GIOVE il Gigante del Sistema Solare La mitologia Nella mitologia Greca e poi Romana, Giove (Zeus) rappresentava la principale divinità, così come il pianeta Giove è, dopo il Sole, il principale centro di attrazione nel Sistema Solare: da solo possiede l’ottanta per cento della massa planetaria La scoperta di Galileo Il 7 gennaio 1610 Galileo Galilei, puntò il suo “cannone occhiale” verso Giove e si accorse che attorno ad esso si muovevano quattro “stelle” che cambiavano continuamente posizione, pur restando sempre vicino al pianeta. Aveva scoperto un nuovo “sistema” nell’universo: fu l’inizio dell’era scientifica moderna. L’osservazione di Giove fatta da Galileo nel 1610 ha rivoluzionato la visione del Mondo: c’era un altro centro di attrazione dell’universo! Galileo battezzò i quattro nuovi mondi “Satelliti Medicei” in onore di Cosimo II de Medici, Granduca di Toscana dal 1609 al 1621. Galileo riportò tutte le sue straordinarie osservazioni nel “Sidereus Nuncius”. Carta d’identità Diametro: Densità: Massa: Gravità: Temperatura: Distanza Sole: Periodo rivoluz. Periodo rotaz.: Velocità orbitale: Diam apparente: Satelliti: 142.800 km 1,3 g/cm3 317,9 T 2,64 T -150° 778,3 mil. 11,86 anni 9h 50m 30s 13,1 km/s 49”,8 max 61 lune Giove è il quinto pianeta del Sistema Solare ed è il più grande. La sua massa è 318 volte quella terrestre, cioè ben due volte e mezzo quelle di tutti gli altri pianeti messi insieme! Il suo volume è così grande che potrebbe contenere 1.300 pianeti come il nostro. La sua forza di gravità, inoltre, è tale che un uomo di 70 Kg su Giove ne peserebbe 185. Essa influenza perfino le orbite dei pianeti vicini ed è in grado di catturare comete ed asteroidi che transitano nelle sue vicinanze. L’orbita Giove orbita intorno al Sole in quasi 12 anni, ad una distanza di circa 780 milioni di chilometri. La rotazione Il pianeta ruota attorno al proprio asse molto velocemente: un giorno su Giove dura meno di 10 ore. Le regioni di Giove NPR: regione polare nord NTZ: zona temperata nord NTRZ: zona tropicale nord NEB: banda equatoriale nord EB: banda equatoriale NTB: banda temperata nord EZ: zona equatoriale (nord) EZ: zona equatoriale (sud) SEB: banda equatoriale sud STRZ: zona tropicale sud STB: banda temperata sud STZ: zona temperata sud SPR: regione polare sud Ombra di satellite GRS: grande macchia rossa WOS: white oval spot L’interno di Giove Giove è composto per i tre quarti da un enorme corpo di idrogeno allo stato liquido, circondato da un'atmosfera spessa e densa di idrogeno, elio e metano. Probabilmente all'interno c'è anche un nucleo centrale roccioso. Bande e Zone •Le bande e le zone sono sistemi di nubi spinte da forti venti in direzione parallela all'equatore del pianeta, a velocità anche superiori a 600 Km/h. I venti soffiano in direzioni opposte in due bande e zone adiacenti. •I diversi colori delle bande e delle zone indicano la presenza di composti chimici diversi alle varie latitudini dell'atmosfera gioviana e forse di reazioni chimiche tra essi: i componenti più importanti delle nubi sono cristalli ghiacciati di ammoniaca e di idrosolfuro di ammonio. I colori delle bande variano inoltre dal rossastro al blu con l'altezza delle nubi e il loro aspetto cambia con tempi scala di ore o giorni. Atmosfera turbolenta L'attrito tra le diverse fasce produce dei vortici, che appaiono come macchie di forma ovale. Il più grande tra questi vortici è la Grande Macchia Rossa. Si tratta di un'enorme tempesta nell'atmosfera di Giove; essa appare come una macchia ellittica di colore rossastro, lunga ben 25.000 Km e alta 12.000, due volte la Terra! Una nuova Macchia Rossa su Giove Nel 2006 è apparsa su Giove una nuova Macchia Rossa; grande la metà rispetto alla GMR è di dimensioni paragonabili a quelle della Terra. Stella mancata Giove assomiglia molto più ad una stella che ad un pianeta La sua composizione chimica è infatti molto simile al Sole ed il nucleo del pianeta emette molto più calore di quanto Giove ne riceva dalla nostra stella La sua massa non è di molto inferiore a quella necessaria per innescare le reazioni nucleari (Nane rosse 0,08 m. s. – Giove 0,001 m.s.). Campo magnetico Il pianeta possiede un campo magnetico molto forte, 14 volte più intenso di quello terrestre, ma con i poli invertiti rispetto al nostro. Se si potesse portare una bussola su Giove, l'ago segnerebbe il Sud al posto del Nord. Aurore polari Il campo magnetico di Giove può dare vita anche a spettacolari aurore polari, fotografate dalle sonde spaziali e dal Telescopio Spaziale “Hubble” Gli anelli di Giove Nel 1979 la sonda Voyager 1, mentre stava attraversando il piano equatoriale di Giove, fece una scoperta inaspettata e curiosa: anche il pianeta gigante aveva un sistema di anelli, molto più tenui però di quelli di Saturno. Essi si estendono fino ad una distanza di 130.000 km dal pianeta. I satelliti Medicei Scoperti da Galileo nel 1610 e così battezzati in onore di Cosimo II de Medici Io ed Europa hanno dimensioni paragonabili alla Luna Ganimede e Callisto sono più grandi di Mercurio Veri e propri Mondi I satelliti dei pianeti giganti sono veri e propri mondi, sia come dimensioni che come caratteristiche fisiche e superficiali Ganimede (5270 km) è il più grande satellite del Sistema solare. Anche Callisto e Titano (una luna di Saturno) hanno dimensioni superiori a quelle del pianeta Mercurio Ghiaccio e Fuoco Io, satellite di Giove, ha un’attività vulcanica elevatissima, causata dall’attrito mareale del vicino gigante, combinato con quello delle altre lune medicee. Europa invece è completamente ricoperto da una crosta ghiacciata al di sotto della quale c’è un oceano d’acqua liquida profondo decine di km; non è esclusa la presenza di forme di vita extraterrestre. Schegge cosmiche Degli oltre cento satelliti dei pianeti del Sistema solare, non più di una dozzina supera i 1000 km di diametro e sei di essi hanno dimensioni planetarie Tutti gli altri sono per lo più asteroidi catturati dalla gravità dei pianeti giganti, come ad esempio le lune minori di Giove Altri, come Miranda, satellite di Urano, sono un inestricabile “puzzle” di schegge cosmiche agglomerate in un lontano passato Impatti cosmici Tra il 16 e il 22 luglio 1994 una serie di frammenti (21), derivati dalla disgregazione della cometa Shoemaker Levi 9, sono precipitati su Giove, causando effetti devastanti per l’atmosfera, ben visibili anche da terra con strumenti amatoriali L’energia in gioco L’energia liberata dagli impatti dei nuclei cometari della SL9 era pari a quella di milioni di bombe atomiche. La collisione del frammento G, che avvenne il 18 luglio alle 7:33 UTC, sprigionò un'energia stimata equivalente a 6 milioni di megaton (circa 750 volte l'energia dell'intero arsenale nucleare mondiale) e rappresentò il massimo della serie Gli impatti al Col Drusciè Anche con il telescopio dell’Osservatorio del Col Drusciè era possibile vedere gli impatti della cometa S.L. 9 Altri impatti registrati su Giove Almeno altri tre impatti furono registrati su Giove, oltre a quelli avvenuti nel 1994 Il 19 luglio 2009, l’astrofilo australiano Antony Wesley scopri su Giove la presenza di una macchia scura simile a quelle provocate dagli impatti della SL9; studi approfonditi determinarono il diametro dell’oggetto impattante: ~ 500 mt Il 3 giugno 2010, lo stesso Wesley riprese in un filmato di Giove il “flash” di un impatto asteroidale; il diametro stimato in questo caso è di soli ~ 15 mt Nel lontano passato, il 5 dicembre 1690, Giovanni Cassini registrò nel suo diario l’apparizione di una macchia scura su Giove e ne seguì l'evoluzione per 18 giorni. I pianeti visti da terra Giove Marte Saturno Venere Mercurio Congiunzioni strette Una delle più spettacolari congiunzioni tra Venere e Giove (5-11-2004) foto Giuseppe Menardi La luminosità di Giove Giove è il quarto oggetto più luminoso del cielo, dopo il Sole, la Luna e Venere Giove Luna Venere La sua luminosità apparente è pari alla magnitudine –2,5 circa il doppio della stella Sirio, la più splendente del cielo Se fosse posto alla stessa distanza del Sole dalla Terra, apparirebbe 20 volte più luminoso, divenendo visibile anche di giorno Le opposizioni di Giove DATA DIST. TERRA (UA) LUM.MAX (magn.) Diam. app. (sec. d'arco) COSTELLAZIONE 09-07-2008 4,16 -2,7 47,4 Sagittario 14-08-2009 4,03 -2,9 48,9 Capricorno 21-09-2010 3,95 -2,9 49,9 Pesci 29-10-2011 3,97 -2,9 49,6 Ariete 03-12-2012 4,07 -2,8 48,4 Toro 05-01-2014 4,21 -2,7 46,8 Gemelli 06-02-2015 4,35 -2,6 45,4 Cancro 08-03-2016 4,43 -2,5 44,5 Leone 07-04-2017 4,45 -2,5 44,3 Vergine 09-05-2018 4,40 -2,5 44,8 Bilancia 10-06-2019 4,28 -2,6 46,0 Ofiuco L’opposizione è il momento in cui il pianeta (Giove) e la Terra sono allineati allo stesso lato della loro orbita con il Sole, In questo momento Giove si trova alla minima distanza dalla Terra. Un “gioiello” alla portata di tutti Al binocolo Con un binocolo si possono vedere le quatto lune principali di Giove: Io, Europa, Ganimede e Callisto al telescopio con la webcam! Studiato da vicino Giove è stato visitato per la prima volta nel 1973 dalla sonda USA Pioneer 10. In seguito il Pioneer 11, le Voyager 1 e 2 e le sonde Ulysses e Cassini si sono avvicinate al pianeta per studiarlo. Una missione interamente dedicata al pianeta è quella della navicella Galileo della NASA, che ha orbitato attorno a Giove per molti anni (1995-2003). La navicella ha sganciato anche una sonda che è penetrata nell'atmosfera di Giove ed ha inviato informazioni sulla sua composizione e sul campo magnetico del pianeta. L'ultima sonda, in ordine temporale, a raggiungere Giove è stata la New Horizons che, diretta verso Plutone e gli oggetti della fascia di Kuiper, il 28/2/2007 ha eseguito un fly-by del pianeta per sfruttarne la gravità. Missioni future Nel prossimo futuro sono previste alcune importanti missioni nell’esplorazione del sistema di Giove ed in particolare della sua luna Europa. MISSIONE JUNO: la NASA ha realizzato una sonda per lo studio di Giove, della sua atmosfera e magnetosfera, da un'orbita polare. La missione, battezzata Juno, è partita il 5 agosto 2011: l’arrivo è previsto su Giove il 4 luglio 2016. EUROPA JUPITER SYSTEM MISSION: la possibile presenza di un oceano di acqua liquida sui satelliti Europa e Ganimede ha portato alla definizione della missione “Europa Jupiter System Mission” (EJSM), frutto della collaborazione tra ESA e NASA. La EJSM è costituita da due unità, la Jupiter Europa Orbiter, gestita e sviluppata dalla NASA, e la Jupiter Ganymede Orbiter, gestita dall'ESA e il lancio è previsto attorno al 2020. GIOVE il Gigante del Sistema Solare FINE Le eruzioni vulcaniche di Io possono raggiungere un’altezza di 300 km e le particelle di zolfo ionizzate vanno a formare un anello di forma toroidale attorno a Giove.