enrico tonti - Portale Storico culturale della Terra Aurunca

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ENRICO TONTI
Written by daniele iadicicco
Tuesday, 25 May 2010 13:56 -
ENRICO TONTI DA EMIGRATO ITALIANO
AD AUDACE ESPLORATORE FRANCESE IN AMERICA
MAURIZIO CATERINO
Enrico Tonti, che è un personaggio praticamente sconosciuto in Italia, salvo nella sua natìa
Gaeta, può ritenersi uno dei primi emigrati in America, dove ancora oggi è ricordato per le sue
eroiche gesta al pari dei grandi esploratori e dei grandi navigatori italiani.
Nacque a Gaeta1 nell’anno 1649 o nel 1650, figlio del più celebre Lorenzo Tonti2e di Isabella
de Lietto3. Di fisico asciutto e dallo sguardo sfuggente, fu dapprima un cadetto nell’esercito
francese, poi divenne ufficiale della marina, luogotenente, scrittore, ma soprattutto fu un tenace
e leggendario esploratore ed un ottimo amministratore.
Uno dei primi storici italiani ad occuparsi del Tonti fu il Pimpinella4 che fece conoscere le
vicende di questo precursore dell’emigrazione italiana nelle Americhe. Il ricordo di questo
audace personaggio è ancora vivo negli Stati Uniti5 ed in Canada, numerosi
Enrico Tontisono tuttora i siti web in cui si menzionna il suo nome, molte sono anche le scuole
degli USA a lui intitolate e persino un’Associazionecon finalità patriottiche, religiose,
assistenziali e sportive6.
In Francia Enrico Tonti, sin da giovanissimo, si era arruolato come cadetto e nel 1670-1674 già
ricopriva il grado di Guardiamarina a Marsiglia e a Tolone. Aveva combattuto sette campagne di
guerra, di cui quattro a bordo di vascelli da guerra e tre sulle galere del Re, distinguendosi per
le sue doti militari, tanto che nel 1677 a Messina fu promosso sul campo Capitano in seconda.
In una di queste operazioni militari in Sicilia, mentre il nemico attaccava la Porta di Libisso
(Messina) perse la mano destra a causa dello scoppio di una granata. Poi fu condotto
prigioniero a Milazzo, detenuto per sei mesi ed infine scambiato con il figlio del Governatore
del luogo. Tuttavia questo terribile incidente non frenò minimamente il suo vigore e i suoi ideali
di vita militare. Senza perdersi d’animo si fece sostituire l’arto mutilato con una protesi in
metallo rivestita da un guanto.
Rientrato in Francia ricevette dal Re un compenso straordinario di 300 Libbre quale
riconoscimento del suo valore e della sua opera, e si conquistò inoltre l’ammirazione del
Principe di Condé7, che lo mandò in America al seguito del cavaliere De La Salle di Rouen8 di
cui divenne uno dei più fidi collaboratori e leale esecutore dei suoi straordinari progetti. Il 14
Luglio 1678 Enrico Tonti si imbarca con il La Salle sul Saint Honorè, bastimento di 200
tonnellate di stazza alla volta dell’America. La spedizione era costituita da trenta uomini, alcuni
soldati ed un sacerdote, padre Hennepin. Durante la navigazione incontrano il mare in
tempesta, il 20 Agosto costeggiano l’isola di Terranova ed infine il 13 Settembre giungono in
Quebec dove rendono omaggio a M. de Frontenac e a M. Duchesneau. Ripartono il 10
Novembre, arrivano a Montreal il 21, il 24 si imbarcano con 12 uomini per raggiungere il fiume
Niagara. La spedizione ha lo scopo di costruire un forte e realizzare una imbarcazione di una
certa stazza in prossimità della foce dello stesso fiume. Il 1° febbraio 1679, il La Salle progetta
un fortino ed affida l’esecuzione dei lavori al suo luogotenente Enrico Tonti. In questa occasione
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il Tonti fu colpito dalla peste ma subito ne guarì. Dovettero superare molte difficoltà a causa
dell’ostilità delle tribù indiane. Alla fine la nave fu varata e battezzata col nome di Le Griffon e fu
il primo vascello a solcare le acque dei Grandi Laghi; misurava 60 piedi di lunghezza ed aveva
un ponte rialzato, 2 grandi vele quadrate ed un disegno sulla prua. Era anche armata con
cinque cannoni. La nave doveva servire per gli scambi commerciali. La Salle sperava che il
profitto di questa impresa servisse per una spedizione nell’interno lungo il Mississippi, purtroppo
La Francia appoggiava le imprese del La Salle senza però fornirgli i capitali necessari. Per
questo motivo fu costretto ad indebitarsi.
Nel corso di queste avventurose esplorazioni nel Nuovo Mondo assieme al cavaliere De La
Salle il Tonti scoprì la “Luigiana”9 ed ancora inoltrandosi nelle regioni occidentali dell’America
del Nord scoprì i fiumi Ohio e Illinois fino a giungere alle foci del Mississippi (nell’anno 1682). In
questi quattro anni scoprì le regioni dove ora si trovano le città di Windsor, Ontario, Detroit,
Michigan che furono tutte conquistate in nome del Re di Francia. Durante queste rischiosissime
esplorazioni, in cui spesso sopravviveva nutrendosi di granturco, di ghiande e di animali
selvatici catturati con le trappole, fu costretto a guerreggiare con i Pellerossa soprattutto con le
tribù degli Irochesi e degli Algonchini che credevano che questo viso pallido con una sola mano
avesse dei poteri speciali, tanto che si tramandarono per lungo tempo il ricordo delle sue epiche
gesta. In queste occasioni egli divenne l’uomo dalla mano di ferro proprio per via della sua
protesi metallica.
Nel 1679, dopo aver resistito strenuamente per un intero anno nell’interno del “Forte
Crèvecoeur”, con pochi uomini e scarse provviste, all’assedio di una bellicosa tribù di Irochesi,
ormai quasi senza speranze, anziché arrendersi, distrusse il fortino, ruppe l’accerchiamento
mettendo in salvo gli assediati e riuscendo a raggiungere il De La Salle.
Nel 1680 ebbe l’incarico dal De La Salle di costruire un forte a a Starved Rock, ma
abbandonato dai suoi uomini fu costretto con il La Salle a superare l’ostilità dei nativi e a
passare l’inverno nel Wisconsin. Successivamente nell’anno 1682 esplorarono il Mississippi e
presero possesso di tutte le terre circostanti in nome del
Re di Francia; la regione rivendicata racchiudeva i migliori terreni da coltivazione del Nord
America. Poi costruì sempre con La Salle Fort St. Louis su di un solido terreno roccioso a 150
piedi sul fiume Illinois. Ed ancora col De La Salle organizzò nel 1681 l’esplorazione e la
scoperta della valle del Mississippi allora completamente sconosciuta.
Nel 1683-1684 diventò comandante e governatore della città di San Luigi, dove riordinò la
colonia degli Illinesi, mentre il La Salle partiva per la Francia per portare avanti il suo piano di
espansione coloniale nella zona del Mississippi con l’intento di colpire le Colonie Spagnole del
Messico, scopo per il quale aveva ricevuto l’appoggio del Re di Francia. Nel 1686 seppe che il
La Salle, tornato dalla Francia, si era avventurato alla ricerca della foce del Mississippi, senza
però avergli inviato notizie. Allora decise di partire alla sua ricerca per aiutarlo nell’impresa10,
ma senza esito. Nel frattempo esplorò la costa del Golfo del Messico in ogni direzione e ritornò
alla foce del fiume Arkansas. Sempre nell’anno 1686 ottenne la Signoria dell’Arkansas, dove
costruendo case e quartieri con tronchi d’albero in perfetto stile far west costituì una colonia per
il suo seguito di soldati francesi, italiani e fiamminghi con le rispettive famiglie. Incentivò
l’agricoltura, cedendo anche alcuni terreni ai coloni,
Chippewa
tanto che la colonia divenne ricca e florida. Per proteggerla costruì anche il Forte militare di
Arkansas Post11. Questa città costruita dal Tonti, che fu anche capitale dello Stato, ora invece
è una località della contea di Arkansas.
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Nel 1687 prese parte ad una spedizione guidata dal Marchese de Denonville contro gli Indiani
Senecas, una feroce tribù di Irochesi. Nella primavera del 1688 Tonti rientrò a Fort Saint Louis
nell’Illinois, dove incontrò il fratello del La Salle l’abate Jean Cavalier che avendo bisogno di
denaro per rientrare in Francia riuscì ad ottenere un prestito dal conto del fratello nascondendo
al Tonti la notizia della morte del La Salle. Nel 1689 Tonti apprese dagli Illinois della probabile
morte tragica del La Salle12 e subito si pose alla sua ricerca13 nella speranza di poter salvare
almeno qualche sopravvissuto, ma senza alcun risultato. Se lo avesse saputo in tempo avrebbe
potuto salvare la vita dei componenti del seguito del La Salle vittime degli Indiani nel Forte di
Saint Louis nel Texas. Tuttavia il Tonti inviò un suo messaggero, Jean Couture, tra gli Indiani
dell’Est Texas per avere notizie di qualche eventuale superstite, e lo stesso Tonti partì tra le
tribù Caddoan nell’ottobre del 1689.
Il Tonti volle tuttavia continuare ancora la ricerca dei suoi compagni spingendosi in Messico
dopo aver attraversato il Texas e l’Arkansas, costruendo forti e cercando di pagare i debiti del
suo amico. Viaggiando lungo il Red River raggiunse nel 1690 i villaggi Kadohadacho nel
nord-est dell’attuale stato del Texas, ove seppe che sette Francesi erano rimasti tra i
Nabedache del gruppo degli Hasinai. Abbandonato dalla
maggior parte del suo seguito partì alla ricerca di questi sopravvissuti. Giunto a destinazione
apprese di una spedizione spagnola e del futuro insediamento di una missione, ma purtroppo
gli Indiani si rifiutarono di guidarlo sulle tracce del La Salle o di portarlo a Fort Saint Louis nel
Texas che si trovava a ottanta leghe di distanza. A quel punto non aveva più altra scelta che
quella di ritirarsi avendo abbandonato ormai ogni speranza ed ogni possibilità di poter ritrovare i
suoi amici. Ritornò pertanto in direzione est tra mille difficoltà rischiando di morire di fame e
perdendo i suoi preziosi appunti di viaggio. Tuttavia non tralasciò l’occasione di notare le grandi
possibilità economiche della regione che stava attraversando: il Texas.
Il Tonti nel frattempo si era ammogliato con una bellissima indiana ed agli inizi del 1700 discese
il Mississippi per prendere contatto con Pierre le Moyne Signore d’Iberville che aveva iniziato
nell’anno precedente la colonizzazione della Louisiana e si pose al suo servizio, non avendo
altre possibilità economiche a causa del
Chippewafallimento delle proprie imprese commerciali. Poi passò al servizio del fratello
d’Iberville, Jean Baptiste Le Moyne de Bienville con il compito di favorire buone relazioni con gli
Indiani. In questo periodo pare che partì per la Francia per acquistare provviste per i Coloni
francesi. Ritornò in America attraccando a Fort San Louis con la sua nave il Pelican nel 1704,
portando con sé provviste ed altri coloni. Aveva anche ottenuto dal Re di Francia un diploma
gentilizio. Purtroppo comparve la febbre gialla14 che decimò circa un terzo dei Coloni residenti.
Il Tonti morì stroncato dalla febbre gialla a Fort Louis nella Louisiana (nei pressi di Old Mobile, a
ventisei miglia, su per il fiume Mobile, dall’attuale città), durante un’ennesima esplorazione, il
615 Settembre 1704 dopo trentasei anni al servizio del Re di Francia.
Tuttavia la storia di questa illustre famiglia non finisce con Enrico. È altrettanto importante
considerare il ruolo del fratello Alfonso Tonti (o de Tonti) che, nato in Francia a Parigi nel 1650,
entrò nella Marina Francese con il grado di sottotenente, e poi seguì il fratello Enrico in America
dove con l’aiuto del cugino Pierre de Lietto contribuì all’esplorazione della Louisiana. Alfonso
Tonti a Montreal si sposò il 17.2.1689 con Anne Picotte de Belestre dalla quale ebbe otto figli. A
Montreal conobbe Antoine Laumet Signore de la Mothe Cadillac. Alfonso Tonti nel frattempo
aveva assunto nel 1697 il comando dell’avamposto di Michillmakinak distinguendosi per le sue
ottime doti organizzative, mentre l’altro cugino Charles De Lietto continuava l’attività di Enrico
nel commercio di pellicce al comando del forte di S. Louis. Poi il De Lietto su ordine del Re
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avanzò nel territorio degli Indiani Illinois fondando un nuovo forte cui dette il nome di Peoria.
Anche Alfonso Tonti si dette al commercio delle pellicce e delle armi per contrastare la
colonizzazione inglese.
Alfonso de Tonti agli ordini del nuovo Governatore de La Mothe Cadillac16 contribuì alla
colonizzazione della Louisiana e del Michigan contraendo buone relazioni con i nativi delle tribù
Osage, Ottawa, Huroni, Miami e combattendo audacemente contro le tribù dei Mohicani,
Irochesi, e Chippewa, realizzando importanti fortificazioni.
Riuscì ad arrivare nell’attuale regione sud-occidentale dell’Ontario17 con il Governatore
Cadillac, navigando da Montreal nella regione dei Grandi Laghi, su una flottiglia di venticinque
canoe armate da cento soldati e coloni. Sulle sponde del Lago Erie fondarono nel mese di
Luglio 170118 una postazione militare19 cui poi diedero il nome di Detroit. Sembra che fu
proprio il Tonti, nominato luogotenente a consigliare al Governatore il luogo su cui far sorgere il
fortino che doveva avere una primaria importanza strategica nello stabilire il controllo del
commercio delle pellicce e nel contrastare le mire espansionistiche britanniche. Questa
postazione si trasformò presto in un insediamento urbano, che sarebbe divenuto dopo due
secoli la capitale dell’automobile. Terminata la costruzione della fortificazione ripartì per Fort
Frontenac rientrando a Detroit nel 1717 assieme alla figlia Teresa, sicuramente la prima
bambina europea con sangue italiano nata a Detroit. Dopo la morte della moglie Anna tornò a
Montreal ed il 3 maggio 1717 si sposò con Marie-Anne Lamarque.
Alfonso Tonti morì a Detroit nel 172820. I suoi figli e i suoi nipoti21, seguirono le orme del padre
e dello zio Enrico.
Charles Henry Tonti si pose agli ordini della Marina francese, divenne comandante del forte di
San Louis, si spinse nell’esplorazione dei territori dei Sioux e nel 1737 fu nominato comandante
di Green Bay, nel Wisconsin.
Alphonse jr. Tonti, nato nel 1691 a Montreal, fu nominato alfiere dell’isola di Cape Bretton nel
1714, poi ebbe i gradi di capitano nel 1725.
Claude Joseph Tonti nato nel 1700 raggiunse anche le più alte cariche nell’esercito francese.
Pierre Antoine Tonti nato nel 1710 morì combattendo gli indiani Chicachas nel 1736.
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