ARCIDIOCESI DI BOLOGNA, CHIESA PARROCCHIALE DEI SS. VINCENZO E ANASTASIO DI GALLIERA Ing. Arch. Valeria Virgili – Ing. Francesco Pirani - (Mezzadringegneria s.r.l.) POS. 6828 OGGETTO Lavori di ripristino post-sisma della Chiesa Parrocchiale dei SS. Vincenzo e Anastasio, Galliera TIPOLOGIA DI PRESTAZIONI SVOLTE Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva architettonica, strutturale ed impianti, Direzione Lavori COMMITTENTE Arcidiocesi di Bologna TECNICI INCARICATI Ing. Arch. Valeria Virgili – Ing. Francesco Pirani (Mezzadringegneria s.r.l.) A sinistra: l’interno della chiesa a lavori finiti A destra: l’esterno della Chiesa prima e dopo i lavori (sono visibili in facciata le piastre delle nuove catene longitudinali) CENNI STORICI La chiesa, costruita nella prima metà del ‘700, ha un’unica navata e cappelle laterali, e dimensioni in pianta di circa 9 x 25 mt. Nel 1844 fu costruito il Campanile ad opera di Giuseppe Brighenti. Dal confronto con la rappresentazione del Corty, la chiesa ha subito dei rimaneggiamenti successivi (ad es. in precedenza vi era su ciascun lato una sola finestra di dimensioni ben maggiori di quelle attuali, posta centralmente), probabilmente risalenti all’inizio del ‘900, periodo in cui la facciata è stata rifatta in cemento armato tinteggiato a finta arenaria. L’interno era interamente decorato, ma negli anni ’80 la navata è stata ritinteggiata a tempera. Incisione “dal vero” di E. Corty del 1850 L’INTERVENTO Tale intervento rientra nell’Ordinanza 83/2012 (Riparazione con rafforzamento locale e ripristino con miglioramento sismico degli edifici religiosi (chiese). Interventi immediati per garantire la continuità dell’esercizio del culto), che prevedeva una fase di progetto decisamente speditiva. La chiesa è stata danneggiata dal sisma soprattutto nelle murature portanti e nella guglia del campanile. Approfondendo la conoscenza dell’edificio in fase di cantiere, si è potuto appurare che le murature sono state realizzate con laterizi di recupero di dimensioni molto diverse tra loro (si passava da laterizi di lunghezza 50 cm a frammenti di mattoni); le tessiture sono molto irregolari e la presenza di diatoni è scarsissima (molti di quelli che, osservando la muratura, sembrano diatoni, in realtà sono mezzi mattoni), quindi vi è una scarsa ammorsatura tra le varie “teste”. Anche le malte sono molto variabili, e in genere tutte di scarsa qualità, polverulente e molto povere. Vista la situazione delle murature, si è proceduto in modo diffuso nei punti critici con interventi di cuciscuci con mattoni di recupero e malta di calce idraulica, limitando l’esecuzione di iniezioni con malta di calce idraulica alle zone meno gravi o dove non era possibile intervenire con cuci e scuci. L’interno della Chiesa prima dei lavori Lo stato delle murature prima dell’intervento L’intervento nel sottotetto della navata centrale e nelle falde laterali L’intervento nel sottotetto della navata centrale e nelle falde laterali Le lesioni presenti sui muri longitudinali in prossimità della facciata erano riconducibili al pericolo di ribaltamento della medesima. Sono state quindi inserite catene esterne longitudinali, posizionate nei sottotetti delle falde laterali e nel sottotetto della navata centrale, in posizione simmetrica, ancorate alla facciata ed al setto portante in corrispondenza dell’altar maggiore con piastre metalliche zincate e tinteggiate a polveri. Le piastre, specie in facciata, sono state studiate per armonizzarsi con il disegno a bugnato ed essere il meno evidenti possibile. Tutti i soffitti sono voltati. Tranne la navata centrale, che ha un soffitto in canniccio, tutte le altre zone sono coperte da volte in muratura in foglio. Quelle sopra l’altar maggiore e l’abside hanno costoloni di irrigidimento, assenti nelle volte delle cappelle laterali, le più danneggiate dal sisma. Dopo aver riparato i danni tramite un’accurata stuccatura con malta di calce, sono state tutte consolidate con sottili cappe estradossali in malta di calce idraulica di spessore medio circa 3 centimetri, con interposta una sottile rete in fibra di vetro. Gli arellati della navata centrale sono stati consolidati migliorando le connessioni tra gli elementi lignei e riparando le lesioni con stuccature. La guglia del campanile fratturata post-sisma e l’intervento di riparazione La frattura orizzontale che tagliava completamente la guglia del campanile è stata riparata con una fasciatura in FRP. Sono stati anche fissati e consolidati i pinnacoli in arenaria molto deteriorati. Essendo necessario ritinteggiare chiesa e campanile a seguito degli interventi strutturali effettuati, è stato fatto uno studio delle cromie originarie, operando anche con sondaggi stratigrafici. Sono state quindi riproposte, ove possibile, le cromie originarie e nelle volte in canniccio della navata sono state riportate in superficie le decorazioni precedenti. OPERE ACCESSORIE EXTRA SISMA Su richiesta del parroco sono state realizzate altre opere, quali uno sbarramento chimico per contrastare la consistente umidità di risalita, gli infissi della navata centrale e un nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti per migliore comfort e risparmio energetico. Sono inoltre state realizzate opere per rendere accessibili quasi tutti i sottotetti, prima quasi completamente interclusi, a scopo di manutenzione ed ispezione. L’integrazione dell’impianto di risaldamento a pannelli radianti