008_risposte x WEB 6-05-2010 11:08 Pagina 1 1 SOLUZIONI COMMENTATE AL 50% DEI TEST E DEI PROBLEMI PROPOSTI AL TERMINE DELLE UNITÀ 008_risposte x WEB 2 6-05-2010 11:08 Pagina 2 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP TEMA 1 16 UNITÀ 1 TEST La risposta corretta è la d. La risposta corretta è la b. 3 Il numero 7,238 ⋅ 107 è scritto con quattro cifre significative. Per scriverlo con due sole cifre occorre considerare se la terza cifra è compresa fra 0 e 4 o fra 5 e 9. Nel primo caso si arrotonda per difetto, nel secondo per eccesso. Quindi si avrà: 7,2 ⋅ 107. 4 1 nm = 10–9 m = 10–7 cm. La risposta corretta è la a. 5 La risposta corretta è la b. 6 La risposta corretta è la d. 7 Il numero di secondi corrispondenti a 1 mese di 30 d (d è il simbolo dell’unità di tempo giorno) si calcola considerando: 1 d = 24 h 1 h = 3600 s Si ha perciò: 1 mese = 30 d = 30 ⋅ 24 ⋅ 3600 s = 2,592 ⋅ 106 s L’ordine di grandezza del numero ora ottenuto è espresso dalla sua potenza 106 e quindi la risposta corretta è la a. 8 La risposta corretta è la d. 9 La risposta corretta è la d. 10 Quando si passa dalle dimensioni lineari a quelle volumiche si deve elevare alla terza potenza il valore che esprime le dimensioni lineari. Dalle equivalenze: 1 m = 109 nm 1 m = 102 cm 1 m = 10–3 km si ottiene quindi: 1 m3 = 1027 nm3 1 m3 = 106 cm3 1 m3 = 10–9 km3 La risposta corretta è la b. 11 Il volume di una sfera di raggio 1 m vale (4/3) π (1 m)3. D’altra parte, il volume di un cubo di lato l è dato da l3. Ponendo quindi: l3 = (4/3) π (1 m)3 si ottiene: 1 2 l= 3 4 π(1 m )3 = 1 m 3 La risposta corretta è la a. Poiché i lati del rettangolo sono espressi rispettivamente con 3 e con 4 cifre significative, il loro prodotto deve essere espresso con 3 cifre significative. Usando una calcolatrice a 10 cifre si ottiene: 5,38 cm ⋅ 12,84 cm = 69,0792 cm2 e quindi il risultato sarà 69,1 cm2. La risposta corretta è la c. 17 La risposta corretta è la b. 18 Le due lunghezze espresse in millimetri risultano: 252 mm e 2,45 mm e perciò la loro somma sarebbe pari a 254,45 mm. Poiché però il primo dei due valori è caratterizzato dalla precisione del millimetro, il risultato andrà troncato ai millimetri. Tenendo conto che, dopo il numero 254, segue un 4, si dovrà approssimare per difetto ottenendo così 254 mm. La risposta corretta è la a. 19 La risposta corretta è la b. 20 La risposta corretta è la d. 21 Il volume V di una sfera di diametro d è espresso dalla relazione: 15 3 4 π 3 La risposta corretta è la c. 12 La risposta corretta è la d. 13 La risposta corretta è la b. 14 La somma di due lunghezze o di due tempi fornisce ancora una lunghezza o un tempo; il rapporto fra una lunghezza e un tempo definisce invece il valore di una grandezza derivata; la risposta corretta è quindi la b. Attenzione all’operazione indicata in d: essa non ha senso in quanto non si possono sommare due grandezze diverse. V= 4 ⎛d⎞ π 3 ⎜⎝ 2 ⎟⎠ 3 Operando con una calcolatrice a 10 cifre si ottiene: 3 V= 4 ⎛ 28, 0 mm ⎞ 3 π ⎟⎠ = 11494, 04032 mm 3 ⎜⎝ 2 Il risultato va però espresso con lo stesso numero di cifre significative che caratterizzano la misura di d (3 cifre) e quindi: V = 11500 mm3 = 1,15 ⋅ 104 mm3 La risposta corretta è la b. 22 La risposta corretta è la d. 23 La risposta corretta è la c. 24 Il numero 3,57 ⋅ 104 può essere riscritto modificando l’esponente della potenza in base 10 e spostando in modo coerente la virgola. Tutti i numeri scritti di seguito sono quindi equivalenti: ………... 357 ⋅ 102 35,7 ⋅ 103 3,57 ⋅ 104 0,357 ⋅ 105 0,0357 ⋅ 106 ………… La risposta corretta è quindi la d. 25 La risposta corretta è la c. 26 Prima di eseguire la differenza devi esprimere i due numeri con la medesima potenza in base 10 e quindi: 7,0 ⋅ 105 – 7,0 ⋅ 106 = 0,70 ⋅ 106 – 7,0 ⋅ 106 = – 6,3 ⋅ 106 ovvero 7,0 ⋅ 105 – 7,0 ⋅ 106 = 7,0 ⋅ 105 – 70 ⋅ 105 = – 63 ⋅ 105 = – 6,3 ⋅ 106 La riposta corretta è quindi la c. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 3 Tema 1 – Unità 1 La risposta corretta è la b. Tutti i numeri coinvolti nell’operazione sono espressi con una sola cifra significativa. Anche il risultato andrà quindi espresso con una cifra significativa. Perciò: 27 28 (3 ⋅ 105 ) ⋅ (4 ⋅ 103 ) = 2 ⋅ 105+3− 4 = 2 ⋅ 104 (6 ⋅ 104 ) La risposta corretta è la a. PROBLEMI 2 La situazione vista da un osservatore terrestre è schematizzata nella figura seguente (nella quale, però, per motivi grafici, non è stato rispettato il rapporto reale fra la distanza Terra-Sole e la distanza Terra-Luna). C A O dL lTL dS B lTS D e arrotondando a tre cifre significative: A = (20,4 ± 0,1) cm2 13 Poiché 1 min = 60 s, si ha: 50 min = 50 ⋅ 60 s = 3,0 ⋅ 103 s Nota che il risultato è espresso con due sole cifre significative perché il valore del tempo, 50 min, è espresso con due sole cifre significative. L’altro addendo, 3500 s, è espresso con quattro cifre significative ma la precisione del risultato deve corrispondere a quella dell’addendo meno preciso. Quindi: 3,0 ⋅ 103 s + 3,500 ⋅ 103 s = 6,5 ⋅ 103 s 14 7,5 m2 = 7,5 (103 mm)2 = 7,5 ⋅ 106 mm2 5 Mm2 = 5 (106 m)2 = 5 ⋅ 1012 m2 3 mm2 = 3 (10–6 km)2 = 3 ⋅ 10–12 km2 0,74 m2 = 0,74 (102 cm)2 = 7,4 ⋅ 103 cm2 2,2 μm2 = 2,2 (10–4 cm)2 = 2,2 ⋅ 10–8 cm2 0,6 Gm2 = 0,6 (106 km)2 = 6 ⋅ 1011 km2 3,3 dm2 = 3,3 (10–7 Mm)2 = 3,3 ⋅ 10–14 Mm2 2 Gm3 = 2 (1011 cm)3 = 2 ⋅ 1033 cm3 7,8 m3 = 7,8 (1012 pm)3 = 7,8 ⋅ 1036 pm3 2,7 nm3 = 2,7 (10–6 mm)3 = 2,7 ⋅ 10–18 mm3 0,83 mm3 = 0,83 (10–9 Mm)3 = 8,3 ⋅ 10–28 Mm3 9,2 km3 = 9,2 (103 m)3 = 9,2 ⋅ 109 m3 0,5 mm3 = 0,5 (103 μm)3 = 5 ⋅ 108 μm3 6,3 dm3 = 6,3 (10–4 km)3 = 6,3 ⋅ 10–12 km3 15 In base alla similitudine dei triangoli OAB, OCD si può porre: dS : dL = lTS : lTL Da questa: R= 3 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB d S lTS 1, 50 ⋅ 108 km = = = 395 d L lTL 3, 80 ⋅ 105 km 3,75 ⋅ 103 m = 3,75 ⋅ 103 (103 mm) = 3,75 ⋅ 106 mm 2,8 ⋅ 10–4 km = 2,8 ⋅ 10–4 (103 m) = 2,8 ⋅ 10–1 m 2 m = 2 (106 μm) = 2 ⋅ 106 μm 4,7 dm = 4,7 (10–4 km) = 4,7 ⋅ 10–4 km 5 μm = 5 (10–6 m) = 5 ⋅ 10–6 m 7,4 mm = 7,4 (10–6 km) = 7,4 ⋅ 10–6 km 5 3,6 h = 3,6 (3,6 ⋅ 103 s) = 1,3 ⋅ 104 s Essendo: 1 min = 60 s 1 h = 60 min = 60 ⋅ 60 s = 3,6 ⋅ 103 s 1 d = 24 h = 24 ⋅ 3,6 ⋅ 103 s = 8,64 ⋅ 104 s si ottiene: 2 d = 2 ⋅ 8,64 ⋅ 104 s = 1,728 ⋅ 105 s 4 h = 4 ⋅ 3,6 ⋅ 103 s = 1,44 ⋅ 104 s 30 min = 30 ⋅ 60 s = 1,8 ⋅ 103 s e quindi 1,728 ⋅ 105 s + 1,44 ⋅ 104 s + 1,8 ⋅ 103 s = 172,8 ⋅ 103 s + 14,4 ⋅ 103 s + 1,8 ⋅ 103 s = 189 ⋅ 103 s = 1,89 ⋅ 105 s 7 L’area A della lamina si ottiene moltiplicando la sua lunghezza per la sua larghezza. Poiché il valore di questi parametri è espresso con tre cifre significative, anche il valore dell’area andrà espresso con tre cifre significative. Usando una calcolatrice a dieci cifre si ottiene: A = 2,15 cm ⋅ 9,51 cm = 20,4465 cm2 20 Il volume totale delle quattro sferette è dato dalla differenza fra il volume indicato dal livello superiore dell’acqua dopo l’introduzione delle quattro sferette 25,3 cm3 e il volume indicato dal livello superiore dell’acqua prima dell’introduzione delle quattro sferette 20,0 cm3. Perciò: ΔV = 25,3 cm3 – 20,0 cm3 = 5,3 cm3 Da questa si ottiene: V= 5, 3 cm3 = 1, 3 cm3 4 Per il calcolo del raggio R di ciascuna sferetta devi applicare la relazione: V= 4 π R3 3 dalla quale: R= 3 3V 3 3 ⋅ 1, 3 cm3 = = 0, 68 cm 4π 4π 11 23 Il volume V di una sfera di raggio R si calcola con la relazione: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 4 6-05-2010 11:08 Pagina 4 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP V= Poiché R è espresso con tre cifre significative, anche V andrà espresso con tre cifre significative, quindi: V= 4 π(5, 00 cm )3 = 524 cm3 3 Il triangolo di vertici ABP è rettangolo in A e l’ipotenusa PB forma con il cateto AB, base della triangolazione, un angolo di 60,0° (osserva la figura seguente). 25 P 90° 60° B A Poiché la distanza d di P dalla base è misurata dal cateto AP, si ha: 2 2 d = AP = PB − AB –– –– Essendo però AB = (1/2) PB, si ha infine: AP = Se l’orologio va avanti è difettoso e questo comporta errori sistematici in ogni misura che si effettua mediante esso; a questo tipo di errori si sovrappongono però anche errori accidentali di vario tipo. La risposta corretta è la c. 3 La risposta corretta è la c. 4 La risposta corretta è la b. 5 Le vibrazioni del tavolo sul quale si sta eseguendo una misura sono casuali e potranno eventualmente determinare il prodursi di errori accidentali; la a è quindi errata. Ogni misura è caratterizzata da incertezza e non può mai esprimere il valore “vero” della grandezza misurata; c e d sono quindi errate. La b è corretta, perché una elevata temperatura dilaterà la riga metallica e questa sottovaluterà perciò i valori di tutte le misure effettuate in quelle condizioni. 6 La risposta corretta è la c. 7 Quando la misura di una grandezza si ottiene mediante una serie di misurazioni, l’incertezza assoluta corrisponde al maggiore fra il valore della sensibilità dello strumento con cui sono state eseguite le misurazioni e la semidispersione della serie; in questo caso, quindi, l’incertezza assoluta vale 0,05 mm e la risposta corretta è la a. 8 la risposta corretta è la a. 9 La semidispersione, arrotondata a una sola cifra significativa, vale 0,2 mm ed è quindi maggiore della sensibilità dello strumento. Il suo valore verrà quindi assunto come espressione dell’incertezza della misura e imporrà l’arrotondamento del valore che esprime la media alla prima cifra decimale (media = 25,4 mm). Il risultato della misura sarà quindi dato da: (25,4 ± 0,2) mm. La risposta corretta è la a. 10 La risposta corretta è la b. 2 4 π R3 3 ( 2AB ) 2 2 − AB = 3 AB = 3 ⋅ 10, 0 m = 17, 3 m 382000 = 3,82 ⋅ 105 28300000 = 2,83 ⋅ 107 0,024 = 2,4 ⋅ 10–2 0,0000732 = 7,32 ⋅ 10–5 29 UNITÀ 2 TEST 1 Normalmente, la misura della lunghezza di un tavolo si esegue per confronto con un campione di lunghezza ed è quindi una misura diretta. La misura dell’area si determina applicando una operazione matematica ai valori dei lati del campo, valori ottenuti con metodo diretto mediante la fettuccia centimetrata. Si tratta perciò di una misura indiretta. L’orologio è uno strumento tarato e quindi la misura di un intervallo di tempo eseguita con il suo ausilio non è di tipo indiretto. In conclusione, delle tre affermazioni, è vera solo la 1) e quindi la risposta corretta è la a. PROBLEMI 4 ll valore medio della serie di misure si ottiene sommando i valori delle 10 misure e dividendo il risultato ottenuto per 10. Con la calcolatrice si ottiene: media = 22,28 cm La semidispersione vale invece: 22, 5 cm − 22, 1 cm = 0, 2 cm 2 Il valore ora ottenuto è maggiore della sensibilità dello strumento utilizzato per la misura e quindi verrà assunto come espressione dell’incertezza assoluta. Il risultato della misura sarà quindi: (22,3 ± 0,2 cm) e l’incertezza relativa espressa con una sola cifra significativa: 0, 2 cm = 0, 009 22, 3 cm 7 L’identità dell’incertezza relativa delle due misure consente di scrivere la seguente uguaglianza: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 5 Tema 1 – Unità 3 Δa1 Δa2 = a M1 a M2 da questa si ottiene a Δa2 = M2 Δa1 a M1 In base ai dati del problema: Δa1 = 0,5 kg; aM1 = 258,2 kg; aM2 = 2580 m sostituendo i valori numerici si ottiene Δa2 = 5 m 10 Il valore dell’area A della lamina si ottiene moltiplicando tra loro lunghezza e larghezza della lamina. Con una calcolatrice a 10 cifre si ottiene: A = 2,15 cm ⋅ 9,51 cm = 20,4465 cm2 Per determinare l’incertezza assoluta ΔA dell’area devi applicare la relazione: ⎛ 0, 01 cm 0, 03 cm ⎞ ΔA = 20, 4465 cm 2 ⎜ + = 0, 1596 cm 2 ⎝ 2, 15 cm 9, 51 cm ⎟⎠ Arrotondando a una sola cifra significativa: ΔA = 0,2 cm2 e quindi: A = (20,4 ± 0,2) cm2 UNITÀ 3 TEST La risposta corretta è la d. La risposta corretta è la c. 3 Considerando che la relazione fra la forza F applicata alla molla e il suo allungamento Δl è: F = k Δl con k costante elastica della molla, possiamo scrivere: 15 gp = k ⋅ 2,5 cm [a] (15 gp + 30 gp) = k ⋅ x [b] ove x indica l’allungamento prodotto dal peso totale di 45 gp. Dividendo [a] per [b] si ottiene: x = 7,5 cm La lunghezza totale della molla vale quindi: 20 cm + 7,5 cm = 27,5 cm La risposta corretta è la d. 4 Il grafico indica che una forza di 10 N allunga la molla di 20 cm. In base alla relazione: F = k Δl si ottiene allora: 1 2 k= 10 N 10 N F = = = 50 N / m Δl 20 cm 0, 20 m La risposta corretta è la b. 5 La risposta corretta è la c. 6 Ricorda che: 1,00 kgp = 9,81 N 1,00 N = 0,102 kgp Quindi: 2,50 N = 2,50 ⋅ 0,102 kgp = 0,255 kgp La risposta corretta è la a. 7 La risposta corretta è la d. 8 Forza e spostamento sono grandezze di tipo diverso (si dice anche, non omogenee) e perciò le loro intensità non sono confrontabili, come non sono confrontabili i valori di una lunghezza e di una superficie o i valori di una lunghezza e di un tempo. La risposta corretta è la d. 9 La risposta corretta è la c. 10 La risposta corretta è la a. 11 Dato che un segmento lungo 7 mm rappresenta la forza di 50 N, la forza di 200 N sarà rappresentata da un segmento lungo 28 m. Questo esclude le risposta b). Poiché, inoltre, la direzione della forza è perpendicolare a una parete verticale, essa dovrà essere orizzontale e ciò esclude la risposta d). In base al testo, infine, si sa che la forza è orientata da sinistra a destra e quindi la risposta corretta è la c. 12 La risposta corretta è la d. 13 La risposta corretta è la a. 14 La risposta corretta è la b. 15 I quattro grafici rappresentano le relazioni seguenti: 1) A = k B con k = 1 2) A = k B + h con k = 1 e h = 1 3) A = k B con k = 1 4) A = k B con k = 2 La coppia corretta è quindi quella costituita dai grafici 1 e 3, anche se la pendenza della retta che rappresenta la dipendenza fra A e B è graficamente diversa a causa della diversa scala assunta per i valori di A. La risposta corretta è la c. 16 La risposta corretta è la c. 17 Dalla relazione A = k B2 si ha: B= 5 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB A k D’altra parte, per avere A’ = 4 A si deve assegnare a B un valore B' calcolabile con la relazione: 4 A = k B'2 da questa: B′ = A 4A =2 = 2B k k La risposta corretta è la c. 18 La risposta corretta è la c. 19 I valori dello spazio percorso e del tempo impiegato a percorrerlo consentono di trovare il valore della costante k: k = s/t2 = 40 cm/(2 s)2 = 10 cm/s2 Si ha perciò: s = 10 cm/s2 (6 s)2 = 360 cm La risposta corretta è quindi la c. 20 La risposta corretta è la c. 21 Rilevando sul grafico, entro l’incertezza della misura, le coppie di valori di p (pressione) e V (volume), puoi giungere alla seguente tabella: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 6 6-05-2010 11:08 Pagina 6 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP p (⋅ 105 Pa) V (m3) p V (⋅ 105 Pa m3) 10 0,10 8,0 0,12 6,0 0,16 4,0 0,26 2,0 0,50 1,0 1,0 Il valore approssimativo del prodotto 1,0 ⋅ 105 Pa m3; la risposta corretta è la b. 1,0 0,96 0,96 1,0 1,0 1,0 p V è dunque V (dm3) 1000 800 600 400 PROBLEMI In base alla relazione F/Δl = k e ai dati forniti dal testo del Problema, la costante elastica k risulta espressa dalla relazione k = P/(6 cm). Per la seconda molla si può perciò porre k' = 3 k = P/(2 cm). L’allungamento Δl prodotto dal corpo di peso P quando viene appeso alla seconda molla vale allora: 4 P Δl ′ = = 2cm P/(2cm) La lunghezza totale delle due molle sotto l’azione della forza peso P è data da: lA,tot = lA + ΔlA = 40 cm + ΔlA lB,tot = lB + ΔlB = 50 cm + ΔlB I valori degli allungamenti ΔlA e ΔlB si calcolano a partire dalla relazione F = k Δl che, per le due molle, si scrive nel modo seguente: P = kA ΔlA P = kB ΔlB Tenendo allora conto del fatto che le lunghezze totali delle molle devono essere uguali, si può porre: 7 40 cm + P P = 50 cm + kA kB A 200 t (min) 10 20 30 40 50 Per rispondere alla seconda domanda, traccia dal punto di ordinata 200 dm3 una parallela all’asse dei tempi fino a intersecare in A la semiretta che esprime la dipendenza (V, t). Da A traccia poi una perpendicolare all’asse dei tempi e rileva il valore dell’ascissa: t = 40 min. Questo stesso valore può essere determinato ponendo nella relazione [a]: V = 200 dm3, V0 = 1000 dm3, k = 20 dm3/min. Si ottiene allora: 200 dm3 = 1000 dm3 – 20 dm3/min ⋅ t Da questa si ottiene: t = 40 min 16 Il 20% di 100 euro equivale a 20 euro e quindi, dopo il primo mese, Lorenzo possiede 120 euro. Il 20% di 120 euro equivale a: 120 euro ⋅ 0,20 = 24 euro Dopo il secondo mese Lorenzo possiede quindi 144 euro. Procedendo in modo analogo puoi stabilire che: dopo il terzo mese Lorenzo possiede 173 euro; dopo il quarto mese Lorenzo possiede 208 euro; dopo il quinto mese Lorenzo possiede 250 euro. I punti corrispondenti alle 5 coppie di valori sono riportati nel grafico S (somma totale), M (numero mesi) seguente: ovvero, usando le unità del S.I.: S P P 40 cm + = 0,50 m + 200N/m 300N/m 250 Da questa si ottiene P = 60 N Se indichiamo con V0 il volume di acqua presente inizialmente nella vasca e con k il volume di acqua che defluisce dalla vasca in 1 min, il volume V di acqua presente nella vasca dopo t minuti è dato da: V = V0 – k t [a] con k = 20 dm3/min. Questa equazione è rappresentata in un grafico V, t dalla semiretta che compare nella figura seguente. 14 200 150 100 50 M 1 P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 2 3 4 5 6-05-2010 11:08 Pagina 7 Tema 1 – Unità 4 x 0 1 2 3 4 5 y 100 120 144 173 208 250 con P espresso in newton e g pari a 9,81 N/kg. Poiché 5,5 kgp = 5,5 ⋅ 9,81 N/kg = 54 N si ha: Come puoi constatare, i punti non sono allineati su una retta e da ciò consegue che la dipendenza (S, M) non è di tipo lineare. 19 Il volume V di un cilindro di altezza h e diametro di base D è espresso dalla relazione: 54 N = 5, 5 kg 9, 81 N/kg m= Riscrivendo questa relazione nella forma: La risposta corretta è la c. 8 La risposta corretta è la b. 9 Tenendo presente che: 1 m3 = 103 dm3 si ha: ⎛ πh⎞ 2 V=⎜ D = k D2 ⎝ 4 ⎟⎠ 5000 2 ⎛ D⎞ V = π⎜ ⎟ h ⎝ 2⎠ puoi constatare che l’altezza h dei cilindri può essere determinata a partire dal valore della costante k che correla V a D2. Questa costante, a sua volta, si può determinare sulla base del grafico utilizzando le coppie di valori corrispondenti a qualche punto appartenente alla curva in colore. Ad esempio, per il punto di ascissa D = 1,0 m si trova V = 8,0 m3 e quindi: k= 8, 0 m3 V = = 8, 0 m 2 (1,0 m)2 D h= 4k 4 ⋅ 8, 0 m = = 10 m π π La risposta corretta è la b. 6 La risposta corretta è la b. 7 Dalla relazione: P=mg si ottiene P m= g 11 Applicando la relazione d = m v si ottiene: 2 kg m = = 2 ⋅ 10 −3 m3 δ 1000 kg/m3 V= δC mC mC g P = = = C = γr = 6 δ H O mH O mH O g PH O 2 2 2 2 Poiché La risposta corretta è la c. 2 5 kg = 5 ⋅ 103 g 3,8 μg = 3,8 ⋅ 10–9 kg 25 Mg = 25 ⋅ 10–3 Gg = 0,25 ⋅ 10–1 Gg 2,7 Mg = 2,7 ⋅ 103 kg La risposta corretta è quindi la d. 3 La risposta corretta è la b. 4 La risposta corretta è la d. 5 la relazione tra il peso P e la massa m di un corpo è data da: P=mg Da questa P 30 N = = 3, 0 kg g 10 N/kg La risposta corretta è la d. 10 La risposta corretta è la a. δr = TEST m= kg 5000 kg = = 5 kg/dm3 m3 103 dm3 Tenendo poi conto che 10–3 m3 = 1 dm3, si ha infine V = 2 dm3. La risposta corretta è quindi la d. 12 La risposta corretta è la c. 13 La densità relativa e il peso specifico relativo di uno stesso corpo sono espressi dallo stesso numero in quanto: UNITÀ 4 1 7 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB γr = γC γH O 2 si ricava γC = γr γH O 2 da cui γC = 6 ⋅ 10000 N/m3 = 60000 N/m3 La risposta corretta è quindi la d. 14 La risposta corretta è la c. PROBLEMI 5 kg = 5 (106 mg) = 5 ⋅ 106 mg 3,2 ng = 3,2 (10–9 g) = 3,2 ⋅ 10–9 g 8,3 Mg = 8,3 (10–12 μg) = 8,3 ⋅ 1012 μg 6,2 μg = 6,2 (10–9 kg) = 6,2 ⋅ 10–9 kg 3 ng = 3 (10–6 mg) = 3 ⋅ 10–6 mg 2,5 pg = 2,5 (10–21 Gg) = 2,5 ⋅ 10–21 Gg 4 Dalla relazione P = m g si ottiene: 1 g= P m Applicando il metodo delle cifre significative si ha: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 8 6-05-2010 11:08 Pagina 8 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP g= 125, 0 N = 6, 250 N/kg 20, 00 kg e quindi g = (6,250 ± 0,001) N/kg Applicando il metodo della propagazione delle incertezze si ha: Δg = 0, 01 kg ⎞ P ⎛ ΔP Δm ⎞ 125, 0 N ⎛ 0, 1 N + = + = m ⎜⎝ P m ⎟⎠ 20, 00 kg ⎝⎜ 125,0 N 20, 00 kg ⎠⎟ ⎞ ⎟⎠ = 0, 008125 N/kg Arrotondando a una sola cifra significativa: Δg = 0,008 N/kg Si ha perciò: g = (6,250 ± 0,008) N/kg 6 L’ipotesi implicita del testo del Problema è che il sollevatore sviluppi la stessa forza F sia sulla Terra che sul pianeta. In base alla relazione P = m g si può allora scrivere: F = PTerra = m gTerra e F = Ppianeta = M gpianeta Poiché gpianeta = 0,5 gTerra, ne deriva che la massa M del bilanciere che viene sollevato con l’identica forza F sul pianeta avrà un valore pari a 2 m. Quindi: M = 2 m = 260 kg. 8 Quando la bilancia è in equilibrio, le masse situate sui suoi due piatti devono essere identiche. indicate quindi con MC e MS le masse del cubo e della sfera, si deve avere: MC = MS + M [a] D’altra parte, ricordando che, in generale: massa = densità assoluta ⋅ volume si ha: MC = 4,00 kg/dm3 ⋅ (1,00 dm)3 = 4,00 kg ⎛ 4 ⎛ 1, 00 dm ⎞ 3 ⎞ M S = 4, 00 kg/dm3 ⎜ π ⎜ ⎟⎠ ⎟⎟ = 2, 09 kg ⎜⎝ 3 ⎝ 2 ⎠ Quindi, dalla [a], si ottiene: M = MC – MS = 4,00 kg – 2,09 kg = 1,91 kg 11 In base alla relazione: δ= m V si può porre: V= m δ [a] La densità assoluta del corpo è data dal testo del Problema; per determinare la massa, tieni presente che: P=mg dalla quale: P m= g 100 N P = = 1, 02 ⋅ 10−3 m3 δg 1, 00 ⋅ 104 kg/m3 ⋅ 9, 81 N/kg V= [b] 13 In base alla definizione di densità assoluta: δ= m V per risolvere il Problema devi dividere la massa per il volume. Il risultato andrà poi espresso con due sole cifre significative, perché questo è il numero di cifre significative più basso con il quale sono espressi i valori di massa e volume. Quindi, con una calcolatrice a 10 cifre: δ= m 75, 227 g = = 2, 149342857 g/cm3 V 35 cm3 e in definitiva: δ = (2,1 ± 0,1) g/cm3 17 A partire dalla relazione δ = M/V possiamo scrivere: M = V δ. Per determinare M è quindi necessario conoscere il valore di V. Poiché il volume di una colonna è dato dal prodotto della area di base per la sua altezza, porremo: 2 2 ⎛d⎞ ⎛ 1,07 m ⎞ V=π ⎜ ⎟ h=π ⎜ ⋅ 10,25 m = 9,216824162 m3 ⎝ 2⎠ ⎝ 2 ⎠⎟ Tenendo conto che d è espresso con tre cifre significative e h con quattro, mentre π è stato espresso con le 10 cifre significative fornite dalla calcolatrice utilizzata per eseguire l’operazione, esprimeremo il risultato con tre cifre significative, approssimando la terza cifra per eccesso in quanto la quarta è un 6. Si ottiene perciò:V = 9,22 m3 La massa M sarà quindi data da: 9,22 m3 ⋅ 2580 kg/m3 = 23787,6 kg/m3 Poiché il volume è espresso con tre cifre significative e la massa con quattro, esprimeremo il risultato con tre cifre significative, approssimando la terza per eccesso in quanto la quarta è un 8. Si ottiene perciò: M = (23800 ± 100) kg = (2,38 ± 0,01) ⋅ 104 kg/m3 19 In base alla serie di uguaglianze: γr = PC mC g mC = = = δr PH O mH O g mH O 2 2 2 la densità relativa vale 5. Per calcolare la densità assoluta tieni presente che: δr = δC δH O 2 Da questa δC = δr δH O = 5 ⋅ 1000 kg/m3 = 5 ⋅ 103 kg/m3 2 Sostituendo la [b] nella [a] si ottiene: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 6-05-2010 11:08 Pagina 9 Tema 2 – Unità 1 TEMA 2 9 Poiché i due triangoli ABC e ACD sono equilateri, l’intensità di v è uguale all’intensità di v1 e v2. La risposta corretta è la c. UNITÀ 1 D C TEST v La risposta corretta è la a. La direzione e il verso delle due forze F 1 e F 2 e del loro risultante F sono indicati nella figura seguente. 1 v2 y 60° v1 B A F1 x La risposta corretta è la b. Il componente di un vettore secondo una certa direzione è rappresentato dalla proiezione del vettore sulla direzione stessa. Nel caso proposto dal Test il componente del vettore F è il vettore F '. Tenendo conto che F ' èuno dei due cateti del triangolo isoscele ABC di cui il vettore F è l’ipotenusa, si ottiene: intensità di F′ = 7,07 N. La risposta corretta è quindi la d. 6 7 F2 F SOLUZIONI COMMENTATE 2 C L’intensità di F si ottiene applicando il teorema di Pitagora: 45° F = F12 + F22 = (50 N)2 + (70 N)2 = 86 N 3 La risposta corretta è la c. La risposta corretta è la b. 4 Le tre forze applicate all’anellino sono rappresentabili come indicato dalla figura seguente. a 30° b A 15° b 90° B a La risposta corretta è la a. In questo caso la forza di attrito massima è espressa dalla relazione: FA = k P essendo P = m g. Quindi: FA = k m g = 0,4 ⋅ 2 kg ⋅ 9,81 N/kg ⋅ = 8 N La risposta corretta è la d. 10 La risposta corretta è la c. 11 La forza F ha verso opposto al peso della valigia e quindi: 1 la forza di attrito massima F A ha intensità: FA = kS (P – F1) = 0,50 (200 N – 80 N) = 60 N La risposta corretta è la d. 8 9 F F1 120° F2 F3 PROBLEMI La somma vettoriale di F 1 e F 2 è la forza F la cui direzione coincide conquella della bisettrice dell’angolo definito dalle direzioni di F 1 e F 2 e la cui intensità, uguale a F1 e F2, vale 20 N. Tale dovrà essere l’intensità della forza equilibrante F 3. La risposta corretta è la c. 5 Il vettore somma, disegnato nella figura seguente, corri sponde alla diagonale del parallelogramma di lati v1 e v2. 4 Indicata con F e F la somma delle componenti secondo x y la direzione orizzontale e verticale dei tre vettori si ottiene: Fx = 10,0 N + 0 – 7,07 N = 2,9 N Fy = 0 + 10,0 N + 7,07 N = 17,1 N Poiché l’intensità del vettore risultante F dei tre vettori è data da: Fx2 + Fy2 , si ottiene F = (2, 9 N)2 + (17, 1 N)2 = 17, 3 N. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 10 6-05-2010 11:08 Pagina 10 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP 6 Rappresenta anzitutto in scala le tre forze in un sistema di assi cartesiani come indicato dalla figura seguente: F1y F1 60° F2 F2y 30° F1x F2x ca che il peso della cassa e del contenuto è dato da: F' 80 N Ptot = A max = = 200 N 0, 40 N kS Il peso del contenuto della cassa vale quindi: PC = 200 N – 60 N = 140 N 12 La lastra non cade se il suo peso viene equilibrato dalla forza di attrito che si sviluppa fra la lastra e la parete. Questa forza è prodotta dalla forza F la cui intensità minima si calcola quindi con la relazione: FA = kS Fmin = P Si ottiene: Fmin = F3 P 100 N = = 170 N 0, 60 ks UNITÀ 2 F3y TEST La risposta corretta è la d. La condizione di equilibrio per la rotazione dell’asta si traduce, in questo caso, nell’uguaglianza dei momenti dei pesi di C1 e C2: 20 N ⋅ 30 cm = P2 ⋅ 20 cm Da questa: P2 = 30 N La risposta corretta è la b. 3 La risposta corretta è la b. 4 La risposta corretta è la d. 5 Il momento della forza F ha valore massimo quando è massimo il braccio della forza. Nei casi A e B il braccio di F rispetto al punto O è nullo, nei casi C e D vale rispettivamente (figure seguenti): –– –– bC = OB ( 3 /2) = 0,866 OB –– –– bD = OB (1/ 2 ) = 0,707 OB 1 Affinché la somma vettoriale delle tre forze sia nulla, è necessario che si annullino le somme vettoriali dei componenti delle tre forze determinati rispetto alle direzioni degli assi x e y; si ha perciò: F1x = F2x F1y + F2y = F3y Tenendo conto delle relazioni che legano fra loro i cateti e l’ipotenusa dei triangoli rettangoli di angoli acuti 30° e 60°, le due relazioni precedenti si traducono nelle seguenti: F1 3 F = 2 2 2 F 3 F1 + 2 = F3 2 2 Risolvendo il sistema di equazioni [a] e [b] si ottiene: F1 = [a] [b] 2 B 1, 5 F 3 3 60° F F2 = 3 2 e quindi, essendo F3 = 10 N: F1 = 8,66 N F2 = 5,00 N 9 La forza orizzontale di intensità 24 N con la quale si riesce a spostare la cassa vuota può essere assunta come misura della forza di attrito massima che si sviluppa tra il fondo della cassa e il suo piano di appoggio. A partire da questa considerazione e applicando la relazione: FAmax = k P si ottiene perciò il coefficiente di attrito k: F 24 N k = A max = = 0, 40 P 60 N Se, dopo il riempimento della cassa, è necessario applicare una forza orizzontale di intensità 80 N per spostarla, signifi- O 30° b C F A F bD 45° A O 45° B La risposta corretta è la c. 6 La risposta corretta è la c. 7 Il momento di una forza è dato dal prodotto dell’intensità della forza per il suo braccio. Nel caso in esame il braccio della forza applicata nei diversi punti dell’asta secondo la direzione P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 11 Tema 2 – Unità 3 orizzontale è dato dalla altezza h del punto di applicazione della forza rispetto alla base dell’asta. Quindi il momento M della forza è direttamente proporzionale ad h e, conseguentemente, il grafico che meglio rappresenta la dipendenza (M, h) è dato dalla figura c). 8 La risposta corretta è la c. 9 Il peso dell’asta si deve considerare applicato nel suo cen tro geometrico, mentre il peso P del carico C è applicato nel suo estremo destro e ha direzione perpendicolare a quella dell’asta. Rispetto all’estremo sinistro dell’asta, che costituisce l’asse della sua possibile rotazione, il braccio del peso dell’asta vale l/2 (con l = lunghezza dell’asta) e il braccio del peso del carico C vale l. Quindi, all’equilibrio: l 2 N ⋅ ——– = P l 2 Da questa, P = 1 N La risposta corretta è la a. 10 La risposta corretta è la c. PROBLEMI 2 La figura che segue mette in evidenza che il braccio della forza F è dato dal segmento OA il quale, in base alle relazioni numeriche che legano i cateti e l’ipotenusa di un triangolo rettangolo di angoli acuti 30° e 60°, misura: OP OA = = 15cm = 0,15 m 2 Il momento della forza F vale perciò: 0,15 m ⋅ 50 N = 7,5 N m A 30° O Il valore del momento M1 della forza P1 applicata a sinistra dell’asse di rotazione vale 40 N⋅ 20 cm = 800 N cm. Il valore del momento M2 della forza P2 applicata a destra dell’asse di rotazione vale 20 N ⋅ 20 cm = 400 N cm. L’asta tenderà quindi a ruotare in senso antiorario. Per mantenerla in equilibrio con un carico appeso all’asta di peso P3 pari a 10 N (orientato verso il basso) questo va applicato a destra dell’asse di rotazione, a una distanza tale da creare un momento M3 che, sommato a M2, dia il valore di M1. Quindi: M3 = 800 N cm – 400 N cm = 400 N cm Ne consegue che il braccio della forza P3 vale: 400 N cm = 40 cm 10 N UNITÀ 3 TEST 1 Tieni presente che la pressione in ogni punto del liquido è identica; conseguentemente: pA = pB Essendo però pA = FA/SA e pB = FB/SB si ottiene: Da questa si ha: S 4 SB FA = FB A = 10 N = 40 N SB SB 60° 5 7 FA FB = S A SB P 90° La forza F 2 ha un componente perpendicolare all’asta la cui intensità, in base alle relazioni numeriche che legano i cateti e l’ipotenusa di un triangolo rettangolo di angoli acuti 30° e 60°, misura 250 N/2 = 125 N. Il momento associato a tale componente vale quindi: M2 = 125 N ⋅ 1,20 m = 150 N m. Questo momento è responsabile di una rotazione oraria dell’asta; ad esso si contrappone però l’effetto del momento M1 della forza F 1 che, in base alla figura e ai valori del testo del Problema, vale: 200 N ⋅ 0,40 m = 80 N m. Dunque la forza F 3 dovrà essere orientata verso l’alto in modo che il suo momento M3 sia anch’esso antiorario. L’intensità di questo momento vale quindi: M3 = M2 – M1 = 150 N m – 80 N m = 70 N m Tenendo presente che M3 = F3 d e che d = 70 cm = 0,70 m, si deduce che F3 = 100 N. 10 Il momento della forza applicata alla pinza deve essere maggiore o uguale al momento della forza di attrito che si sviluppa fra la superficie esterna del cilindroe il blocco di legno. Tenendo conto che il braccio della forza F vale 20 cm, mentre quello della forza di attrito vale 1,0 cm, si può scrivere: 80 N ⋅ 20 cm ≥ FA ⋅ 1,0 cm Da questa si ottiene: FA ≤ 1600 N. 11 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB La risposta corretta è quindi la d. 2 La risposta corretta è la b. 3 La relazione p = δ g h non contiene alcun riferimento né alla forma del recipiente che contiene il liquido né alla quantità di liquido in esso contenuta. Poiché h e g sono identici nei tre casi, sarà solo il valore della densità a determinare il maggiore o minore valore della pressione. La risposta corretta è quindi la c. 4 La risposta corretta è la d. 5 La pressione del mercurio contenuto nel tubo torricelliano è controbilanciata dall’atmosfera in cui l’esperimento viene eseguito. Si tenga poi conto che in prossimità della superficie del mare l’altezza della colonna di mercurio vale circa 76 cm, quindi la a è errata e, a maggior ragione, è errata la b in quanto il Mar Morto si trova sotto il livello degli oceani di qualche centinaio di metri e quindi sulla sua super- P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 12 6-05-2010 11:08 Web HELP Pagina 12 SOLUZIONI COMMENTATE ficie la pressione atmosferica sarà un po’ più elevata di quella normale. Su una montagna piuttosto elevata la pressione atmosferica risulta invece decisamente più bassa e quindi la c è corretta. La d risulta errata, perché effettivamente al Polo, a causa della bassa temperatura, si produce una contrazione della colonna di mercurio ma la sua entità, per una colonna alta circa 1 m, è sicuramente inferiore a 1 mm. 6 I due dischi metallici creano una pressione sulla superficie dell’acqua sottostante che è espressa rispettivamente da: pA = δ g h A pB = δ g h B In queste espressioni sono presenti i parametri δ (densità assoluta del materiale con cui sono fatti i dischi) e g (9,81 N/kg) che sono identici e l’altezza hA e hB dei due dischi. Non è invece presente la sezione dei dischi che, quindi, può essere ignorata nella risposta al Test. Poiché hB > hA, si ha pB > pA e quindi, all’equilibrio, SA e SB non si trovano allo stesso livello ma il primo sarà un po’ più in alto del secondo. La risposta corretta è la b. 7 La risposta corretta è la c 8 In condizioni di equilibrio la spinta archimedea agente sulla sfera, espressa dalla relazione: Da queste: VIM1 δ1 = δL V VIM2 δ2 = δL V Dividendo membro a membro: VIM2 / V δ2 = VIM1 / V δ1 e quindi: VIM2 VIM1 δ2 900 kg/m3 = = 0,7 = 0, 9 V V δ1 700 kg/m3 La risposta corretta è la c. PROBLEMI 5 La disposizione dei livelli dei due liquidi all’equilibrio è mostrata nella figura seguente. δH O g VIM = 1000 kg/m3 ⋅ g VIM 2 deve eguagliare il peso della sfera: 4 cm 500 kg/m3 ⋅ g (VEM + VIM) Porremo quindi: 20 cm 1000 kg/m3 ⋅ g VIM = 500 kg/m3 ⋅ g (VEM + VIM) Da questa, con qualche passaggio: S1 VIM = VEM S2 ovvero: VIM =1 VEM La risposta corretta è la c. 9 Quando il ghiaccio viene messo nell’acqua, esso sposta un volume V di acqua che è un po’ più piccolo del volume del ghiaccio ma, per il principio di Archimede, la massa del ghiaccio deve essere uguale alla massa del volume V di acqua. La successiva fusione del ghiaccio creerà perciò un volume di acqua pari a quello V spostato inizialmente e quindi il livello dell’acqua non subirà variazioni. La risposta corretta è la d. 10 La risposta corretta è la d. 11 La risposta corretta è la a. 12 Indicati con V il volume delle due sfere, con V IM1 e VIM2 il volume delle due sfere immerso nel liquido, con δL la densità assoluta del liquido, con δ1 e δ2 le densità assolute delle due sfere, le condizioni di galleggiamento, che corrispondono all’uguaglianza fra la spinta archimedea sulla sfera e il peso della sfera, si traducono nelle due relazioni. δL g VIM1 = δ1 g V δL g VIM2 = δ2 g V Tenendo conto che sulle sezioni S1 e S2 la pressione è identica, si può stabilire che deve valere la seguente uguaglianza: δ g ⋅ 20 cm = 1000 kg/m3 ⋅ g ⋅ 24 cm Da questa si ottiene: δ = 1200 kg/m3 9 Il peso P del corpo in aria è indicato dal dinamometro e vale quindi 100,0 N. Se con mC e V si indicano rispettivamente la massa e il volume del corpo e con δ si indica la sua densità assoluta, si può porre: P = 100,0 N = δ g V [a] Quando il corpo è immerso in acqua, agiscono su di esso il peso P e la spinta archimedea S di uguale direzione a quella di P ma di verso opposto. La differenza di queste due forze è data dall’indicazione del dinamometro e vale 75,5 N. Dunque si può porre: 75,5 N = P – S [b] da cui: S = 100,0 N – 75,5 N = 24,5 N P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 13 Tema 3 – Unità 1 ovvero, considerando che S = δH O g V: 2 δH O g V = 24,5 N 2 Da questa si ottiene: TEMA 3 UNITÀ 1 24, 5 N m3 V= = 2, 50 ⋅ 10−3 m3 = 2, 50 dm 1000 kg/m3 ⋅ 9, 81 N/kg Sostituendo questo valore nella [a] si può ora ricavare il valore della densità del corpo: δ= 100 N 100 N = = 4, 08 ⋅ 103 kg/m3 gV 9, 81 N/kg ⋅ 2, 50 ⋅ 10−3 m3 11 Indicati con δ la densità assoluta del liquido in cui è immerso il cilindro, con h e A l’altezza e l’area della sezione trasversale del cilindro, l’intensità S della spinta archimedea si calcola con la relazione: S=δgV =δghA Sostituendo i valori numerici si ottiene: S = 1500 kg/m3 ⋅ 9,81 N/kg ⋅ 10,0 ⋅ 10–2 m ⋅ 5,00 ⋅ 10–4 m2 = 0,736 N 15 dS dL è possibile determinare il volume immerso del cubo pur di conoscere i valori della densità del cubo e del liquido in cui è immerso (l’acqua, di densità 1000 kg/m3) e il valore del suo volume V. Quest’ultimo valore si determina utilizzando i dati del testo del Problema: V = (20 cm)3 = 8,0 ⋅ 103 cm3 = 8,0 ⋅ 10−3 m3 mentre la densità del cubo si calcola con la relazione: dS = Si ha perciò: 750 kg/m3 = 6, 0 ⋅ 10 −3 m3 = 6, 0 dm3 1000 kg/m3 Il volume emergente vale perciò: 8,0 ⋅ 10−3 m3 – 6,0 ⋅ 10−3 m3 = 2,0 ⋅ 10−3 m3 = 2,0 dm3 Tieni ora presente che, trattandosi di un cubo, il rapporto fra il volume emergente e il volume totale è uguale al rapporto fra la parte emergente (che indicheremo con hE) di uno spigolo del cubo e lo spigolo stesso (che indicheremo con h). Dunque si ha: hE 2, 0 dm3 = = 0, 25 h 8, 0 dm3 D’altra parte: h = 3 8, 0 dm3 = 2, 0 dm = 20 cm e quindi. hE = 20 cm ⋅ 0,25 = 5,0 cm 1 A causa della distanza Terra-Luna considerata nello schema a, i raggi di luce provenienti dal Sole e diretti verso la Luna vengono intercettati solo parzialmente dalla Terra e quindi una parte della Luna resta sempre illuminata; a è errata. La parte della Luna illuminata tende a diventare più ampia quanto più aumenta la distanza Terra-Luna; c è errata. Nell’allineamento b, i raggi di luce provenienti dal Sole e diretti verso la Terra vengono intercettati solo parzialmente dalla Luna e quindi solo per gli osservatori che stanno nel cono d’ombra creato dalla Luna si può avere una eclissi totale di Sole; b è errata e d è corretta. 2 La risposta corretta è la c. 3 La legge di rifrazione applicata ai due mezzi è espressa dalle relazioni: sin i2 = 1, 5 sin r2 Da queste: sin i1 sin i2 =2 sin r1 sin r2 Perciò se i1 = i2, si ha: sin r1 = 0, 5 sin r2 6,0 kg = 750 kg/m3 8,0 ⋅ 10 −3 m3 VIM = 8,0 ⋅ 10−3 m3 TEST sin i1 =3 sin r1 In base alla relazione: VIM = V 13 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB Da questa segue: sin r1 = 0,5 sin r2 Se, ad esempio, r2 = 60°, si ottiene: r1 = sin–1 (0,5 sin 60°) = 26° Dunque: a è corretta, b è errata, c è errata perché 0,5 ⋅ 60° = 30°; d è errata. 4 La risposta corretta è la a. 5 In base alla relazione: n sin i = nA,B = B sin r nA se nB > nA, consegue i > r e viceversa. Nel caso rappresentato in figura si ha r > i e quindi nB < nA. Il mezzo A ha allora un indice di rifrazione assoluto maggiore di quello di B (d è errata) ed è più rifrangente del mezzo B (b è corretta mentre a è errata). La trasparenza non ha nulla a che fare con la rifrangenza e quindi c è errata. 6 La risposta corretta è la b. 7 Per il principio di invertibilità del cammino di un raggio di P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 14 6-05-2010 Web HELP 11:08 Pagina 14 SOLUZIONI COMMENTATE luce, il raggio riemerge dall’acqua seguendo il cammino b. La risposta corretta è la b. 8 La risposta corretta è la c. 9 Quando l’angolo di incidenza coincide con l’angolo limite, l’angolo di rifrazione vale 90°, indipendentemente dall’indice di rifrazione del mezzo A; la risposta corretta è quindi la c. 10 La risposta corretta è la b. 11 Nelle condizioni indicate dalla figura, l’angolo di incidenza i2 del raggio di luce sulla seconda faccia del prisma è uguale all’angolo di rifrazione r1 del raggio di luce che incide sulla prima faccia del prisma. Poiché per la rifrazione sulla prima faccia si ha: sin 60° =n sin r1 e per la rifrazione sulla seconda faccia del prisma si ha: sin i2 1 = sin r2 n moltiplicando membro a membro si ha: sin 60° sin i2 1 =n =1 n sin r1 sin r2 dal mezzo meno rifrangente e quindi l’aria si trova a sinistra della linea s. L’indice di rifrazione assoluto n del mezzo solido trasparente si calcola con la relazione: sin i sin 45° n = = 1, 4 = sin r sin 30° 1 Da questa serie di uguaglianze si ottiene n = 1,4. 7 Tenendo conto della legge di rifrazione, del valore dell’indice di rifrazione assoluto dell’acqua e del fatto che l’angolo di rifrazione è il complementare di 40°, ovvero 50°, si può scrivere: 1 sin i sin i = = sin r sin 50° 1, 33 da questa si ottiene i = 35,2°. Dunque la direzione del raggio di luce proveniente dal sasso ora determinata indica che il sasso deve trovarsi sotto la sua immagine. Si può dimostrare che esso non si trova sulla perpendicolare alla superficie dell’acqua passante per la sua immagine. 10 Se l’indice di rifrazione del diamante relativo all’acqua vale 1,85, possiamo porre: nacqua,diamante = ndiamante = 1, 85 nacqua Sapendo che nacqua = 1,33, si ha allora: Essendo i2 = r1 si ha ndiamante = 1,33 ⋅ 1,85 = 2,46 sin 60° =1 sin r2 e quindi dalla relazione: da cui r2 = 60° L’angolo di deviazione δ vale perciò: δ = i + e – α = i1 + r2 – α = 60° + 60° – 30° = 90° La risposta corretta è la c. 12 La risposta corretta è la c. PROBLEMI 3 Il disegno che segue convalida quanto affermato nel testo del Problema. d/2 d d/2 sin i1 1 = sin 90° 2, 46 si ottiene iL = 24,0° 12 Osservando la figura riportata nel testo del Problema e quella che segue, si può stabilire che l’angolo di rifrazione relativo alla rifrazione aria-faccia AC vale 25°. Perciò, in base alla legge di rifrazione: sin i = 1, 4 sin 25° si ottiene: i = 36°. Poiché il raggio di luce incide sulla faccia CB con un angolo di incidenza che vale 25°, l’angolo di emergenza dovrà valere ancora 36°. In base alla relazione δ = i + e – α si ottiene perciò: δ = 23°. l/2 l 50° i 5 L’osservazione della figura consente di stabilire che l’angolo di incidenza del raggio di luce vale 45° mentre l’angolo di rifrazione vale 30°. Il raggio di luce deve quindi provenire P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 65° 65° 25° 25° e 6-05-2010 11:08 Pagina 15 Tema 3 – Unità 2 14 Dal momento che l’angolo di incidenza del fascio di luce sulla prima faccia del prisma vale 0°, il fascio procede indeviato e giunge sulla seconda faccia del prisma formando con essa un angolo di 60,0°. L’angolo di incidenza del fascio su questa stessa faccia vale quindi 30,0° e perciò gli angoli di rifrazione per i tre raggi assumono il valore seguente: sin 30, 0° 1 = sin rR 1,70 rR = sin −1(1,70 ⋅ sin 30, 0°) = 58, 2° sin 30, 0° 1 = sin rG 1,72 rG = sin −1(1,72 ⋅ sin 30, 0°) = 59, 3° sin 30, 0° 1 = sin rB 1,75 rB = sin −1(1,75 ⋅ sin 30, 0°) = 61, 0° 15 3 O 2 3 2 2 1 1 S2 P 1 In base alla figura seguente gli angoli che i tre raggi formano con la direzione AB valgono rispettivamente: αR = 58,2° – 30,0° = 28,2° αG = 59,3° – 30,0° = 29,3° αB = 61,0° – 30,0° = 31,0° SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB S1 S3 La risposta corretta è la a. 4 Se il raggio dello specchio misura 100 cm, la distanza focale misura 50 cm. L’oggetto si trova quindi fra il fuoco e il centro dello specchio e produce una immagine reale, capovolta, ingrandita (vedi la figura seguente). La risposta corretta è la b. 3 schermo 30° 60° 30° r 30° A ␣ B C F La risposta corretta è la c. La risposta corretta è la d. 7 Osserva che nei tre schemi, per costruire l’immagine, viene utilizzato anche il raggio che incide sul centro dello specchio (casi 2 e 3). A parte ciò, le immagini vengono correttamente costruite sfruttando le proprietà del raggio di luce passante per il fuoco dello specchio e del raggio di luce che incide sullo specchio parallelamente all’asse ottico. La risposta corretta è quindi la d. 8 La risposta corretta è la a. 9 Il numero di diottrie D si determina esprimendo la distanza focale f in metri e calcolando poi il rapporto: 5 Utilizzando un goniometro, disegna ora i tre raggi. La distanza d del punto di intersezione di questi con lo schermo dal punto B, espressa con due sole cifre significative per tenere conto dell’approssimazione del disegno, risulta rispettivamente: dR = 27 cm, dG = 28 cm, dB = 30 cm. UNITÀ 2 TEST La risposta corretta è la c. Come si può vedere dalla figura che segue, un osservatore situato in O intercetta i raggi riflessi di tre diversi fasci divergenti. Due di questi fasci (raggi 1, 1 e 2, 2) provengono direttamente dalla riflessione sui due specchi 1 e 2 dei raggi provenienti da P, il terzo (raggi 3, 3) è prodotto da due riflessioni in successione sui due specchi. L’osservatore in O localizza quindi le tre immagini virtuali S1, S2, S3. La risposta corretta è perciò la c. 1 2 6 D= 1 f Essendo f = – 25 cm = – 0,25 m (tieni presente che la distanza focale di una lente divergente ha segno negativo), si ha: D= 1 = −4 0, 25 La risposta corretta è la b. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 16 6-05-2010 11:08 Pagina 16 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP La risposta corretta è la d. Lo schema 1 è errato, perché il raggio che dal punto superiore dell’oggetto passa per il centro C della lente deve procedere indeviato. Anche lo schema 2 è errato, perché il raggio di luce emesso dal punto superiore dell’oggetto che viaggia parallelamente all’asse ottico principale della lente deve rifrangersi in modo che il suo prolungamento all’indietro passi per il fuoco virtuale F situato a sinistra della lente. Lo schema 3 è invece corretto e quindi la risposta corretta è la c. 10 11 PROBLEMI 2 Utilizzando la legge dei punti coniugati: 1 1 1 + = p q f e ponendo in essa q = 75 cm e f = R/2 = 50 cm, si ottiene: p = 150 cm. Per l’ingrandimento si applica la relazione I = q/p e si ottiene: I = 0,50. Essendo q positivo e I < 1, l’immagine risulta capovolta e rimpicciolita. 5 Il fatto che su uno schermo posto a distanza di 1,5 m dallo specchio si formi una immagine reale ci consente di stabilire che q = 1,5 m. D’altra parte si sa anche che I = q/p = 2 e quindi: p = 1,5 m/2 = 0,75 m. Applicando ora la legge dei punti coniugati nella forma: 1 1 2 + = p q R si ottiene: 1 1 2 + = 0,75 m 1, 5 m R da questa si ottiene: R = 1,0 m. 9 Tenendo conto della relazione: ⎛ 1 1 ⎞ = (n − 1) ⎜ − ⎟ ⎝ R1 R2 ⎠ e dei segni da attribuire a R1 e R2 (paragrafo 4 dell’unità 2), si ottiene: 1 50 cm ⎛ 1 1 ⎞ = (n − 1) ⎜ − ⎝ −200 m 40 m ⎟⎠ Da questa, eseguendo gli opportuni calcoli, si ottiene n = 1,67. 13 L’ingrandimento lineare dell’oggetto I = q/p è dato da 5,4 m 18 mm = 7,2 m 24 mm = 5,4 m 18 ⋅ 10−3 m = 7,2 m 24 ⋅ 10−3 m = 300 Da questa, tenendo conto che q = 30,1 m, si ottiene: 30,1 m q = = 0,10033 m 300 300 Utilizzando ora la legge dei punti coniugati si ottiene: p = 1 1 1 = = f 0,10033 m 30,1 m Da questa, infine: f = 10,3 cm. UNITÀ 1 TEST 1 Le traiettorie di un corpo in moto possono definire una retta o possono svilupparsi anche nello spazio. L’affermazione a è quindi errata. Non c’è relazione fra traiettoria e legge oraria, nel senso che, ad esempio, un corpo può muoversi con la legge oraria s = v t sia su una traiettoria rettilinea che su una traiettoria curvilinea. L’affermazione b è quindi errata. L’affermazione corretta è la d, in quanto un corpo non deve necessariamente muoversi in modo che le sue posizioni rispetto all’origine della traiettoria siano sempre caratterizzate da valori positivi. 2 La risposta corretta è la d. 3 Poiché 1 km = 103 m e 1 h = 3,6 ⋅ 103 s, si ha: 108 km 103 m = 108 = 30 m/s h 3,6 ⋅ 103 s La risposta corretta è la c. 4 La risposta corretta è la c 5 Il punto è fermo quando, al trascorrere del tempo, lo spazio percorso rimane immutato. Questa situazione caratterizza gli istanti b e d e quindi la risposta corretta è la b. 6 La risposta corretta è la c. 7 Applicando la definizione di accelerazione media si ottiene: aM = 1 f − TEMA 4 = v2 − v1 20 m/s − 10 m/s = = 0, 25 m/s2 t2 − t1 60 s − 20 s La risposta corretta è la c. 8 Tieni presente che, in base alla relazione: am = v2 − v1 t2 − t1 l’accelerazione è maggiore quando, a parità di valore dell’intervallo di tempo considerato, la variazione della velocità è maggiore. In un grafico velocità-tempo, quanto ora affermato si traduce nel fatto che l’accelerazione è maggiore in corrispondenza dei segmenti che hanno maggior pendenza rispetto all’asse dei tempi. In particolare, se la rappresentazione velocità-tempo in un certo intervallo di tempo è un segmento parallelo all’asse dei tempi, l’accelerazione è zero (e quindi l’affermazione 1 è errata). Osserva che nell’intervallo di tempo (6 s; 8 s) la velocità diminuisce al passare del tempo; da ciò deriva che l’accelerazione media è negativa (e quindi la 3 è corretta) ma la minor pendenza del segmento DE rispetto al segmento BC, consente di stabilire che il valore assoluto dell’accelerazione in questo intervallo di tempo è minore di quella relativa all’intervallo (2 s; 4 s). Anche l’affermazione c è quindi vera. La risposta corretta al Test è la 2. 9 La risposta corretta è la d. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 6-05-2010 11:08 Pagina 17 Tema 4 – Unità 1 10 La conoscenza dell’accelerazione di A e della velocità di B in un certo istante del loro movimento non consente di stabilire né la velocità di A né l’accelerazione di B. Ne consegue che le affermazioni a, b, c) sono errate e che le accelerazioni dei due punti, nell’istante considerato, potrebbero essere uguali. L’affermazione d) è quindi corretta. 11 La risposta corretta è la b. am = = 1,5 m/s2 intervallo (2 s; 5 s), am = 0 m/s2 intervallo (5 s; 6 s), am intervallo (0 s; 6 s), am PROBLEMI Applicando la relazione che esprime la velocità media si ottiene: s +s 50 m − 20 m vm = 2 1 = = 2, 0 m/s t2 − t1 25 s − 10 s 3 m/s − 0 m/s 2s−0s 3 m/s − 3 m/s = 5s−2s 0 m/s − 3 m/s = 6s −5s 0 m/s − 0 m/s = 6s−0s intervallo (0 s; 2 s), 17 = − 3,0 m/s2 = 0,0m/s2 La velocità media vM relativa all’intero percorso dell’automobile si ottiene valutando lo spazio totale s da essa percorso e dividendo poi tale spazio per l’intervallo di tempo di 60 s. Poiché gli spazi s1 e s2 percorsi nei due intervalli di 30 s valgono: s1 = 20 m/s ⋅ 30 s = 600 m s2 = 40 m/s ⋅ 30 s = 1200 m si ottiene 4 vM = s1 + s2 1800 m = = 30 m/s 60 s 60 s In questo caso, poiché gli intervalli di tempo considerati sono identici, vM coincide con la media delle velocità v1 e v2. In generale, però, quando gli intervalli di tempo rispetto ai quali si calcolano le velocità v1 e v2 sono diversi, la velocità media sull’intero intervallo è diversa dalla media di v1 e v2. 6 Applicando la definizione di accelerazione media si ottiene: aM = v2 – v1 100 m/s − 50 m/s = = 5, 0 m/s2 t2 – t1 30 s − 20 s Applicando la relazione: v − v1 am = 2 t2 − t1 8 TEST 1 All’istante zero, il punto P si trova nell’origine della 1 traiettoria e quindi, in un grafico (s, t) la retta che rappresenta la sua legge oraria deve passare per l’origine del grafico. Questo implica che i grafici B e D siano errati. Sempre all’istante zero, P2 si trova a 10 m dall’origine e quindi in un grafico (s, t) la retta che rappresenta la sua legge oraria deve passare per il punto caratterizzato dalle coordinate t = 0, s = 10 m. Il grafico A è quindi sicuramente errato mentre può essere corretto il grafico C. Considera ora che, osservando tale grafico, puoi stabilire che in 5 s il punto P1 percorre 20 m e il punto P2 percorre 10 m. Quindi: 20 m = 4 m/s 5m 10 m v2 = = 2 m/s 5s Il grafico C è quindi corretto e perciò la risposta corretta è la c. 2 La risposta corretta è la b. 3 Nel tempo t lo spazio percorso vale v t ; nel tempo t lo 1 1 1 2 spazio percorso vale v2 t2. Perciò, nel tempo t1 + t2 lo spazio totale percorso vale v1 t1 + v2 t2. La velocità media risulta allora uguale a: v1 = v1 t1 + v2 t2 t1 + t2 nei due casi si ottiene: v1′ − v1 a1 = Δt a2 = UNITÀ 2 SOLUZIONI COMMENTATE 2 v1′ − v1 Δt e quindi: v1′ − v1 a1 30,0 m/s − 10,0 m/s = = 0, 364 = 0 m/s a2 v2′ − v2 60,0 m/s − 5,0 Applica la relazione: v2 − v1 am = t2 − t2 10 rilevando sul grafico i valori di v2, v1, t2, t1. Si ottiene allora: La risposta corretta è quindi la d. 4 La risposta corretta è la c. 5 I segmenti AB e BC rappresentano la dipendenza spaziotempo e non una traiettoria; a è quindi errata. Anche b è errata, perché, riferendosi al tratto AB della legge oraria, si può stabilire che 50 m vengono percorsi in 10 s. La velocità è quindi di 5 m/s e non di 1 m/s. c è errata perché il grafico indica che nei primi 10 s il punto percorre 50 m e nei successivi 10 s ne percorre altrettanti, tornando al punto di partenza. Lo spazio totale percorso è quindi, in valore assoluto, pari a 100 m. La risposta d è corretta, anche se si riferisce a un moto ideale per il quale si suppone che le variazioni della velocità avvengano istantaneamente. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 18 6-05-2010 11:08 Pagina 18 SOLUZIONI COMMENTATE Web HELP La risposta corretta è la d. In un grafico velocità-tempo, lo spazio percorso è misurato dall’area definita dalla linea che rappresenta la dipendenza velocità-tempo e dalle due perpendicolari all’asse dei tempi condotte a partire dai due punti che individuano gli estremi dell’intervallo di tempo considerato. Nel caso della figura riportata nel testo del Test, la gradinata definisce un’area corrispondente a uno spazio totale così calcolabile: 2 m/s ⋅ 1 s + 4 m/s ⋅ 1 s + 6 m/s ⋅ 1 s + 8 m/s ⋅ 1 s = 20 m La proposizione 1) è quindi vera. Osservando il grafico, si può stabilire che, ad ogni intervallo di tempo di 1 s, la velocità media aumenta di 2 m/s. L’accelerazione media può quindi essere considerata costante e pari a 2 m/s2. La proposizione 2) è quindi vera. La proposizione 3) è errata perché se la velocità media nell’intervallo (0 s; 1 s) è di 2 m/s, nell’istante 0 il punto in moto sarà dotato di una velocità minore di 2 m/s (nel caso in esame il suo valore è zero). La risposta corretta è quindi la b. 8 La risposta corretta è la d. 9 La legge oraria del moto di caduta in verticale è espressa dalla relazione: 6 7 s= 1 2 gt 2 t1= velocità In questo tempo, la seconda automobile percorre uno spazio di 1,5 ⋅ 103m. Pertanto la sua velocità deve valere: v= 1, 5 ⋅ 103 m = 15 m/s 100 s 5 Indicando con l e l le lunghezze dei due tratti e con Δt 1 2 1 e Δt2 i tempi impiegati a percorrerli, si può porre: 3500 m = l1 + l2 e poiché Δt = l1 e Δt = l2 , vale anche la relazione: 1 2 v1 v2 l1 l2 + 25 m/s 35 m/s l1 3500 m − l1 l1 l + = + 100 s − 1 25 m/s 35 m/s 25 m/s 35 m/s Da questa, con qualche passaggio, si ottiene l1 = 1750 m e quindi l2 = 3500 m – 1750 m = 1750 m. 7 Il segmento che rappresenta la dipendenza spazio−tempo nell’intervallo di tempo (0 s; 3 s) parte dal punto di coordinate 3 m e 0 s. Quindi nell’istante t1 = 0 s il punto si trova a 3 m dall’origine. Sempre sulla base del grafico si può stabilire che nell’istante 3 s il punto si trova a 6 m dall’origine e che nell’istante 6 s il punto si trova a 3 m dall’origine. Per il calcolo delle velocità medie nei tre intervalli di tempo indicati dal testo del Problema, applica la relazione: s − s1 vm = 2 t2 − t1 Nei tre casi si ottiene: 6m− 3m = 1 m/s 3s−0 3 m −6 m intervallo (3 s; 6 s), v m = = − 1 m/s 6s−3s 3 m −3 m = 0 m/s intervallo (0 s; 6 s), v m = 6s−0 C intervallo (0 s; 3 s), v m = A 10 B O 2,0 ⋅ 103 m = 100 s 20 m/s 120 s = La risposta corretta è la a. 10 La risposta corretta è la c. 11 La risposta corretta è la c. 12 In un grafico velocità-tempo il valore dell’accelerazione è associato alla pendenza della retta che rappresenta la dipendenza velocità-tempo. Poiché la decelerazione dei due punti è identica, la dipendenza velocità-tempo è rappresentata come indicato dalla figura seguente. v 3 La prima automobile percorre lo spazio di 2,0 km = 2,0 ⋅ 103 m in un tempo t1 così calcolabile: Ricavando l2 dalla prima relazione (l2 = 3500 m – l1) e sostituendo nella seconda si ottiene: 1 10 m/s2 (1, 0 s)2 = 5, 0 m 2 2v PROBLEMI 120 s = Da questa relazione si ottiene: s= Il parallelismo delle rette passanti per A, B e per C, D implica –– –– –– –– che se OA = (1/2) OC, anche OB = (1/2) OD. Quindi la risposta corretta è la b. t D 2t tempo s= La legge oraria del moto è la seguente: 1 2 at 2 Da questa: P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 19 Tema 4 – Unità 3 a= si sostituisce ad a il suo valore assoluto 3 m/s2: 2 s 2 ⋅ 100 m = = 8 m/s2 (5 s)2 t2 s = v it − Nota l’accelerazione, si può determinare la velocità con la relazione: v = a t = 8 m/s2 ⋅ 5 s = 40 m/s 13 L’area del grafico riportato nel testo del Problema sottostante il segmento che rappresenta la dipendenza velocitàtempo rappresenta lo spazio percorso nell’intervallo di tempo (0; 10 s). Tenendo quindi presente la formula dell’area di un trapezio, lo spazio s può essere espresso nel modo seguente: (v i + v f ) t 2 e tenendo conto che vf = 3vi: (v + 3 v i ) t 4 v i t s= i = 2 2 Da questa si ottiene: 200 m s vi = = = 10 m/s 2t 2 ⋅ 10 s Conseguentemente: vf = 3 vi = 30 m/s Per determinare l’accelerazione basta ora applicare la relazione: v f − vi 30 m/s − 10 m/s a= = = 2 m/s2 10 s − 0 s t f − ti 1 2 1 a t = 25, 0 m/s ⋅ 5, 00 s − 3, 00 m/s2 (5, 00 s)2 = 2 2 = 87, 5 m oppure calcolando l’area sottostante il segmento che rappresenta la dipendenza velocità-tempo relativo all’intervallo (0 s; 5,00 s). Si ottiene: s= (25, 0 m/s + 10, 0 m/s)5,00 s = 87, 5 m 2 s= 17 Le leggi orarie del moto delle due mele sono rispettivamente: sulla Terra s = 1 gt 2 2 T UNITÀ 3 TEST La risposta corretta è la d. Il moto prodotto dall’azione della forza sulle due sfere è uniformemente accelerato per entrambe (c è errata). Poiché le due sfere hanno massa diversa, l’accelerazione impressa dovrà essere diversa (d è errata) e precisamente, maggiore per la sfera di massa minore (cioè per la a). Il grafico corretto è quindi il b. 3 La risposta corretta è la c. 4 La forza di 30 N accelera il sistema dei due corpi. La massa totale di questo sistema è 3 kg e quindi l’accelerazione vale: 1 2 a= 1⎛ g⎞ sulla Luna s = ⎜ ⎟ tL2 2 ⎝ 6⎠ 30 N = 10 m/s2 3 kg La risposta corretta è la a. 5 La risposta corretta è la a. 6 La risposta corretta è la d. 7 In assenza di attrito, l’accelerazione con la quale i due blocchi scivolano lungo il piano inclinato è data dal componente della accelerazione di gravità parallelo al piano stesso. Essa è quindi identica per i due blocchi e, in base alla figura seguente, risulta uguale alla metà della accelerazione di gravità cioè uguale a 5 m/s2. La risposta corretta è la c. Eguagliando le due espressioni di s si ottiene: tT 2 = 19 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB 1 2 t 6 L Da questa: tT 1 = = 0, 408 tL 6 Il valore dell’accelerazione si ottiene applicando la relazione: 19 a= v2 − v1 t2 − t1 m1 g/2 relativamente all’intervallo di tempo (0 s, 5 s). Il grafico indica che per t1 = 0 s si ha v1 = 25,0 m/s e per t2 = 5,00 s si ha v2 = 10,0 m/s Perciò: a= m2 30° g/2 g 30° 30° g 10, 0 m/s − 25, 0 m/s = − 3, 00 m/s2 5,00 s − 0 s Lo spazio percorso si può ottenere applicando l’espressione della legge oraria del moto uniformemente decelerato in cui 8 Tieni presente che i due corpi si muovono solidalmente e, quindi, con la stessa accelerazione. Sarà quindi sufficiente P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 20 6-05-2010 11:08 Web HELP Pagina 20 SOLUZIONI COMMENTATE saper valutare quella di uno qualunque dei due. La forza F ha intensità ignota e quindi non si potrà determinare l’accelerazione del corpo di massa 2 kg. Sappiamo però che il corpo di massa 1 kg è trascinato dalla molla che sviluppa su di esso una forza di intensità F′ data da: F′ = k Δl = 100 N/m ⋅ 0,1 m = 10 N Perciò: a= 10 N = 10 m/s2 1 kg La risposta corretta è quindi la c. 9 La risposta corretta è la d. 10 La forza di attrito dinamico agente sul blocco è data da: FA = kD m g Questa si oppone alla forza F e conseguentemente l’intensità della forza totale F T agente sul blocco durante il moto è data da: FT = F – FA = F – kD m g L’accelerazione del blocco vale perciò: F F a= T = − kD g m m La dipendenza di a da kD è quindi di tipo lineare, rappresentabile nel grafico con una retta; a è massima per kD = 0 (attenzione al segno negativo anteposto al prodotto kD g) fino a raggiungere il valore 0 quando: F F = kD g → kD = m mg Il grafico corretto è quindi il c. PROBLEMI Per il calcolo dell’intensità della forza F accelerante, la relazione che esprime il secondo principio della dinamica (F = m a) richiede la conoscenza della massa del carrello. Questa si calcola mediante la relazione: 2 m= P g e quindi, infine: P 197 N F= a= 5, 00 m/s2 = 100 N g 9, 81 m/s2 7 Per le relazioni che legano i cateti e l’ipotenusa di un triangolo rettangolo isoscele, il componente del peso del corpo A lungo il piano inclinato ha intensità pari a: 0,707 mA g = 0,707 ⋅ 4,00 kg ⋅ 9,81 m/s2 = 27,7 N Il peso del corpo B vale invece: mB g = 2,00 kg ⋅ 9,81 m/s2 = 19,6 N Il corpo A scende quindi lungo il piano inclinato. 9 Il carrello e i due corpi di massa m e m si muovono soli2 1 dalmente per effetto del risultante R delle due forze peso P1 e P2 dei due corpi (forze che hanno effetti contrastanti) e quindi: R = P2 – P1 = (m2 – m1) g Il valore della massa in moto Mtot si ottiene sommando le tre masse e quindi: Mtot = M + m1 + m2 In definitiva: a= = (m2 − m1 )g R = = M tot M + m1 + m2 (0, 400 kg − 0, 200 kg) 9, 81 m/s2 = 0,755 m/s2 2, 00 kg + 0, 200 kg + 0,400 kg Per le relazioni che legano i cateti all’ipotenusa di un triangolo rettangolo di angoli acuti 30° e 60°, il componente della forza peso del cubo parallelo al piano inclinato (che determina il moto di scivolamento del cubo lungo il piano) ha intensità pari alla metà della forza peso del cubo stesso, mentre il componente perpendicolare al piano (che determina la forza di attrito) ha intensità pari a 0,866 della forza peso del cubo. Si avrà quindi: forza parallela al piano inclinato = (1/2) m g forza di attrito radente dinamico = 0,20 ⋅ 0,866 m g L’accelerazione con la quale il cubo scivola lungo il piano vale perciò: (1 / 2) m g − 0, 20 ⋅ 0, 866 m g a= = ((1 / 2) − 0, 20 ⋅ m ⋅ 0, 866)g = 3, 2 m/s2 12 Per determinare la velocità dopo 3,0 m di discesa applica le relazioni del moto uniformemente accelerato: 1 2 at 2 Ricavando t dalla prima e sostituendo la sua espressione nella seconda, con qualche passaggio algebrico, si ottiene: v = at v= s= 2s a = 2 ⋅ 3, 0 ⋅ 3, 2 m/s2 = 4, 4 m/s UNITÀ 4 TEST La risposta corretta è la c. Il componente della forza F lungo lo spostamento s ha intensità F′ data da: F’ = F ( 3 /2) = 10 N ⋅ 0,866 = 8,66 N Quindi: L = F′ s = 8,66 N ⋅ 100 m = 866 J La risposta corretta è la c. 3 La risposta corretta è la d. 4 La forza F , avente identica direzione e identico verso di 1 s, compie un lavoro: L1 = F1 s = 10 N ⋅ 20 m = 200 J Per il calcolo del lavoro della forza F2 è necessario determina re prima l’intensità del suo componente F2′ nella direzione di s. Si ottiene: F2′ = F ( 3 /2) e quindi, tenendo conto che F2’ ha verso opposto a quello di s: 1 2 P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 21 Tema 4 – Unità 4 L2 = – F2′ s = – F ( 3 /2) s = – 11,55 N ( 3 /2) 20 m = – 200 J Il lavoro totale delle due forze è 0 J e la risposta corretta è la a. 5 La risposta corretta è la a. 6 Applicando la relazione: Ec = 1 m v2 2 si ottiene: Ec = 1 10 kg (10 m/s)2 = 500 J 2 La risposta corretta è la c. 7 La risposta corretta è la d. 8 Il testo non precisa il livello di riferimento per l’energia potenziale gravitazionale. Se questo coincidesse con la superficie del terreno si avrebbe: Ep = m g h = 10,0 kg ⋅ 9,81 m/s2 ⋅ 10,0 m = 981 J e la c sarebbe corretta. Anche la a potrebbe essere corretta, pur di assumere come livello di riferimento un piano che si trova 10 m sopra il modellino. Così pure la d, pur di assumere come livello di riferimento il fondo della buca; infatti, in tal caso: Ep = m g h = 10,0 kg ⋅ 9,81 m/s2 ⋅ 15,0 m = 1470 J L’affermazione sicuramente errata è quindi la b. 9 La risposta corretta è la b. 10 Per definizione, la potenza esprime il rapporto fra il lavoro compiuto e il tempo impiegato a compierlo, ma il lavoro può essere di qualunque tipo e non necessariamente quello che si compie per sollevare un corpo; a è errata. b è errata, perché il sollevamento dei pesi per tratti di lunghezza identica comporta lavori diversi ma, se vengono effettuati in tempi opportuni, potrebbero non comportare l’impiego di potenze diverse. Anche c è errata, perché qualche centinaio di chilometri può essere percorso anche in bicicletta. In tale caso la potenza impiegata sarà minore e il tempo per percorrerli maggiore. d è corretta, perché lavoro e potenza sono direttamente proporzionali solo se il tempo impiegato per compiere il lavoro rimane invariato. 11 La risposta corretta è la a. 12 Dal momento che la velocità dell’automobile non varia, la potenza da essa sviluppata deve essere tutta impegnata per vincere la forza di attrito che si oppone al suo movimento. Dalla relazione generale: P=Fv assegnando a F il ruolo della forza di attrito FA si ottiene: FA = P 5, 00 ⋅ 104 W = = 2,00 ⋅ 103N 25 m/s v 14 In base al principio di conservazione dell’energia, il valore dell’energia meccanica del corpo deve rimanere invariato in tutti i punti della sua traiettoria. In base a questa considerazione è possibile escludere subito il disegno A perché nel punto più elevato della traiettoria da esso effettuata dopo la partenza (punto K) esso non possiede energia cinetica e possiede una energia potenziale gravitazionale inferiore a quella posseduta nel punto H. I disegni B e C sono invece errati per il motivo opposto, in quanto per poter abbandonare la guida con una certa velocità (anche molto piccola, come nel caso del disegno C il corpo, che in K possiede la stessa energia potenziale gravitazionale posseduta in H, dovrà avere anche energia cinetica e ciò contrasta con il principio di conservazione dell’energia. Il disegno corretto è quindi quello indicato con D ove è rappresentata la situazione nella quale il corpo, giunto in K, si ferma per un istante e ritorna poi verso H con un movimento di avanti e indietro che, nel caso ideale di totale assenza di attriti di ogni tipo, non si esaurisce mai. La risposta corretta è la d. 15 La risposta corretta è la a. 16 Se la velocità del corpo rimane costante durante la discesa lungo il piano, anche l’energia cinetica del corpo rimane costante. L’energia potenziale gravitazionale diminuisce invece con la quota. Ne consegue che la somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale gravitazionale deve diminuire linearmente con la quota. Tenendo presente che il punto di partenza del corpo corrisponde alla quota massima e cioè al massimo valore di h, la risposta corretta è la a. 21 SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB PROBLEMI Per determinare il lavoro della forza F occorre valutare l’intensità F′ del suo componente nella direzione dello spostamento. Essendo: F′ = F ( 3 /2) = 100 N ( 3 /2) = 86,6 N si ottiene: LF = 86,6 N ⋅ 10 m = 866 J Il peso del blocco è perpendicolare allo spostamento; il suo componente lungo la direzione dello spostamento è nullo e quindi è nullo il lavoro da esso compiuto. La forza di attrito dinamico FA ha intensità calcolabile con la relazione: FA = kD (m g – (1/2) F) = 0,400 (20,0 kg ⋅ 9,81 m/s2 – (1/2) 100 N) = 58,4 N e quindi, tenendo conto che questa forza ha la stessa direzione dello spostamento ma verso opposto, si ha: LFA = – 58,4 N ⋅ 10 m =–584 J 7 La variazione di velocità del corpo è associate alla variazione della sua energia cinetica e questa, a sua volta, è prodotta dal lavoro della forza agente sul corpo. La relazione che connette il lavoro con la variazione dell’energia cinetica è la seguente: 4 La risposta corretta è la b. 13 La risposta corretta è la c. P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 22 6-05-2010 11:08 Pagina 22 Web HELP L = Fs = SOLUZIONI COMMENTATE 1 1 m v22 − m v12 2 2 Da questa m(v22 − v12 ) 20 kg ((25m/s)2 − (15m/s)2 ) = = 800 N F= 2s 2 ⋅ 5,0 m Per determinare l’intervallo di tempo richiesto per produrre la variazione di velocità puoi calcolare l’accelerazione del corpo: F 800 N = = 40 m/s2 m 20 kg a= e applicare la relazione: v2 = v1 + a t da cui: t= v 1 − v2 25 m/s − 15 m/s = = 0, 25 s a 40 m/s2 11 Il lavoro della forza frenante deve essere uguale all’energia cinetica del proiettile. Supponendo che la forza frenante abbia mediamente intensità F scriveremo: Fs= 1 m v2 2 Essendo s = 10 cm = 0,10 m; m = 10 g = 0,010 kg; v = 1000 m/s si ottiene F = 5,0 ⋅ 104 N. 13 L’energia potenziale gravitazionale nelle due posizioni è espresso dalle relazioni: Ep1 = m g h1 Ep2 = m g h2 essendo h1 e h2 le quote del corpo rispetto a un prefissato (e non definito) livello di riferimento. La variazione dell’energia potenziale gravitazionale sarà allora data da: Ep2 – Ep1 = m g (h2 – h1) e quindi: –1500 J = m ⋅ 10 m/s2 (– 5 m – 20 m) Da questa si ottiene: m = 6,0 kg 16 Rispetto al primo livello di riferimento la quota h del corpo è positiva e perciò: EP1 = 10 kg ⋅ 9,8 m/s2 ⋅ 5,0 m = 490 J Rispetto al secondo livello di riferimento la quota h del corpo è negativa e perciò: EP2 = 10 kg ⋅ 9,8 m/s2 ⋅ (−10 m) = − 980 J 18 Tenendo presente la relazione P = F v e considerando W che 108 km/h = 30 m/s, si ottiene: PW = 1000 N ⋅ 30 m/s = 3,0 ⋅ 104 W = 30 kW 23 Un istante prima del rimbalzo, la palla possiede solo energia cinetica Ec data dalla somma dell’energia cinetica iniziale: 1 m v i2 2 con v i = 4, 00 m/s e dell’energia potenziale gravitazionale iniziale: m g hi con hi = 8,00 m Quindi: 1 ⎡1 m v i 2 + m g h i = 0,500 kg ⎢ (4,00 m/s)2 + 2 ⎣2 ⎤ + 9, 81 m/s2 ⋅ 8, 00 m ⎥ = 43, 2 J ⎦ Dopo il rimbalzo, questa energia cinetica si trasforma in energia potenziale gravitazionale della palla corrispondente alla quota h′ da essa raggiunta. Possiamo quindi porre: 43,2 J = m g h′ dalla quale h′ = 8,82 J. Più rapidamente, avremmo potuto considerare che la differenza fra l’energia potenziale gravitazionale finale e l’energia potenziale gravitazionale iniziale della palla è uguale all’energia cinetica iniziale della palla, e avremmo quindi potuto porre: m g ( h ' − hi ) = 1 m v i2 2 dalla quale: h ′ − hi = v i2 2g e quindi: h ′ = hi + v i2 (4, 00 m/s)2 = 8,00 m + = 8, 82 m 2g 2 ⋅ 9, 81 m/s2 24 L’energia cinetica che il cubetto possiede in quel punto deve essere uguale alla differenza fra l’energia potenziale gravitazionale del cubetto nella sua posizione iniziale e l’energia potenziale gravitazionale del cubetto nel punto B. Assumendo come livello di riferimento la linea orizzontale che compare nella figura del testo del Problema, la quota del cubetto nel punto B vale 0,700 m ⋅ 2 = 1,40 m. Perciò: 1 m v 2 = m g (2,00 m − 1,40 m) 2 Da questa uguaglianza si ottiene: v= 2 ⋅ 9.81 m/s2 ⋅ 0, 60 m = 3, 43 m/s P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 6-05-2010 11:08 Pagina 23 Tema 5 – Unità 1-2 TEMA 5 PROBLEMI UNITÀ 1 TEST La risposta corretta è la d. Tenendo presente che lo zero della scala centigrada corrisponde a 273,15 K, la temperatura di – 173,00 °C corrisponde a (– 173,00 + 273,15) K = 100,15 K La risposta corretta è la c. 3 La risposta corretta è la b. 4 La dilatazione delle dimensioni lineari caratterizza ogni parte della lamina, incluso il bordo del foro. La risposta corretta è quindi la c. 5 La risposta corretta è la a. 6 In base alla relazione: lt°C = l0°C (1 + λ t) si può porre: l100°C – l0°C = l0°C λ t Da questa: 1 2 λ= 23 l100°C − l 0°C 1010 mm − 1000 mm = = 1, 0 ⋅ 10−4 ° C −1 1000 mm ⋅ 100 °C l 0°Ct Si può ora calcolare l–100°C: l–100°C = 1000 mm (1 – 1,0 ⋅ 10–4 °C–1 ⋅ 100 °C) = 990 mm La risposta corretta è la b. 7 La risposta corretta è la a. 8 Il calore sviluppato è prodotto dal lavoro della forza di attrito. Poiché il punto di applicazione di questa forza esegue uno spostamento lungo il piano dello scivolo pari a: 2 ⋅ 2,00 m = 4,00 m e quindi: LA = – FA s = – 125 N ⋅ 4,00 m = – 500 J La risposta corretta è la c. 9 La risposta corretta è la d. 10 La relazione: Q = C m Δt consente di valutare solo il salto termico e quindi, se non è noto il valore della temperatura iniziale del corpo, non è possibile stabilire il valore della sua temperatura finale. La risposta corretta è la a. 11 La risposta corretta è la a. 12 In base alla relazione: Q = C m Δt, se Q e Δt sono costanti, si può scrivere: C m = costante. Dunque le grandezze C e m sono inversamente proporzionali. La risposta corretta è quindi la d. 13 La risposta corretta è la a. 14 Applicando la condizione: calore ceduto = calore assorbito si ottiene: CH O ⋅ 100 g (80 °C – teq) = CH O ⋅ 100 g (teq – 20 °C) 2 2 Da questa si ottiene teq = 50 °C. La risposta corretta è la c. 15 La risposta corretta è la c. 2 Considerando che la temperatura di 0 °C corrisponde a 273,15 K, la temperatura di – 50,0 °C corrisponde a (– 50,0 + 273,15) K = 223,15 K = 223 K 9 Poiché il carico scende con velocità costante, la sua energia cinetica non varia. La variazione di energia potenziale gravitazionale del carico si deve perciò considerare completamente trasformata in calore. Si può porre perciò: Q=mgh Lo svolgimento di 10 giri di corda corrisponde a un valore di h così calcolabile: h = 10 (2 π ⋅ 5,00 cm) = 314 cm = 3,14 m Quindi: Q = 5,00 kg ⋅ 9,81 m/s2 ⋅ 3,14 m = 154 J Considerando che 1 cal corrisponde a 4,19 J, il numero di calorie è dato da: 154 J = 36, 8 cal 4,19 J/cal SOLUZIONI COMMENTATE 008_risposte x WEB 11 Applicando la relazione: Q = C m Δt si ottiene: Q = 1,00 J/(g °C) ⋅ 500 g ⋅ 50,0 °C + + 1,50 J/(g °C) ⋅ 750 g ⋅ 50,0 °C = 8,13 ⋅ 104 J 14 Per il primo corpo si può scrivere: Q = 3,30 J/(g °C) ⋅ 200 g ⋅ 25,0 °C Per il secondo: Q = 1,65 J/(g °C) ⋅ 300 g ⋅ Δt Eguagliando i termini di destra delle due espressioni e ricavando Δt si ottiene Δt = 33,3 °C. 19 Applicando l’equazione della calorimetria si ottiene: 4,19 J/(g °C) ⋅ 250 g (teq – 20,0 °C) + 0,800 J/(g °C) ⋅ 400 g (teq – 100 °C) = 0 Da questa si ha teq = 38,7 °C. UNITÀ 2 TEST La risposta corretta è la c. Per fondere i 100 g di sostanza occorre una quantità di calore: Q1 = 100 g ⋅ 200 J/g = 2 ⋅ 104 J Per aumentare la temperatura della sostanza di 100 °C occorre una quantità di calore: Q2 = 2,0 J/(g °C) ⋅ 100 g ⋅ 100 °C = 2 ⋅ 104 J La somma di Q1 e di Q2 supera la quantità di calore fornita, si deve quindi ipotizzare che la sostanza si sia portata a 300 °C assorbendo 2 ⋅ 104 J di calore e che poi 50 g di essa siano fusi assorbendo ancora 1 ⋅ 104 J di calore. In definitiva la risposta corretta è la c. 3 La risposta corretta è la b. 4 Per fondere 200 g di ghiaccio occorre una quantità Q di calore pari a: 1 2 P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education 008_risposte x WEB 24 Web HELP 6-05-2010 11:08 Pagina 24 SOLUZIONI COMMENTATE Q = 200 g ⋅ 334 J/g = 6,68 ⋅ 104 J I 100 g di acqua a 12 °C possono cedere al massimo una quantità di calore Q′ pari a: Q′ = 4,19 J/(g °C) ⋅ 100 g (12,0 °C – 0 °C) = 5,03 ⋅ 104 J Quindi si realizza solo una parziale fusione del ghiaccio e tutto il sistema si porta a 0 °C. La risposta corretta è la a. 5 La risposta corretta è la b. 6 Il brinamento consiste nel passaggio di una sostanza dallo stato di gas a quello di solido; comporta sviluppo di calore nell’ambiente e, per l’acqua, avviene al di sotto della temperatura di circa 0°C. La risposta corretta è quindi la b. 7 La risposta corretta è la c. 8 La risposta corretta è la c. 9 Il fenomeno della invarianza della temperatura nel passaggio solido-liquido avviene per tutte le sostanze solide cristalline; dunque l’affermazione a è errata. Un liquido evapora a qualunque temperatura superiore a quella di solidificazione; la b, quindi, è errata. È corretta invece la c, perché il processo di ebollizione avviene a una temperatura definita (per una data pressione dell’ambiente) e costante. Anche la d è errata perché, come dimostrano i valori del calore relativo ai passaggi di stato, per una certa sostanza, il calore relativo al passaggio liquido-gas è più alto del calore relativo al passaggio solidoliquido. PROBLEMI Il bilancio termico: calore ceduto = calore assorbito si traduce in questo caso nella relazione seguente: 4,19 J/(g °C) ⋅ 500 g (40,0 °C – tf) = = 2,09 J/(g °C) ⋅ 60,0 g (0 °C – (- 20,0 °C)) + 334 J/g ⋅ 60,0 g + + 4,19 J/(g °C) ⋅ 60,0 g (tf – 0 °C) Risolvendo si ottiene tf = 26,1 °C. 4 Per la fase di aumento della temperatura fino a 80 °C: Q1 = 2,80 J/(g °C) ⋅ 1,00 ⋅ 104 g (80,0 °C – 20,0 °C) = = 1,68 ⋅ 106 J Per la fase di ebollizione: Q2 = 1,20 ⋅ 103 J/g ⋅ 1,00 ⋅ 104 g = 1,20 ⋅ 107 J In definitiva: Q = Q1 + Q2 = 1,37 ⋅ 107 J 9 Conoscendo il valore del calore di fusione della sostanza (160 J/g), si può stabilire che, per fonderne 100g, è necessaria una quantità di calore Qf pari a: Qf = 160 J/g ⋅ 100 g = 1,6 ⋅ 104 J Il grafico indica che tale quantità di calore viene fornita in 10 min e quindi il flusso φ di calore fornito dalla sorgente vale: 6 φ= 1,6 ⋅ 104 J = 1,6 ⋅ 103 J/min 10 min Considera ora che la fase di riscaldamento che porta la temperatura della sostanza da 50 °C a 150 °C dura 5,0 min. In questa fase viene quindi fornita una quantità di calore QR data da: QR = φ ⋅ 5,0 min = 1,6 ⋅ 103 J/min ⋅ 5,0 min = 8,0 ⋅ 103 J D’altra parte si può porre: 8,0 ⋅ 103 J = C ⋅ 100 g (150 °C – 50 °C) e, quindi, da questa: C= 8, 0 ⋅ 103 J = 0, 80 J/(g °C) 100 g (150 °C − 50 °C) Sempre in base al grafico, puoi stabilire che, per la ebollizione completa del liquido, si richiedono 30 min e ciò corrisponde a un rifornimento di calore QE pari a: QE = φ ⋅ 30 min = 1,6 ⋅ 103 J/min ⋅ 30 min = 4,8 ⋅ 104 J Il calore di ebollizione cE vale perciò: cE = 4, 8 ⋅ 104 J = 4, 8 ⋅ 102 J/g 100 g P. Marazzini M.E. Bergamaschini L. Mazzoni Fenomeni, Leggi, Esperimenti ©2010 by Mondadori Education