Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione - seconda parte - di Gianluigi Saveri Pubblicato il: 26/04/2006 Aggiornato al: 26/04/2006 Nella protezione contro il sovraccarico i criteri generali da seguire nel coordinamento tra dispositivo di protezione e conduttura sono forniti dalla norma CEI 64-8 che richiede il rispetto di alcune condizioni 1. Protezione dei conduttori Nella protezione contro il sovraccarico i criteri generali da seguire nel coordinamento tra dispositivo di protezione e conduttura sono forniti dalla norma CEI 64-8 che richiede il rispetto delle seguenti condizioni: Ib ≤ In ≤ I z (1.1) I f ≤ 1,45 I z (1.2) Dove: • • • • Ib, Iz, If, In, corrente di impiego del circuito; portata del cavo ; corrente convenzionale di sicuro intervento; corrente nominale del dispositivo di protezione. Se si utilizzano fusibili di tipo gG, rispettata la prima condizione, è possibile evitare la verifica di protezione da cortocircuito perché si considerano sempre adeguati il potere di interruzione e le caratteristiche di limitazione dell’energia specifica passante. Il discorso cambia per quanto riguarda il rispetto della seconda condizione relativa alla protezione da sovraccarico perché i fusibili presentano una corrente convenzionale di sicuro intervento considerevolmente maggiore di 1,45In. Secondo le norme CEI 32-1 (tab. 1), ad esempio, la If di un fusibile gG con corrente nominale maggiore di 16 A, corrente convenzionale di sicuro intervento della protezione, è legata alla corrente nominale per mezzo di un coefficiente k che vale: k= If In = 1,6 Da cui: I f = 1,6 I n Considerando le due condizioni stabilite dalla 64-8 sostituendo If nella 1.2 si ottiene: 1,6 I n ≤ 1,45 I z ; In ≤ 1,45 Iz ; 1,6 I n ≤ 0,9 I z La protezione da sovraccarico mediante fusibile è soddisfatta scegliendo un fusibile avente corrente nominale non superiore a 0,9 volte la portata Iz della conduttura e non inferiore alla corrente di impiego Ib: 1 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) I b ≤ I n ≤ 0,9 × I z Come si può notare, non potendo impiegare il cavo alla sua massima portata, l’uso dei fusibili comporta una sotto utilizzazione del rame rispetto agli interruttori automatici per i quali il rapporto tra la corrente convenzionale di sicuro intervento If e la corrente nominale In vale rispettivamente 1,45 per quelli ad uso domestico e 1,25 per quelli ad uso industriale. Se, rispetto all’uso dell’interruttore automatico, qualche svantaggio nell’impiego del fusibile lo si evidenzia nella protezione dal sovraccarico, le caratteristiche del fusibile sono invece ben valorizzate nella protezione contro i cortocircuiti. Il fusibile possiede, infatti, sia un elevato potere di interruzione sia ottime caratteristiche di limitazione che consentono di riduce notevolmente le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche cui è soggetto l’impianto a valle, permettendo quindi il dimensionamento dei componenti per correnti di cortocircuito inferiori a quelle teoriche. La norma CEI 64-8 stabilisce che nei confronti del cortocircuito la sezione minima di una conduttura deve essere calcolata in base alla seguente formula: I 2t S= K (1.3) dove I2t è l’energia specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione e K un coefficiente che dipende dal materiale conduttore e dal materiale isolante. Alcuni esempi di sezioni minime di cavi in PVC (K=115) dimensionati in portata e al cortocircuito in funzione dell’I2t massimo stabilito dalla norma CEI 32-1 sono indicati nella seguente tabella. Tab. 4 - Esempi di sezioni minime di cavi in PVC dimensionati al cortocircuito confrontati con sezioni di cavi dimensionati in portata Corrente di impiego Sezioni del cavo dimensionate in portata Fusibile I b ( A) I z ( A) S ( mm 2 ) I n ( A) I 2 t max ( A 2 s × 10 3 ) 18 23 30 120 197 25 32 44 171 275 4 6 10 70 150 20 25 32 125 200 1,8 3,0 5,0 140 400 Sezioni del cavo dimensionate al cortocircuito S= I 2t (mm 2 ) K 0,36 0,47 0,61 3,25 5,49 Le sezioni che si ottengono evidenziano che qualunque sia la corrente teorica di cortocircuito non è mai necessario, per soddisfare il dimensionamento al cortocircuito, aumentarne la sezione rispetto a quella già calcolata in funzione della corrente di impiego del circuito. Questo potrebbe non essere possibile in alcuni casi impiegando dispositivi di protezione non limitatori in presenza di elevate correnti di cortocircuito presunte. 2 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) 2. Protezione dei motori I fusibili comunemente usati per la protezione dei motori e degli avviatori (contattore e relè di sovraccarico) sono il tipo gG per usi generali o, più spesso, onde evitare interventi inopportuni durante la fase di avviamento del motore, il tipo aM (fig.12). Fig. 12 - Esempi di caratteristica di intervento di fusibili gG e aM - a) - fusibili gG - b) - fusibili aM Il tipo aM non deve intervenire per correnti inferiori a 4 In e deve essere in grado di sopportare correnti fino a 8 In per almeno 0,5 s e correnti pari a 10 In per almeno 0,2 s (tab. 5). Non proteggono contro le sovracorrenti inferiori a 6,3 In e per questo devono essere sempre essere utilizzati in combinazione con i relè termici. Tab. 5 – Porte per cartucce tipo aM secondo Norma CEI 32-4 tfunzionamento tprearco 4In --- 6,3In 60s 8In --- 10In --- 12,5In 0,5s 19In 0,10s 60s --- 0,5s 0,2s --- --- I fusibili gG per usi generali devono essere scelti con correnti nominali in grado di sostenere la corrente di spunto del motore (la corrente nominale del fusibile può quindi essere scelta più elevata rispetto alla corrente nominale del motore) che normalmente può variare, a seconda del metodo e della gravosità dell’avviamento utilizzato, da 5 a 8 volte la corrente nominale per gli avviamenti diretti e da 3 a 4 volte la corrente nominale con un avviamento stella/triangolo. In generale il coordinamento tra fusibile e avviatore (fig. 13) dovrà assicurare un’adeguata protezione contro la corrente di cortocircuito (per evitare il danneggiamento del contattore e degli altri componenti) e la selettività di intervento tra la protezione di sovraccarico dell’avviatore e il fusibile (per impedire l'apertura indesiderata del circuito di alimentazione del motore). Utilizzando fusibili di tipo aM, oltre quanto indicato per i fusibili di tipo gG, occorre verificare anche 3 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) che la caratteristica di sovraccarico del fusibile sia situata al di sopra della caratteristica di intervento del relè di sovraccarico. La Norma CEI 17-50 fornisce indicazioni su come effettuare le prove per il coordinamento tra il dispositivo di protezione contro il cortocircuito e l’avviatore. Il dispositivo di protezione contro il cortocircuito non deve intervenire per correnti di prova fino a 0,75 Ic (valore di corrente, corrispondente alla corrente di intersezione Ic, individuata nel punto di intersezione tra la caratteristica di intervento del fusibile e del relè di sovraccarico) mentre deve Fig. 13 – Esempio di coordinamento relè termico e fusibile intervenire il relè di sovraccarico per comandare l’apertura dell’avviatore prima che le apparecchiature possano subire danni. Una successiva prova a 1,25 Ic deve invece provocare l’intervento del dispositivo di protezione contro il cortocircuito prima dell’avviatore. In definitiva, per assicurare una corretta protezione delle apparecchiature implicate nel coordinamento (Fig. 14) si deve verificare che: • che il fusibile sia installato a monte dell’avviatore e che possieda un potere d’interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito; • che la curva di intervento del fusibile sia posizionata a sinistra della curva di danneggiamento termico del relè termico; • che il potere di interruzione del contattore sia maggiore del valore di corrente individuato nel punto di intersezione tra Fig. 14 - Coordinamento tra fusibile e avviatore la caratteristica di intervento del fusibile e quella dell’avviatore corrispondente alla corrente di intersezione Ic; • che il fusibile non intervenga prima del relè termico per le eventuali correnti di sovraccarico del motore e che sia in grado di tollerare più volte valori di correnti di spunto non superiori 0,75Ic; • che l' energia specifica lasciata passare quando si manifesta un cortocircuito non superi i valori che possono sopportare l’avviatore/contattore e i componenti del circuito; • che la corrente di picco limitata non superi il valore massimo sopportabile dall’avviatore/contattore e dai componenti del circuito; 4 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) Queste verifiche potrebbero però non essere ancora sufficienti a garantire un adeguato coordinamento al quale si può invece pervenire dopo opportune prove messe in atto dal costruttore. In pratica, nei normali avviamenti, le correnti di spunto dopo 4s non superano 5 volte la corrente nominale e quindi la corrente di intersezione può essere fissata in circa 6,5In mentre negli avviamenti più gravosi, dove si possono manifestare dopo 4s correnti di spunto di circa 7,5 la corrente nominale, la corrente di intersezione può essere elevata a 10In (fig. 15). Fig. 15 – Esempio di coordinamento fusibile/relè termico per la protezione di un motore asincrono trifase 5 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) 3. Protezione dei semiconduttori Un altro tipo di fusibili di uso frequente è il tipo gR utilizzato per la protezione dei semiconduttori. Si distinguono dagli altri perché per questo tipo sono stati presi dei provvedimenti atti a ridurre i tempi di prearco e conseguentemente a limitare la corrente di picco Ip e l’energia specifica I2t passante. In figura 16 si possono vedere confrontate le caratteristiche tempo-corrente e le caratteristiche di limitazione di un fusibile gG e gR. Per correnti dell’ordine delle 1,5-2In i tempi di intervento delle due categorie sono pressoché identici mentre con l’aumentare della corrente il tempo di intervento del gR diminuisce drasticamente. A 5-6In il fusibile gG interviene in tempi nell’ordine dei secondi mentre il tipo gR in circa un centesimo di secondo. Fig. 16 - Confronto fra le caratteristiche di intervento di fusibili gG e gR 6 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) 4. Selettività I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti collegati fra loro in cascata devono, per quanto possibile, garantire la selettività di intervento. Due o più dispostivi sono selettivi quando, al manifestarsi di una sovracorrente, interviene soltanto il dispositivo installato a protezione del circuito in cui ha sede il guasto e non gli interruttori installati a monte. In altre parole solo il circuito interessato dalla sovracorrente deve essere interrotto mentre gli altri devono continuare ad essere alimentati. La selettività può essere parziale, se è garantita fino ad un determinato valore di sovracorrente, oppure può essere totale se è verificata per tutti i valori di sovracorrente fino al limite del potere di interruzione del dispositivo posto a monte. La selettività totale presuppone che le caratteristiche di intervento dei dispositivi interessati, con scala omogenea e confrontate su un unico diagramma, non si incrocino o comunque non entrino in contatto in nessun punto del diagramma. Il coordinamento selettivo tra fusibili può essere condotto confrontando le caratteristiche tempo-corrente, per tempi di funzionamento superiori o uguali a 0,1 s, e i valori di I2t di prearco e di funzionamento, per tempi di funzionamento inferiori a 0,1 s. Con riferimento alla figura 17, per tempi di funzionamento superiori o uguali a 0,1 s, il fusibile F2 è selettivo rispetto al fusibile F3 se il Fig.17 – Coordinamento della selettività tra fusibili tempo massimo di funzionamento o la caratteristica di intervento del fusibile F3 sono inferiori, per ciascun valore della corrente, al tempo minimo di pre-arco del fusibile F2 . Per tempi di funzionamento inferiori a 0,1 s, il valore massimo di I2t di funzionamento del fusibile F3 deve essere inferiore al minimo valore di I2t di prearco del fusibile F2. La selettività totale tra i fusibili F2 e F3 può essere ottenuta se le due condizioni, verificate esaminando le caratteristiche tempo-corrente e i valori di I2t forniti dal costruttore, sono ambedue soddisfatte. Secondo la norma IEC 60269-2-1, per fusibili dello stesso tipo, ad esempio gG, la selettività è garantita quando il rapporto fra le correnti nominali di due fusibili in serie è almeno uguale a 1,6. Lo scopo può essere facilmente raggiunto saltando una grandezza nella serie unificata tra un fusibile e quello che segue. Il coordinamento selettivo fra interruttori automatici e fusibili può essere effettuato confrontando le curve caratteristiche di intervento dei due dispositivi oppure le curve dell’iquadratoti. Se i fusibili sono installati a valle dell’interruttore la selettività è garantita quando la caratteristica del fusibile per il tempo di intervento di 0,1 s è inferiore alla corrente minima di intervento magnetico e se non incrocia la caratteristica di intervento termico dell’interruttore. Quando il fusibile è a monte dell’interruttore si ottiene generalmente una selettività di tipo parziale. E’ possibile effettuare il coordinamento in base all’energia specifica passate verificando che l’energia minima di prearco del fusibile sia maggiore del più grande valore di I2t lasciato passare dall’interruttore. 7 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) 5. Protezione contro i contatti indiretti Il fusibile può essere utilmente impiegato anche per la protezione contro il contatti elettrici mediante interruzione automatica dell'alimentazione. Il coordinamento per la sicurezza delle persone prevede che in caso di guasto (cedimento dell’isolamento) tra una parte attiva e una parte conduttrice accessibile , nel circuito o nell'apparecchiatura, una eventuale tensione di contatto superiore a 50 V in corrente alternata (25 V in caso di ambienti a maggior rischio elettrico) debba essere interrotta in tempi sufficientemente brevi da non provocare effetti dannosi per le persone. Per determinare le condizioni di interruzione dell’alimentazione con i fusibili si deve conoscere la caratteristica tempo-corrente (fig. 18) dalla quale si ricava, in relazione alle caratteristiche dell’impianto di distribuzione e dell’ambiente di installazione, la corrente Ia che provoca il funzionamento della cartuccia nei tempi stabiliti. In relazione al tipo di distribuzione in bassa tensione TN, TT o IT, con riferimento alla fig. 19, le condizioni da rispettare sono le seguenti. • Sistema TT - Un guasto tra una parte attiva e una massa determina la circolazione verso terra di una corrente di guasto che coinvolge sia l’impianto di terra dell’utente sia quello dell’ente distributore. In un sistema TT, 230/400 V la protezione dai contatti indiretti si realizza interrompendo automaticamente l’alimentazione in un tempo non superiore a 5 s e verificando la seguente condizione: RA ≤ Fig. 18 – Esempio di caratteristica di intervento di un fusibile per la determinazione della corrente Ia che provoca il funzionamento della cartuccia nei tempi stabiliti dalle norme a garantire la protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione 50 Ia dove : RA è la resistenza totale di terra; Ia è la corrente in ampere che determina l’intervento del fusibile in un tempo massimo di 5s (individuabile nell’esempio di fig. 18 in corrispondenza di 4In) • Sistema TN – Sono sistemi alimentati in M.T. e richiedono quindi un propria cabina di trasformazione. L’impianto di terra è unico sia per le masse sia per il neutro e la protezione contro i contatti indiretti deve tener conto sia dei guasti che si manifestano in B.T sia in M.T. Per quanto riguarda la B.T., in un sistema TN, 230/400 V, occorre riferirsi alla Tab. 41A (IEC 60364-4-41) dalla quale per U0=230 V è possibile determinare il tempo necessario per l'interruzione automatica che deve essere in generale, per gli ambienti ordinari, inferiore a 0,4 s (7In nell’esempio di fig. 18 - tempi fino a 5s sono ammessi, in alcuni casi, a particolari condizioni). Per garantire la protezione con fusibili è richiesto che sia soddisfatta in ogni punto del circuito la seguente condizione: ZS ≤ U0 Ia dove: 8 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. Guida all’uso dei fusibili in bassa tensione (seconda parte) Zs è l'impedenza totale in ohm dell’anello di guasto comprendente la sorgente, il conduttore di fase e quello di protezione tra il punto di guasto e la sorgente; Ia è la corrente che provoca il funzionamento del fusibile nel tempo riportato nella Tab. 41A, in funzione della tensione nominale U0 e comunque, a particolari condizioni, in un tempo convenzionale non superiore a 5 s; U0 è la tensione nominale verso terra. • Sistema IT – I sistemi IT, 230/400 V, sono a neutro isolato o con connessione a terra tramite impedenza e sono caratterizzati dal fatto che non ammettono, in caso di guasto a terra, l’interruzione del servizio. In questi sistemi un primo guasto a terra non da luogo a valori di tensione pericolosi mentre un secondo guasto deve essere interrotto nei tempi stabiliti. Possono essere con neutro distribuito o non distribuito. In un sistema IT con neutro distribuito ci si riferisce alla Tab. 41B (IEC 60364-4-41 dalla quale si evince che per U0 = 230 V il tempo massimo di interruzione automatica non deve essere superiore a 0,8 s. Dalla fig. 18 la corrente Ia per un tempo di 0,8s risulta essere pari a 6In. L'impedenza dell’anello di guasto che soddisfa le condizioni di sicurezza può essere ricavata con la seguente formula: ZS ≤ U0 2I a In un sistema IT con neutro non distribuito il calcolo per il secondo guasto, sempre con riferimento alla Tab. 41B (IEC 60364-4-41) per U0 = 230 V, il tempo di interruzione automatica non deve superare 0,4 s. La corrente Ia che determina l’intervento entro questo tempo massimo nell’esempio di Fig. 18 corrisponde a 7In. L'impedenza dell’anello di guasto che soddisfa le condizioni di sicurezza può essere ottenuta con la seguente formula: ZS ≤ 3U 0 2I a 9 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.