BUon natale e sereno anno nUoVo

annuncio pubblicitario
trimestrale elettronico
di informazione
dell’azienda USL
VALLE d’aosta
MEDICINA STR U TT U RE E SER V IZI
N 49/anno XII - dicembre 2011 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
EDITORIALE
L
a preoccupante crisi economica che ha investito il Paese sta producendo i suoi effetti anche nella nostra Regione.
La riduzione di trasferimenti statali ha imposto un percorso di
profonda razionalizzazione al bilancio regionale.
Nonostante l’esigenza concreta di operare importanti riduzioni
di costi, il governo regionale ha scelto di mantenere invariato l’ammontare delle risorse destinate al Servizio Sanitario Regionale, proseguendo nella logica di salvaguardia del nostro welfare.
Tuttavia, è fatto ormai noto e consolidato che la spesa sanitaria, in tutti i Paesi occidentali, cresca, ogni anno, di una percentuale
compresa tra il 5 ed il 6 %.
Per la prima volta, ci troviamo nell’impossibilità di far fronte a
questa crescita fisiologica e dobbiamo, dunque, intraprendere un
percorso di razionalizzazione.
Le indicazioni politiche, completamente condivise, hanno come
obiettivo duplice la salvaguardia del capitale umano presente in
Azienda e la tutela degli utenti.
Pertanto, non si attueranno ulteriori manovre di contenimento
della spesa per il personale rispetto a quelle già intraprese nell’anno
2011, né verranno previste, al momento, misure di partecipazione alla spesa a carico degli utenti (ticket).
Nel concreto, si è ipotizzato un percorso che affronta
le seguenti razionalizzazioni:
1)
eliminazione delle attività extra-LEA
2) ricollocazione di tutte le spese impropriamente sostenute
dal servizio sanitario, ma di natura sociale
3) sensibile riduzione delle convenzioni con strutture private
e pubbliche
4) razionalizzazione, mediante procedure interne condivise,
delle spese per materiale di consumo sanitario, economale, nonché per farmaci; introduzione di percorsi finalizzati
ad una maggiore appropriatezza prescrittiva diagnostica
Lo sforzo che viene chiesto a tutte le componenti aziendali è
quello di contribuire a porre in essere, anche nei comportamenti
quotidiani, logiche di attenzione all’utilizzo della cosa pubblica.
Con l’auspicio di poter mantenere e, se possibile, migliorare i
nostri servizi, nonostante il momento difficile che si sta attraversando, giungono a tutti voi i migliori auguri di Buone Feste.
La direzione strategica
Carla Stefania Riccardi
Valter Pietroni
Giuseppe De Filippis
Nonostante la crisi economica, la recessione,
l’aumento della pressione fiscale, l’aumento del prezzo
della benzina, il blocco dei contratti di noi dipendenti
pubblici, la riforma del sistema pensionistico,
l’aumento dell’IVA, l’arrivo dell’IMU e
quant’altro… ebbene… nonostante tutto ciò
la redazione di Newsl augura a tutti i lettori
BUON NATALE E SERENO ANNO NUOVO
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
ALLO SPECCHIO A cura della SC Comunicazione
Ovvero impariamo a conoscerci
Dietologia e Nutrizione Clinica
Chi siamo
e gastroenteriche, renali, neoplastiche, esiti
chirurgia maggiore, ecc.);
• Terapie di gruppo per pazienti obesi, cardiopatici, candidati alla Chirurgia dell’obesità
(gruppi pre e post intervento);
• Prescrizione e gestione della Nutrizione
Artificiale ospedaliera;
• Consulenze a pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e nelle R.S.A. facenti capo
all’Azienda USL.
•
Possibile accesso, per esigenze di diagnosi e/o cura di pazienti selezionati, al Day Hospital
Multidisciplinare ubicato presso l’Ospedale Regionale (3° piano).
•
Valutazione psicologica ed eventuale psicoterapia ambulatoriale di pazienti obesi;
•
Prescrizione e gestione su tutto il territorio regionale, della Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD) sia Enterale (NED) sia Parenterale
La dietologia è una specialità medica finalizzata al rag­giun­gimento e al mantenimento di
un adeguato stato di nutrizione e alla prevenzione, diagnosi e cura di patologie sensibili
alla dieta. Si esplica prevalentemente in due
ambiti:
• prevenzione e terapia della malnutrizione derivante dallo stato di malattia (patologie tumorali, patologie gravi acute,
postumi di interventi chirurgici maggiori, anoressia nervosa);
• prevenzione e terapia delle malattie in
cui la dieta riveste un ruolo terapeutico
essenziale (obesità, diabete, dislipidemie, patologie ischemiche, insufficienza renale ed epatica cronica, ecc.).
La responsabile della struttura è la dott.ssa
Cinzia Bodrato ([email protected]) (nella foto)
L’équipe è composta da medici, dietisti, psicologo, infermiere, amministrativo.
• Gestione delle richieste d’integratori alimentari per pazienti disfagi-
Dove siamo
• Collaborazione con la Direzione Area Ospedaliera e la ditta di risto-
La sede della struttura semplice di Dietologia e Nutrizione clinica è in
via Guido Rey, 1, presso il poliambulatorio di Aosta.
telefono: 0165 54 46 18 - 0165 54 46 42
fax: 0165 54 46 05
e-mail: [email protected]
Orario segreteria: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08:00 alle ore 15:30
Cosa facciamo
Attività ambulatoriali-ospedaliere
• Trattamento ambulatoriale di pazienti sovrappeso o obesi;
• Trattamento di patologie dismetaboliche che richiedono un intervento dietoterapico;
• Dietoterapia in varie forme di malnutrizione (patologie epatiche
(NPD);
ci e/o pazienti malnutriti, sia in ambito ospedaliero che territoriale;
razione per l’elaborazione del Dietetico Ospedaliero;
• Collaborazione con la Direzione Area Ospedaliera finalizzata
al controllo e al miglioramento continuo della qualità del vitto
ospedaliero.
• Dietoterapia nel paziente celiaco;
Attività scientifica e formativa
• Continuo aggiornamento del registro nazionale SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo;
• Realizzazione e stampa di guide e materiale informativo per pazienti (es. “L’alimentazione del paziente emodializzato”, “Guida informativa – Obesità e sovrappeso”, ecc.);
• Attività di formazione su tematiche riguardanti la scienza della nutrizione e la dietetica presso le strutture dell’Azienda USL e sul territorio regionale.
Attività di prevenzione:
•Collaborazione con il Servizio
Igiene degli Alimenti e Nutrizione
(SIAN) dell’Azienda USL in attività
e progetti di sorveglianza nutrizionale
Su richiesta del medico curante
ospedaliero, l’équipe della Struttura Semplice di Dietologia svolge attività di consulenza a favore
di pazienti ricoverati nei diversi
reparti.
Previa valutazione e indicazione
degli specialisti della S.S. è inoltre
possibile accedere al Day Hospital multidisciplinare (3° Piano,
Ospedale Regionale “U. Parini”).
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
L’INFERMIERE
DI FAMIGLIA: LA
SPERIMENTAZIONE
IN VALLE D’AOSTA
Informazioni sulla ristorazione
collettiva ospedaliera
A cura dell’équipe di Dietologia e Nutrizione clinica
L
a ristorazione ospedaliera e’ parte integrante della terapia clinica.
Lo stato nutrizionale contribuisce
alla qualità della vita di ogni individuo e la malnutrizione costituisce un importante fattore
di rischio di morbilità e
mortalità specie nei
gruppi di pazienti
maggiormente a
rischio
(anziani
e lungodegenti).
La prevalenza della
malnutrizione ospedaliera varia dal 30%
al 60%. Una corretta
alimentazione durante
il ricovero diventa pertanto parte integrante del percorso di cura dei pazienti. “ Le linee di
indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera” pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale il 15/2/2011 indicano le strategie da adottare per la
prevenzione e la cura della malnutrizione e per migliorare il rapporto
del paziente col cibo. Un ruolo essenziale in questo ambito lo riveste
la strutture di Dietologia e nutrizione clinica che, tramite i processi relativi alla ristorazione e la pratica clinico nutrizionale, può pianificare
e svolgere la sorveglianza nutrizionale
La nostra struttura sta lavorando in questa direzione. Innanzitutto
organizza e/o partecipa a corsi di formazione destinati al personale
sanitario di reparto, orientati verso l’importanza della dietoterapia e
della prevenzione della malnutrizione ospedaliera. Collabora alla stesura di un menù generale invernale ed estivo per degenti e dipendenti con numerose alternative e stila i menù dietetici per le principali
situazioni cliniche in cui si renda necessaria una dietoterapia.
Nel corso di questi mesi si e’ cercato di investire più risorse per migliorare il vitto all’interno delle sedi ospedaliere..
Vengono effettuati, a rotazione, sopralluoghi nei reparti ospedalieri e
nella cucina centrale al fine di verificare la gestione dei pasti. Si prendono in considerazione i seguenti indicatori di qualità, sia del menù
standard che delle diete speciali: orario di arrivo del pasto, presenza
dell’ordine del pasto da parte del personale di reparto, corrispondenza tra pasto ordinato e pasto arrivato, aspetto del piatto, temperatura
e palatabilità della pietanza, adeguatezza della porzione e della sigillatura delle confezioni. Nel caso in cui si riscontrino delle non conformità, si attuano le azioni correttive.
Esiste, infatti, una continua e stretta collaborazione tra l’équipe di
Dietologia e nutrizione clinica afferente alla Direzione Sanitaria ospedaliera , la ditta appaltatrice che gestisce la cucina centrale e i vari
reparti ospedalieri , al fine di ridurre le eventuali criticità riscontrate
e di migliorare la qualità del vitto. Ad esempio, l’introduzione delle
”merende ipercaloriche” e dei “primi e secondi piatti facilmente masticabili” è stata, di recente, un’iniziativa finalizzata al controllo della
malnutrizione ospedaliera per aumentare la varietà delle scelte e dei
cibi più apprezzati dal paziente.
Preme infine ricordare che un miglioramento significativo di tutto il
servizio e’ previsto nel nuovo capitolato per l’assegnazione del futuro
appalto per la gestione della ristorazione ospedaliera . Infatti, oltre
al cambiamento sostanziale del centro cottura (luogo, attrezzature,
ecc), il capitolato introduce ulteriori alcune modifiche, quali l’uso di
stoviglie in ceramica dotate di apposite coperture al posto della plastica, l’approvvigionamento di prodotti del territorio valdostano e
una maggiore possibilità di scelta di alimenti indicati per le diete.
A cura di Federica Duò, Daniela Rosset, Helga Zen e Adriana Brusa
(Distretto sanitario n. 4 – Area territoriale.distrettuale)
D
a poco più di un mese è stata avviata nel Distretto 4, ovvero la
Bassa Valle, la sperimentazione dell’Infermiere di Famiglia. La
figura è definita nel documento “Salute 21” dell’OMS, è già attiva da
diversi anni in alcune realtà nazionali ed internazionali ed è una figura professionale formata con specifico master biennale. In Valle
d’Aosta, al momento, sono formate solo due persone Rispetto all’infermiere territoriale che eroga assistenza infermieristica quando insorge un bisogno (ad esempio la persona che necessita di medicazioni, di terapia EV o l’assistenza al malato oncologico), l’Infermiere
di Famiglia interviene quando il bisogno sanitario non si è ancora
manifestato, attraverso progetti di educazione e promozione della
salute, sia nella prevenzione delle malattie che nella prevenzione
delle complicanze di patologie croniche.
L’Infermiere di Famiglia interviene sulla popolazione utilizzando un
modello assistenziale d’infermieristica d’iniziativa. Inoltre si pone
l’obiettivo di rendere l’utente e la sua famiglia più consapevoli e responsabili dello stato di salute del proprio caro, nonché di sensibilizzare il contesto famigliare sui corretti stili di vita. Per fare ciò, lavora
in stretta collaborazione con i medici di famiglia.
L’Infermiere di Famiglia può operare sia al domicilio dell’utente che
in ambulatorio, dove effettua incontri singoli o di gruppo con le persone e le famiglie. Soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento negli incontri di gruppo rivestono molta importanza le indagini
statistico-epidemiologiche: queste permettono all’Infermiere di Famiglia di evidenziare i principali bisogni di salute sui quali è necessario intervenire con progetti di educazione e promozione, al fine di
garantire il miglior benessere per la comunità.
Nell’ambito della sperimentazione, il gruppo di lavoro, composto oltre che da rappresentanti dell’Azienda anche dai medici di famiglia,
ha deciso di iniziare contattando gli utenti in terapia anticoagulante orale e di analizzare se sono presenti bisogni educativi rispetto
all’alimentazione e alla corretta aderenza terapeutica. Ciò al fine di
ridurre importanti variazioni del valore di PT/INR e ridurre il numero
di prelievi per la determinazione di tale valore.
Nella sperimentazione i MAP coinvolti sono il Dott. Nunzio Venturella e il Dott. Riccardo Benedetti, che operano rispettivamente
nell’ambito di Verrès e Donnas, mentre l’ambulatorio dell’Infermiere
di Famiglia è collocato presso il consultorio di Verrès.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
I PRIMI RISULTATI DELLA CAMPAGNA
« UN MINUTO CHE VALE UNA VITA »
Presentati martedì 25 ottobre in Senato i risultati dello screening promosso dalla SICVE
per la prevenzione della rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale.
12.500 esami effettuati e 10.000 telefonate per richiedere informazioni sulla patologia. Questi sono i numeri raggiunti da “Un
minuto che vale una vita”, la Campagna della
SICVE (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare) per la prevenzione
della rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale, partita a maggio 2010.
Superato l’obiettivo dei 10.000 esami, prefissato in occasione della conferenza stampa
di apertura dell’iniziativa a marzo 2010, sono
stati presentati il 25 ottobre scorso a Roma,
presso il Senato della Repubblica, i risultati
della prima fase della Campagna, in un incontro dal titolo “UN MINUTO CHE VALE
UNA VITA: i risultati della Campagna per lo
screening dell’aneurisma dell’aorta addominale nella popolazione italiana”,
promosso dalla SICVE
e dall’Associazione
Parlamentare per la
Tutela e la Promozione del Diritto alla
Prevenzione, con il
Patrocinio del Senato della Repubblica, di
Federfarma, della FIMMG, di Donne Europee Federcasalinghe, di Cittadinanza Attiva e di Pubblicità Progresso.
Tra i promotori e i coordinatori della Campagna vi è il Dott. Flavio Peinetti, Direttore del
Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare dell’Ospedale
“Un minuto che vale una vita”
“Umberto Parini”
di Aosta, nonché
in Valle D’Aosta.
Presidente
del
Collegio Italiano
La Campagna di prevenzione ha avuto avvio ad Aosta presso l’Odei Primari Ospespedale Regionale “Umberto Parini”, il 26 giugno 2010 e ha permesdalieri di Chirurgia
so a 760 uomini tra i 65 e gli 80 anni di effettuare gratuitamente
Vascolare.
lo screening. Di questi, 35 sono già stati sottoposti ad intervento
L’aneurisma dell’achirurgico o inseriti nel programma di follow-up.
orta addominale
La Campagna ha avuto il sostegno della Presidenza della Giunta Reè una dilatazione
gionale, dell’Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale e dell’Aspatologica localizsessorato al Turismo della Regione e dell’Azienda USL Valle d’Aosta.
zata e permanente dell’arteria prinLa Campagna ha messo in evidenza l’esigenza di realizzare un
cipale del nostro
corretto ed efficace progetto di prevenzione esteso sul territocorpo. La crescita
rio nazionale al fine di ridurre drasticamente il numero degli aneuprogressiva dell’arismi che vanno incontro alla rottura.
neurisma
può
portare alla rottu-
ra, evento che causa 6000 morti circa ogni
anno in Italia, con un tasso di complicanze
maggiori ed exitus di oltre il 50% qualora
l’intervento sia eseguito in emergenza.
Per incidere positivamente su questi dati è
sufficiente diagnosticare in tempo l’aneurisma con un semplice ecocolordoppler e sottoporre il paziente, qualora necessario, all’intervento programmato, che, con le moderne
tecniche chirurgiche ed anestesiologiche,
comporta un bassissimo rischio di complicanze, inferiore al 3%.
La Campagna, confluita poi nel progetto pilota OASIS (Observational Aneurysm Screening Italian Study), è nata con l’obiettivo di
sensibilizzare l’opinione pubblica sulla patologia e riuscire ad individuare la presenza dei
fattori di rischio e l’incidenza dell’aneurisma
nella popolazione target, individuata nei soggetti di sesso maschile tra i 65 e gli 80 anni. Tra
il 2010 e il 2011, nei 23 centri coinvolti, i pazienti hanno avuto la possibilità di effettuare
una visita specialistica gratuita (che comprendeva un esame ecografico), e coloro che mostravano un diametro dell’aorta superiore ai 3
cm sono stati inseriti nel programma di follow
up di 5 anni.
POMERIGGIO MUSICALE IN GERIATRIA
a cura dell’équipe della SC Geriatria
Gli anziani ricoverati vivono in una situazione di disagio, poiché l’ingresso in ospedale rappresenta un momento di cambiamento delle
condizioni ambientali, affettive e comportamentali nella vita quoti-
diana. In questa realtà i volontari hanno constatato che la musica, intesa come ascolto, ma soprattutto come canto, può in certi momenti
e con alcuni pazienti ripristinare l’atmosfera del contesto familiare
e sociale in cui i canti furono appresi, ricreando il clima delle “veillà”,
quando ci si intratteneva presso parenti e amici con canti, balli e racconti. Di conseguenza il canto costituisce una modalità di intrattenimento consono alla storia dei degenti che hanno in campo musicale
una competenza derivante dalla loro esperienza, dal loro vissuto.
Alla luce di queste considerazioni il 16 novembre i volontari dell’Aspert e il personale dell’USL hanno organizzato presso il reparto di
Geriatria del presidio di Beauregard un pomeriggio musicale con
l’obiettivo favorire la partecipazione e l’espressione dei degenti, limitando pertanto, almeno per un momento, il senso di disagio che
l’ospedalizzazione comporta.
Ascoltare e cantare vecchie canzoni ha creato un’atmosfera distesa, in
cui dimenticare la routine quotidiana. Inoltre, poiché il canto è spesso
il linguaggio degli affetti e delle emozioni, in certi momenti ha fatto
riaffiorare le emozioni vissute in gioventù e risvegliare le memorie affettive legate alle esperienze della vita passata.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
SENSIBILE CALO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
Lo dimostra uno studio promosso dalla direzione sanitaria ospedaliera
di Roberto Novati – dirigente medico c/o Direzione sanitaria ospedaliera
A
nche quest’anno la Direzione sanitaria
ospedaliera ha effettuato lo studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali (HAI). Parlare di tradizione è forse improprio in un contesto professionale di questo tipo, tuttavia ci
piace sottolineare che il nostro ospedale è stato
pioniere di queste attività in Italia e che il primo
studio di prevalenza risale al lontano 1983.
Per il 2011 ci si è presentata una sfida nuova e
stimolante: l’European Center for Disease Control (ECDC), con sede a Stoccolma, è l’agenzia
comunitaria creata nel 2005 con l’obiettivo di
creare e mantenere nei Paesi membri sorveglianza e contrasto alle patologie trasmissibili,
priorità sociale e sanitaria del mondo d’oggi alla
luce della facilità di propagazione di epidemie
potenzialmente catastrofiche (sono le cosiddette malattie infettive emergenti, si veda ad
esempio la SARS nel 2003, e poi l’influenza suina , l’H1N1, quest’anno l’Escherichia coli entero
emorragico in Germania, e molte altre, che non
citiamo per esigenze di brevità).
Uno degli obiettivi più ambiziosi e difficili
dell’ECDC è di uniformare i metodi di lavoro tra
gli stati membri, al fine di ottenere informazioni
comparabili tra di loro derivandone politiche
socio-sanitarie coerenti e consequenziali. Per
tale motivo l’Agenzia ha promosso per il 2011
uno studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali unico in tutta Europa, caratterizzato
dallo stesso protocollo di indagine, da uguali algoritmi di diagnosi e che produrrà per la prima
volta risultati del tutto comparabili all’interno
del nostro continente. Più in dettaglio, obiettivi
dello studio sono:
1. stimare le dimensioni globali (prevalenza) delle HAI e l’uso degli antibiotici negli
ospedali per acuti in Europa
2. descrivere pazienti, procedure invasive,
infezioni riscontrate e antibiotici utilizzati
3. diffondere i risultati
4. fornire agli ospedali uno strumento stan-
dardizzato utile a ottenere il miglioramento complessivo della qualità delle cure e
dell’assistenza.
Il protocollo ha interessato tutti i Paesi membri.
In Italia hanno aderito 68 ospedali, tra cui il nostro, che è stato il terzo a ultimare lo studio, effettuato nella terza settimana di ottobre da una
squadra composta dalla Direzione Sanitaria
ospedaliera, e dalle strutture di Microbiologia
e Malattie Infettive. In breve abbiamo analizzato 313 cartelle cliniche di altrettanti pazienti
(erano 292 nel 2010), 282 se escludiamo la lungodegenza geriatrica; rispetto allo studio del
2010 abbiamo registrato un forte calo delle infezioni ospedaliere, passate dall’11,7 % al 7.3%
dei pazienti (un calo del 37%) e addirittura dal
10,9 al 4,9% (un calo del 55%) se escludiamo
dal computo la lungodegenza (coerentemente
al protocollo ECDC, abbiamo deciso di studiare
comunque la lungodegenza per avere maggiori informazioni comparabili a quelle degli
anni scorsi).
Questi risultati vanno
presi con una certa
cautela, tenuto conto
degli intervalli di confidenza, influenzati
dalle dimensioni della struttura e del campione. In altre parole,
Si tratta di un importante strumento di informazione rivolto alle
il giorno dello studio
istituzioni scolastiche per promuovere in maniera efficiente ed
è solo un campione di
efficace i progetti di educazione alla salute presentati per l’anno
tutti i possibili giorni
scolastico 2011-2012 dall’Azienda USL e da altri enti pubblici e
di un dato periodo.
privati nonché da liberi professionisti.
Nonostante le cauteIl catalogo è stato presentato nel corso di una conferenza
le, il miglioramento è
stampa che si è tenuta il 23 novembre scorso alla presenza degli
indubitabile, specie
assessori alla Sanità e Istruzione e cultura, della Sovraintendente
se espresso in termini
agli studi e del Direttore generale.
di tendenza rispetto a
PRESENTATO IL CATALOGO
DEI PROGETTI DI EDUCAZIONE
ALLA SALUTE
PER L’ANNO SCOLASTICO
2011-2012
quanto ottenuto nello stesso contesto epidemiologico e metodologico negli anni passati e
nel 2010 in particolare e va ascritto al clima di
coinvolgimento e collaborazione che si è creato in ospedale rispetto al grave problema delle
infezioni ospedaliere (4,100,000 casi e 37000
morti in Europa nel 2010). Sarà poi prezioso il
confronto con i risultati ottenuti da ospedali
italiani o esteri assimilabili al nostro. A tale proposito l’ECDC dovrebbe diffondere i risultati
complessivi entro il mese di marzo del 2012.
Il miglioramento osservato, al di là della legittima soddisfazione, non deve indurre ad abbassare la guardia nella lotta alle infezioni ospedaliere e, più in generale, nella salvaguardia igienica dell’ospedale, che sono attività di miglioramento e controllo “ a ciclo continuo” e senza diritto di sosta, pena il certo deterioramento degli
indicatori di riferimento. Lo studio effettuato
inoltre dimostra come ampiamente atteso margini ulteriori e ben definiti di discussione e approfondimento tra i professionisti, ad esempio
nell’uso degli antibiotici, che interessa ancora
ben il 47% dei pazienti osservati- Su questo
importante argomento sembra delinearsi forse un trend al minore consumo ospedaliero di
alcuni antibiotici “di nicchia”, insostituibili nella
cura di gravi infezioni; è possibile che si tratti di
una conseguenza “virtuosa” dell’introduzione
in ospedale del manuale di antibioticoterapia,
ma il dato andrà confermato dai consumi del
quarto trimestre dell’anno in corso.
Per finire, vogliamo segnalare che la Direzione
sanitaria è stata invitata per uno stage intensivo
di Igiene ospedaliera presso il gruppo mondiale leader di settore che, per nostra fortuna, è
a breve distanza da Aosta, presso il policlinico
di Ginevra. È stata una preziosa occasione di
apprendimento e condivisione, con numerosi
suggerimenti per attività e progetti.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
IMPARA A CONOSCERE E AD UTILIZZARE BENE IL 118
Campagna informativa alle scuole primarie valdostane sul corretto uso dei Servizi di Emergenza-Urgenza
di Tiziano Trevisan - Referente della comunicazione c/o DEA
L
dieci classi finaliste e la classe che
a Regione Autonoma Valle d’Aosta (Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali; Assesrisulterà vincitrice del concorso rie
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una convenzione con l’Aquand quando c’è
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scuola.
genas (Agenzia nazionale
per i servizi sanitari/MiniLa giuria sarà composta da autorità e da esperti dell’emerstero della Salute) per la
realizzazione, anche in sede
genza; la cerimonia di premialocale ,di una campagna inzione si terrà contestualmente ad una conferenza sul Serformativa nazionale sull’appropriato utilizzo dei servizi
vizio sanitario 118, aperta al
pubblico e dedicata espresdi emergenza e urgenza e del
samente ai ragazzi.
servizio di continuità assistenziale.
In questa prima fase la campaOpÉratEUr
gna informativa è dedicata ai
HOnOraIr
bambini delle classi terze, quarte
E
SECOUrS MÉ
DICaUX
e quinte delle scuole primarie.
Décerné à
Le classi che intendono partecipour avoir pa
pare al concorso e che hanno conà la Journée rticipé
fermato l’adesione (più di sessanta,
sur l’utilisatiode Formation
du service 11 n correcte
in tutta la Valle) parteciperanno ad
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(SECOUrS MÉ
DICaUX)
una lezione informativa/formativa
sul “118” e, successivamente, realizzeranno
un fumetto sul corretto utilizzo dei servizi di
emergenza-urgenza.
A tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. Le
ssario
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RICORDil 118 solo se tte
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con ca peratore.
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La chia iamare da qu che senza
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Si può dal cellulare telefoniche
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ti rispo
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Si risch ha davvero
Quando operatore aiutare
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e che ti ino al malat orritori
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aiutare
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lo puoi ecisione.
Ti farà ccesso. Tu
a e pr
su
n calm
cosa è
co
do
en
rispond
118
VII GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE E DELLE CURE PALLIATIVE
Si è celebrata sabato 15 ottobre presso il presidio ospedaliero di Beauregard
I
n occasione della VII Giornata Mondiale degli Hospice e delle Cure
Palliative, l’Azienda USL ha promosso e organizzato, come già avvenuto lo scorso anno, un incontro informale alla presenza di autorità,
operatori e famigliari dei pazienti. Nel corso dell’ultimo anno l’attività
dell’Hospice si è consolidata e arricchita con l’inserimento di psicologi e volontari, così com’è ulteriormente cresciuta l’attività svolta sul
territorio. Lo sviluppo della cultura delle cure palliative ha visto inoltre l’Hospice coinvolto in progetti di divulgazione e formazione nelle
istituzioni scolastiche e nei corsi per professioni sanitarie.
Nel corso dell’incontro del 15 ottobre, famigliari dei pazienti e operatori sanitari hanno portato le loro testimonianze, mentre i “Medici
del Sorriso” e un gruppo di musicisti hanno intrattenuto i presenti
nel corso del buffet.
Molte le autorità presenti. Tra queste ricordiamo l’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce, il Vice Presidente del Consiglio regionale, André
Lanièce, il consigliere regionale Emily Rini, il Presidente della sezione valdostana di Lega Tumori, Salvatore Luberto, il direttore dell’Azienda USL, Carla Stefania Riccardi.
Per l’Azienda erano presenti tantissimi operatori in rappresentanza
di tutte le figure professionali. Un grazie sentito va a Marco Musi, responsabile della SS Cure Palliative, (che come sempre si è contraddistinto per le sue doti di umanità e professionalità) e all’intera équipe
dell’Hospice.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
DIARIO DI BORDO A cura della SC Comunicazione
Inaugurazioni, convegni, conferenze stampa
8-12 ottobre – Aosta, piazza Chanoux
che quest’anno ha aderito all’iniziativa dell’AIRS (Associazione Italiana
per la Ricerca sulla Sordità), effettuando gratuitamente esami audiometrici e visite specialistiche a favore della popolazione.
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL TABAGISMO
L’équipe “Tabagismo” del Servizio Dipendenze Patologiche ha aderito
alla campagna di sensibilizzazione sul tabagismo promossa dalla SITAB
(Società Italiana di Tabaccologia) su scala nazionale. In piazza Chanoux
e nella Cittadella dei Giovani + stato allestito uno stand per fornire ai
cittadini materiale informativo ed effettuare test di dipendenza dalla
nicotina e misurazioni del monossido di carbonio espirato.
25 novembre – Cittadella dei Giovani, Aosta
15 ottobre – presidio di Beauregard
28 novembre, ospedale “Parini”
VII GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE
E DELLE CURE PALLIATIVE
Vedere articolo e immagini a pag. 6
5 novembre – Hotel La Meridiana – Saint-Pierre
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO
LA VIOLENZA SULLE DONNE
Vedere articolo a pag. 9
INAUGURAZIONE DEL NUOVO PUNTO PRELIEVI
Alla presenza di autorità regionali, operatori aziendali e numerosi tecnici, è stato inaugurato il nuovo Punto Prelievi installato dalla ditta tedesca Catoldo nel perimetro esterno dell’ospedale regionale “Parini”.
Di seguito le immagini della cerimonia.
CONVEGNO “IL MEDICO DELLO SPORT AL SERVIZIO DELL’ATLETA”
Promosso e organizzato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e patrocinato da CONI,
IL MEDICO DELLO SPORT
AL SERVIZIO DELL’ATLETA
Azienda USL e Comune di SaintSabato 5 novembre 2011
Pierre, il convegno era rivolto a
Sala Congressi
hotel La Meridiana
medici dello sport, operatori saSaint-Pierre - Aosta
nitari, atleti e sportivi. Tra i relatori
ricordiamo Govanni Chiantaretto e
Maurizio Ferrini
ASSOCIAZIONE MEDICO SPORTIVA VALLE D’AOSTA
con il patrocinio di
Château Feuillet, 17
e con il patrocinio di
PROGRAMMA
Iscrizione al Corso
ore 09.00 Registrazione partecipanti
ore 09.15 Saluti di Benvenuto
Daniela Lale Demoz - Sindaco di Saint-Pierre
Carla Stefania Riccardi - Direttore Generale Azienda USL VdA
ore 09.30 Lezione magistrale: La visita sportiva di
idoneità agonistica: La base di partenza
Giovanni Chiantaretto
29 novembre
ospedale “Parini”
SETTIMANA AIRS PER LA LOTTA
ALLA SORDITA’
Il reparto di ORL del “Parini” di Aosta, diretto dal dr. Paolo Canzi, an-
ore 09.45 La valutazione clinico-funzionale
dello sportivo
Maurizio Ferrini
L’iscrizione al Convegno è gratuita ed è a numero chiuso. Solo
alle prime 40 iscrizioni saranno rilasciati i crediti ECM.
L’assegnazione dei crediti formativi è subordinata alla partecipazione effettiva all’intero programma e alla verifica dell’apprendimento.
L’iscrizione comprenderà: Partecipazione al Convegno, Kit Congressuale, Partecipazione al programma ECM, Attestato di partecipazione, coffee break e colazione di lavoro.
Si prega di confermare la propria partecipazione entro il 10 di
ottobre 2011 contattando il dottor Ferrini Maurizio all’indirizzo
di posta elettronica : [email protected] oppure telefonando
al 328.2737074
Crediti ECM
ore 10.30 Coffee break
ore 11.00 La valutazione biomeccanica dell’atleta
Igor Angelini - Paolo Villanis
In corso di valutazione da parte del Ministero della Salute.
Richiesto per Categoria: Medico Chirurgo e Professioni Sanitarie
Disciplina: Medicina dello Sport, Cardiologia, Ortopedia,
Fisioterapia,Medicina Generale
ore 11.30 L’esperienza di un atleta master
Dino Boverod
RE L ATO R I
ore 12.00 Discussione
Igor Angelini: fisioterapista - consulente Servizio di Medicina dello Sport
AUSL Valle d’Aosta
ore 12.30 Lunch
ore 14.00 Alimentazione sport specifica
Maurizio Ferrini
ore 1430
Il chinesiologo: il “braccio armato”
del medico dello sport
Christophe Savoye
ore 15.00 Analisi dei dati per la programmazione
dell’allenamento
Maurizio Ferrini - Igor Angelini - Paolo Villanis
ore 16.00 Discussione
Giovanni Chiantaretto: Presidente AMSD Valle d’Aosta
Maurizio Ferrini: medico dello sport - Responsabile Servizio di Medicina
dello Sport AUSL Valle d’Aosta
Christophe Savoye: chinesiologo - consulente Servizio di Medicina dello
Sport AUSL Valle d’Aosta
Paolo Villanis: informatico consulente Servizio Ricerca e Sviluppo
F.I.S.I.
PRESIDENTE DEL CONVEGNO: Dr. Giovanni Chiantaretto
Presidente Delegazione Regionale Valle d’Aosta FMSI
COORDINATORE REGIONALE ALLA FORMAZIONE FMSI:
ore 16.15 Compilazione questionario ECM
ore 16.30 Fine convegno
Dino Boverod: Collaboratore Professionale Servizio di Medicina dello
Sport AUSL Valle d’Aosta - personal trainer - atleta master
Dr. Maurizio Ferrini
COMITATO ORGANIZZATORE: AMSD Valle d’Aosta - Maurizio Ferrini - Tel. 328 27 37 074 - E. mail: [email protected]
RIAPERTA LA BIBLIOTECA “MARIA BONINO”
di Grazia Bredy - SC OSRU / biblioteca ospedaliera “Maria Bonino”
Racconto
uest’estate - giorno più giorno meno, era il
solstizio - in gran segreto, un’allegra combriccola di folletti, elfi, streghette, trolls, maghi e
quant’altro, per chissà quale simpatica congiunzione astrale, si è trovata a svolazzare in un’affascinante quanto polverosa soffitta zeppa di libri
e riviste.
A qualche iniziale ardito “ohibò!”, sono seguite
espressioni più forti ed articolate; quindi un crescendo di rumori - sicuramente magici – ha invaso i locali. Chi è capitato da quelle parti sostiene
d’aver distintamente udito anche il fracasso di
un muro che veniva abbattuto… come se ciò
fosse possibile!
Insomma c’è stata un bel po’ di confusione e, com’è
come non è, tutto quanto stava nella vecchia soffitta, di sua iniziativa, ha deciso di togliersi di dosso
quell’insopportabile puzzo di stantìo.
Se ne sono viste delle belle: centinaia, migliaia di
pubblicazioni rilegate hanno sventolato i fogli e
fatto entrare aria fresca fra le pagine; libri di ogni
formato sono scesi dagli scaffali e pacificamente
hanno invaso ogni spazio libero, a volte ritrovando
l’affezionato vicino di cui avevano perso le tracce
solida è rovinata a terra, qualcuno giura d’aver
percepito… risatine mal trattenute.
Persino i P.C., aridamente calcolatori, si son presi
la libertà di andare un po’ in giro, sempre con il
proprio mouse al seguito. Insomma, c’è stata una
grande festa snobbata solo da polvere, sporcizia,
ragnatele e animaletti lucidi e neri che, visibilmente contrariati, sono usciti sbattendo la porta.
Q
da tempo immemorabile. Qualche volume, subito
imitato, ha ignorato la rigorosa etichettatura appiccicata addosso e si è avventurato in settori sconosciuti facendo nuove conoscenze ed allacciando
audaci amicizie.
Una scaffalatura metallica, grigia ed annoiata,
se n’é andata in magazzino in attesa di nuove destinazioni. Subito i testi più liberi e creativi hanno
occupato il pavimento per realizzare artistiche cataste, pile e piramidi; e quando nel bailamme generale una bella costruzione dalla base non troppo
Pare che, approfittando della confusione, qualche
Celebrità sia uscita dal suo racconto e sia andata in
giro a curiosare: lo hanno visto alquanto perplesso
in un angolino sovrastato dal cartello “sezione
biomedica”. Prima di rientrare nel suo mondo di
pozioni e pentoloni ha dato una bella rassettata;
ma, distratto com’è… è possibile che granelli di
magia siano rimasti impigliati fra le pagine dei libri.
La sezione degenti è nuovamente agibile dal 5
dicembre e quanto prima riaprirà la sezione biomedica. Per eventuali ulteriori informazione – tel
3214 – [email protected]
La Biblioteca ospedaliera rinnova l’augurio di
Buone Letture.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
TUTTI UNITI CONTRO IL TABACCO
Di Rossella Cristaudo – dirigente medico c/o SC Igiene e Sanità Pubblica (Dipartimento di Prevenzione)
I
l consumo di tabacco costituisce, tuttora, il più
importante fattore di rischio del tutto prevedibile e prevenibile per la salute, in particolare
per le malattie cardiovascolari, neoplastiche e
respiratorie.
Si stima che ogni anno in Italia muoiano circa
80.000 persone per malattie fumo correlate.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
definisce il fumo di tabacco come “la più grande
minaccia per la salute nella Regione Europea” e
promuove da anni varie strategie per contrastare il fenomeno del tabagismo e implementare
stili di vita sani.
Un’azione coordinata per una “Europa senza fumo” è una delle priorità politiche della
Commissione Europea nei settori della sanità,
dell’ambiente, del lavoro e della ricerca. La pericolosità del fumo di tabacco è stata più volte
presa in considerazione dal Piano Sanitario Nazionale e ribadito nel programma “Guadagnare
Salute”, promosso dal Ministero della Salute ed
approvato con DPCM del 4 maggio 2007, che
mira alla promozione di stili di vita salutari (per
un ulteriore approfondimento si consiglia di
visitare il sito del Ministero della Salute: Guadagnare Salute – Stili di vita http://www.salute.
gov.it/stiliVita/stiliVita.jsp ), modificando i comportamenti inadeguati, tra i quali il tabagismo,
unitamente a consumo di alcol, scorretta alimentazione e sedentarietà. Inoltre l’impegno a
livello nazionale nell’ambito del contrasto al tabagismo trova nuovo impulso nella ratifica, anche da parte dell’Italia, della FCTC- Framework
Convention on Tobacco Control.
Le reti internazionali Health Promoting Hospitals & Health Services (HPH) e European Network for Smoke-free Healthcare Services (ENSH)
concordano sul fatto che gli ospedali e i servizi
sanitari hanno un ruolo importante nel contrastare l’uso del tabacco e i suoi effetti nocivi sulla
salute. Tali obblighi comprendono non solo un
ambiente senza fumo, ma anche un sostegno
attivo per i fumatori nel loro percorso di disassuefazione coinvolgendo i familiari e tutte le
persone della comunità.
Il Tobacco Free United (TFU), una task force
nata dalla collaborazione tra reti HPH e ENSH,
ha lo scopo di sollecitare ospedali, servizi sanitari e operatori in essi attivi a lavorare per una
società libera dal tabacco, applicando i principi
della Carta di Ottawa, della Dichiarazione di Budapest e di altri documenti per la promozione
della salute, nonché sulla base dell’esperienza
della ENSH.
Nonostante le evidenze scientifiche, ormai consolidate, relative ai danni correlati al fumo sia
attivo che passivo, il consumo di tabacco è un
comportamento che interessa ancora una parte
considerevole della popolazione italiana. La comunità scientifica è ormai concorde nel sostenere che, per affrontare un problema complesso come il fumo, caratterizzato da un intreccio
di molteplici aspetti di tipo sanitario, socio-culturale, psicologico ed economico e promuovere
una cultura libera dal fumo, è fondamentale un
approccio globale e multifattoriale che possa
prevedere la combinazione di strategie di carattere educativo, clinico, normativo, economico e
sociale.
L’OMS, già nel rapporto del 2008 sul tabacco, individua sei politiche per contrastare l’epidemia
del tabacco (MPOWER):
1. politiche di prevenzione e monitoraggio
sull’uso del tabacco
2. proteggere le persone dal fumo di tabacco
3. offrire aiuti per smettere di fumare
4. avvertire sui pericoli del tabacco
5. rafforzare i divieti sulla pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco
6. aumentare le tasse sul tabacco.
In tale direzione va la legge 3/2003 di protezione dal fumo passivo.
Il nuovo regolamento aziendale relativo al
monitoraggio della normativa sul fumo in
Azienda
Su indicazione del Programma “Definizione e
implementazione di un sistema di monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo”
(finanziato dal CCM del Ministero della Salute e
affidato, come capofila, alla Regione Veneto),
nato dall’esigenza di considerare gli ospedali
e gli ambienti sanitari non sono solo luoghi di
diagnosi e cura, ma anche luoghi di promozione della salute, il 24 ottobre scorso il Direttore
Generale dell’Azienda USL ha adottato la deliberazione n. 1449, relativa all’approvazione
del regolamento aziendale relativo alla definizione e implementazione del sistema di
monitoraggio della normativa sul fumo in
Azienda.
L’Azienda si prefigge di:
••proteggere i non fumatori dai danni provocati dal fumo passivo;
••sostenere i fumatori nella scelta di smettere
di fumare;
••fornire alla popolazione un modello di riferimento di stile di vita libero dal fumo;
••adottare i principi espressi dal Patto TFU – Tobacco Free United;
••aumentare presso i dipendenti e gli utenti
le conoscenze sui rischi legati al fumo di tabacco, sulle modalità di controllo del fumo
nelle strutture aziendali e sulle opportunità
di trattamento offerte (diffusione materiale
informativo, trattamenti per smettere di fumare; un ambulatorio specialistico, interven-
ti di counselling motivazionale) e agevolarne
l’accesso ai dipendenti;
••aumentare nei dipendenti la consapevolezza del proprio ruolo nei confronti del controllo del fumo di tabacco (adesione alla TFU
Charter, definizione questionario abitudine
al fumo dipendenti, ecc.). Ai fini di dare diffusione internazionale all’iniziativa e relativo
sostegno (advocacy) è stato appositamente
costruito uno spazio internet di riferimento
internazionale http://hph.ulssasolo.ven.it );
••promuovere iniziative di educazione alla salute in azienda e nel territorio creando alleanze intersettoriali.
Il nuovo regolamento aziendale sul fumo
(art. 3) indica, nell’ambito di applicazione del
divieto di fumo, che:
• è vietato fumare in tutti i locali e spazi
chiusi dell’Azienda;
• è vietato fumare in tutti i mezzi e autoveicoli dell’Azienda;
• è vietato fumare anche negli spazi esterni
aperti di pertinenza dell’azienda quali spazi adiacenti alle porte di ingresso, pensiline
di passaggio, ecc.
A partire dal gennaio 2012 i Tecnici della Prevenzione della nostra Azienda effettueranno
delle verifiche in tutte le sedi, per effettuare un
monitoraggio della normativa sul fumo.
Questi i vantaggi che l’Azienda Sanitaria potrà
trarre da un’esplicita politica contro il fumo:
•• in termini di immagine - anche le aziende
sanitarie oggi curano molto l’immagine e la
visibilità. Più del 60% degli italiani non fuma;
la loro opinione nei riguardi di un’azienda importa molto e può avere anche una valenza di
preferenza e scelta dei servizi offerti;
•• in termini di produttività - riducendo gli effetti del fumo passivo sui non fumatori; riducendo l’assenteismo per malattie correlate al
fumo fra i fumatori che hanno smesso grazie
alla politica aziendale; riducendo i tempi delle
pause dedicate alla sigaretta dai fumatori. A
questo proposito è stato stimato che il fumatore che smette può far risparmiare alla sua
azienda all’incirca 1.000 euro ogni anno
•• in termini di politica sociale - i lavoratori
passano gran parte della giornata in ambiente di lavoro, quindi migliorare la salubrità e la
vivibilità di quest’ultimo vuol dire migliorare
la qualità di vita delle persone. Adottando una
politica di controllo del fumo, l’Azienda manda un chiaro messaggio ai suoi dipendenti
e alla comunità dove opera. Tale messaggio
entra a fare parte dell’immagine di un’azienda
che mostra di occuparsi attivamente della salute e della sicurezza non solo dei suoi lavoratori, ma anche di tutti i cittadini Quindi esporre il divieto di fumare nei luoghi di lavoro è un
obbligo di legge, al fine di fornire strumenti ai
non fumatori per far valere il loro diritto di lavorare in ambienti sani e di sostenere i fumatori nella motivazione a smettere come segno
di grande responsabilità sociale.
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
9
Si è conclusa la XIV Conferenza Nazionale
HPH sul tema ‘Costruire reti ospedaliere e
territoriali per la promozione della salute’
di Giorgio Galli – coordinatore regionale rete HPH
Con una ampia partecipazione di pubblico (circa 400 presenti) e un
elevato livello qualitativo dei progetti presentati, si è conclusa la XIV
Conferenza nazionale delle reti italiane Health Promoting Hospitals &
health Services (HPH), svoltasi a Levico Terme, in provincia di Trento,
nei giorni 1 e 2 dicembre.
La delegazione della Regione Valle d’Aosta ha attivamente preso parte ai lavori con comunicazioni orali e poster, contribuendo inoltre a
presiedere una seduta parallela e a prendere parte alla commissione
giudicatrice dei poster.
Di seguito i relatori/autori e i progetti proposti:
Giorgio Galli (SC Comunicazione) – comunicazione orale con video
“Storie di uomini e donne in movimento – To be or not to be”, correlato
al progetto interculturalità (il video è disponibile sul web aziendale,
all’interno dell’Area stampa – sezione video)
Paola Lavoyer e Anny Luboz (SC Ser.T) – comunicazione orale “Centro
d’ascolto alcol e sostanze CAAOS”
Giuseppe Villani (SC OSRU) – comunicazione orale “L’Azienda USL Valle d’Aosta come promotrice di salute: un percorso per la costruzione di
competenze”
Anna Castiglion (SC Comunicazione) – comunicazione orale “Orizzonti: sviluppo interventi integrati di prevenzione e contrasto della
violenza di genere”
Milvia Norbiato (SC Psichiatria) – comunicazione orale “La malattia
mentale e il miglioramento della qualità di vita attraverso percorsi
riabilitativi e momenti di conoscenza – La trasmissione radiofonica
Valdostrano”
Particolarmente apprezzati i quattro poster, realizzati come sempre
dalla sezione grafica del nostro Ufficio Stampa.
25 NOVEMBRE 2011. I LUOGHI DELLA VIOLENZA:
IL CORPO, LA CASA, IL LAVORO E L’AMBIENTE SOCIALE
di Anna Castiglion – SC Comunicazione / Ufficio Progetti Innovativi e Pari Opportunità
N
umeri, dati e statistiche racchiudono storie di donne maltrattate,
stuprate, discriminate ed emarginate che affrontano la loro sofferenza in silenzio e in solitudine.Anche la Valle d’Aosta, purtroppo, non è
indenne dal fenomeno.
Per questo l’Azienda USL, l’Assessorato Sanità,
Salute e Politiche Sociali, il Comune di Aosta, la
Consulta Regionale per le Pari Opportunità, il
Centro Donne contro la violenza , l’Ufficio della
Consigliera di Parità, le Forze dell’Ordine, l’Università della Valle d’Aosta e la Caritas stanno lavorando insieme, nel gruppo interistituzionale
sul disagio femminile, coordinato dall’Assessorato alla Sanità, per prevenire e contrastare questo
fenomeno.
Informare e formare, sono tra gli ambiti di intervento in cui ha inciso l’azione del gruppo in
questi anni.
Le campagne di sensibilizzazione realizzate fin
dal 2006, per celebrare la Giornata mondiale
contro la violenza sulle donne, sono state l’occasione per coinvolgere la cittadinanza in una
riflessione a 360° su questo fenomeno che riguarda la società nel suo complesso.
Il filo conduttore della campagna di quest’anno, indicato nel titolo di questo articolo, è stato
scelto per richiamare simbolicamente i “luoghi”, reali e simbolici, in cui
la violenza contro le donne viene agita: il corpo, la casa, il lavoro e l’ambiente sociale, a testimonianza della pervasività di questo fenomeno. Il
25 novembre, alla Cittadella dei Giovani, si sono incrociati e “contaminati” linguaggi differenti – dalla
musica, grazie al coro delle Penne Nere, alla letteratura, al teatro – per parlare ad un pubblico eterogeneo di un fenomeno drammatico che solo un
cambiamento culturale e una presa in carico del
problema, da parte della società nel suo complesso e delle nuove generazioni in modo particolare,
può arrivare ad arrestare.
Ogni 25 Novembre i riflettori dei media si accendono su questo dramma.
I numeri diventano persone, le statistiche storie.
Dal giorno dopo, però, troppo spesso tutto torna
alla normalità, fatta anche di indifferenza e ignoranza. Ma grazie all’impegno quotidiano di numerosi professionisti, le donne vittime di violenza
non sono sole, ma sono sostenute ed accolte da
un’intera Regione, con i suoi servizi, con le forze
del volontariato e con idee comuni.
Uscire dalla solitudine, è il primo passo per uscire
dalla violenza.
www.stopviolenza.it
10
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
SALUTE E MOVIMENTO IN EUROPA. SCOPRIAMO IL NUOVO
PROGETTO DI PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA
di Emanuela Di Bella – SC OSRU
I
l Progetto Salute e Movimento in Europa (S.e
M.E.) nasce come sviluppo locale del progetto europeo Euro Sport Health che ha visto la
partecipazione dell’Azienda in associazione
con altri partner europei aventi diversa natura
istituzionale e provenienza.
Il progetto è stato approvato nell’ambito del
piano regionale di prevenzione 2010-2012 e,
in particolare, si situa all’interno della linea di
intervento per la prevenzione e sorveglianza
di abitudini, stili di vita non salutari e patologie
correlate (sedentarietà, alimentazione scorretta e obesità, abuso di alcol o altre sostanze),
individuando nella promozione dell’attività
motoria uno strumento privilegiato.
Studi effettuati nella Regione Valle d’Aosta
evidenziano come il 23 % della popolazione di
età compresa tra i 18 e i 69 anni risulta completamente sedentario e, inoltre, non è diffusa
la pratica di una regolare attività fisica neanche limitando il campione esaminato agli adolescenti valdostani. Per contro, dati di letteratura riportano che un’attività fisica moderata e
quotidiana promuove la salute e il benessere
e può ridurre il tasso di mortalità totale fino al
30%, costituendo una fonte di risparmio economico per la comunità e contribuendo alla
sostenibilità ambientale.
Si pone, pertanto, la necessità di attivare politiche e strategie atte a promuovere l’attività
motoria: l’Azienda USL è capofila di questo
nuovo progetto di promozione della salute, Il
primo obiettivo che ci si è posti è stato istituire un tavolo tecnico, cui prendono parte diversi attori: rappresentanti aziendali, membri
di amministrazioni regionali, comitati come
CONI e UISP ed associazioni quali la DISVAL.
Ispirandosi ai principi della Carta di Toronto,
che stila le linee guida di approccio all’attività
fisica, il tavolo si pone l’obiettivo di elaborare
un piano di promozione della salute attraverso
lo sviluppo dell’attività fisica., comprensivo anche di azioni informative e formative, con successivi resoconti delle iniziative avviate. In particolare l’Ambulatorio di Medicina dello Sport della nostra Azienda e l’associazione DISVAL si propongono di attuare un percorso di avviamento
e monitoraggio della pratica dello sport per persone diversamente abili, previa visita medica di
idoneità sportiva e individuazione di programmi
di allenamento personalizzati. Il progetto vanta
come punto di forza una palestra con numerose
attrezzature sportive all’avanguardia dedicate ai
disabili, sita all’interno del Palaindoor. Sempre a
proposito del binomio sport- disabilità, il Tavo-
lo tecnico ha posto l’attenzione sul filone dello
sport integrato: è già stato sperimentato, con
notevole successo, a livello di scuole medie inferiori il Baskin, una pratica sportiva che, mettendo
in campo alla pari giocatori normodotati e non,
costituisce un importante momento di socializzazione ed integrazione.Verranno inoltre avviate
campagne informative volte a sensibilizzare la
popolazione all’uso della bicicletta per recarsi
sul luogo di lavoro, ad utilizzare le scale preferendole all’ascensore e ad altri corretti stili di
vita. Infine il Tavolo intende approfondire la
possibilità di creare dei “gruppi di cammino”.
Si tratta di un’iniziativa che nella Regione Piemonte è stata rivolta, da principio, a persone
con cardiopatie o trapiantati d’organo. Dato il
successo riscontrato, l’iniziativa è estensibile a
un più ampio bacino di utenza.
NONNI IN FESTA AL NIDO LE MARACHELLE
di Stefania Tedesco – Coordinatrice Nido aziendale (SC Comunicazione)
G
rande festa per i nonni dei bambini e delle bambine dell’asilo
nido “Le Marachelle”.
È stato un pomeriggio di ottobre intenso, pieno di giochi ed emozioni che hanno coinvolto tutti i protagonisti della festa. Le educatrici
hanno dimostrato, ancora una volta, la loro creatività ideando giochi
che hanno reso l’atmosfera gioiosa e magica. Una ricca merenda ha aperto la festa, proseguita con un canto, a più voci,
musica – eseguita anche con strumenti “artigianali” - e balli
di bimbi e nonni, contenti di divertirsi con i loro nipotini.
Foulards ed un grande paracadute colorato hanno animato
il pomeriggio, prendendo vita e forma con l’aiuto di tutti i
“grandi” presenti. In pochi gesti il paracadute, accompagnato dal suono e dal racconto delle educatrici, è diventato prima un mare ricco di colori e poi una grotta pronta ad
accogliere un grande girotondo di bimbi e nonni. Bambine
e i bambini hanno partecipato incantatati a tutte le attività,
incuriositi e contenti dell’impegno messo da tutti per creare
un’atmosfera magica e divertente.
Questa festa, con merenda e musica, è stato il modo scelto
dall’équipe educativa del nido per coinvolgere e valorizzare i nonni
e le nonne, pilastro e sostegno di molte famiglie.
Ringraziamo tutti i nostri ospiti, non solo per la ricca partecipazione,
ma anche per l’entusiasmo dimostrato nel mettersi in gioco.
Al prossimo anno!
11
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
Il Conflitto nella relazione pedagogica:
un’occasione di apprendimento e trasformazione
di Alfredo Diano e Roberta Oriani – Corso di Laurea in Infermieristica
I
n una relazione pedagogica che si realizza in contesti
organizzativi complessi come
quello sanitario, molteplici fattori legati alle differenti aspettative, motivazioni e interessi
degli attori coinvolti, possono
determinare situazioni di disaccordo, creando numerose possibilità di conflitto. Per questo
motivo, durante i mesi di ottobre e novembre abbiamo realizzato presso il Corso di Laurea
in Infermieristica di Aosta un
corso di formazione rivolto agli
infermieri, ai coordinatori e ai
tutor delle sedi didattiche di tirocinio, sul tema
“ Il conflitto nella relazione pedagogica”. Le sedi
didattiche coinvolte sono state: Cardiologia,
Neurologia, Medicina interna, Chirurgia Vascolare e Toracica, Chirurgia generale, ORL Chirurgia d’urgenza e Rianimazione, per un totale di
58 partecipanti. Per dare dinamicità al corso
abbiamo mixato diverse metodologie didattiche: filmografia, espressione grafica, role play,
giochi corporei, visualizzazione.
Come modello di lettura dei
conflitti abbiamo scelto
quello del Centro Psicopedagogico per
la pace e la gestione
dei conflitti di Piacenza, diretto da
Daniele Novara
(www.cppp.it) che
promuove il conflitto come risorsa
in grado di offrire nuove
opportunità di scambio e crescita,
proponendo una vera e propria grammatica
dei conflitti.
Abbiamo stimolato nei partecipanti a fare chiarezza semantica tra conflitto e violenza: il conflitto
è un grave disaccordo in cui due persone si oppongono in maniera evidente fino a mettere in crisi il
loro rapporto e appartiene all’area della competenza relazionale. La violenza è una strategia arcaica, banale, semplicistica che mira intenzionalmente a danneggiare in modo irreversibile l’avversario e appartiene all’area della eliminazione
relazionale. Il conflitto è in particolare un’esperienza comune, quotidiana e costante nella vita
sociale, organizzativa, gruppale e rappresenta
una significativa esperienza di apprendimento,
un impegno faticoso ma generativo che richiede
uno sforzo di reciproco, attivo adattamento. Per
imparare a leggere il conflitto, abbiamo esplorato insieme ai partecipanti numerose aree: il
collocamento, i bisogni, le emozioni, i vantaggi.
Abbiamo proposto il conflitto come un fenomeno bidimensionale che ha un fuori e un
dentro, un sopra e un sotto, come se fosse
un iceberg. La punta dell’iceberg è l’elemento
esterno pretestuoso; la parte underground, più
ampia e consistente, è rappresentata dai bisogni individuali, non sempre consapevoli, spesso
insoddisfatti. Qualsiasi conflitto nasconde una
carenza di informazioni, una mancanza di chiarezza e, in certi casi, anche una segretezza vera
e propria. Il punto di maggior interesse è quello
della lettura emotiva del conflitto. Quali sono le
emozioni che segnalano una presenza conflittuale? Come agiscono sugli eventi in
corso? Quali comportamenti attivano? Quali tasti dolenti
sollecitano? I partecipanti, attraverso una visualizzazione guidata, hanno rivissuto la loro situazione conflittuale al fine di imparare la capacità
di fermarsi, indugiare, dialogare con le proprie
emozioni, entrare in contatto con le proprie
parti più fragili e più intime, riconoscendo in
questa fragilità una zona umana profonda che
in qualche modo ci rende simili gli uni con gli
altri.
Per dare un ordine simbolico al conflitto, abbiamo utilizzato uno strumento di decodificazione, il Quadrante dei conflitti, che mette in
evidenza quattro tipologie di conflitto, interagenti e interconnessi: intrapersonale, interpersonale, esterno, organizzativo. I partecipanti,
attraverso questo strumento, hanno collocato
il loro personale conflitto riportandolo dentro
una dimensione sostenibile, imparando a porsi domande quali: “ a chi appartiene i conflitto?
In quale contesto spazio temporale va definito?”
Abbiamo sensibilizzato i partecipanti a leggere il conflitto come un processo, a domandarsi
come e cosa accade, evitando di cercare cause
e colpevoli o frettolose soluzioni a tutti i costi,
a so-stare nel conflitto, cioè prendersi
un momento di distacco per rielaborare simbolicamente gli eventi esterni
e interni. La comprensione del conflitto richiede due atteggiamenti importanti, sia per se stessi che per gli altri:
la sospensione del giudizio, che consente di analizzare la situazione senza
caricarsi emotivamente e la creazione
di una distanza adeguata, attraverso
un raffreddamento emotivo che permette di controllare la propria ansia, la
propria necessità di fuga o, viceversa,
l’attacco immediato di carattere minaccioso o aggressivo. Per favorire la
rielaborazione del conflitto abbiamo
chiesto ai partecipanti di rappresentarlo graficamente con colori e altri materiali creativi,
ma anche di comporre “scene conflittuali” con
i membri del gruppo da trasformare in senso
positivo.
I partecipanti hanno anche appreso che il
mantenimento conflittuale può rappresentare
un vantaggio: infatti non si può uscire dal conflitto senza riconoscere in esso una
parte di se stessi e quindi anche
un elemento di vantaggiosità.
La dinamica di tale vantaggio
è inconscia e rientra in uno
spazio intrapersonale, caratterizzato da elementi
di difesa, di protezione o
narcisismo che spingono
e permettono alla persona coinvolta di mantenere
intatta una serie di presupposti
che ritiene intangibili.
La chiave per gestire i conflitti è dunque
rappresentata da cinque atteggiamenti:
capacità di individuare il problema ed evitare ogni forma di attacco alla persona
capacità di aspettare il momento giusto
cogliere le ragioni altrui
capacità di strutturare critiche costruttive
attivare strategie basate sulla ricerca di interessi comuni.
Allontanare i conflitti risulta quindi inutile.
L’invito è quello di accogliergli come elementi
salutari e non patologici delle relazioni umane perché, come dice la psicologa francese
Isabelle Filliozat (www.filliozat.net) “Nel conflitto l’altro mi obbliga a consideralo, mi invita
a vedere un altro punto di vista che non sia il
mio, amplia il mio campo di comprensione del
mondo. La felicità non dipende dalle circostanze
piacevoli o spiacevoli, ma dal nostro atteggiamento di fronte a queste circostanze”.
Bibliografia: Daniele Novara. La grammatica
dei conflitti. L’arte maieutica di trasformare le
contrarietà in risorse. Ed. Sonda, Alessandria
2011.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
Cefalea, ovvero quello che devi sapere per ottenere
un risultato eccellente dalla visita con lo specialista
Liberamente tratto da Headache 2009 – La rivista della Società Americana della Cefalea.
Traduzione a cura di Giuseppe D’Alessandro, dirigente. medico c(o SC Neurologia,
responsabile della Struttura Semplice di Neurologia Territoriale e dell’Ambulatorio Cefalee dell’Azienda USL
Q
uando sei davanti al medico spesso non
riesci a dire tutte le cose che vorresti e
alla fine ti resta la frustrazione di aver sprecato una visita. Questo è particolarmente
vero per chi soffre di mal di testa, la
cui descrizione accurata e dettagliata, essendo un disturbo in gran parte
di natura soggettiva, è fondamentale per arrivare alla diagnosi e
di conseguenza per individuare la cura più efficace.
Come paziente affetto da
cefalea, che cosa puoi
fare per ottimizzare
i benefici che deriveranno dalla visita
medica?
In primo luogo,
devi sapere che,
nonostante il
mal di testa e,
in
particolare, l’emicrania
siano patologie
molto frequenti, sono
relativamente pochi i medici capaci di diagnosticare e curare il
mal di testa.
A meno che il medico che stai consultando non sia un esperto di cefalee, è
consigliabile familiarizzare con alcune
conoscenze basilari della cefalea.
Per esempio, e questo è un fatto sconosciuto
a molti medici competenti, più del 90% dei
pazienti che si presentano ad una visita ambulatoriale a causa del loro mal di testa soffrono di emicrania o di probabile emicrania.
Sapendo questo dovresti trovare il tempo
per imparare a riconoscere le caratteristiche
comuni dell’emicrania e valutare se queste
corrispondono a quelle del tuo mal di testa.
Per lo scopo, su Internet, si possono trovare
ottimi siti ricchi di informazioni utili o libri di
auto-aiuto da consultare, scritti da esperti o
persone affette da cefalea.
Comunque se soffri di emicrania o di altra
forma di cefalea, la presenza di taluni elementi specifici da segnalare sarà utile al tuo
medico:
1) A che età hai iniziato a soffrire di cefalea al
punto tale da non riuscire più a fare le cose
di tutti i giorni ? Durante l’adolescenza? Durante la gravidanza? La scorsa estate? Ieri?
2) Con che frequenza questo mal di testa che
ti impedisce di svolgere le attività quotidiane
si è manifestato negli ultimi mesi? Compilare
un diario per
il mal di testa
da consegnare al medico al
momento della visita (facilmente
reperibile su internet)
può essere estremamente
utile nel fornire questo
tipo di risposta e aiutare il medico ad arrivare alla diagnosi.
3) Come si manifesta il mal di testa? Per
esempio, quanto dura, quali caratteristiche
ha il dolore e dove è localizzato, sono presenti altri sintomi quali nausea, fastidio alla
luce e ai rumori; è presente lacrimazione,
naso che cola, ecc.
4) Sono cambiate le caratteristiche o la frequenza di mal di testa? (se sì, come sono
cambiati?).
5) Hai usato dei farmaci in passato per curare
il tuo mal di testa e se si qual è stata la risposta a questi farmaci?
6) Quali farmaci stai prendendo ora per il
mal di testa? (quali sono le dosi e come vi
capita di prendere questi farmaci)
7) Hai effettuato degli accertamenti per il
mal di testa? (per esempio una TAC o una
Risonanza Magnetica cerebrale o altri indagini)
8) Quali sono le componenti principali della tua storia medica e quali altri farmaci stai
assumendo?
Porta con te tutte le cartelle mediche pertinenti, ma evita di strafare. È inutile portare
una valigia di documenti
o riempire il carrello della spesa di documenti:
scegli quelli più recenti
e importanti. Cerca con
calma e prima della visita
scrivi una storia coerente, che non superi una
pagina di lunghezza, del
mal di testa e di eventuali altre malattie di cui sei
affetto nonché la lista di
farmaci attuali che stai
prendendo con le relative dosi.
Cerca di recuperare i referti o le copie di TAC o
Risonanze fatte in passato, insieme alle copie di qualsiasi relazione
di dimissione per ricovero a causa del mal di
testa.
Come accennato in precedenza, comincia
a leggere ad imparare qualcosa sul mal di
testa prima di vedere il medico. Andare ad
una visita senza sapere che cos’è un’emicrania rende più difficile il compito del medico
e più lungo il percorso per giungere ad un
piano di gestione efficace del tuo problema.
Non esitare a porre domande del tipo: “Ho
bisogno di iniziare una cura per prevenire il
mio mal di testa? Che farmaci posso prendere se ho nausea all’inizio di un attacco acuto di mal di testa? Quali effetti collaterali mi
devo aspettare dai farmaci? Quali strategie
non farmacologiche dovrei mettere in atto
per controllare meglio il mio mal di testa? È
controindicato il farmaco che sto prendendo, proprio ora che sto cercando di avere
una gravidanza?“
In sintesi, per ottimizzare la tua visita vieni
armato di una certa conoscenza del mal di
testa, una concisa storia che affronti i singoli
componenti precedentemente elencati e le
relazioni di precedenti visite e accertamenti
effettuati per il mal di testa.
Fortunatamente, se la diagnosi è accurata
e il medico ha esperienza nella gestione di
disturbi del mal di testa, le probabilità di miglioramento sono eccellenti.
Prof. John F. Rothrock, MD
Vice Direttore Centro Terapia dell’Emicrania
e Programma di Ricerca
University of Alabama a Birmingham
Birmingham, AL, USA
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
PREMIO FILIPPO BASILE 2011 PER
LA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Del Premio Filippo Basile per la formazione
nella PA abbiamo già parlato diffusamente
nel numero di ottobre di Newsl. Il 27 e
28 ottobre, a Genova, in occasione della
cerimonia di premiazione dei migliori
progetti formativi italiani selezionati
dall’AIF (Associazione Italiana
Formatori) sono stati consegnati gli
attestati. I progetti premiati sono stati
promossi e realizzati dalla SC OSRU e
dalla SC Comunicazione.
“UNA SETTIMANA DI PIOGGIA”,
L’ULTIMA FATICA DI RENATO DATTOLA,
È DA ORA IN LIBRERIA
Un serial killer colpisce in una Parigi cupa e tenebrosa
U
n giorno capita che senti Giorgio Faletti alla radio parlare dei suoi libri e
t’incazzi pure, ché lui dice non legge per paura di essere influenzato (tipica
giustificazione da semianalfabeta, da persona che
scrive senza aver mai
letto una mazza), non solo, pure perché rosica se
scopre che l’autore in questione ha avuto una
buona idea. Allora speriamo che Giorgio Faletti
non legga mai Una settimana di pioggia (530
pagine; 20,50 euro; Edizioni Edigio’ – Pavia),
thriller di Renato Dattola che ho avuto tra le
mani in questi ultimi giorni; magari finirebbe
per rosicare.
Renato Dattola ha pubblicato L’enigma di Santiago (2007), romanzo storico – religioso e
Siamo tutti figli di Eva (2010), lavoro generazionale, ma la sua opera più matura è il nuovissimo Una settimana di pioggia. Un tomo
ponderoso di 530 pagine che affascinerà gli
appassionati di thriller, la storia di un serial
killer che colpisce in una Parigi cupa e tetra,
sapientemente riprodotta su carta. Pioggia
e omicidi sono la costante di un romanzo
ricco di sottotrame e di riferimenti socioculturali legati alla capitale francese. Facciamo la conoscenza di un ispettore imbranato, inadeguato al caso, che per la prima volta si trova a
gestire una brutta storia di omicidi e un’indagine complessa. Non c’è solo il serial
killer, ma la vicenda si complica per la presenza di una banda di narcotrafficanti
e di alcune storie parallele che si intrecciano fino al sorprendente finale.
Lo stile è cinematografico, forse non proprio essenziale e a tratti eccessivamente
verboso, ma la cura con cui Renato Dattola ambienta il suo romanzo a Parigi vale
da sola il prezzo del libro.
Sabato 17 dicembre, a Gressan, il libro è stato presentato ufficialmente dall’autore che, non dimentichiamolo, è anche un nostro collega di lavoro.
Buona lettura.
Pubblicato sul sito della
Regione il nuovo Ruolo
Nominativo Regionale
dei dipendenti
dell’Azienda USL
Il Ruolo Nominativo Regionale del personale a tempo
indeterminato del Servizio Sanitario Regionale
riferito all’Azienda USL Valle d’Aosta, aggiornato al 31
dicembre 2010, è stato pubblicato sul sito internet
della Regione all’indirizzo www.regione.vda.it –
sezione Sanità.
Si rammenta che la Giunta regionale, con
deliberazione n. 4258 del 17.11.2003, pubblicata
sul BUR n. 53 del 16.12.2003, ha impartito apposite
direttive all’Azienda USL in materia di ruoli nominativi
regionali del personale del SSR, “al fine di disporre
di un adeguato strumento informativo, anche ai fini
dell’effettuazione dei sorteggi dei componenti delle
commissioni concorsuali, previsti dalle normative
vigenti”. La stessa deliberazione stabilisce che
la Direzione Salute dell’Assessorato alla Sanità
mantenga e aggiorni il ruolo del personale del SSR.
L’Azienda USL ha pertanto provveduto a comunicare i
dati aggiornati al 31 dicembre 2010.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
LO SAPEVATE CHE...
Nelle scale dell’ospedale “Parini” affiorano fossili preistorici di “ammoniti”?
di Stefania Aimonetto – Dirigente Fisico c/o la SC Fisica sanitaria
P
robabilmente pochi sanno che nelle scale in marmo dell’ospedale regionale “Parini” affiorano fossili di “ammoniti “ Con il nome
generico “ammoniti”, vengono chiamati tutti quei fossili appartenenti
all´ordine “Ammonoidea, un ordine della classe Cephalopoda, vissuto
dal tardo Siluriano fino alla fine del Cretacico. Durante questo arco di
340 milioni di anni circa, (l’uomo come specie ha al massimo 3 milioni di
anni) le ammoniti subirono vari processi di adattamento che permisero
loro di collocarsi nelle numerose nicchie ecologiche presenti nell’ambiente marino, differenziandosi tra loro per la forma della conchiglia.
Le dimensioni variano notevolmente: alcuni tipi di ammonite erano larghe un centimetro, altre presentavano un diametro di quasi due metri.
Le ammoniti erano molluschi invertebrati imparentati con i calamari, i
polpi e i nautili, e come i nautili possedevano una conchiglia esterna
che le proteggeva dai predatori. La conchiglia era suddivisa in camere
piene di gas e liquido, che fungevano da organo idrostatico, consentendo all’animale di spostarsi in senso verticale nell’acqua
I geologi si servono delle ammoniti per comprendere la Terra, i paleontologi per interpretare e datare il passato, i matematici per analizzare la
perfetta struttura, mentre i collezionisti le apprezzano per la bellezza,
la varietà e la rarità.
Da più di 200 anni le ammoniti vengono collezionate in tutto il mondo
da scienziati e da persone comuni. Non è stata ancora ritrovato un’ammonite conservatasi insieme alle parti molli del suo corpo. L’unico
modo per ricostruire un’immagine di questi animali è dunque quello di
studiare i loro parenti viventi: seppie, polpi e nautili.
Alla scoperta dei fossili misteriosi sulle scalinate dell’ospedale
Il resoconto dei bambini della scuola elementare Sant’Orso
U
na classe della scuola elementare S. Orso ha raggiunto il “Parini”
per visionare gli ammoniti
Il 16 novembre su proposta di Stefania, la mamma della nostra compagna Lucrezia, siamo andati all’ospedale regionale in viale Ginevra
per vedere i fossili che abbiamo studiato a scuola durante le lezioni
di storia.
Alle 10 e un quarto ci siamo vestiti con giacche e sciarpe e ci siamo incamminati in fila per due verso la nostra destinazione. Eravamo molto
emozionati e impazienti di vedere i fossili, ma anche un po’ preoccupati di riuscire a comportarci correttamente per rispettare le regole
dell’ospedale e non infastidire i pazienti e gli operatori.
Una volta arrivati di fronte all’ingresso dell’ospedale, proprio Stefania ci ha accolti e ci ha accompagnati sulle scalinate per farci vedere
diversi tipi di fossili, spiegandoci un po’ le regole di comportamento
da adottare all’interno dell’ospedale. Durante gli spostamenti e mentre sostavamo sulle scalinate per osservare i fossili, dovevamo stare
rasenti al muro in modo da lasciare uno spazio per permettere a pazienti, operatori e visitatori di transitare. Era inoltre importante non
sostare dietro alle porte verdi, scorrevoli e di vetro per non intralciare
il passaggio degli “urgentisti” e per non farci male in caso di apertura
improvvisa o di emergenza delle porte. Ultima regola importantissima da rispettare era quella dello stare in silenzio o usare un tono di
voce basso per rispettare il bisogno di riposo dei pazienti.
A questo punto eravamo pronti per entrare. Dopo esserci spogliati,
ci siamo diretti verso la prima scalinata. Lì Stefania ci ha fatto vedere
il primo fossile. È difficile spiegare le emozioni che abbiamo provato.
Eravamo a bocca aperta, stupiti, sorpresi, incantati, meravigliati! Eravamo un miscuglio di emozioni! Nel corso della visita ci siamo spostati in due scalinate al centro dell’ospedale e abbiamo spalancato gli
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
occhi per esplorare e osservare in lungo e in largo i fossili, disseminati
su tutti gli scalini, dal primo all’ultimo piano della struttura. Abbiamo
cercato di studiarne con attenzione i particolari, i dettagli, per cercare
di individuare a quale resto di animale, vegetale appartenessero, chissà
quanti milioni di anni fa. Li abbiamo fotografati per poi vederli a scuola
e cercare di riconoscerli. Giacomo, un nostro compagno, ha provato a
fare un’ipotesi. Uno dei fossili osservati, di forma ovale, leggermente
allungato, con alcune striature lungo il corpo, gli sembrava essere un
Trilobite. Dopo attenta osservazione non siamo in grado di dire se si
trattasse di quell’antichissimo animale marino, estinto 530 milioni di
anni fa, perché mancavano i tre tipici cornini della sua durissima corazza. Abbiamo però riconosciuto diversi gusci di Ammonite.
C’è un aspetto misterioso in tutto questo: è incredibile immaginare che
un animaletto, ormai estinto, che viveva in fondo ad un mare preistorico, sia arrivato sulle scale dell’ospedale, ad Aosta, in mezzo alle montagne. Se le persone che hanno costruito l’ospedale non avessero preso
quelle pietre lì, da quella montagna lì, noi oggi non avremmo potuto
vedere queste meraviglie.
È stato interessante vedere i fossili dal vero; li avevamo immaginati in
base alle informazioni del libro di testo a scuola e qualcuno di noi pensava che i fossili fossero solo pesci e rettili. Invece, grazie a questa visita,
abbiamo imparato che la pietra utilizzata per costruire le scalinate è un
marmo fossile contenente diverse inclusioni di resti di animali, vegetali
e pietruzze. Ci siamo divertiti a scoprire le forme e ad ipotizzare a quali
animali appartenessero e quali fossero le loro caratteristiche. Chissà se
camminando su e giù per le scale non abbiamo pestato anche qualche
frammento di osso di dinosauro?
Ringraziamo molto Stefania e il responsabile dell’ospedale che ci
hanno permesso di osservare questi fossili. Sarebbe bello che anche
altri alunni di altre classi avessero la possibilità di fare questa visita così
interessante.
Gli alunni della classe terza della Scuola Primaria Paritaria Sant’Orso:
Andrea, Benedetta, Bianca, Carlotta, Elettra, Erika, Filippo, Francesco,
Giacomo, Giulia B., Giulia P., Jennifer, Joyce, Lavinia, Lorenzo, Lucrezia,
Matteo, Melissa, Nina, Sofia, Ylenia.
IL MEGA SALUTO DI ADRIANA CORGNIER,
NEO PENSIONATA, A TUTTI I COLLEGHI
I
l 15 dicembre scorso c’era mezza USL stipata nei corridoi del 3° piano di via Guido
Rey, radunata per salutare Adriana Corgnier, neo pensionata, dopo oltre 40 anni di
servizio nella SC Personale, Una colonna? Di più. Un’istituzione nell’istituzione? Forse.
Con un mega banchetto Adriana ha salutato colleghi e amici che, da anni, la conoscono
e la apprezzano. Cara Adriana, ti auguriamo tanta serenità e, approfittando di questo
periodo, ti facciamo i migliori Auguri di Buone Feste e di un sereno futuro.
e
r.- 40 anni e oltr
ie
Adriana Corgn
vamo scrivere
Tanti anni fa vole
rimi 40
un libro sui tuoi p
bbero usciti
anni…ma ne sare
sei volumi!
mo i tuoi
Adesso festeggia
rvizio”
“oltre 40 anni di se
il libro,
e lasciamo perdere
reno futuro.
augurandoti un se
ai!!
Di certo ci mancher
Con affetto.
I tuoi colleghi.
Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta
Direzione e Redazione:
SC Comunicazione Ufficio Stampa
Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA
tel 0165/544501 - fax 0165/544626
[email protected]
Direttore
Responsabile
Giorgio GALLI
Segret aria di
Redazione:
Paola BOCCO
Grafica
Pier Francesco Grizi
Aosta - 0165/364161
Hanno collaborato a
questo numero
Stefania Aimonetto
Carlo Bandirola
Paola Bocco
Grazia Bredy
Adriana Brusa
Anna Castiglion
Rossella Cristaudo
Giuseppe
D’Alessandro
Alfredo Diano
Emanuela Di Bella
Federica Duò
Giorgio Galli
Roberto Novati
Roberta Oriani
Adelaide Lalla
Paolone
Carla Stefania
Riccardi
Daniela Rosset
Stefania Tedesco
Tiziano Trevisan
Helga Zen
L’équipe della
SS Dietologia e
Nutrizione clinica
L’équipe della SC
Geriatria
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
UN DOLCE SAPORE DI LANGHE
di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene alimenti di origine animale
A
ccade talvolta di trovare casualmente tra
le carte di famiglia una scatola o un pacco di vecchie fotografie sbiadite dal tempo
che fanno riaffiorare ricordi di momenti felici
vissuti intensamente con la spensieratezza di
un bambino, ma che sono rimasti scolpiti in
modo indelebile nella mia memoria. Ho ritrovato delle fotografie di una giornata trascorsa
con tanti parenti nel cascinale di un mio zio
adagiato su una collina delle Langhe vicino
ad Alba, che è la mia città natale.
Aiutato dai ricordi di mia madre ho rivissuto
quella giornata. Era la festa del “crin” (del maiale).
Nel lungo e lento percorso della civiltà contadina delle Langhe e non solo, si sono sviluppati motivi culturali fondamentali. La tradizione,
sempre viva in queste aree agricole del Piemonte, faceva rinascere esperienze che portavano in sé tutti i profumi di momenti antichi e
di cose genuine.
Così ogni anno, da quando le prime brume
dell’alba nelle valli aprivano la via all’inverno
dipingendo di rosso le viti e fino alle brinate
che preparavano la terra alla neve, nel cascinale di mio zio si svolgeva la festa del crin.
Ad essa partecipavano parenti e vicini che
aiutavano alla trasformazione del maiale in
salumi e che alla tavola contribuivano anche
a smaltire la massa di sfridi e di parti secondarie dell’animale, che era sempre troppo per
una sola famiglia. Le donne arrivavano in fila
portando sulla tavola le fondine di minestrone di costine con ceci fumanti. L’appetito era
gagliardo e aveva il sopravvento. Restavano
nell’aria umida fragranze che salivano dai piatti e i suoni dei cucchiai contro il coccio. Ciò
che era nei cuori non si sentiva, ma si leggeva
negli occhi dei commensali. L’atmosfera, quasi
certosina, era appena disturbata dalle voci di
chi chiedeva il bis, dal chiocciare e starnazzare
delle galline e dal miagolio del gatto cacciato
e inseguito dal cane fino al piede del fico.
Si iniziava con un brindisi di Grignolino frizzantino che “faceva la bocca ai secondi” e che era
servito con il primo piatto. Le donne in grembiule gonfiavano il petto pieno d’orgoglio e
rientravano in cucina preparandosi alla seconda presentazione. Zampini di maiale marinati
e fritti facevano ingresso sui piatti da portata
trasportati sulle braccia tese delle donne, che
parevano non compissero alcun sforzo, lievitando sull’ovazione che le accoglieva. L’aroma
agretto ondeggiava e si espandeva sull’iridescente aerosol dell’olio fumante, predisponendo bocche e stomaci alla giusta capacità
digestiva. Nei bicchieri si passava al Nebbiolo.
La prima polpa cedeva sotto le forchette e i
coltelli, ma poi si portavano direttamente con
le mani i pezzi alla bocca per raggiungere con
i denti il cuore dello zampino. Era un gesto
spontaneo; il ritorno ad un galateo atavico che
ci riconduceva a momenti lontani nella storia
Minestrone di costine con ceci
Corredo il ricordo con una ricerca storico-parentale delle ricette dell’epoca.
Auguri e buon appetito
Zampini di maiale marinati e fritti
Ingredienti:
Ceci; costine di maiale tagliate a quadroni; bicarbonato; prezzemolo; cipolla; funghi porcini
secchi, conserva di pomodoro; chiodi di garofano; sale; pepe bianco in grani; olio di olive;
formaggio parmigiano (la tradizione indica
pecorino locale stagionato); crostini di pane
dorati al forno.
Preparazione
Porre a bagno per 12 ore i ceci in acqua tiepida a cui sono aggiunti 2 cucchiai di bicarbonato. Trascorso il periodo di ammorbidimento, portarli a bollore nella medesima acqua
fino a cottura quasi ultimata.
Scolarli su colabrodo ed introdurli in una
grande pentola contenente acqua bollente
salata a piacere.
Unirvi gli spezzoni di costine di maiale e la
polpa schiacciata di alcune patate già lessate sotto buccia ( per rendere più denso il
brodo del minestrone).
In un tegame di terra da fuoco, portare a doratura su poco olio di olive un ricco battuto
di cipolla. Addizionarvi alcune cucchiaiate di
dell’uomo. Era il rito della partecipazione più
diretta al dovere-piacere del mangiare, senza
intermediari tecnologici imposti dall’etichetta.
E così le portate si avvicendavano e mio zio
sostituiva il Nebbiolo con Barbera invecchiata. Era proprio con l’appetito già saziato che si
poteva accreditare di validità un nuovo piatto.
I discorsi si intrecciavano accompagnati dal
suono di bicchieri che si toccavano. Qualcuno
intonava un canto che presto diventava un
coro.
Sono bei ricordi che mi porto nella mente e
nel cuore di momenti vissuti in una terra meravigliosa che racconta l’infinito, accarezza le
cose minute, bisticcia con la fretta e la voracità, stimola la malinconia e in un attimo la scaccia. Brinda con l’allegria e subito la fa diventare sottile, come il profumo che inebria tutti i
giorni dell’anno. Una terra in cui vive ancora
una leggenda, scritta nel libro delle colline,
che narra che i tartufi siano il dono degli alberi ammalati, che nascono dal batticuore delle
piante pronte ad addormentarsi e che dietro
a loro ci siano donne fatate, magie e brividi di
mistero. Chissà se è vero?
Ingredienti:
Zampini di maiale; aceto rosso; cipolla; cannella; chiodi di garofano; pepe bianco in grani;
uova; pangrattato; vino bianco secco; olio di
oliva, sale.
prezzemolo tritato, 2 cucchiai di conserva di
pomodoro, il trito di una manciatina di funghi porcini secchi ammorbiditi in acqua tiepida, 2 chiodi di garofano e 3 grani di pepe
bianco. Scaldare rimescolando per 5 minuti
su un alito di fuoco prima di travasare nella
pentola contenente i ceci con costine. Procedere alla cottura finale per circa 2 ore su
fuoco moderato.
Disporre nei piatti fondi una buona manciata di crostini di pane dorati al forno e spolverarli con parmigiano reggiano o pecorino
grattato. Aggiungete 1 o 2 mestoli di minestrone che contengano almeno uno spezzone di costina in ciascun piatto.
Preparazione
Preparare in tegame smaltato una marinata
composta da una miscela di parti uguali di
acqua salata e aceto rosso. Aggiungervi una
grossa cipolla tagliata a spicchi, 4-5 chiodi di
garofano, un cucchiaio di cannella ridotta a
scaglie e 3 grani di pepe bianco. Immergervi
i piedini di maiale già nettati, lavati, sbarbati
alla fiamma e spezzati in due per il lungo con
un colpo di mannaia. Mantenerli sotto coperchio per 12 ore. Portare sul fuoco, aggiungere
un bicchiere di vino bianco secco e cuocere
ad ebollizione lenta sotto coperchio per 3-4
ore. Scolare gli zampini e lasciarli raffreddare,
poi passarli in un battuto d’uova (tuorlo e albume) ed impolverarli bene nel pangrattato.
Dorarli in padella di ferro in abbondante olio
di olive bollente. Sgocciolarli leggermente
con sale e servirli fumanti.
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