“ 9° PREMIO NAZIONALE D’ARTE CITTA’ DI NOVARA ” Signori rappresentanti delle istituzioni, autorità, egregi artisti, signore e signori, nell’ambito della Nona edizione del Premio Nazionale d’arte di Novara, viene consegnato il premio alla carriera a due straordinari personaggi della cultura contemporanea. Un grande maestro italiano, Enrico Colombotto Rosso e lo scultore Helidon Xhixha, già questi nomi, unitamente all’impegno degli organizzatori e degli artisti che espongono, bastano a far comprendere la necessità dell’incontro interculturale e della sinergia fra le arti: chi crede nel dialogo non può essere lontano dal curiosare nel giardino accanto. In linea con queste professionalità e senza alcuna soluzione di continuità, il gruppo Aiòn che fonda la propria strategia di comunicazione sulla trasversalità delle idee espressive, intende rivolgere un omaggio a tutti gli artisti e al sofferto iter che conduce alla creazione. Attraverso l’elevata parola del poeta americano Robert Lowell, uno dei maggiori del Novecento, l’azione scenica su Prometeo non intende mettere in scena il titano del mito come di consueto, né il protagonista della tragedia un tempo attribuita a Eschilo (ma probabilmente di altra mano). Il senso della sua rivolta è la strenua difesa della relazione fra l’Io e gli altri, e l’aspetto religioso della sua ribellione non è la Iùbris ma la fermezza nel privilegiare il legame fra gli umani con il coraggio di proclamarlo superiore perfino al legame fra l’uomo e il dio. Per questo Prometeo oggi può essere ciascuno di noi e particolarmente un giovane artista all’alba della sua vita. Il gruppo Aiòn ringrazia dell’opportunità di proporre la sua performance: il Comune di Novara, in particolare il Sindaco Massimo Giordano, l’Assessore alla cultura Giancarlo Pessarelli, il direttore artistico del “Premio Nazionale d’Arte Città di Novara” Vincenzo Scardigno e l’associazione culturale Art Action. A tutti i migliori auguri di buon lavoro e appuntamento per il 10 ottobre. Gennaro Colangelo TRAGEDIA DELL’ AZIONE ( performance ) «Io cercavo solo di andare a tentoni verso la verità» dice il Prometeo di Robert Lowell, grande poeta americano che nel 1967 rappresentò a Yale un testo che ripensava i versi del dramma eschileo per adattarli alle sorti dell’uomo contemporaneo. Come l’artista del mondo attuale, il protagonista del mito greco osa sfidare i depositari della conoscenza per offrire all’umanità la conquista di lembi di reale malgrado l’interdizione divina. Quando a Venezia nel 1984 andò in scena l’opera di Luigi Nono ispirata a Eschilo con il light design di Emilio Vedova, il musicista la intitolò Tragedia dell’ascolto, pensando a un progetto tendente a uno spazio acustico dinamico, che era sorretto da un testo frammentario di Massimo Cacciari e dalla direzione di Claudio Abbado, ma sostanzialmente prescindeva dall’elemento visivo del corpo attoriale. La nostra proposta è invece fondata sul concetto oraziano ut pictura poesis, secondo cui il confronto fra le arti plastiche e quelle sceniche diviene fondamento di una nuova alleanza che rafforzi l’offerta di senso, che il pensiero produce nella insignificanza del nostro tempo. Pertanto il momento performativo diviene il nucleo intorno al quale interagiscono le progettualità dei differenti e complementari talenti, ciascuno portatore di un fuoco che è sembiante della propria creatività. Per questo la memoria di Prometeo è una celebrazione del tragico di ogni azione dell’uomo: pur consapevole dei limiti della condizione umana, l’artista non si astiene dall’agire e la forza stessa della sua dynamis è nel coraggio di osare per superare gli ostacoli posti dalla natura. Per crescere, uomo fra gli uomini, in cultura e civiltà. Anche quando il prezzo del suo coraggio è il sacrificio di sé, il suo agire comunicativo è nell’esempio, prezioso lascito ai suoi simili che fa dell’eroe vero un modello di ispirazione. Andrea Bellesso (Attore) Nato a Novara il 25/06/1986 dove torna volentieri quando gli impegni di lavoro glielo consentono, diplomato presso il Liceo Classico Statale Carlo Alberto, è attivo fra Roma e il Nord. Allievo della prestigiosa scuola di teatro di Beatrice Bracco, presso cui si sono formati artisti come Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, si è perfezionato attraverso attività di laboratorio di mimo corporeo tenuta da Laura Zaccaria (allieva di Marcel Marceau) e laboratori in lingua inglese tenuti da Harry Ross, secondo il metodo della London Academy of Dramatic Arts, ed è stato uditore delle lezioni di Luca Ronconi presso il Festival di Spoleto 2008. Ha lavorato con artisti quali Fioretta Mari, Maurizio Palladino, Vinicio Marchioni. Ha debuttato a Ostia presso la Biblioteca Elsa Morante nel 2006 con uno spettacolo su Pier Paolo Pasolini patrocinato dall’UNESCO. Nel 2007 ha interpretato la performance La Gabbia nel museo di San Giovanni de’ Fiorentini interagendo con le opere d’arte presenti nello spazio. Nel 2008 è stato protagonista della pièce Labirinti presso il teatro di Pietralata con il patrocinio del Ministero per le Politiche Giovanili. Sta per debuttare nell’area archeologica del Tempio di Giove Anxur di Terracina con una tragedia greca nel ruolo di Emone. Ha tenuto reading di poesia dedicati a Giorgio Caproni, Simone de Beauvoir, Erri De Luca e Alda Merini. È protagonista del cortometraggio Erytros diretto da Francesco Cannavà, vincitore del premio Taormina Film Festival. Ha maturato esperienza di doppiaggio lavorando sotto la direzione di Sergio Fiorentini nel film di Raiuno Donna detective diretto da Cinzia Th Torrini. Ha collaborato alla messa in scena dell’opera Blu di Derek Jarman interpretata da Alessandro Haber per l’Estate romana. Francesco Scavelli (Ballerino) Allievo di grandi coreografi come Renato Greco, Joseph Fontano, Steve Lachance, ha interpretato musical e spettacoli teatrali e ha danzato in eventi speciali come il Meeting del Mare e il Festival di San Remo. Collaboratore del gruppo di teatro-danza I Kitonb, dal 2002 a oggi lavora stabilmente in RAI come ballerino in trasmissioni curate da Michele Guardì, Giancarlo Magalli, Massimo Giletti e Carlo Conti, sotto la direzione dei coreografi Gino Landi, Franco Miseria e Fabrizio Mainini. Gennaro Colangelo (Regista) Già docente di Estetica del Linguaggio, Drammaturgia Antica, Storia del Teatro e dello Spettacolo, è stato il primo titolare in Italia della cattedra di Scienze dell’Espressione presso la facoltà di Scienze della Comunicazione. Attualmente insegna Tecniche della Rappresentazione nel corso di Laurea Specialistica in Comunicazione e Produzione Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma – LUMSA. Autore e curatore di eventi culturali, è direttore artistico del Festival Incontro fra le Arti e della Summer School in Arti e Scienze dello spettacolo di Maratea. Ha firmato trentadue lavori fra opere teatrali, musicali e performance d’arte particolarmente nel Museo di San Giovanni de’ Fiorentini di Roma, nel Museo Archeologico di Eboli e nel Teatro Greco di Palazzolo Acreide. Sta per allestire una rivisitazione della Tragedia greca nell’area archeologica del Tempio di Giove Anxur a Terracina. Ha pubblicato vari saggi in riviste e volumi sul teatro, nei suoi rapporti con le arti plastiche, il cinema e la performance presso gli editori Ripostes, Bulzoni e Gangemi. Ha curato la mostra storica sul Teatro Tenda di Roma presso il Teatro Brancaccio diretto da Gigi Proietti.