Biotecnologia L’uso di organismi o parti di essi per la produzione di prodotti utili La Biotecnologia ha origini molto antiche Processi fermentativi di cibi e bevande 6000 a.C. i Sumeri e Babilonesi producevano birra 4000 a.C. -gli Egiziani producevano pane lievitato -il vino era già conosciuto nei paesi del Vicino Oriente -diverse specie di ‘muffe’ venivano usate per produrre formaggio La proprietà dei microrganismi di causare processi di fermentazione fu dimostrata da Pasteur fra il 1857 e il 1876 e quindi fu possibile effettuare un controllo più consapevole ed efficiente delle fermentazioni Produzione biotecnologica di farmaci -negli anni ’40, furono introdotte tecnologie per la coltura massiva di organismi microbici in condizioni sterili per la produzione di antibiotici (es. penicillina), vaccini, enzimi ecc. Produzione biotecnologica di pesticidi -es: produzione su larga scala del Bacillus thuringensis come insetticida contro la piralide del mais Domesticazione delle piante e animali Inizio del miglioramento genetico Tutte le piante o parti di esse (es. colture di radici, colture cellulari) che oggi coltiviamo sono il risultato della ‘manipolazione’ dell’uomo per produrre di prodotti utili Un chiaro esempio dell’azione dell’uomo sulle piante selvatiche Frumento selvatico e Frumento coltivato Esempio di miglioramento genetico operato dai nostri antenati primitivi: selezione di mutanti naturali Rachide rigida Rachide fragile (efficace per la dispersione dei semi) (limitante per la dispersione dei semi) l’intervento dell’uomo ha invertito il suo destino: da probabile estinto a maggiormente diffuso Frumento selvatico (Triticum squarrosa) Caratteri comunemente associati con il processo di domesticazione delle piante. •Aumento nel numero di semi e frutti •Dimensioni maggiori dei semi e dei frutti •Maggiore uniformità e rapidità nella germinazione dei semi •Maggiore uniformità nel processo di maturazione •Frutti e semi non deiscenti •Autoimpollinazione •Tendenza al ciclo vitale annuale •Aumentate proprietà organolettiche •Perdita di strutture di difesa Dopo una lunga fase in cui l’uomo ha operato come semplice selezionatore della variabilità naturale intorno al XVII-XVIII secolo ha iniziato a ‘combinare’ in modo controllato la variabilità. Sono di questo periodo i numerosi incroci inter- e intra-specifici con lo scopo principale di studiare le funzioni del polline e ovulo (es: Josef Gottlieb Kolreuter nel 1760 produsse un ibrido tra la Nicotiana paniculata e N. rustica). Dopo le scoperta da parte di Mendel delle leggi dell’ereditabilità è stato possibile effettuare un miglioramento genetico più consapevole e mirato Le varietà ad elevata resa prodotte in seguito sono il risultato dell’applicazione delle conoscenze genetiche più avanzate di quel periodo, ovvero tramite: gli incroci intra- ed inter-specifici Esempio di ibrido interspecifico artificiale: Triticale Esempio di ibrido interspecifico artificiale: Mapo Origine: incrocio tra il mandarino Avana ed il pompelmo Duncan ottenuto da F. Russo presso l'Istituto Sperimentale per l'agricoltura di Acireale, Italia 28 febbraio 1953: la scoperta della doppia elica del DNA da parte di James Watson and Francis Crick “credo di aver scoperto il segreto della vita“ (Crick, nell'Eagle Pub di Cambridge) Questa scoperta determinò un radicale cambiamento anche nel settore del Miglioramento genetico vegetale, dove la continua ricerca di nuova variabilità da cui selezionare caratteri utili portò allo sviluppo delle tecniche di mutagenesi. L’uomo da semplice selezionatore e successivamente ‘combinatore’ della variabilità naturale diventa l’artefice della produzione di nuova variabilità su cui operare per la selezione di caratteri utili (anche se gli incroci inter-specifici avevano già rappresentato di fatto i primi tentativi di produrre nuova variabilità) In agricoltura per sviluppare nuove varietà ………… •Uso di radiazioni per causare mutazioni casuali Raggi X, g Es: Cariossidi di frumento irradiate con raggi gamma Raggi g Progenie genotipo selezionato Box 6 Box 7 Il grano duro Creso e' stato ottenuto da un incrocio tra una varieta' messicana, la Cymmit, e una italiana, la Cappelli, la quale e' stata precedentemente sottoposta a bombardamento con raggi X (è stato usato il mutante di Cappelli Cp B144). In generale, circa 2000 varietà coltivate derivano da questo trattamento Più recentemente, le conoscenze soprattutto sui fitormoni hanno portato allo sviluppo di metodologie di Miglioramento genetico che utilizza colture cellulari Da una singola cellula vegetale possiamo ottenere una pianta intera • Colture cellulari • Variazione Somaclonale • Colture aploidi • Semi Artificiali • Ibridi Interspecifici – Embryo Rescue – Fusione dei Protoplasti (ibridazione somatica) • Micropropagazione Esempio di varietà derivata da variazione somaclonale Le tecniche del DNA ricombinante (ingegneria genetica) rappresentano un ulteriore affinamento delle tecniche di manipolazione genetica per il miglioramento genetico delle varietà coltivate. Nel settore vegetale l’applicazione di queste tecniche ha contribuito a produrre individui con specifiche caratteristiche utili ( es. produzione di metaboliti secondari utili, resistenza a insetti, erbicidi, virus, alterato contenuto in specifiche sostanze ecc.) Riassumendo……. •L’agricoltura non è nata in seguito ad un processo di selezione naturale ma è una ‘invenzione’ dell’uomo •Le piante coltivate non sono il risultato della selezione naturale ma della selezione artificiale operata dall’uomo •Le piante coltivate derivano da mutanti naturali sottoposti al processo di miglioramento genetico o da mutanti prodotti dall’uomo sulla base delle tecniche di miglioramento genetico •Le tecniche del miglioramento genetico si basano sulle conoscenze biologiche •Le tecniche del DNA ricombinate sono metodologie del miglioramento genetico. Esse si basano sulle più attuali conoscenze biologiche Stretta correlazione tra Fisiologia vegetale e Biotecnologie vegetali Contributo della fisiologia vegetale La conoscenza dei processi fisiologici che regolano la crescita e lo sviluppo della pianta consente un intervento mirato nella selezione e manipolazione di uno specifico carattere di interesse Contributo delle biotecnologie vegetali Produzione di piante transgeniche per la verifica in planta del ruolo svolto da specifiche componenti per l’individuazione di processi fisiologici (macchine geniche) per costituire varietà con migliorate caratteristiche (es. più resistenti, più produttive, qualitativamente superiori) Contributo delle Biotecnologie vegetali nell’ambito della Fisiologia vegetale Miglioramento genetico Ricerca di base Aspetti applicativi Il contributo delle biotecnologie vegetali sia alla Fisiologia vegetale che al Miglioramento genetico prevede la produzione di piante transgeniche, quindi Vediamone i passaggi essenziali Produzione di piante transgeniche: Passaggi essenziali Isolamento del gene di ‘interesse’ (es: inserimento in un plasmide) Preparazione di un costrutto per la trasformazione genetica Inserimento del costrutto nel tessuto vegetale (Trasformazione genetica) Selezione delle piante trasformate (uso dei marcatori di selezione) Rigenerazione del tessuto vegetale a pianta intera (OGM) Produzione di piante transgeniche: caratteristiche essenziali di un costrutto genico “gene di interesse” gDNA Promotore gDNA Transgene specifico Es. 1) CaMV 35S (343 bp) 2) Ubiquitina di mais (1992 bp) Terminatore Es. NOS Metodi di trasformazione Biologico (Agrobacterium): dicotiledoni Fisico (Biolistico): Monocotiledoni •Elettroporazione •Fusione con liposomi •Microiniezione •Vettori virali: solo per trasformazioni transienti Metodo Fisico: trasformazione diretta Bombardamento o metodo biolistico (microprojectile or particle bombardment). Questa tecnica si basa sull’uso di un bombardatore (“particle gun” or “gene gun”). Il costrutto viene precipitato su particelle d’oro che vengono ‘sparate’ nel tessuto vegetale. Nella amggior parte dei casi si osserva espressione transiente (il DNA non si integra nel genoma ma viene trascritto finchè non viene degradato). In una piccola percentuale di cellule il costrutto si integra nel DNA genomico e quindi si ha l’espressione stabile. Uno dei principali limiti di questa tecnica è che spesso si ha l’integrazione di copie multiple del transgene. Disco di rottura Valvola della pressione Disco con le particelle d’oro ricoperte di DNA Piastra di arresto Linea per il vuoto Linea del gas Camera del vuoto Campione va qui Metodo biologico: Agrobacterium tumephaciens Possiede un megaplasmide in aggiunta al suo DNA cromosomico Agrobacterium spp sono batteri del suolo Gram (-) responsabili di numerose malattie delle piante A. tumefaciens - crown gall disease – galla del colletto rose A. rhizogenes - hairy root disease- radici pelose Meno studiato ma molto simile all’ A. tumefaciens grapevine A volte il tumore può essere molto esteso! Agrobacterium: un ingegnere genetico naturale Il trasferimento del T-DNA segue un preciso meccanismo con numerosi passaggi, alcuni dei quali sono stati chiariti Agrobacterium e Ingegneria Genetia vegetale Osservazioni chiave Il T-DNA è permanentemente incorporato nel genoma della cellula ospite Nessuno dei geni codificati dal T-DNA sono necessari per questo; Soltanto i bordi del T-DNA e le funzioni vir sono necessari Bordo di sinistra, LB Bordo di destra, RB Solo le due estremità – circa 25 basi ciascuna - sono necessarie per il trasferimento e l’integrazione del T-DNA Operativamente per la trasformazione sono necessari: • Il gene di interesse posto tra il LB e RB • Geni Vir Questi due componenti devono essere presenti nell’A. tumefaciens per poter trasferire il gene di interesse Plasmide Ti Gene di interesse T-DNA LB RB E D C G B A vir Plasmide Ti ori •Sistema del Vettore binario Gene di interesse T-DNA E LB D C G B A RB vir Plasmide Ti helper Plasmide Ti ori ori •Sistema del Vettore binario Fig. 15.6 Watson et al DNA ricombinante •Sistema del Vettore binario 1) Plasmide di piccole dimensioni ad ampio spettro d’ospite: •Due Ori: di E. coli e di Agrobacterium •RB (e LB) •Marcatori per la selezione e mantenimento in E. coli e A. tumefaciens •Marcatore di selezione per le piante •Gene di interesse 2) Plasmide Ti helper (Ti disarmato) •Privo del T-DNA •Contiene i geni Vir •Sistema del Vettore binario Fig. 15.6 Watson et al DNA ricombinante •Sistema del Vettore binario Fig. 15.6 Watson et al DNA ricombinante Produzione di piante transgeniche: Passaggi essenziali Isolamento del gene di ‘interesse’ (es: inserimento in un plasmide) Preparazione di un costrutto per la trasformazione genetica Inserimento del costrutto nel tessuto vegetale (Trasformazione genetica) Selezione delle piante trasformate (uso dei marcatori di selezione) Rigenerazione del tessuto vegetale a pianta intera (OGM) La necessità di usare i marcatori di selezione è dovuta al fatto che: Soltanto una piccola frazione delle cellule ospiti subisce la trasformazione Funzione del marcatore di selezione Quindi, si usano condizioni di coltivazione in cui le cellule trasformate sopravvivono, mentre le cellule non trasformate muoino = pressione selettiva Capsula di Petri contenente terreno di coltura per la selezione (negativa) di piante trasformate (es. canamicina, erbicida) Produzione di piante transgeniche: Passaggi essenziali Isolamento del gene di ‘interesse’ (es: inserimento in un plasmide) Preparazione di un costrutto per la trasformazione genetica Inserimento del costrutto nel tessuto vegetale (Trasformazione genetica) Selezione delle piante trasformate (uso dei marcatori di selezione) Rigenerazione del tessuto vegetale a pianta intera (OGM) Rigenerazione Il rapporto auxina /citochinina regola la morfogenesi nelle colture di tessuti Piante e tessuti usati per la trasformazione La scelta del tessuto dipende dalla specie Il tessuto deve essere capace di generare callo (tessuto indifferenziato) da cui si potrà rigenerare la pianta intera Alcuni tessuti che si sono riscontrati trasformabili in più piante sono: •Embrioni immaturi •Dischi fogliari •Meristemi apicali Es. I fiori di Arabidopsis possono essere semplicemente immersi in una soluzione contenente il costrutto genico (Floral dip transformation) Metodo fisico Metodo biologico http://www.agriculture.purdue.edu/agbiotech/genetransfer.html Cosa è stato fatto... Approvate per la commercializzazione negli USA: 12 specie di piante coltivate Mais patata Cotone Pomodoro riso zucchine Soia Barbabietola lino Papaya Cicoria colza Sono stati modificati 6 caratteri Resistenza agli erbicidi Resistenza agli insetti (Bt) Resistenza ai virus Ritardo nella maturazione dei frutti Alterazione nel contenuto in olii Controllo nella produzione del polline 2010 – Aumento nel contenuto in amilopectina Europa Unico evento autorizzato in EU è il mais Bt MON810 (coltivato in Spagna) Resistenza agli insetti Mais resistente alla piralide (Ostrinia nubilalis) tramite la proteina Bt Esempio di: •Unica pianta transgenica coltivata in Europa •Implementazione dell’espressione Ciclo vitale della piralide: ciclo annuale Ciclo vitale della piralide: danni della pianta Infezioni secondarie su mais attaccata dalla piralide Diffusione della piralide in Europa Il controllo tradizionale della piralide •Impiego di insetticidi chimici attivi per contatto sulle uova e per ingestione sugli stadi larvali (es. prodotti a base di piretroidi o altri principi attivi come il Rynaxypyr, Indoxacarb, diflubenzuron) •preparati a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki (Btk). Tali prodotti agiscono per ingestione, causando la morte delle larve dopo 3-5 giorni. (prodotto usato anche nella lotta biologica) •I tricogrammatidi (imenottero parassitoide Trichogramma brassicae) sono parassitoidi oofagi (si sviluppano all’interno dell’uovo dell’insetto ospite) (prodotto usato nella lotta biologica) •Combinazione di formulati chimici e preparati a base di Btk •MONITORAGGIO: per individuare il momento di intervento più efficace è di fondamentale importanza effettuare osservazioni dirette delle ovature sulle foglie e monitorare il volo del lepidottero con trappole a feromoni e luminose Trappole a cono di rete innescate con feromoni specifici per O. nubilalis per monitorare la presenza degli Adulti. OPERATIVITÀ •Trattamenti con insetticidi chimici: si effettuano con trampolo semovente, impiegando volumi d’ acqua elevati (400/800 l/ha). •Btk: è applicato con l’ausilio di macchinari a trampolo con manica d’aria. Possono essere necessari 2 trattamenti intervallati da 710 giorni. •Tricogrammatidi: Il parassitoide è commercializzato sotto forma di pupe pronte a sfarfallare su cartellini di cartoncino da applicare alle piante o lanciare dal perimetro dell’appezzamento. macchina a trampolo Le piante di mais GM esprimono la proteina insetticida del Bacillus thuringensis Isolamento del gene Bt Preparazione del costrutto genico Trasformazione genetica Rigenerazione della pianta Cultivar resistente alla piralide Madalità di azione della proteina Bt Maisgard (Monsanto) Maisgard (Monsanto) Sezione del fusto di mais transgenico per il gene Bt Pianta di mais NON transgenica Resistenza agli erbicidi (carattere GM più diffuso) bromoxynil cotone glufosinato barbabietola, colza, mais, soia glifosato barbabietola, mais, cotone, soia sulfonil urea cotone, lino Eritrosio-4-fosfato fosfoenolpiruvato 3-deidrochinato 3-deidroshichimato acido scichimico 3-fosfato fosfoenolpiruvato EPSP sintasi glifosato EPSP Corismato Triptofano Fenilalanina Tirosina Modalità d’azione delle piante di mais NK603 tolleranti al glifosato EPSPS: 5-enolpiruvil-shikimato-3-fosfato sintasi CTP: proteina di trasporto nel cloroplasto Resistenza agli erbicidi (carattere GM più diffuso) bromoxynil cotone glufosinato barbabietola, colza, mais, soia glifosato barbabietola, mais, cotone, soia sulfonil urea cotone, lino •Streptomyces hygroscopicus accumula come metabolita secondario il Bialaphos un tripeptide lineare composto da fosfinotricina-Ala-Ala. •Per evitare l’effetto tossico del Bialaphos lo S. hygroscopicus possiede l’enzima phosphinothricin acetyltransferase (PAT) codifiato dal gene bar. •Le piante transgeniche prodotte con il gene bar sono resistenti all’erbicida fosfinotricina •Il gene bar viene comunemente utilizzato nella procedura di trasformazione genetica come agente selettivo (Marcatore di selezione) Riso dorato – Ricco di provitamina A AMFLORA Patata autorizzata alla coltivazione nel 2010, produce solo amilopectina Patata d’oro Principali preoccupazioni per ambiente e consumatori: 1. La diffusione di caratteri GM alle specie affini selvatiche; 2. La diffusione della resistenza agli antibiotici nelle popolazioni selvatiche di microrganismi; 3. Diffusione del materiale GM sulle coltivazioni “biologiche”: es: attraverso le api (che renderebbe la produzione biologica impossibile con l’attuale normativa) Limite 0.9%) I prodotti Biotech vengono Continuamente Controllati Scoperta Isolamento del gene Trasform azione Sviluppo del Prodotto Valutazione della pianta in serra e in campo Commercializzazione Produzione Post Selezione Sviluppo Market Market della linea della varietà in campo NIH-Natinal Institute of Healt Linee guida Es. negli USA USDA - U.S. Department of Agriculture Determina se è sicura da crescere EPA - U.S. Environmental Protection Agency Determina se è sicura per l’ambiente FDA - U.S. Food and Drug Administration Determina se è sicura come cibo Grazie a questi controlli non ci sono sul mercato i famosi mostri fragolapesce o pomodoro-pesce Cosi come non è presente in commercio la soia GE allergenica Le piante GM sono più pericolose delle altre piante? No. Dagli studi pubblicati relativi alla sicurezza degli OGM (ca. 3.500) e dai dati ottenuti da una serie di studi finanziati dalla Comunità Europea durato 15 anni (70 milioni di €, 400 Centri di ricerca pubblici coinvolti) emerge che gli OGM non manifestano un comportamento diverso da quello delle colture tradizionali Regolamenti sulla Etichettatura degli alimenti contenenti OGM Stati Uniti: Concetto di alimenti OGM sostanzialmente equivalenti ai convenzionali. Se sostanzialmente equivalenti non c’e’ necessità di etichettamento Europa: Alimenti contenenti >0.9% di OGM devono essere etichettati (49/2000) (solo per favorire la libera scelta del consumatore) Controllo presenza OGM negli alimenti Si utilizza la tecnologia della reazione a catena della DNA Polimerasi (PCR) che consente di rilevare la presenza di OGM anche a livelli inferiori allo 0.1% Analisi OGM sugli alimenti Estrazione del DNA Allestimento della reazione Analisi PCR Risultato Conclusioni Gli OGM offrono diversi potenziali benefici se utilizzati appropriatamente: • Cibo più sano • Minore impatto ambientale • Minori costi di produzione La valutazione deve essere sicuramente fatta caso per caso Inoltre, si può sempre migliorare……….. Le piante cisgeniche: utilizzo della procedura di trasformazione genetica per l’inserimento di geni proveniente da piante sessualmente compatibili Contributo delle Biotecnologie alla Fisiologia vegetale Verifica in planta del ruolo svolto da specifiche componenti Produzione di piante transgeniche Malattie del frumento: Fusariosi della spiga •Malattia causata da Fusarium graminearum e altre specie del genere Fusarium spp. •Le cariossidi sono contaminate da micotossine tossiche per l’uomo e animali (es. Deossinivalenolo, DON) Patogeni producono enzimi capaci di degradare la parete GLU PL XIL La parete della cellula vegetale Cellulosa Emicellulosa Homogalacturonan Pectina xyloglucan Ca2+-crosslinked galactomannan non-methylesterified arabinoxylan methylesterified Rhamnogalacturonan RG I (galactan) (arabinan) RG II (boron-diester) Alcune osservazioni: •La parete cellulare contiene delle proteine in grado di inibire, in saggi in vitro, gli enzimi idrolitici dei funghi patogeni. Per questo motivo, queste proteine sono state chiamate inibitori delle glicosidasi. •I geni che codificano per gli inibitori delle glicosidasi aumentano la trascrizione in seguito all’infezione della pianta Un esempio di inibitore delle glicosidasi è l’inibitore proteico delle poligalatturonasi (PGIP) Ipotesi: Gli inibitori delle glicosidasi partecipano alla difesa della pianta contro i funghi patogeni in quanto inibendo l’attività di specifiche idrolasi fungine rallentano la colonizzazione del tessuto ospite da parte del fungo patogeno 1. Isolato il gene che codifica per la PGIP 2. Preparato il costrutto genico: Promotore costitutivo ATG… …Gene PGIP.…TAA Ter 3. Trasformazione genetica di embrioni immaturi con il metodo Biolistico 4. Selezione, rigenerazione e trasferimento in terreno delle piante T0 Le piante transgeniche presentno un aumento nell’attività di inibizione di 20 rispetto alle piante di controllo Attività PGIP contro FgPG (% inibizione) Caratterizzazione biochimica e molecolare delle piante transgeniche 120 J82-23aNS Controllo J82-23aT 100 80 60 40 20 0 11.8 17.7 70.0 0.7 0.8 Quantità di estratto proteico totale (µg) 3.4 Esperimenti di infezione Frumento-Fusarium graminearum Esperimenti di infezione Frumento-Fusarium graminearum % infected spikelets NS T Days post-infection Valutazione del grado di infezione 7 dpi 26% T C 16 14 12 10 8 6 4 2 0 3 6 8 10 dpi J82-23aNS J82-23a T 13 16 19 23 # Infected spikelets/Tot spikelets # infected spikelets/tot spikelets 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 T 8 dpi C T C 21 dpi Le piante transgeniche posseggono una riduzione del sintomo del 26% Le cariossidi delle piante transgeniche infettate con F. graminearum mostrano una riduzione nell’accumulo di DON del 50% rispetto alle piante di controllo infettate Cariossidi infettate delle piante di controllo Cariossidi infettate delle piante transgeniche