La Grande guerra. Cento anni fa l'attacco al Dosson di Genova Scritto da Antonio Cembrola Martedì 12 Aprile 2016 11:15 Cento anni fa, i nostri alpini conquistarono il Dosson di Genova, una postazione importante per il controllo del ghiacciaio dell'Adamello. Sembra doveroso ricordare, nell'ambito delle celebrazioni in merito al primo conflitto mondiale, anche una pagina ai più sconosciuta, ma che è necessaria analizzare non soltanto per l'importanza storica, ma anche per la parabola straordinaria ed eroica di due fratelli che a questa conquista presero parte: i fratelli Attilio e Natale Calvi detto Nino. Siamo nell'aprile del 1916, sull'Adamello. Il dosson di Genova, una vetta del monte, è in mano agli austriaci. I nostri comandi decidono che è giunto il momento di attaccare la postazione il 12 aprile. All'attacco partono 500 alpini divisi su tre colonne, la prima comandata dal capitano Nino Calvi, la seconda dal colonnello Attilio Calvi. Raggiunto il dosson di Genova, i due fratelli portano congiuntamente i popri reparti all'assalto a più di 3.400 m. d'altezza. I nostri alpini, favoriti anche dal tiro preciso dell'artiglieria di montagna, riescono a conquistare la postazione nemica ed a catturare diversi soldati austro-ungarici. Dopo aver lasciato un contingente a controllare la posizione conquistata, gli alpini tornano al rifugio Garibaldi, dove possono finalmente rifocillarsi. Al rifugio però Nino non vede suo fratello Attilio. Con apprensione inizia a chiedere del fratello agli alpini della seconda colonna. Attilio è stato ferito in combattimento. Poco dopo al rifugio si presenta il generale Cavaciocchi. Per un attimo Nino spera che il fratello sia vivo, ma il generale cancella ogni speranza. Attilio Calvi è morto in seguito alle ferite. Nino crolla nello sconforto. Avrebbe voluto essere con il fratello, avrebbe voluto stringerlo tra le sue braccia mentre lasciava il mondo. In realtà il colonnello Attilio Calvi non è morto solo: a vegliare su di lui c'era un altro alpino, che diverrà un importante intellettuale italiano, Carlo Emilio Gadda che ne ha ricordato il sacrificio nell'opera "Il Castello di Udine" In realtà i fratelli Calvi, bergamaschi, erano quattro: Natale, Attilio, Santino, e Giannino. Tutti presero parte alla prima guerra mondiale, tutti si arruolarono nel corpo degli Alpini. Dei quattro solo Natale riuscì a sopravvivere al conflitto: oltre ad Attilio, Santino morì il 10 giugno 1917 sul monte Ortigara, e Giannino morì in seguito all'influenza di spagnola che lo colpì prima di poter tornare a casa. La madre dei fratelli Calvi porterà con orgoglio sul proprio petto le medaglie dei propri figli morti per la propria nazione. 1/1