trimestrale elettronico di informazione dell’azienda USL VALLE d’aosta MEDICINA STR U TT U RE E SER V IZI N 49/anno XII - dicembre 2011 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 EDITORIALE L a preoccupante crisi economica che ha investito il Paese sta producendo i suoi effetti anche nella nostra Regione. La riduzione di trasferimenti statali ha imposto un percorso di profonda razionalizzazione al bilancio regionale. Nonostante l’esigenza concreta di operare importanti riduzioni di costi, il governo regionale ha scelto di mantenere invariato l’ammontare delle risorse destinate al Servizio Sanitario Regionale, proseguendo nella logica di salvaguardia del nostro welfare. Tuttavia, è fatto ormai noto e consolidato che la spesa sanitaria, in tutti i Paesi occidentali, cresca, ogni anno, di una percentuale compresa tra il 5 ed il 6 %. Per la prima volta, ci troviamo nell’impossibilità di far fronte a questa crescita fisiologica e dobbiamo, dunque, intraprendere un percorso di razionalizzazione. Le indicazioni politiche, completamente condivise, hanno come obiettivo duplice la salvaguardia del capitale umano presente in Azienda e la tutela degli utenti. Pertanto, non si attueranno ulteriori manovre di contenimento della spesa per il personale rispetto a quelle già intraprese nell’anno 2011, né verranno previste, al momento, misure di partecipazione alla spesa a carico degli utenti (ticket). Nel concreto, si è ipotizzato un percorso che affronta le seguenti razionalizzazioni: 1) eliminazione delle attività extra-LEA 2) ricollocazione di tutte le spese impropriamente sostenute dal servizio sanitario, ma di natura sociale 3) sensibile riduzione delle convenzioni con strutture private e pubbliche 4) razionalizzazione, mediante procedure interne condivise, delle spese per materiale di consumo sanitario, economale, nonché per farmaci; introduzione di percorsi finalizzati ad una maggiore appropriatezza prescrittiva diagnostica Lo sforzo che viene chiesto a tutte le componenti aziendali è quello di contribuire a porre in essere, anche nei comportamenti quotidiani, logiche di attenzione all’utilizzo della cosa pubblica. Con l’auspicio di poter mantenere e, se possibile, migliorare i nostri servizi, nonostante il momento difficile che si sta attraversando, giungono a tutti voi i migliori auguri di Buone Feste. La direzione strategica Carla Stefania Riccardi Valter Pietroni Giuseppe De Filippis Nonostante la crisi economica, la recessione, l’aumento della pressione fiscale, l’aumento del prezzo della benzina, il blocco dei contratti di noi dipendenti pubblici, la riforma del sistema pensionistico, l’aumento dell’IVA, l’arrivo dell’IMU e quant’altro… ebbene… nonostante tutto ciò la redazione di Newsl augura a tutti i lettori BUON NATALE E SERENO ANNO NUOVO 2 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta ALLO SPECCHIO A cura della SC Comunicazione Ovvero impariamo a conoscerci Dietologia e Nutrizione Clinica Chi siamo e gastroenteriche, renali, neoplastiche, esiti chirurgia maggiore, ecc.); • Terapie di gruppo per pazienti obesi, cardiopatici, candidati alla Chirurgia dell’obesità (gruppi pre e post intervento); • Prescrizione e gestione della Nutrizione Artificiale ospedaliera; • Consulenze a pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e nelle R.S.A. facenti capo all’Azienda USL. • Possibile accesso, per esigenze di diagnosi e/o cura di pazienti selezionati, al Day Hospital Multidisciplinare ubicato presso l’Ospedale Regionale (3° piano). • Valutazione psicologica ed eventuale psicoterapia ambulatoriale di pazienti obesi; • Prescrizione e gestione su tutto il territorio regionale, della Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD) sia Enterale (NED) sia Parenterale La dietologia è una specialità medica finalizzata al rag­giun­gimento e al mantenimento di un adeguato stato di nutrizione e alla prevenzione, diagnosi e cura di patologie sensibili alla dieta. Si esplica prevalentemente in due ambiti: • prevenzione e terapia della malnutrizione derivante dallo stato di malattia (patologie tumorali, patologie gravi acute, postumi di interventi chirurgici maggiori, anoressia nervosa); • prevenzione e terapia delle malattie in cui la dieta riveste un ruolo terapeutico essenziale (obesità, diabete, dislipidemie, patologie ischemiche, insufficienza renale ed epatica cronica, ecc.). La responsabile della struttura è la dott.ssa Cinzia Bodrato ([email protected]) (nella foto) L’équipe è composta da medici, dietisti, psicologo, infermiere, amministrativo. • Gestione delle richieste d’integratori alimentari per pazienti disfagi- Dove siamo • Collaborazione con la Direzione Area Ospedaliera e la ditta di risto- La sede della struttura semplice di Dietologia e Nutrizione clinica è in via Guido Rey, 1, presso il poliambulatorio di Aosta. telefono: 0165 54 46 18 - 0165 54 46 42 fax: 0165 54 46 05 e-mail: [email protected] Orario segreteria: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08:00 alle ore 15:30 Cosa facciamo Attività ambulatoriali-ospedaliere • Trattamento ambulatoriale di pazienti sovrappeso o obesi; • Trattamento di patologie dismetaboliche che richiedono un intervento dietoterapico; • Dietoterapia in varie forme di malnutrizione (patologie epatiche (NPD); ci e/o pazienti malnutriti, sia in ambito ospedaliero che territoriale; razione per l’elaborazione del Dietetico Ospedaliero; • Collaborazione con la Direzione Area Ospedaliera finalizzata al controllo e al miglioramento continuo della qualità del vitto ospedaliero. • Dietoterapia nel paziente celiaco; Attività scientifica e formativa • Continuo aggiornamento del registro nazionale SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo; • Realizzazione e stampa di guide e materiale informativo per pazienti (es. “L’alimentazione del paziente emodializzato”, “Guida informativa – Obesità e sovrappeso”, ecc.); • Attività di formazione su tematiche riguardanti la scienza della nutrizione e la dietetica presso le strutture dell’Azienda USL e sul territorio regionale. Attività di prevenzione: •Collaborazione con il Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) dell’Azienda USL in attività e progetti di sorveglianza nutrizionale Su richiesta del medico curante ospedaliero, l’équipe della Struttura Semplice di Dietologia svolge attività di consulenza a favore di pazienti ricoverati nei diversi reparti. Previa valutazione e indicazione degli specialisti della S.S. è inoltre possibile accedere al Day Hospital multidisciplinare (3° Piano, Ospedale Regionale “U. Parini”). trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta L’INFERMIERE DI FAMIGLIA: LA SPERIMENTAZIONE IN VALLE D’AOSTA Informazioni sulla ristorazione collettiva ospedaliera A cura dell’équipe di Dietologia e Nutrizione clinica L a ristorazione ospedaliera e’ parte integrante della terapia clinica. Lo stato nutrizionale contribuisce alla qualità della vita di ogni individuo e la malnutrizione costituisce un importante fattore di rischio di morbilità e mortalità specie nei gruppi di pazienti maggiormente a rischio (anziani e lungodegenti). La prevalenza della malnutrizione ospedaliera varia dal 30% al 60%. Una corretta alimentazione durante il ricovero diventa pertanto parte integrante del percorso di cura dei pazienti. “ Le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera” pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale il 15/2/2011 indicano le strategie da adottare per la prevenzione e la cura della malnutrizione e per migliorare il rapporto del paziente col cibo. Un ruolo essenziale in questo ambito lo riveste la strutture di Dietologia e nutrizione clinica che, tramite i processi relativi alla ristorazione e la pratica clinico nutrizionale, può pianificare e svolgere la sorveglianza nutrizionale La nostra struttura sta lavorando in questa direzione. Innanzitutto organizza e/o partecipa a corsi di formazione destinati al personale sanitario di reparto, orientati verso l’importanza della dietoterapia e della prevenzione della malnutrizione ospedaliera. Collabora alla stesura di un menù generale invernale ed estivo per degenti e dipendenti con numerose alternative e stila i menù dietetici per le principali situazioni cliniche in cui si renda necessaria una dietoterapia. Nel corso di questi mesi si e’ cercato di investire più risorse per migliorare il vitto all’interno delle sedi ospedaliere.. Vengono effettuati, a rotazione, sopralluoghi nei reparti ospedalieri e nella cucina centrale al fine di verificare la gestione dei pasti. Si prendono in considerazione i seguenti indicatori di qualità, sia del menù standard che delle diete speciali: orario di arrivo del pasto, presenza dell’ordine del pasto da parte del personale di reparto, corrispondenza tra pasto ordinato e pasto arrivato, aspetto del piatto, temperatura e palatabilità della pietanza, adeguatezza della porzione e della sigillatura delle confezioni. Nel caso in cui si riscontrino delle non conformità, si attuano le azioni correttive. Esiste, infatti, una continua e stretta collaborazione tra l’équipe di Dietologia e nutrizione clinica afferente alla Direzione Sanitaria ospedaliera , la ditta appaltatrice che gestisce la cucina centrale e i vari reparti ospedalieri , al fine di ridurre le eventuali criticità riscontrate e di migliorare la qualità del vitto. Ad esempio, l’introduzione delle ”merende ipercaloriche” e dei “primi e secondi piatti facilmente masticabili” è stata, di recente, un’iniziativa finalizzata al controllo della malnutrizione ospedaliera per aumentare la varietà delle scelte e dei cibi più apprezzati dal paziente. Preme infine ricordare che un miglioramento significativo di tutto il servizio e’ previsto nel nuovo capitolato per l’assegnazione del futuro appalto per la gestione della ristorazione ospedaliera . Infatti, oltre al cambiamento sostanziale del centro cottura (luogo, attrezzature, ecc), il capitolato introduce ulteriori alcune modifiche, quali l’uso di stoviglie in ceramica dotate di apposite coperture al posto della plastica, l’approvvigionamento di prodotti del territorio valdostano e una maggiore possibilità di scelta di alimenti indicati per le diete. A cura di Federica Duò, Daniela Rosset, Helga Zen e Adriana Brusa (Distretto sanitario n. 4 – Area territoriale.distrettuale) D a poco più di un mese è stata avviata nel Distretto 4, ovvero la Bassa Valle, la sperimentazione dell’Infermiere di Famiglia. La figura è definita nel documento “Salute 21” dell’OMS, è già attiva da diversi anni in alcune realtà nazionali ed internazionali ed è una figura professionale formata con specifico master biennale. In Valle d’Aosta, al momento, sono formate solo due persone Rispetto all’infermiere territoriale che eroga assistenza infermieristica quando insorge un bisogno (ad esempio la persona che necessita di medicazioni, di terapia EV o l’assistenza al malato oncologico), l’Infermiere di Famiglia interviene quando il bisogno sanitario non si è ancora manifestato, attraverso progetti di educazione e promozione della salute, sia nella prevenzione delle malattie che nella prevenzione delle complicanze di patologie croniche. L’Infermiere di Famiglia interviene sulla popolazione utilizzando un modello assistenziale d’infermieristica d’iniziativa. Inoltre si pone l’obiettivo di rendere l’utente e la sua famiglia più consapevoli e responsabili dello stato di salute del proprio caro, nonché di sensibilizzare il contesto famigliare sui corretti stili di vita. Per fare ciò, lavora in stretta collaborazione con i medici di famiglia. L’Infermiere di Famiglia può operare sia al domicilio dell’utente che in ambulatorio, dove effettua incontri singoli o di gruppo con le persone e le famiglie. Soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento negli incontri di gruppo rivestono molta importanza le indagini statistico-epidemiologiche: queste permettono all’Infermiere di Famiglia di evidenziare i principali bisogni di salute sui quali è necessario intervenire con progetti di educazione e promozione, al fine di garantire il miglior benessere per la comunità. Nell’ambito della sperimentazione, il gruppo di lavoro, composto oltre che da rappresentanti dell’Azienda anche dai medici di famiglia, ha deciso di iniziare contattando gli utenti in terapia anticoagulante orale e di analizzare se sono presenti bisogni educativi rispetto all’alimentazione e alla corretta aderenza terapeutica. Ciò al fine di ridurre importanti variazioni del valore di PT/INR e ridurre il numero di prelievi per la determinazione di tale valore. Nella sperimentazione i MAP coinvolti sono il Dott. Nunzio Venturella e il Dott. Riccardo Benedetti, che operano rispettivamente nell’ambito di Verrès e Donnas, mentre l’ambulatorio dell’Infermiere di Famiglia è collocato presso il consultorio di Verrès. 3 4 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta I PRIMI RISULTATI DELLA CAMPAGNA « UN MINUTO CHE VALE UNA VITA » Presentati martedì 25 ottobre in Senato i risultati dello screening promosso dalla SICVE per la prevenzione della rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale. 12.500 esami effettuati e 10.000 telefonate per richiedere informazioni sulla patologia. Questi sono i numeri raggiunti da “Un minuto che vale una vita”, la Campagna della SICVE (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare) per la prevenzione della rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale, partita a maggio 2010. Superato l’obiettivo dei 10.000 esami, prefissato in occasione della conferenza stampa di apertura dell’iniziativa a marzo 2010, sono stati presentati il 25 ottobre scorso a Roma, presso il Senato della Repubblica, i risultati della prima fase della Campagna, in un incontro dal titolo “UN MINUTO CHE VALE UNA VITA: i risultati della Campagna per lo screening dell’aneurisma dell’aorta addominale nella popolazione italiana”, promosso dalla SICVE e dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, con il Patrocinio del Senato della Repubblica, di Federfarma, della FIMMG, di Donne Europee Federcasalinghe, di Cittadinanza Attiva e di Pubblicità Progresso. Tra i promotori e i coordinatori della Campagna vi è il Dott. Flavio Peinetti, Direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare dell’Ospedale “Un minuto che vale una vita” “Umberto Parini” di Aosta, nonché in Valle D’Aosta. Presidente del Collegio Italiano La Campagna di prevenzione ha avuto avvio ad Aosta presso l’Odei Primari Ospespedale Regionale “Umberto Parini”, il 26 giugno 2010 e ha permesdalieri di Chirurgia so a 760 uomini tra i 65 e gli 80 anni di effettuare gratuitamente Vascolare. lo screening. Di questi, 35 sono già stati sottoposti ad intervento L’aneurisma dell’achirurgico o inseriti nel programma di follow-up. orta addominale La Campagna ha avuto il sostegno della Presidenza della Giunta Reè una dilatazione gionale, dell’Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale e dell’Aspatologica localizsessorato al Turismo della Regione e dell’Azienda USL Valle d’Aosta. zata e permanente dell’arteria prinLa Campagna ha messo in evidenza l’esigenza di realizzare un cipale del nostro corretto ed efficace progetto di prevenzione esteso sul territocorpo. La crescita rio nazionale al fine di ridurre drasticamente il numero degli aneuprogressiva dell’arismi che vanno incontro alla rottura. neurisma può portare alla rottu- ra, evento che causa 6000 morti circa ogni anno in Italia, con un tasso di complicanze maggiori ed exitus di oltre il 50% qualora l’intervento sia eseguito in emergenza. Per incidere positivamente su questi dati è sufficiente diagnosticare in tempo l’aneurisma con un semplice ecocolordoppler e sottoporre il paziente, qualora necessario, all’intervento programmato, che, con le moderne tecniche chirurgiche ed anestesiologiche, comporta un bassissimo rischio di complicanze, inferiore al 3%. La Campagna, confluita poi nel progetto pilota OASIS (Observational Aneurysm Screening Italian Study), è nata con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla patologia e riuscire ad individuare la presenza dei fattori di rischio e l’incidenza dell’aneurisma nella popolazione target, individuata nei soggetti di sesso maschile tra i 65 e gli 80 anni. Tra il 2010 e il 2011, nei 23 centri coinvolti, i pazienti hanno avuto la possibilità di effettuare una visita specialistica gratuita (che comprendeva un esame ecografico), e coloro che mostravano un diametro dell’aorta superiore ai 3 cm sono stati inseriti nel programma di follow up di 5 anni. POMERIGGIO MUSICALE IN GERIATRIA a cura dell’équipe della SC Geriatria Gli anziani ricoverati vivono in una situazione di disagio, poiché l’ingresso in ospedale rappresenta un momento di cambiamento delle condizioni ambientali, affettive e comportamentali nella vita quoti- diana. In questa realtà i volontari hanno constatato che la musica, intesa come ascolto, ma soprattutto come canto, può in certi momenti e con alcuni pazienti ripristinare l’atmosfera del contesto familiare e sociale in cui i canti furono appresi, ricreando il clima delle “veillà”, quando ci si intratteneva presso parenti e amici con canti, balli e racconti. Di conseguenza il canto costituisce una modalità di intrattenimento consono alla storia dei degenti che hanno in campo musicale una competenza derivante dalla loro esperienza, dal loro vissuto. Alla luce di queste considerazioni il 16 novembre i volontari dell’Aspert e il personale dell’USL hanno organizzato presso il reparto di Geriatria del presidio di Beauregard un pomeriggio musicale con l’obiettivo favorire la partecipazione e l’espressione dei degenti, limitando pertanto, almeno per un momento, il senso di disagio che l’ospedalizzazione comporta. Ascoltare e cantare vecchie canzoni ha creato un’atmosfera distesa, in cui dimenticare la routine quotidiana. Inoltre, poiché il canto è spesso il linguaggio degli affetti e delle emozioni, in certi momenti ha fatto riaffiorare le emozioni vissute in gioventù e risvegliare le memorie affettive legate alle esperienze della vita passata. 5 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta SENSIBILE CALO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE Lo dimostra uno studio promosso dalla direzione sanitaria ospedaliera di Roberto Novati – dirigente medico c/o Direzione sanitaria ospedaliera A nche quest’anno la Direzione sanitaria ospedaliera ha effettuato lo studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali (HAI). Parlare di tradizione è forse improprio in un contesto professionale di questo tipo, tuttavia ci piace sottolineare che il nostro ospedale è stato pioniere di queste attività in Italia e che il primo studio di prevalenza risale al lontano 1983. Per il 2011 ci si è presentata una sfida nuova e stimolante: l’European Center for Disease Control (ECDC), con sede a Stoccolma, è l’agenzia comunitaria creata nel 2005 con l’obiettivo di creare e mantenere nei Paesi membri sorveglianza e contrasto alle patologie trasmissibili, priorità sociale e sanitaria del mondo d’oggi alla luce della facilità di propagazione di epidemie potenzialmente catastrofiche (sono le cosiddette malattie infettive emergenti, si veda ad esempio la SARS nel 2003, e poi l’influenza suina , l’H1N1, quest’anno l’Escherichia coli entero emorragico in Germania, e molte altre, che non citiamo per esigenze di brevità). Uno degli obiettivi più ambiziosi e difficili dell’ECDC è di uniformare i metodi di lavoro tra gli stati membri, al fine di ottenere informazioni comparabili tra di loro derivandone politiche socio-sanitarie coerenti e consequenziali. Per tale motivo l’Agenzia ha promosso per il 2011 uno studio di prevalenza delle infezioni nosocomiali unico in tutta Europa, caratterizzato dallo stesso protocollo di indagine, da uguali algoritmi di diagnosi e che produrrà per la prima volta risultati del tutto comparabili all’interno del nostro continente. Più in dettaglio, obiettivi dello studio sono: 1. stimare le dimensioni globali (prevalenza) delle HAI e l’uso degli antibiotici negli ospedali per acuti in Europa 2. descrivere pazienti, procedure invasive, infezioni riscontrate e antibiotici utilizzati 3. diffondere i risultati 4. fornire agli ospedali uno strumento stan- dardizzato utile a ottenere il miglioramento complessivo della qualità delle cure e dell’assistenza. Il protocollo ha interessato tutti i Paesi membri. In Italia hanno aderito 68 ospedali, tra cui il nostro, che è stato il terzo a ultimare lo studio, effettuato nella terza settimana di ottobre da una squadra composta dalla Direzione Sanitaria ospedaliera, e dalle strutture di Microbiologia e Malattie Infettive. In breve abbiamo analizzato 313 cartelle cliniche di altrettanti pazienti (erano 292 nel 2010), 282 se escludiamo la lungodegenza geriatrica; rispetto allo studio del 2010 abbiamo registrato un forte calo delle infezioni ospedaliere, passate dall’11,7 % al 7.3% dei pazienti (un calo del 37%) e addirittura dal 10,9 al 4,9% (un calo del 55%) se escludiamo dal computo la lungodegenza (coerentemente al protocollo ECDC, abbiamo deciso di studiare comunque la lungodegenza per avere maggiori informazioni comparabili a quelle degli anni scorsi). Questi risultati vanno presi con una certa cautela, tenuto conto degli intervalli di confidenza, influenzati dalle dimensioni della struttura e del campione. In altre parole, Si tratta di un importante strumento di informazione rivolto alle il giorno dello studio istituzioni scolastiche per promuovere in maniera efficiente ed è solo un campione di efficace i progetti di educazione alla salute presentati per l’anno tutti i possibili giorni scolastico 2011-2012 dall’Azienda USL e da altri enti pubblici e di un dato periodo. privati nonché da liberi professionisti. Nonostante le cauteIl catalogo è stato presentato nel corso di una conferenza le, il miglioramento è stampa che si è tenuta il 23 novembre scorso alla presenza degli indubitabile, specie assessori alla Sanità e Istruzione e cultura, della Sovraintendente se espresso in termini agli studi e del Direttore generale. di tendenza rispetto a PRESENTATO IL CATALOGO DEI PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE PER L’ANNO SCOLASTICO 2011-2012 quanto ottenuto nello stesso contesto epidemiologico e metodologico negli anni passati e nel 2010 in particolare e va ascritto al clima di coinvolgimento e collaborazione che si è creato in ospedale rispetto al grave problema delle infezioni ospedaliere (4,100,000 casi e 37000 morti in Europa nel 2010). Sarà poi prezioso il confronto con i risultati ottenuti da ospedali italiani o esteri assimilabili al nostro. A tale proposito l’ECDC dovrebbe diffondere i risultati complessivi entro il mese di marzo del 2012. Il miglioramento osservato, al di là della legittima soddisfazione, non deve indurre ad abbassare la guardia nella lotta alle infezioni ospedaliere e, più in generale, nella salvaguardia igienica dell’ospedale, che sono attività di miglioramento e controllo “ a ciclo continuo” e senza diritto di sosta, pena il certo deterioramento degli indicatori di riferimento. Lo studio effettuato inoltre dimostra come ampiamente atteso margini ulteriori e ben definiti di discussione e approfondimento tra i professionisti, ad esempio nell’uso degli antibiotici, che interessa ancora ben il 47% dei pazienti osservati- Su questo importante argomento sembra delinearsi forse un trend al minore consumo ospedaliero di alcuni antibiotici “di nicchia”, insostituibili nella cura di gravi infezioni; è possibile che si tratti di una conseguenza “virtuosa” dell’introduzione in ospedale del manuale di antibioticoterapia, ma il dato andrà confermato dai consumi del quarto trimestre dell’anno in corso. Per finire, vogliamo segnalare che la Direzione sanitaria è stata invitata per uno stage intensivo di Igiene ospedaliera presso il gruppo mondiale leader di settore che, per nostra fortuna, è a breve distanza da Aosta, presso il policlinico di Ginevra. È stata una preziosa occasione di apprendimento e condivisione, con numerosi suggerimenti per attività e progetti. 6 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta IMPARA A CONOSCERE E AD UTILIZZARE BENE IL 118 Campagna informativa alle scuole primarie valdostane sul corretto uso dei Servizi di Emergenza-Urgenza di Tiziano Trevisan - Referente della comunicazione c/o DEA L dieci classi finaliste e la classe che a Regione Autonoma Valle d’Aosta (Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali; Assesrisulterà vincitrice del concorso rie r a f vi che de ceveranno in premio buoni spesa sorato Istruzione e cultura; lefono fatto male e t i d iè ro nume sta male, s e. il Azienda Usl) ha siglato per l’acquisto di materiale didatè 8 uno Il 11 ident o qualc un inc tico, che resterà in dotazione alla una convenzione con l’Aquand quando c’è e oppur scuola. genas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari/MiniLa giuria sarà composta da autorità e da esperti dell’emerstero della Salute) per la realizzazione, anche in sede genza; la cerimonia di premialocale ,di una campagna inzione si terrà contestualmente ad una conferenza sul Serformativa nazionale sull’appropriato utilizzo dei servizi vizio sanitario 118, aperta al pubblico e dedicata espresdi emergenza e urgenza e del samente ai ragazzi. servizio di continuità assistenziale. In questa prima fase la campaOpÉratEUr gna informativa è dedicata ai HOnOraIr bambini delle classi terze, quarte E SECOUrS MÉ DICaUX e quinte delle scuole primarie. Décerné à Le classi che intendono partecipour avoir pa pare al concorso e che hanno conà la Journée rticipé fermato l’adesione (più di sessanta, sur l’utilisatiode Formation du service 11 n correcte in tutta la Valle) parteciperanno ad 8 (SECOUrS MÉ DICaUX) una lezione informativa/formativa sul “118” e, successivamente, realizzeranno un fumetto sul corretto utilizzo dei servizi di emergenza-urgenza. A tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. Le ssario A! è nece RICORDil 118 solo se tte tu a lma a Chiam con ca peratore. lla. sta nu telefono, spondi ll’o Ri co de n no ande alsiasi mata le dom i soccorsi, La chia iamare da qu che senza o. a an ch Aspett no prestissim Si può dal cellulare telefoniche an , arriver da casa dalle cabine scheda. e a credito non si ha un ! tutto, se soprat AI scherzi!! mbulanza E, e nd anche M re via l’a ti rispo non fa di portare o. i il 118 ecializzato. ia bisogn chiam sp Si risch ha davvero Quando operatore aiutare un ò a chi ne subito ico che ti pu sa fare È un am iega che co sp o, e che ti ino al malat orritori vic cc che dei so se sei capire l’arrivo mande per fino al aiutare delle do lo puoi ecisione. Ti farà ccesso. Tu a e pr su n calm cosa è co do en rispond 118 VII GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE E DELLE CURE PALLIATIVE Si è celebrata sabato 15 ottobre presso il presidio ospedaliero di Beauregard I n occasione della VII Giornata Mondiale degli Hospice e delle Cure Palliative, l’Azienda USL ha promosso e organizzato, come già avvenuto lo scorso anno, un incontro informale alla presenza di autorità, operatori e famigliari dei pazienti. Nel corso dell’ultimo anno l’attività dell’Hospice si è consolidata e arricchita con l’inserimento di psicologi e volontari, così com’è ulteriormente cresciuta l’attività svolta sul territorio. Lo sviluppo della cultura delle cure palliative ha visto inoltre l’Hospice coinvolto in progetti di divulgazione e formazione nelle istituzioni scolastiche e nei corsi per professioni sanitarie. Nel corso dell’incontro del 15 ottobre, famigliari dei pazienti e operatori sanitari hanno portato le loro testimonianze, mentre i “Medici del Sorriso” e un gruppo di musicisti hanno intrattenuto i presenti nel corso del buffet. Molte le autorità presenti. Tra queste ricordiamo l’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce, il Vice Presidente del Consiglio regionale, André Lanièce, il consigliere regionale Emily Rini, il Presidente della sezione valdostana di Lega Tumori, Salvatore Luberto, il direttore dell’Azienda USL, Carla Stefania Riccardi. Per l’Azienda erano presenti tantissimi operatori in rappresentanza di tutte le figure professionali. Un grazie sentito va a Marco Musi, responsabile della SS Cure Palliative, (che come sempre si è contraddistinto per le sue doti di umanità e professionalità) e all’intera équipe dell’Hospice. 7 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta DIARIO DI BORDO A cura della SC Comunicazione Inaugurazioni, convegni, conferenze stampa 8-12 ottobre – Aosta, piazza Chanoux che quest’anno ha aderito all’iniziativa dell’AIRS (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità), effettuando gratuitamente esami audiometrici e visite specialistiche a favore della popolazione. CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL TABAGISMO L’équipe “Tabagismo” del Servizio Dipendenze Patologiche ha aderito alla campagna di sensibilizzazione sul tabagismo promossa dalla SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) su scala nazionale. In piazza Chanoux e nella Cittadella dei Giovani + stato allestito uno stand per fornire ai cittadini materiale informativo ed effettuare test di dipendenza dalla nicotina e misurazioni del monossido di carbonio espirato. 25 novembre – Cittadella dei Giovani, Aosta 15 ottobre – presidio di Beauregard 28 novembre, ospedale “Parini” VII GIORNATA MONDIALE DEGLI HOSPICE E DELLE CURE PALLIATIVE Vedere articolo e immagini a pag. 6 5 novembre – Hotel La Meridiana – Saint-Pierre GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Vedere articolo a pag. 9 INAUGURAZIONE DEL NUOVO PUNTO PRELIEVI Alla presenza di autorità regionali, operatori aziendali e numerosi tecnici, è stato inaugurato il nuovo Punto Prelievi installato dalla ditta tedesca Catoldo nel perimetro esterno dell’ospedale regionale “Parini”. Di seguito le immagini della cerimonia. CONVEGNO “IL MEDICO DELLO SPORT AL SERVIZIO DELL’ATLETA” Promosso e organizzato dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e patrocinato da CONI, IL MEDICO DELLO SPORT AL SERVIZIO DELL’ATLETA Azienda USL e Comune di SaintSabato 5 novembre 2011 Pierre, il convegno era rivolto a Sala Congressi hotel La Meridiana medici dello sport, operatori saSaint-Pierre - Aosta nitari, atleti e sportivi. Tra i relatori ricordiamo Govanni Chiantaretto e Maurizio Ferrini ASSOCIAZIONE MEDICO SPORTIVA VALLE D’AOSTA con il patrocinio di Château Feuillet, 17 e con il patrocinio di PROGRAMMA Iscrizione al Corso ore 09.00 Registrazione partecipanti ore 09.15 Saluti di Benvenuto Daniela Lale Demoz - Sindaco di Saint-Pierre Carla Stefania Riccardi - Direttore Generale Azienda USL VdA ore 09.30 Lezione magistrale: La visita sportiva di idoneità agonistica: La base di partenza Giovanni Chiantaretto 29 novembre ospedale “Parini” SETTIMANA AIRS PER LA LOTTA ALLA SORDITA’ Il reparto di ORL del “Parini” di Aosta, diretto dal dr. Paolo Canzi, an- ore 09.45 La valutazione clinico-funzionale dello sportivo Maurizio Ferrini L’iscrizione al Convegno è gratuita ed è a numero chiuso. Solo alle prime 40 iscrizioni saranno rilasciati i crediti ECM. L’assegnazione dei crediti formativi è subordinata alla partecipazione effettiva all’intero programma e alla verifica dell’apprendimento. L’iscrizione comprenderà: Partecipazione al Convegno, Kit Congressuale, Partecipazione al programma ECM, Attestato di partecipazione, coffee break e colazione di lavoro. Si prega di confermare la propria partecipazione entro il 10 di ottobre 2011 contattando il dottor Ferrini Maurizio all’indirizzo di posta elettronica : [email protected] oppure telefonando al 328.2737074 Crediti ECM ore 10.30 Coffee break ore 11.00 La valutazione biomeccanica dell’atleta Igor Angelini - Paolo Villanis In corso di valutazione da parte del Ministero della Salute. Richiesto per Categoria: Medico Chirurgo e Professioni Sanitarie Disciplina: Medicina dello Sport, Cardiologia, Ortopedia, Fisioterapia,Medicina Generale ore 11.30 L’esperienza di un atleta master Dino Boverod RE L ATO R I ore 12.00 Discussione Igor Angelini: fisioterapista - consulente Servizio di Medicina dello Sport AUSL Valle d’Aosta ore 12.30 Lunch ore 14.00 Alimentazione sport specifica Maurizio Ferrini ore 1430 Il chinesiologo: il “braccio armato” del medico dello sport Christophe Savoye ore 15.00 Analisi dei dati per la programmazione dell’allenamento Maurizio Ferrini - Igor Angelini - Paolo Villanis ore 16.00 Discussione Giovanni Chiantaretto: Presidente AMSD Valle d’Aosta Maurizio Ferrini: medico dello sport - Responsabile Servizio di Medicina dello Sport AUSL Valle d’Aosta Christophe Savoye: chinesiologo - consulente Servizio di Medicina dello Sport AUSL Valle d’Aosta Paolo Villanis: informatico consulente Servizio Ricerca e Sviluppo F.I.S.I. PRESIDENTE DEL CONVEGNO: Dr. Giovanni Chiantaretto Presidente Delegazione Regionale Valle d’Aosta FMSI COORDINATORE REGIONALE ALLA FORMAZIONE FMSI: ore 16.15 Compilazione questionario ECM ore 16.30 Fine convegno Dino Boverod: Collaboratore Professionale Servizio di Medicina dello Sport AUSL Valle d’Aosta - personal trainer - atleta master Dr. Maurizio Ferrini COMITATO ORGANIZZATORE: AMSD Valle d’Aosta - Maurizio Ferrini - Tel. 328 27 37 074 - E. mail: [email protected] RIAPERTA LA BIBLIOTECA “MARIA BONINO” di Grazia Bredy - SC OSRU / biblioteca ospedaliera “Maria Bonino” Racconto uest’estate - giorno più giorno meno, era il solstizio - in gran segreto, un’allegra combriccola di folletti, elfi, streghette, trolls, maghi e quant’altro, per chissà quale simpatica congiunzione astrale, si è trovata a svolazzare in un’affascinante quanto polverosa soffitta zeppa di libri e riviste. A qualche iniziale ardito “ohibò!”, sono seguite espressioni più forti ed articolate; quindi un crescendo di rumori - sicuramente magici – ha invaso i locali. Chi è capitato da quelle parti sostiene d’aver distintamente udito anche il fracasso di un muro che veniva abbattuto… come se ciò fosse possibile! Insomma c’è stata un bel po’ di confusione e, com’è come non è, tutto quanto stava nella vecchia soffitta, di sua iniziativa, ha deciso di togliersi di dosso quell’insopportabile puzzo di stantìo. Se ne sono viste delle belle: centinaia, migliaia di pubblicazioni rilegate hanno sventolato i fogli e fatto entrare aria fresca fra le pagine; libri di ogni formato sono scesi dagli scaffali e pacificamente hanno invaso ogni spazio libero, a volte ritrovando l’affezionato vicino di cui avevano perso le tracce solida è rovinata a terra, qualcuno giura d’aver percepito… risatine mal trattenute. Persino i P.C., aridamente calcolatori, si son presi la libertà di andare un po’ in giro, sempre con il proprio mouse al seguito. Insomma, c’è stata una grande festa snobbata solo da polvere, sporcizia, ragnatele e animaletti lucidi e neri che, visibilmente contrariati, sono usciti sbattendo la porta. Q da tempo immemorabile. Qualche volume, subito imitato, ha ignorato la rigorosa etichettatura appiccicata addosso e si è avventurato in settori sconosciuti facendo nuove conoscenze ed allacciando audaci amicizie. Una scaffalatura metallica, grigia ed annoiata, se n’é andata in magazzino in attesa di nuove destinazioni. Subito i testi più liberi e creativi hanno occupato il pavimento per realizzare artistiche cataste, pile e piramidi; e quando nel bailamme generale una bella costruzione dalla base non troppo Pare che, approfittando della confusione, qualche Celebrità sia uscita dal suo racconto e sia andata in giro a curiosare: lo hanno visto alquanto perplesso in un angolino sovrastato dal cartello “sezione biomedica”. Prima di rientrare nel suo mondo di pozioni e pentoloni ha dato una bella rassettata; ma, distratto com’è… è possibile che granelli di magia siano rimasti impigliati fra le pagine dei libri. La sezione degenti è nuovamente agibile dal 5 dicembre e quanto prima riaprirà la sezione biomedica. Per eventuali ulteriori informazione – tel 3214 – [email protected] La Biblioteca ospedaliera rinnova l’augurio di Buone Letture. 8 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta TUTTI UNITI CONTRO IL TABACCO Di Rossella Cristaudo – dirigente medico c/o SC Igiene e Sanità Pubblica (Dipartimento di Prevenzione) I l consumo di tabacco costituisce, tuttora, il più importante fattore di rischio del tutto prevedibile e prevenibile per la salute, in particolare per le malattie cardiovascolari, neoplastiche e respiratorie. Si stima che ogni anno in Italia muoiano circa 80.000 persone per malattie fumo correlate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea” e promuove da anni varie strategie per contrastare il fenomeno del tabagismo e implementare stili di vita sani. Un’azione coordinata per una “Europa senza fumo” è una delle priorità politiche della Commissione Europea nei settori della sanità, dell’ambiente, del lavoro e della ricerca. La pericolosità del fumo di tabacco è stata più volte presa in considerazione dal Piano Sanitario Nazionale e ribadito nel programma “Guadagnare Salute”, promosso dal Ministero della Salute ed approvato con DPCM del 4 maggio 2007, che mira alla promozione di stili di vita salutari (per un ulteriore approfondimento si consiglia di visitare il sito del Ministero della Salute: Guadagnare Salute – Stili di vita http://www.salute. gov.it/stiliVita/stiliVita.jsp ), modificando i comportamenti inadeguati, tra i quali il tabagismo, unitamente a consumo di alcol, scorretta alimentazione e sedentarietà. Inoltre l’impegno a livello nazionale nell’ambito del contrasto al tabagismo trova nuovo impulso nella ratifica, anche da parte dell’Italia, della FCTC- Framework Convention on Tobacco Control. Le reti internazionali Health Promoting Hospitals & Health Services (HPH) e European Network for Smoke-free Healthcare Services (ENSH) concordano sul fatto che gli ospedali e i servizi sanitari hanno un ruolo importante nel contrastare l’uso del tabacco e i suoi effetti nocivi sulla salute. Tali obblighi comprendono non solo un ambiente senza fumo, ma anche un sostegno attivo per i fumatori nel loro percorso di disassuefazione coinvolgendo i familiari e tutte le persone della comunità. Il Tobacco Free United (TFU), una task force nata dalla collaborazione tra reti HPH e ENSH, ha lo scopo di sollecitare ospedali, servizi sanitari e operatori in essi attivi a lavorare per una società libera dal tabacco, applicando i principi della Carta di Ottawa, della Dichiarazione di Budapest e di altri documenti per la promozione della salute, nonché sulla base dell’esperienza della ENSH. Nonostante le evidenze scientifiche, ormai consolidate, relative ai danni correlati al fumo sia attivo che passivo, il consumo di tabacco è un comportamento che interessa ancora una parte considerevole della popolazione italiana. La comunità scientifica è ormai concorde nel sostenere che, per affrontare un problema complesso come il fumo, caratterizzato da un intreccio di molteplici aspetti di tipo sanitario, socio-culturale, psicologico ed economico e promuovere una cultura libera dal fumo, è fondamentale un approccio globale e multifattoriale che possa prevedere la combinazione di strategie di carattere educativo, clinico, normativo, economico e sociale. L’OMS, già nel rapporto del 2008 sul tabacco, individua sei politiche per contrastare l’epidemia del tabacco (MPOWER): 1. politiche di prevenzione e monitoraggio sull’uso del tabacco 2. proteggere le persone dal fumo di tabacco 3. offrire aiuti per smettere di fumare 4. avvertire sui pericoli del tabacco 5. rafforzare i divieti sulla pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco 6. aumentare le tasse sul tabacco. In tale direzione va la legge 3/2003 di protezione dal fumo passivo. Il nuovo regolamento aziendale relativo al monitoraggio della normativa sul fumo in Azienda Su indicazione del Programma “Definizione e implementazione di un sistema di monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo” (finanziato dal CCM del Ministero della Salute e affidato, come capofila, alla Regione Veneto), nato dall’esigenza di considerare gli ospedali e gli ambienti sanitari non sono solo luoghi di diagnosi e cura, ma anche luoghi di promozione della salute, il 24 ottobre scorso il Direttore Generale dell’Azienda USL ha adottato la deliberazione n. 1449, relativa all’approvazione del regolamento aziendale relativo alla definizione e implementazione del sistema di monitoraggio della normativa sul fumo in Azienda. L’Azienda si prefigge di: ••proteggere i non fumatori dai danni provocati dal fumo passivo; ••sostenere i fumatori nella scelta di smettere di fumare; ••fornire alla popolazione un modello di riferimento di stile di vita libero dal fumo; ••adottare i principi espressi dal Patto TFU – Tobacco Free United; ••aumentare presso i dipendenti e gli utenti le conoscenze sui rischi legati al fumo di tabacco, sulle modalità di controllo del fumo nelle strutture aziendali e sulle opportunità di trattamento offerte (diffusione materiale informativo, trattamenti per smettere di fumare; un ambulatorio specialistico, interven- ti di counselling motivazionale) e agevolarne l’accesso ai dipendenti; ••aumentare nei dipendenti la consapevolezza del proprio ruolo nei confronti del controllo del fumo di tabacco (adesione alla TFU Charter, definizione questionario abitudine al fumo dipendenti, ecc.). Ai fini di dare diffusione internazionale all’iniziativa e relativo sostegno (advocacy) è stato appositamente costruito uno spazio internet di riferimento internazionale http://hph.ulssasolo.ven.it ); ••promuovere iniziative di educazione alla salute in azienda e nel territorio creando alleanze intersettoriali. Il nuovo regolamento aziendale sul fumo (art. 3) indica, nell’ambito di applicazione del divieto di fumo, che: • è vietato fumare in tutti i locali e spazi chiusi dell’Azienda; • è vietato fumare in tutti i mezzi e autoveicoli dell’Azienda; • è vietato fumare anche negli spazi esterni aperti di pertinenza dell’azienda quali spazi adiacenti alle porte di ingresso, pensiline di passaggio, ecc. A partire dal gennaio 2012 i Tecnici della Prevenzione della nostra Azienda effettueranno delle verifiche in tutte le sedi, per effettuare un monitoraggio della normativa sul fumo. Questi i vantaggi che l’Azienda Sanitaria potrà trarre da un’esplicita politica contro il fumo: •• in termini di immagine - anche le aziende sanitarie oggi curano molto l’immagine e la visibilità. Più del 60% degli italiani non fuma; la loro opinione nei riguardi di un’azienda importa molto e può avere anche una valenza di preferenza e scelta dei servizi offerti; •• in termini di produttività - riducendo gli effetti del fumo passivo sui non fumatori; riducendo l’assenteismo per malattie correlate al fumo fra i fumatori che hanno smesso grazie alla politica aziendale; riducendo i tempi delle pause dedicate alla sigaretta dai fumatori. A questo proposito è stato stimato che il fumatore che smette può far risparmiare alla sua azienda all’incirca 1.000 euro ogni anno •• in termini di politica sociale - i lavoratori passano gran parte della giornata in ambiente di lavoro, quindi migliorare la salubrità e la vivibilità di quest’ultimo vuol dire migliorare la qualità di vita delle persone. Adottando una politica di controllo del fumo, l’Azienda manda un chiaro messaggio ai suoi dipendenti e alla comunità dove opera. Tale messaggio entra a fare parte dell’immagine di un’azienda che mostra di occuparsi attivamente della salute e della sicurezza non solo dei suoi lavoratori, ma anche di tutti i cittadini Quindi esporre il divieto di fumare nei luoghi di lavoro è un obbligo di legge, al fine di fornire strumenti ai non fumatori per far valere il loro diritto di lavorare in ambienti sani e di sostenere i fumatori nella motivazione a smettere come segno di grande responsabilità sociale. trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta 9 Si è conclusa la XIV Conferenza Nazionale HPH sul tema ‘Costruire reti ospedaliere e territoriali per la promozione della salute’ di Giorgio Galli – coordinatore regionale rete HPH Con una ampia partecipazione di pubblico (circa 400 presenti) e un elevato livello qualitativo dei progetti presentati, si è conclusa la XIV Conferenza nazionale delle reti italiane Health Promoting Hospitals & health Services (HPH), svoltasi a Levico Terme, in provincia di Trento, nei giorni 1 e 2 dicembre. La delegazione della Regione Valle d’Aosta ha attivamente preso parte ai lavori con comunicazioni orali e poster, contribuendo inoltre a presiedere una seduta parallela e a prendere parte alla commissione giudicatrice dei poster. Di seguito i relatori/autori e i progetti proposti: Giorgio Galli (SC Comunicazione) – comunicazione orale con video “Storie di uomini e donne in movimento – To be or not to be”, correlato al progetto interculturalità (il video è disponibile sul web aziendale, all’interno dell’Area stampa – sezione video) Paola Lavoyer e Anny Luboz (SC Ser.T) – comunicazione orale “Centro d’ascolto alcol e sostanze CAAOS” Giuseppe Villani (SC OSRU) – comunicazione orale “L’Azienda USL Valle d’Aosta come promotrice di salute: un percorso per la costruzione di competenze” Anna Castiglion (SC Comunicazione) – comunicazione orale “Orizzonti: sviluppo interventi integrati di prevenzione e contrasto della violenza di genere” Milvia Norbiato (SC Psichiatria) – comunicazione orale “La malattia mentale e il miglioramento della qualità di vita attraverso percorsi riabilitativi e momenti di conoscenza – La trasmissione radiofonica Valdostrano” Particolarmente apprezzati i quattro poster, realizzati come sempre dalla sezione grafica del nostro Ufficio Stampa. 25 NOVEMBRE 2011. I LUOGHI DELLA VIOLENZA: IL CORPO, LA CASA, IL LAVORO E L’AMBIENTE SOCIALE di Anna Castiglion – SC Comunicazione / Ufficio Progetti Innovativi e Pari Opportunità N umeri, dati e statistiche racchiudono storie di donne maltrattate, stuprate, discriminate ed emarginate che affrontano la loro sofferenza in silenzio e in solitudine.Anche la Valle d’Aosta, purtroppo, non è indenne dal fenomeno. Per questo l’Azienda USL, l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche Sociali, il Comune di Aosta, la Consulta Regionale per le Pari Opportunità, il Centro Donne contro la violenza , l’Ufficio della Consigliera di Parità, le Forze dell’Ordine, l’Università della Valle d’Aosta e la Caritas stanno lavorando insieme, nel gruppo interistituzionale sul disagio femminile, coordinato dall’Assessorato alla Sanità, per prevenire e contrastare questo fenomeno. Informare e formare, sono tra gli ambiti di intervento in cui ha inciso l’azione del gruppo in questi anni. Le campagne di sensibilizzazione realizzate fin dal 2006, per celebrare la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sono state l’occasione per coinvolgere la cittadinanza in una riflessione a 360° su questo fenomeno che riguarda la società nel suo complesso. Il filo conduttore della campagna di quest’anno, indicato nel titolo di questo articolo, è stato scelto per richiamare simbolicamente i “luoghi”, reali e simbolici, in cui la violenza contro le donne viene agita: il corpo, la casa, il lavoro e l’ambiente sociale, a testimonianza della pervasività di questo fenomeno. Il 25 novembre, alla Cittadella dei Giovani, si sono incrociati e “contaminati” linguaggi differenti – dalla musica, grazie al coro delle Penne Nere, alla letteratura, al teatro – per parlare ad un pubblico eterogeneo di un fenomeno drammatico che solo un cambiamento culturale e una presa in carico del problema, da parte della società nel suo complesso e delle nuove generazioni in modo particolare, può arrivare ad arrestare. Ogni 25 Novembre i riflettori dei media si accendono su questo dramma. I numeri diventano persone, le statistiche storie. Dal giorno dopo, però, troppo spesso tutto torna alla normalità, fatta anche di indifferenza e ignoranza. Ma grazie all’impegno quotidiano di numerosi professionisti, le donne vittime di violenza non sono sole, ma sono sostenute ed accolte da un’intera Regione, con i suoi servizi, con le forze del volontariato e con idee comuni. Uscire dalla solitudine, è il primo passo per uscire dalla violenza. www.stopviolenza.it 10 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta SALUTE E MOVIMENTO IN EUROPA. SCOPRIAMO IL NUOVO PROGETTO DI PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA di Emanuela Di Bella – SC OSRU I l Progetto Salute e Movimento in Europa (S.e M.E.) nasce come sviluppo locale del progetto europeo Euro Sport Health che ha visto la partecipazione dell’Azienda in associazione con altri partner europei aventi diversa natura istituzionale e provenienza. Il progetto è stato approvato nell’ambito del piano regionale di prevenzione 2010-2012 e, in particolare, si situa all’interno della linea di intervento per la prevenzione e sorveglianza di abitudini, stili di vita non salutari e patologie correlate (sedentarietà, alimentazione scorretta e obesità, abuso di alcol o altre sostanze), individuando nella promozione dell’attività motoria uno strumento privilegiato. Studi effettuati nella Regione Valle d’Aosta evidenziano come il 23 % della popolazione di età compresa tra i 18 e i 69 anni risulta completamente sedentario e, inoltre, non è diffusa la pratica di una regolare attività fisica neanche limitando il campione esaminato agli adolescenti valdostani. Per contro, dati di letteratura riportano che un’attività fisica moderata e quotidiana promuove la salute e il benessere e può ridurre il tasso di mortalità totale fino al 30%, costituendo una fonte di risparmio economico per la comunità e contribuendo alla sostenibilità ambientale. Si pone, pertanto, la necessità di attivare politiche e strategie atte a promuovere l’attività motoria: l’Azienda USL è capofila di questo nuovo progetto di promozione della salute, Il primo obiettivo che ci si è posti è stato istituire un tavolo tecnico, cui prendono parte diversi attori: rappresentanti aziendali, membri di amministrazioni regionali, comitati come CONI e UISP ed associazioni quali la DISVAL. Ispirandosi ai principi della Carta di Toronto, che stila le linee guida di approccio all’attività fisica, il tavolo si pone l’obiettivo di elaborare un piano di promozione della salute attraverso lo sviluppo dell’attività fisica., comprensivo anche di azioni informative e formative, con successivi resoconti delle iniziative avviate. In particolare l’Ambulatorio di Medicina dello Sport della nostra Azienda e l’associazione DISVAL si propongono di attuare un percorso di avviamento e monitoraggio della pratica dello sport per persone diversamente abili, previa visita medica di idoneità sportiva e individuazione di programmi di allenamento personalizzati. Il progetto vanta come punto di forza una palestra con numerose attrezzature sportive all’avanguardia dedicate ai disabili, sita all’interno del Palaindoor. Sempre a proposito del binomio sport- disabilità, il Tavo- lo tecnico ha posto l’attenzione sul filone dello sport integrato: è già stato sperimentato, con notevole successo, a livello di scuole medie inferiori il Baskin, una pratica sportiva che, mettendo in campo alla pari giocatori normodotati e non, costituisce un importante momento di socializzazione ed integrazione.Verranno inoltre avviate campagne informative volte a sensibilizzare la popolazione all’uso della bicicletta per recarsi sul luogo di lavoro, ad utilizzare le scale preferendole all’ascensore e ad altri corretti stili di vita. Infine il Tavolo intende approfondire la possibilità di creare dei “gruppi di cammino”. Si tratta di un’iniziativa che nella Regione Piemonte è stata rivolta, da principio, a persone con cardiopatie o trapiantati d’organo. Dato il successo riscontrato, l’iniziativa è estensibile a un più ampio bacino di utenza. NONNI IN FESTA AL NIDO LE MARACHELLE di Stefania Tedesco – Coordinatrice Nido aziendale (SC Comunicazione) G rande festa per i nonni dei bambini e delle bambine dell’asilo nido “Le Marachelle”. È stato un pomeriggio di ottobre intenso, pieno di giochi ed emozioni che hanno coinvolto tutti i protagonisti della festa. Le educatrici hanno dimostrato, ancora una volta, la loro creatività ideando giochi che hanno reso l’atmosfera gioiosa e magica. Una ricca merenda ha aperto la festa, proseguita con un canto, a più voci, musica – eseguita anche con strumenti “artigianali” - e balli di bimbi e nonni, contenti di divertirsi con i loro nipotini. Foulards ed un grande paracadute colorato hanno animato il pomeriggio, prendendo vita e forma con l’aiuto di tutti i “grandi” presenti. In pochi gesti il paracadute, accompagnato dal suono e dal racconto delle educatrici, è diventato prima un mare ricco di colori e poi una grotta pronta ad accogliere un grande girotondo di bimbi e nonni. Bambine e i bambini hanno partecipato incantatati a tutte le attività, incuriositi e contenti dell’impegno messo da tutti per creare un’atmosfera magica e divertente. Questa festa, con merenda e musica, è stato il modo scelto dall’équipe educativa del nido per coinvolgere e valorizzare i nonni e le nonne, pilastro e sostegno di molte famiglie. Ringraziamo tutti i nostri ospiti, non solo per la ricca partecipazione, ma anche per l’entusiasmo dimostrato nel mettersi in gioco. Al prossimo anno! 11 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta Il Conflitto nella relazione pedagogica: un’occasione di apprendimento e trasformazione di Alfredo Diano e Roberta Oriani – Corso di Laurea in Infermieristica I n una relazione pedagogica che si realizza in contesti organizzativi complessi come quello sanitario, molteplici fattori legati alle differenti aspettative, motivazioni e interessi degli attori coinvolti, possono determinare situazioni di disaccordo, creando numerose possibilità di conflitto. Per questo motivo, durante i mesi di ottobre e novembre abbiamo realizzato presso il Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta un corso di formazione rivolto agli infermieri, ai coordinatori e ai tutor delle sedi didattiche di tirocinio, sul tema “ Il conflitto nella relazione pedagogica”. Le sedi didattiche coinvolte sono state: Cardiologia, Neurologia, Medicina interna, Chirurgia Vascolare e Toracica, Chirurgia generale, ORL Chirurgia d’urgenza e Rianimazione, per un totale di 58 partecipanti. Per dare dinamicità al corso abbiamo mixato diverse metodologie didattiche: filmografia, espressione grafica, role play, giochi corporei, visualizzazione. Come modello di lettura dei conflitti abbiamo scelto quello del Centro Psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza, diretto da Daniele Novara (www.cppp.it) che promuove il conflitto come risorsa in grado di offrire nuove opportunità di scambio e crescita, proponendo una vera e propria grammatica dei conflitti. Abbiamo stimolato nei partecipanti a fare chiarezza semantica tra conflitto e violenza: il conflitto è un grave disaccordo in cui due persone si oppongono in maniera evidente fino a mettere in crisi il loro rapporto e appartiene all’area della competenza relazionale. La violenza è una strategia arcaica, banale, semplicistica che mira intenzionalmente a danneggiare in modo irreversibile l’avversario e appartiene all’area della eliminazione relazionale. Il conflitto è in particolare un’esperienza comune, quotidiana e costante nella vita sociale, organizzativa, gruppale e rappresenta una significativa esperienza di apprendimento, un impegno faticoso ma generativo che richiede uno sforzo di reciproco, attivo adattamento. Per imparare a leggere il conflitto, abbiamo esplorato insieme ai partecipanti numerose aree: il collocamento, i bisogni, le emozioni, i vantaggi. Abbiamo proposto il conflitto come un fenomeno bidimensionale che ha un fuori e un dentro, un sopra e un sotto, come se fosse un iceberg. La punta dell’iceberg è l’elemento esterno pretestuoso; la parte underground, più ampia e consistente, è rappresentata dai bisogni individuali, non sempre consapevoli, spesso insoddisfatti. Qualsiasi conflitto nasconde una carenza di informazioni, una mancanza di chiarezza e, in certi casi, anche una segretezza vera e propria. Il punto di maggior interesse è quello della lettura emotiva del conflitto. Quali sono le emozioni che segnalano una presenza conflittuale? Come agiscono sugli eventi in corso? Quali comportamenti attivano? Quali tasti dolenti sollecitano? I partecipanti, attraverso una visualizzazione guidata, hanno rivissuto la loro situazione conflittuale al fine di imparare la capacità di fermarsi, indugiare, dialogare con le proprie emozioni, entrare in contatto con le proprie parti più fragili e più intime, riconoscendo in questa fragilità una zona umana profonda che in qualche modo ci rende simili gli uni con gli altri. Per dare un ordine simbolico al conflitto, abbiamo utilizzato uno strumento di decodificazione, il Quadrante dei conflitti, che mette in evidenza quattro tipologie di conflitto, interagenti e interconnessi: intrapersonale, interpersonale, esterno, organizzativo. I partecipanti, attraverso questo strumento, hanno collocato il loro personale conflitto riportandolo dentro una dimensione sostenibile, imparando a porsi domande quali: “ a chi appartiene i conflitto? In quale contesto spazio temporale va definito?” Abbiamo sensibilizzato i partecipanti a leggere il conflitto come un processo, a domandarsi come e cosa accade, evitando di cercare cause e colpevoli o frettolose soluzioni a tutti i costi, a so-stare nel conflitto, cioè prendersi un momento di distacco per rielaborare simbolicamente gli eventi esterni e interni. La comprensione del conflitto richiede due atteggiamenti importanti, sia per se stessi che per gli altri: la sospensione del giudizio, che consente di analizzare la situazione senza caricarsi emotivamente e la creazione di una distanza adeguata, attraverso un raffreddamento emotivo che permette di controllare la propria ansia, la propria necessità di fuga o, viceversa, l’attacco immediato di carattere minaccioso o aggressivo. Per favorire la rielaborazione del conflitto abbiamo chiesto ai partecipanti di rappresentarlo graficamente con colori e altri materiali creativi, ma anche di comporre “scene conflittuali” con i membri del gruppo da trasformare in senso positivo. I partecipanti hanno anche appreso che il mantenimento conflittuale può rappresentare un vantaggio: infatti non si può uscire dal conflitto senza riconoscere in esso una parte di se stessi e quindi anche un elemento di vantaggiosità. La dinamica di tale vantaggio è inconscia e rientra in uno spazio intrapersonale, caratterizzato da elementi di difesa, di protezione o narcisismo che spingono e permettono alla persona coinvolta di mantenere intatta una serie di presupposti che ritiene intangibili. La chiave per gestire i conflitti è dunque rappresentata da cinque atteggiamenti: capacità di individuare il problema ed evitare ogni forma di attacco alla persona capacità di aspettare il momento giusto cogliere le ragioni altrui capacità di strutturare critiche costruttive attivare strategie basate sulla ricerca di interessi comuni. Allontanare i conflitti risulta quindi inutile. L’invito è quello di accogliergli come elementi salutari e non patologici delle relazioni umane perché, come dice la psicologa francese Isabelle Filliozat (www.filliozat.net) “Nel conflitto l’altro mi obbliga a consideralo, mi invita a vedere un altro punto di vista che non sia il mio, amplia il mio campo di comprensione del mondo. La felicità non dipende dalle circostanze piacevoli o spiacevoli, ma dal nostro atteggiamento di fronte a queste circostanze”. Bibliografia: Daniele Novara. La grammatica dei conflitti. L’arte maieutica di trasformare le contrarietà in risorse. Ed. Sonda, Alessandria 2011. 12 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta Cefalea, ovvero quello che devi sapere per ottenere un risultato eccellente dalla visita con lo specialista Liberamente tratto da Headache 2009 – La rivista della Società Americana della Cefalea. Traduzione a cura di Giuseppe D’Alessandro, dirigente. medico c(o SC Neurologia, responsabile della Struttura Semplice di Neurologia Territoriale e dell’Ambulatorio Cefalee dell’Azienda USL Q uando sei davanti al medico spesso non riesci a dire tutte le cose che vorresti e alla fine ti resta la frustrazione di aver sprecato una visita. Questo è particolarmente vero per chi soffre di mal di testa, la cui descrizione accurata e dettagliata, essendo un disturbo in gran parte di natura soggettiva, è fondamentale per arrivare alla diagnosi e di conseguenza per individuare la cura più efficace. Come paziente affetto da cefalea, che cosa puoi fare per ottimizzare i benefici che deriveranno dalla visita medica? In primo luogo, devi sapere che, nonostante il mal di testa e, in particolare, l’emicrania siano patologie molto frequenti, sono relativamente pochi i medici capaci di diagnosticare e curare il mal di testa. A meno che il medico che stai consultando non sia un esperto di cefalee, è consigliabile familiarizzare con alcune conoscenze basilari della cefalea. Per esempio, e questo è un fatto sconosciuto a molti medici competenti, più del 90% dei pazienti che si presentano ad una visita ambulatoriale a causa del loro mal di testa soffrono di emicrania o di probabile emicrania. Sapendo questo dovresti trovare il tempo per imparare a riconoscere le caratteristiche comuni dell’emicrania e valutare se queste corrispondono a quelle del tuo mal di testa. Per lo scopo, su Internet, si possono trovare ottimi siti ricchi di informazioni utili o libri di auto-aiuto da consultare, scritti da esperti o persone affette da cefalea. Comunque se soffri di emicrania o di altra forma di cefalea, la presenza di taluni elementi specifici da segnalare sarà utile al tuo medico: 1) A che età hai iniziato a soffrire di cefalea al punto tale da non riuscire più a fare le cose di tutti i giorni ? Durante l’adolescenza? Durante la gravidanza? La scorsa estate? Ieri? 2) Con che frequenza questo mal di testa che ti impedisce di svolgere le attività quotidiane si è manifestato negli ultimi mesi? Compilare un diario per il mal di testa da consegnare al medico al momento della visita (facilmente reperibile su internet) può essere estremamente utile nel fornire questo tipo di risposta e aiutare il medico ad arrivare alla diagnosi. 3) Come si manifesta il mal di testa? Per esempio, quanto dura, quali caratteristiche ha il dolore e dove è localizzato, sono presenti altri sintomi quali nausea, fastidio alla luce e ai rumori; è presente lacrimazione, naso che cola, ecc. 4) Sono cambiate le caratteristiche o la frequenza di mal di testa? (se sì, come sono cambiati?). 5) Hai usato dei farmaci in passato per curare il tuo mal di testa e se si qual è stata la risposta a questi farmaci? 6) Quali farmaci stai prendendo ora per il mal di testa? (quali sono le dosi e come vi capita di prendere questi farmaci) 7) Hai effettuato degli accertamenti per il mal di testa? (per esempio una TAC o una Risonanza Magnetica cerebrale o altri indagini) 8) Quali sono le componenti principali della tua storia medica e quali altri farmaci stai assumendo? Porta con te tutte le cartelle mediche pertinenti, ma evita di strafare. È inutile portare una valigia di documenti o riempire il carrello della spesa di documenti: scegli quelli più recenti e importanti. Cerca con calma e prima della visita scrivi una storia coerente, che non superi una pagina di lunghezza, del mal di testa e di eventuali altre malattie di cui sei affetto nonché la lista di farmaci attuali che stai prendendo con le relative dosi. Cerca di recuperare i referti o le copie di TAC o Risonanze fatte in passato, insieme alle copie di qualsiasi relazione di dimissione per ricovero a causa del mal di testa. Come accennato in precedenza, comincia a leggere ad imparare qualcosa sul mal di testa prima di vedere il medico. Andare ad una visita senza sapere che cos’è un’emicrania rende più difficile il compito del medico e più lungo il percorso per giungere ad un piano di gestione efficace del tuo problema. Non esitare a porre domande del tipo: “Ho bisogno di iniziare una cura per prevenire il mio mal di testa? Che farmaci posso prendere se ho nausea all’inizio di un attacco acuto di mal di testa? Quali effetti collaterali mi devo aspettare dai farmaci? Quali strategie non farmacologiche dovrei mettere in atto per controllare meglio il mio mal di testa? È controindicato il farmaco che sto prendendo, proprio ora che sto cercando di avere una gravidanza?“ In sintesi, per ottimizzare la tua visita vieni armato di una certa conoscenza del mal di testa, una concisa storia che affronti i singoli componenti precedentemente elencati e le relazioni di precedenti visite e accertamenti effettuati per il mal di testa. Fortunatamente, se la diagnosi è accurata e il medico ha esperienza nella gestione di disturbi del mal di testa, le probabilità di miglioramento sono eccellenti. Prof. John F. Rothrock, MD Vice Direttore Centro Terapia dell’Emicrania e Programma di Ricerca University of Alabama a Birmingham Birmingham, AL, USA 13 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta PREMIO FILIPPO BASILE 2011 PER LA FORMAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Del Premio Filippo Basile per la formazione nella PA abbiamo già parlato diffusamente nel numero di ottobre di Newsl. Il 27 e 28 ottobre, a Genova, in occasione della cerimonia di premiazione dei migliori progetti formativi italiani selezionati dall’AIF (Associazione Italiana Formatori) sono stati consegnati gli attestati. I progetti premiati sono stati promossi e realizzati dalla SC OSRU e dalla SC Comunicazione. “UNA SETTIMANA DI PIOGGIA”, L’ULTIMA FATICA DI RENATO DATTOLA, È DA ORA IN LIBRERIA Un serial killer colpisce in una Parigi cupa e tenebrosa U n giorno capita che senti Giorgio Faletti alla radio parlare dei suoi libri e t’incazzi pure, ché lui dice non legge per paura di essere influenzato (tipica giustificazione da semianalfabeta, da persona che scrive senza aver mai letto una mazza), non solo, pure perché rosica se scopre che l’autore in questione ha avuto una buona idea. Allora speriamo che Giorgio Faletti non legga mai Una settimana di pioggia (530 pagine; 20,50 euro; Edizioni Edigio’ – Pavia), thriller di Renato Dattola che ho avuto tra le mani in questi ultimi giorni; magari finirebbe per rosicare. Renato Dattola ha pubblicato L’enigma di Santiago (2007), romanzo storico – religioso e Siamo tutti figli di Eva (2010), lavoro generazionale, ma la sua opera più matura è il nuovissimo Una settimana di pioggia. Un tomo ponderoso di 530 pagine che affascinerà gli appassionati di thriller, la storia di un serial killer che colpisce in una Parigi cupa e tetra, sapientemente riprodotta su carta. Pioggia e omicidi sono la costante di un romanzo ricco di sottotrame e di riferimenti socioculturali legati alla capitale francese. Facciamo la conoscenza di un ispettore imbranato, inadeguato al caso, che per la prima volta si trova a gestire una brutta storia di omicidi e un’indagine complessa. Non c’è solo il serial killer, ma la vicenda si complica per la presenza di una banda di narcotrafficanti e di alcune storie parallele che si intrecciano fino al sorprendente finale. Lo stile è cinematografico, forse non proprio essenziale e a tratti eccessivamente verboso, ma la cura con cui Renato Dattola ambienta il suo romanzo a Parigi vale da sola il prezzo del libro. Sabato 17 dicembre, a Gressan, il libro è stato presentato ufficialmente dall’autore che, non dimentichiamolo, è anche un nostro collega di lavoro. Buona lettura. Pubblicato sul sito della Regione il nuovo Ruolo Nominativo Regionale dei dipendenti dell’Azienda USL Il Ruolo Nominativo Regionale del personale a tempo indeterminato del Servizio Sanitario Regionale riferito all’Azienda USL Valle d’Aosta, aggiornato al 31 dicembre 2010, è stato pubblicato sul sito internet della Regione all’indirizzo www.regione.vda.it – sezione Sanità. Si rammenta che la Giunta regionale, con deliberazione n. 4258 del 17.11.2003, pubblicata sul BUR n. 53 del 16.12.2003, ha impartito apposite direttive all’Azienda USL in materia di ruoli nominativi regionali del personale del SSR, “al fine di disporre di un adeguato strumento informativo, anche ai fini dell’effettuazione dei sorteggi dei componenti delle commissioni concorsuali, previsti dalle normative vigenti”. La stessa deliberazione stabilisce che la Direzione Salute dell’Assessorato alla Sanità mantenga e aggiorni il ruolo del personale del SSR. L’Azienda USL ha pertanto provveduto a comunicare i dati aggiornati al 31 dicembre 2010. 14 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta LO SAPEVATE CHE... Nelle scale dell’ospedale “Parini” affiorano fossili preistorici di “ammoniti”? di Stefania Aimonetto – Dirigente Fisico c/o la SC Fisica sanitaria P robabilmente pochi sanno che nelle scale in marmo dell’ospedale regionale “Parini” affiorano fossili di “ammoniti “ Con il nome generico “ammoniti”, vengono chiamati tutti quei fossili appartenenti all´ordine “Ammonoidea, un ordine della classe Cephalopoda, vissuto dal tardo Siluriano fino alla fine del Cretacico. Durante questo arco di 340 milioni di anni circa, (l’uomo come specie ha al massimo 3 milioni di anni) le ammoniti subirono vari processi di adattamento che permisero loro di collocarsi nelle numerose nicchie ecologiche presenti nell’ambiente marino, differenziandosi tra loro per la forma della conchiglia. Le dimensioni variano notevolmente: alcuni tipi di ammonite erano larghe un centimetro, altre presentavano un diametro di quasi due metri. Le ammoniti erano molluschi invertebrati imparentati con i calamari, i polpi e i nautili, e come i nautili possedevano una conchiglia esterna che le proteggeva dai predatori. La conchiglia era suddivisa in camere piene di gas e liquido, che fungevano da organo idrostatico, consentendo all’animale di spostarsi in senso verticale nell’acqua I geologi si servono delle ammoniti per comprendere la Terra, i paleontologi per interpretare e datare il passato, i matematici per analizzare la perfetta struttura, mentre i collezionisti le apprezzano per la bellezza, la varietà e la rarità. Da più di 200 anni le ammoniti vengono collezionate in tutto il mondo da scienziati e da persone comuni. Non è stata ancora ritrovato un’ammonite conservatasi insieme alle parti molli del suo corpo. L’unico modo per ricostruire un’immagine di questi animali è dunque quello di studiare i loro parenti viventi: seppie, polpi e nautili. Alla scoperta dei fossili misteriosi sulle scalinate dell’ospedale Il resoconto dei bambini della scuola elementare Sant’Orso U na classe della scuola elementare S. Orso ha raggiunto il “Parini” per visionare gli ammoniti Il 16 novembre su proposta di Stefania, la mamma della nostra compagna Lucrezia, siamo andati all’ospedale regionale in viale Ginevra per vedere i fossili che abbiamo studiato a scuola durante le lezioni di storia. Alle 10 e un quarto ci siamo vestiti con giacche e sciarpe e ci siamo incamminati in fila per due verso la nostra destinazione. Eravamo molto emozionati e impazienti di vedere i fossili, ma anche un po’ preoccupati di riuscire a comportarci correttamente per rispettare le regole dell’ospedale e non infastidire i pazienti e gli operatori. Una volta arrivati di fronte all’ingresso dell’ospedale, proprio Stefania ci ha accolti e ci ha accompagnati sulle scalinate per farci vedere diversi tipi di fossili, spiegandoci un po’ le regole di comportamento da adottare all’interno dell’ospedale. Durante gli spostamenti e mentre sostavamo sulle scalinate per osservare i fossili, dovevamo stare rasenti al muro in modo da lasciare uno spazio per permettere a pazienti, operatori e visitatori di transitare. Era inoltre importante non sostare dietro alle porte verdi, scorrevoli e di vetro per non intralciare il passaggio degli “urgentisti” e per non farci male in caso di apertura improvvisa o di emergenza delle porte. Ultima regola importantissima da rispettare era quella dello stare in silenzio o usare un tono di voce basso per rispettare il bisogno di riposo dei pazienti. A questo punto eravamo pronti per entrare. Dopo esserci spogliati, ci siamo diretti verso la prima scalinata. Lì Stefania ci ha fatto vedere il primo fossile. È difficile spiegare le emozioni che abbiamo provato. Eravamo a bocca aperta, stupiti, sorpresi, incantati, meravigliati! Eravamo un miscuglio di emozioni! Nel corso della visita ci siamo spostati in due scalinate al centro dell’ospedale e abbiamo spalancato gli 15 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta occhi per esplorare e osservare in lungo e in largo i fossili, disseminati su tutti gli scalini, dal primo all’ultimo piano della struttura. Abbiamo cercato di studiarne con attenzione i particolari, i dettagli, per cercare di individuare a quale resto di animale, vegetale appartenessero, chissà quanti milioni di anni fa. Li abbiamo fotografati per poi vederli a scuola e cercare di riconoscerli. Giacomo, un nostro compagno, ha provato a fare un’ipotesi. Uno dei fossili osservati, di forma ovale, leggermente allungato, con alcune striature lungo il corpo, gli sembrava essere un Trilobite. Dopo attenta osservazione non siamo in grado di dire se si trattasse di quell’antichissimo animale marino, estinto 530 milioni di anni fa, perché mancavano i tre tipici cornini della sua durissima corazza. Abbiamo però riconosciuto diversi gusci di Ammonite. C’è un aspetto misterioso in tutto questo: è incredibile immaginare che un animaletto, ormai estinto, che viveva in fondo ad un mare preistorico, sia arrivato sulle scale dell’ospedale, ad Aosta, in mezzo alle montagne. Se le persone che hanno costruito l’ospedale non avessero preso quelle pietre lì, da quella montagna lì, noi oggi non avremmo potuto vedere queste meraviglie. È stato interessante vedere i fossili dal vero; li avevamo immaginati in base alle informazioni del libro di testo a scuola e qualcuno di noi pensava che i fossili fossero solo pesci e rettili. Invece, grazie a questa visita, abbiamo imparato che la pietra utilizzata per costruire le scalinate è un marmo fossile contenente diverse inclusioni di resti di animali, vegetali e pietruzze. Ci siamo divertiti a scoprire le forme e ad ipotizzare a quali animali appartenessero e quali fossero le loro caratteristiche. Chissà se camminando su e giù per le scale non abbiamo pestato anche qualche frammento di osso di dinosauro? Ringraziamo molto Stefania e il responsabile dell’ospedale che ci hanno permesso di osservare questi fossili. Sarebbe bello che anche altri alunni di altre classi avessero la possibilità di fare questa visita così interessante. Gli alunni della classe terza della Scuola Primaria Paritaria Sant’Orso: Andrea, Benedetta, Bianca, Carlotta, Elettra, Erika, Filippo, Francesco, Giacomo, Giulia B., Giulia P., Jennifer, Joyce, Lavinia, Lorenzo, Lucrezia, Matteo, Melissa, Nina, Sofia, Ylenia. IL MEGA SALUTO DI ADRIANA CORGNIER, NEO PENSIONATA, A TUTTI I COLLEGHI I l 15 dicembre scorso c’era mezza USL stipata nei corridoi del 3° piano di via Guido Rey, radunata per salutare Adriana Corgnier, neo pensionata, dopo oltre 40 anni di servizio nella SC Personale, Una colonna? Di più. Un’istituzione nell’istituzione? Forse. Con un mega banchetto Adriana ha salutato colleghi e amici che, da anni, la conoscono e la apprezzano. Cara Adriana, ti auguriamo tanta serenità e, approfittando di questo periodo, ti facciamo i migliori Auguri di Buone Feste e di un sereno futuro. e r.- 40 anni e oltr ie Adriana Corgn vamo scrivere Tanti anni fa vole rimi 40 un libro sui tuoi p bbero usciti anni…ma ne sare sei volumi! mo i tuoi Adesso festeggia rvizio” “oltre 40 anni di se il libro, e lasciamo perdere reno futuro. augurandoti un se ai!! Di certo ci mancher Con affetto. I tuoi colleghi. Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta Direzione e Redazione: SC Comunicazione Ufficio Stampa Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA tel 0165/544501 - fax 0165/544626 [email protected] Direttore Responsabile Giorgio GALLI Segret aria di Redazione: Paola BOCCO Grafica Pier Francesco Grizi Aosta - 0165/364161 Hanno collaborato a questo numero Stefania Aimonetto Carlo Bandirola Paola Bocco Grazia Bredy Adriana Brusa Anna Castiglion Rossella Cristaudo Giuseppe D’Alessandro Alfredo Diano Emanuela Di Bella Federica Duò Giorgio Galli Roberto Novati Roberta Oriani Adelaide Lalla Paolone Carla Stefania Riccardi Daniela Rosset Stefania Tedesco Tiziano Trevisan Helga Zen L’équipe della SS Dietologia e Nutrizione clinica L’équipe della SC Geriatria 16 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta UN DOLCE SAPORE DI LANGHE di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene alimenti di origine animale A ccade talvolta di trovare casualmente tra le carte di famiglia una scatola o un pacco di vecchie fotografie sbiadite dal tempo che fanno riaffiorare ricordi di momenti felici vissuti intensamente con la spensieratezza di un bambino, ma che sono rimasti scolpiti in modo indelebile nella mia memoria. Ho ritrovato delle fotografie di una giornata trascorsa con tanti parenti nel cascinale di un mio zio adagiato su una collina delle Langhe vicino ad Alba, che è la mia città natale. Aiutato dai ricordi di mia madre ho rivissuto quella giornata. Era la festa del “crin” (del maiale). Nel lungo e lento percorso della civiltà contadina delle Langhe e non solo, si sono sviluppati motivi culturali fondamentali. La tradizione, sempre viva in queste aree agricole del Piemonte, faceva rinascere esperienze che portavano in sé tutti i profumi di momenti antichi e di cose genuine. Così ogni anno, da quando le prime brume dell’alba nelle valli aprivano la via all’inverno dipingendo di rosso le viti e fino alle brinate che preparavano la terra alla neve, nel cascinale di mio zio si svolgeva la festa del crin. Ad essa partecipavano parenti e vicini che aiutavano alla trasformazione del maiale in salumi e che alla tavola contribuivano anche a smaltire la massa di sfridi e di parti secondarie dell’animale, che era sempre troppo per una sola famiglia. Le donne arrivavano in fila portando sulla tavola le fondine di minestrone di costine con ceci fumanti. L’appetito era gagliardo e aveva il sopravvento. Restavano nell’aria umida fragranze che salivano dai piatti e i suoni dei cucchiai contro il coccio. Ciò che era nei cuori non si sentiva, ma si leggeva negli occhi dei commensali. L’atmosfera, quasi certosina, era appena disturbata dalle voci di chi chiedeva il bis, dal chiocciare e starnazzare delle galline e dal miagolio del gatto cacciato e inseguito dal cane fino al piede del fico. Si iniziava con un brindisi di Grignolino frizzantino che “faceva la bocca ai secondi” e che era servito con il primo piatto. Le donne in grembiule gonfiavano il petto pieno d’orgoglio e rientravano in cucina preparandosi alla seconda presentazione. Zampini di maiale marinati e fritti facevano ingresso sui piatti da portata trasportati sulle braccia tese delle donne, che parevano non compissero alcun sforzo, lievitando sull’ovazione che le accoglieva. L’aroma agretto ondeggiava e si espandeva sull’iridescente aerosol dell’olio fumante, predisponendo bocche e stomaci alla giusta capacità digestiva. Nei bicchieri si passava al Nebbiolo. La prima polpa cedeva sotto le forchette e i coltelli, ma poi si portavano direttamente con le mani i pezzi alla bocca per raggiungere con i denti il cuore dello zampino. Era un gesto spontaneo; il ritorno ad un galateo atavico che ci riconduceva a momenti lontani nella storia Minestrone di costine con ceci Corredo il ricordo con una ricerca storico-parentale delle ricette dell’epoca. Auguri e buon appetito Zampini di maiale marinati e fritti Ingredienti: Ceci; costine di maiale tagliate a quadroni; bicarbonato; prezzemolo; cipolla; funghi porcini secchi, conserva di pomodoro; chiodi di garofano; sale; pepe bianco in grani; olio di olive; formaggio parmigiano (la tradizione indica pecorino locale stagionato); crostini di pane dorati al forno. Preparazione Porre a bagno per 12 ore i ceci in acqua tiepida a cui sono aggiunti 2 cucchiai di bicarbonato. Trascorso il periodo di ammorbidimento, portarli a bollore nella medesima acqua fino a cottura quasi ultimata. Scolarli su colabrodo ed introdurli in una grande pentola contenente acqua bollente salata a piacere. Unirvi gli spezzoni di costine di maiale e la polpa schiacciata di alcune patate già lessate sotto buccia ( per rendere più denso il brodo del minestrone). In un tegame di terra da fuoco, portare a doratura su poco olio di olive un ricco battuto di cipolla. Addizionarvi alcune cucchiaiate di dell’uomo. Era il rito della partecipazione più diretta al dovere-piacere del mangiare, senza intermediari tecnologici imposti dall’etichetta. E così le portate si avvicendavano e mio zio sostituiva il Nebbiolo con Barbera invecchiata. Era proprio con l’appetito già saziato che si poteva accreditare di validità un nuovo piatto. I discorsi si intrecciavano accompagnati dal suono di bicchieri che si toccavano. Qualcuno intonava un canto che presto diventava un coro. Sono bei ricordi che mi porto nella mente e nel cuore di momenti vissuti in una terra meravigliosa che racconta l’infinito, accarezza le cose minute, bisticcia con la fretta e la voracità, stimola la malinconia e in un attimo la scaccia. Brinda con l’allegria e subito la fa diventare sottile, come il profumo che inebria tutti i giorni dell’anno. Una terra in cui vive ancora una leggenda, scritta nel libro delle colline, che narra che i tartufi siano il dono degli alberi ammalati, che nascono dal batticuore delle piante pronte ad addormentarsi e che dietro a loro ci siano donne fatate, magie e brividi di mistero. Chissà se è vero? Ingredienti: Zampini di maiale; aceto rosso; cipolla; cannella; chiodi di garofano; pepe bianco in grani; uova; pangrattato; vino bianco secco; olio di oliva, sale. prezzemolo tritato, 2 cucchiai di conserva di pomodoro, il trito di una manciatina di funghi porcini secchi ammorbiditi in acqua tiepida, 2 chiodi di garofano e 3 grani di pepe bianco. Scaldare rimescolando per 5 minuti su un alito di fuoco prima di travasare nella pentola contenente i ceci con costine. Procedere alla cottura finale per circa 2 ore su fuoco moderato. Disporre nei piatti fondi una buona manciata di crostini di pane dorati al forno e spolverarli con parmigiano reggiano o pecorino grattato. Aggiungete 1 o 2 mestoli di minestrone che contengano almeno uno spezzone di costina in ciascun piatto. Preparazione Preparare in tegame smaltato una marinata composta da una miscela di parti uguali di acqua salata e aceto rosso. Aggiungervi una grossa cipolla tagliata a spicchi, 4-5 chiodi di garofano, un cucchiaio di cannella ridotta a scaglie e 3 grani di pepe bianco. Immergervi i piedini di maiale già nettati, lavati, sbarbati alla fiamma e spezzati in due per il lungo con un colpo di mannaia. Mantenerli sotto coperchio per 12 ore. Portare sul fuoco, aggiungere un bicchiere di vino bianco secco e cuocere ad ebollizione lenta sotto coperchio per 3-4 ore. Scolare gli zampini e lasciarli raffreddare, poi passarli in un battuto d’uova (tuorlo e albume) ed impolverarli bene nel pangrattato. Dorarli in padella di ferro in abbondante olio di olive bollente. Sgocciolarli leggermente con sale e servirli fumanti.