Il congiuntivo retto da verbi
Nella maggior parte dei casi il congiuntivo non si usa nelle frasi principali ma nelle frasi dipendenti
(o subordinate). Con il congiuntivo esprimiamo soggettività, incertezza, dubbi, volontà ecc… e,
soprattutto, quando i verbi della principale e della dipendente sono diversi. Il congiuntivo è
introdotto dalla congiunzione che.
Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono opinione e considerazioni personali:
– Credere, pensare, ritenere, supporre, immaginare, parere, sembrare, avere l’impressione, dire
che
Es:
Credo che Paolo stia sbagliando.
Mi pare che le cose siano andate diversamente.
Ha l’impressione che io lo inganni.
Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono volontà, desiderio e preferenza:
– Volere, desiderare, preferire
Es:
Voglio che te ne vada subito!
Desideravo che fosse diverso.
Avrei preferito che mi chiamasse.
Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono speranza, aspettativa, paura:
– Sperare, aspettarsi che, avere paura che, temere che, augurarsi che
Es:
Speravo che fosse così!
Temo che le regole siano cambiate.
Mi auguro che vada tutto bene.
Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono incertezza, dubbi, irrealtà o finzione:
– Non essere sicuri, non essere certi, dubitare che, non sapere se, ignorare se, fingere che, fare
finta che
Es:
Non sono certo che stia facendo bene.
Dubito che si risolva tutto in maniera così semplice.
Ignoro se Pedro sia spagnolo o argentino.
Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono gli stati d’animo:
– Essere felice che, essere contento che, far piacere che, dispiacere che, rallegrarsi che, rattristarsi
che
Es:
Mi rallegra che tu abbia pensato a me per quel lavoro.
Ero contento che mi avesse pensato.
Mi dispiace che tu mi abbia frainteso.
Il congiuntivo nelle forme impersonali:
Il congiuntivo si usa anche dopo frasi introdotte da espressioni impersonali, soprattutto formate da
essere + sostantivo o essere + aggettivo, oppure dopo frasi introdotte da verbi impersonali. In
questi casi la frase dipendente ha il ruolo di soggetto.
Vanno col congiuntivo i verbi impersonali dove è chiaro il soggetto della dipendente:
– Bisogna, occorre che, basta che, vale la pena che, può darsi che, si dice che, dicono che, pare
che, sembra che
Es:
Bisogna che Enrico si svegli presto.
Bastava che tu lo dicessi.
Vale la pena che si discuta di questo.
Vanno col congiuntivo le forme e le espressioni impersonali. Queste possono essere anche
negative (non…):
– E’ necessario / importante / opportuno / giusto / meglio ecc… che
– E’ stupido / scandaloso / divertente / ridicolo / pazzesco / assurdo ecc… che
– E’ incredibile / strano / logico / illogico / possibile / impossibile / naturale / innaturale ecc… che
– E’ probabile / improbabile / facile / difficile / preferibile / discutibile / plausibile ecc… che
– E’ ora che… / E’ bene che… / E’ male che…
– E’ un peccato che… / E’ un assurdo che… / E’ uno scandalo che…
Es:
E’ incredibile che ancora non sia in prigione!
E’ facile che Emanuele dica questo.
Era impossibile che fosse così stupido.
Il congiuntivo con alcune congiunzioni:
A volte la scelta tra indicativo e congiuntivo si basa sul tipo di congiunzioni utilizzate.
Vanno col congiuntivo le seguenti congiunzioni:
– Benché / sebbene / nonostante / malgrado / purché / affinché
– Senza che / tranne che / come se / prima che / per quanto
– A patto che / a condizione che / nel caso (in cui) / per quel che
Es:
Benché sembri intelligente è un ragazzo abbastanza stupido.
Ha fatto come se io non ci fossi!
Fai presto, prima che faccia notte.
Il congiuntivo con alcune costruzioni particolari:
Vanno col congiuntivo le frasi con i pronomi indefiniti:
– Chiunque, comunque, (d)ovunque, qualsiasi, qualunque
Es:
Odiava chiunque lo salutasse con la mano.
Marco seguiva Agata ovunque andasse.
Qualunque cosa facesse a lei non piaceva.
Vanno col congiuntivo le espressioni con il solo che… / l’unico che… :
Es:
Odiava l’unico che l’amasse veramente.
Vanno col congiuntivo le frasi dipendenti comparative:
– Il più … che / il meno … che / più di quanto / meno di quanto
Es:
Era l’uomo più brutto che potessi conoscere.
Ma era anche il meno stupido che potessi incontrare.
Allora io l’ascoltavo più di quanto lo guardassi.
Il congiuntivo può esprimere desiderio e augurio da solo o con magari:
Es:
Magari piovesse domani al suo matrimonio!
Avesse voluto il cielo che vincessi al lotto!
Ti prendessero a calci nel sedere!
Il congiuntivo può esprimere dubbio ed è introdotto da che:
Es:
Che sia così cretino come sembra?
Il congiuntivo si usa nelle domande indirette:
Es:
Marcello mi ha chiesto se tu fossi bruna o mora.
Il congiuntivo si usa in alcune frasi relative:
Es:
Cerco una segretaria che sappia scrivere al computer velocemente.
Vorrei una poltrona che faccia i massaggi alla schiena, chiedo troppo?
Quando c’è un’inversione in una frase relativa si usa il congiuntivo:
Es:
E’ sicuro che Alfredo è povero (Indicativo) – INVERSIONE – Che Alfredo sia povero è sicuro.
(Congiuntivo)
Il congiuntivo si usa anche nella costruzione dei periodi ipotetici del secondo e terzo tipo
NON vanno col congiuntivo:
– Le frasi che hanno lo stesso soggetto:
Es:
Mi piacerebbe essere più intelligente.
Non sono sicuro di essere migliore di te.
Ero felice di averti incontrata.
– Le espressioni con secondo me / forse / probabilmente / poiché / dopo che / anche se / siccome /
dato che
Es:
Secondo me non era così furba come credeva.
Poiché era uscito con Manuela, non gli ho più parlato.
Forse lui ancora non ha capito di aver sbagliato persona.
– Le espressioni impersonali con il soggetto della dipendente indefinito:
Es:
Bisogna decidere cosa fare.
Occorre considerare le cose da vari punti di vista.
E’ necessario comprare un nuovo frigorifero.
– Le espressioni che esprimono certezza:
Es:
Sapevo che c’era.
E’ certo che si è sbagliato.
Non dubito che è così.
Per coniugare il congiuntivo in italiano, se abbiamo a che fare con un verbo regolare, bisogna innanzi tutto
estrapolare la radice del verbo, che corrisponde alla parte della parola che rimane sempre uguale in tutte le
persone e in tutte le forme. Facciamo un esempio: del verbo "parlare" la radice è "parl". La otteniamo
togliendo la desinenza "are" dell'infinito presente. Alla radice "parl" aggiungiamo le desinenze proprie del
congiuntivo della prima coniugazione, che sono: i, i, i, iamo, iate, ino. Per la seconda coniugazione, le
desinenze sono: a, a, a, iamo, iate, ano. Per la terza coniugazione, sono: a, a, a, iamo, iate, ano.
TEMPO PRESENTE
IO
TU
LEI,LUI
NOI
VOI
LORO
PARLARE
parli
parli
parli
parliamo
parliate
parlino
TEMERE
tema
tema
tema
temiamo
temiate
temano
PARTIRE
parta
parta
parta
partiamo
partiate
partano
TEMERE
abbia temuto
abbia temuto
abbia temuto
abbiamo temuto
abbiate temuto
abbiano temuto
PARTIRE
sia partito \ a
sia partito \ a
sia partito \ a
siamo partiti \ e
siate partiti \ e
siano partiti \ e
TEMPO PASSATO
IO
TU
LEI,LUI
NOI
VOI
LORO
PARLARE
abbia parlato
abbia parlato
abbia parlato
abbiamo parlato
abbiate parlato
abbiano parlato
TEMPO IMPERFETTO
TEMERE
temessi
temessi
temesse
temessimo
temeste
temessero
PARTIRE
partissi
partissi
partisse
partissimo
partiste
partissero
PARLARE
TEMERE
PARTIRE
IO
avessi parlato
avessi temuto
fossi partito/a
TU
avessi parlato
avessi temuto
fossi partito/a
LEI,LUI
avesse parlato
avesse temuto
fosse partito/a
NOI
avessimo parlato
avessimo temuto
fossimo partiti/e
VOI
aveste parlato
aveste temuto
foste partiti/
LORO
avessero parlato
avessero temuto
fossero partiti/e
IO
TU
LEI,LUI
NOI
VOI
LORO
PARLARE
parlassi
parlassi
parlassi
parlassimo
parlaste
parlassero
TEMPO TRAPASSATO
VERBO ANDARE
VERBO ESSERE
Congiuntivo
Presente
Presente
che io vada
che tu vada
che egli vada
che noi andiamo
che voi andiate
che essi vadano
che io sia
che tu sia
che egli sia
che noi siamo
che voi siate
che essi siano
Passato
Passato
che io sia andato
che tu sia andato
che egli sia andato
che noi siamo andati
che voi siate andati
che essi siano andati
che io sia stato
che tu sia stato
che egli sia stato
che noi siamo stati
che voi siate stati
che essi siano stati
Imperfetto
Imperfetto
che io andassi
che tu andassi
che egli andasse
che noi andassimo
che voi andaste
che essi andassero
che io fossi
che tu fossi
che egli fosse
che noi fossimo
che voi foste
che essi fossero
Trapassato
Trapassato
che io fossi andato
che tu fossi andato
che egli fosse andato
che noi fossimo andati
che io fossi stato
che tu fossi stato
che egli fosse stato
che noi fossimo stati
che voi foste stati
che essi fossero stati
che voi foste andati
che essi fossero andati
Il verbo della frase principale è all'indicativo presente.
Per esprimere anteriorità si usa il congiuntivo passato nella frase subordinata:
Penso (oggi) che Giorgio (ieri o nel passato) sia andato a Barcellona.
Per esprimere contemporaneità si usa il congiuntivo presente nella subordinata:
Penso (oggi) che Giorgio (oggi) vada a Barcellona.
Per esprimere posteriorità si usa il futuro semplice nella subordinata:
Penso (oggi) che Giorgio (in seguito) andrà a Barcellona.
Il verbo della frase principale è al passato.
Per esprimere anteriorità si usa il congiuntivo trapassato nella frase subordinata:
Pensavo (ieri o in un giorno nel passato) che Giorgio (prima di ieri o prima di quel giorno nel
passato) fosse andato a Barcellona.
Per esprimere contemporaneità si usa il congiuntivo imperfetto nella frase subordinata:
Ho pensato (ieri o in un giorno nel passato) che Giorgio (ieri o quel giorno nel passato) andasse a
Barcellona.
Per esprimere posteriorità si usa il condizionale passato nella frase subordinata:
Pensavo (ieri o in un giorno nel passato) che Giorgio (nel futuro) sarebbe andato a Barcellona.
Il verbo della frase principale è al condizionale semplice.
Per esprimere anteriorità si usa il congiuntivo trapassato nella frase subordinata:
Vorrei che l'anno scorso vi foste iscritti all'Università.
Per esprimere contemporaneità si usa il congiuntivo imperfetto nella frase subordinata:
Vorrei che qualcuno mi aiutasse a correggere gli esami.
Per esprimere posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto nella frase subordinata:
Mi piacerebbe che tu smettessi di lavorare presto domani per andare al ristorante insieme.
PRATICA
 Non vuole che io …...(sapere) certe cose.









Fate attenzione: non voglio che …….(morire, voi) così giovani.
Non è facile che ….(potere, lei) trovarci.
Vuoi che ……...(rimanere, io) qui?
Preferisco che tu ………..(rimanere) con noi.
È necessario che tutti ……..(tradurre) queste frasi.
È preferibile che …...(dire, voi) tutto.
Cosa vuoi che ……...(bere, io)?
È inutile che ci ………..(proporre, loro) tanti piani?
Dove vuoi che ……….(sedersi, io)?
L’alternanza tra i modi indicativo e congiuntivo nelle proposizioni oggettive è regolata da un criterio
semantico, cioè di significato:
 Usiamo l'indicativo per enunciare un fatto certo → sostengo che non è vero;
 Usiamo il congiuntivo per enunciare un fatto presunto o probabile → penso che il mio
professore sia un genio.
Reggono il congiuntivo i verbi che esprimono "una volizione (ordine, preghiera, permesso),
un'aspettativa (desiderio, timore, sospetto), un'opinione o una persuasione", tra cui: accettare,
amare, aspettare, assicurarsi, attendere, augurare, chiedere, credere, curarsi, desiderare, disporre,
domandare, dubitare, esigere, fingere, illudersi, immaginare, lasciare, negare, ordinare, permettere,
preferire, pregare, pretendere, raccomandare, rallegrarsi, ritenere, sospettare, sperare, supporre,
temere, volere.
Richiedono, invece, l'indicativo i verbi che esprimono giudizio o percezione, tra cui accorgersi,
affermare, confermare, constatare, dichiarare, dimostrare, dire, giurare, insegnare, intuire, notare,
percepire, promettere, ricordare, riflettere, rispondere, sapere, scoprire, scrivere, sentire, sostenere,
spiegare, udire, vedere.
Alcuni verbi possono avere l'indicativo o il congiuntivo, con sfumature diverse di significato:
ammettere,
 ind. 'riconoscere': ammisi davanti al professore che non avevo studiato bene;
 cong. 'supporre, permettere': ammettendo che tu abbia ragione, cosa dovrei fare?;
badare,
 ind. 'osservare': cercò di non badare all'effetto che gli faceva quella strana voce;
 cong. 'aver cura': mi consigliava di badare che non cadessi;
capire, comprendere,
 ind. 'rendersi conto': non vuole capire che io non sono un suo dipendente;
 cong. 'trovare naturale': capisco che tu voglia andartene;
considerare,
 ind. 'tener conto': non considerava che nessuno voleva seguirlo;
 cong. 'supporre': arrivò a considerare che non ci fossero altre possibilità;
pensare,
 ind. 'essere convinto': penso anch'io che tu sei stanco;
 cong. 'supporre': penso che tu sia stanco.
Esercizi:
http://www.italianonline.it/congiuntivopresente2.htm
http://esercizi.clessidra.eu/congiuntivo.html