consumatore p può essere scritto come: wT = P X + P Y + wl X Y Caso 1 – tutti i beni possono essere tassati • Se tutti i beni possono essere tassati, introducendo un’imposta ad valorem con uguale aliquota su tutti i beni otteniamo: wT = (1 + t ) PX X + (1 + t ) PY Y + (1 + t )wll wT = PX X + PY Y + wll (1 + t ) caso 1 – tutti i beni possono essere tassati • In questo caso, l’impossibilità di applicare un’imposta in somma fissa è irrilevante. • Un’imposta su tutti i beni compreso il tempo libero alla stessa aliquota è equivalente alla riduzione del valore l d dell’assegnazione ll’ i di ttempo • Ma poiché wT è una quantità fissa il governo di fatto porta via un contributo in somma fissa attraverso un’imposta su tutti i beni (incluso il tempo libero). • Non c c’è è eccesso di pressione tributaria tributaria. Caso 2 – non tutti i beni possono essere tassati • Non è possibile tassare il lavoro che non transita per il mercato (il tempo libero). • Gli unici strumenti fiscali disponibili p sono le imposte sui beni X e Y. • In generale, un po’ di eccesso di pressione tributaria è inevitabile. La questione fondamentale è come scegliere le aliquote su X e Y in modo da minimizzare l’eccesso l eccesso di pressione necessaria per ottenere un certo gettito. La regola di Ramsey • Per minimizzare l’eccesso di pressione totale, l’eccesso di pressione marginale dell’ultimo euro di gettito derivante da ciascun bene deve essere identico • Consideriamo l’idea di eccesso di pressione marginale – L’inefficienza addizionale che si produce incrementando un’imposta un imposta di una unità • Consideriamo che X e Y siano due beni non correlati tra loro • Ipotizziamo che sia introdotta un’imposta specifica ux La regola di Ramsey • L’eccesso di pressione è data dalla varizione di prezzo (ux) per la variazione della domanda compensata (ΔX) cioè i è parii all’area ll’ d dell triangolo abc = ½(ux ΔX). • Il g gettito fiscale marginale g derivante dall’imposta sul bene X è pari all’imposta ux per le unità vendute X1 . La regola di Ramsey • Consideriamo Co s de a o u un incremento unitario dell’imposta (ux+1) • L L’eccesso eccesso di pressione marginale derivante è ½ ΔX (feab). • Il gettito fiscale marginale derivante dall’imposta sul bene X è approssimativamente X1. • Quindi l’eccesso di pressione marginale per ogni euro addizionale di gettito è: ΔX ½ X1 La regola di Ramsey • Un ragionamento simile si applica al bene Y. • L L’ottimizzazione ottimizzazione richiede che: ΔX ΔY = X1 Y1 Per minimizzare l’eccesso di pressione tributaria complessiva fissare le l i bisogna bi fi l aliquote li t in i modo d tale t l che la riduzione percentuale della quantità domandata di ciascun bene sia la stessa Regola di Ramsey e elasticità della domanda • Ri Ricordate d t che h lla fformula l d dell’eccesso ll’ di pressione i di un’imposta sul bene X (ed equivalentemente Y) è: 1 EB X = η PX Xt X2 2 Il problema bl di ottimo tti d dell pianificatore i ifi t è minimizzare i i i l’eccesso di pressione complessivo scegliendo le aliquote che gravano sui beni X e Y, Y sotto il vincolo di un gettito R = P Xt + P Yt x x y y 1 1 2 2 min L = η X PX Xt X + ηY PY YtY + λ ( R − PX Xt X − PY YtY ) t X , tY , λ 2 2 Un’interpretazione alternativa della regola di Ramsey • Risolvendo troviamo una relazione tra le aliquote fiscali e le elasticità: t X η X = tY ηY Riarrangiando i termini dell’equazione, abbiamo la regola delle elasticità inverse: t η X tY = Y ηX – Nella misura in cui i beni non sono correlati nel consumo (né complementi né sostituti), le aliquote devono essere inversamente proporzionali alle elasticità. – È preferibile tassare di più il bene la cui domanda è relativamente meno elastica. Considerazioni di equità • È “equo” equo tassare beni anelastici come il cibo e le medicine? – Evidentemente no no. • Un’altra caratteristica del sistema fiscale dovrebbe essere l’equità l equità verticale: distribuire l’onere tra cittadini con capacità contributiva diversa in maniera equa. Considerazioni di equità • L’efficienza L efficienza è solo uno dei criteri di valutazione di un sistema tributario • Esiste ampio accordo sul fatto che un sistema di imposte dovrebbe essere caratterizzato da equità verticale (distribuire l’onere tra cittadini con capacità contributiva diversa in maniera equa) • La regola di Ramsey è stata modificata per tener conto delle conseguenze della tassazione in termini distributivi. • Le deviazioni dalla regola originaria dipendono da: – L’importanza che la società attribuisce all’equità – La misura in cui i modelli di consumo dei ricchi e dei poveri differiscono tra loro (se consumano beni nella stessa proporzione l’obiettivo l obiettivo redistributivo non può essere raggiunto mediante una tassazione differenziata dei beni).