Chimica Analitica con elementi di statistica Lezione n°8 Christian Durante E-mail: [email protected] Tel. 049-8275112 Zona quadrilatero ufficio 00 215 02 142 (orario di ricevimento: tutti I giorni previo appuntamento via mail o telefono) Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 1 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione La chimica farmaceutica dei complessi si occupa dell’introduzione di ioni metallici in un sistema biologico, sia che il metallo venga introdotto in maniera fortuita che in maniera intenzionale In maniera fortuita • Avvelenamento da metalli • Alterazione del metabolismo di metalli essenziali in seguito a malattie (ad es. neurodegenerative) In maniera intenzionale A scopo terapeutico. La capacità degli ioni metallici di formare complessi con biomolecole può essere ed è sfruttata a scopo farmacologico. Una prima applicazione è data dalla terapia di chelazione. A scopo diagnostico: complessi di ioni Gd3+ usati in risonanza magnetica nucleare Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 2 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Un accumulo di ioni metallici può essere implicato anche nello sviluppo e nella patologia di malattie neurodegenerative e genetiche Malattia Ione/i implicato/i Alzheimer Rame, zinco, ferro, alluminio Parkinson Ferro Atassia di Friedreich Ferro Wilson Rame Sovraccarico di ferro dovuto a trasfusioni Ferro Sclerosi laterale amiotrofica Ioni redox-attivi Encefalopatia spongiforme trasmissibile Rame Cancro e Malaria Ferro Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 3 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 4 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Il saturnismo è una grave malattia dovuta all'esposizione professionale od accidentale al piombo. L'esposizione cronica da piombo può avvenire con il consumo di distillati (talora anche aceto) stoccati in vecchi contenitori di ceramica o contenenti piombo (cristalli). A causa della resistenza alla corrosione e duttilità è stato ampiamente usato per lavori idraulici, costruzione di edifici e navi. Il suo basso punto di fusione, ulteriormente ridotto con l’aggiunta di stagno, ne ha fatto materiale per saldature fin dall’antichità L’avvelenamento da piombo può venire anche dal consumo di acqua dolce che erode il piombo delle tubature, presenti negli edifici costruiti prima degli anni ‘30, dal metallo per saldare i tubi di rame usato sino al 1986, dai cibi contenuti in, vetro, recipienti, vasi, utensili, recipienti saldati con il piombo, cosmetici e medicinali Il piombo forma complessi forti con I leganti acetato: Non può essere utilizzato negli impianti di lavorazione dell’industria conserviera: degrada la qualità del prodotto Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 5 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Nell’antica Roma , per esempio, si conservava la frutta e la verdura utilizzando sali di piombo, cucinavano in pentole di piombo, lo aggiungevano al vino per fermarne la fermentazione, lo utilizzavano per verificarne la qualità, per dare colore o bouquet. L'acetato di piombo è dolce al gusto; ed era il principale componente dello zucchero di Saturno, un dolcificante prodotto facendo bollire e concentrare il mosto in pentoloni di piombo Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 6 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione • La galena era usata nell’antico Egitto per curare malattie degli occhi e nella preparazione di colliri e mascara. • Composti del piombo servivano per tingere di nero i capelli nell’antica Roma così come in Medio Oriente o in Germania, e questa pratica si protrasse fino al Medio Evo. Dall’antica Grecia fino al 1920 era frequente usare come trucco per il viso una polvere a base di piombo conferendo alle guance colore pallido o rosato, ossidi di piombo venivano utilizzati in Cina per il colore giallo da utilizzarsi come abbellimento della fronte delle signore. Nel 1760, Marie Gunning, una nobildonna irlandese, è diventata la prima vittima documentata di avvelenamento da piombo nei cosmetici. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 7 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione L’uso di cosmetici contenenti piombo si diffuse molto in Europa nel sedicesimo secolo con la moda di utilizzare piombo bianco mescolato ad aceto che copriva il viso con una sorta di maschera bianca ed aiutava a nascondere cicatrici dovute al vaiolo, pustole, lentiggini ed in generale difetti della pelle. Il piombo non solo rovinava ulteriormente la pelle ma faceva anche cadere i capelli; da qui ebbe origine la moda, durante il periodo Elisabettiano, di radere i capelli in modo da avere la fronte molto alta La morte di personaggi famosi come Beethoven e Goya, o i disturbi mentali di Van Gogh, sono stati attribuiti a saturnismo. Per i pittori si presume che l'intossicazione cronica sia dovuta al loro contatto con i colori: Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 8 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Il piombo può penetrare nel corpo attraverso la pelle e il tratto gastrointestinale. Il piombo assorbito entra nel sangue e viene immagazzinato nelle ossa e nei tessuti morbidi, incluso il fegato. Il piombo che si accumula nel corpo viene trattenuto nel sistema nervoso centrale, nelle ossa, nel cervello, nelle ghiandole e nei capelli. I sintomi dell'intossicazione possono essere: • Nausea, vomito, diarrea, intensi dolori addominali; • Anemia emolitica; • Ittero per epatopatia; • Insufficienza renale acuta; Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 9 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione La terapia chelante comporta la somministrazione di un’opportuna molecola complessante per la rimozione di ioni tossici (Pb2+, Hg2+, Fe3+, ecc.) dall’organismo. In generale, l’organismo umano non ha dei meccanismi specifici per l’escrezione di ioni metallici, una volta che questi sono stati assorbiti, ma solo meccanismi per ridurne l’assorbimento (ciò vale anche per i metalli essenziali). Pertanto, in particolari condizioni patologiche, o lavorative (per es. in miniere), o con diete fortemente squilibrate o inquinate (es. pesci a Minimata, Giappone), un certo ione metallico può accumularsi nell’organismo. Gli ioni non essenziali, come Pb2+, Hg2+, Al3+, ecc., sono tossici oltre una certa soglia. Ma anche ioni essenziali, come Fe3+ o Cu2+ possono essere tossici se la concentrazione supera una certa soglia (“è la dose che causa la tossicità”). Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 10 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Se uno ione si accumula, l’unico modo pratico per eliminarlo dall’organismo è quello di somministrare il farmaco chelante (legante forte per lo ione tossico), che agisce così 1. 2. 3. 4. 5. il legante viene assorbito nell’organismo come tale; si redistribuisce nell’organismo; complessa lo ione metallico tossico; il complesso formato passa nel circolo sanguigno; il complesso viene espulso dall’organismo attraverso i reni; Non è facile avere molecole in grado di agire in questa maniera, dato che devono possedere tantissimi requisiti. Per esempio devono essere selettivi formazione di complessi il più forti possibili con lo ione metallico (devono essere in grado di “rompere” quelli formati dai leganti endogeni). Sono, quindi, dei leganti polidentati o macrociclici. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 11 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Se C è il farmaco chelante ed L è il legante endogeno, questa proprietà può essere valutata in vitro (misure chimiche) misurando e a pH fisiologico (= 7.4), e verificando che il primo sia maggiore del secondo. In alternativa, si misurano i valori di pM a pH=7.4 per C e per L, e si verifica che il primo sia maggiore del secondo. L'acido meso-2,3-dimercaptosuccinico comunemente abbreviato DMSA o commercialmente noto anche come succimer o chemet viene principalmente impiegato come agente chelante nella terapia chelante del piombo L'isomero meso è quello utilizzato come agente chelante Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 12 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione L’uso più diffuso della terapia di chelazione, almeno in Italia, è nel trattamento della b-talassemia (anemia mediterranea). Tale malattia è geneticamente trasmessa (diffusa nelle zone “malariche”) consiste nella sintesi di un'anomala forma di emoglobina. L’unica cura (a parte il trapianto di midollo osseo) consiste in trasfusioni di sangue regolari e ripetute per tutta la vita. Questo approccio terapico può creare serie complicanze, dal momento che le trasfusioni frequenti possono favorire un accumulo patologico di ferro nel sangue (emocromatosi). La terapia chelante utilizza farmaci come Deferasirox (legante tridentato) Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 13 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Deferiprone (legante bidentato) Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 14 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Altro esempio in cui la terapia chelante è impiegata è la Malattia di Wilson, una malattia genetica le cui manifestazioni cliniche dipendono dall’accumulo di rame principalmente a livello del fegato e del cervello. In Italia la Malattia di Wilson è riconosciuta Malattia Rara “MR; con incidenza calcolata tra 1:30.000 e 1:100.000, anche se in Sardegna, a causa del territorio “isolano”, la frequenza della malattia raggiunge livelli più elevati, circa 1:8.000 – 9.000. La cura prevede l'utilizzo di farmaci che riducono l'assorbimento di rame (Penicillamine-viene utilizzato l’enantiomero destrogirro in quanto il levogiro è tossico) e ne rimuovono l'eccesso dall'organismo, ma occasionalmente è necessario anche un trapianto di fegato Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 15 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Una nuova terapia contro il morbo di Alzheimer, non ancora in uso, sta ricevendo una forte attenzione dal mondo della ricerca scientifica chimico-farmaceutica: la terapia "target metallico" • il morbo di Alzheimer sarà la causa di morte più comune nel mondo occidentale entro pochi anni; • Principale malattia neurodegenerativa 13% sopra 65 anni 50% sopra 85 anni; • attualmente non esistono terapie Si basa sul ruolo che alcuni ioni metallici (ferro, rame, zinco, alluminio) hanno nella cascata di eventi che porta alla morte neuronale. Appare ormai certo che tali ioni, complessandosi con una proteina ben definita (b-amiloide), ne causino la precipitazione, con conseguente morte cellulare. La terapia target si basa sulla somministrazione di un farmaco chelante per rimuovere il metallo potenzialmente tossico dal cervello, Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 16 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione A differenza del farmaco chelante, il legante target: • deve poter attraversare la barriera emato-encefalica; • deve formare complessi non troppo forti con ferro, rame e zinco. I complessi devono essere abbastanza forti da rompere il complesso col b-amiloide, ma non troppo da causare la rimozione massiccia dei metalli essenziali dal resto del cervello: K ’M-amiloide < K ’MC < K ’M-altri leganti endogeni pMM-amiloide < pMMC < pMM-altri leganti endogeni Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 17 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Leganti usati per il morbo di Alzheimer Benchè l’EDTA sia un buon legante per gli ioni implicati nel morbo di Alzheimer, è un anione a pH neutro e perciò non riesce ad attraversare la barriera ematoencefalica e quindi non riesce ad arrivare al cervello. Desferrioxamina (Deferoxamina o DFO)) D-penicillamina (D-pen) La desferroxiamina ha tre gruppi funzionali con acido idrossammico che in forma deprotonata hanno una grossa affinità per gli ioni Fe3+ e viene anche usata per ridurre il sovraccarico di ferro in pazienti affetti da talassemia e sottoposti a trasfusioni. La D-penicillamina è un agente chelante che contiene sia donatori hard (N,O) che donatori soft (S) ed è molto efficace nel rimuovere ioni rame (Cu2+ e Cu+) in pazienti con il morbo di Wilson. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 18 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Farmaci chemoterapici L’utilizzo di complessi è largamenente diffuso in Chemioterapia: uso di sostanze tossiche che vengono assorbite selettivamente dalle cellule tumorali, causandone la morte, e non dalle cellule sane. Il primo farmaco chemioterapico anticancro è stato un complesso dello ione Pt2+, il cis-platino (tuttora usato per alcuni tipi di cancro). Il cis-platino, una volta penetrato nelle cellule, perde i Cl–, sia perché sono cineticamente labili, sia perché l'ambiente cellulare è relativamente povero di cloruro. Il Pt(NH3)22+ rimasto reagisce col DNA formando un complesso: sul DNA il Pt2+ si lega specificamente alla guanina e/o all’adenina. Il complessamento tra Pt e DNA distorce il DNA e lo disattiva, bloccando il replicamento cellulare. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 19 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Le reazioni di complessamento possono essere anche dannose o indesiderate. Ad esempio, la formazione di complessi a livello gastro-intestinale può sfavorire l’assorbimento di farmaci o composti essenziali. Necessità di evitare l’assunzione contemporanea tra farmaco e farmaco, oppure tra farmaco e certi componenti della dieta Ad esempio, si raccomanda di non assumere contemporaneamente integratori a base di ioni metallici (Fe2+ o altri) assieme a tetracicline o chinoloni (sono degli antibiotici). Fe2+ è uno ione che viene tipicamente somministrato come integratore alle persone anemiche (carenza di ferro). L’integratore si assume oralmente sotto forma di sali di ferro, come ad esempio il solfato, oppure sotto forma di complessi deboli, come ad esempio il succinato (Suc2–). i chinoloni sono antibiotici impiegati nelle infezioni delle vie urinarie ed in patologie animali (brucellosi) Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 20 Attività farmacologica dei complessi di coordinazione Sia le tetracicline che i chinoloni sono leganti bidentati e sono in grado di formare complessi forti con ioni metallici. La forma che si lega ai metalli ha carica –1, sia per le tetracicline che per i chinoloni. Ai pH acidi dello stomaco le tetracicline e chinoloni sono nella loro forma neutra. Quindi sono ben assorbibili in maniera passiva. Ai pH acidi dello stomaco il ferro è presente come ione libero Fe2+ o in parte anche come complesso Fe(Suc) + se è assunto come succinato. Supponiamo ora di assumere contemporaneamente un integratore di ferro (per es. succinato) ed una tetraciclina o un chinolone. tetraciclina e chinolone formano dei complessi stabili con Fe2+ (la loro K’ è maggiore di quella dell’eventuale succinato). Quindi nel tratto gastrointestinale avviene la reazione In entrambi i casi si forma un complesso di carica 1+, che è scarsamente assorbibile dalle membrane cellulari. in questo modo, la persona che sta prendendo contemporaneamente integratori di ferro e l’antibiotico non assorbe né il ferro né l’antibiotico, o al massimo assorbe un po’ del componente in eccesso. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 21 Importanza delle costanti di stabilità a livello industriale e clinico L’utilizzo di agenti chelanti per la sanificazione nell’industria alimentare è molto diffuso per la necessità di evitare la formazione di complessi costituiti da ioni metallici tra cui in particolare calcio e magnesio responsabili principali della formazione di incrostazioni. Gli agenti chelanti come EDTA (in resine a scambio ionico: polifosfati, poliacrilati, etc.) vengono utilizzati come addolcitori dell’acqua o detergenti in quanto caratterizzati da una maggiore affinità chimica per calcio e magnesio, impediscono che si formino precipitati ovvero dissolvono quelli creati In questo modo la struttura del deposito viene a mancare e le sostanze organiche che partecipano al complesso (come proteine, grassi, etc.) possono essere degradate dalle soluzioni detergenti che li contengono o utilizzate in un secondo stadio di lavaggio (es. soluzioni alcaline). Detersivo per lavastoviglie L’utilizzo di agenti chelanti permette di ridurre i consumi idrici (abbassa la durezza dell’acqua) ed energetici necessari a una completa pulizia degli impianti che possono andare incontro a incrostazioni di calcio e magnesio Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 22 Importanza delle costanti di stabilità a livello industriale e clinico In campo ambientale l’abbattimento o il recupero dei metalli pesanti attraverso processi di fitoestrazione o migrazione elettrocinetica utilizza agenti complessanti come coadiuvanti del processo. I chelanti, aumentando la concentrazione di metalli disciolti ottimizzando i risultati della fitoestrazione La loro aggiunta nel terreno ne aumenta la biodisponibilità e favorisce il lavoro dell’apparato radicale nell’ accumulare ed adsorbire gli inquinanti, prima del loro trasferimento e immagazzinamento nella parte aerea delle piante. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 23 Complessi dei metalli di uso diagnostico 1) Medicina nucleare diagnostica (o medicina nucleare): viene dato al paziente una piccola quantità di un complesso di un metallo radioattivo non nociva per le cellule. Poiché i tessuti sani e quelli malati non assorbono le sostanze dall’ambiente circostante alla stessa maniera e con la stessa velocità, si può registrare l’immagine della collocazione del composto radioattivo nell’organismo tramite un rilevatore sensibile alla radiazione emessa. In questa categoria rientrano anche certi complessi radioattivi, che emettono forti radiazioni, usati per controllare il dolore associato con le metastasi ossee, o la leucemia. 2) Uso come mezzi di contrasto per l’imaging a risonanza magnetica (MRI). Nella MRI il paziente è posto all’interno di un campo magnetico e le proprietà di rilassamento delle molecole d’acqua nel corpo vengono misurate tramite la risonanza magnetica nucleare (NMR). Poiché il contenuto di acqua nei tessuti sani è diverso che nei tessuti malati MRI può produrre immagini tridimensionali basate sulle diverse velocità di rilassamento. Tali velocità possono essere modificate con l’uso di complessi di metalli paramagnetici che aumentano il contrasto nell’immagine. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 24 Complessi dei metalli di uso diagnostico Il complessi del gadolinio (Gd3+), Indio (111In), e tecnezio-99 metastabile (99mTc) sono usati o perché hanno proprietà paramagnetiche o perché radioattivi vengono utilizzati nella risonanza magnetica nucleare o in radiologia. È chiaro che essendoci degli equilibri in gioco è importante valuta le condizioni in cui questi farmaci vengono somministrati (orale, endovenosa, intramuscolare) poiché diverse sono le condizioni di pH, temperatura e forza ionica e quindi diversa può risultare la stabilità dei complessi. È importante valutare l’interazione con altri sistemi come ad esempio il siero nel flusso sanguineo o con i componenti cellulari (membrana, nucleo, etc.). Per i composti metallici usati per la diagnosi, a differenza di quelli usati per la terapia, la mancanza di reattività chimica è fondamentale e, se deve avvenire un’interazione tra l’agente diagnostico e un bersaglio biologico nella cellula, questa deve essere generalmente breve e non distruttiva, senza causare danni alla cellula. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 25 Complessi dei metalli di uso diagnostico Queste sostanze, somministrate per via endovenosa in occasione dell' esame, si fissano agli organi e si distribuiscono nei vasi in maniera simile ai mezzi di contrasto iodati per radiologia. La differenza consiste nel fatto che gli atomi di gadolinio non emettono direttamente segnali magnetici ma modificano temporaneamente le proprietà paramagnetiche delle zone del corpo in cui vanno a fissarsi. Ne risulta una modificazione del segnale raccolto dall'apparecchio e quindi dell'immagine RM Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 26 Complessi dei metalli di uso diagnostico Il Gd3+ viene usato in soluzione e complessato da leganti ciclici poliamminopolicarbossilici, che servono ad evitare la tossicità dello ione libero per l'organismo umano. Lo ione Gd3+ ha 7 elettroni negli orbitali f tutti a spin parallelo secondo la regola di Hund. E’ quindi fortemente paramagnetico (S=7/2) Gd3+ [Xe] 4f7 4f Gli ioni Gd3+ possono quindi influenzare fortemente la velocità di rilassamento dei nuclei degli idrogeni delle molecole di acqua circostanti sottoposte a campo magnetico. Gli ioni Gd3+ hanno carattere hard. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 27 Complessi dei metalli di uso diagnostico Risonanza magnetica nucleare Si basa sulle proprietà magnetiche di nuclei con numero dispari di protoni (in particolare l’idrogeno). Anche il nucleo infatti avendo una carica positiva netta e ruotando può avere un momento di spin ed interagire con campi magnetici. Dalla velocità di rilassamento dei protoni delle molecole di acqua localizzate nei tessuti molli e nei fluidi del corpo, si possono ottenere importanti informazioni diagnostiche. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 28 Complessi dei metalli di uso diagnostico Gli ioni Gd3+ paramagnetici si comportano quindi come piccoli magneti influenzando le proprietà di rilassamento delle molecole di acqua che li circondano. I complessi di ioni Gd3+ usati in MRI hanno numero di coordinazione pari a 9 e si possono avere le seguenti geometrie: in cui c’è invariabilmente una molecola di acqua legata (quella che viene più influenzata dalle proprietà paramagnetiche dello ione Gd3+ ) e ligandi macrociclici ottadentati per avere una grande stabilità, mentre la molecola di acqua è labile e può essere facilmente scambiata in modo da permettere a molte molecole di solvente di risentire dell’effetto magnetico di Gd3+ Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 29 Complessi dei metalli di uso diagnostico logb > 23 Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 30 Complessi dei metalli di uso diagnostico Complessi mirati di ultima generazione Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 31 Complessi dei metalli di uso diagnostico Il tecnezio, un elemento di origine sintetica, non possiede isotopi stabili, ma uno dei suoi isotopi metastabili (= stato instabile che può esistere per un tempo finito), il 99mTc o Tecnezio-99m, è uno degli elementi fondamentali su cui si basa la medicina nucleare a partire dagli anni ‘70. Il tecnezio metastabile emette raggi con frequenza ottimale per essere rilevata, inoltre ha un tempo di emivita di 6 ore, sufficientemente lungo per sintetizzare il farmaco, iniettarlo al paziente e registrare l’immagine, ma anche sufficientemente corto per minimizzare il dosaggio della radiazione nel paziente. Dal suo decadimento si ottiene il 99Tc, che ha un tempo di vita molto lungo, è un debole emettitore di radiazioni (elettroni), ha una bassa concentrazione e si elimina dal corpo rapidamente. Tutto ciò lo rende estremamente sicuro. Il 99mTc si ottiene da un generatore 99Mo- 99mTc, secondo le reazioni riportate sotto. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 32 Complessi dei metalli di uso diagnostico La tecnica medica che utilizza il tecnezio-99m è la scintigrafia- . In pratica il generatore produce ione pertecnato 99mTcO4- che però ha stato di ossidazione VII, non adatto per preparare i complessi radiofarmaceutici e viene quindi ridotto a stati di ossidazione più bassi, in genere I o V. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 33 Complessi dei metalli di uso diagnostico Complessi del tecnezio usati in medicina nucleare per l’imaging di cuore, ossa, cervello e reni Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 34 Complessi dei metalli di uso diagnostico I cationi dei metalli alcalini (K+, Cs+ e Rb+) si accumulano nel miocardio, il tessuto muscolare del cuore. La “pompa” che permette a questi cationi di entrare permette anche al catione Cardiolite di accedere al cuore. Il Cardiolite si localizza essenzialmente nei tessuti sani del cuore e quindi può fornire informazioni importanti sulle condizioni di pazienti con infarto al miocardio. Dr. Christian Durante email : [email protected] Web: http://www.chimica.unipd.it/electrochem/ Tel. +390498275112 35