Servizio Fitosanitario Regionale Osservatorio per le Malattie delle Piante batteri insetti funghi fitoplasmi virus Mosaico del cetriolo Cucumber mosaic virus (CMV) Sintomi CMV provoca sulle piante di pomodoro differenti sintomatologie: - necrosi letale della pianta - necrosi interna dei frutti - malformazioni fogliari - La necrosi letale interessa in particolare le foglie dell’apice vegetativo e quelle dei palchi superiori; sullo stelo provoca aree necrotiche infossate ad andamento longitudinale basipeto che, in breve tempo, portano al disseccamento dell’intera pianta a cominciare dall’alto. Sulle bacche sono riscontrabili vistose deformazioni e butterature di forma ed aspetto diversificato e di colore variabile dall’arancio, al grigio, al bruno cui corrispondono all’interno porzioni di tessuto collassato. - La necrosi interna dei frutti colpisce esclusivamente le bacche. In genere il processo di maturazione rimane bloccato o rallentato e la bacca indurisce assumendo consistenza spugnosa. Il mesocarpo si presenta molto ridotto con vistose suberificazioni di colore biancastro e con imbrunimenti dei tessuti di conduzione. Esternamente i sintomi sono poco evidenti e talvolta c’è solo una lieve strozzatura in corrispondenza dell’estremità calicina. Spesso i frutti appaiono esternamente normali o con aree traslucide e imbrunite, rilevando l’infezione solo dopo il taglio. Non sono presenti sintomi evidenti sulla pianta, anzi la coltura appare rigogliosa. Solo tardivamente, ad infezione avanzata, possono comparire sintomi di mosaico e malformazioni delle foglie apicali. È, dunque, una sintomatologia poco evidente, “subdola”,ci si accorge di essa tardi e con difficoltà. - Le malformazioni fogliari, che si presentano sotto forma di laciniature e restringimenti della lamina fogliare, sono solitamente meno frequenti. Se il virus viene contratto precocemente, appena dopo il trapianto o addirittura in vivaio, risulta compromessa l’intera produzione. In caso di infezioni tardive, ad esempio dopo la fioritura, la qualità dei frutti raccolti è scadente, con minore resistenza alla sovramaturazione, residuo più basso e maggiore fibrosità. piante ospiti Solanacee, cucurbitacee e numerose altre famiglie botaniche; infetta centinaia di specie vegetali tra cui anche numerose piante spontanee tipologia del patogeno Virus di qualità distribuzione geografica Ubiquitario; CMV costituisce da una decina di anni un grave problema in tutte le aree di coltivazione del pomodoro. Particolarmente colpite risultano essere le regioni meridionali ma ricorrenti epifizie sono state individuate anche nel centro-nord Epidemiologia L’epidemiologia del CMV è piuttosto complessa a causa dell’elevato numero di piante ospiti del virus e di afidi vettori. CMV è largamente presente negli ambienti colturali su numerose piante di interesse agrario; oltre al pomodoro, infetta il peperone, la lattuga e tutte le cucurbitacee coltivate e numerose erbe infestanti (quali, ad esempio, la portulaca, la camomilla, il chenopodio, il convolvolo, e molte altre ancora). Pianta di pomodoro con necrosi diffuse ed accentuate malformazioni delle bacche. Segnalare eventuali casi sospetti a: Servizio Fitosanitario Regionale, - Osservatorio per le Malattie delle Piante. [www.arssa.abruzzo.it] Via Nazionale, 38 · 65012 Villanova di Cepagatti (Pescara) Tel. 085.977355(09) (17) (18) (20) (33) [e-mail: [email protected]] Mosaico del cetriolo Necrosi interna di bacche di pomodoro infette da CMV: degenerazione dei tessuti sottoepidermici. Moltissime sono le specie di afidi in grado di diffondere CMV tra cui Aphis gossypii, Myzus persicae, Macrosiphum spp., ecc. La modalità di trasmissione è di tipo non-persistente: l’afide, come tutti gli insetti ad apparato boccale pungentesucchiatore, si alimenta pungendo l’epidermide di una foglia per succhiarne la linfa. Prima di iniziare tale attività l’insetto ne verifica l’appetibilità con alcune “punture di assaggio”. In questo modo, il suo apparato boccale (stiletto) può, nel caso di piante infette, “sporcarsi” con il virus che successivamente potrà, con altre punture, essere iniettato su piante sane. Ciò significa che anche pochi individui isolati o di passaggio possono trasmettere l’infezione rendendo molto facile e rapida la possibilità di veicolare l’infezione dalle piante infette (sia spon- tanee che coltivate) alle piante sane presenti nei dintorni. Il CMV non è trasmissibile per seme nel pomodoro, ma tale possibilità esiste per altre piante appartenenti alla flora spontanea (la stellaria, l’amaranto ecc.). In questo caso i semi prodotti da piante annuali infettatesi nel corso dell’anno daranno origine, con la loro germinazione successiva, a numerose piante già ammalate, che possono essere anche senza sintomi e si comporteranno come fonti di diffusione. In ambienti colturali nei quali il succedersi delle colture sensibili (melone, anguria, peperone oppure la lattuga e il sedano come colture autunno-vernine) è continuo e occupa l’arco completo dell’anno, le piante a dimora funzionano da “ponte” per la conservazione dell’infezione virale. Apice necrotizzato di pianta di pomodoro: sono visibili le striature longitudinali necrotiche sullo stelo. Prevenzione - Utilizzare per il trapianto esclusivamente piantine sane provenienti da vivai controllati (privi di afidi). Per salvaguardare lo stato fitosanitario durante la fase di allevamento in vivaio, potrebbe essere utile chiudere le Necrosi e malformazione di bacche di pomodoro infette da CMV "necrosi letale”. aperture di areazione con reti antiafidi così da impedire l’ingresso dall’esterno di vettori viruliferi. Lotta - Intervenire con l’eliminazione delle fonti di infezione costituite da infestanti annuali e perenni presenti sui campi coltivati o ai margini di essi. I terreni a set-aside non vanno abbandonati a se stessi, ma vanno gestiti al meglio per evitare la disseminazione di erbe spontanee infette nelle quali il virus può essere trasmesso da seme. - Nelle zone ove è diffusa la coltivazione di cucurbitacee (ad esempio melone e anguria sotto tunnel specialmente con impianti fissi e pacciamati) si consiglia una distanza di almeno mille metri tra queste e il pomodoro, in quanto gli afidi, grazie al microclima favorevole del tunnel, riescono a svernare più facilmente. - Si consiglia, laddove si siano avute manifestazioni di CMV, di adottare ampie rotazioni. - I trattamenti aficidi hanno una efficacia molto limitata nella lotta ai virus non persistenti, in quanto gli afidi vettori prima di morire per l’azione dell’insetticida, riescono ad inoculare il virus sulle piante sane. - Attualmente non esistono in commercio varietà resistenti o tolleranti al CMV che si potrebbero ottenere sia con l’ibridazione tradizionale che con la transgenosi. ed. 07/2006