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« La cáduta delia C o m u n e fu
una sventura per l Úmanità. >
GARIBALDI.
Napoleqnp il piccolo, il carbonaro dei 31 che divenutn presidente di repubblíca schiaccú) (juella romana dei
ISIO per puadagnarsi i preti e preparar«, cosi il còlpp di
sttttfi «lei 2 Dicembre 1862, costretto nel "70, a diphiarare
guerra alia Prússia per sostenersi ancora suirusurpalo
trono mediante il prestigio delle armi, e travolto nel fanico «li Sedan, veniva dichiarato deoa^uto dairAssemblea
legislativa e dal Senato che, col consenso «li tutlá la Francia, e «li Parigi insorta proclamavano la repubblica.
La niiova forniu di governo peró, m m era se non la
continuazione »lello áfitiche istituzioni monarchiche a cui
erasi semplácemçnte cambiato il nome, e il n u o v o governo, chiainato « delia difepa nazionale » non feceva che
preparare il terreno ad una restaurazione monarcnica,
elie fosse la piú consentânea ugrinteressi deliu borghesia francese.
Rimusti alia testa deH'es«rcito gli stessi generali napoleonici, la Francia continuò a passar«1 di disastro in
disastro, ed a Sedan successe la cadula di Metz, con lfjft
niila soblati al comando dei tradltore Bazuiiu; (piú tardi
eondannato a prigionia perpetua, ppi falto fuggirc «lai suoi
compli«'i. ehu (Insero cotidamiarlo) e 1'assedio di Purigi
d ff rato dal 18 Settombre 187(1 al 27 Febbraio 1871.
Indettr leelezloni generali menir«1 durava 1'assedio di
Parigi, riuscirono eletii pli antichi monarchléi, i quuli
cj-aiio Hltrettanto accanili predicatori delia pace come
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lo furono ieri delia guerra, che aveva danneggiato, invecedi favorire, come speravano, i loro interessi borghesi.
I,a riuova assemblea, riunitasi a Bordeaux ai 17 Febbraio 1871 nominò a capo del potere esecutivo il famigerato Thiers, ex repubblicano íin dal ,1831 e rappresentaute piú genuíno delia 'borgheaía francese.
Non verme proclamato nó la repubblica. né la monarchia, ma la trégua di tutti i parti ti per dar tempo ai
parlamentari, di prepararei un re a modo loro.
Tale era la situazione delia Francia quando Parigi
proclamo la gloriosa Comune.
*
*
*
Giá il 31 Ottobre 1870, in seguito alia caduta di Metz,
ed ai messagKio di Thiers, che preparava la Francia ad
una pace umiliante, Parigi aveva fatio un tentativo di
sommossa in nome del Comune da sostituirsi al governo
delia difesa.
Segui, attraverso pertubnzioni continue, la giornata dei
22 Gennaio, nella quale si venne al sangue. I.a sommossa fu se data, ma il malcontento continuo talmente che
fu agevole ai rivoluzionari impadronirsi delia Guardia
nazionale, questa utile istituzione che il popolo d'ltalia,
per colpa spocialmente dei suoi educatori parlamentari
lasció c,adere in disuso.
Ed il 18 Marzo 1871 i federal! delia Guardia nazionale, fraternizzanti con il popolo di Parigi, insorsero a con
tendoro àirimbello govorjio i eannohi e le mitragliatrici
'•lie pervenivano da sottoscrizioni 1'atte dalln Guardia tia
zloiinle e che nella eapitolazionu di Parigi erano stati
ufílclulmente rlconosciuti come propriety partieolaro delia Guardia nazionale.
11 giuoco dei governo ora chiaro: disarmare la Gilardi» nazionale o Parigi che mlacolava le sue trame.
Dlnanzl alia roslstenza <li Parigi, Tliiern ineomlnrió
In eiisidetta guerra civile inviando Vlnoy a||,v tosta di
una moltitudlno di polizlotti o di qualcho roggimonto di
línea, ad impadronirsi di nolle delia
contesn nrllglieria
«ulle altura dl Montmartre.
II tentativo ahortl e allora Thiers petisrt di rlcorrere
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all'astuzia e con finta m a g n a n i m i t à p r o c l a m o di v o l e r
laseiare le sue a r m i alia G u a r d i a nazionalc « la quale,
ne era sicuro, n o n avrebbe m a n c a t o di raccogliersi att o r n o al g o v e r n o c o n t r o i r i b e l l i ! » S o p r a 300,000 g u a r die n á z i o n a l i sole 300 risposero che erano disposte a rannodarsi a t t o r n o al piccolo Thiers e c o m p l i c i . L a r i v o l u zione- dei 18 Marzo d i v e n n e in tal m o d o p a d r o n a incontestata di Parigi e il C o m i t a t e centrale, elctto giá prim a dell'assemblea dai battaglioni delia G u a r d i a , ne
d i v e n n e il suo g o v e r n o provvisorio.
I g o v e r n a n t i ufficiali si ritrassero a Versailles.
11 generale delia C o m u n c , Rossel s c r i v e v a : « Q u a n do l a borghesia istruita feoe la r i v o l u z i o n e dei 1789 n o n
la foce sola : c h i a m ò il c o n t a d i n o per ardere i castelli e
1'operaio per abbattere le Bastiglie. L'operaio r e c l a m a in
ogfti la p r o p r i a mercede.
C o m p l i c i delia r i v o l u z i o n e , dividetene i benefizi con
lui I >» In queste p a r o l e e nella reazione contro gli, atttori dei disastri e delle vergogne delia Francia, sta la spiegaüione. dei 18 Marzo 1871.
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Neila sua r i p u g n a n z a per la g u e r r a civile il Comitato centrale c o m m i s e l'errorë irnperdófiabile di non vnarciare i m m o d i a t a m e n l o sopra Versailles d b p o il tentativo
n o t t u r n o o r d i n a t o dá Thiors sopra M o n t m a r t r e . Versailles
era allora senza difesa e si potqva d'un colpo troneare
la oospirazione di Thiors e dei rurali.
L'indulgonza dei ComitatQ centrale : la magnanimità
dei'
proletari a r m a t i vonnero inlorprclate c o m e s i n t o m i di
dobolezza c il 21 Marzo u n cortéo di m o s c a r d i n i e di
gamins sotio il protesto di dimostrcizlono pacifica, nasoon
delido sotto lo vesti a r m i d'assivMsino, lento sorpi'endere
il quartiore générale ilella pinzza V e n d ô m e , lu rispo'sta
ai loro colpi di pistola f u r o n o faite le i n l i m a z i o n i d'uso
c siccome restavano senza effotto, il c o m a n d a n t e dei posto o r d i n ò il fuoco. Una sola seariea basto por m o t l r r l i
in fuga. l l i n m s o r o sul terreno duo g u n r d i o nazionali m o r
le ; nove gravemente, ferito e (fra esse un m e m b r o dei Co-
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iriitato centrale) e la piazza sparsa di pugnali, revolvers,
bastoni animati ecc.
Questo è il famoso massacro dei contadini senz'armi
nella piazza Vendôme : la stampa borghese d'Europa se
ne servi per attaccare con altre ealunnie la Comunel
•
*
*
L'indulgenza délia Comune fu il tallone d'Achille e la
vulnérabilité offerta agli avversari.
La rivoluzione deH'"89 fu perduta il giorno in cui
Desmoulins pronuncio per la prima volta la parola clemenza. Rovesciajo il regime dei terrore non é vero che
fu la Francia a respirare : respirarono i preti, gli aristocratici, i reazionari che si videro liberi nelle loro cospirazioni contro le conquiste dei popolo.
Bisogna mostrarsi migliori di quelli che ci avversano, \
( vero, ma se ció p u ò servir»; nel periodo delia propaganda, la storia c'insegna ch'é errore di tattica durante
il periodo rivoluzionario.
Se il terrore avesse potuto continuare qualche tempo ancora, noi non ci troveremmo ad aver compito in
un seeolo un'immcnso circolo, ritornando al punto di
partenza. Fsso avrebbe plasmato la coscienza delia generazione che sorgeva e col concorso del popolo trasc.inato dal l'en tusiasmo delle nuove conquiste, avrebbe svelto
lin dalle radiei il sentimento delia schiavitù noi popoli
c délia ferocia pogressiva nelle classi reazionarie.
1 rivoluzionari dell' "8!) e délia Comune nella massima
parte, si preoccuparono troppo délia buona riputazione
da parte degli altri,
Misogna pensare più a elii rlice bene, che a colui che
biasimn. La pietà <
\ un delitto in rivoluzione come lo é
in chirurgia. 11 rivoluzionario che invece di sopprimere
le sette teste dell'idni si aceontenta di sopprimerne una,
equivale al cliirurgo che, lascin incunerenire un membro
invece di tagliarlo. Davanti aH'interesse générale l'inesorabilità ù virtii.
Hillaud-Varennes, il rivoluzionario più maltrattato
dopo Marat e Ilerbert dalla reazione, il grande Itillaud che
incoraggiógli esocutori di Settembre e fu semprepartigiano
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dei terrore ad nltranza, deportatn dai termidoriani a Caienna, si traniutò, durante un'epidemia, in infermiere. Egli aveva per gli ammalati tali cure femniinili, fraterne,
tanta abnegazione metteva nel suo ufflcio di caritá, clie
un tale gli disse un giorno : Ma, signor Billaud, come avete pututo essere un terrorista, voi cosi buono. ? »
L'austero rivoluzionario rispose : Perché era necessário ». In questa frase c'è la rispostà storica a tutte le
coscienze timorate e agli sportisti delia rivoluzione ?
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Perocchè è supremamente dannoso ragionare in questo m o d o : « Bisogna lasciare ai preti la liberta dei culto
e dell'insegnamento come vorrebbero in F r a n c i a ; ai borgliesi quello di stampa come si voleva nello Sciopero
générale; alie donne nostre la liberta di andare alia messa, di battezzare i b a m b i n i : e d o m a n i magari, in rivoluzione, la liberta ai monarchici di reagire come fecero
i termidoriani. No : io non conosco clie una sola liberta,
la vera: quella cioè che 1'esperienza storica insegna come la sola clie possa rendere felice il genere umano.
Davanti alia necessita di questa liberté, cadono tutti i sentimentalismi e la rettorica d'atavismo.
Bisogna di fenderia a tutti i costi : bisogna togliere
agli altri la liberta : bisogna combattere con tutti i niezzi la reazione delia città e délia Vandea.
Si dice: « Clii non rispettu la liberta degli altri non
mérita clic gli si rispetti la propria. » E sta bene.
Ma noi dai tempi preistorici adoggi siamo sempre stati
gli offesi, le vittime e se diventiamo violenti contro quello clie si cliiama libertà degli altri e non é invece se
non licenza, ci troviamo in condizione di legittima difesti per noi e. per gli interessi veri deirumanità.
Oggi i borghesi sono logici quando o p p r i m o n o la nostra libertà colle loro leggi : essi difendono i loro interessi
di casta, mentre noi sosteniamo gl'interessi deirumanità.
La Comune iii 1'nriiji era destinata a eadere fin dal
principio, pérclié colla sua indulgenzti dette tempo ai reazionari d i isolaria tolalmente dal resto dalla Francia,
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stringendola in un cerchio rii soldati e di çalunnia, arma
sempre buona perocohè delia calunnia rimane sempre
qualclie cosa, specie quando non si può smentire.
Giaechè la calunnia doveva essere inevitabile, meglio
era tentare di sbalordire la Francia e i nomici del proletariato col terrore corne nel 17!):î.
Altro che spalaneare le porte di Parigi agli uomini
d'ordine elie si rii'ugiavano a Versailles per prepararei il
ritornol Altro che acc.ompagnare aile porte di Parigi gli
stessi sergents de ville, invece ili tenerli sotto cliiave, 0 peggio come la più elementare prudenza voleva ! Non solamenle, dicé Malon, gli uomini d'ôrdiné rimasti ancora a
Parigi conservarono le arrni, ma si promise loro di prendere tranquillamente possesso di parècchi posti importanli nel euore stesso di Parigi. Due giorni dopo il tentativo reaziotiario acoennato più sopra, gli stessi eroi, lasciati iranquilli dal Comitato centrale, si riunirono di
nuovo sòtto gli ordini dell'ammiraglio Saissot e i'ecer un'ultra dimostrazlone armata, che l'orlunatamente Uni colla
loro l'uga a Versailles.
ÉJueste (purlroppo l) erano, o bnrghosi, le beke famrtse
délia Cornune di Parigi.
Getierosi flno alla cecità; ilno alla perdila di se stessi I
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Le elezioni ebbero luogo il 2<$ Marzo : il 2H seguente
ali be luogo la proManiazione délia Comtuw.
l'iù di 00 niila Guardie naziormli sfilarono fieri e di
gnitnse mille vie e MU i hmtlevnrtt
dirigendosi all'HôtelDe-Ville al suono delle fanftre e doi tambifri, 1 loro vessilli opfctin iormontati du berçretti l'rigi : le loro baionotte
avi'vano una frangia rossa in memoria del sangue versato di I popolo per In nua omancipazionc.
Sulla piazza del palaz/.o di Cittii erano riuniti il Cnmitato centrale e I membri delia Comune, La piazza e
le vie ndiaeenti erano grenilte dl uomini e guurdie nazlonidi festanti.
Il Conti lato centrale dicltiara spirato il pr.opri<> mandato e rlnie.lto i suoi poteri a l l a C o m u n e , Aiwi. Rouvier, LaValette parlano al popolo : un'inmielisa acclamazione esce
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da quei petli in cui freme il ricordo delia Grande Rivoluzione :« Viva la Comune ! Viva la Repubblica universale! >
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Passiamo ora ad alcuni atti delia Comune :
Separazione delia Chiesa e dello Stato ;
Soppressione dei bilancio dei culti;
Confisca a vantaggio delia Comune dei beni di mano m o r t a ;
Abolizione delia coscrizione ;
Interdizione dei cumulo degli impieghi e flssazione
dei maximun degli stipendi in franchi 6000 annuali ;
Fissazione degli emolumenti ai membri delia C o m u n e
in 15 franchi al giorno ;
Organizzazione dei giuri per assicurare ai Cittadini
in modo completo il giudizio dei propri pari, l'elezione
dei magistrati, la liberta di difesaj
Attribuzione, dopo inchiesta e riservati i diritti dei proprietário, deglïôpificiabbandonati aile associazioni operaie;
Decreto devante lo stipendio dei maestri e delle maestro; Istruzione gratuita;
Pensione ad ogni foderato ferito combattendo per la
Comune ed alla coiiûpagna, leggiltima o no, del foderato
morto davanti al nemico e ad ogni ílglio, riconosciuto o
no, flno all'età di 18 anni ;
Abolizione del giuramonto politico e professionale ;
N o m i n a d'una Commissiono d'iniziativa per le riforme sociali ;
Introduzione d'un capitolato lissante il salario délia
mano d'opéra in tutti i contratti délia Comune ;
Abolizione dalle scuole di tutti i aimboli religiosi,
preghiere ecc. ;
Pomolizione délia capella di ospiazione per la morte
Capoto ;
Condono generale dei fltti pel período dall'Ottobre
1870 aU'Api-ile 1871 ;
Suppression! delia vendita degli oggetti depnsitatl al
Monte ili P i e t à ;
Riscatto verso indenitàdal Monte di l'iota degli oggetti
dopositati per una somma non inforiore ai 2t> franchi;
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Soppressionç dei l a v o r o n o t t u r n o rnú f o r n i ;
A b o l i z i o n e dei inedíatori di c o l l o c a m e n t ó ;
Interdizione delle a m m e n d e e delle r i t e n u t e negli opifici e iiídlo Amrr\inistrazioni oco. ecc.
*
*
*
I duo decreti di eui si feoe m a g g i o r r i m p r o v e r o alia
C o m u n a sono : q u e l l o relativo alia c o l o n n a v e u d ô m e o
q u e l l o relativo agli ostaggi.
II p r i m o d i c e v a : « C o n s i d e r a n d o clie la c o l o n n a i m p e riale é un m o n u m e n t o di barbarie, un s i m b o l o delia forza
b r u t a e deliu falsa gloria, u n a t f e r m a z i o n e dei m i l i t a r i s m o ,
u n a negazione dei diritto internazionale, un i n s u l t o fermartienle dei v i n c i t o r i ai v i n t i ; u n attentato perpetuo ad
u n o dei Ire g r a n d i p r i n c i p i delia Reppubblie.a Francese :
la fratornità, la C o m une no o r d i n a l'abbattimento. »
II socondo d i c e v a :
« Per metter (ine alio osoouzioni dei prigiopieri falte
ostcnsibilmenlo dai vorsagliesi, si p o t r a n n o prondero
degli ostaggi frá i pprtigiani di Versaglia. »
II p r i m o decreto n o n lia bjsogno di giustiílcazione.
II socondo fu roso necessário dalle eseenzioni dei prig i o n i q r i falte p u b b l i c a m o n t e dai vorsagliesi: assassínio
di Duval o rli duo uffleiali dello Stato maggioj-e: assassínio di F l o u r c n s c o m p i t o a t r a d i m e n t o dal g e n d a r m e
Desniaret, di quell'er0ÍC0 generalo o pensatore clie il 1)1
Ottobro 1873 avovu sal vai O i capi dei governo d e l i a difesa «.
nazionale I
II g e n d a r m e venne decorato da Thiers Callifet, famoso
per la sua i m p y d i c i z i a nelle orgie dei secundo i m p e r o o
c o m p a g n o dei socialista Millernnd nel m i n i s t o r o W á l d o c k
Rousseau, si vantò in un p r o c l a m a di uverc o r d i n a t o il
massacro di un p i c e o l o distacciiniento di G u a r d i e finzionali sorprese o dlsàr mato dai suoi cacciatori.
I soldati di l í n e a fatti prigionierl, f u r o n o massacratl
immediatumento.
Una nota dei (liornale Uffleiale di Verrailles autori/.
zava il niacello sislemtitieo di lulti i soldati passatl ulla
Comuna,
l,ii presa degli o s t a g g i i m p o s l u i h m q u e alln C o i n u n e
por In difesa delia vila dei fcuoi u o m i n i , nilso un frerm
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agli a r d o r i di massacri dell'esercito vcrsaglie.se, che però
ebne m o d o rifarsene i n a u g u r a n d o la guerra delle sorprese
e dei massacri notturni.
Dopo non molto però e q u a n d o Thiers e i suoi generali si accorsero che il decreto delia Comue sulle rappresaglie era una pana minaccia al p u n t o chi si risparmiavano i g e n d a r m i e le spie arrestate in Parigi sotto le spoglie di guardie nazionali e i sergents dernVfepresi in possesso di bombe incendiário, la fucilazione s o m m a r i a dei
prigionieri ricomineio per non essere p i ü interrotta.
Case in cui delle Guardie nazionali avevano trovato
un rifugio, f u r o n o circonddte dai gendarmi, inondate di
petrolio (che in qüesto modo fece l' sua prima
apparizione'.)
od incendiate.
II 25 Aprile quattrò guardie nazionali, recatesi alia
UeUe-Epine sono fucilati 1 un dopo 1'altro per o r d i n e dei
capitano, degno valetto di (lallifet.
11 deputato Tolain.avendo interpellato il ministro delia
Guerra in propósito, venne sopraffatto dagli urli dei rurali
p e r i q u a l i era insultare l'esercilo quel sindacarne gli atti.
I bollettini di Thiers a n n u n c i a n t i chi i federati, sorpresi ncl sonno a Moulin-Saguet erano stati lardellati a
colpi di buionetta, e le esecuzloni sommarie di Olamart,
r i u s c i r o n o ad indignare perfitio il giornale Times.
Dopo quanto a b b i a m o narra t o ; dopo simili atrocitá
clio i n i p a l l i d i r a n n ò di fronte a quelle c o m p i u t e dai Ver
sighesi quando Parigi cadde in loro possesso, le inveilive lnnciate da Mazzini contro la Coniune ei a d d o l o r a n o
pro fondam ente.
I suoi attaechi però si spiegano ncl suo m i l i t a r i s m o
ad ogoi costo, ehe lo rese indulgente verso i m n n l n g n a r d i
di fronte ai glrondjni e giunse perlin a rafifreddare i suoi
rapporti eon Carlo Cataiieo.
Queila suddivisione delia Francia in .'10 m i l a cornuni
indipendenti spaventava Mazzini, ehe (enieva anche il
contagjq per f i l a i in da ppe.o costituita in nazione indi—
P iidente. ed imila a prozzo di tanto sangue.
Socotido 1111 in Italia il federalismo avroljbü degenerato in feudalismo delia ilemocrazin.
• | sentimento Tinzíonale nllerò dUnque il g i u d i z i o di
Mazzini, gii'i du tempo provenuto cofilro
VInternational*
ehe snstoneva la ('ommir
pntiijina
Nníi bisogna oniettere però che contro PAtoemblea
di Versai lie Mazzini ebbe parole ancora piu roventi che
tum contro III Coniune. Hd ò etirioso a questo punto
fft.ro uti f a p n o r t o fru Garibaldi e Mazzini.
Mentre i' pfiiiKi. p u r secndendo a eontatlo eon re e
prineipi ísenzii però niai oessare di non*ei*Vnr*i 1'uomo
pii'l Cftvnllel'f'set) eil ingonno che Iii slorin eon soa) ave
vii parole di Mtirna per In CwMfoi«; Mazzini, di earattero
pii'l iidiiniiHiünp, r i v o l u z l o n á r i o dello stampo di Huonar-
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roti e Angeloni, uomo eui ogni cospiratore di libertã d eve
ayere venerazione imperitura, scomunicava gli atti violenti delia Comuna come nel "49„ scomunicò lo Zambianchi, maggiore dei flnanzieri ed autore delle esecuzioni di
San Calisto in persona di preti sospetti. Garibaldi lo
sottrasse ai pro • >dimenti dell'ordinaria giustizia come
voleva Mazzini, assumendo sopra di sé la responsbilità
delia custodia del terrorista.
Garibaldi, quantunque amico di re, libero nel 4!) dalle
galore parecchi detenuti per i fatti di sangue d'Ancona,
Sinigallia ecc: e nel 1880 in una lettera a Felice Pyat, il
Comunardo eroe, olilama veri repubblicani cd amici del
popolo Orsini, (biasimato da Mazzini) Pianori, Monti e Topnetti e chiama precursori dcH'avvenire e della repubblicasociale Vobiling, Passanante, Otero, Hartmann ed altri.
Aurelio Saffl, un altro forte carattere o benemérito
della libertá, ebbe pure eontro la Comuna dolorose parole. I.a sua avversione giunse al punto di fargli opporre
sé stosso alia candidatura protesta di Amil cape Cipriani
in Forll e mentre Cipriani trovavasi rclcgato a Porto
Longone senza col pa, come lo stosso Saffl ebbe a sostenere per primo.
F, questo perche fu colonello della Comune I
Ora poró si am o lieti di constatare che i repubblicani
d'ltalia (o quando dico repubblicani non intendo eonfon
dorli con i loro rappresentanti al parlamento) fauno giustizia delle vecchio a c u s e e commemorano con simpatia
quel movimento che obbligato a formarsi dalla scon Attn,
rimase, piii ropubblicano che socialista.
Si fa un torto alia Comune, por la fticilazione dei generali T/ooomte o Thomas, ehe Saffl chiama repubblicano
ill esporimentata fama!
Kssi presoro parte al primo tentativo notturno contro Montmartre.
Looomte comando per ben quattro volte all'88 reg.
di linea di far fuoco sitlla folia. disarniata della piazza Pi
gallo o rlflututido essi di ubbidlre, li insultò. Invoco di ucci
dere delle donne e del funciillll, i suoi soldati hi fueilarono.
(ili stessl iniiiiiiii fucilarono Clemente Thomas che
nel minguo del 18-18, coine generale, fu uno del piú spio
tntl oarnefloi del popolo parigino.
II III ottobre |H70, il governo della difesa. falto prlgloniero al Palazzo di Citlú, avovn solennemente promos
MO a Hlanqui, Flourens ed altri uiandalari degli operai,
che doporrohbe il potoro usurpalo nolle mani di una Comune llberamento olettn dal popolo.
Invoco di mantonero il suo gluramonto, scale no su
I'nrlgi i Brotonl di Trocliu. II generale TamisieiS comandante incapo delia Guardia tiazlonale. riousó d'imbrat-
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ta il suo nome con quel tradimento e si dimise.
Lo sostitui Clemente Thomas, ritornato in tal modo
sulla scena dopo molt, anni di vita ritirata. Egli impeai
rarmamento delia Guardia nazionale; eceitó i battaglioni
oorghesi contro i battaglioni operai; radio dai quadri gli
uffliciali ostili al tradimento di Trochu e licenziò battaglioni di operai.
Qual che giorno p r i m a del IS Marzo egli aveva presentato al ministro delia guerra Lesló un suo piano per
fluiria una buona volta col « lior flore» delia«ccanagüa »
parigina. La sua morte non fu dunque un assassínio, ma
una esecuzione, come quella di Lecomte.
Quello che per la società, è lecito e virtuoso perche
eommesso da governi oorghesi, è assassínio quando viene
cominesso da governi popolari. Qualunque arma in mono degli oppressi è un delitto.
II 13 Giugno 184!) quando la Guardia nazionale fece
una dimostrazione pacinica per protestare contro 1'odioso
attaceo di R o m a per parte delle truppe francesi, il generale Chaugarnier fu acclamato dalTAssemblea da Thiers
quale Salvatore delia società per aver fatto fucilare e
sciabolare senza piétá quegli uomini disarmati.
Una repressione, da parte delia Comune di una dimo
strazione di reazionari armati viene súbito chiamata ed
accettata in circolazione come un massacro d'inermi in
Piazza Vendôme. Quando i Comunardi
per resistere fino
alia morte, oppongono ai Versagliesi barriere di fiamme,
essi sono petroglieri, incendiari, assassini.
Essi sono anche vandali perchè distruggono se fa
bisogno, qualche monumento. I Romani che distruggono
Cartagine, i Cristiani che distruggono Parte pagana,gl'in
glesi che danno fuoco al Campidoglio di Washington e al
palazzo (1'estate deirimperatore delia C i n a ; i Russi che
incendiarono Mosca; i Prussiani che brucciamno col petrolio Clhâteandun St. Cloud e innumerevoli villaggi; gli
Europei che deruban Pechino nel 1000; i giapponesi che
ieri bombardarono a Mukden le tombe degli imperatori
delia Cina, non sono nó vandali nè incendiari, nè profanatori: sono patriotti ed eroi da prendersi ad esempio 1
Dice Malon « Neila guerra il fuoco ò un'arma legittinia come unaltra qualsiasi. Si bombnrdano gli ediflei
occupati dai nemici per incendiarli, se i loro difensori
sono obbligali ad abbandonarli, vi appljeano essi stessi
il fuoco per impedire che i loro avversnri se ne servano...
La eomunc ha inipiegnto il fuoco unicamente come mezzo
di difesa; rimpiegrt per ohiedere ai Versagliesi quelle
lunghe strade direi to elie Uaussman aveva espressamente
aperto per 1'uso deirai'tiglieria; l'impiegó percuprire la sua
ritirata, precisamente come i Versagliesi impiegarono le
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bombo che distrussero tante case quanto ne potò distruggero, il fuooo delia Comuna »
Iníino la Comuna avova da lungo tolnpo dichiarato di
seppellirvi solto lo ruine di Parigi piuttosto cJie arrendersi.
Giulio Vallés, membro delia Comune ed amico oi Garibaldi, scriveva nol Qrido dei Popolo: « Furono presi tutti
i provvedimenti opportuni perchè non entri a Parigi un
solo soldato nemico. I forti, i baluardi possono cadere
1'un dopo 1'altro, ma un solo soldato non entrerâ in Parigi. >S'c ií sújnuf Thiers, à chimico ei capim »
I? in un allro n u m o r o : « II nostro giornale 1'ufferma
di nuoyo : i Versagliesi possono tentaro l'assalto a demolir«! lo trincee, ma sappiano che Parigi è presto a tutto e
che lo precauzioni son prese, Parigi vincerâ; s'ei socoombo, inghioltirá i vincitpri in una calastrofe spaventevolo. >
Stoessel, l'ammirato Stoessel, diceva lo stesso ai
Giapponesi durante 1'assedio di Porto Arturo I
Ancho il governo delia difesa, durante 1'assedio dei
prussiani, avova promesso di faro di Parigi una sèconda
Mosca ma al serripíiee scopo di.masoherareil suo tradimonto.
Trochu avova ancho raccollo una quaiilitàdi petrolio !
Se il governo delia difesa avesse deito sul ,serio, chi
sarebbe mui Horto a eondannarlo come vanealo dei monunionti e petroliere roso furibondo dalla sconíitta?
E 1'esecuzione da parlo delia Comune «lei 64 ostaggi,
1'arcivescovo di Parigi a capo ? Laborghe.sia francese nel
Giugno dei 1848 ristabili l'uso di fucilaro prigionieri
disarmati.
Lo fucilazioni continue dei prigionieri per parte dei
Versagliesi avreubero autorizzato la rappresaglie sugli
ostaggi ancora prima, che la carnefloinu dei pretoriani di
Mac-Mahon constringosse i Comunardi a rieorrere aquelle
fucilazioni come único mezzo rimasto per teíiore a freno
lu ferocia dei borghosi che trionfavano senza pietà.
Dice Malot o giustamento.: « I I vero assassino degli
ostaggi ò Thiers
II generalo líossol, fucilato dai versagliesi e decantai«)
da Mazzini como un Catone moderno, scrisso prima di
moríro parole «li b i a s i m o o o i i t f o p l c u p i a l l i d«dlu, Comune.
Egli parô ílniva il suo articulo con questo perolo. « E nondimeno proforisco aver combaltulo Ira i vinti, che non
fra i vitieitol'1».
Qilàli cungiamenti memvigliosi la Coimno realizzo in
Parigi I Non piu prostituto come solto 1'irnporo, n«m piú
orge, né cailavori allú Morgue, né assnssini tiblturni, noti
piíi furti.
, . ,
. r i .
tjuutitunquo non eswta piu pollzla, lo strad«-dl rarigi
sono sicure. « Noi non sentiumo piú parlarc, disse un
membro delia Comuun, nô «li assnssini, nrt «II furti. si «li_
rebbo che la poli/la ha trascinato con só a Vessiullcs tutti
i suoi atnlci >.
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Le cocottes fcvevano seguito i loro protettori a Versaglia :
al loro posto sorse la vera parigina, eroica, nobile, devota come le donne dell'antichitâ. Risorsero le donne del
5 Ottobre 177!) : le donne délia grande Rivoluzione.
Il 0 Aprile parteciparono alla dimostrzione popolarein
cui s'incediarono due gnigliottine ai piedi delle statua
di Voltaire.
(Maie : esse dovevano conservarsi per i traditori e
i nemici del popolo ! La Comune non guadagnó niente
dalla sua indulgenza. 11 suo alto di umanità non salvô i
Comunardi dall'acusa d'assassini, come l'aver ritirato solo
S mila lire dalla secolarizzazione dei beni del clero nientre erano in diritto di confiscare le propriété délia compagnie di finanzieri e intraprcnditori, n o n li salvô dell'acusa di ladi i)
Le donne i'acevano risolutamente il loro colpo di
fucile agli avamposti, alcune conl'uniforme delia Guardia nazionale.
Luisa Michel divenne legendaria pel suo valore, e la
sua abnegazione meravigliosa.
La grande scrittrice André Léo, chiamata da Bossel
che se ne intendeva, il cittadino Léo, in unione alla Cittadino Failard, Poires, Baifare ed altre, fondò u n g r u p p o
di donne addette aile ambulanze e propugno la i'ormazione d'un battagione femminile per la difesa delle barricate. Una giovane russa Elisa Dutrieff, col coneorso
delia cittadina Lemel, riusciva a f'ondare numerosi chtb di
donne rivoluzionarie, che ecciiavano gli uomini coll'esenipio del loro valore.
Le ambulanze furono bentosto in mano delle rivoln
zionarie. 11 12 inaggio una compagnia di donne mareio
colla 12 legione.
Cenloventi donne si feeero uccidere difendendo la
liarrieata délia piazza Blanche.
I.uisa Michel vestita da federato e dopo di aver preso parte col (il batlaglione agli seontri sotto i forti a
Iny, Clamart, Ueully, riciitrò a Parigi per prëndere parte
ail ultima dispébita difesa dei comumrdioontfo
le 30 mila
bolvo dl Versaglia, come le chianin (îaribaldi. Sempre combattendo e eotne per miraeolo, essa era'riuscita a sl'ugglt'e aile mani dei versngliesi : era saHa. Ma saputo che
sua madre era slata arresta ta dai difensori dtell ordine e.
delia famiglia, corse a eostiluirsi perchf» fosse rilaseiata
la povern donna. Non venue f'i'ïlata. « Miraeolo dei minicoli, eselnma Malato. Era troppo nota in Europa fin d'al
lora » Oondotta davanti ai giudiel eaeeusata di avereooperato airtnyisiono dei trenemli Lacnnile e Thomas e ull'incendio di Parigi. eselamò : « I o non voglio difendermi
noti voglio essere ilil'eso. Io appartengo lutta intera alla,
rivoluzione sociale, dichiaro di accettare completa la responsabilité dei miei atti I
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Mi si chiede se. lio partecipato all'esecuzione dei generali < R i s p o n d o : Si. Se m i l'osai trovata a M o n t m a r t r e
quanijk) essi h a n n o latlo t i m r e sul p o p o l o , non avrei esitato a tirare c o n t r o essi. Mi chiedete se lio partecipato
a l l ' i n c e n d i o di Parigi ( Si vi h o partecipato. Io volevo opporre u n a b a r r i è r e di flamme agl'invasori di Versailles.
N o n lio c o m p l i c i ; h o agito di m i a iniziativa. N o n chiedo
clie d i essere giustiziata c o m e gli altri c o m n a g n i . Se non
siete vili c o n d a n n a t e m i a morte. Se m i lascerete vivere
10 n o n farô clie g r i d a r e vendetta c o n t r o di voi pei miei
fratelli. »
I.a d e p o r t a r o n o alla N u o v a Caledónia.
L'appello rivolto da Thiers ai d i p a r t i m e n t i perché,
inviassero le l o r o G u a r d i e n a z i o n a l i e i v o l o n t a r i contro
Parigi, era c a d u t o nel vuoto. Solo la Bretagna i n v i ô u n
p u g n o di schiavi che p o r t a v a n o u n cuore di Gesù sul
petto e g r i d a v a n o « v i v a il re ! »
Thiers fu a l l o r a costretto ad a c c u m u l a r e in lutta
fretta u n a m a s c h e r a t a c o m p o s t a di m a r i n a i , di fucilieri,
di zuavi pontillci, ili g e n d a r m i dei Valentino, di sergents
de-Ville e di altri avahzi i m p e r i a l i .
Questa t r u p o a p e r a l t r o sarebbe stata in suffieiente
senza II distaccamento di p r i g i o n i c r i di guerra. accordati
a G h i e r s da Bismarck.
E il 21 Maggio 1871 il t r a d i m e n t o apri al générale Douai le porte di Parigi.
_ _ _ _ _ _
i
— Sorive A u r e l i o Saffl. x Presi cou é n o r m e s c e m p i o
di vite i forti di N e u i l i y , d ' i n y e di Veuves, occupât«! varie porte délia città, l'esercito Versagliese entro in Parigi
11 21 Maggio p r o c e d e n d o cautamente da una parte e duTl'altra délia Senne in due g r a n d i colonne ad arco. ed acc e r c h i a n d o di m a n o in m a n o gli insorti. 11 conllitto fu
ostinato e terribile ; straordinnrie d ' a m b o i lati le p r o v e
di valore.
Di strada in strada. di harricata in harricata, di casa in
casa, i Comutwrdt,
u o m i n l , donne, e Ifenciulli, c o n t e s e r o p e i
sette g i o r n i a p a l m o a p a l m o >1 terreno ai Versagliesi flno
agii ultiml loro rldotti a M é n i l m o n t a n t , al Pére-Lachaise e a Belh'viile ». (Tale resistenza eroica hasta a provara la horita delia causa).
« I pin forti fra i capi u n d a r o n o risoluli i n c o n t r o
alla m o r t e : i m e n o n n i m o s i eercarono c a m p o nella fuga,
ma tutti, apparecchiatulosi a niorire, o fuggire, erano ferm i nel p r o p ó s i t o di non l a s d a r e dietro di sè che cetnîH
e l'ovin
Il f o m u n e , aiioniitante, decretrt i) mftcelld degli ostaggi. »
U n o s l i i d e n t e i n g l e s e di m e d i c i n a , cosi d e s e r i v e
quesil combattimonti :
» D o p o u n a notte passjvta nell'inccssante paui'B di
non rlvedere II g i o r n o , f u m m o sveglinll (glaecluV la fatlcu
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ci aveva forzati a enricarei, dall'entrare delle t r u p p e che
s'avanzano facendo fuocò. Fattiei prig.onieri da 1111 tenente
fu aato o r d i n e di fucilarci ; ma, p e r fortuna un m e d i c o
di m i a conoscenza s'interpose a nostro favore e ci accordé un'intervallo di tempo pel nostro interrogatorio. N o n
occorre d i r e che n o n a t t e n d e m m o tale f o r m a l i t à e fugg i m m o a o r i s c h i a n d o la vita.
Per vie traversale r i u s c i m m o alla piazza del Cháteaud'Eau, presso alla oarricata Voltaire e p a r l a m e n t a t o alqunnto colle G u a r d i e nazionali. e n t r a m m o in u n a casa
vicina e ci p o n e m m o in cerca di materiale per piantare
un'am bulanza.
A l l o r a i n c o m i n c i ò il p i ù terribilo, forse di tutti i comb a t t i m e n t i di strada da m e veduti : A p p u n t o nel m o m e n to in c u i le G u a r d i e nazionali si mettevano in ritirata,
sopraggiunse un battaglione di d o n n e a passo di corsa,
che i n c o m i n c i a r o n o a far fuoco al g r i d o di viva la Com u n e l E r a n o a n n a t e di c a r a b i n e S n i d e r e l i r a v a n o magnificamente. V'erano fra esse parecchie giovanette. Si
hattevano c o m e d e m o n ! ed ebb! il dolore di vederne fucilare c i n q u a n t a d u e , d o p o c h é erano state circondate e
disarmate dalle truppe.
Vidi fuc.ila.ic circa sessanta u o m i n i nel m e d e s i m o luogo e c o n t e p o r a n e a m e n t e ad esse. Un incidente pletoso m i
o.olpi. Mentre Parigi b r u c i a v a i n mezzo alla notte ed il
c o n n o n e t u o n a v a e la fucilata c o n t i n u a v a incessante, u n a
p o v e r a d o n n a si dihatteva in ima cnrretta e singhiozzava
a m a r a m e n t e . l.e offersi u n b l c c h i e r e di v i n o e un tozzo
di pane. R i f l u t ò dieendo : Pel poco di vita che m i r i m a ne, n o n 11e val la pena. »
La sera del venerdi 2(>, sott<> lu pioggia, 7<X) federati
v e n g o n o fucilati nella piazza del T r o n o .
La fucilata c o n t i n u a nei q u a r t i e r i alti : si c o m b a t t e
con f u r o r e d o v u n q u o . Vicino aile barricate delia via dei
Troi-Bornes le finestre si adattano a feritoie m e d i a n t e
piètre e materassi. La barricata d é l i a v i a S. Sebastiano,
l u n g a sessanta metri. con fossati, rivestita di saeehi di
carta a m m o n t i c c h i u t i , sostenuta da a m m a s s i di pietra da
seleiatu ó presa tra due f u o c h i dalle truqpe, rivoltesl
verso la Bastiglia. I federati si r i t i r a n o , il s u o l o è coperto
di m o r t i c di m o r i b o n a l . D o v u m i u e case diroccate, casse
rovesri ite, cnvalli sventrati, a r m i spezzate sulla t e r r a u m i da di sangue. Pi il la lotta a u m e n t a v a , p i ù a u m e n t a v a il
disastro pei Federati. V e n i v a n o circontlati a m i g l i a i a ; n o n
era nrmai più possiblle ucciderli tutti nel posto. Si penso
ci copriru P a r i a i di corli m a r z i a l i . Ivi i p r i g i o n i e r i veniv a n o interrogBti, assolli mai, o tutt'al più u n o su 500.
I n t e r r o g a t ó r i o e Nentenza d ura van o nieno di dieci m i n u t i .
Il presidente dicevn : «r Trnsporlnin nlh
significava: fiicihvteli nel eortile.
briffa > il
che
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Numeroso file cTuomini, di donne e di fanciulli, raccolti
u n p ò d a p e r tutto, erano continuamente dirette a Versailles.
Prese d'assalto dai Versagtiesi le Buttes-Cliaumont ,
cd occupato il Cimitero del Père-Lachalse cominciarono
le « mitragliate » in grande dei Federati presi su quoi due
punti, in numero di otto, o dieci mila.
Non si pot'eva fucilarli tutti: si acegliavano le llsionomie più anlipatiche e si funzionava come alia scuola
mjlitare: due scariche di initragliatrioi per 40 uomini.
Solamente si aveva cura di far pi-ima »''.avare profonde
fosse, ai cui margini si allineavanoi federati. Colpiti essi
vi eadevano rispármiando la l'atica del trasporto con carrette, come avveniva presso le corti nazionali.
Durante questo « mitragliamenlo
» ufficiali e soldati
eonsumavano esecuzioni, per proprio conto nelle vie di
Dalleville ed un prt in tutti i quartieri. Nella via delle Tre
Corone un membro delia Comuue vide fucilare. fanciulli
tra gli otto e dieci anni i quali avevano, ô vero, lavorato
alie barrioate, ma tra i quali ve n'era uno non d altro reo
(die del rifiuto d'indicare la dimora del padre suo.
F,d cccQci al 20. quando l.'ultimo combatlimento s'impiena nel sobbol'go del Tempio. II vincitore e nuissacratore in capo degh operai parigini, Mac-Malion, annunciava
con un p r o c l a m a * d i e l'esercito franoese venue a liberare
I'arigi, d i e l'ordine
ristabilito. che il lavoro e la sicurezza stanno per rinasoere. »
Ma le corti marziali continuano la lorn lugubre; bisogna e giusta l'ospressione d'un scrittore, l'esercito non
e pirt d i e nn immonso plotonc d'cseetizinne. II disastro
è completo e le perdite del la rivoltizione immense. MneMahon confessa - dices! - 16 mila fucilati o mitrngliati,
senza oonlitro le fucilate isolate ngli augoli delle vie, consuniate dal soldati pleni di zelo. K un numero molto approssimatlvo, Tutte le notlzle coneordano neirafl'ermare
crte almeiio 20 miln personc, di cui I mila donne e fnnciulli venhero fucilate e mi tragi into, il die, colle vittinie
delle barri cate, eloverobbo la cifra a 26 mila niorli.
Prima dcdlii cndiita i Coinnnnrdi ehbefrb circa 12 mila inorti, onduti in Imllnglia.
I.» perdlta totale siuvbbe cosl di .17 mila mortl e flo
mila prlglonlcrl sonzo contnre i fuggitivi. Duécentomiln
fiiniiglie nel lutin, n d l a mlscrin, e nella dispcruzloiie.
Durante lu ('ninune i glorniill ufficlnsi <* eecltnvano
ulln striige ; pratlcnvimo lu grandi- lu desòluzlone e yersuvatifi M liirglic ondule la lialuunln ; i glorniill libcruli ripetevano Con t'onipiftcenzii le lorO fllfnmlc,
Tulln Intern In slnuipa i-cyi^tró L'i-cddiimente i »UINsiii rl, e S C I ' I S M C cuse di qlieslu genere
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«, F i n a l m e n t e ! Parigi é sbarrazzata da questa turba di
banditi, di saeeheggiatori, d'incendiari, di ladri, clie 1'infestavano da due mesi, sotto pretesto di Comune, di Comitato centrale, di Comilato di salute pubblica e di federaziohe. Nei m o m e n t o in cui l'aria rientra nei nostri
pohnoni, inquinati dal soffio i m p u r o di quei niostri, un
grido p u ó uscire dalle nostre labbra :
/lietá jjer <jli infami.
Un solo castigo può es/iiare simili déliai ; la morte ! »
Dopo la disfatta clii chiede la deportazione dei "piccini„ assieme ai genitori, cbi la prOscrizione in massa
del prolétariato pïirigino. Tutti salutano il ritorno >dell'ordine (! 1) e delia civiltà nella persona di Thiers, lo
scellerato Tliiêrs !
«
*
*
Questi inl'ami pennaioli, questi delinquenti délia penna
c.lie esaltano in tal guisa i massacri del prolétariato
sono gli stessi clic (ingono aggliiacciare d'orrore al rieordo
<lelle stragi di Settembre (17!)2) e delle esecuzioni degli
ostaggi da parte délia seconda Comune. In l'ami. Essi che
tormentano le loro penne per trovare parole di l'uoeo
contro le stragi di Nantes (17!):t) o magari anche di S.
Murtolomeo e Faillis, a p p l a u d o n o i massacri dei lavoratori e non lianno una parola contro le ferocie dei belgi
nel Congo e i 10 m i l a Cinesi affogati nel flume A m o u r dai
Russi al principio di questo secolo.
*
* 4
Scrive Luisa Michel : L'Officie' di Versaglia ave va parlai«) chiaro dando le istruzioni del macello. « Nessun prigioniero ! Se nel muechio si troverà qualche galantuomo
realmente trascinatovi fier forza, lo vedre.te subito. Un
galantuomo si distingue subito dagli al tri, per l'aureola;
lasciatc ai bravi soblati la libertà di vetidicarc i loro canierati facendo sul teatro e nella >-al>bi<i stessa <leU'azionc
cióche l'indomani non v o r r e b b e r o p i û lare a sangue freddo.
Era tiitto. si persuadovano i soldati che dovevano
vendicare i loro c o m m i l l t o n i . A colorô che giungevano
ail ora liberati dalla cattività dei Prussiani, si diceva che
la C o m u n e se la intendeva cou i Prussiani, ed i creduli
nel furori! dell'ira, si dissetavano cosi nel sangue.... ».
—
•
•••• • — .
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E altroye. « A l l a l b a dei 21 Maggio 1'armata altorniaiite Parigi v e n i v a a raggiungere i 25 niila u o m i n i che
vi erano enlrati d u r a n t e la notte
I.a c a m p a n a a m a r tellp s u o n a v a ; la generale batteva per le vie di Parigi.
I federati rientravano da fuori decisi a prender p a r i r
alia dilesa delia cittá.
« A l i a mairic di M o n t m a r l r e , ove La Cecilia cercava di
organizzare la difesa, m i u n i i con un distaccamento di
Federati dei (il 0 e a n d a m m o insieme nel c i m i t e r o di
M o n t m a r l r e , dove p r e n d e m m o posizione di baltaglia ».
« (íli obici p i o v e v a n o a t t o r n o a noi.... C a d u t a la notte,
e r a v a m o r i m a s t i a p p e n a un p u g n o d ' i i o m i n i , ben decisi „.
Corsa da La Cecilia a cliicdere. r i n f o r z i , t o r n ò con 50
u o m i n i . Ma le palie u c c i d e v a n o sempre. A l l o r a ripiegar o n o snlle barricate. Bandiera rossa in testa erano a l l o r a
passute le d o n n e c o m u n a r d e dirette alia barricata di
piazza Blanche. V e r a n o fra le altre Elisabetta D o n i h e f ,
m a d a m a L e m e l , Malvina P o u l a i n , Bianca Lefebvre, Excoffous. A n d r é Leo era nella barricata di Batignolles. « Piú
di d i t e i m i l a d o n n e noi g i o r n i di Maggi o 1871, spar.se, o a
g r u p p i , c o n i b a t l e r o n o per la, liberta >. Poco d o p o pnss>.
D o m b r o w s k i a Cavallo coi suoi nflleiuli..
S i a m o p e r d u l i ! - m i disse. - No I gli risposi, strin-,
gendogli le m a n i , che m i tese. E Tultima v o i t á c h e l'ho ve
(luto vivente. Fu ferito a morte a pochi pussi di lá... Noi
e r a v a m o r i m a s t i in Ire.... Neila notte, passando per la
Basliglia, il eadavere di D o m b r o w s k i fu deposto ai piedi
delia e o l o n n a c o m m e m o r u t i v a , o q u i v i , al l u m e delle
toivie, i federa li ehe a n d a v a n o alia morte, s a l u l a v a n o il
loro eoraggioso eame ra la che li aveva preeeduti. Fu sol
terralo la inattina al 1'ère-Laehalse a v v o l t o in una bandiera rossa.
— G i u r i a m o di noii useir di qui che por m o r i r e
Verinorel sulla sua tomba.
*
* 1
disse
« Balignollos. M o n l m a r t r e erano prcsi : o g n i luogo si
scambiavu in un niacello e riilisoo di M o n l m a r t r e rigur
gitava di eavaverl. Acceiidenmio a t t o r n o a loro, c o m e
t o r d o , le Tuileries, il Cotisiglio di Sinto, la Legiotie d ' 0 nore, la Cortu dei ('onll... p.
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« Ogni rione preso dai Versa^liesi era cambiato in
un macello. I Soldati, come maoellai, avevano le bmccia
rosse di sangue.
11 governo non aveva più a temere rappresaglie da
parte dei c o m u n a r d i e inferoeiva senza tiniore. Invece
il numero delle esecuzioni da parte delia Comune, fu
infinito. Sono corse le piú pazze leggende sul conto delle
pétrolière ; io sola fui che gridai : « Fuoco ! il fuoco dinanzi ad essi! » Le altre dorme non fecero n u l l a di ció e
solo si batterono sulle barri cate come leonesse. Molle
delle donne che furono fucilate non eran n e m m e n o
combattenli
Dei fanciulli furono anche fucilati nelle braccia delle
madri
bisogna dire che molti proprietari
e commereianli, per essere bene indenizzati dei danni,
de Itero fuoco alie cose di cui non sapevano che fare.
*
* *
Millière, vieino al Panthéon cadde gridando : Viva
riJmanità.... Un medico, il dott. Faneau, che non voleva
consegnare i suoi feriti, fu passato per le a r m i !
Al Pòre-Laohaiso un pugno di coraggiosi si batte fra lo
tombo, nelle ftsse, nelle cave di subbia, alla baionetta, a
colpi di cálcio di lucilo. Ma il n u m e r o infine, h a r a g i o n e
di loro. Quelli che restano, appoggiati al m u r o bianco
c h e d á s u l l a via Répons, sono fucilati all'istante. Essi cadono gridandD : Viva la C o m u n e I
Un gruppo sfugge aU'eccidio e corre alia barricata
di Via Fontainc-le-Roi. Alcuni m e m b r i delia Comune o
dei Comitato Centrale si congiungono a loro.
Sventola una bandiera rossa. Attorno la difendono
Teófilo ed Ippolito Ferré, <1. H. Clement, Cambou, u n
garibaldino, Varlin, Vermorel, Champy. QuoSta barricata
resiste anche dopo eaduta 1'altra delia via Sainl-Maur. In
via Ramponneiui un solo combattente in una barricata arresta per un istante Vorsaglia. Poi é finito.
« D o p o poco tempo 1'ultima barricata gettò in un, ultima esplosfono tutto ció che. lo restava di m u n i z i o n i o
m o ri cosi, in queslo sooppio che noi s o n l i m m o da
Satorg
».
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»
l)ice un testitnonio ocularo a proposito
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delle
Corti
»
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Marziali, «li m i p a r l i a m o altrove :
« A p p e n a entrati si era sbrigati in frotta : - II vostro
noine ? la vostra olá ? Q u a n d o sieto stalo arreslato avovato
le m a n i nere di polvere ( cosa avete «la dire ?
- Viva la C o n i u n e .
Quasi tutti r i s p o n d e v a n o cosi - E l'interrogatorio cont i n u a v a : La vostra blouse è I ace rata da un c o l p o di baionetUi ; la vostra u n i f o r m e è m a c c h i a t a di petrolio ; siete
stato proso s u l l a b a r r i e a t a ; vi si è trovato in tasca un
n u m e r o del Combat ed u n a cartuccia da recolcer ; F u c i l a t o !
Fucilatol Fucilato!».
*
*
Gustavo Maroto,an o G i u l i o Vallès f u r o n o lo maggiori
penne delia r i v o l u z i o n e c o m u n a r d a . 11 p r i m o s c r i v e v a s u
In Montaigne il secondo sul Père
Duchène.
Q u a n d o Parigi cadde, Maroteau lu c o n d a n n a t o a m o r t e ;
Vallès spari per sempre, n o n si sa dove.
*
1 *
Delescluze, q u a n d o vide i n u t i l e ogni resistenza, vollo
moriro.Usci dalla barrieata con un bastorie in m a n o . T m
verso la piazza Chàteau-d'Eau con il busto diritto, la
tosta alta, offrendo il petto al nomico.
Q u a n d o g i u n s e in mezzo alla piazza b r i l l ó u n a Iblgore, r i s u o n ó u n a scarica e Delescluze cadde.
*
« Il 2<l Maggio aile 5 di sera un cap oral o e a l c u n i
SOIdati di Versaglia seorsoro un c o m a n d a n t e dei Federati
clic, eaduta la barrieata del lloulevard Arago, entrava
in una casa di via Gay-Lussac. Era Rigault, procurator«?
general«) delia Coniune, «pii'gli d i e c o m a n d o in persona
le esccuzioni a S, Peliigla.
II locator« 1 delia casa r i l l n t ò
a ItigaiiII la fuga «lai
totti. R i g a u l t rlspose : Siu pure ; lo n o n sono un vil«' ;
discoitdiunio ».
Portava In «pada e toneva in m a n o una rivoltella.
A m e t a seala »'Incoiitra nel caporale, d i e saliva o>n
due uomini.
« Sono io » disso R i g a u l t «• riinise al caporale lo a r m i
S
O
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I I tenture
«li Hlriuii
usarle MNHHHHÍMÍ
». (Ilnnchà ? mF).peste «'"'
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« La scorta s'abbattè per via in un colonnello di stato
maggiore, che cliiese chi fosse il prigioniero.
« Sono io R a o u l Rigault » e soggiunse : « Abbassogli
assassini! »'
II Caporale, senza attendere ordini, gli p u n t ò la rivoltella, da lui ricevuta, alia testa ingiungendogli di gridare :
« Viva 1'Esercito
Rigault gridó : Viva la C o m u n e !
II Caporale fece fuoco. Rigault stramazzò colla faceia
a terra e eolle braccia prótese. Una convulsione lo ritorse
supino - un soldato gli tiro una fucilataal flanco sinistro,'
q u i n d j il çadavere fu collocato presso la barricata delia
via Gay-Lussac insieme a quelli di altri c o m u n a r d i caduti nel difenderla ».
Cosi Aurelio Saffl, un nemico.
»
*
Potrei flnire, m a lo scritto mi sembrerebbe incompleto
sc non intraltenessi ancora i lettori su un altro episodio
(leH'eroica Comune, che riguarda un superstite a noi popolarissimo: Aniilcare Cipriani.
II .'( Aprile 1N<1, ((liando la C o m u n e decise u n a « sorti ta » in massa contro i versagliesi, che non cessavano di
fucilare sommariamenté i Kederati arrestati fuori di Parigi, Cipriani era capo di Stato maggiore delia colonna
Flourens.
Alie 3 iioni., giunta la colonna a Chatou, apprese la
disfatta di Duval e Bergeret a Chatillon e al ponte di
Nenilly. Durai era stato preso e fucilato.
I.a soonfltta rendeva la posizione di Floure.ns insostenibile : bisognava ripiegare su Nanterre per non essere
circondatl. Cosi propose Cipriani e Bei'geret approvA il
suo piano. Klourens rispose ; « lo non batto in ritirata ».
« Questa non è una fuga, gli osservó Cipriani ; è u n a misura di prudenza
Dopo altre parole Flourenssi persuase. Cipriani pregò
allora Bergeret di andare in testa alia colonna, Floure.ns
al centro : egli restò ultimo per fure evaeuarc completa
mente Chatou.
TutU crano già in caininino quando Cipriani ripassando nel posto ove era avvenuto il colloquio eon Klou
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rcns, trovô questi, sempre a cavallo, immobile, pcnsi*'
roso e silenzíóso.
Al suo invito di mettèrsi in mareia rifiutò, diocese da
cavallo e .si mise a passeggiare lungo la eiva.
Cipriani gli 1'ece osservare cbe nella sua doppia q'ualitá fli amieo afifezionato e capo di stato maggiore non
poteva nô voleva abbandonarlo in quel luogo ili p^rifcolò
e sarebbe rimasto, o parti to con lui.
Stanco, Flourens, si distese suH'erba e si addormentó
profondnmente.
Pochi istanti ilopo Cipriani, scc5rgendo da lungo i Cavalieri di Versaglia, lo deslò dicendogli : « S e sietestanco
di vivere fatevi uòcidere d o m a n í mattina nellà battaglia.
Restando qui voi disertate.... peggio àncorá, tradite la ri
voluzione, chc tanto aspetta da v o i » .
Egli si Ievò, e gli diede il braccio, dicendo : « a n d i a m o ».
Si nascosero in una cnsupola ad un piano por aspettare la notte.
Flourens si gottò sul letto addormentandosi súbito.
Cipriani si mise alia flnostra, diotro alia persiana ohiusn,
ad osservare. Dopo alquanto svogliò Flourens perchè acconsontisse d'inviare un esploratore sulla strada di Nan
torre.
And('i il padrone di casa alia promessa di venti franehi
Si cbiamava Lecoeq.
Poco dopo apparirono nu tenente o quarenta gendarmi.
Cipriani disse a Flourens :
I g e n d a r m i sono duvanti alia casa.
Che faro 1 ogll disse. Arrendarei rio davveroj'per inille
dei I
« Cipriani gli disse; Occupate la llnostru, io rn'lnenrieo
delia porta.
F preso la maniglia di questa con la sinistra, impug n a n d o il iwofoji' con la destra.
In quel momento Cipriani, sen tendo che qualcilno dal
di 1'uorl cercava di enlrnre, aprl o sl troVó faceia n faceia
con un gendarme. Senza lasclargli il lenido di purl«Pn,^li
scai'ico il renal Dor in pleno petto.
II gendarme furl to sl preolpiin per lo scale chiumandn
alio urml. 1,'innogul o nulla sala da basso Cipriani oaddo
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in mezzo ad a l l r i g e n d a r m i , (die s l a v a n o per salire.
F u atterrato a colpi di baionetta e di calci di i'ucile.
L a sua testa venne fracassata in d u e p u n t i ; la g a m b a
destra ebbe forata da u n colpo di baionetta ; un braocio
fu quasi spezzato, u n a costola rotta. il petto r o v i n a t o di
colpi ; perdeva sangue dalla bocea. dalle orecchie e dal
naso.
Mentre conciavano C i p r i a n i a quel m o d o , altri gendarmi erano saliti nel p i a n o s u p e r i o r e ed avevano arrestato Flourens. C i p r i a n i fu fatto alzare ed obbligato a
seguire il suo a m i -o.
Intanto F l o u r e n s era stato riconosciuto. Tutti si m i sero aliorti ad insultarlo g r i d a n d o ; « É Flourens. L o ten i a m o e questa volta n o n ci scapperà ! »
In quel m o m e n t o gi ungeva un c a p i t a n o délia gen d arm e ria a cavallo, Desmaret.
F l o u r e n s era in piedi davanti a tutti, liero, la bella
testa scoperta e le braccia incrociate sul petto.
Il capitano, in tono a r r o g a n t e , gli cbiese ;
— Voi siete F l o u r e n s ?
— Si.
— Avete ferito voi i miei g e n d a r m i ?
— No.
— M e n t i t o r e ! strillò l ' i m b e c i l l e e d'un colpo di seiabola subitaneo, tira to con l'abilità del carneflce, gli spaccò
la testa in due parti e q u i n d i parti al galoppo.
Il grande pensatore si dibatté al quanto, poi nel mentre un g e n d a r m e r i d e n d o ferocemente, gli a p p l i c a v a la
bocea del I'ucile. all'oreccliio, rimase i m m o b i l e . Kra m o r t o .
Morto F l o u r e n s i g e n d a r m i si rivolsero c o n t r o C i p r i a n i
u r l a n d o c o m e iene. Lo fecero alzare e lo posero prosso il
cmlavere di F l o u r e n s per fueilarlo.
Uno dei g e n d a r m i ebbe l'idea di rivolgergli la pai'ola
ed nvendogli Cipriani risposto cotl o r r o r e 0 disgusto, fece
pioverc su lui una vulungu di c o l p i e d ' i m p r o p e r i e .
Fu questo c o n t r a U e m p o clic gli salvo l a viln.
l'n sottoluogotenente di g e n d a r m e r i a , sopraggiuilto,
cotiosc.iula la morte di F l o u r e n s disse :
— Clic dlsgrazia. N o n è q u i che si doveva ucciderlo,
m a fueilarlo u Versaglia. li a c c e n n a n d o C i p r i a n i , soggiuuse ;
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— Légat»! bon bene qucsta canaglia. Sarà fuoilato dom a n i a Versoglia con altri briganti, che a b b i a m o fatto
prigionieri. »
Venne in fat ti legato s o l i d a m e n t e e oacciato su dl u n
barroocio. Gli gettarono sulle g a m b e il eadavere rli F l o u
rens e con u n a b u o n a scorta d i g e n d a r m i a cavallo lo
condussero a Versaglia. L a notizia dell'arrivo di F l o u r e n s
li aveva preceduti, alla porta délia città un r e g g i m e n t o
di soldati, i g n o r a n d o la m o r t e dell'eroe, t i r a r o n o nel bar o c c i o le baochette dei l'ucili |>er oolpirli.
A r r i v a n o alla prefeitura di polizia Ira una popolazione ebbra e feroce che gridava « A m o r t e l a m o r t e l .
La stessa p o p o l a z i o n e che consegnava i B a n d i e r a al
Borbone : t r u c i d a v a Pisacane e c o m p a g n i g r i d a v a morte
a Mazzini nelle strade di N a p o l i ; deridcva Palla\icino a
Verona, m i n a e c i a v a Guerazzi a Firenze', uccideva Banville
a R o m a ecc. ecc. K il nemioo in casa, ô la Vendea i n s o m ma, che n o n d o v r à venire r i s p a r m i a t a nella ventura
r i v o l u z i o n e . Guai se un sentimento di falsa p i e t à : di errata pieté sopraflarrà in quel g i o r n o la nostra rabbin sar e m m o perduti, a n c o r a p e r d u t i !
Bisogna liberarsi dalla V a n d e a : è fatale. La m o r t e sola
p o t r a convincere i fanatici dei trono e doll'altare.
Nella prefeitura di polizia misei'o C i p r i a n i in u n a caméra col eadavere di F l o u r e n s ai piedi.
A l c u n e donne, elegantemente vestite, la m a g g i o r parte
in c o m p a g n i a di ufflciall, si recarono tulle sorridenti, a
vedor»', il eadavere di Flourens.
C o n alto i n f a m e e vile quelle f e m m i n e f r u g a e c h i a r o n o
parsino colla p u n t a degli o m b r e l l i n i il cervello deU'ucisoi
eroe 111
Nella nulle Cipriani lu separato per sempre dal eadavere di F l o u r e n s e r i n c h i u s o nelle cave.
Poi lo m a m l a r o n o nella N u o v a C a l e d ó n i a
Questi i fatli, quosti gli eroi délia grande C o m u n e
di Parlgi.
Il p o p o l o ricordi con g r a l i l u d i n e ininiensa quei genoriml I m a i o l a t l s l per lui.
F. che la grande/./.a di quel sacriflzio insuperablhi cl
elevi llnalinenie dalle nostro iniserie : dalle hassez/.D nostre'
quel inorti fticciann vergogna
Si, a u g u r i a m o c i c
al vivi I....
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Ottantanovs.
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