PROPOSIZIONI PRINCIPALI La proposizione principale contiene il concetto più importante del periodo ed è grammaticalmente indipendente. Una proposizione principale si unisce ad un’altra principale per coordinazione. La coordinazione può avvenire 1. per asindeto. Es: Inciampò, cadde, si fece male. 2. mediante congiunzioni copulative, avversative, disgiuntive, conclusive, dichiarative. La proposizione principale ha il suo verbo in un tempo di modo finito Modo Indicativo Enunciativa. Es: L’ira è una breve pazzia Interrogativa. Es: Dove hai passato l’estate? Esclamativa. Es: Quanto ha sofferto quel poveretto! Modo congiuntivo Esortativa. Es: Depongano le armi! Desiderativa Es: Possa tu essere felice Concessiva Es: Chiuda pure la porta, io uscirò dalla finestra Modo condizionale Dubitativa. Es: Che cosa dovrei fare? Potenziale. Es: Qualcuno potrebbe rimproverarmi Modo imperativo Imperativa o iussiva. Es: Studia – Non perdere tempo. LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE Le proposizioni dipendenti arricchiscono il significato della, da cui dipendono grammaticalmente e logicamente. Una proposizione dipendente si unisce ad una principale per subordinazione, ad un’altra dipendente per coordinazione o subordinazione La subordinazione avviene mediante congiunzioni subordinative di vario genere e può avere vari gradi Le proposizioni dipendenti si dividono in tre gruppi: 1. Complementari dirette: sono quelle che nel periodo fanno da soggetto o da oggetto al verbo della proposizione reggente, e sono le soggettive, le oggettive, le interrogative dirette. 2. Complementari indirette: sono quelle che fanno da complemento indiretto alla proposizione reggente, e sono: le finali, le consecutive, le causali, le temporali, le condizionali, le concessive, le avversative, le comparative, le eccettuative, le relative improprie, le privative, le locative, le modali. 3. Attributive e appositive: sono quelle che nel periodo fanno da attributo o da apposizione a un termine della proposizione reggente e sono le proposizioni relative proprie. Complementari dirette Proposizione soggettiva Soggettiva è quella proposizione che fa da soggetto al verbo della proposizione reggente Se esplicita è espressa con “che” e l’indicativo, congiuntivo, condizionale Se implicita è espressa con l’infinito preceduto o no dalla preposizione “di” Es: Occorre che tu venga ( la tua venuta) – E’ necessario pranzare adeguatamente ( un pranzo adeguato) IN LATINO: il soggetto in accusativo e il verbo all’infinito Es: Si sa che il giudice è clemente Constat iudicem clementem esse Proposizione oggettiva Oggettiva è quella proposizione che fa da oggetto al verbo della reggente Se esplicita è espressa con “che” e l’indicativo, congiuntivo, condizionale Se implicita è espressa con l’infinito preceduto o no dalla preposizione “di” Es: chiedono che tu venga ( la tua venuta) – stabilì di partire ( la partenza) IN LATINO: il soggetto in accusativo e il verbo all’infinito Es: Credo che tu sia clemente Credo te clementem esse Proposizione indiretta interrogativa Sono proposizioni dipendenti da verbi come “chiedere, sapere, dubitare, domandare…”. Possono essere proprie o apparenti Fanno da soggetto o oggetto al verbo della proposizione reggente. Sono rette da pronomi, aggettivi, avverbi interrogativi o in loro mancanza dalla particella ”se” Es: era incerto se fosse meglio partire o rimanere IN LATINO: si rendono sempre al congiuntivo introdotto dai pronomi, aggettivi o avverbi corrispondenti; se mancano questi si usano delle particelle apposite