LEZIONE 1 DUE IMPOSTAZIONI PRINCIPALI 1) APPROCCIO DOMINANTE: TEORIA DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE O TEORIA NEOCLASSICA DAL 1870 A OGGI. WALRAS, MENGER, SCUOLA MSARGINALISTA, TEORIA PARETIANA DEL BENESSERE, TEORIA MODERNA DELL’E.E.G. (DEVREU, ARROW, HAHN), TEORIA DEL DISEQUILIBRIO, …. 2) APPROCCIO ETERODOSSO TEORIA CLASSICA, QUESNAY, SMITH, RICARDO. CRITICA DELL’ECONOMIA POLITICA DI MARX E APPROCCIO MARXIANO, SCHUMPETER, KALECKI, KEYNES E FILONE POST-KEYNESIANO (ROBINSON, KALDOR, PASINETTI, …..) 1 APPROCCIO DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE (E.E.G.) MADRE DI TUTTE LE TEORIA LIBERISTE (DAL 1870 IN POI) Ipotesi fondamentali: 1) agente economico individuo società atomistica 2) attività economica rilevante scambio solvibile e rivale che produce utilità a tutti gli agenti economici 3) comportamento razionale (massimizzazione funzione di utilità) 4) simultaneità delle azioni economiche (il tempo non conta no accumulazione dinamica) 5) teoria del valore teoria della scarsità 2 Di conseguenza, l’Economia politica è quella: SCIENZA CHE STUDIA L’ALLOCAZIONE (2) INDIVIDUALE (1) OTTIMALE (3) DI RISORSE SCARSE (5) DATE A PRIORI (4). Conseguenze teoriche: conta solo l’economia reale e l’attività di scambio (moneta e tecnologia neutrali e esogenamente date) ECONOMIA DI SCAMBIO E/O PRODUZIONE approccio metastorico individualismo metodologico primato della logica formale gli individui (agenti economici) sono tutti diversi perché hanno preferenze diverse ma potenzialmente tutti uguali perché hanno pari opportunità e si comportano tutti allo stesso modo (razionalità completa massimizzazione) e’ sufficiente studiare un agente economico rappresentativo per studiare le funzioni di produzioni, che vengono ridotte a due: produttore (offerta) e consumatore (domanda) primato della microeconomia; 3 centralità del concetto di equilibrio: uguaglianza tra domanda e offerta e definizione di un vettore di equilibrio per tutte le merci scambiate. APPROCCIO ETERODOSSO (MARX, SCHUMPETER, KEYNES). Ipotesi fondamentali: 1) razionalità procedurale 2) la storia passata conta e la teoria del valore dipende dal contesto storico di riferimento 3) individuazione delle funzioni economiche e dei gruppi sociali rilevanti 4) sequenzialità e dinamica temporale delle operazioni economiche irreversibilità 5) irrilevanza delle condizioni di equilibrio Definizione di economia politica: 4 SCIENZA CHE STUDIA IL FUNZIONAMENTO DI UN SISTEMA ECONOMICO (OGGI: IL CAPITALISMO) Conseguenze teoriche: La moneta conta e non è neutrale L’ATTIVITA’ ECONOMICA PER ECCELLENZA E’ L’ACCUMULAZIONE (PRODUZIONE) E NON L’ALLOCAZIONE (SCAMBIO) Approccio storicistico insufficienza della logica formale (matematica) ma primato della logica argomentativa L’individuo conta poco e solo se è inserito in aggregati Non esistono agenti economici rappresentativi Primato della macroeconomia ECONOMIA MONETARIA DI PRODUZIONE 5 CARATTERISTICHE DEL CAPITALISMO: 1) lavoro libero (superamento della schiavitù/servitù della gleba) remunerazione del lavoro (con salario o a fattura) 2) nascita della manifattura che sostituisce l’agricoltura separazione tra capitale fisico e lavoro divisione del lavoro necessità di coniugare lavoro a capi-tale per avviare l’accumulazione Per avviare l’attività di produzione occorre comprare lavoro e remunerarlo, quindi occorre una disponibilità monetaria iniziale. Tre funzioni economiche: 1) Creazione di Moneta (banche) 2) Funzione di investimento (impresa) 3) Consumo valorizzazione della produzione (lavoratori/trici e cittadini/e) 6 1) La creazione di moneta implica uno scambio propedeutico tra chi può creare moneta ma non la usa e chi ha bisogno di moneta ma non lo può creare. Tale scambio avviene nel mercato del credito e NON E’ UNO SCAMBIO COME TUTTI GLI ALTRI (NON SOLVIBILITA’) rapporto di debito/credito banca – impresa. 2) L’attività di investimento si fonda sulle aspettative di valorizzazione delle merci prodotte (profitto monetario) e abbisogna di forza lavoro scambio impresa – lavoro. 3) L’attività di consumo consente alle imprese di rientrare in possesso delle somme monetarie erogate per avviare la produzione e restituire il debito contratto con le banche. Il capitalismo è quindi produzione di moneta a mezzo di merci: D-M-D’. E’ quindi: ECONOMIA MONETARIA DI PRODUZIONE 7 D M (l, p) M’ D’ (MARX) dove: D = denaro; M = merce; l = quantità di forza-lavoro p = produttività ecnologica M’ – M = plusprodotto D’ – D = plusvalore (M, i) (E, i) Y (C, S) IS (KEYNES) dove: (M, i) = funzione di credito con M = moneta e i = tasso d’interesse; (E, i) = attività di investimento che dipende dalle aspettative (e) e al tasso d’interesse (i); Y (C, S) = valorizzazione della produzione/reddito Y tra consumi (C) e risparmio (S). 8