Luce Forma di E radiante irradiata da sorgenti luminose che, quando colpisce l'occhio genera una sensazione visiva; si propaga fin quando, interagendo con i corpi che incontra, non viene del tutto assorbita. Luce, spettri, e stelle Appunti di geografia per gli studenti delle sezioni C e D a cura della prof.ssa A. Pulvirenti. Teoria corpuscolare (Newton) la luce è formata da particelle che si muovono in qualunque mezzo per esse trasparente. (assorbimento = la luce non viene rimandata indietro o viene rimandata parzialmente; diffusione = la luce incidente viene rinviata in tutte le direzioni; rifrazione = la luce passa da un mezzo ad un altro) Le immagini presenti in questo file sono state reperite in rete o modificate da testi cartacei e vengono utilizzate solo per l’elevato contenuto didattico Teoria ondulatoria (Huygens) la luce è formata da moti vibratori che si ripetono in ogni punto generando onde elementari. Interferenza sovrapposizione di due fasci di luce che provengono da uno stesso fascio Diffrazione deviazione della traiettoria delle onde quando queste incontrano un ostacolo sul loro cammino 1 I parametri di un'onda sono: 1) λ = lunghezza d'onda: distanza tra due punti corrispondenti 2) ampiezza = altezza di una cresta rispetto alla posizione di riposo 3) ν = frequenza: numero di oscillazioni al secondo 4) c = velocità; per la radiazione e. m. è di circa 300.000 Km /sec Questi parametri sono legati dalla relazione: c = λ*ν ν Ogni radiazione e. m. trasporta una certa quantità di energia data da: E=h*ν dove h = costante di Planck = 6,63 *10-34 J *sec ν= Spettri La spettroscopia fu scoperta da Fraunhofer Ci sono vari tipi di spettro: 1) Un corpo incandescente, solido o liquido o gas ad alta pressione, presenta uno spettro continuo. (comune lampadina) c λ E= h c λ 3) Se la luce proviene da un corpo che emette uno spettro continuo passa attraverso un gas a bassa pressione, questo sottrae . Si produce così uno spettro continuo interrotto da righe scure, o righe di assorbimento, che corrispondono esattamente alle delle righe che quello stesso gas emetterebbe in stato d'eccitazione. In questo caso si parla di spettro di assorbimento 2) Un gas incandescente a bassa pressione (rarefatto), molto caldo allo stato atomico produce uno spettro discontinuo formato da brillanti righe di emissione corrispondenti a varie λ; in pratica si vedono alcune righe colorate brillanti su un fondo nero. Se il gas si trova allo stato molecolare, le righe si infittiscono e si sommano in bande. 2 Verticale del luogo: retta ottenuta prolungando all’infinito il filo a piombo Zenit- Nadir: punto d’incontro (in alto/ in basso) della verticale del luogo con s.c. Cerchio Massimo: qualunque piano passante per il centro della s Orizzonte astronomico: cerchio max che ha per poli Zenit e Nadir Meridiano locale: cer max. passante per poli celesti, zenit e nadir Asse del mondo: prolungamento asse terrestre sulla s. c. Equatore celeste: piano passante per l’osservatore e perpendicolare asse del mondo Punto Nord: intersez. orizzonte col merid locale vicino al PNC Punto Sud: intersez orizzonte col meridiano locale vicino al PSC Punto Est / Ovest:punti di incontro tra equatore ed orizzonte punto gamma, intersezione tra Eclittica ed Equatore celeste Il circolo che, passando per il punto gamma, congiunge i due poli celesti si chiama Coluro equinoziale Angolo orario: distanza angolare tra il cerchio orario che passa per la stella e il meridiano locale Mezzocielo: punto di intersezione, sulla sfera celeste, tra l'equatore celeste e il meridiano locale 3 Sistema di riferimento altazimutale altezza: h della stella sul piano dell’orizzonte (0°-90°) Sistema di riferimento equatoriale declinazione, δ : distanza angolare dall’equatore celeste. Angolo corrispondente all’arco di meridiano che congiunge la stella con l’equatore celeste. Si misura in gradi ascensione retta,α : distanza angolare dal meridiano celeste fondamentale in azimut: distanza lungo il cerchio dell’orizzonte; misura l’angolo fra la direzione senso antiorario. Si misura in ore. della stella ed il SUD geografico (0°-360°) Punto in cui la perpendicolare della stella incontra l’orizzonte ed il sud Spettro elettromagnetico TIPI REM λ Onde radio > 10 cm Microonde 10 cm – 1 mm Infrarossi 1 mm – 700 nm Luce visibile 700 nm – 400 nm Ultravioletti 400 nm – 10 nm Raggi X 10 nm – 1 pm Raggi gamma < 1 pm 4 Produzione di R.e.m non termica Emissione da parte di e- che si muovono a velocità relativistiche attorno alle linee di forza di un campo magnetico generalmente nelle onde radio (<1 mm) Relativa all’H monoatomico. Variazione di spin dell’e- che generalmente ruota in senso opposto a quelle dell’protone (11 milioni di anni prima di cadere nel livello più basso emettendo nel settore radio di 21 cm Strumenti utilizzati per la raccolta dati Un e- viene frenato dall’interazione con una carica positiva emettendo nel campo delle microonde (1mm a 30 cm) Occhio: raggruppamenti delle stelle. Canocchiale:osservazione di oggetti lontani Telescopio: raccoglimento delle r.e.m.(non solo le visibili) su immense superfici su cui si concentrano, si amplificano. Può essere di due tipi: rifrattore e riflettore. Un fotone interagisce con un e- ad alta energia, ne riceve una parte che lo trasforma in radiazioni γ( <10 nm) Effetto Compton: un fotone che cede energia ad un e- 5 Il rifrattore usa come obiettivo un insieme di lenti per focalizzare l'immagine (obiettivo) in un unico punto e un'altra serie di lenti per rendere visibile l'immagine all'occhio (l'oculare). L’ingrandimento è dato dal rapporto tra la lunghezza focale dell’obiettivo e quella dell’oculare Nel riflettore l’immagine arriva ad uno specchio parabolico, subisce un'altra riflessione su un secondo specchio che la conduce fuori del tubo ottico focalizzandola sull'occhio o sul dispositivo (CCD o pellicola fotografica, spettofotometro, bolometro), destinato a raccogliere il flusso luminoso Radiotelescopi Captano le onde radio di provenienza cosmica. Sono parabole nel cui fuoco ci sono delle antenne Radiointerferometri VLA (very large array) New messico 27 Km di diametro, formato da 30 antenne VLBI (very long baseline interferometry) radiotelescopi intercontinentali (12.000 Km) TELESCOPIO HUBBLE Telescopio Spaziale Hubble (HTS) è posto negli strati esterni dell'atmosfera terrestre a 600 chilometri di altezza in orbita intorno alla terra. 1) l’atmosfera che ci ripara dai raggi ultravioletti però blocca anche altre radiazioni di particolare interesse per gli astronomi 2) l’atmosfera blocca la magnitudine di alcune stelle. HTS, riesce,visto che opera al di sopra a catturarla. 6 Potere risolutivo Distanza angolare minima alla quale si trovano due oggetti celesti che vengono percepiti come distanti. terra r= HDF Bassi valori di r marte nebulosa nettuno 1,22λ D maggiore potere risolutivo R reale è inferiore al teorico per: 1) Rumore di fondo dei corpi caldi 2) Brusche variazioni del segnale nella ionosfera 3) Inquinamento luminoso 4) Umidità dell’aria che opacizza l’atmosfera 5) Turbolenza atmosferica dovuta a moti verticali Stelle CLASSE SPETTRALE Corpi celesti che brillano di luce propria; l'energia che emettono sotto forma di onde e.m. in tutte le lunghezze d'onda dello spettro, viene prodotta nel loro nucleo da reazioni nucleari di fusione. POSIZIONE NELLO SPAZIO rispetto ad un sistema di riferimento opportuno (solitamente il centro del sole). Coordinate celesti equatoriali: declinazione e ascensione retta Coordinate celesti orizzontali: altezza e azimut COLORE strettamente collegato alla classe spettrale ed alla temperatura. DIAMETRO e MASSA, connessi alla luminosità e alle caratteristiche fisiche. INTENSITÀ' LUMINOSA sia apparente che intrinseca a cui si giunge con la determinazione della magnitudine apparente ed assoluta di ogni stella. 7 Massa di una stella VELOCITÀ' SPAZIALE, determinata dal moto proprio (spostamento angolare di ogni stella in senso normale alla sua direzione), dalla velocità radiale (la variazione, col tempo, della distanza dal sole) Stella di Barnard in Ofiuco Con metodi indiretti se dimensione e densità sconosciute Le stelle doppie orbitano intorno ad un punto comune, baricentro. Se si determinano forma e dimensioni dell'orbita, cioè la sua , in certi casi si può risalire alla massa delle stelle che compongono il sistema. P2 = k * a 3 Si usa relazione massa-luminosità: infatti le stelle sono tanto più luminose quanto più sono massicce. la relazione tra le due è L = M 3,5 Distanza stellare . Le prime valutazioni storiche, fatte dai Greci, ponevano le “stelle fisse” tutte alla stessa distanza, attaccate ad una sfera. “Unità Astronomica” (U.A.) la distanza media Terra-Sole (150 milioni di Km) Per anno luce (A.l.) distanza che la luce percorre in un anno. 1 anno-luce = 300.000 km/sec. per 60 “ per 60 ‘ per 24 h per 365 giorni = circa 9.500 miliardi di km. Parsec Distanza alla quale una stella misura 1 grado di parallasse. Distanza di un punto dal quale si vedrebbe sotto l’angolo di un secondo d’arco il semiasse maggiore dell’orbita terrestre. 8 Intensità luminosa LUMINOSITA’ LUMINOSITA’ APPARENTE (l) splendore dell’astro come appare alla nostra vista. Dipende dalla quantità di radiazione emessa (L= flusso energetico totale emesso) e dalla distanza (d) a cui la stella si trova. l= k *(L/d²) LUMINOSITÀ LUMINOSITÀ INTRINSECA O ASSOLUTA (L) quantità totale di energia radiante emessa nell'unità di tempo sotto tutte le frequenze e in tutte le direzioni. Si indica con L, si misura in erg/sec. o in watt. DIPENDE DALLA TEMPERATURA E DALLA SUPERFICIE della stella considerata. Legge di Weber e Fechner relazione tra cause fisiche che agiscono sui nostri organi di percezione e sensazioni che ne conseguono. Se le sensazioni (magnitudini apparenti della stella) crescono in ragione aritmetica, gli stimoli crescono in progressione geometrica. m = K log I ; dove m è la sensazione e I è lo stimolo. M= k log I la l misurata opportunamente (visuale, fotovisuale, bolometrica) viene trasformata in una scala convenzionale logaritmica MAGNITUDINE APPARENTE ( numeri adimensionali) ↓ Sensazione (magnitudine) (cresce in prog. aritmet) MAGNITUDINE ASSOLUTA magnitudine apparente che avrebbe ciascuna stella se si trovasse alla distanza di 10 parsec Classificazione delle stelle ↓ Intensità stimolo (luminosità apparente) (cresce in progr. geom) Se fra due magnitudini di stelle c'è una differenza di 5 unità, le luminosità stanno nel rapporto di 1:100. IPPARCO = classificazione a occhio (II sec a.c.) a.c.) TOLOMEO = (II sec d.c.) divise le stelle in 6 gruppi classi (fino a Galileo) con 6 ORDINI DI GRANDEZZA: GRANDEZZA: I grandezza = stelle + luminose II grandezza = stelle – luminose… luminose….. MAGNITUDINE: classificazione basata sul fatto che passando da 1 magnitudine alla successiva l’occhio avverte la stessa variazione di splendore m 6 5 4 3 2 1 Iol I6 I5 = 2,512 I4 = 2,512 I3 = 2,512 I2 = 2,512 I1 = 2,512 I6 I5 I4 I3 I2 = = = = = 5 100 5 1002 5 1003 5 1004 5 1005 I6 I6 I6 I6 I6 9 LA RELAZIONE DI POGSON Magnitudine assoluta M = m+5-5 log d m - mo = K log I/I0 Permette di trasformare il rapporto tra intensità luminose misurate col fotometro nelle corrispondenti differenze di magnitudine. Il rapporto I/I0 può variare con continuità; le magnitudini non sono più soltanto numeri interi ma anche decimali. 1. 2. 3. 4. Si punta il telescopio su una stella Si misura l’intensità luminosa Si usa una stella di riferimento (m0 = 2,12; I0 = 10-10W/m2) Si applica Pogson M = m+5-5 log d I r 10 = I10 r Ir*r2≡I10*102 I m-M = − 2,5 log r I10 m-M = − 2,5 log 100 r2 I*r2=K Relazione tra luminosità, temperatura e colore Ir = luminosità stella posta a r pc dalla terra “ “ “ a 10 pc dalla terra I10 = Da Pogson : m-M= − 2,5 log Legge dell'inverso del quadrato della distanza: l’intensità della luce emessa da una sorgente decresce man mano che ci si allontana dalla sorgente. Teoria del corpo nero I corpi neri sono oggetti che ad alta temperatura diventano brillantissimi 2 I I0 10 m-M = − 2,5 log r ( In natura non esistono corpi neri, in prima approssimazione le stelle irradiano come corpi neri. Le stelle meno calde appaiono rosse e quelle più calde blu. 2 m-M = − 2,5 log 100 − log r 2 ) ATTENZIONE! Le stelle non emettono solo radiazioni percepibili dai nostri occhi. m-M = − 2,5(2 − 2 log r ) 10 Leggi del corpo nero LEGGE DI STEFAN BOLTZMAN LEGGE DI WIEN LEGGE DI STEFAN BOLTZMAN Stabilisce la relazione fra energia radiante emessa per unità di superficie fotosferica al secondo e temperatura. Q = σ * T4 Q= potere emissivo o emettenza totale(somma della radiazione emessa in tutte le lunghezze d'onda) σ= 5,6∗10−5 erg/cm2 *grado 4 *sec 1. IL COLORE E' UN INDICATORE DI TEMPERATURA 2. ALL'AUMENTARE DELLA TEMPERATURA AUMENTA LA LUMINOSITÀ E QUINDI LA QUANTITÀ DI RADIAZIONE EMESSA 3. ALL'AUMENTARE DELLA TEMPERATURA, PUR VENENDO EMESSE RADIAZIONI DI QUALSIASI LUNGHEZZA D'ONDA, UNA PREVALE SULLE ALTRE E PRESENTA UN MASSIMO DI INTENSITÀ NELLO SPETTRO DI EMISSIONE LEGGE DI WIEN Stabilisce una relazione tra colore e temperatura I corpi sottoposti a riscaldamento crescente dapprima emettono una radiazione che raggiunge l'intensità max ad alte λ (verso la zona del rosso) e poi si sposta verso sempre minori. La λ per la quale ad una data T l'intensità di emissione è massima vale: λ max = Cw/T Cw = 0,289 cm*K Stelle rosse: T 3000- 4000 K Stelle gialle: T 5000-6000 K Stelle bianco-blu: T 10000K Classi spettrali: 1 Correlazione empirica tra colore delle stelle e presenza nello spettro di righe di assorbimento. tipo I: stelle bianche o azzurre, intense righe dovute all'idrogeno Sirio, Vega, Altair. tipo II: stelle gialle, numerose righe metalliche (Fe, Mg).(Sole,). tipo III: stelle arancio e rosse, bande di assorbimento definite verso il violetto, dovute all'ossido di titanio Betelgeuse, Antares, α Hercules. tipo IV: stelle rosso cupo, bande dovuto all'assorbimento del C tipo V: (ad opera di Pickering) proprie delle nebulose planetarie. 4. ALL'AUMENTARE DELLA TEMPERATURA C'E' UNO SPOSTAMENTO DI TALE RADIAZIONE (λmax) VERSO LE PIU' CORTE 11 Classi spettrali:2 Studi fatti ad Harvard dimostrarono che i tipi spettrali non sono distinti ma sono una successione lineare ordinata a variazione continua con tutti i gradi possibili di transizione. O, B, A, F, G, K, M. L’ordine degli spettri attuali è determinato 1) dalla variazione delle temperature superficiali delle stelle 2) dalla composizione chimica 3) dalle dimensioni delle stelle 4) dalla densità dei gas atmosferici (dimensioni minori atmosfere più dense) Il disordine della successione delle lettere si spiega con il fatto che in un primo ordinamento esse erano in ordine alfabetico (in accordo con l'intensità decrescente delle righe dell' H) 12 Indice di colore L'indice di colore è la differenza fra le magnitudine stellare fotografica e visuale. L’occhio percepisce meglio di tutte le luci gialle e rosse, mentre l'emulsione fotografica comune è più sensibile alla luce azzurra. IC = B - V (IC indice di colore; B magnitudine nel blu; V magnitudine visuale) Le stelle blu, avendo grande magnitudine nel blu (numeri piccoli) hanno IC negativo; quelle rosse hanno IC positivo. Esiste anche una relazione tra indice di colore e temperatura: T= 7200 IC + 0,68 Diagramma H-R 1 Introdotto da Hertzsprung e Russel collega classi spettrali (temperatura superficiale) con la luminosità assoluta Sequenza principale Giganti Dalle stelle bianco azzurre molto luminose, fino alle stelle deboli e rosse in cui si innesca il processo termonucleare ( H He) Stelle molto grandi, ma fredde. He prodotto si accumula al centro e arresta le reazioni nucleari. Fg > Fp e la T riprende a salire. A 100 milioni di gradi He C mentre negli strati più esterni riprende H He. Ciò li fa espandere e raffreddandosi emettono luce rossa 13 Diagramma H-R 2 Variabili pulsanti He si esaurisce; nuova contrazione, aumento di T e nuove reazioni termonucleari a T sempre più alte e di durata sempre più breve. Diventano combustibili elementi sempre più pesanti C, O, Mg, S, fino al Fe (struttura a cipolla) Nova Cygni 1992 Crab nebula (1054) Novae: si formano in seguito ad una esplosione nucleare che avviene negli strati superficiali di una nana-bianca; il fenomeno esplosivo non coinvolge il nucleo della stella come avviene invece per le supernovae. Squilibri fra Fg e Fp, dovuti alla contrazione de l nucleo di ferro, rilasciano una enorme quantità di energia che in parte viene emessa all’esterno (neutrini), in parte viene depositata verso l’interno creando un’onda d’urto responsabile dell’esplosione. Novae e supernovae Nebulosa Tarantola nella Grande Nube di Magellano 1984 1987 Diagramma H-R 3 Nana bianca Stella di neutroni o pulsar Buchi neri M ≤ 1,4 Mo le reazioni nucleari si fermano al C e O; i nuclei formano un reticolato geometrico regolare immerso in un brodo di elettroni ad altissima velocità che con la loro agitazione contrastano Fg ( d = 106 cm3; d = 106g/cm3, nebulosa planetaria) M >3 Mo Fg non è contrastata → collasso gravitazionale con sviluppo colossale di energia. Rimane un piccolo corpo di neutroni che ruota su se stesso emettendo onde radio. M > 3 Mo Fg non è contrastata da nulla, il r tende a zero e la densità a infinito. La Fg è 1010 maggiore che nel sole. Il buco nero inghiotte tutto e la materia prima di scomparire emette raggi X ed energia. 14 Altri criteri di classificazione A seconda che siano associate con altre stelle Stelle doppie o multiple: binarie prospettiche binarie visuali binarie strette (spettroscopiche e ad eclisse) In base al loro stadio evolutivo Stelle in fase di presequenza: Fg > Fp Stelle in fase stabile o sulla sequenza principale: Fg = Fp Stelle in fase di postsequenza: giganti rosse - nane bianche - buchi neri variabili pulsanti In base alle variazioni di luminosità luminosità stelle variabili regolari o periodiche: spettroscopiche e ad eclisse pulsanti (Fg e Fp prevalgono a turno) stelle variabili irregolari o esplosive NOVAE e SUPERNOVAE STELLE BINARIE Con le multiple formano l'80% delle stelle della Galassia. BINARIE PROSPETTICHE: appaiono molto vicine tra loro, ma la vicinanza è solo apparente, dovuta ad un effetto di proiezione: se si potessero osservare per molto tempo, le si vedrebbero allontanare l'una dall'altra. BINARIE VISUALI: entrambe le stelle ruotano attorno ad un baricentro comune: Α Centauri (nell’emisfero australe) BINARIE SPETTROSCOPICHE: poiché le due stelle si muovono l'una intorno all'altra, può accadere che una si muova avvicinandosi a noi, mentre l'altra si allontana; allora un gruppo di linee spettrali si sposterà verso il rosso e l'altro verso il violetto ; in un secondo tempo le righe si invertiranno. (Mizar) 15 BINARIE ASTROMETRICHE Sono stelle doppie che si individuano a causa delle perturbazioni nelle loro traiettorie apparenti. (Sirio A è perturbata da Sirio B). Sirio la rossa?? VARIABILI PULSANTI (Cefeidi) In queste stelle la L varia perché cambia periodicamente il raggio e quindi l'estensione della superficie fotosferica. La variazione di splendore è regolare e costante ed è dovuta ad uno squilibrio fra Fp e Fg Durante un'espansione le Fp diminuiscono più rapidamente delle Fg che riescono a fermare l'espansione e a provocare una contrazione della stella. (Fg diminuise come 1/R2 per la legge di Newton mentre Fp diminuisce in ragione di 1/R3 per la legge di Boyle) BINARIE AD ECLISSE Quando 2 stelle si muovono in un piano poco inclinato rispetto alla nostra visuale, in certi momenti la componente più debole (una gigante) passa davanti a quella più luminosa (sequenza principale) la eclissa, successivamente è la stella più luminosa che eclissa la più debole determinando una nuova diminuzione della luce emessa ma questa volta meno accentuata. La periodicità della curva di luce: Il periodo varia, per queste stelle, da circa 0,2 giorni fino a 100 giorni ed oltre. Il colore e lo spettro variano durante il periodo Il raggio cambia col tempo La relazione periodo-luminosità: Esiste una relazione lineare tra luminosità apparente e periodo.(più correttamente tra M e periodo) M=A+B*log(P) Conoscendo M si può risalire alla d. 16 LE NEBULOSE Nubi di gas rarefatti che emettono luce N. Luminose: planetarie; a emissione; a riflessione; da supernova N. Oscure A riflessione: riflettono la luce di stelle vicine. Pleiadi nel Toro Planetarie: composte da una stella centrale che illumina i gas circostanti e provoca da essi l’emissione di fotoni Ring Nebula, in Acquario. Da supernova: residue, dopo lo scoppio di una supernova. Crab Nebula, in Toro A emissione: con stelle molto grandi che causano l’ionizzazione dell’H accompagnata da emissione di radiazioni. Nebulosa di Orione. Oscure: la luce proveniente da stelle poste dietro ad un ammasso di polvere stellare viene completamente assorbita dalla polvere stessa. Nebulosa Testa di cavallo in Orione. 17