LA PUBBLICITA’ IN FUMO moda cinema sport fiction televisiva internet La correlazione tra la pubblicità e il comportamento è dimostrata da numerosi studi La pubblicità per i prodotti del tabacco non influisce soltanto sulla scelta del marchio da parte degli attuali fumatori, bensì aumenta la domanda complessiva. Sia gli adolescenti che gli adulti collegano l’onnipresenza della pubblicità del tabacco convinzione che il fumo non arrechi danni alla salute. con la LA PUBBLICITA’ DEL TABACCO COMPROMETTE IL LAVORO DI PREVENZIONE QUINDI…. Una limitazione della pubblicità può ridurre sensibilmente il consumo del tabacco presso la popolazione I produttori trasferiscono le loro attività di promozione nei settori e nei mass media in cui la pubblicità e le sponsorizzazioni sono ancora autorizzate, rivolgendosi agli adulti. Ma i ragazzi e gli adolescenti sono coinvolti anche dalla pubblicità che si rivolge agli adulti. Il messaggio “FUMARE E’ UNA COSA DA ADULTI” è probabilmente la strategia più efficace per spingere i ragazzi al fumo e non è un caso che…. …..I produttori del tabacco approvino un’affermazione di questo tipo La pubblicità per il tabacco sfugge perciò all’influsso educativo positivo dei genitori volto a tenere i loro figli lontani dal fumo Studi della Philip Morris hanno mostrato infatti che l’ eccezionale tasso di crescita registrato dalla Malboro in passato è per lo più da ascriversi alla comparsa sul mercato di un gran numero di fumatori tra i 15 e i 19 anni. Ricche e famose, le star del cinema sono il mito dei giovani. Il legame tra “fumo e fama” è presto fatto: gli adolescenti si avvicinano alla prima sigaretta per puro spirito imitativo. Molti studi rivelano che un giovane su tre scopre la sigaretta dopo averla vista nelle mani di attrici e attori. E’ proprio per questo che i giovani, per le multinazionali del tabacco, sono un target strategico: CONVINCERLI SIGNIFICA CONQUISTARE CLIENTI A LUNGO TERMINE… Attraverso gli attori che fumano nei film passa un ben preciso messaggio: il fumo è un mezzo per alleviare lo stress, un segno di indipendenza, di divertimento o di potere. Ma c’è una sigaretta anche per lo sfortunato, il nevrotico, il vagabondo, la donna stravagante gli intellettuali… Ma come arrivano le sigarette sul set e nei film? Attraverso le sceneggiature Ricoprendo di sigarette attori e produttori Fornendo alla troupe capi di abbigliamento sponsorizzati. Risultato? Marlboro, il marchio Philips Morris più venduto, ha recitato in ben 28 tra i films di maggiore successo negli ultimi 10 anni. Nessun attore o attrice ha avuto un risultato migliore! LA SIGARETTA IN PASSERELLA! Oltre al cinema, l’industria del tabacco ha deciso di utilizzare la moda come canale di promozione per le sigarette. Invece di comprare spazi pubblicitari sulle riviste,possibilità vietata in molti paesi, le aziende preferiscono produrre linee di vestiti,oppure fare in modo che le modelle siano fotografate mentre fumano. Il messaggio che passa è quello trasgressivo, le modelle con la sigaretta in bocca può indurre a pensare che fumando si mantengono magre. Accanto alle promozioni dirette esistono, anche nella moda, modi indiretti attraverso i quali i produttori di sigarette mirano a diffondere consenso al loro marchio. Ne sono un esempio gli eventi di moda organizzati e offerti da aziende produttrici di tabacco. LE RICHIESTE OMS • Fare in modo che il tabacco non sia più associato a situazioni sexy •Escludere le multinazionali del tabacco dagli sponsor di sfilate • Sospendere l’utilizzo di marchi legati al tabacco su prodotti associati al mondo della moda • Abolire la vendita di capi di abbigliamento su cui appare il marchio di sigarette I “celebri”( ? ) personaggi del grande fratello, fumando una sigaretta dietro l’altra sono uno spot a ciclo continuo per le industrie del tabacco. Da una ricerca fatta su fiction, serial tv, telefilm e film in programmazione su tutte le 7 reti televisive nazionali, su 965 ore di trasmissione, sono emersi 2202 atti di fumo, con una frequenza di 1 ogni 26 minuti (pensiamo al Maresciallo Rocca, l’ ispettore Derrik e Kojak). Quale messaggio passa da queste immagini? Passano solo le funzioni ”positive”del fumo: in particolare i personaggi femminili ricorrono all’uso del tabacco per combattere la depressione, mentre i personaggi maschili lo fanno per concentrarsi meglio o per ingannare l’attesa. Altre volte sono i personaggi caratterizzati in maniera negativa a fumare. Spesso si associa il fumo all’indipendenza e alla libertà femminile. Interessante la tendenza di alcuni serial di carattere medico (un medico in famiglia). Qui c’è un esplicito richiamo educativo, in quanto si rimanda alle conseguenze negative del fumo per la salute e la sicurezza collettiva (pazienti che muoiono per tumori ai polmoni). Fumo e sport sono inconciliabili perché il fumo altera pesantemente ogni performance sportiva, tuttavia… i grandi eventi sportivi sono stati per le multinazionali del tabacco un potente canale pubblicitario. Sponsorizzazione Le federazioni incassano i soldi dello sponsor Reclutamento di nuovi fumatori quasi sempre giovani e giovanissimi Messaggi subliminali Il fumo non è poi così pericoloso se una competizione sportiva se ne fa promotrice Guadagni per i produttori del tabacco La Football International Federation Association (Fifa) ha contribuito alla campagna contro il fumo durante gli ultimi campionati del mondo, coinvolgendo alcuni grandi campioni nelle promozioni di uno stile di vita più corretto MA C’E’ CHI INSISTE… Questo tipo di pubblicità è una delle piu insidiose perché la rete è accessibile a tutti . Da una ricerca effettuata nel 2000 è emerso il fascino esercitato sui giovani dai siti attraverso i quali si pubblicizzano e si vendono i sigari . Non ci sono barriere alla vendita di tabacco nella rete. Per non parlare di siti vietati (hard) …. Come si vede la pubblicità non ha un limite preciso, come il fumo della sigaretta . Analisi della campagna Benetton l’analisi del discorso della campagna Benetton sviluppato dalle immagini in dieci anni di pubblicità, dal 1984 al 1996. L’analisi storica di tutta la campagna permette di evidenziare la coerenza del discorso di Benetton incentrato sulla continua riflessione su alcuni temi: l’uguaglianza, la differenza, l’identità. * La pubblicità prima di Toscani (1993) Comunicazione costruita attraverso un meccanismo classico del processo pubblicitario, il trasferimento connotativo: Il prodotto (abbigliamento) è associato a significati positivi (la bellezza, la giovinezza ecc.) affinché tali significati vengano riconosciuti come propri del prodotto, che in tal modo diventa altrettanto desiderabile e valorizzato. Il sistema espressivo utilizzato è di tipo fotografico per una rappresentazione ‘realistica’ (1984-85) Ciclo della differenza: valorizzazione delle differenze equivalenti; i temi sono molteplicità e omogeneità (All the colors) • (1986-91) Ciclo dell’uguaglianza: annullamento delle differenze conflittuali attraverso la negazione della differenza (United colors) (1991-92) Ciclo della morte: ricerca dell’unicità attraverso la sintesi della molteplicità (1993) Ciclo della verità: passaggio all’azione per generosità e necessità. (1994-95) Ciclo del sangue: denuncia della diversità che uccide. 1996: Nuovo recupero del livello biologico dell’uguaglianza