kyoto 2016 - da eur 119,00 a persona

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ESTREMO ORIENTE / GIAPPONE / KYOTO
ESCURSIONI
KYOTO 2016 - DA EUR
119,00 A PERSONA
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KYOTO
Visita al castello Nijo (nel caso fosse chiuso è prevista la visita al Tempio Ryoanji) costruito nel 1603 come
residenza degli Shogun Tokugawa, famoso per la sua caratteristica architettura e per le decorazioni dei
suoi interni.
Il Castello Nijo
Il castello di Nijo è un castello del Periodo Edo, così chiamato perché si trova lungo una strada di Kyoto
chiamata Nijo.
L'intero castello è stato dichiarato luogo d'interesse storico nazionale, ed è uno dei monumenti più visitati
di Kyoto.
Il palazzo di Ninomaru al suo interno è classificato tra i tesori d'arte nazionali, e le 954 pitture al suo
interno sono considerate importanti beni culturali. Anche altre ventidue costruzioni all'interno del castello
sono state dichiarate importanti beni culturali.
Inoltre il parco del palazzo di Ninomaru è stato ufficialmente dichiarato paesaggio famoso per il suo
panorama particolare.
La costruzione
Le porte del castello sono situate nei quattro punti cardinali.
La porta principale è quella a est che dà su via Horikawa; quelle a sud e a ovest non sono usate, perché i
ponti che attraversavano il fossato esterno sono stati smantellati. Anche la porta settentrionale oggi è
chiusa.
Inoltre all'interno del castello ci sono cinque porte ulteriori.
Proseguimento per il Tempio Kinkakuji (il Golden Pavilion), antica residenza di uno dei signori della città,
recentemente ristrutturato è ricoperto da circa 200.000 fogli dorati.
Padiglione d'oro - Tempio Kinkakuji (Rokuonji)
A partire dall'ottavo secolo, molti nobili di Kyoto fecero edificare numerose ville a Kitayama, una zona che
si trova a nord-ovest della città. Particolarmente sontuosa si dice fosse quella che il ministro Saionji no
Kintsune (conosciuto anche come Fujiwara no Kintsune) costruì nel 1224. Molti anni più tardi, lo shogun
Yoshimitsu Ashikaga, dopo aver rinunciato al suo incarico, entrò in possesso di Kitayama e lì fece
costruire e stabilì la propria dimora. Alla sua morte, avvenuta nel 1408, il figlio di Yoshimitsu, in conformità
alla volontà del padre, trasformò la sua proprietà in un tempio Zen, che prese il nome di Rokuonji. In
seguito, durante la guerra di 'nin che imperversò a Kyoto dal 1467 al 1477, fu interamente distrutto dal
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fuoco per poi essere successivamente ricostruito nel periodo Momoyama, e arrivare così, grazie anche a
numerosi restauri, fino ai nostri giorni.
All'interno di Rokuonji si trova il padiglione Shariden, noto a tutti con il nome di 'Padiglione d'Oro' perché
quasi interamente dorato. In cima al tetto è stata collocata una statua d'oro raffigurante una fenice, uccello
al quale l'antica mitologia cinese attribuiva poteri straordinari. Il Padiglione ha tre piani, ciascuno dei quali
costruito in uno stile architettonico diverso: il piano terra è in stile Shinden, il secondo piano è in stile Buze
e il terzo è in stile Karayo. Il risultato della commistione dei tre stili è un insieme ben armonizzato. Nel 1950
il Padiglione è stato distrutto da un incendio doloso, ma cinque anni dopo è stato ricostruito in modo
completamente fedele all'originale.
Ultime tappe al Palazzo Imperiale (nelle giornate di sabato, domenica e festività giapponesi verrà visitato
al suo posto il Tempio Nishi Honganji), dove vengono tenute le più importanti cerimonie della famiglia
imperiale, e ad un centro di artigianato locale.
Pranzo.
Nel pomeriggio partenza per il santuario di Heian, costruito in commemorazione del 1100esimo
anniversario della città e circondato da bellissimi giardini.
Santuario Heian Jingu
Il santuario di Heian è stato costruito nel 1895, nella zona centrale di Kyoto, per celebrare il millecentesimo
anniversario della fondazione della città, ed è stato dedicato agli imperatori Kammu e Komei. Davanti al
santuario, molto distante rispetto all'entrata vera e propria, è stato eretto il più grande torii del Giappone,
alto ben 19,3 metri. Il torii, elemento architettonico caratteristico dei santuari scintoisti, è un portale
vermiglio costituito da due semplici colonne sormontate da un'architrave. L'edificio principale del santuario
di Heian, chiamato Honden, è una riproduzione del Palazzo Imperiale di Kyoto. Al suo interno ci sono
quattro divinità, una per ogni punto cardinale, alle quali è affidato il compito di proteggere la città.
Il portale (Otemon)
L'ingresso del santuario è un sontuoso edificio a due piani, un portale in forma di padiglione, che è sempre
aperto al pubblico.
Daigokuden
Dal portale si entra nell'area principale di Heian Jingu, e si può vedere l'edificio chiamato Daigokuden, una
riproduzione in scala ridotta (cinque ottavi) di un'antico edificio governativo.
Il giardino
Il giardino del santuario ha una superficie di 33 mila metri quadrati. Vi trovano riparo tanti volatili, come ad
esempio il martin, noto anche con il nome di 'gioiello volante' per il suo meraviglioso colore blu lapislazzuli,
il falcone, l'airone e la civetta.
Le feste
Il 15 aprile, anniversario dell'intronizzazione dell'imperatore Kammu, avvenuta nel periodo Temmo, si
celebra nel santuario di Heian la festa più importante dell'anno, chiamata 'Reisai'.
Il 22 ottobre invece, per commemorare il trasferimento della capitale dell'impero a Kyoto, allora chiamata
Heian Kyo, nell'anno 794, si svolge nella città il 'Jidai Matsuri' (letteralmente, la festa delle epoche
storiche). Le celebrazioni iniziano di prima mattina e gravitano attorno al santuario di Heian. L'evento
culminante della festa ha luogo a metà giornata quando centinaia di persone, abbigliate con costumi
tradizionali appartenenti a epoche diverse, sfilano in processione dall'antico Palazzo Imperiale fino al
santuario di Heian, portando con sé le statue degli imperatori Kammu e Komei collocate all'interno di un
mikoshi, tradizionale tempietto scintoista portatile in forma di palanchino.
Infine ogni anno, a partire dal 2003, si celebra nel santuario Heian la festa degli studenti universitari, che
per importanza e tradizione non si può certo paragonare alle precedenti, ma che sta riscuotendo un
successo notevole. Vi partecipano seimila studenti di tutte le università di Kyoto, che si danno
appuntamento (di solito in ottobre) nella piazza del santuario per danzare allegramente e alleviare così le
fatiche dello studio.
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Proseguimento quindi per la visita alla Tempio di Sanjusangendo, originario del 1164 con la struttura
attuale risalente al 1.266, che raccoglie ben 1001 statue di Kannon; la sala principale, lunga oltre 100
metri, è la struttura in legno più lunga del paese.
Sanjusangendo
Sanjusangendo è il nome con cui è conosciuto un tempio buddista che contiene un famoso edificio
costruito per ospitare mille statue del bodhisattva Kannon (Avalokiteshvara). Il nome formale del tempio è
Rengeoin, e Sanjusangendo è propriamente il nome dell'edificio principale.
Il nome Sanjusangendo, "Il padiglione dei 33 spazi", è derivato da una caratteristica architettonica: ci sono
33 spazi fra i pilastri della facciata. Il numero allude al numero delle manifestazioni di Kannon, il
bodhisattva compassionevole che assume 33 diverse forme per poter salvare tutti gli esseri umani.
L'imperatore Goshirakawa lo fece originariamente costruire all'interno di uno dei suoi palazzi nella seconda
metà del periodo Heian, con l'aiuto finanziario di Taira no Kiyomori, un personaggio molto potente a quei
tempi. Però l'edificio originale bruciò a causa del grande incendio di Kyoto del 1249, e quello che si vede
attualmente è stato ricostruito nel 1266.
Durante il periodo in cui Kyoto fu capitale del Giappone furono costruiti numerosi edifici imponenti, ma la
maggior parte fu distrutta in breve tempo a causa dei frequenti incendi e terremoti. Perciò i carpentieri
hanno utilizzato numerose tecniche antisismiche ingegnose nella costruzione di Sanjusangendo, e ancora
oggi possiamo ammirare l'edificio eretto nel 1266.
Le mille statue di Senju-Kannon occupano tutto lo spazio interno di Sanjusangendo. Ogni statua ha 11 visi
e 40 mani. Tante mani rappresentano le mille mani (senju) con cui Kannon aiuta i mortali.
Centoventiquattro statue sono originali del periodo Heian, le altre sono state ricostruite nel periodo
Kamakura impiegando 16 anni.
Si dice che si può trovare una statua che assomiglia a qualsiasi persona che si vuole vedere.
Al centro dell'edificio, in mezzo alle mille immagini di Kannon, è posta una statua di Senju-Kannon seduto
considerata patrimonio artistico nazionale. Alta più di 3 metri, è fatta di legno di hinoki (cipresso
giapponese), ed è interamente ricoperta da una pellicola di lacca Giapponese.
La statua centrale fu creata dal grande scultore di opere buddiste Tankei e dai suoi allievi durante la
ricostruzione nel periodo Kamakura. Si dice che l'equilibrio dell' intera figura, la determinazione solenne
che si percepisce nel volto e l'espressione serena siano caratteristiche delle opere di Tankei.
Davanti alla statua di Tankei ci sono trenta statue di divinità buddiste originarie dell'India antica.
Toshiya e Yakazucho
Toshiya, che significa letteralmente "freccia che che ha colpito il bersaglio", è una competizione di tiro con
l'arco che si svolge all'interno del tempio. Le origini della competizione sono note solo attraverso la
leggenda, ma si dice che esistesse già nel periodo Momoyama.
Toshiya si svolge lungo il lato meridionale del padiglione Sanjusangendo: gli arceri si posizionano
all'estremità occidentale e tirano frecce a bersagli posti a 120 metri di distanza all'estremità orientale. Si
tira un numero stabilito di frecce, e vince chi fa centro il maggior numero di volte. Ci sono varie categorie
nella competizione: "Hyakui" (cento tiri), "Sen-i" (mille tiri) eccetera. Nel periodo Edo era popolarissima
"Ooyakazu", una gara in cui si tirava per 24 ore, dalla sera alla stessa ora del giorno seguente.
Nell'antico registro "Yakazucho" sono scritti i nomi dei partecipanti, le date, il numero di tiri, ecc. La voce
più antica registra una Ooyakazu dell'aprile 1686, in cui il diciottenne Wasa Daihachiro di Kishu (un
territorio che oggi si estende fra la prefettura di Wakayama e la prefettura di Mie) vinse con 8133 centri su
13053 tiri.
Ultima sosta al tempio Kiyomizu interamente costruito in legno e da cui si potrà avere una vista
panoramica della città.
Tempio Kyomitsu
Kiyomizudera, il cui nome vuol dire 'il tempio dell'acqua pura', fu costruito nel 780 da un'antica setta
buddista. È uno dei templi più famosi del Giappone, e nel 1994 è stato dichiarato patrimonio culturale
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dell'umanità. Si trova sulle colline orientali di Kyoto, in mezzo ai boschi, e dal suo ampio terrazzo in legno,
che dà al tempio il suo aspetto unico, i visitatori possono ammirare il panorama della città. Sotto il terrazzo
scorrono tre rivoli di acqua pura che si dice abbia virtù terapeutiche. Il nome del tempio deriva proprio
dall'acqua che scorre dalle colline formando una cascata all'interno del recinto sacro. Dietro la costruzione
principale del tempio si trova il santuario di Jishu, dedicato al dio dell'amore. Di fronte al santuario ci sono
due rocce, molto distanti tra loro, e si crede che se si riesce a percorrere ad occhi chiusi il cammino che le
separa si ottenga la fortuna in amore.
Curiosità:
- Per dire che qualcuno sta prendendo una decisione difficile e rischiosa si dice 'buttarsi giù dal terrazzo di
Kiyomizudera' (Kiyomizu no butai kara tobioriru).
- Ogni anno, il 12 dicembre, nel tempio viene esposto un carattere cinese scritto a mano dai monaci, il cui
significato è scelto per designare la caratteristica dell'anno venturo.
- Qualche volta il tempio è aperto anche di notte.
- Dal tempio si gode di una vista meravigliosa.
- Nel tempio ci sono 16 edifici e 9 opere d'arte considerati patrimonio culturale del Giappone.
- Lungo la strada che dai piedi della collina porta al tempio ci sono numerosi negozi di souvenir che
vendono prodotti dell'artigianato locale.
- All'interno del tempio ci sono tre cascate la cui acqua, se bevuta, si crede che aiuti la salute, l'intelligenza
e l'amore (le cascate sono ordinate da destra a sinistra secondo la loro virtù).
Rientro in hotel previsto verso le ore 18.30.
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