rischio chimico

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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Nota Informativa Rischi
NIR.0005 APPENDICE C1
Rev 0 del 18/01/2011
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL
COMPLESSO IMPIANTISTICO AREA 3 VIA CARUSO 150 - MODENA
APPENDICE C1
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO
CHIMICO FISICO A BASE INORGANICA
INDICE
1
RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2
2
R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
3
RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3
4
R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
5
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
6
RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4
7
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 4
8
RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
9
RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6
10
R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Rischio generale di potenziale presenza nelle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, ecc.).
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione degli ostacoli fissi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico del Complesso Impiantistico è alimentato in media tensione attraverso una linea in
cavo da 15 kV che arriva alla cabina principale, denominata “P”. Internamente a questa cabina
risultano installate le apparecchiature per lo smistamento dell’energia alle altre cabine del sito, nonché
due trasformatori da 400 kVA, uno in scorta all’altro.
I due trasformatori presenti nella cabina P alimentano l’impianto chimico fisico in esame e le palazzine
uffici e manutenzione.
Le partenze in MT dalla cabina P alimentano la cabina D, che alimenta l’impianto SOLIROC, e la cabina
A che alimenta la zona centrale del sito. Sempre nella cabina P è presente una partenza per le
alimentazioni di AKRON e del nuovo impianto CIC.
La cabina A contiene:
•
un trasformatore da 400 kVA per le alimentazioni in BT di HERAMBIENTE circostanti la cabina;
•
il trasformatore da 630 kVA destinato alle alimentazioni dell’impianto AKRON e dell’impianto CIC;
•
le apparecchiature destinate all’alimentazione della cabina B attualmente non più utilizzata e messa
in fuori tensione;
•
le apparecchiature destinate all’alimentazione della cabina C, posta oltre la linea ferroviaria e
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destinata ad alimentare alcune pompe di rilancio tramite un trasformatore da 63 kVA;
•
le apparecchiature destinate alla ricezione dell’energia prodotta attraverso l’utilizzo del biogas di
discarica (al momento il sistema di generazione biogas risulta in fase di ristrutturazione e non
utilizzato).
Alla luce delle precauzioni e delle misure di prevenzione e protezione adottate, riportate nel seguito, il
rischio elettrico, pur presente, è valutabile come tollerabile, considerando anche che l’impianto è in
gestione post operativa.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Si riporta una scheda riassuntiva dei dati ottenuti nelle varie postazioni di lavoro dalle rilevazioni
fonometriche effettuate.
Si rimanda alla planimetria in Allegato 1 alla Nota informativa per l’ubicazione dei punti di
campionamento.
Postazione di lavoro/Attrezzatura
Leq dB(A)
Lpeak
dB(C)
A3
Ambientale medio Area Impiantistica 3
74,9
99,3
P23/F
Ambientale medio locale depuratore chimico-fisico
81,6
101,1
P23/G
Ambientale medio locale depuratore chimico-fisico durante le fasi
di controlavaggio filtri
81,6
101,1
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A).
4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Non vi è rischio vibrazione legato al corpo dell’impianto. L’eventuale utilizzo di automezzi e/o
attrezzature per le lavorazioni in impianto dovrà essere valutato da fornitori/conferitori.
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico a servizio dell’impianto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
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normativa di riferimento.
− Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le
scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012).
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad eventuali operazioni di
manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia
Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei
lavoratori.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze presenti nell’impianto di trattamento chimico
fisico a base inorganica.
Sostanza/
prodotti
SODA
CAUSTICA
SOL. 30 %
Codifica
pericolo
R35
TLV-TWA
2 mg/m3
TLV Ceiling
Tipologia utilizzo /
stoccaggio
Stabilità e reattività
Reagisce violentemente con
acidi ed è corrosiva in
ambiente umido per metalli
come zinco, alluminio, stagno
e piombo con formazione di
gas combustibili/ esplosivi.
Cisternette di stoccaggio
che viene collegata
Reagisce con Sali di ammonio
tramite valvola al
generando ammoniaca,
sistema di distribuzione.
causando pericolo di
incendio.
Movimentazione con
muletto.
Attacca alcuni tipi di plastica,
gomma o rivestimenti.
Assorbe rapidamente anidride
carbonica e acqua dall’aria. Il
contatto con umidità o acqua
produce calore.
DPI da utilizzare
Maschera antipolvere
con filtro tipo P2.
Occhiali per rischio
chimico.
Indumenti, Guanti e
stivali in
neoprene/PVC.
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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Calce idrata
R41
TLV: 5
mg/m3
TWA: 5
mg/m3
Cloruro
ferroso
20%
R22-41
/
ACIDO
SOLFORICO
SOLUZIONE
AL 50 %
R35
Carbone
attivo
Non pericoloso
Carbone
attivo
esausto
Pericoloso
1 mg/m3
TLV-TWA
3 mg/m3
frazione
respirabile
10 mg/m3
frazione
inalabile.
Silos di stoccaggio.
In presenza di acqua
l'idrossido di calcio reagisce
con l'alluminio o con lo zinco
metallico producendo
idrogeno infiammabile.
Serbatoi in resina.
Reazioni violente con basi
forti o perossidi o metalli.
Serbatoi in resina.
Reazioni violente con NaOH,
NH4OH, acqua, sodio,
potassio, metalli polverizzati,
materiali che si possono
corrodere; sviluppa idrogeno
a contatto con metalli.
Sistema lavaggio fumi.
Stabile; teme forti ossidanti e
materiali combustibili.
Trasferimento per
travaso in big bags.
Occhiali di sicurezza
guanti.
normali abiti da lavoro
non costrittivi (evitare
lo sfregamento).
Mascherina filtrante di
modello adeguato
Maschera facciale con
filtro di tipo B (se
esiste rischio di
decomposizione)
guanti di protezione
resistenti agli agenti
chimici
occhiali per rischi
chimici a tenuta /
schermo facciale
abiti da lavoro che
coprono
completamente
Maschera facciale
completa con filtro per
vapori.
Occhiali di sicurezza
Guanti in gomma
butilica.
Indumenti protettivi e
stivali antiacidi.
Maschera con filtro per
polveri P2
Occhiali di sicurezza
Guanti protettivi
Non sono utilizzate in impianto sostanze classificate come cancerogene di prima o seconda categoria.
Il gasolio per autotrazione utilizzato presenta la frase di rischio R40 “Possibilità di effetti cancerogeni Prove insufficienti”; viene utilizzato dagli addetti per il rabbocco dei mezzi operativi (pala, e benna
idraulica) e per il rifornimento dei mezzi di trasporto (furgoni, camion). Il livello di rischio associato alle
sostanze cancerogene è stato valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere, mangiare e fumare sul
luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’area dell’impianto di
trattamento chimico fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce
all’aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in
funzione delle caratteristiche individuali.
I monitoraggi del rischio biologico effettuati presso l’impianto nell’area di scarico e nei pressi del
ballatoio hanno evidenziato valori di concentrazione batterica inferiori ai limiti di soglia riportati in
letteratura.
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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere, mangiare e fumare sul
luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia periodica degli ambienti di lavoro.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto di trattamento chimico fisico a base inorganica non si evidenzia la presenza di aree
classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive; in relazione alle sostanze utilizzate e ai
processi che avvengono il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area
è stato valutato essere basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
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Si evita la presenza di fonti di innesco.
E’ vietato fumare nei luoghi di lavoro.
E’ vietato introdurre fiamme libere.
Adozione della Procedura dei Permessi di Lavoro.
Conformità delle apparecchiature elettriche rispetto alla Classificazione operata.
Verifiche periodiche delle apparecchiature elettriche in accordo alla normativa di riferimento.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare per ridurre l’insorgenza di un
incendio e limitarne le conseguenze qualora si verifichi.
Le aree facenti parte dell’impianto di trattamento chimico fisico a base inorganica sono state valutate
come a rischio incendio medio per la presenza di depositi di oli combustibili e grassi.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
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L’impianto di terra e l’impianto elettrico sono realizzati a regola d’arte.
Le uscite di emergenza sono segnalate regolarmente.
Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti.
Vengono effettuate regolari manutenzioni degli estintori e degli impianti.
E’ adottato un piano di emergenza.
Formazione ed informazione.
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